Rosà

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Rosà
comune
Rosà – Stemma
Rosà – Bandiera
Rosà – Veduta
Rosà – Veduta
Municipio di Rosà in Piazza della Serenissima
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Vicenza
Amministrazione
SindacoElena Mezzalira (Lega Nord) dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate45°43′N 11°46′E / 45.716667°N 11.766667°E45.716667; 11.766667 (Rosà)
Altitudine97 m s.l.m.
Superficie24,32 km²
Abitanti14 565[2] (30-11-2020)
Densità598,89 ab./km²
FrazioniTravettore, Sant'Anna, San Pietro, Cusinati[1]
Comuni confinantiBassano del Grappa, Cartigliano, Cassola, Rossano Veneto, Tezze sul Brenta
Altre informazioni
Cod. postale36027
Prefisso0424
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT024087
Cod. catastaleH556
TargaVI
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 419 GG[4]
Nome abitantirosatesi
Patronosant'Antonio abate
Giorno festivo17 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Rosà
Rosà
Rosà – Mappa
Rosà – Mappa
Posizione del comune di Rosà all'interno della provincia di Vicenza
Sito istituzionale

Rosà (Roxà in veneto) è un comune italiano di 14 565 abitanti[2] della provincia di Vicenza in Veneto.

Il comune ha 4 frazioni (Travettore, Sant'Anna, San Pietro, Cusinati) e confina con Bassano del Grappa, Cartigliano, Cassola, Rossano Veneto e Tezze sul Brenta. Il municipio si trova a 96 m sul livello del mare, nel cuore della pianura Veneta[5].

Un parco rurale di rilevanza comunitaria insiste sul territorio comunale, il Parco Civiltà delle Rogge, creato per preservare il nucleo delle numerose rogge che dal parco rurale si diramano, rogge alle quali il comune è molto legato fin dal loro scavo tra il 1360 e il 1370 e che hanno profondamente influenzato la crescita e lo sviluppo dell'agro rosatese.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia del Veneto.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Campagna rosatese

Rosà è situata nel nord-est della penisola italiana, nel cuore della regione Veneto, in provincia di Vicenza. La cittadina, ai piedi delle Prealpi vicentine, possiede una ubicazione privilegiata rispetto ai principali centri del territorio (Padova, Vicenza, Venezia, Verona). Numerose rogge risalenti alla metà del 1300 nate per l'irrigazione dei campi scorrono attraverso il territorio comunale. L'acqua viene prelevata dal fiume Brenta all'altezza del Ponte Nuovo di Bassano del Grappa e scorre attraverso la campagna fino a raggiungere Travettore. Da questo canale si dipartono le rogge Rosà, Munara, Dieda, Vica, Balbi e Moresca. Il territorio comunale è totalmente pianeggiante e si trova ad un'altezza di 96 m sul livello del mare.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Rosà ha un clima semicontinentale con inverni piuttosto freddi e umidi, le estati sono invece calde e afose. Effetti positivi hanno le colline e le montagne che, molto spesso, hanno effetto mitigante sul clima della zona (più ventilato e meno umido rispetto alla pianura veneta). Il comune ricade nella Fascia Climatica E con 2419 gradi giorno. Per questo motivo l'accensione degli impianti termici è consentita fino ad un massimo di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile. Mediamente la durata del giorno è di dodici ore e sedici minuti, con punta minima a dicembre (otto ore e quarantanove minuti) e massima a giugno (quindici ore e quaranta minuti).

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

L'origine del nome di Rosà è controverso. C'è chi lo fa derivare da roxata, roggia, con chiaro riferimento al corso d'acqua scavato da Francesco da Carrara nel 1336 che avrebbe costituito il sistema di irrigazione della zona a sud di Bassano del Grappa; chi invece lo riferisce alla rosada, il fiorire lungo la stessa roggia delle rose, rose che sono diventate lo stemma comunale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Veneto.

Dalle origini all'età romana[modifica | modifica wikitesto]

Campagna rosatese

La fertilità della pianura in questa zona fa ritenere probabile un insediamento paleoveneto del quale al momento sono stati ritrovati solo pochi resti in località San Pietro di Rosà. L'intera regione del Veneto era all'epoca abitata da questa popolazione autoctona che, arrivata forse dalla Paflagonia circa 1000 anni a.C. e che aveva successivamente stretto un'alleanza con i Romani, diventando una delle poche popolazioni ad essersi unite pacificamente all'impero romano. I Veneti diventarono quindi un importante alleato dei Romani nelle guerre contro i Galli. Progressivamente la civiltà veneta e quella romana si mescolarono e diedero vita ad una nuova tradizione frutto della loro fusione.

Ben presto l'area fu raggiunta da alcune importanti strade romane tra cui la “via Postumia”, voluta nel 148 a.C. dal console romano Spurio Postumio Albino, che collegava Genova ad Aquileia e la “via Aurelia”, costruita nel 175 a.C. dal console romano Caio Aurelio Cotta, che collegava Padova ad Asolo e Feltre. La tradizionale centuriazione romana è ancora oggi visibile nel territorio comunale, come testimoniano via Bertorelle, via Monsignor Caron, via Rosà, via Romana e via Colosseo.

Con la colonizzazione romana arrivarono anche nuove tecniche agrarie, nuovi usi, aumentarono i rapporti commerciali e venne introdotta la lingua latina che mantenne sempre un sostrato paleoveneto, portando secoli dopo ad una visibile distinzione dalle altre lingue della penisola italiana e costituendo infine la lingua veneta. La presenza romana a Rosà, al contrario di quella paleo veneta, è certa: lo testimoniano i resti di una villa Romana, due cippi di confine (uno a San Pietro e uno a Ca'Dolfin) oltre a numerosi utensili.

Invasioni barbariche[modifica | modifica wikitesto]

Campagna rosatese

Con il progressivo sgretolarsi dell'Impero Romano il territorio comunale venne attraversato da popolazioni provenienti dalle frontiere orientali. Già nel 168 d.C. erano scesi in Veneto, con veloci incursioni, i Quadi, i Marcomanni e i Sarmati, seguiti da Alemanni e Jutingi. Le crisi economiche che ripetutamente afflissero l'impero in questi anni e le pestilenze che si susseguirono, ridussero la popolazione rurale.

Seguirono in rapida successione le incursioni dei Visigoti (402), Svevi, Alani (404), Unni (452). A completamento della devastazione causata dalle ripetute invasioni e saccheggi si aggiunse una grossa pestilenza nel 566 che lasciò le campagne deserte. Dobbiamo ricordare che gruppi di queste popolazioni barbare si stanziarono nel territorio e si mescolarono nel tempo alla popolazione; recenti ricerche hanno testimoniato infatti che si trovano più variazioni di DNA confrontando differenti abitanti del Veneto che confrontando gli abitanti di Portogallo e Ucraina. Il Veneto e i suoi abitanti sono da sempre un crogiolo di razze e di popoli integrati e coesi.

Longobardi[modifica | modifica wikitesto]

Correva l'anno 566 quando a Bisanzio moriva Giustiniano e i Longobardi calavano in Italia. La loro presenza a Rosà è testimoniata dai recenti scavi e rinvenimenti in via Brega. Nel 777 inizia anche a Rosà il dominio dei Franchi che si protrae fino all'888 quando gli Ungari, un popolo nomade e feroce, cancella in Veneto ogni forma amministrativa superiore alle comunità locali. È in questo periodo che nascono i primi castelli, tra cui certamente quello di Bassano, costruiti probabilmente dalla stessa popolazione per difendersi dalle sanguinose scorrerie che causarono enormi danni e immensi lutti nella popolazione rurale.

Basso Medioevo: dall'XI al XIV secolo[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal 1200 il territorio rosatese fu soggetto a numerose dominazioni: Vicenza fino al 1218, gli Ezzelini fino al 1259, Padova per un anno, quindi ancora Vicenza fino al 1319, poi gli Scaligeri fino al 1338, quindi i Da Carrara fino al 1388, i Visconti fino al 1404, infine Venezia.

Repubblica di Venezia[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Casale Dolfin sede della Biblioteca Civica di Rosà

Fu proprio Francesco I Da Carrara a realizzare tra il 1360 e il 1370 nella sinistra del Brenta un grande sistema di navigazione; l'agro rosatese fu bonificato e così il territorio, divenuto molto richiesto dal punto di vista agricolo, fu causa di contenziosi con Bassano: in questo contesto nacque la comunità di Rosà, dapprima intorno alla Chiesetta votiva di Sant'Antonio nel 1450, poi definitivamente come comune autonomo nel 1533. La campagna rosatese, ora bonificata e ben servita da un sistema di rogge, cominciò ad attrarre l'attenzione delle famiglie nobiliari veneziane molte delle quali decisero di acquistare terreni a Rosà e costruirvi le proprie ville. Nascono in questo periodo Villa Dolfin Boldù, Villa Morosin, Villa Ca' Diedo, Villa Compostella-Zanchettin, Villa Zanchetta, Villa Remondini-Nardini, Villa Ca' Minotto, Villa Segafredo e Villa Caffo. A quell'epoca il comune contava 3.040 abitanti e nel 1622 fu suddiviso in dodici quartieri, le attività produttive erano la lavorazione della lana e della seta. All'epoca appartenevano al comune di Rosà anche i territori dell'attuale comune di Tezze sul Brenta. I 12 antichi quartieri erano:

  • quartiere della Villa (probabilmente comprendente tutta l'area a nord-est e ad est del centro),
  • quartiere della Chiesa (probabilmente l'attuale centro cittadino),
  • quartiere di Cusinati (oggi frazione di Rosà),
  • quartiere di Ca' Dolfin,
  • quartiere di Travettore (oggi frazione di Rosà),
  • quartiere dei Baggi,
  • quartiere di Rovolessa,
  • quartiere di Zen,
  • quartiere delle Tezze (dal 1805 comune di Tezze sul Brenta),
  • quartiere della Granera (oggi forse Granella frazione di Tezze sul Brenta),
  • quartiere dei Stroppari (oggi frazione di Tezze sul Brenta),
  • quartiere dei Confini (attuale contrada Laghi divisa oggi tra Tezze sul Brenta e Cittadella e considerata da entrambi frazione).
Campagna rosatese

Nel 1560 nel territorio rosatese inizia la coltivazione del granoturco, il cui prodotto era una fonte di maggior guadagno e di nutrimento per la popolazione. La successiva ripresa economica e demografica costringe la comunità rosatese ad ampliare la sua vecchia chiesa parrocchiale, prima, e a costruirne poi una nuova, i cui lavori, iniziati nei primi anni del Settecento, durano per tutto il XVIII secolo.

L'invasione napoleonica, favorita dalla decadenza della Repubblica di Venezia sprofondata nei suoi debiti ormai insostenibili, pone fine alla gloriosa repubblica di San Marco con il Trattato di Campoformio (17 ottobre 1797). Il Veneto venne così annesso all'Impero austro-ungarico. Nel 1807 Napoleone inoltre siglò la separazione di alcuni territori a sud di Rosà con la costituzione di un nuovo comune autonomo (Tezze sul Brenta) a cui andarono quattro degli antichi quartieri di Rosà.

Risorgimento[modifica | modifica wikitesto]

Campagna rosatese

Con il Congresso di Vienna del 1815 il Veneto e di conseguenza Rosà venne, insieme alla Lombardia costituito nel Regno Lombardo-Veneto sottoposto al controllo austriaco. A partire dal 1848, con la prima guerra di indipendenza italiana, anche nei veneti comincia a nascere una coscienza politica risorgimentale, imperniata sugli ideali di libertà nazionale. Nel 1866, dopo la terza guerra di indipendenza italiana, il Veneto diventa finalmente parte dell'Italia Unita tramite plebiscito di annessione e Rosà acquisisce il titolo di Comune del Regno.

Grande Guerra[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Prima guerra mondiale.

Rosà viene a trovarsi nelle immediate retrovie durante il primo conflitto mondiale e si ritrova ripetutamente colpita dalle bombe sganciate dagli aerei austriaci. La comunità fornì assistenza ai profughi della Valsugana e dell'Altopiano dei sette comuni che sfollarono in lunghe carovane dalle aree di guerra ritrovandosi senza il minimo indispensabile con cui vivere. Nella seconda parte della guerra anche numerose famiglie rosatesi dovettero emigrare temporaneamente per sfuggire alla distruzione che il fronte sempre più vicino causò. Nella prima metà del Novecento dal centro si staccarono ufficialmente quattro parrocchie: Travettore nel 1931, Cusinati nel 1932, Sant'Anna nel 1942 e San Pietro nel 1947.

Resistenza[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Resistenza vicentina.
Campagna rosatese

Anche a Rosà i partigiani svolsero un ruolo da protagonisti nella Resistenza contro Nazismo e Fascismo soprattutto durante la Guerra di liberazione.

Dal dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il ventennio fascista dal 1946 Rosà diviene comune della Repubblica italiana. L'industria, l'artigianato e il commercio diedero slancio all'economia di Rosà e del bassanese dopo il secondo conflitto mondiale. Questo periodo di boom economico provocò di conseguenza una rapida crescita demografica che dura ancora oggi a testimoniare, anche in tempo di grave crisi economica, il benessere della comunità. Grazie a questa crescita demografica oggi la ridente cittadina veneta si appresta a divenire comune superiore: comune oltre 15.000 abitanti.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma di Rosà

«Partito d'azzurro e d'argento, alla fascia diminuita dell'uno all'altro, caricata della rosa al naturale, gambuta e fogliata di cinque d'argento, posta in palo, attraversante. Ornamenti esteriori da Comune.[6]»

Il gonfalone è un drappo di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Il Duomo di Rosà

Il duomo è il monumento più celebre del paese. Fu iniziato attorno al 1720, come ingrandimento della vecchia chiesa di Sant'Antonio. Il campanile fu disegnato da Giuseppe Bernardi-Torretti, il primo maestro del Canova e fu completato nel 1817. Nel Duomo di Rosà sono conservati dipinti di Leandro, Giovanni Battista e Jacopo da Ponte, statue di Orazio Marinali e di Giuseppe Bernardi-Torretti.

Ville venete[modifica | modifica wikitesto]

Rosà è conosciuta per le sue ville, la più celebre delle quali è senz'altro Villa Dolfin Boldù, immersa in un grande parco, a Ca' Dolfin, a due km dal centro del paese. La villa, iniziata nei primi anni del settecento, presenta un corpo centrale in pietra rossa, un cortile di ampio respiro, con l'aggiunta di un porticato in stile neoclassico, con statue di ingresso. Nel 1918 fu sede del comando del IX Corpo d'Armata schierato sul Monte Grappa ed il 24 agosto 1918 ospitò il re d'Italia Vittorio Emanuele III.

La villa più antica sembra essere però Villa Morosini a Travettore, oggi Gioiagrande, già Villa Sturm fino all'ultima guerra. Altra villa dei primi anni del Settecento è Ca' Diedo, a Cusinati, villa Compostella-Zanchettin e Villa Branca-Boldù in stile impero asburgico. Da ricordare, inoltre, Villa Zanchetta a Travettore, dove ebbe inizio la carriera artistica di Tito Gobbi, Villa Remondini-Nardini, Villa Ca' Minotto, Villa Segafredo, Villa Caffo.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Il centenario Teatro Montegrappa realizzato nel 1914 e oggetto nel 1996 di un poderoso restauro.
  • La scuola dell'infanzia statale "Gli Aquiloni" di Rosà, progettata dal noto architetto Mario Botta su commissione comunale, è stata istituita nel settembre 2004. La progettazione della scuola ha privilegiato materiali e colori naturali e tenui.
  • La biblioteca civica situata in Palazzo Casale Dolfin di fronte al municipio. Il palazzo è diventato sede della Biblioteca civica nel 2008 dopo essere stato sottoposto ad un imponente restauro che ha portato alla luce antichi affreschi, due bifore e un camino.
  • Il Palarosa, palazzetto dello sport di Rosà, situato nell'area a nord-est del centro vicino a Villa Segafredo e utilizzato anche come struttura polifunzionale.
  • L'anfiteatro Athena, struttura scoperta con 1200 posti a sedere situata a fianco del Palarosa.
  • Le piscine comunali "Piscine delle Rose", situate nell'area sportiva adiacente a Villa Segafredo, offrono 3 vasche coperte, 2 scoperte e un'area benessere.
  • Lo stadio comunale "T. Zen" nell'area nord-ovest del centro dotato di ampie gradinate coperte.
  • Il nuovo Centro diurno per anziani realizzato nel 2011 in un'area molto centrale del paese grazie al contributo finanziario della Regione Veneto.
  • Il Giardino delle Rose situato dietro la Biblioteca civica.
  • Lo Skatepark "Rosangeles" costruito nell'area piscine vicino a Villa Segafredo.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Rosà è interessato insieme a Cartigliano e Bassano del Grappa dal Parco Civiltà delle Rogge. Il Parco rurale regionale ha un'estensione di 250 ha, di cui 150 ha nel solo comune di Rosà. È situato tra Travettore di Rosà e Quartiere Prè di Bassano. L'area, appartenuta in gran parte alla famiglia nobiliare veneziana Morosin, conserva traccia dell'antica divisione fondiaria della zona ed è interessata da una rete di antiche rogge. Nel parco è conservata una delle ultime strade romane non asfaltate in Veneto.

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Piazze[modifica | modifica wikitesto]

  • Piazza Cardinale Baggio o Piazza Duomo
  • Piazza Serenissima
  • Piazza Libertà
  • Piazza San Marco
  • Piazza Monsignor Ciffo
  • Piazza Tito Gobbi (Travettore)
  • Piazza Pontida
  • Piazza don Gelmino Nicolato (Frazione di Sant'Anna di Rosà)

Vie centrali[modifica | modifica wikitesto]

  • Via Roma
  • Via Mazzini
  • Via Garibaldi
  • Via Capitano Alessio

Aree verdi[modifica | modifica wikitesto]

  • Parco delle Rose
  • Parco di Villa Segafredo
  • Parco di Villa Dolfin
  • Parco di Villa Santini

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2015[8], la popolazione straniera residente era di 1 167 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Oltre all'italiano, nella popolazione è fortemente radicata, soprattutto tra le persone più anziane, la lingua veneta. Essa deriva dal latino volgare parlato dagli antichi Veneti romanizzati a partire dalla fine del III secolo a.C..

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Quartieri[modifica | modifica wikitesto]

Rosà è attualmente suddivisa in 11 quartieri, con presidente e colori sociali.
Annualmente questi quartieri si sfidano durante l'estate in 2 tornei di calcio amatoriale e il Palio delle Rose.
Questi sono i quartieri:

  • Borgo Tocchi
  • Ca' Dolfin
  • Ca' Minotto
  • Carpellina
  • Cremona, su quartierecremona.altervista.org.
  • Lunardon
  • Nuovo
  • Oratorio
  • Sant'Antonio
  • Seminarietto, su quartiereseminarietto.it. URL consultato il 19 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2018).
  • Tigli-Matteotti

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Oggigiorno, i settori produttivi in cui è maggiormente impegnata l'economia rosatese riguardano il mobile, la ceramica, la microutensileria e la meccanica leggera.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Provincia di Vicenza § Infrastrutture.

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Rosà è nata su un importante crocevia di 3 strade che si intersecano secondo gli assi nord-sud ed est-ovest:

Il comune sarà presto servito anche dalla Superstrada Pedemontana Veneta che lo collegherà alla rete autostradale italiana, in particolare alla A4, alla A31 e alla A27.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Stazione ferroviaria di Rosà

La Stazione di Rosà, che serve la cittadina, è inserita nella linea ferroviaria Bassano del Grappa - Padova

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Autobus[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è servito sia da Busitalia Veneto con la linea Bassano del Grappa - Padova sia da SVT Società Vicentina Trasporti con la linea Bassano del Grappa - Rossano Veneto

Piste ciclabili[modifica | modifica wikitesto]

21 km di piste ciclabili collegano il centro con le frazioni e con i comuni di Bassano del Grappa, Rossano Veneto, Cartigliano e Tezze sul Brenta.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gonfalone comunale
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1866 1887 Vincenzo Dolfin Sindaco
1889 1904 Antonio Cavallini Sindaco
1905 1927 Leonardo Dolfin Boldù Sindaco
1927 1940 Leonardo Dolfin Boldù Podestà (fascismo)
1940 1943 Luigi Baggio Commissario prefettizio
1943 1944 Luigi Rossi Commissario prefettizio
1944 1945 Ermenegildo Fincati Commissario prefettizio
1945 1946 Marco Triveron Sindaco

Sindaci dal 1946[modifica | modifica wikitesto]

Sindaco Partito Periodo Elezione
Domenico Martinello Democrazia Cristiana 1946-1947 1946
Giacomo Amabilia Democrazia Cristiana 1947-1950 (1946)
Giovanni Sonda Democrazia Cristiana 1950-1956 (1946)
1951
Stefano Carli Democrazia Cristiana 1956-1964 1956
1960
Giovanni Sonda Democrazia Cristiana 1964-1970 1964
Antonio Parolin Democrazia Cristiana 1970-1973 1970
Settimo Carlesso Democrazia Cristiana 1973-1975 (1970)
Luciano Chiminello Democrazia Cristiana 1975-1977 1975
Antonio Parolin Democrazia Cristiana 1977-1980 (1975)
Luciano Chiminello Democrazia Cristiana 1980-1985 1980
Mariano Battocchio Democrazia Cristiana 1985 (1980)
Angelo Chiorboli Democrazia Cristiana 1985 1985
Lorenzo Signori Democrazia Cristiana 1985-1989 (1985)
Giacomino Carli Democrazia Cristiana 1989-1992 1989
Gian Paolo Baggio Democrazia Cristiana 1992-1993 (1989)
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1993)
Giovanni Didonè Lega Nord 1993-2002 1993
1997
Manuela Lanzarin Lega Nord 2002-2012 2002
2007
Paolo Bordignon Lega Nord 2012-2022 2012
2017
Elena Mezzalira Lega Nord 2022-in carica 2022

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Il PalaRosà nell'area delle Piscine comunali

Rosà è ufficialmente Comune europeo dello sport 2011[9].

Sport molto diffuso è l'atletica leggera, grazie all'associazione N.E.VI.(con campioni d'italia Trevisan Elisa, Baggio Claudia, Marcon Alessandro, Baggio Mauro, Guidolin Lisa).

Il nuoto, grazie agli impianti comunali, vanta grandi risultati nazionali e internazionali con il Team Veneto.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Rosà - Statuto.
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Bassano del Grappa e dintorni: Storia di Rosà.
  6. ^ Il decreto di riconoscimento del 3 agosto 1935 descrive lo stemma: d'azzurro, alla rosa di cinque foglie, gambuta e fogliata d'argento e bottonata d'oro.
  7. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  8. ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato il 18 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2016).
  9. ^ Rosà Comune europeo dello Sport 2011.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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