San Procopio (Italia)

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San Procopio
comune
San Procopio – Stemma
San Procopio – Bandiera
San Procopio – Veduta
San Procopio – Veduta
Il Municipio
Localizzazione
StatoItalia Italia
Regione Calabria
Città metropolitana Reggio Calabria
Amministrazione
SindacoFrancesco Posterino (lista civica "Uniti per San Procopio") dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate38°17′N 15°54′E / 38.283333°N 15.9°E38.283333; 15.9 (San Procopio)
Altitudine352 m s.l.m.
Superficie11,36 km²
Abitanti495[1] (31-10-2021)
Densità43,57 ab./km²
Comuni confinantiCosoleto, Melicuccà, Oppido Mamertina, Sant'Eufemia d'Aspromonte, Seminara, Sinopoli
Altre informazioni
Cod. postale89020
Prefisso0966
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT080076
Cod. catastaleI132
TargaRC
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Nome abitantisanprocopiesi
Patronosan Procopio
Giorno festivo8 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Procopio
San Procopio
San Procopio – Mappa
San Procopio – Mappa
Posizione del comune di San Procopio all'interno della città metropolitana di Reggio Calabria
Sito istituzionale

San Procopio (San Pricopi nel dialetto locale) è un comune italiano di 495 abitanti[1] della città metropolitana di Reggio Calabria in Calabria. Sorge sulle pendici tirreniche dell'Aspromonte, incastonato tra due fiumare, Sèvina e Màngani; si affaccia sulla Piana di Gioia Tauro, a pochi chilometri dal mare e altrettanto pochi dalla montagna.

Tra storia e leggenda[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Non si hanno informazioni certe sulle origini di San Procopio e sono da considerare prive di fondamento quelle che vogliono attribuire al paese un'origine greca (Aghios Prokopiòs), giacché le prime notizie degne di fede sull'esistenza di questo borgo si hanno dopo l'Anno Mille. Francesco Biamonte (San Procopio, 2 settembre 1957), nel suo romanzo "La felpa rossa"[3] narra di un villaggio con presunte origini saracene. Questa tesi sarebbe suffragata dalla presenza nel complesso scultoreo raffigurante San Procopio, di un soldato saraceno posto sotto gli zoccoli del cavallo montato dal Santo.

Avvenimenti storici[modifica | modifica wikitesto]

Nel febbraio 1783 è distrutto per la prima volta dal terremoto.

Nel 1811 è divenuto comune autonomo, affrancandosi da Sinopoli, di cui era stato fino ad allora casale.

Nel 1908 ha seguito il destino di Reggio Calabria e Messina, completamente distrutte dal terremoto avvenuto all'alba del 28 dicembre.

Nel 1930 un incendio avvenuto nel municipio ha distrutto l'intera documentazione anagrafica, ricostruita in seguito grazie ai registri parrocchiali.

Il 31 gennaio 2016 entra a far parte della "Città Metropolitana" istituita al posto della vecchia Provincia di Reggio Calabria.

Il territorio comunale[modifica | modifica wikitesto]

Il paese è storicamente diviso in rioni, detti "rrughe", di cui le principali sono Affritti, Chjazza, Chjuppu, Lisciu, Pizzipaisi,Villa. Anche le contrade che circondano l'abitato hanno la loro toponomastica: Alloggiamentu, Bumbardara, Canceji, Chjian'i mura, Cilìa, Fegu, Foresteja, Mortiji, Pett'i casetti, Princi, Rosalà, Ruffinu, Sicari, eccetera.

Luoghi di culto[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa Parrocchiale[modifica | modifica wikitesto]

costruita dopo il terremoto dello Stretto del 1908 nel nuovo rione sorto dopo il sisma, ospita il complesso scultoreo raffigurante il Santo Patrono che si festeggia l'8 luglio.

Chiesa di Maria Santissima degli Afflitti[modifica | modifica wikitesto]

la chiesa dedicata alla Madonna degli Afflitti che sorge nel rione omonimo è stata ristrutturata nel 1966 col contributo di tutta la popolazione del paese.

Chiesa della Madonna del Rosario[modifica | modifica wikitesto]

questa chiesa ospita una statua marmorea dello scultore toscano Giovan Battista Mazzolo (XVI sec.) detta "Madonna de Jesu".

Colonna di San Biageju[modifica | modifica wikitesto]

è una costruzione architettonica moderna, posta al centro della villa comunale. Essa sostituisce la vecchia colonna che sorgeva a poche decine di metri di distanza. Sulla sommità di questa colonna, con una solenne processione che si svolge il 2 febbraio, viene posta una piccola statua di San Biagio e intorno ad essa i passanti fanno 3 giri per chiedere la protezione dalle malattie della gola.

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Le tradizioni di San Procopio sono soprattutto legate a eventi religiosi. Il più importante e 'sentito' dalla popolazione è la festa di Maria Santissima degli Afflitti, che si celebra la terza domenica di settembre. Anche su questo evento Francesco Biamonte nel suo romanzo "La felpa rossa", dà alcune indicazioni sulle origini del culto della "Madonna degli Ulivi", come originariamente era chiamata. Tra i festeggiamenti civili in onore della Madonna vi sono concerti, spettacoli pirotecnici ed il tradizionale ballo dei Giganti.[4] In passato era tradizione mangiare le anguille; attualmente in concomitanza con la festa si svolge la sagra della salsiccia.

Una nota di colore folcloristico è la leggenda dell'olmo che fino alla fine del secolo scorso si ergeva maestoso accanto alla chiesa. Esso era stato piantato in quel luogo in pieno Medioevo per una precisa ragione: la consuetudine voleva che i novelli sposi pagassero al feudatario una tassa sul matrimonio; solitamente i poveri non potevano pagare e il signorotto locale pretendeva in cambio di passare la prima notte di nozze con la sposa; laddove ci fosse un olmo accanto ad una chiesa, però, lo "ius primae noctis" era abolito.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver conosciuto un graduale incremento della popolazione dall'Unità d'Italia alla fine della Seconda Guerra Mondiale, il paese si è progressivamente spopolato a causa delle forti migrazioni. Dal grafico sottostante si nota come dal picco massimo del 1951 la popolazione si è quasi dimezzata in poco più di vent'anni, arrivando a contare meno di un terzo degli abitanti nel 2011.

Abitanti censiti[5]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

San Procopio, circondato da vastissime distese di uliveti, ha nella coltivazione e trasformazione delle olive la principale fonte economica; a essa si aggiunge la pastorizia, anche se attualmente quest'attività si è ridotta di parecchio. Anche l'olivicoltura ha visto gradualmente ridursi il numero di addetti, sia maschili sia femminili. I maschi lavoravano la terra e soprattutto erano impiegati nei frantoi; da una decina attivi nel solo contesto urbano, i frantoi sono quasi spariti. Le raccoglitrici di olive, tipiche figure che popolavano le campagne da ottobre a maggio, sono state "sostituite" dalle reti stese a terra a ricevere i frutti caduti dagli alberi e al momento opportuno tirate da pochi braccianti.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 24 maggio 1998 Antonio Zoccali lista civica di centro sindaco
24 maggio 1998 27 maggio 2002 Rocco Palermo lista civica di centro-sinistra sindaco
27 maggio 2002 28 maggio 2007 Vincenzo Ruffo lista civica Arcobaleno sindaco
28 maggio 2007 23 dicembre 2010 Rocco Palermo lista civica sindaco
23 dicembre 2010 29 ottobre 2012 commissario straordinario [6]
29 ottobre 2012 10 giugno 2018 Eduardo Lamberti Castronuovo lista civica Identità legalità lavoro sindaco
10 giugno 2018 12 novembre 2021 Giovanni Domenico Giunta lista civica Al paese per il paese sindaco
12 novembre 2021 in carica commissario straordinario

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ La felpa rossa, La Feltrinelli, p. 77.
  4. ^ San Procopio, su libero.it. URL consultato il 14 luglio 2014.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ Commissione straordinaria ex art. 143 TUEL (ente sciolto per infiltrazioni mafiose)

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN243194539 · GND (DE4643938-9