Cassola

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Cassola
comune
Cassola – Stemma
Cassola – Bandiera
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Vicenza
Amministrazione
SindacoAldo Maroso (lista civica trasversale Vivere Cassola) dal 26-5-2014
Territorio
Coordinate45°44′N 11°47′E / 45.733333°N 11.783333°E45.733333; 11.783333 (Cassola)
Altitudine92 m s.l.m.
Superficie12,74 km²
Abitanti15 157[1] (31-12-2022)
Densità1 189,72 ab./km²
FrazioniSan Giuseppe, San Zeno
Comuni confinantiBassano del Grappa, Loria (TV), Mussolente, Romano d'Ezzelino, Rosà, Rossano Veneto
Altre informazioni
Cod. postale36022
Prefisso0424
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT024026
Cod. catastaleC037
TargaVI
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 412 GG[3]
Nome abitanticassolesi
PatronoCassola - san Marco

San Giuseppe - san Giuseppe

Giorno festivo25 aprile (san Marco), 19 marzo (san Giuseppe)
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cassola
Cassola
Cassola – Mappa
Cassola – Mappa
Posizione del comune di Cassola all'interno della provincia di Vicenza
Sito istituzionale

Cassola ([kas'sɔːla] in italiano; Casoła [ka'sola] o [ka'soɰa], in veneto) è un comune italiano di 14 920 abitanti[1] della provincia di Vicenza in Veneto.

Cassola è il centro dove è ubicato il municipio. Il centro più popoloso del comune è però San Giuseppe, noto anche come Termine di Cassola. Nella piazza centrale di San Giuseppe di Cassola si trova un edificio comunale in cui sono ubicati la biblioteca comunale e una sede municipale staccata.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

La prima attestazione del toponimo risale al 1085 come Casasola, mentre la forma odierna compare nel 1297[4][5].

Esistono sostanzialmente due ipotesi etimologiche: la prima, formulata da Carlo Agnoletti e sposata da Carla Marcato, lo fa derivare da casa sola, più tardi contratto in ca' sola; la seconda, condivisa da Olivieri, Pellegrini e Prosdocimi, lo crede un prediale legato a un Cassius[4][5].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Fino al 924 la storia di Cassola è stata strettamente legata alla città di Bassano del Grappa. Nel 924 Berengario I assegnò la giurisdizione della campagna cassolese a Sibicone, vescovo della diocesi di Padova. Nel 1085, nel documento di donazione di Ermizia da Camposampiero al monastero di Villanova, si ha la prima descrizione dell'insediamento fortificato nei pressi della zona boschiva ad est di Bassano:

(LA)

«In villa, quae dicitur Casasola, castrum unum et cappella unam infra ipsum castrum constructam in honorem sancii evangelistae Marci et massaritias octo.»

(IT)

«Nel villaggio, chiamato Casasola, vi è una fortificazione e, nello stesso, è stata costruita una cappella in onore di san Marco evangelista e ci sono otto massarìe[6]

Nel 1175, così come la città e tutto il territorio di influenza di Bassano, Cassola (attraverso il suo rappresentante Odelricus de Caxola) passò sotto il dominio vicentino. Dal 1196 Cassola finì sotto l'influenza della famiglia degli Ezzelini; influenza che cessò nel 1259 con la sconfitta di Ezzelino III da Romano a Cassano d'Adda. Dopo l'avvicendarsi del potere fra Vicenza e Padova, il 7 gennaio 1312 Bassano ottenne, dal podestà di Padova, il riconoscimento del controllo sull'area di influenza della città, in cui ricadeva anche il piccolo abitato di Cassola.

La Repubblica di Venezia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1404 dopo la caduta dei Visconti, che avevano acquisito il controllo su Bassano, Cassola passò sotto il dominio della Serenissima. Esclusi i sacchi e le devastazioni operate dalle truppe imperiali di Pippo Spano e durante il periodo della Lega di Cambrai, Cassola fiorì nei 393 anni di dominazione veneziana accrescendo il numero di abitanti e le aree destinate alla coltivazione. Con la battaglia di Bassano e il successivo trattato di Campoformio del 1797, tutto il territorio passò sotto la dominazione asburgica.

Il dominio asburgico e il Regno d'Italia[modifica | modifica wikitesto]

Per la sua contiguità con il territorio comunale di Bassano, la storia di Cassola durante la dominazione veneziana, il Regno Lombardo-Veneto dal 1815 al 1866, la Terza guerra d'indipendenza del 1866 e la dominazione del Regno d'Italia dal 1866 è assimilabile e sovrapponibile a quella di Bassano.

La Grande Guerra e il primo dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Cassola crebbe ulteriormente nei primi anni del '900 con la richiesto dello stemma comunale al re Vittorio Emanuele III (1910), la costruzione della stazione ferroviaria (1910) sulla linea Trento-Venezia e la costruzione dell'edificio sede della "Scuola rurale maschile e femminile di grado inferiore" (1912). Con lo scoppio della prima guerra mondiale (1915) e la "rotta" di Caporetto (1917), la linea del fronte si assestò sul Piave e sul monte Grappa rendendo Cassola un comune di prima linea così come ricorda il parroco di Cassola:

«Il paese di Cassola, dopo la ritirata di Caporetto fu quasi sempre pieno di soldati. La stazione di Cassola fu elevata a stazione di I classe e per parecchio tempo il treno si fermava in Cassola senza più avanzarvi, causa che Bassano era preso di mira dai cannoni nemici e quasi giornalmente cadevano delle granate e bombe, gettate dalle continue escursioni di aeroplani. […] La sala cattolica fu, per quasi tutto l’anno sino al 23 dicembre 1918, adibita ad uso Ospedaletto da Campo n. 308.»

Il 18 aprile 1920 cominciò la costruzione del monumento ai caduti di guerra che venne inaugurato il 9 maggio dello stesso anno in presenza dell'onorevole Francesco Curti.

Il 13 ottobre 1927, per concessione del re Vittorio Emanuele III, Cassola ottenne il proprio stemma comunale.

La seconda guerra mondiale e il secondo dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Resistenza vicentina.

Come per la vicina Bassano del Grappa, anche a Cassola tra il 1922 ed il 1943 si affermò il fascismo. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, e la caduta del regime fascista, subì l'invasione tedesca e fece parte della Repubblica Sociale Italiana. Anche parte dei cittadini di Cassola parteciparono alla resistenza e alcuni di furono vittime del cosiddetto «rastrellamento del Grappa» del settembre 1944. Il 28 aprile 1945 Cassola fu liberata, come la vicina città di Bassano del Grappa.

Nel 1950 cominciò la costruzione della chiesa dell'abitato di Termine di Cassola; la successiva consacrazione a san Giuseppe della chiesa contribuì all'attribuzione del nome "San Giuseppe di Cassola" a questa frazione.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 13 ottobre 1927.[7]

«D'oro, alla casa di rosso, aperta e finestrata del campo, fondata sulla campagna erbosa. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 25 febbraio 1970[7], è un drappo troncato di giallo e di rosso.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[8]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Autostrade[modifica | modifica wikitesto]

Cassola è possibile raggiungerla attraverso la Pedemontana Veneta uscendo al casello di Loria-Mussolente.

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Cassola è attraversato dalla SS47 della Valsugana a ovest di San Zeno al confine con il Comune di Bassano del Grappa che collega Trento e il Canale di Brenta con Cittadella ed infine Padova. Il comune è anche attraversato dalla tangenziale di Bassano del Grappa con le uscite di San Giuseppe-Romano sud e Cassola. A nord transita la SP248 Schiavonesca-Marosticana che lambisce la parte settentrionale della frazione di San Giuseppe al confine con Bassano del Grappa collegando Montebelluna ed il Montello con Marostica e Vicenza.

Cassola è servita, inoltre, dalla SP57 Ezzelina che collega Romano d'Ezzelino con Rossano Veneto innestandosi con la SR245 Castellana, dalla SP90 che attraversa Cassola e dalla SP75 con cui si possono raggiungere Mussolente e Borso del Grappa.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Sulla linea ferroviaria Trento-Venezia è posta la stazione di Cassola.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci dal 1980[modifica | modifica wikitesto]

Sindaco Partito Periodo Elezione
? ? 1946-1980
Antonio Domenico Pasinato Democrazia Cristiana 1980-1990 1980
1985
Giampietro Nichele Democrazia Cristiana 1990-1991 1990
Francesco Berti Democrazia Cristiana 1991-1995 1990
Giovanni Gobbato Democrazia Cristiana 1995 1990
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995)
Giovanni Gobbato Centro-destra 1995-1999 1995
Antonio Domenico Pasinato Centro-destra 1999-2009 1999
2004
Silvia Pasinato Centro-destra 2009-2014 2009
Aldo Maroso Grande coalizione (PD - LN) 2014-in carica 2014
2019

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente 31 dicembre 2022.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b Carla Marcato, Cassola, in Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 160, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ a b Guido Beltrame, Toponomastica della Diocesi di Padova, Padova, Libraria Padovana, 1992, pp. 50-51.
  6. ^ La massarìa è il fondo di proprietà di un massaro, 30 campi per massarìa.
  7. ^ a b Cassola, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 6 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2023).
  8. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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