Karolína Plíšková

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Karolína Plíšková
Karolína Plíšková nel 2024
Nazionalità Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca
Altezza 186 cm
Peso 72 kg
Tennis
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte 631 – 359 (63.74%)
Titoli vinti 17
Miglior ranking 1ª (17 luglio 2017)
Ranking attuale ranking
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open SF (2019)
Bandiera della Francia Roland Garros SF (2017)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon F (2021)
Bandiera degli Stati Uniti US Open F (2016)
Altri tornei
 Tour Finals SF (2017, 2018, 2019)
 Giochi olimpici 3T (2021)
Doppio1
Vittorie/sconfitte 184 – 146 (55.76%)
Titoli vinti 5
Miglior ranking 11ª (31 ottobre 2016)
Ranking attuale ranking
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open SF (2016)
Bandiera della Francia Roland Garros QF (2021)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon SF (2016)
Bandiera degli Stati Uniti US Open 3T (2016, 2023)
Altri tornei
 Tour Finals QF (2016)
 Giochi olimpici 2T (2021)
Doppio misto1
Vittorie/sconfitte 1 – 1 (50%)
Titoli vinti 0
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open
Bandiera della Francia Roland Garros
Bandiera del Regno Unito Wimbledon 2T (2014)
Bandiera degli Stati Uniti US Open
Palmarès
 Fed Cup
Oro Fed Cup 2015
Oro Fed Cup 2016
Oro Fed Cup 2018
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al 19 febbraio 2024

Karolína Plíšková, coniugata Hrdličková (Louny, 21 marzo 1992), è una tennista ceca.

È stata la tennista numero uno del ranking mondiale per otto settimane consecutive tra i mesi di luglio e settembre nel 2017. Da singolarista ha vinto diciasette tornei WTA, tra cui i più importanti sono i WTA 1000 di Cincinnati 2016 e Roma 2019. Ha raggiunto la semifinale in tutti i tornei del Grande Slam, spingendosi in finale agli US Open 2016 e a Wimbledon 2021.

Nel suo palmarès figurano inoltre tre vittore in Fed Cup con la Repubblica Ceca (2015, 2016, 2018).

In doppio si è aggiudicata cinque tornei WTA, di cui tre in coppia con la sorella gemella Kristýna, e ha raggiunto l'11ª posizione del ranking mondiale nel 2016.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Karolína Plíšková è nata a Louny, in Repubblica Ceca, il 21 marzo 1992 da Radek Plíšek e Martina Plíšková. Ha una sorella gemella di nome Kristýna, giocatrice professionista di tennis come lei.[1]

Residente a Monte Carlo, il 19 luglio 2018 sposa il fidanzato nonché manager Michal Hrdilička.[2]

Nel corso della sua carriera ha cambiato molti allenatori, tra cui Jiří Vaněk (2014-2016), David Kotyza (2017), Tomáš Krupa (2017-18) e Conchita Martínez (2018-2019). Inoltre per un breve periodo nel 2018 è stata allenata da Rennae Stubbs, la quale l'ha preparata per gli US Open 2018, per poi ritirarsi come allenatrice. Dal 2020 a giugno 2022 è stata allenata da Sascha Bajin, da luglio 2022 da Leoš Friedl.

Viene spesso definita "regina di ghiaccio" per via del suo atteggiamento apparentemente calmo sul campo, privo di emozioni e capace di reprimere eventuali tensioni e ansie. Tuttavia non viene sempre visto come un comportamento positivo. Difatti alcuni sostengono che la mancanza di "carattere" da parte della ceca in campo sia la causa dei mancati successi nei tornei maggiori.[3]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Junior[modifica | modifica wikitesto]

Ha vinto l'Australian Open 2010 - Singolare ragazze sconfiggendo in finale Laura Robson con il punteggio di 6-1, 7–6(5). Con la sorella ha giocato il torneo di Wimbledon 2010 - Doppio ragazze venendo sconfitte nei quarti di finale, mentre nel singolo, edizione poi vinta proprio da Kristýna, viene sconfitta da Nigina Abduraimova. Nell'US Open 2010 - Singolare ragazze arriva ai quarti di finale venendo sconfitta da Sloane Stephens.

Professionismo[modifica | modifica wikitesto]

2013: primi trofei WTA e Top 100[modifica | modifica wikitesto]

Karolina nel 2013

Inizia la stagione a Brisbane, dove collezione subito una sconfitta in due tie-break inflittale da Ol'ga Pučkova. Invece, a Sydney, si qualifica sbarazzandosi di Aleksandra Panova, Irina Falconi ed Estrella Cabeza Candela; Nonostante ciò all'esordio nel tabellone principale viene estromessa da Sara Errani, terza testa di serie, per 1-6 3-6. Partecipa agli Australian Open, sconfitta al primo turno da Eléni Daniilídou, ex Top 10, con il punteggio di 5-7 7-5 4-6. Successivamente non si qualifica per il main draw del torneo di Parigi, il GDF Suez, sconfitta da Kiki Bertens nel secondo turno. Non fa meglio a Dubai, cedendo stavolta a Daniela Hantuchová al primo turno di qualificazioni.

Il 3 marzo 2013 vince il suo primo torneo WTA della carriera a Kuala Lumpur battendo in finale la statunitense Bethanie Mattek-Sands con il punteggio di 1-6, 7-5, 6-3. Nella corsa al titolo si impone, senza perdere un set, su Casey Dellacqua per 6-3 6-2; Misaki Doi, testa di serie n°5, per 6-4 7-6; Patricia Mayr-Achleitner per 7-5 6-1 e Ayumi Morita, testa di serie n°4, per 6-0 6-2.

Tenta di accedere al tabellone principale a Indian Wells, ma ha la meglio ancora una volta Ol'ga Pučkova. Ci riesce, invece, a Miami, poiché estromette Jarmila Wolfe e Coco Vandeweghe; in seguito concede tre game alla connazionale Lucie Hradecká, prima di venire sconfitta in rimonta dalla n°9 del mondo, Caroline Wozniacki. Non riesce a qualificarsi per il torneo di Charleston, sconfitta da Vania King. Ritorna in Europa, precisamente a Katowice, dove raggiunge i quarti di finale eliminando María Teresa Torró Flor per 6-1 3-6 6-0 e Kaia Kanepi per 7-5 6-3, per poi venire fermata da Roberta Vinci, che le lascia solo un game. Sulla terra rossa di Marrakech viene estromessa all'esordio da Cvetana Pironkova, mentre a Madrid non si qualifica. Non ha successo nemmeno a Strasburgo e al Roland Garros, dove esce di scena al primo turno contro Misaki Doi e Garbiñe Muguruza.

Inaugura la stagione sull'erba con una sconfitta contro Mirjana Lučić-Baroni a Birmingham, mentre a Eastbourne viene fermata dalla sorella Kristýna nel terzo turno di qualificazione. Ritrova la vittoria a Wimbledon contro Nadia Petrova, n°13 del mondo, per 6-3 6-2, per poi cedere a sorpresa contro Petra Martić.

Agli Internazionali Femminili di Palermo 2013 raggiunge la sua prima finale in doppio insieme a sua sorella Kristýna, ma vengono sconfitte da Katarzyna Piter e Kristina Mladenovic con il punteggio di 1-6, 7-5, [8-10]. In singolo, invece, cede con un doppio 5-7 all'esordio contro Dinah Pfizenmaier. Nel torneo di Baku non va oltre al primo turno, surclassata da Tadeja Majerič. Nelle qualificazioni a Toronto viene clamorosamente sconfitta nelle qualificazioni da Gabriela Dabrowski, n°212 del mondo. Stessa sorte le capita anche a Cincinnati e New Haven, perdendo stavolta contro Andrea Petković e Sofia Arvidsson. Agli US Open viene eliminata da Eugenie Bouchard, che si impone con il punteggio di 6-4 4-6 5-7. Ritorna a vincere a Guangzhou contro Johanna Larsson per 6-4 6-3, per poi perdere contro Alizé Cornet (Top 30). Successivamente non si qualifica a Pechino.

Al Generali Ladies Linz 2013 vince il primo titolo WTA in doppio insieme alla sorella Kristýna, battendo nell'atto conclusivo la coppia canado-polacca formata da Gabriela Dabrowski e Alicja Rosolska per 7–6(6), 6-4. Non ha fortuna in singolare, poiché perde al primo turno contro Francesca Schiavone.

Prende parte al torneo di Lussemburgo collezionando una sola vittoria, ovvero quella contro Lourdes Domínguez Lino per 5-7 7-5 6-1, prima di cedere in tre parziali a Stefanie Vögele. Chiude l'anno alla 67ª posizione del ranking in singolo, mentre in doppio alla numero 77.

2014: cinque finali WTA stagionali e Top 25[modifica | modifica wikitesto]

Apre l'anno con due sconfitte al secondo turno a Auckland (contro Kirsten Flipkens per 4-6 3-6) e agli Australian Open (contro Daniela Hantuchová per 3-6 6-3 10-12). Si riscatta a Pattaya raggiungendo la finale in seguito alle vittorie su Bethanie Mattek-Sands per 6-2 6-4; Alla Kudrjavceva per 4-6 6-3 6-4; Sorana Cîrstea, numero ventitré del mondo, per 1-6 7–6(3) 6-0 e Julia Görges per 6-3 4-6 6-3[4]; tuttavia viene sconfitta nell'ultimo atto dalla russa Ekaterina Makarova, numero ventotto del mondo, per 3-6, 6(7)–7. In seguito prende parte ai tornei di Doha (secondo turno contro Angelique Kerber per 6(2)–7 4-6), Dubai (primo turno contro Flipkens per 1-6 5-7), Indian Wells (terzo turno contro Li Na per 3-6 4-6), Miami (primo turno contro Peng Shuai per 5-7 0-6), Monterrey (quarti di finale contro Caroline Wozniacki per 6(3)–7 6-3 3-6) e Kuala Lumpur (semifinale contro Dominika Cibulková per 6(3)–7 6-3 3-6). Disputa il torneo di Madrid, ma viene sconfitta da Sabine Lisicki in tre set all'esordio.

Karolína insieme alla vincitrice del torneo di Norimberga Eugenie Bouchard (a destra) nel 2014

Il 24 maggio perde ancora una volta in finale, questa volta nel torneo Nürnberger Versicherungscup di Norimberga contro la canadese Eugenie Bouchard, Top 20, per 2-6, 6-4, 3-6.[5] Nella corsa al titolo si impone su Yvonne Meusburger, Alison Van Uytvanck, Angelique Kerber (n°9 del ranking) ed Elina Svitolina. Nello stesso torneo vince, tuttavia, il secondo titolo WTA in doppio insieme all'olandese Michaëlla Krajicek, battendo nell'atto conclusivo Ioana Raluca Olaru e Shahar Peer per 6-0, 4-6, [10-6].

Prende parte allo Slam parigino, dove si sbarazza di Mathilde Johansson prima di venire sconfitta dalla numero tre del ranking, Agnieszka Radwańska.

Apre la stagione sull'erba a Birmingham, venendo sconfitta da Virginie Razzano, mentre a Eastbourne esce di scena nell'ultimo turno di qualificazione. Si presenta a Wimbledon, ma non va oltre il secondo turno, poiché cede nuovamente a Lisicki per 3-6 5-7.

Al Gastein Ladies 2014 si aggiudica il terzo titolo WTA in doppio insieme alla sorella Kristýna, battendo in finale Andreja Klepač e María Teresa Torró Flor per 4-6, 6-3, [10-6]. In singolo raggiunge i quarti di finale, fermata da Grace Min, la quale le concede tre game. Si spinge fino ai quarti anche a Istanbul, dove perde ancora una volta contro Wozniacki per 1-6 6-3 2-6. In seguito prende parte al Premier di Stanford, dove dopo una vittoria schiacciante su Kimiko Date perde contro Serena Williams, numero uno del mondo, per 5-7 2-6. Disputa le qualificazioni sia a Montreal che a Cincinnati; in Canada ha fortuna e si impone su Yanina Wickmayer per 6-2 6-1 nel primo match del tabellone principale, per poi cedere alla Top 20 Carla Suárez Navarro, mentre a Cincinnati non va oltre il primo turno di qualificazioni. Stessa sorte anche a New Haven. Tuttavia si fa notare agli US Open dove, dopo avere estromesso agilmente Yvonne Meusburger con un doppio 6-2, si impone sulla ex n°1 della classifica mondiale Ana Ivanović con il punteggio di 7-5 6-4. In seguito cede in tre set contro l'americana Casey Dellacqua.

Ottiene, il 14 settembre dello stesso anno, la terza finale WTA dell'anno all'Hong Kong Open, dove però perde contro la numero uno del seeding Sabine Lisicki per 7-5, 6-3.[6] Nel medesimo torneo vince il quarto titolo WTA della carriera insieme alla gemella battendo in finale Patricia Mayr-Achleitner e Arina Rodionova per 6-2, 2-6, [12-10]. Raggiunge poi la finale al Kia Korea Open, la seconda consecutiva, la quarta stagionale e la quinta in carriera. Il 21 settembre 2014 conquista il torneo coreano battendo in finale la statunitense Varvara Lepchenko per 6-3, 6(5)–7, 6-2. Durante la corsa al titolo si sbarazza di Julia Glushko per 6-1 6-2, Anna-Lena Friedsam per 6-4 6(5)–7 6-2, Nicole Gibbs per 6-3 6-4 e Marija Kirilenko per 4-6 7–6(5) 6-3.

Prossima all'ingresso nella Top 30, partecipa al Premier 5 di Wuhan, dove si impone sulle Top 20 Samantha Stosur e Andrea Petković, superando entrambe le tenniste con il punteggio di 6-4 6-4. In seguito viene fermata dalla n°3 WTA Petra Kvitová con il punteggio di 3-6 6-2 4-6. Successivamente a Pechino viene sconfitta a sorpresa da Polona Hercog per 4-6 6-2 2-6.

Continua il suo straordinario 2014 conquistando la quinta finale dell'anno e la sesta in carriera al Generali Ladies Linz. Si aggiudica il terzo titolo della carriera e il secondo stagionale battendo in finale l'italiana Camila Giorgi con il sofferto punteggio di 6(4)–7, 6-3, 7–6(4).[7] Durante il torneo estromette in ordine Kirsten Flipkens per 6-2 6-4, Mona Barthel per 6-4 6-2, Madison Brengle con un doppio 6-4 e Anna-Lena Friedsam in rimonta per 2-6 6-3 6-3.

Partecipa poi parte al Premier di Mosca, venendo sorpresa dall'astro nascente Kristina Mladenovic. Successivamente prende parte al Garanti Koza, torneo secondario al Master femminile di fine anno, grazie al ritiro di Ekaterina Makarova. Tuttavia viene sconfitta da Flavia Pennetta, numero quindici del mondo. Chiude la stagione alla posizione n°24, un miglioramento notevole rispetto al 67º posto occupato all'inizio del 2014.

2015: sei finali WTA e Top 10[modifica | modifica wikitesto]

Apre la stagione come ventitreesima tennista del ranking, ma viene sconfitta in rimonta dalla n°100, Alla Kudrjavceva nel secondo turno di Brisbane, dopo essersi imposta con fatica su Viktoryja Azaranka.

Nel gennaio 2015 ottiene la settima finale WTA della carriera all'Apia International Sydney, dove viene battuta dalla connazionale e n°4 WTA Kvitova con due tie-break di cui il primo terminato sette punti a cinque e il secondo otto punti a sei. Durante il torneo si sbarazza di Polona Hercog per 6-4 6-4, Nicole Gibbs con un doppio bagel, Carla Suárez Navarro per 4-6 6-4 6-0 e Angelique Kerber, n°9 del mondo, per 6-3 6-2. A fine torneo entra per la prima volta tra le migliori venti tenniste.

Disputa gli Australian Open, dove si impone su Evgenija Rodina per 7-5 6-1 e su Océane Dodin per 7-5 5-7 6-4, prima di perdere contro la numero undici WTA, Ekaterina Makarova, con un doppio 4-6. Prende parte al torneo di Antwerp in Belgio, dove si fa strada eliminando Mirjana Lučić-Baroni, Annika Beck e Lucie Šafářová, per poi subire la vendetta di Suarez Navarro in semifinale. Raggiunge la finale a Dubai in seguito alle vittorie su Anastasija Pavljučenkova per 6-2 6-4; Barbora Strýcová per 6-4 6-2, Ana Ivanović, numero sei del mondo, per 6-2 4-6 6-4; Lucie Šafářová per 3-6 7–6(5) 6-1 e Garbiñe Muguruza per 6-4 5-7 7-5. Tuttavia in finale viene sconfitta da Simona Halep, numero quattro della classifica, la quale ha la meglio con il punteggio di 4-6 6(4)–7. Invece a Doha, dopo la vittoria contro Stefanie Vögele, cede contro Suarez Navarro. Prende parte al torneo di Indian Wells, rifacendosi su Muguruza nel secondo turno, prima di venire fermata nuovamente da Halep con un doppio 4-6. A Miami raggiunge i quarti di finale, dove perde contro la Top 10 Andrea Petković.

Karolina nel 2015

A maggio conquista il quarto titolo WTA della carriera, a Praga, dove è testa di serie numero uno. La ceca si spinge fino all'atto finale battendo Annika Beck (2-6, 6-1, 6-3), Cvetana Pironkova (3-6, 6-3, 7-6), Denisa Allertová (6-2, 5-7, 6-1), Yanina Wickmayer (6-4, 7-5) e in finale la connazionale Lucie Hradecká (4-6, 7-5, 6-3).

Successivamente viene sorpresa da Caroline Garcia a Madrid nel secondo turno. A Roma soccombe a Timea Bacsinszky all'esordio. Nello Slam parigino non brilla, poiché viene sconfitta dalla numero cento del ranking, Andreea Mitu, che ha la meglio per 6-2 6(5)–7 4-6.

Raggiunge la prima finale sull'erba a Birmingham, estromettendo in ordine Johanna Konta per 3-6 6-3 6-4, Zarina Dijas e Carla Suárez Navarro con un doppio 6-2 e Kristina Mladenovic per 6-2 7-6. Nonostante ciò viene sconfitta in finale da Angelique Kerber, dopo un match molto lottato, perso poi per 7–6(5) 3-6 6(4)–7. Non fa meglio però a Eastbourne e Wimbledon, dove non va oltre il secondo turno, fermata da Agnieszka Radwańska, la quale le lascia solo tre game, e da Coco Vandeweghe per 6(5)–7 4-6.

Sul cemento americano raggiunge la finale a Stanford grazie alle vittorie su Kimiko Date per 7-5 6-2, Ajla Tomljanović per 6-2 6-4 e Varvara Lepchenko per 6-2 7-5; tuttavia viene nuovamente sconfitta da Kerber, stavolta con il punteggio di 3-6 7-5 4-6. A fine torneo entra per la prima volta nella Top 10, precisamente al settimo posto.

In seguito, a Cincinnati, si sbarazza di Tímea Babos per 6-4 7-5, prima di perdere contro Jelena Janković in tre set. Invece a New Haven raggiunge i quarti di finale, dove perde a sorpresa contro Lesja Curenko con un doppio 2-6. Agli US Open viene sconfitta al primo turno da Anna Tatišvili, che le lascia solo tre game. Di conseguenza scende all'undicesima posizione. Nel torneo di Tokyo elimina Kurumi Nara per 6-2 6-4, prima di venire fermata ancora da Radwanska nei quarti di finale. Disputa un altro quarto di finale a Wuhan, dove perde contro Roberta Vinci per 6(2)–7 3-6. Esce di scena all'esordio a Pechino per mano di Sloane Stephens. Scesa alla quindicesima posizione disputa l'International di Tianjin, dove incontra la polacca Radwanska in semifinale, la quale si impone nuovamente. Dopo una deludente Kremlin Cup (sconfitta da Anastasija Sevastova nel secondo turno) prende parte all'Elite Trophy di Zhuhai, torneo secondario al Master di fine anno. Qui, dopo le vittorie su Jelena Janković per 6-4 3-6 6-2 e Sara Errani per 6-0 6-3 nel girone, estromette in semifinale Elina Svitolina per 6-3 6-1. Raggiunta la finale cede in due set contro Venus Williams per 5-7 6(6)–7.

Conclude la stagione all'undicesimo posto della classifica WTA, dopo sei finali disputate e una sola vinta.

2016: prima finale Slam[modifica | modifica wikitesto]

Karolina nel 2016 agli US Open, edizione in cui è stata finalista

Inizia la stagione a Sydney dove, dopo avere eliminato facilmente Ana Ivanović e Anastasija Pavljučenkova, viene sconfitta nei quarti da Simona Halep per 4-6 5-7. Partecipa agli Australian Open dove viene eliminata da Ekaterina Makarova nel terzo turno per 3-6 2-6. Nel torneo di Dubai viene sconfitta a sorpresa all'esordio da Coco Vandeweghe in due set. Non fa meglio in Qatar, dove esce di scena per mano di Margarita Gasparjan. Scesa alla posizione numero diciotto del ranking si presenta agli Indians Wells dove raggiunge la semifinale. Qui supera Shelby Rogers per 6-2 6-4, Ana Ivanović per 6-2 6-0, Johanna Konta per 7-6 3-6 6-3 e Dar'ja Kasatkina per 6-3 6-2. Tuttavia cede a Viktoryja Azaranka per 6-7 6-1 2-6. In doppio, con Julia Görges, raggiunge la finale dove viene sconfitta. A sorpresa esce di scena all'esordio a Miami per mano di Tímea Babos (7-5 2-6 6-7).

Nel torneo di Stoccarda viene sconfitta nei quarti di finale da Agnieszka Radwańska, mentre perde in semifinale a Praga da Lucie Šafářová. A Madrid non va oltre al secondo turno sconfitta da Christina McHale, mentre a Roma e a Parigi cede nel primo turno contro Dar'ja Kasatkina e Shelby Rogers. Dopo questi insuccessi si aggiudica il torneo di Nottingham imponendosi su Alison Riske per 7-6 7-5. Nel torneo di Birmingham, tuttavia, viene eliminata all'esordio da Barbora Strýcová. Raggiunge un'altra finale a Eastbourne, dove è costretta a cedere in due set a Dominika Cibulková. Nel torneo di Toronto viene sconfitta da Simona Halep nel terzo turno. Si aggiudica il torneo di Cincinnati battendo in finale Angelique Kerber per 6-3 6-1 superando tra le altre Svetlana Kuznecova e Garbiñe Muguruza. Con la vittoria su Kerber consente a Serena Williams di superare il record di settimane consecutive al numero uno detenuto Steffi Graf (186), in quanto Angelique non ottiene i punti necessari per scalzare Williams dal vertice.

Partecipa agli US Open, dove raggiunge la prima finale Slam in carriera. Nel corso dello Slam estromette Sofia Kenin per 6-4 6-3; Montserrat González per 6-1 7-5; Anastasija Pavljučenkova per 6-2 6-4; Venus Williams, numero sei del mondo, per 4-6 6-4 7-6; Ana Konjuh per 6-2 6-2 e Serena Williams, numero uno del mondo, per 6-2 7-6. Nonostante ciò viene sconfitta in finale da Angelique Kerber, numero due del mondo, per 3-6 6-4 4-6.

Disputa il torneo di Tokyo dove viene eliminata all'esordio da Aljaksandra Sasnovič, mentre a Wuhan cede contro Dominika Cibulková nel secondo turno. A Pechino non va oltre il terzo turno, sconfitta in tre set da Johanna Konta. Grazie ai punti ottenuti nel corso della stagione partecipa il Masters di fine anno. Nel girone raccoglie solamente una vittoria, ovvero contro Garbiñe Muguruza per 6-2 6-7 7-5, mentre viene sconfitta da Svetlana Kuznecova per 6-3 2-6 6-7 e da Agnieszka Radwańska per 5-7 3-6.

2017: numero uno al mondo[modifica | modifica wikitesto]

Karolina con il titolo vinto a Eastbourne nel 2017.

La stagione 2017 inizia con la vittoria del torneo di Brisbane, dove Karolína si impone in finale contro la francese Alizé Cornet con il punteggio di 6-3, 6-0. In seguito prende parte al primo Grande Slam stagionale, cioè l'Australian Open, venendo sconfitta dalla croata Mirjana Lučić-Baroni ai quarti di finale. Nonostante ciò, al termine del torneo, raggiunge il terzo posto della classifica. Nel mese di febbraio vince il suo ottavo titolo WTA, il Qatar Total Open di Doha, sconfiggendo in finale Caroline Wozniacki. In seguito raggiunge la semifinale in entrambi i Premier Mandatory americani: a Indian Wells superando nei quarti Muguruza con due tie break, ma perdendo, sempre con due tie break contro Kuznecova; a Miami cedendo di nuovo alla Wozniacki dopo avere vinto il primo set 7-5.

Dopo alcuni modesti risultati nei primi tornei sulla terra battuta si spinge prima fino ai quarti agli Internazionali di Roma, dove viene battuta dalla Svitolina, poi raggiunge per la prima volta in carriera le semifinali al Roland Garros. A impedirle l'accesso alla finale è una diretta concorrente al titolo di numero uno del ranking WTA, Simona Halep, con la quale subisce la sesta sconfitta in sette confronti: 4-6, 6-3, 3-6 il risultato.

Debutta sull'erba all'AEGON International 2017, dove conquista il terzo titolo stagionale (e nono in carriera): la finale la vede di nuovo scontrarsi con la danese Wozniacki, la terza in stagione, e stavolta si conclude con un doppio 6-4 in favore della ceca. A Wimbledon non va oltre la conferma del secondo turno dell'anno precedente, poiché viene eliminata in tre set da Magdalena Rybáriková. Tuttavia il risultato è sufficiente alla ceca per diventare la numero uno del ranking WTA, scavalcando Halep e la numero uno uscente, Angelique Kerber[8]: è la prima tennista ceca e la ventitreesima tennista nella storia della WTA a salire sul gradino più alto delle classifiche mondiali.

Sul veloce americano raggiunge i quarti di finale a Toronto, dove perde ancora contro la Wozniacki, che poi incontra di nuovo a Cincinnati, sempre a livello di quarti di finale, questa volta vincendo per 6-2, 6-4; perde però in semifinale contro Muguruza, che si aggiudicherà il torneo. Il breve regno della ceca in testa al ranking mondiale si interrompe dopo otto settimane: agli US Open Karolína non riesce infatti a difendere la finale del 2016, perdendo ai quarti contro Coco Vandeweghe.

In Asia rimedia un secondo turno a Tokyo, un quarto di finale a Wuhan e un terzo turno a Pechino. Nell'ambito delle WTA Finals, alla sua seconda partecipazione nel torneo, sconfigge in due set sia Venus Williams che Garbiñe Muguruza; queste due vittorie le garantiscono l'accesso alle semifinali del Master, dove perde contro la futura vincitrice Caroline Wozniacki.

2018: due titoli WTA[modifica | modifica wikitesto]

Karolina in allenamento nel 2018

Inaugura la stagione presentandosi a Brisbane con l'intento di difendere il titolo, ma è costretta a fermarsi in semifinale contro Elina Svitolina perdendo con un doppio 5-7. Nei quarti di finale all'Australian Open trova la numero uno del mondo e futura finalista dello Slam Simona Halep, che la batte agevolmente per 3-6 2-6. Ritorna al Qatar Total Open per difendere il titolo, ma è costretta ad arrendersi al terzo turno di fronte alla giovanissima promessa del tennis, Catherine Bellis, per 6(4)–7 3-6. Nonostante questo risultato riesce a mantenere la quinta posizione del ranking mondiale. A Dubai è terza testa di serie, ma non va oltre i quarti di finale dove perde per 4-6 3-6 dalla sesta testa di serie Angelique Kerber. A Indian Wells è testa di serie numero cinque, ma non riesce a raggiungere la semifinale dell'anno precedente. Dopo avere superato Irina-Camelia Begu (7–6(4), 6-1), Zhang Shuai (7-5, 5-7, 6-3) e Amanda Anisimova (6-1, 7–6(2)) perde nei quarti di finale contro la futura vincitrice del torneo Naomi Ōsaka per 2-6, 3-6. Questo risultato la fa scivolare al sesto posto del ranking. Perde ai quarti di finale anche a Miami, questa volta per mano di Viktoryja Azaranka. A circa un mese di distanza, nell'ambito del torneo di Stoccarda, arriva in finale e si impone contro la statunitense Coco Vandeweghe con il punteggio di 7–6(2), 6-3 vincendo così il suo decimo titolo WTA. Prosegue la serie di risultati positivi centrando la semifinale nel Premier Mandatory di Madrid la settimana successiva, sconfitta solo dalla futura vincitrice del torneo Petra Kvitová. Agli Internazionali BNL d'Italia viene sorprendentemente sconfitta da Maria Sakkarī al secondo turno in tre set, in una partita caratterizzata da grandi alti e bassi da parte di entrambe le tenniste. Nel terzo set sul punteggio di 5-5 e 40-40 l'arbitro chiama fuori la palla della tennista ceca senza poterle fare vedere il segno sulla terra decidendo così di assegnare il punto a Sakkari, ma Plíšková non è d'accordo e a fine match prende a racchettate la sedia del giudice rompendola.[9] Torna in campo circa una settimana e mezzo dopo per disputare gli Open di Francia in seguito al quale, non riuscendo a difendere la semifinale dell'anno precedente in quanto sconfitta al terzo turno da Marija Šarapova, scende alla settima posizione del ranking mondiale.[10]

Sull'erba, dopo una sconfitta all'esordio a Birmingham contro Magdaléna Rybáriková e un quarto di finale a Eastbourne, interrompe la serie di sconfitte al secondo turno di Wimbledon raggiungendo gli ottavi di finale del prestigioso torneo londinese prima di cedere a Kiki Bertens. La stessa Bertens le nega l'accesso al terzo turno della Rogers Cup. Racimola un secondo turno anche a Cincinnati e una sconfitta all'esordio a New Heaven, prima di approdare agli US Open, ultimo appuntamento Slam stagionale. Qui riconferma i quarti di finale dell'anno precedente prima di perdere in due set contro una rientrante Serena Williams. Si presenta al torneo Premier di Tokyo e, dopo avere superato tutti e tre i match precedenti al terzo set, affronta la padrona di casa Naomi Ōsaka che batte in due facili set conquistando in tal modo il secondo titolo stagionale e undicesimo in carriera. Nei tornei cinesi di Wuhan e Pechino viene fermata prima al secondo turno e poi al terzo in entrambi i casi da Wang Qiang. Prende poi parte al torneo di Tianjin dove, accreditata della prima testa di serie, si spinge fino alla finale prima di cedere a Caroline Garcia in due set.

Pur perdendo nel match d'esordio contro Vera Zvonarëva a Mosca si qualifica per il terzo anno consecutivo alle WTA Finals. Qui viene inserita nel gruppo bianco insieme a Caroline Wozniacki, Petra Kvitová e Elina Svitolina. Dopo essersi sbarazzata facilmente della Wozniacki nella prima giornata perde al terzo set contro Svitolina ma, grazie alla netta vittoria sulla Kvitová, supera il round robin e raggiunge le semifinali del Master per il secondo anno consecutivo. In semifinale affronta Sloane Stephens, contro cui perde al terzo set dopo avere vinto il primo 6-0.

2019: semifinale agli Australian Open, 15º titolo in carriera e 500 vittorie[modifica | modifica wikitesto]

Inizia la stagione nel migliore dei modi vincendo per la seconda volta nella sua carriera il torneo di Brisbane, superando nell'atto finale l'ucraina Lesja Curenko con il punteggio di 4-6, 7-5, 6-2. Nel corso del torneo si impone su Julija Putinceva per 4-6 6-3 6-4, Marie Bouzková per 7-5 6-2, Ajla Tomljanović per 6-1 1-6 6-1 e Donna Vekić per 6-3 6-4. Prende parte agli Australian Open, dove raggiunge per la prima volta la semifinale. Qui elimina Karolína Muchová per 6-3 6-2, Madison Brengle per 4-6 6-1 6-0, Camila Giorgi per 6-4 3-6 6-2 e Garbiñe Muguruza per 6-3 6-1. Nei quarti di finale incontra Serena Williams, match nel quale è fautrice di una delle vittore più straordinarie del circuito, aggiudicandosi il match per 6-4 4-6 7-5, recuperando da uno svantaggio di 1-5 nel match decisivo.[11] Tuttavia viene sconfitta in finale da Naomi Ōsaka per 2-6 6-4 4-6.

Torna in campo alcune settimane dopo per disputere il torneo di Dubai dove, dopo avere vinto con qualche difficoltà di troppo contro Dominika Cibulková e Alison Riske, viene sorprendentemente elimata ai quarti di finale dalla taiwanese Hsieh Su-wei in tre set. Si sposta dunque negli Stati Uniti, dove ottiene importanti risultati. Dopo avere confermato i quarti di finale dell'anno precedente a Indian Wells si spinge fino all'ultimo atto a Miami, centrando in tal modo la prima finale in carriera in un Premier Mandatory. In questa circostanza, nonostante partisse da favorita per la vittoria, è costretta a cedere all'australiana Ashleigh Barty in due set.

Inaugura la stagione sulla terra a Stoccarda, dove era chiamata a difendere il titolo dell'anno precedente; tuttavia viene sorpresa nel match d'esordio da Viktoryja Azaranka. Nemmeno a Madrid fa meglio, uscendo di scena al secondo turno contro la qualificata Kateryna Kozlova. La settimana seguente, a Roma, si aggiudica il tredicesimo titolo in carriera e secondo stagionale, battendo nell'ordine Ajla Tomljanović con un doppio 6-3; Sofia Kenin per 4-6, 6-4, 6-3; Viktoryja Azaranka per 6(5)–7, 6-2, 6-2 e Maria Sakkarī con un doppio 6-4. Nell'atto finale affronta una ritrovata Johanna Konta, contro la quale ha la meglio con il punteggio di 6-3 6-4. Grazie a questo successo Plíšková compie un notevole salto in classifica ritornando alla seconda posizione del ranking, dietro solo a Naomi Ōsaka. Si presenta a Parigi per il Roland Garros ma, dopo le facili vittorie su Madison Brengle e su Kristína Kučová, viene fermata nel terzo turno a sorpresa da Petra Martić, che la liquida per 6-3 6-3.

Inaugura la stagione sull'erba con un secondo turno a Birmingham, venendo sconfitta dalla sorella Kristýna, che riesce ad avere la meglio per la prima volta su Karolína con il punteggio di 6-2 3-6 7–6(7). Tuttavia si riprende a Eastbourne, dove senza perdere nemmeno un set si aggiudica il quattordicesimo titolo in carriera. Nella corsa al titolo estromette in ordine Margarita Gasparjan con un doppio 6-3; Elise Mertens per 6-1 6-2; Ekaterina Aleksandrova per 6-2 6-0; Kiki Bertens, numero tre del seeding, per 6-1 6-2 e Angelique Kerber, quarta testa di serie, per 6-1 6-4. Nello Slam londinese ripete gli ottavi di finale della scorsa edizione; dopo avere agevolmente sconfitto Zhu Lin (6-2 7–6(4)) e Mónica Puig (6-0 6-4) fatica contro Hsieh Su-wei (6-3 2-6 6-4), per poi perdere un match complicato contro la sorpresa del torneo Karolína Muchová (6-4 5-7 11-13).

In preparazione allo US Open disputa i tornei di Toronto e Cincinnati, raggiungendo in entrambi i quarti di finale; viene sconfitta rispettivamente da Bianca Andreescu, futura campionessa, per 0-6 6-2 4-6 e da Svetlana Kuznecova, futura finalista, per 6-3 6(2)–7 3-6. In quest'ultimo torneo, in coppia con la sorella Kristýna, raggiunge la semifinale, dove le due sorelle cedono alla coppia Klepač/Hradecká (6(7)–7 5-7). Scesa alla terza posizione del ranking disputa l'ultimo Slam della stagione, non riuscendo a eguagliare i quarti di finale raggiunti l'anno precedente. Qui si impone su Tereza Martincová per 7-6 7-6, Mariam Bolkvadze per 6-1 6-4 e su Ons Jabeur per 6-1 4-6 6-4, prima di venire rimontata da Johanna Konta, che si vendica di Roma con il punteggio di 6(1)–7 6-3 7-5.

Inizia lo swing asiatico con la vittoria del quindicesimo titolo in carriera e con il ritorno, di conseguenza, alla seconda posizione della classifica mondiale a soli 86 punti da Ashleigh Barty. Infatti riesce ad aggiudicarsi il titolo di Zhengzhou sbarazzandosi di Polona Hercog per 6-3 7-5 (dopo essere stata in svantaggio di 2-5 nel secondo parziale), Sofia Kenin per 6-4 4-6 6-1, Ajla Tomljanović per 6-3 6-2 e di Petra Martić con il medesimo risultato.[12] In seguito a questa vittoria è la seconda tennista a qualificarsi di diritto per le WTA Finals.[13] Successivamente prende parte unicamente in doppio con Kristýna al torneo in Corea, dove le due sono costrette a ritirarsi prima del match valido per l'accesso alla finale contro Arruabarrena Vecino/Maria. Nei seguenti tornei di Wuhan e Pechino non brilla, poiché disputa un terzo turno (sconfitta a sorpresa da Dajana Jastrems'ka per 1-6 4-6) e un secondo turno (eliminata da Jeļena Ostapenko per 5-7 3-6 5-7). Inoltre in quest'ultimo torneo si spinge fino alla semifinale del doppio, dove viene fermata nel set decisivo dalla coppia Jastrems'ka/Ostapenko.

Successivamente si presenta a Shenzhen, dove viene inserita nel gruppo rosso insieme a Elina Svitolina, Bianca Andreescu e Simona Halep. Qui apre malamente il Masters con una sconfitta contro Svitolina, che si impone per 7–6(12) 6-4. Tuttavia si riprende nelle due giornate seguenti con due vittorie: usufruisce del ritiro di Andreescu dopo avere vinto il primo parziale, mentre si sbarazza di Halep con il punteggio di 6-0 2-6 6-4, vincendo cinque game di fila nel set decisivo.[14] Raggiunge così per il terzo anno consecutivo la semifinale, non superandola nemmeno stavolta, poiché viene rimontata dalla futura campionessa Ashleigh Barty (6-4 2-6 3-6).[15]

Chiude il 2019 alla seconda posizione della classifica, la più alta mai raggiunta dalla tennista ceca a fine anno.

2020: sedicesimo titolo WTA e uscita dalla Top 5[modifica | modifica wikitesto]

La tennista di Louny apre molto bene il nuovo decennio, poiché si aggiudica per la terza volta in carriera il torneo di Brisbane, diventando così la tennista più titolata della manifestazione. Nella sua corsa al titolo si impone con qualche difficoltà sulla giocatrice di casa Ajla Tomljanović (6-4 6(5)–7 6-4), si sbarazza di Alison Riske per 7–6(6) 6-3, per poi vincere il braccio di ferro contro la numero tre del mondo, Naomi Ōsaka, con il punteggio di 6(10)–7 7–6(3) 6-2. Successivamente si riconferma campionessa battendo in finale la statunitense Madison Keys per 6-4 4-6 7-5.[16] Gioca anche in doppio insieme a Donna Vekić, ma senza fortuna, in quanto esse vengono fermate nei quarti di finale dalla coppia formata da Kristina Mladenovic e Ajla Tomljanović.

Si presenta agli Australian Open con la semifinale dell'edizione precedente da difendere e la voglia di aggiudicarsi uno Slam,[17] ma dopo le vittorie nette su Kristina Mladenovic per 6-1 7-5 e Laura Siegemund con un doppio 6-3 viene sconfitta dalla testa di serie numero trenta Anastasija Pavljučenkova, la quale si impone con il punteggio di 7–6(4) 7–6(3) dopo numerosi alti e bassi della tennista ceca.[18] In seguito alla delusione patita a Melbourne vola a Dubai, dove si sbarazza con un risultato più netto di Mladenovic (6-1 6-2), prima di perdere per 6(1)–7 3-6 nei quarti di finale contro la rivelazione del 2020 Elena Rybakina. Partecipa insieme alla sorella Kristýna nella specialità di doppio, senza andare oltre il secondo turno. A Doha subisce un'altra precoce sconfitta, stavolta nel secondo turno contro Ons Jabeur per 4-6 6-3 3-6, dopo essersi imposta con facilità su Bernarda Pera infliggendole un bagel nel secondo parziale.

Dopo lo stop durato dal 9 marzo a 3 agosto per la pandemia di COVID-19 ritorna in campo a Cincinnati venendo tuttavia estromessa all'esordio da Veronika Kudermetova in due parziali. Si presenta agli US Open come testa di serie numero uno del torneo e, dunque, favorita alla conquista del titolo: tuttavia, dopo avere superato Anhelina Kalinina per 6-4 6-0, cede a sorpresa a Caroline Garcia in due parziali.

Comunque si riscatta a Roma; qui si sbarazza di Barbora Strýcová con un doppio 6-3 e di Anna Blinkova per 6-4 6-3. In seguito elimina con qualche difficoltà in tre set Elise Mertens, undicesima testa di serie, mentre infligge un comodo 6-2 6-4 a Markéta Vondroušová. Raggiunge così la seconda finale stagionale, ma è costretta a uscire dal campo in lacrime sul punteggio di 0-6 1-2 in favore di Simona Halep, per un infortunio alla coscia già visibilmente fasciata, dopo appena mezz'ora di gioco.[19] Disputa il Roland Garros superando con difficoltà la qualificata Mayar Sherif (6(9)–7 6-2 6-4), per poi subire la sconfitta da Jeļena Ostapenko. A termine del match del secondo turno la tennista ceca annuncia che probabilmente questa sarà l'ultima partita della stagione 2020.[20] Disputa il nuovo torneo di categoria Premier nella terra natìa ad Ostrava, lo J&T Banka Ostrava Open, dove è accreditata della seconda testa di serie. Ottenuto un bye al primo turno viene sconfitta nuovamente da Veronika Kudermetova nel turno successivo.[21]

Conclude la stagione 2020 in calo rispetto al 2019: esce dalla top 5, finendo l'anno al numero 6 del mondo (l'anno prima aveva terminato al numero 2 del mondo).

2021: finali a Roma, Wimbledon e Toronto[modifica | modifica wikitesto]

Karolina all'Open di Francia 2021

Plíšková apre la stagione disputando il WTA 500 di Abu Dhabi: si impone facilmente sulla lucky loser Despina Papamichail per 6-2 7-6(4), salvo poi essere sorpresa dalla numero 292 del mondo Anastasia Gasanova, che la estromette in due set (2-6 4-6). Successivamente prende parte allo Yarra Valley Classic, vincendo contro Elisabetta Cocciaretto per 6-3 6-2 e venendo poi estromessa da Danielle Collins per 6(5)–7 6(3)–7. Agli Australian Open si sbarazza agilmente al primo turno di Jasmine Paolini per 6-0 6-2 e poi incontra nuovamente Danielle Collins, questa volta prendendosi una rivincita per 7-5 6-2. Al terzo turno trova Karolína Muchová, perdendo con un doppio 5-7.

Dopodiché disputa il Qatar Open, dove vince contro Ons Jabeur (6-4 4-6 7-5) prima di cedere a Jessica Pegula (3-6 1-6). In seguito, partecipa al Dubai Tennis Championships, dove elimina Anastasija Sevastova per 6-3 6(5)–7 6-2 per poi venire nuovamente sconfitta da Pegula con il netto punteggio di 2-6 0-6.

Prende poi parte al Miami Open come sesta testa di serie: elimina Zheng Saisai per 6-2 6-1 e poi affronta per la terza volta Jessica Pegula, cedendo anche in questa occasione per 1-6 6-4 4-6.

Pliskova inizia la stagione sulla terra rossa al Mutua Madrid Open, dove batte in rimonta Coco Gauff per 5-7 6-3 6-2, salvo poi perdere contro Anastasija Pavljučenkova per 0-6 5-7. In seguito disputa gli Internazionali d’Italia, dove offre la sua migliore performance della stagione: sconfigge Anastasija Sevastova (6-2 6-3), Vera Zvonarëva (7-5 6-3) e Jelena Ostapenko (4-6 7-5 7–6(1)), raggiungendo la sua prima semifinale dalla stagione 2020. Lì incontra Petra Martić, superandola per 6-1 3-6 6-2 e accedendo in tal modo alla terza finale di seguito a Roma. Qui trova Iga Świątek, contro la quale perde 0-6 0-6 in appena 46 minuti di gioco. Alla fine del torneo scende alla posizione numero 10 del ranking. La stagione sulla terra rossa segue agli Open di Francia, dove al primo turno si sbarazza di Donna Vekić per 7-5 6-4, ma al secondo esce per mano di Sloane Stephens (7-5 6-1).

Disputa poi il Grass Court Championships Berlin e il torneo di Eastbourne: nel primo, viene eliminata all'esordio e per la quarta volta consecutiva da Jessica Pegula (5-7 2-6), mentre nell’altro da Camila Giorgi (6-2 2-6 2-6).[22] Partecipa quindi al torneo di Wimbledon, eliminando Tamara Zidanšek (7-5 6-4), Donna Vekić (6-2 6-2) e Tereza Martincová (6-3 6-3) ed approdando per la terza volta in carriera agli ottavi di finale. Sconfiggendo poi Ljudmila Samsonova (6-2 6-3) riesce a raggiungere per la prima volta in carriera i quarti di finale a Wimbledon, unendosi al gruppo delle altre quattordici tenniste ancora in attività ad avere conseguito almeno i quarti in tutte le prove dello Slam (sorelle Williams, Angelique Kerber, Viktoryja Azarenka, Svetlana Kuznetsova, Anastasija Pavljučenkova, Simona Halep, Vera Zvonareva, Kim Clijsters, Petra Kvitová, Madison Keys, Sloane Stephens, Johanna Konta ed Elina Svitolina). In tale circostanza incontra la svizzera Viktorija Golubic: la ceca vince con un doppio 6-2 ed approda per la prima volta in semifinale. Con questo successo, Karolína entra nel club ancora più ristretto di tenniste in attività che hanno raggiunto almeno le semifinali in tutti e quattro i major (le altre sono le sorelle Williams, Clijsters, Halep e Azarenka). Nel penultimo atto, trova la n°2 del seeding, Aryna Sabalenka: vincendo in rimonta per 5-7 6-4 6-4, Karolína raggiunge la sua prima finale Slam dal 2016, quando colse la sua prima finale a New York. Nell'ultimo atto, si scontra con la numero uno del mondo Ashleigh Barty, cedendo per 3-6 7–6(4) 3-6. Grazie all’eccellente risultato, Plíšková risale la classifica mondiale, issandosi al settimo posto.

In seguito, Karolína disputa il torneo olimpico di Tokyo, dove gioca in singolare: dopo aver battuto Alizé Cornet (6-1 6-3) e Carla Suarez Navarro (6-3 6(0)-7 6-1), la ceca viene eliminata da Camila Giorgi in due set (4-6 2-6).

Prende poi parte al torneo di Toronto, raggiungendo la sua terza finale di stagione. Nella sua corsa elimina: Donna Vekić per 6-4 3-6 7–6(2), Amanda Anisimova per 6-1 7–6(8), Sara Sorribes Tormo per 6-4 6-0 e, in semifinale, la numero uno del seeding Aryna Sabalenka per 6-3 6-4. Nell'ultimo atto, per la terza volta nel 2021, viene battuta da Camila Giorgi, con lo score di 3-6 5-7. Grazie all'ottima settimana, Karolína guadagna un posto nel ranking, posizionandosi 6º.

La settimana successiva, Plíšková partecipa al torneo di Cincinnati, dove è accreditata della 5ª testa di serie. Dopo il bye all'esordio, la ceca si sbarazza di Putinceva (6-3 6-2), approdando al terzo turno, dove ritrova la sua "bestia nera" del 2021, Jessica Pegula, contro cui ha perso 4 volte su 4 in stagione; nella circostanza, Karolína riesce a centrare il primo successo in carriera contro l'americana, con lo score di 6-4 7-6(5), recuperando da 1-4 nel primo parziale e da 0-5 nel secondo set. Ai quarti, approfitta del ritiro di Paula Badosa, sul 7-5 2-0 in suo favore; in semifinale trova la sorpresa del torneo, la svizzera Teichmann: la ceca si arrende in due set, per 2-6 4-6.

Plíšková prende parte agli US Open, dove è la quarta testa di serie: per la quinta volta in carriera, raggiunge gli ottavi di finale, battendo McNally (6-3 6-4), Anisimova (7-5 6(5)-7 7-6(7)) e Tomljanović (6-3 6-2). Al quarto turno, trova la n°14 del seeding Anastasija Pavljučenkova: Karolína si impone per 7-5 6-4, centrando il quarto di finale n°4 della carriera a New York; nella circostanza, affronta Maria Sakkarī, da cui perde con un doppio 4-6. In seguito, al torneo di Indian Wells, la ceca supera il primo turno contro Madgalena Fręch, salvo poi perdere dalla lucky loser Beatriz Haddad Maia.

In novembre, prende parte alle WTA Finals per la quinta volta in carriera: è inserita nel gruppo Teotihuacán assieme a Muguruza, Kontaveit e Krejčíková. Nel primo incontro, la ceca si impone su Muguruza in rimonta, per 4-6 6-2 7-6(6). Nel secondo match del girone, sfida l'estone Kontaveit: Karolína cede di schianto all'avversaria per 4-6 0-6; nell'ultimo match del girone, affronta il derby ceco con Krejčíková per cercare la qualificazione alla sua quarta semifinale alle Finals. Nonostante il successo sulla connazionale (0-6 6-4 6-4), si classifica terza nel girone a causa della differenza set sfavorevole rispetto a Muguruza (vittoriosa in due set su Kontaveit nell'ultima giornata). Per la seconda volta in carriera, la ceca non passa il round robin delle WTA Finals.

Termina la stagione al n°4 del mondo.

2022-2023: infortunio e crollo nel ranking[modifica | modifica wikitesto]

Karolina durante un match al DC Open 2023

La ceca, a causa di un infortunio al polso destro, è costretta a saltare il primo Slam dell'anno, l'Australian Open.[23] Plíšková scende in campo a Indian Wells per il suo esordio stagionale: dopo il bye, cede il passo alla montenegrina Kovinić (6-2 5-7 4-6). Non va meglio a Miami: dopo il bye, si arrende ad Anna Kalinskaja (3-6 3-6). Sulla terra di Charleston, in seguito al bye, ottiene il primo successo del 2022 contro Katarina Zavac'ka, con il punteggio di 5-7 7-5 6-4. Agli ottavi, tuttavia, viene travolta da Ekaterina Aleksandrova, che le concede 4 games (3-6 1-6). Dopo le uscite premature a Stoccarda, Madrid e Roma, Plíšková ottiene la prima semifinale annuale a Strasburgo, battendo Kostjuk, Pera e Zanevs'ka; nel penultimo atto, cede a Kaja Juvan. Al Roland Garros, dopo il successo su Andrianjafitrimo, viene sorprendentemente eliminata dalla wild-card Jeanjean con un duplice 2-6.[24]

Sull'erba, dopo i quarti a Berlino (battuta da Gauff), delude le aspettative a Wimbledon, uscendo di scena al secondo round contro Katie Boulter.

Sul cemento americano, dopo un secondo turno a San José, centra la semifinale più prestigiosa dell'anno nel '1000' di Toronto, eliminando la connazionale Krejčíková, Amanda Anisimova, la n°4 del pianeta Maria Sakkarī e la cinese Qinwen Zheng. Nella sua seconda semifinale consecutiva nel torneo canadese, la ceca si arrende a Beatriz Haddad Maia, con lo score di 4-6 6(6)-7. A Cincinnati esce di scena al secondo round contro Elise Mertens. Allo US Open, Karolína raggiunge i quarti di finale per la quinta volta in carriera, battendo nel corso del torneo la top-20 Bencic e l'ex campionessa slam Azaranka; tra le ultime otto, come le è successo in altre tre circostanze nello slam newyorkese, viene sconfitta, cedendo ad Aryna Sabalenka in due set.

Il finale di stagione non regala acuti a Plíšková, che chiude la stagione al n°32 del mondo, la posizione peggiore di chiusura del ranking annuale dal 2013. È inoltre la prima volta in nove stagioni che la ceca non conquista alcuna finale WTA.

Dopo due uscite premature nei tornei di Adelaide, prende parte al suo 10° main draw dell'Australian Open: la ceca raggiunge i quarti di finale senza cedere set, battendo Wang, Putinceva, Gračëva e la n°23 del seeding Zhang. Nel suo quarto di finale n°4 nel primo major annuale, Plíšková viene sorprendentemente superata dalla n°45 del mondo Magda Linette, con lo score di 3-6 5-7. Grazie a questo risultato, rientra nella top-20. Ad Abu Dhabi perde al secondo turno contro la campionessa di Wimbledon 2022 Elena Rybakina. A Doha, passa le qualificazioni (che in questo torneo non aveva mai disputato) e poi cede subito a Ekaterina Aleksandrova. A Dubai, vince il derby contro Vondroušová (6-3 6-4) e poi lascia 3 giochi alla top-10 Maria Sakkarī; agli ottavi, prevale contro Anhelina Kalinina, trovando così il secondo quarto stagionale; nella circostanza, si ritira prima di scendere in campo contro la n°1 del mondo Iga Świątek. A Indian Wells, si ferma agli ottavi contro Sakkarī in tre parziali; a Miami, esce di scena al terzo round contro Vondroušová. Sulla terra, come miglior risultato, centra i quarti a Stoccarda, dove soccombe alla Świątek per la terza volta in carriera. Al Roland Garros, viene eliminata subito dall'ex campionessa slam Sloane Stephens (0-6 4-6).

Sull'erba, ottiene solo una vittoria in tre tornei disputati; a Wimbledon, viene battuta al primo round dalla qualificata serba Stevanović in due netti set (2-6 3-6). Anche il cemento americano non arride a Plíšková, che raccoglie al massimo due secondi turni tra Montréal e lo US Open. Anche nel '1000' di Guadalajara non riesce a fare strada, cedendo ad Hailey Baptiste al secondo round.

2024: 17° titolo WTA e semifinale a Doha[modifica | modifica wikitesto]

Dopo due stagioni non brillanti, Pliskova a febbraio 2024 vince il suo 17° titolo in carriera, aggiudicandosi il Winners Open, grazie alle vittorie su Sinja Kraus, Camila Osorio, Sara Errani, Harriet Dart e Ana Bogdan. Per la ceca si tratta del primo titolo dopo più di 4 anni di digiuno. In seguito disputa il Qatar Open, dove si impone su Anna Kalinskaja (2-6 7-6 6-4), Anastasija Potapova (6-1 5-7 6-4), Linda Nosková (3-6 5-7 6-1) e poi su Naomi Osaka (7-6 7-5), raggiungendo la sua prima semifinale in un WTA 1000 dal National Bank Open 2021, quando giunse in finale e perse da Camila Giorgi. Nel penultimo atto, dove avrebbe dovuto affrontare la numero uno del mondo Iga Świątek, si ritira prima dell'inizio della partita.

Stile di gioco[modifica | modifica wikitesto]

Plíšková pratica un gioco aggressivo da fondo campo ed è dotata di un servizio incisivo sia con la prima pallina che con la seconda. Non sono da sottovalutare le sue capacità a rete, scelta utilizzata per finire i punti; infatti, nella finale Slam degli US Open 2016 contro Angelique Kerber, ha vinto l'80% dei punti serve-and-volley.

Fed Cup[modifica | modifica wikitesto]

Il 2015 rappresenta l'anno dell'esordio di Plíšková nella Fed Cup. Scende in campo contro il Canada e, grazie alle partite contro Françoise Abanda (6-2 6-4) e Gabriela Dabrowski (6-4 6-2), trascina la Repubblica Ceca in finale. Qui si scontrano contro un'ottima Russia. La finale viene disputata a Praga e le padrone di casa si aggiudicano il trofeo con il punteggio finale di 3-2. Karolína parte male, incassando una sconfitta da Marija Šarapova, ma si riscatta estromettendo facilmente Anastasija Pavljučenkova. Disputa il suo primo doppio in Fed Cup con Barbora Strýcová e l'esito è positivo: vittoria per 4-6 6-3 6-2 contro Pavljučenkova ed Elena Vesnina.

Karolína con il trofeo della Fed Cup 2016

Nel 2016 disputa il match d'apertura contro Simona Halep, riuscendo a completare una rimonta (6-7 6-4 6-2). In seguito si aggiudica anche il braccio di ferro contro Monica Niculescu (6-4 4-6 6-3); questo permette alla squadra di pareggiare e rimandare tutto al doppio. In coppia con Strýcová stacca il pass per la semifinale sbarazzandosi di Andreea Mitu e Ioana Raluca Olaru. In seguito trovano la Svizzera di Martina Hingis. Karolina subisce una sorprendente sconfitta in rimonta per mano di Viktorija Golubic (6-3 4-6 4-6), ma si impone successivamente su Timea Bacsinszky e insieme a Lucie Hradecká regola nel quinto e ultimo incontro le elvetiche Golubic/Hingis con un perentorio 6-2 6-2. In finale sfidano le francesi a Strasburgo rappresentate da Kristina Mladenovic, Caroline Garcia e Alizé Cornet. Il primo match vede in campo Mladenovic e Plíšková, che dopo avere vinto un parziale ciascuno rimandano l'esito al terzo set. Qui inizia un vero e proprio braccio di ferro, il quale vede la ceca uscirne vincitrice con il punteggio finale di 6-3 4-6 16-14. Stremata dall'esordio viene sconfitta in tre parziali da Garcia. Tuttavia si rimette in sesto per il doppio con Strýcová aggiudicandoselo con un doppio 7-5 contro Mladenovic/Garcia. Ciò permette alla Repubblica Ceca di trionfare per la decima volta e per la seconda volta consecutiva.

Nel 2017 gioca solamente nei quarti di finale vincendo i match necessari per la semifinale: batte Lara Arruabarrena per 6-4 7-5 e Garbiñe Muguruza per 6-2 6-2. Successivamente la Repubblica Ceca verrà sconfitta 2-3 dagli Stati Uniti nella semifinale. Durante l'incontro è un testa a testa costante fino al doppio, dove Kristýna Plíšková e Kateřina Siniaková vengono sconfitte nettamente da Bethanie Mattek-Sands e Coco Vandeweghe.

Nel 2018, invece, disputa la semifinale contro la Germania (4-1). Plíšková vince l'incontro contro Angelique Kerber per 7-5 6-3, prima di cedere a sorpresa contro Julia Görges per 4-6 2-6, questa rappresenta l'unica vittoria delle tedesche. Raggiunta la finale, grazie anche al ritiro di Anna-Lena Grönefeld e Görges nei quarti di finale nel doppio, incontrano gli Stati Uniti. Stavolta l'esito è positivo e piuttosto netto. Difatti le ceche si impongono per 3-0 contro le statunitensi: Barbora Strýcová supera in rimonta Sofia Kenin (6-7 6-1 6-4), Kateřina Siniaková si impone su Alison Riske (6-3 7-6) e Sofia Kenin (7-5 5-7 7-5). Nell'ultimo atto Karolína non è scesa in campo.

Nel 2019 annichilisce Mihaela Buzărnescu per 6-1 6-4, prima di cedere contro Simona Halep con il punteggio di 4-6 7-5 4-6. La Repubblica Ceca verrà sconfitta dalla Romania (2-3). Infatti Kateřina Siniaková riuscirà a estromettere Buzărnescu, per poi subire le vittorie di Halep sulla stessa Siniaková e della coppia Irina-Camelia Begu/Monica Niculescu su Barbora Krejčíková/Siniaková.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record di Karolína Plíšková.

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Finali del Grande Slam[modifica | modifica wikitesto]

Perse (2)[modifica | modifica wikitesto]
Anno Torneo Superficie Avversaria in finale Risultato
2016 Bandiera degli Stati Uniti US Open, New York Cemento Bandiera della Germania Angelique Kerber 3-6, 6-4, 4-6
2021 Bandiera del Regno Unito Torneo di Wimbledon, Londra Erba Bandiera dell'Australia Ashleigh Barty 3-6, 7-6(4), 3-6

Risultati in progressione nei tornei dello Slam[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
 V   F  SF QF #T RR Q#  A  Z# PO  O   F-A  SF-B ND

(V) Torneo vinto; raggiunto (F) finale, (SF) semifinale, (QF) quarti di finale, (#T) turni 4, 3, 2, 1; (RR) round - robin; (Q#) Turno di qualificazione; (A) assente dal torneo; (Z#) Zona gruppo Coppa Davis/Fed Cup (con indicazione numero); (PO) play-off Coppa Davis o Fed Cup; vinto un (O) oro, (F-A) argento o (SF-B) bronzo ai Giochi Olimpici; (ND) torneo non disputato.

Torneo 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 Titoli V-S
Tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open A Q1 Q1 1T 2T 3T 3T QF QF SF 3T 3T A QF 1T 0 / 11 26–11
Bandiera della Francia Open di Francia A Q2 1T 1T 2T 2T 1T SF 3T 3T 2T 2T 2T 1T 0 / 12 14–12
Bandiera del Regno Unito Wimbledon Q1 A 1T 2T 2T 2T 2T 2T 4T 4T ND F 2T 1T 0 / 11 18–11
Bandiera degli Stati Uniti US Open Q1 Q1 Q2 1T 3T 1T F QF QF 4T 2T QF QF 2T 0 / 11 29–11
Totale 0–0 0–0 0–2 1–4 5–4 4–4 9–4 14–4 13–4 13–4 4–3 12–4 6–3 5–4 0–1 0 / 45 87–45

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Emma Quayle, Another sister act, su theage.com.au, The Age, 29 gennaio 2010.
  2. ^ (EN) Luigi Gatto, Karolina Pliskova got married to her boyfriend and agent Michal Hrdilicka!, su tennisworldusa.org, Tennis World, 20 luglio 2018.
  3. ^ Karolina Pliskova: “Io regina di ghiaccio? Ecco perché non è vero”, su tenniscircus.com, 8 giugno 2020.
  4. ^ (EN) Pattaya - Ekaterina Makarova to clash with Karolina Pliskova in the finals, su tennisworldusa.org, 2 febbraio 2014.
  5. ^ (EN) Canada's Eugenie Bouchard beats Pliskova to win Nuremberg Cup final, su o.canada.com, 24 maggio 2014. URL consultato il 22 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2014).
  6. ^ (DE) Sabine Lisicki gewinnt Finale von Hongkong, su tagesspiegel.de, 14 settembre 2014.
  7. ^ (EN) Karolina Pliskova saves match point to take Linz WTA title, su zeenews.india.com, 12 ottobre 2014.
  8. ^ (EN) David Kane, Pliskova becomes new WTA World No.1, in WTA Tennis, 11 luglio 2017. URL consultato il 13 settembre 2017.
  9. ^ Pliskova perde la partita e la testa: distrutto lo sgabello del giudice di sedia, su it.eurosport.com.
  10. ^ (EN) Andrew Hendrie, Latest WTA Rankings 11 June 2018: Simona Halep stays World No. 1 after winning first Grand Slam title at Roland Garros, su livetennis.com, Live Tennis, 11 giugno 2018.
  11. ^ Australian Open, pazzesca Pliskova: sconfitta Serena Williams rimontando da 5-1 e match point, su oktennis.it, 23 gennaio 2019.
  12. ^ Tennis, WTA Zhengzhou 2019: vince Karolina Pliskova, battuta in finale Petra Martic dopo un rinvio di sei ore per la pioggia, su oasport.it, 15 settembre 2019.
  13. ^ Pliskova si qualifica per le WTA Finals, su ubitennis.com, 16 settembre 2019.
  14. ^ Wta Finals Shenzhen 2019: Pliskova elimina Halep e stacca il pass per la semifinale, su sportface.it, 1º novembre 2019.
  15. ^ WTA Finals: Pliskova spegne la luce, Barty ne approfitta e vola in finale, su ubitennis.com, 2 novembre 2019.
  16. ^ Pliskova è regina a Brisbane per la terza volta: battuta Keys in tre set, su ubitennis.com, 12 gennaio 2020.
  17. ^ Karolina Pliskova e gli obiettivi per il 2020: “Voglio il titolo in un torneo del Grande Slam”, su tenniscircus.com, 7 gennaio 2020.
  18. ^ L’Australian Open perde i pezzi: fuori anche Pliskova, su ubitennis.com, 25 gennaio 2020.
  19. ^ Halep regina degli Internazionali di Roma in mezz’ora: Pliskova si ritira, su ubitennis.com, 21 settembre 2020.
  20. ^ Roland Garros: Ostapenko si risveglia e rovescia Pliskova, su ubitennis.com, 1º ottobre 2020.
  21. ^ WTA Ostrava: Pliskova chiude malamente il 2020, su oktennis.it, 23 ottobre 2020.
  22. ^ Claudio Gilardelli, WTA Ranking: crisi Pliskova, è fuori dalla top 10. Giorgi guadagna 13 posti, su Ubitennis, 28 giugno 2021. URL consultato il 29 giugno 2021.
  23. ^ Karolina Pliskova non ci sarà agli Australian Open, su livetennis.it. URL consultato il 6 gennaio 2022.
  24. ^ Paolo Di Lorito, Roland Garros: Pliskova sorpresa da Jeanjean. Avanti Badosa, Pegula e Kasatkina [VIDEO], su Ubitennis, 26 maggio 2022. URL consultato il 31 agosto 2023.

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