Stilo (Italia)
Stilo (Stilu in calabrese, Stylon in greco-calabro) è un comune italiano di 2 528 abitanti della città metropolitana di Reggio di Calabria in Calabria, ed inserito nel circuito de I borghi più belli d'Italia.
Geografia fisica
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/33/Stilaro_%28agosto_2018%29.jpg/220px-Stilaro_%28agosto_2018%29.jpg)
Stilo si trova ai piedi del Monte Consolino. Nelle vicinanze di Ferdinandea, si estende il bosco di Stilo, un esempio tipico di bosco delle Serre calabresi, con abeti bianchi e faggi e con un ricco sottobosco con forte presenza di eriche e agrifogli. Come fauna sono presenti il gatto selvatico, la martora e numerose specie di picchi. Dista circa 150 km da Reggio Calabria e 75 km da Catanzaro. Il territorio si estende, con un sottile lembo, fino al mare in località Caldarella (Caddareda, in dialetto stilese).
Dal punto di vista idrografico lungo tutto il territorio di Stilo scorre la fiumara Stilaro, nell'area boschiva e montana del comune sono state edificate la Diga Giulia e la Diga Azzarera non più in uso. Sempre in quest'area scorrono i suoi affluenti Folea, Mila e Ruggero, verso l'area pianeggiante si aggiungono provenienti da Pazzano il torrente Troia e il Fosso Brunìa. Lo Stilaro sfocia infine sul mar Jonio in contrada Caldarella.
Frazioni
Bordingiano; Caldarella; Maleni; Napi; Malafranò; altre zone rurali.
Clima
STILO | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 13,0 | 15,0 | 17,0 | 19,0 | 24,0 | 28,0 | 31,0 | 31,0 | 28,0 | 24,0 | 20,0 | 14,0 | 14,0 | 20,0 | 30,0 | 24,0 | 22,0 |
T. min. media (°C) | 0 | 5,0 | 9,0 | 11,0 | 15,0 | 18,0 | 22,0 | 22,0 | 19,0 | 16,0 | 9,0 | 2,0 | 2,3 | 11,7 | 20,7 | 14,7 | 12,3 |
Precipitazioni (mm) | 63,0 | 52,0 | 43,0 | 31,0 | 17,0 | 9,0 | 5,0 | 5,0 | 29,0 | 53,0 | 63,0 | 59,0 | 174,0 | 91,0 | 19,0 | 145,0 | 429,0 |
Umidità relativa media (%) | 72 | 71 | 69 | 68 | 67 | 66 | 64 | 67 | 70 | 72 | 71 | 72 | 71,7 | 68 | 65,7 | 71 | 69,1 |
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/7c/Stilo_vecchio_2.jpg/220px-Stilo_vecchio_2.jpg)
Origini del nome
Secondo il Barrio e il Marafioti Stilo prende il nome dalla fiumara Stilaro e non viceversa come pensa l'Aceti, il quale ritiene che la città abbia ricevuto tale nome in virtù della conformazione a colonna, in greco: Stylon, del promontorio di Cocinto (attuale Punta Stilo) dove si trovava una volta il primo insediamento. Altri pensano si chiami Stylon, appunto colonna, per la forma del Monte Consolino, sua attuale ubicazione[3],
Storia
Età antica
Le origini di Stilo sono legate alla distruzione durante il periodo greco da parte di Dionisio I di Siracusa della città di Kaulon. Secondo Apollinare Agresta (Vita di San Giovanni Therestis, 1677) fu edificata in ben 3 luoghi diversi, di cui la prima volta nel promontorio di Cocinto, attuale Punta Stilo (da indagini subacquee effettuate negli anni '80 sarebbe stata individuata l'area in cui sorgeva il Coynthum Promontorium citato nelle fonti greche[4].), nel medioevo sempre in quest'area sulla destra della fiumara Assi e infine sul Monte Consolino.
In principio fu una città fortificata, un oppidum magnogreco di nome Consilinum o in greco Kosilinon (da kosi= villaggio e silinon = della luna)[5].
Stilo nel periodo del basso impero romano era considerata la Kaulonia italiota e successivamente cambiò il nome in Stilida[6].
Il nome Stilida deriva dalla fiumara Stilaro, dalla forma del promontorio allungato e dalla colonna del tempio di Giove Omorio. Considerata nell'Itinerarium Antonini una stazione itinerante distante 400 stadi (Unità di misura di distanza greca) da Locri[7].
Nella regione dei Salti (in latino saltus) separato dalle località Malafrana a est, Maddaloni, Troiano e Napi a sud e da località Maleni e dallo Stilaro a nord è stato ritrovato l’unico complesso residenziale romano in villa, denominata villa di località Maddaloni dell'area a cui è stato attribuito uno sviluppo in senso monumentale nel corso del III secolo e almeno altri 4 siti tardo-antichi a corona[8].
Età medievale
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/52/Cattolica_di_stilo.jpg/220px-Cattolica_di_stilo.jpg)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/05/Castello_Normanno_Stilo_2011_WIKI.jpg/220px-Castello_Normanno_Stilo_2011_WIKI.jpg)
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![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/dd/Stilo_dall%27alto_2.jpg/220px-Stilo_dall%27alto_2.jpg)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/fe/Grangia_di_san_leonte_2_stilo.jpg/220px-Grangia_di_san_leonte_2_stilo.jpg)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/68/Chiesa_della_Divina_Pastorella_a_Stilo_%282018%29.jpg/220px-Chiesa_della_Divina_Pastorella_a_Stilo_%282018%29.jpg)
Una battaglia navale avvenne (senza fonte) tra le navi saracene di Nasar e le navi bizantine nell'880, al largo di Punta Stilo. Questa località allora era chiamata "Le colonne", in greco Steilai[9].
Stilida divenne parte dell'Impero Bizantino nel VI secolo. Stilida era situata nei pressi di Punta Stilo alla destra della fiumara Assi. Il 15 luglio del 982 subì danni a causa di una battaglia tra Ottone II e gli arabo-bizantini, vinta da questi ultimi[5].
Nel 995 verrebbe rapita nel casale (chorion bizantino) di Cursano, sito in località Botterio Signore la madre di Giovanni Theristis incinta dello stesso e tradotta a Palermo[10]. 14 anni di dopo Giovanni sarebbe tornato a Stilo e da allora si sarebbero tramandate leggende e credenze popolari sul suo conto.
Sarà lungo il corso del medioevo che gli abitanti della costa andranno a vivere sempre di più verso l'interno creando i nuclei medievali degli attuali paesi della Vallata dello Stilaro; come gli abitanti di Stilida che si sposteranno sul Monte Consolino e solo in un terzo momento dove si trova oggi Stilo. Nel IX secolo venne costruita la Cattolica di Stilo.
Tra il 1065 e il 1071 Stilo resiste all'invasione Normanna. Ai tempi era definita oppidum, cioè città fortificata con cinte murarie. Vi erano 5 porte d'accesso: Porta Stefanina, Porta Terra, Porta Reale, Porta Scanza li Gutti e Porta Cacari.
Tra il X e l'XI secolo nascono e si espandono i monasteri di diritto metropolitico di Santa Maria (Theotókos) d'Arsafia documentato come il più antico sul territorio (all'inizio della seconda metà del X secolo, durante del metropolita di Reggio Teofilatto), di San Leonte (oltre la metà dell'XI secolo), di San Pietro dei Salti e di San Nicola di Soumpesa[8].
Nei pressi del territorio di Arsafia sono stati anche individuati 4 siti in cui vi erano presenti tre famiglie: Ardabastonai, Mantes, Koubouklesioi[8]. Sempre nel X secolo in località Salti, alcuni documenti bizantini e poi normanni attestano la presenza di possedimenti delle famiglie Gaidarokrites, Kasiris, Phylores, Phouphounkouloi e Oursoleon[8] ed inoltre i monasteri e oratori come quello di Santa Maria del Primicerio e Santo Pietro dei Salti[8] ed il chorion (villaggio bizantino) di Trogion[8]. In località Marone e Muturavolo si ritrovano i possedimenti delle famiglie Karbounes, Parillas, Maronites e Philommates risalenti alla seconda metà del X secolo e alla prima metà dell'XI secolo[8]. Nei pressi si trova il chorion di Rousiton[8].
Col periodo normanno Stilo diventa di Regio Demanio a differenza di altre città come Cotrone, Catanzaro e Gerace di proprietà di signori feudali. Conserverà questo privilegio fino nel XIV secolo quando Carlo V di Spagna gli revocherà i privilegi.
Fino al 1094, anno in cui Ruggero II concesse alcune terre demaniali ad istituti religiosi, Stilo comprendeva i casali di[11]:
- Agrilla
- Antistilo, scomparso nel XV secolo
- Arsafia, era presente un monastero tra il X e l'XI secolo
- Barbarito, scomparso nel XV secolo
- Baronci
- Bingi, situato di fronte a Bivongi sull'altra sponda dello Stilaro nei pressi del torrente Pardalà, dipendente da Arsafia e scomparso nel XII secolo
- Bivongi, assegnato nel 1094 alla certosa di Serra San Bruno
- Botteria, distrutto in battaglia, nel XVI secolo ne rimangono ancora i ruderi
- Calamiona
- Caldarella
- Camini, casale fino al 1811
- Colicestra
- Cursano, situato alla sinistra dell'Assi tra Stilo e Guardavalle, fu distrutto dai Saraceni nel 986, e nominato nei documenti ancora nel 1138, nel 1149 e nel 1154[8]. Nel XII secolo si attestano possedimenti delle famiglie Moschatos e Parillas[8]. I ruderi sono visibili ancora nel '700
- Favaco
- Mesa
- Monasterace, casale fino al 1275
- Oliviano, donato alla certosa di Serra San Bruno nel 1094
- Palacorio
- Pazzano, rimase legato a Stilo fino al 1811
- Pellicciano
- Plagia o Plaga
- Rosito (Rousiton), esistente almeno dal 1172, andato in rovina nel XVI secolo
- Rovito
- Sakrai
- Salti, nato da una villa romana tardo-antica, intorno all'XI secolo era presente un monastero
- Sant'Andrea di Pruppà, esistente almeno dal 1094
- San Barolomeo, andò in rovina nel XVI secolo
- San Leonte, nei pressi di Camini in località Sagghjiuonti nel 1212 Federico II lo donò alla Certosa di Santo Stefano, era presente una grangia.
- San Lorenzo, donato nel 1191 da Tancredi di Sicilia alla Certosa di Santo Stefano
- Troghion o Trogino o Trogion, esistente almeno dal 1054 lungo il torrente Troiano
Nel 1260, sotto Carlo I d'Angiò, la città di Stilo risulta Demaniale: il suo castello era munito di reale presidio contando per una delle principali fortezze della provincia[12].
I giacimenti di Stilo, conosciuti fin dai secoli a.C., nel 1094 risultano possedimenti dei Certosini di Serra San Bruno in seguito a donazione del Conte Ruggero il Normanno. Qui nacque la ferriera che utilizzava anche il ferro estratto dal sottosuolo di Pazzano attorno al monte Stella, appartenuta agli Aragonesi e ceduta poi, assieme alle limitrofe ferriere di Spadola e di Fabrizia nel 1523, da Carlo V a Cesare Fieramosca, fratello del famoso Ettore. Durante tutto il ‘600 gli impianti di Stilo producevano in gran quantità. Nella ferriera stilese si lavoravano manufatti ferrosi per uso civile e militare, come "i tubi dell'acquedotto di Caserta, in base ai modelli ed ai disegni preparati dal Vanvitelli" come scrive G. Rubino. Questi, derivata dall'inventario del 1761, ne traccia una descrizione della consistenza delle cosiddette "Ferriere Vecchie" di Stilo, per distinguerle dalle nuove ubicate presso il vicino corso d'acqua Assi. "Esse comprendevano, oltre ad una piccola cappella ed alla residenza per l'amministratore ed i militari di guarnigione, due fonderie, otto ferriere ed una sega idraulica...".
Età moderna
Nel 1540 Carlo V d'Asburgo vendette le terre demaniali di molti paesi tra cui Stilo poiché serviva denaro per difendere i territori italiani dalle invasioni turche. Stilo finisce nelle mani del marchese Concublet di Arena.
Il 5 settembre 1568 nacque a Stilo il filosofo Tommaso Campanella. Nel 1575 il re di Spagna Filippo II restituisce il Demanio e la contea a Stilo[13]. Sotto Filippo III avviene una ribellione capeggiata da Campanella e soffocata dal governo spagnolo[13]. Nel 1599 Tommaso Campanella organizza una rivolta contro gli Spagnoli[13].
Stilo nuovamente regio Demanio
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/dd/Stilo%2C_san_domenico%2C_01.jpg/220px-Stilo%2C_san_domenico%2C_01.jpg)
Nel 1658 sotto il regno di Filippo IV furono riconcessi i privilegi di regio Demanio da come si evince dalla Copia del Real Decreto Della Maestà del Rè Nostro Signore Filippo Quarto in confirmatione dell'antichisimo Demanio e Reali Pirvilegii ella Regia Città di Stilo nel Regno di Napoli[14]. La gestione del regio demanio era rappresentata da varie figure tra cui la più importante il Sindaco coadiuvato dagli assessori, che restava in carica un anno. La giustizia si componeva invece del Giudice, amministratore della giustizia ordinaria insieme all'avvocato e all'auditore. Il Baglivo, magistrato, poi c'era il Mastrodatti, cancelliere che redigeva gli atti dei processi, il Baiulo, magistrato che rappresentava il potere del sovrano Il Capitano era invece la persona incaricata di gestire la giustizia criminale insieme a una corte e un notaio. Il Mastrogiurato eseguiva gli ordini del Capitano[15].
Nel 1718 così era ripartita la demografia del Regio Demanio di Stilo e dei suoi casali[16]:
Paese | Fuochi | Abitanti (stimati) |
---|---|---|
Stilo | 323 | 1292 |
Guardavalle | 356 | 1424 |
Stignano | 148 | 592 |
Pazzano | 135 | 540 |
Riace | 131 | 524 |
Camini | 65 | 260 |
Regio Demanio | 1158 | 4632 |
Verso il 1770 il sito siderurgico di Stilo viene abbandonato e ne viene edificato un altro a Mongiana ben più grande, ricco e più vicino agli sbocchi commerciali e comunicativi come Serra San Bruno e Pizzo.
Nel 1783 la Calabria viene colpita da un terremoto che danneggia anche il borgo di Stilo. Dopo il terremoto così era la suddivisione demografica[17]:
Paese | Abitanti |
---|---|
Stilo | 1804 |
Guardavalle | 2692 |
Bivongi | 1568 |
Stignano | 1411 |
Riace | 1265 |
Pazzano | 950 |
Camini | 586 |
Nel 1806, quando i francesi si impossessano del Regno di Napoli Stilo viene saccheggiata dalle sue truppe. Stilo per il decreto n. 922 per la nuova circoscrizione delle quattordici province del regno di Napoli cessa di essere regio demanio e i suoi casali vengono resi comuni autonomi[18]. Viene istituito il Circondario di Stilo di cui fanno parte i comuni di: Bivongi, Stignano, Pazzano, Riace, Monasterace, Camini, Guardavalle e Placanica[19]. Il circondario fa parte del Distretto di Gerace della Provincia di Calabria Ultra[20].
Età contemporanea
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/b/be/Stilo_1904.jpg/220px-Stilo_1904.jpg)
Dal 2000, si è ripresa la celebrazione del Palio di Ribusa che avviene ogni prima domenica di agosto. Dal 2009 il Castello normanno di Stilo è in restauro. Nel 2010 è stata restaurata la Cattolica. Nel settembre 2012 il Diving Center Punta Stilo scopre in località Boario del "Gran Bosco di Stilo" dei massi molto simili alle pietre neolitiche di Nardodipace con incisi dei segni e forme geometriche, si attende uno studio approfondito dell'Università di Reggio Calabria[21][22].
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Stilo nella sua storia ha annoverato ben 18 chiese, molte delle quali perdute dopo il terremoto del 1783.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/aa/Chiesa_%28Stilo%29.jpg/220px-Chiesa_%28Stilo%29.jpg)
- Duomo o chiesa matrice. Chiesa del XIV secolo, ricostruita dopo il terremoto del 1783 con all'interno pala monumentale del Caracciolo. Costruita su una chiesa paleobizantina.
- Abbazia di San Giovanni Therestis. L'ingresso è caratterizzato da un portone in granito grigio e rosa, al di sopra vi è un balcone con inciso il nome del priore che lo fece costruire. Ha una cupola impostata su 4 pilastri con 2 archi a tutto sesto e 2 archi a sesto acuto. All'interno c'è un dipinto del XII secolo del periodo svevo della Madonna in trono con la mano destra sulla spalla del bambino che benedice. Qui nel 1600 furono portate le reliquie di San Giovanni Therestis da un vecchio convento con il consenso del papa Alessandro VIII tramite la lettera Ad futuram Dei memoriam[23].
- La "Cattolica" chiesa di architettura bizantina del X secolo, finita di ristrutturare alla fine del 1927. La Cattolica di Stilo, è un'architettura bizantina, assimilabile alla tipologia della chiesa a croce greca inscritta in un quadrato, tipica del periodo medio-bizantino. All'interno quattro colonne dividono lo spazio in nove parti, all'incirca di pari dimensioni. Il quadrato centrale e quelli angolari sono coperti da cupole su delle colonne di pari diametro, la cupola centrale è leggermente più alta ed ha un diametro maggiore. Su un lato sono presenti tre absidi.
- Chiesa di San Domenico. Chiesa del XVII secolo facente parte di un convento domenicano di cui sono rimasti solo i ruderi. Qui le famiglie nobili stilesi avevano della cappelle dove seppellivano i loro defunti. Il Campanella scrisse la tragedia Maria Regina di Scozia, il trattato teologico De preadestinatione et gratia contra Molinam pro Thomistis, Articuli prophaetales e l'opera La Monarchia di Spagna. Nel 1783 a causa di un terremoto il convento crollò fino alle fondamenta. Nel 1927 la chiesa fu in parte ricostruita per il crollo del tetto. È una chiesa a croce latina.[24].
- Chiesa di San Nicola da Tolentino
- Chiesa di San Francesco dei Minori, del Settecento
- Chiesa di Santa Caterina
- Chiesa di San Nicola da Bari
- Chiesa di Sant'Onofrio
- Chiesa di San Biagio al Borgo: qui fu battezzato Tommaso Campanella
- Chiesa di Santa Barbara
- Chiesa di Santa Marina e Lucia
- Chiesa della Madonna delle Grazie
- Chiesa della Badia
- Chiesa dei Cappuccini
- Convento delle Clarisse con Chiesa di Santa Chiara. Costruito nel XIII secolo, fu dedicato a Santa Maria di Ognissanti.
- Laura della Pastorella. Fu una laura dedicata a santa Maria di Tramontana (da un atto del 1115), nel 1906, don Vincenzo Papaleo la riconverti in chiesa rupestre. All'interno c'è un quadro di Antonio Chirilli del 1931 mentre dietro l'altare c'è una piccola cavità, che è l'originale grotta primitiva.
Altri monumenti
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/1d/Stilo_Chiesa_San_Francesco_dall%27alto_%282016%29.jpg/220px-Stilo_Chiesa_San_Francesco_dall%27alto_%282016%29.jpg)
Laura con affreschi di origine bizantina, uno rappresentante il Redentore che benedice i due santi Cosma e Damiano, un altro raffigurante San Sebastiano. Viene ricordata da Tommaso Campanella nel sonetto Sovra il monte di Stilo[25].
- La fontana dei delfini o Gebbia
Opera araba che testimonia l'alleanza tra Bizantini e Arabi, rappresentati da due delfini intrecciati, per scacciare Ottone II di Germania da queste terre. Il 13 luglio dell'anno 982 si svolse difatti la battaglia di Stilo con la sconfitta dell'imperatore sassone.
Il castello, costruito da Ruggero il Normanno sul monte Consolino, risale all'XI secolo. Di forma rettangolare e cinto da opere di difesa oramai ai nostri giorni ne rimangono i ruderi delle mura perimetrali, delle torri e delle porte. Fu distrutto dai Francesi durante la guerra con Carlo V nel XVI secolo.
- Porta Stefanina
Uno degli antichi 5 ingressi di Stilo, accanto alla Chiesa di San Domenico, rimaneggiata nel Seicento era chiamata così perché confinava con il territorio del Convento di Santo Stefano del Bosco[26].
- Museo del territorio e dell'archeologia industriale
- Monumento in bronzo al filosofo Campanella (1923)
Società
Evoluzione demografica
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/93/Stilo_vecchio.jpg/220px-Stilo_vecchio.jpg)
Abitanti censiti[27]
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/timeline/pchd9k4gmuf979z23cqo3ecioopm4iq.png)
Cultura
Eventi
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/2b/Palio2jpg.jpg/150px-Palio2jpg.jpg)
Ogni anno d'estate la prima domenica di agosto si svolge il Palio di Ribusa (chiamato così per la fiera che si svolgeva a Stilo fin dal 1600) la più grande rievocazione storica della Calabria dei tempi medioevali-rinascimentali[senza fonte] in cui Stilo svolgeva il ruolo di contea raccogliendo a sé i feudi di Pazzano, Stignano, Guardavalle, Riace e Camini.
Geografia antropica
DI seguito un elenco delle contrade urbane e di campagna di Stilo:
Italiano | Dialetto stilese | Posizione | Etimologia | Panorama |
---|---|---|---|---|
Abbadia[28] |
||||
Amenta |
38.4605°N 16.47°E | |||
B. Brunicella |
||||
B. Morreale |
||||
Bavolungi |
38.4468°N 16.491°E | |||
Bordingiano |
Bordingianu |
38.467°N 16.4935°E | ||
Bosco di Stilo |
Vuoscu e Stilu |
|||
Contrada Andrea |
||||
Contrada Caldarella |
Caddareda |
38.4262°N 16.5492°E | ||
Contrada Carnovali |
||||
Contrada Mila |
Mila |
|||
Contrada Mula |
Mula |
|||
Contrada Musco |
||||
Contrada Nipitino |
Nipitinu |
|||
Colla dei Pecorari |
||||
C.le Mondato |
||||
C. Se Acelli |
||||
C. Se Acelli Maledrendi |
Maladiendri |
|||
C.ta Tre Ponticelli |
||||
Cafone Pidocchio |
||||
Calamione |
Folesa Russa |
|||
Caldarone |
Assi |
|||
Cantoniera del Pecoraro |
38.5289°N 16.3445°E | |||
Cas.no Bruciato |
||||
Cassaro |
Gaduzzu |
|||
Cerasella |
Ceraseda |
|||
Colla della Ficara |
||||
Contrada Coturi |
Cuturi |
|||
Contrada Napi |
Napi |
38.455773°N 16.478638°E | ||
Contrada Ruggiero |
||||
Corvo |
Cuorvu |
38.4908°N 16.3797°E | ||
Costantino |
||||
Donluca |
||||
Fonte Ciaramida |
||||
Ferdinandea |
Ferdinandea |
38.5084°N 16.3801°E | ||
Feudo |
||||
Franchi |
||||
Gargano |
![]() | |||
Gatticello |
Gatticiedu |
|||
Lacini |
||||
Le Roseviole |
' |
|||
Le scale |
||||
Leppora |
||||
Lepporoso |
||||
Ligghia |
Ligghjìa |
|||
Lighinuso |
Lighinusu |
|||
Loco |
Muliniedi |
|||
Macinarico |
Macinaricu |
|||
Maddaloni |
Maddaluoni |
|||
Maleni |
||||
Mangiatorella |
38.4851°N 16.3787°E | ![]() | ||
Marone Piccia |
||||
Melissari |
38.47257°N 16.48293°E | |||
Militano |
||||
Monte Consolino |
Consolinu |
38.47938°N 16.46192°E | ![]() | |
Monte Palamandrea |
||||
Monte Pareta |
||||
Monte Pellicciano |
38.4844°N 16.49°E | |||
Monte San Pietro |
||||
Mulinella |
Mulineda |
|||
Pannara |
Pannara |
38.47251°N 16.47964°E | ![]() | |
? |
Perdalicini |
![]() | ||
Petrolari |
Petrulari |
|||
Piano del Morso |
||||
Ponte di Ferro |
Puonti e Hierru |
|||
Pietra del Boaro |
||||
Pietra del Caricatore |
Petra do Caricaturi |
|||
Pozzonaro |
||||
Prano |
![]() | |||
Pruppà |
Pruppà |
38.4661°N 16.5247°E | ||
Pudi |
||||
Punta Stilo |
Punta Stilu |
|||
Rosito |
Rositu |
|||
Ruccarellu |
Ruggieru |
|||
Severina |
||||
Tagliaferro |
||||
Tavoleria |
38.46458°N 16.50226°E | |||
Vallone Folca |
||||
Vallone Troiano |
||||
Vallone Arito |
38.4426°N 16.4712°E | |||
Vallone Folea |
||||
Vallone Taverna |
||||
Valle dell'Inferno |
||||
Vinciguerra |
38.4712°N 16.4743°E | |||
Volano |
||||
Zuino |
Economia
A Stilo è presente un'azienda d'imbottigliamento di acqua minerale, Mangiatorella, con uno stabilimento di 8000 m², un'azienda di autotrasporti e piccole imprese. L'abitato è prevalentemente coinvolto nel settore agricolo. Grazie alle sue chiese, in particolare la cattolica di Stilo, al Palio di Ribusa e alla storia del borgo è in via di sviluppo il settore turistico-culturale.
Infrastrutture e trasporti
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
12 giugno 1994 | 27 aprile 1997 | Mario Candido | lista civica indipendente | sindaco | |
27 aprile 1997 | 13 maggio 2001 | Giorgio Scarfone | lista civica di centro-sinistra | sindaco | |
13 maggio 2001 | 29 maggio 2006 | Giorgio Scarfone | lista civica | sindaco | |
29 maggio 2006 | 16 maggio 2011 | Gianfranco Miriello | lista civica "Impegno Civico" | sindaco | |
16 maggio 2011 | 5 giugno 2016 | Gianfranco Miriello | lista civica "Liberi per Stilo" | sindaco | |
5 giugno 2016 | 9 maggio 2019 | Gianfranco Miriello | lista civica "Insieme per Stilo" | sindaco | |
9 maggio 2019 | in carica | Maurizio Ianieri Roberto Micucci Rosanna Pennestrì |
- | commissione straordinaria | [29] |
Sport
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/87/Campo_di_calcio_della_Stilese_%282018%29.jpg/220px-Campo_di_calcio_della_Stilese_%282018%29.jpg)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/27/Campovolo_ali_dello_stilaro_2.jpg/220px-Campovolo_ali_dello_stilaro_2.jpg)
L'unico sport praticato a Stilo è il calcio. La squadra di calcio della città è la ASD Stilese. Nata negli anni '70 dedicata a "Guido Mesiti", da li sono passati calciatori come Alfonso Tassone, morto prematuramente. Dalla Stilese è nato anche un calciatore, che è diventato poi il più famoso, Gigi Marulla. È stato calciatore anche del Genoa ma soprattutto del Cosenza. Qui ha fatto 100 gol ed il suo sogno è stato quello di portare il Cosenza in serie A, solo che non ci è riuscito. Al termine della carriera ha fatto l'allenatore delle giovanili chiamate "Marca", fin quando il 19 luglio 2015 morí di infarto. La Stilese è stata riscritta una seconda volta nel 2006 stavolta dedicata ad Alfonso Tassone. Adesso, che dopo aver conquistato il primato nel campionato di Prima Categoria alla fine della stagione sportiva 2015/2016, è approdata per la prima volta nella sua storia nel campionato di Promozione. Nel corso del 2017 sono iniziati i lavori per l'adeguamento del campo di calcio alla nuova categoria.
Da giugno 2017 è attivo il campo volo "Ali dello Stilaro" in località "Caldarella" a Stilo[30].
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2019.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Bova, p. 176.
- ^ Mollo 2018.
- ^ a b Bova, p. 38.
- ^ Bova, p. 39.
- ^ Bova, p. 37.
- ^ a b c d e f g h i j L’eredità bizantina in territorio di Stilo (RC). Riflessioni e problemi alla luce dei nuovi dati topografici, Giuseppe Hyeraci, VII Congresso nazionale di Archeologia medievale, Volume II, a cura di paul Arthur e Marco Leo Imperiale, 2015, Società degli archeologi medievisti italiani
- ^ Bova, p. 191.
- ^ Notizie degli scavi di Antichità, Kaulonia, ricognizioni archeologiche nel territorio (2001-2005) di A. Facella
- ^ Bova, pp. 216-223.
- ^ foglio 78, Archivio della Reale Zecca di Napoli
- ^ a b c Cunsolo, p. 83.
- ^ Cunsolo, pp. 83-86.
- ^ Cunsolo, pp. 91-92.
- ^ Panarello, p. 63.
- ^ Panarello, p. 66.
- ^ Panarello, p. 67.
- ^ Panarello, p. 67.
- ^ Panarello, p. 67.
- ^ Stilo come Stonehenge di Elia Fiorenza, p.40 Calabria Ora del 27 settembre 2012
- ^ Calabria, scoperta "Stonehenge all'italiana" - Il sito preistorico è un villaggio megalitico costellato di simboli di cui non si conosce il significato, in TGcom24.it, 11 ottobre 2012. URL consultato l'11 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2012).
- ^ Cunsolo, pp. 224-231.
- ^ Cunsolo, pp. 243-246.
- ^ Cunsolo, p. 214.
- ^ Cunsolo, p. 52.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
- ^ frazioni di Stilo - Abbadìa, in quicalabria.it. URL consultato il 7 marzo 2018.
- ^ Commissione straordinaria ex art. 143 TUEL (ente sciolto per infiltrazioni mafiose)
- ^ Nasce il Campo Volo 'Ali dello Stilaro'. Il programma, in youreporter.it, 17 giugno 2017. URL consultato il 27 dicembre 2017.
Bibliografia
- Damiano Bova, Bivongi. Nella valle dello Stilaro, Bari, Ecumenica Editrice, 2008, ISBN 978-88-88758-43-5.
- Luigi Cunsolo, La storia di Stilo e del suo regio demanio, seconda ristampa nel 1987, Roma, Gangemi Editore, 1965, ISBN 88-7448-185-3.
- Mario Panarello e Alfredo Fulco, Dalla natura all'artificio. Villa Caristo. Dai Lamberti ai Clemente, Soveria Mannelli, Rubbettino Editore, 2015, ISBN 978-88-498-4315-6.
- Fabrizio Mollo, Guida archeologica della Calabria antica, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2018, pp. 384-403, ISBN 978-88-498-5393-3.
Voci correlate
- Locride
- Vallata dello Stilaro
- Stilaro
- Comunità montana Stilaro-Allaro-Limina
- Cattolica di Stilo
- Castello di Stilo
- Tommaso Campanella
- Ferdinandea
- Serre calabresi
- Parco naturale regionale delle Serre
- Monte Consolino
- Costa dei Gelsomini
- Bordingiano
- Formazione di Stilo - Capo d'Orlando
- Unità di Stilo
- Luigi Cunsolo
- Sindaci di Stilo
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su comune.stilo.rc.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 124313438 · GND (DE) 4229936-6 · BNF (FR) cb12161933j (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n78025781 |
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