Lugo di Vicenza
Lugo di Vicenza comune | ||
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Villa Godi di Andrea Palladio, nella frazione di Lonedo | ||
Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Regione | ![]() | |
Provincia | ![]() | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Loris Dalla Costa (lista civica) dal 26-5-2019 | |
Territorio | ||
Coordinate | 45°45′N 11°32′E / 45.75°N 11.533333°E | |
Altitudine | 203 m s.l.m. | |
Superficie | 14,56 km² | |
Abitanti | 3 658[1] (30-9-2017) | |
Densità | 251,24 ab./km² | |
Frazioni | Boschetti, Cavallo Di Sotto, Cerchiarolla, Creari, Graziani, Lore, Mare, Molan, Mortisa, Rosa, Roveri, Santa Maria, Sarollo, Tripoli, Valdellette, Vesene e Volpente | |
Comuni confinanti | Asiago, Calvene, Carrè, Chiuppano, Fara Vicentino, Lusiana Conco, Salcedo, Zugliano | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 36030 | |
Prefisso | 0445 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 024053 | |
Cod. catastale | E731 | |
Targa | VI | |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa) | |
Nome abitanti | lughesi | |
Patrono | san Giovanni Battista | |
Giorno festivo | 24 giugno | |
Cartografia | ||
Posizione del comune di Lugo di Vicenza all'interno della provincia di Vicenza | ||
Sito istituzionale | ||
Lugo di Vicenza è un comune italiano di 3 658 abitanti[1] della provincia di Vicenza in Veneto.
Indice
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
Il territorio è attraversato dal torrente Astico nella parte inferiore e si stende dai fianchi nord orientali delle colline delle Bregonze alle cime meridionali dell'Altopiano dei Sette Comuni. Il territorio di Lugo va dai 129 m s.l.m. ai Template:M1407 di Monte Mazze.
Con i suoi cocuzzoli, le sue valli e vallette presenta un duplice aspetto collinare e montano, l'uno di natura prevalentemente vulcanica, l'altro calcareo-glaciale, separati fra loro lungo l'asse est ovest dalle due profonde valli della Mare e della Mortisa. Le colline sono ancora oggi coltivate, favorite da un clima mite che consente lo sviluppo della vite e dell'ulivo e ancora più importante i 'marronari'. I tratti boscosi si fanno via via più estesi con l'altitudine: in basso la roverella, poi salendo il carpino nero, la robinia e il castagno; sulla montagna il faggio e l'abete si alternano ai pascoli[2].
Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]
Il nome Lugo deriva dal latino lucus, ovvero bosco sacro[3]. Fino a qualche secolo fa il territorio di Lugo era coperto da boschi, da qui il nome di alcune vie e contrade della zona collinare, come Boschetti, Roveri. Il territorio va da 129 metri della Campagnola a 1407 s.l.m. di monte Mazze.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Epoca antica[modifica | modifica wikitesto]
Nel territorio di Lugo le prime tracce dei primi insediamenti umani risalgono all'epoca preistorica, come documentano i reperti, databili intorno al V millennio a.C., rinvenuti in località Lonedo all'interno di alcune grotte naturali, i “covoli”.
Si ritiene che in epoca romana vi sia stato un insediamento stabile, come testimoniano sia le numerose monete dell'epoca repubblicana ed imperiale ritrovate lungo l'Astico e sul colle di San Pietro, sia il toponimo di Lugo, che si ritiene derivato da lucus, ossia bosco sacro.
Medioevo[modifica | modifica wikitesto]
Nel 917 tutto il territorio compreso tra la riva sinistra dell'Astico e quella destra del Brenta, incluso l'Altopiano di Asiago, fu donata dall'imperatore Berengario al vescovo Sibicone di Padova, con l'obbligo di costruire castelli e opere di difesa contro le incursioni degli Ungari[4].
Intorno al X secolo, l'abitato di Lugo era dotato di una struttura difensiva definita “castello”[5] e posizionata sull'altura dove oggi sorge la chiesa di San Pietro, luogo ideale per il controllo della valle sottostante. Del castello non è nota l'origine, ma considerata l'esistenza della chiesetta si può pensare al consueto incastellamento di una chiesa contro le incursioni degli Ungari.
È probabile che ai primi del Duecento il castello avesse da tempo cessato di esistere: la divisione dei beni fatta da Ezzelino il Monaco nel 1223 in favore dei figli non fa cenno all'esistenza di un castello a Lugo (l'area di Lugo, Fara e Salcedo era stata in quell'occasione assegnata ad Ezzelino III)[6].
Nel 1034 la curtis de Luco apparteneva alle benedettine del monastero padovano dei santi Pietro e Stefano, che qui avevano un monastero intitolato a San Lorenzo.
Da ricordare per le sue origini anche la contrada di Lonedo, che fino al 1260, come scrive il Maccà, costituiva Comune a parte. Nel 1390 Lugo, separatosi da Calvene con cui era unito fino a quel momento, divenne Comune autonomo; ad esso nel Cinquecento vennero ceduti da Calvene anche Serra e Volpente.
Durante il Basso Medioevo Lugo e Lonedo subirono - come tutto il territorio vicentino - i successivi domini di Ezzelino III da Romano che qui aveva molte proprietà, dei vicentini, dei padovani, degli Scaligeri e dei Visconti, fino alla dedizione alla Repubblica di Venezia avvenuta nel 1404, come tutto il territorio vicentino. A partire da quest'epoca, a Lugo ebbero le proprietà le famiglie vicentine: Pigafetta, Godi, Porto e Piovene.
Epoca moderna[modifica | modifica wikitesto]
I lunghi secoli di pace garantiti dalla Serenissima furono caratterizzati dalla povertà della popolazione e funestati da drammatiche pestilenze; quella del 1629-30, in cui morirono oltre 100 persone, ha lasciato il ricordo nel toponimo “Lazzaretto”, località situata a nord del centro storico.
Questo periodo fu caratterizzato da frequenti dissidi con i Comuni contermini, come Calvene e Lusiana, per il possesso di territori limitrofi.
Epoca contemporanea[modifica | modifica wikitesto]
Al momento della caduta della Serenissima, le truppe napoleoniche passando per Lugo per portarsi sull'Altopiano arrecarono ripetutamente danni alla popolazione e si registra l'uccisione con l'archibugio di una giovane Giovanna Grazian della frazione Mare. Nel seicento e nell'Ottocento il paese fu colpito da gravi epidemie, come il colera e il vaiolo.
La cartiera di Lugo, sulla sponda sinistra del fiume Astico, trae le sue origini nel 1500. Dopo vari avvicendamenti di proprietà, nel 1800 venne acquisita da Bernardino Nodari che la dotò della prima macchina continua installata in Italia. La sua produzione venne premiata all'esposizione di Torino del 1884. Dopo la prima guerra mondiale passò al Gruppo Cartiere Burgo.[7].
La denominazione del Comune fino al 1868 era Lugo; in quell'anno, per evitare confusione con i numerosi toponimi simili presenti sul territorio italiano, fu chiamato Lugo di Vicenza[8][9].
Durante la Prima guerra mondiale Lugo, con la sua posizione vicina al fronte, ospitò diversi reparti dell'esercito e Lord Cavan, capo dello stato maggiore britannico, stabilì il suo comando in Villa Godi, dove in seguito soggiornò il Principe di Galles; il paese venne più volte evacuato, ma non subì danni.
Nel corso della seconda guerra mondiale avvennero alcuni tragici episodi, come quello di Mortisa dove furono barbaramente trucidati alcuni partigiani.
Lo sviluppo economico avvenuto a partire dal secondo dopoguerra vide il definitivo affermarsi dell'artigianato e dell'industria ed il progressivo decadere dell'agricoltura[3].
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
- Chiesa dei santi Pietro e Paolo
- Considerata la prima chiesa parrocchiale di Lugo, è situata in cima al colle di San Pietro, nei pressi di contrada Mare, facilmente raggiungibile anche a piedi.
- Le prime notizie dell'edificio risalgono agli inizi del Quattrocento; anche se più volte modificata, essa mantiene le linee semplici e sobrie, caratteristiche di quel tempo.
- Chiesa di San Giovanni Battista, nel capoluogo
- Costruita tra il 1900 e il 1926 sulle fondamenta di una chiesa preesistente, è l'attuale parrocchiale di Lugo. All'interno sono conservate alcune tele dei Carpioni e "La decollazione di San Giovanni Battista" del pittore Francesco Balante di Thiene (1663-1629)[3].
- Chiesa di San Girolamo, in contrada Lonedo, del 1496
- Chiesa di Santa Maria del Caravaggio, in contrada Sanguanin
- Costruita nel 1894
- Chiesa della Madonna di Lourdes
- Costruita nel 1910
- Il Calvario, in contrada Creari
- Costruito sul modello del Santo Sepolcro, nel 1926
- Oratorio del Santo Rosario, al Gallaro
- Costruito nel 1945
- Chiesa della Madonna Pellegrina, a Volpente
- Costruito nel 1956
- Chiesa della Maternità della B.V. Maria, a Mortisa
- Costruita in stile romanico a una sola navata nel 1925, sul luogo dove sorgeva un oratorio ottocentesco demolito nel 1916 per esigenze militari.
Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]
- Villa Godi Malinverni, nella frazione di Lonedo
- Costruita tra il 1540 e il 1542, viene considerata la prima grande opera di Andrea Palladio, cui fu commissionata dal conte Girolamo Godi di Vicenza. Gli interni furono affrescati tra il 1552 ed il 1553 da Gualtiero Padovano, Battista del Moro Veronese, G.B. Zelotti; tra le varie tele spiccano quelle di Tiziano, del Maganza e del Borgognone. Nel 1570 il Palladio avendo valutato la bellezza e la validità del progetto architettonico di villa Godi decise di inserirlo nel suo volume I quattro libri dell'architettura. All'interno di villa Godi nella cappella gentilizia dedicata a san Carlo Borromeo in un'urna, sopra la porta d'ingresso riposano le ossa di Antonio Pigafetta, il grande navigatore vicentino.
- La Villa è inoltre circondata da un grande giardino all'italiana, in cui sono state poste diverse statue, prodotte nelle scuole degli scultori Albanese e Marinali. All'interno nel 1954 il regista Luchino Visconti ha girato alcune scene del film Senso in cui recitava tra gli altri anche Alida Valli[3].
- Villa Piovene Godi

- Di evidente ispirazione palladiana, la villa fu commissionata nel 1541 dal conte Tommaso Piovene. Nei secoli successivi vennero fatte numerose aggiunte: nel 1587 venne costruito il pronao ionico e successivamente il ricco portale in ferro battuto, la scalinata principale e i due porticati laterali aggettanti verso la campagna. Annesso alla villa vi è l'oratorio privato di San Girolamo, circondato dal parco di grande valore naturalistico, ricco di grotte naturali e piante secolari[3].
- Cartiera Burgo
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[10]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]
Istruzione[modifica | modifica wikitesto]
Nel Comune di Lugo vi sono due scuole dell'infanzia statali, una scuole primaria e una scuola secondaria di primo grado[11].
Nel capoluogo vi è anche la Biblioteca civica, che fa parte della rete di biblioteche vicentine.
In un'ala della Villa Godi Malinverni vi è il Museo dei fossili. Fondato da Andrea Piovene nel 1582, è ricco di reperti ritrovati lungo il fiume Chiavone.
A Lugo - citato nel testo senza specificazioni - è probabilmente ambientato il famoso romanzo di Guido Piovene Le Stelle Fredde.
Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]
Località del Comune di Lugo sono Boschetti, Cavallo Di Sotto, Cavallo di Sopra,Bosco, Cerchiarolla, Creari, Graziani, Lore, Mare, Molan, Mortisa, Rosa, Roveri, Santa Maria, Sarollo, Tripoli, Valdellette, Vesene e Volpente,Dardini,Lore,Caldi,Canaloni,Lonedo,Cassogna,Marziele,Perpiana,Oltrastico,Molan,Costa,Santinei,
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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2019 | in carica | Loris Dalla Costa | lista civica | sindaco |
Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2008 il comune di Lugo ha aderito alla lista dei comuni gemellati con la fondazione "Città della Speranza"[12].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 settembre 2017.
- ^ Antonio Brazzale, Dall'Astico all'Altopiano …, op. cit., p. 84
- ^ a b c d e Sito del Comune di Lugo
- ^ Mantese, 1952, p. 53.
- ^ Così chiamato in uno scritto dell'abate Pietro della Vangadizza, autore di una biografia di San Teobaldo di Saianega (Sossano) e morto nel 1066
- ^ Canova, 1979, p. 225.
- ^ Sito Cartiere Burgo
- ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3
- ^ Antonio Brazzale, Dall'Astico all'Altopiano …, op. cit., p. 88
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Sito Tuttitalia
- ^ Comuni gemellati con Città della Speranza
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Antonio Brazzale Dei Paoli, Dall'Astico all'Altopiano: comuni di Caltrano, Calvene, Cogollo del Cengio, Lugo di Vicenza, Vicenza, La Serenissima, 1988
- Antonio Canova e Giovanni Mantese, I castelli medievali del vicentino, Vicenza, Accademia Olimpica, 1979.
- Renzo Capozzo, Il bosco dei castagni.
- Liverio Carollo, Camminare nelle Bregonze: itinerari scelti, Schio, Grafiche Marcolin, 2007
- Fiorenzo Silvano Cuman, Capitei e oratori a Lugo di Vicenza: saggio sull'edilizia popolare sacra, Bologna, 1984
- Giordano Dellai, Storia di Lugo di Vicenza e della sua gente, Amministrazione comunale.
- Giovanni Mantese, Memorie storiche della Chiesa vicentina, I, Dalle origini al Mille, Vicenza, Accademia Olimpica, 1952 (ristampa 2002).
- Giovanni Mantese, Memorie storiche della Chiesa vicentina, II, Dal Mille al Milletrecento, Vicenza, Accademia Olimpica, 1954 (ristampa 2002).
- Silvio Scortegagna e Alessandra Locatelli, Le Bregonze: geologia, flora, vegetazione, fauna, Schio, Grafiche Marcolin, 2007
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Villa Godi
- Villa Piovene
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