Papa Alessandro VIII: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
==Biografia==
Pietro Vito Ottoboni nacque a [[Venezia]] da Marco Ottoboni, patrizio veneto e cancelliere della Repubblica, e Vittoria Tornielli, ultimo di nove figli. Il casato [[Ottoboni]] (tuttora esistente) apparteneva al ceto dei [[cittadini (Venezia)|cittadini]], ovvero l'alta borghesia, tradizionalmente impiegata nel sistema burocratico veneziano. Il padre stesso era [[cancelliere grande]]. Dal [[1646]] gli Ottoboni facevano parte del [[Patriziato (Venezia)|patriziato veneziano]].
=== La famiglia ===
[[File:Rustigne oratorio sangaetano.jpg|thumb|L'oratorio di San Gaetano presso la villa di famiglia a Rustignè di [[Oderzo]].]]
Pietro Ottoboni nacque nel [[1610]] da [[Marco Ottoboni]] e Vittoria Tornielli. La famiglia [[Ottoboni]], originaria di [[Padova]] o della [[Dalmazia]], apparteneva al ceto dei [[cittadini (Venezia)|cittadini]], ovvero l'alta borghesia tradizionalmente impiegata nel sistema burocratico veneziano (il padre stesso era [[cancelliere grande]]). Era ricchissima e questo le avrebbe permesso, nel [[1646]], di entrare nel [[Patriziato (Venezia)|patriziato]] dietro l'esborso di centomila ducati.


Il giovane Pietro Vito studiò legge all'[[Università di Padova]]. Studente di talento, si laureò all'età di 17 anni ''[[in utroque iure]]'' ([[1627]]). Nel [[1630]] si trasferì a [[Roma]], dove probabilmente prese gli [[ordine sacro|ordini sacri]]. Durante il pontificato di [[Urbano VIII]] (1623-1644) fu referendario del [[Supremo tribunale della Segnatura apostolica]], poi governatore, nella successione, di [[Terni]], [[Rieti]] e [[Spoleto]]. Dal [[1642]] fu uditore della [[Sacra Rota]] dal 1642. Su richiesta della Serenissima, nel [[1652]] fu creato cardinale da [[Innocenzo X]] (1644-1655). Sotto Clemente X (1667-69), fu Datario della Corte Pontificia; sotto Innocenzo XI (1676-89) fu inquisitore del Sant'Uffizio <ref>{{cita web|url=http://www.diocesifrascati.it/diocesi_di_frascati/chiesa_tuscolana/00000159_PIETRO_VITO_OTTOBONI__1683_1687___PAPA_ALESSANDRO_VIII_.html|titolo=Pietro Vito Ottoboni (Alessandro VIII)|accesso=20 maggio 2016}}
Trascorse l'infanzia dividendosi tra le due residenze di famiglia: il [[Palazzo Donà Ottoboni|palazzo cittadino]] nella zona di [[chiesa di San Severo (Venezia)|San Severo]] e la [[villa Ottoboni|villa di campagna]] situata a [[Rustignè]], nel Trevigiano.
</ref>.


Parteciò a cinque [[conclave|conclavi]] votando sempre conformemente al gruppo degli “zelanti”. Dal [[1687]] fu [[Decano del collegio cardinalizio]].
Si laureò brillantemente all'[[Università di Padova]] nel [[1627]], ottenendo la [[laurea]] ''[[in utroque iure]]''.


==Cronologia incarichi==
=== La carriera ecclesiastica ===
*1630-1638: è referendario del [[Supremo tribunale della Segnatura apostolica]];
[[File:Rustigne oratorio sangaetano.jpg|thumb|L'oratorio di San Gaetano presso la villa di famiglia a Rustignè di Oderzo]]
*1638-1640: è governatore di [[Terni]];
Una volta adulto prese gli [[ordine sacro|ordini]] e fu creato cardinale il 19 febbraio [[1652]], ricevendo il [[titolo cardinalizio|titolo]] di [[San Salvatore in Lauro (titolo cardinalizio)|San Salvatore in Lauro]].
*1640-1641: è governatore di [[Rieti]];
*1641-1643: è governatore di [[Spoleto]];
*1643-1652: è uditore della [[Sacra Rota]];
*7 dicembre 1654 – ''ante'' 9 giugno 1664: è [[diocesi di Brescia|vescovo di Brescia]] (è ordinato [[vescovo]] il 27 dicembre dello stesso anno a [[Roma]] dal cardinale [[Marcantonio Bragadin (cardinale)|Marcantonio Bragadin]]); lascia la diocesi di Brescia per assumere l'incarico di [[abate commendatario]] dell'[[Abbazia della Vangadizza]];
*19 febbraio 1652: è creato [[cardinale diacono]];
*11 marzo 1652: riceve il titolo di [[San Salvatore in Lauro (diaconia)|San Salvatore in Lauro]];
*15 novembre 1660: riceve il titolo di [[cardinale presbitero]] di [[San Marco (titolo cardinalizio)|San Marco]];
*1667-1669: è Datario della Corte Pontificia;
*1676-1689: è inquisitore; successivamente diventa segretario dell'[[Inquisizione romana]];
*13 settembre 1677: assume il titolo di [[Santa Maria in Trastevere (titolo cardinalizio)|Santa Maria in Trastevere]];
*8 gennaio 1680: assume il titolo di [[Santa Prassede (titolo cardinalizio)|Santa Prassede]];
*1º dicembre 1681 - 15 febbraio 1683: opta per l'ordine dei vescovi e diventa [[Sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|vescovo di Sabina]] (sede cardinalizia);
*15 febbraio 1683 - 10 novembre 1687: è [[Sede suburbicaria di Frascati|vescovo di Frascati]] (sede cardinalizia);
*10 novembre 1687 - 6 ottobre 1689: è [[Sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina|vescovo di Porto]] (sede cardinalizia);
*6 ottobre 1689: viene eletto [[romano pontefice]].


==Il conclave del 1689==
Giunse a [[Roma]] durante il pontificato di [[Papa Urbano VIII|Urbano VIII]] ([[1623]]-[[1644|44]]) e qui divenne [[Governatore]] di [[Terni]], [[Rieti]] e di [[Città di Castello]]. Per quattordici anni fu giudice del tribunale della [[Tribunale della Rota Romana|Rota]]. Su richiesta della Serenissima, Ottoboni fu eletto [[cardinale]] da [[papa Innocenzo X]] ([[1644]]-[[1655|55]]); il 7 dicembre [[1654]] divenne [[Diocesi di Brescia|vescovo di Brescia]] e fu ordinato [[vescovo]] il 27 dicembre dello stesso anno a [[Roma]] dal cardinale [[Marcantonio Bragadin (cardinale)|Marcantonio Bragadin]].
Alessandro VIII fu eletto pontefice il 6 ottobre 1689 nel [[Palazzo Vaticano]] e fu incoronato il 16 ottobre dal cardinale [[protodiacono]] [[Francesco Maidalchini]]. Salì al Soglio alla tarda età di 79 anni. Prima di lui solo [[Clemente X]] (1670-1676) fu eletto a una maggiore età (79 anni e 9 mesi).<br/>
Dopo lui nessun papa (fino a tutto il XX secolo) fu eletto a un'età così avanzata.


Il conclave iniziò il 23 agosto; presero parte alla fase finale 51 cardinali. Per la prima volta, sia il [[Sacro romano imperatore]] che il [[re di Francia]] inviarono a Roma degli ambasciatori straordinari per seguire appositamente le assise. La Spagna pose il [[veto]] sul cardinale [[Lorenzo Brancati di Lauria]].
Il 15 novembre [[1660]] optò per il [[titolo cardinalizio]] di [[San Marco (titolo cardinalizio)|San Marco]], e successivamente cambiò titolo altre volte:
* il 13 settembre [[1677]] ottenne il [[titolo cardinalizio]] di [[Santa Maria in Trastevere (titolo cardinalizio)|Santa Maria in Trastevere]];
* l'8 gennaio [[1680]] ottenne il [[titolo cardinalizio]] di [[Santa Prassede (titolo cardinalizio)|Santa Prassede]];
* il 1º dicembre [[1681]] optò per l'ordine dei vescovi ed ebbe [[sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|sede suburbicaria di Sabina]];
* il 15 febbraio [[1683]] ottenne la [[sede suburbicaria di Frascati]];
* il 10 novembre [[1687]] ottenne la [[sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina|sede suburbicaria di Porto e Santa Rufina]].


Com'era consuetudine all'epoca, il nuovo pontefice indisse un [[giubileo]] straordinario per invocare l'aiuto divino (11 dicembre 1689).
=== Il pontificato ===
Dopo il pontificato di [[papa Innocenzo XI|Innocenzo XI]] che si era trovato in perenne conflitto con il re di Francia [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]], in quanto si era opposto al [[gallicanesimo]], tanto che, per reazione, Luigi XIV aveva occupato la città pontificia di [[Avignone]] e trasformato la propria residenza a Roma in una fortezza, l'ambasciatore di [[Luigi XIV di Francia]] riuscì a procurare il 6 ottobre [[1689]] l'elezione di Ottoboni, considerato più vicino al sovrano francese, come successore di papa Innocenzo XI.


==Il pontificato==
Nonostante ciò, dopo mesi di negoziati, Alessandro alla fine condannò le dichiarazioni fatte nel [[1682]] dal clero francese, riguardanti le libertà della Chiesa gallicana. Alessandro comprò libri e manoscritti della Regina [[Cristina di Svezia]], per la [[Biblioteca apostolica vaticana]]. Reintrodusse gli uffici della [[sinecura]] che erano stati soppressi da [[Innocenzo XI]].
{{Nota|titolo=Curia romana|contenuto={{sp}}
*Camerlengo: [[Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni]] (nonché [[Basilica di San Giovanni in Laterano|arciprete di San Giovanni in Laterano]])
*Segretario di Stato: [[Giambattista Rubini]] (nominato da Alessandro VIII)
*Vicario per la diocesi di Roma: [[Gaspare Carpegna]]
*Tribunali della Curia:
**Penitenziere Maggiore: [[Leandro Colloredo]]
**Prefetto della Segnatura Apostolica:
**Decano della Rota Romana: Jacob Emerix de Matthiis
}}
===Relazioni con le istituzioni della Chiesa===
*Alessandro VIII vietò la pratica, invalsa nei conclavi, di portar via tavole, tele, funi, ferramenti ed altre attrezzature per rivenderle e di spogliare la camera del papa neoeletto di tutte le sue suppellettili per lo stesso scopo (29 novembre 1690)<ref>Gaetano Moroni, ''Dizionario Di Erudizione Storico-Ecclesiastica Da S. Pietro Sino Ai Nostri Giorni'', Tipografia emiliana, 1841, p. 66.</ref>. Inoltre stabilì che per le esequie del pontefice non si potesse spendere più di diecimila ducati<ref>Giuseppe De Novaes, ''Introduzione alle vite de' sommi pontefici...'', Mordachini, 1822, p. 176.</ref>.
*Il pontefice ripristinò le cariche abitualmente conferite ai congiunti del pontefice che il predecessore Innocenzo XI aveva soppresso<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/papa-innocenzo-xi_(Dizionario-Biografico)/|titolo=Papa Innocenzo XI|accesso=20 maggio 2016}} </ref>;
*Nel [[1690]] ordinò ai padri [[Chierici regolari poveri della Madre di Dio delle scuole pie|scolopi]] di indossare anche le calze<ref>C. Vilá Palá, in Giancarlo Rocca (a cura di), ''La sostanza dell'effimero. Gli abiti degli ordini religiosi in Occidente'', Edizioni paoline, Roma 2000, p. 468.</ref>;
*Nello stesso anno approvò le nuove costituzioni della [[Congregazione silvestrina]]<ref>Gianfrancesco Pivati, ''Nuovo dizionario scientifico e curioso sacro-profano'', Volume IX, Milocco, 1750, p. 405.</ref>.
===Decisioni in materia morale===
*Il 24 agosto 1690 Alessandro VIII condannò due proposizioni [[Sistema_morale#Il_lassism|lassiste]], delle quali una negava la necessità dell'atto esplicito di amore di Dio e l'altra ammetteva la possibilità del cosiddetto “peccato filosofico” (che alcuni moralisti consideravano distinto dal peccato vero e proprio)<ref name="Enciclopedia dei Papi">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/alessandro-viii_(Enciclopedia_dei_Papi)/|titolo=Alessandro VIII|accesso=20 maggio 2016}} </ref>; condannò anche 31 proposizioni [[rigorismo|rigoriste]] (eccesso morale che si contrapponeva al lassismo), relative alla penitenza, alla giustificazione, alla Vergine, al battesimo e all'autorità della Chiesa (7 dicembre 1690)<ref name="Enciclopedia dei Papi"/>;
*Nello stesso anno condannò l'idea secondo la quale il credente può perfettamente accettare e insegnare una proposizione fondata sul pensiero di [[Sant'Agostino]], a prescindere di una bolla papale. Tale concetto era stato espresso nell'opera ''Quae sit Sancti Augustini et doctrinae eius auctoritas in ecclesia?'' (1650) del teologo francese di scuola giansenista [[Martin de Barcos]]<ref>{{cita web|url=http://www.wikiwand.com/fr/Martin_de_Barcos|titolo=Martin de Barcos|accesso=20 maggio 2016}}</ref>.
===Missioni===
Il 30 marzo 1690 il pontefice pubblicò il breve ''Animarum saluti'', con il quale confermò i diritti dei [[neofita|neofiti]] nel [[Sud-est asiatico]].


===Relazioni con i monarchi europei===
Nel [[1690]] condannò le dottrine del cosiddetto peccato filosofico, insegnato nelle scuole dei [[Compagnia di Gesù|Gesuiti]]. Lo stesso anno canonizzò Juan Ciudad, noto con il nome di [[Giovanni di Dio]]. Alessandro VIII morì il 1º febbraio [[1691]]. La sua [[tomba]] è ospitata nella Basilica di San Pietro ed è stata progettata da Arrigo di San Martino e realizzata da Angelo de' Rossi e Giuseppe Bertosi [[1691]]-[[1725]].
====Francia====
Durante il suo breve pontificato, continuarono le dispute sui diritti di regalia e di asilo (questi ultimi detti anche “di quartiere”), apertesi con [[Clemente X]] (1670-1676) e rimaste irrisolte durante il pontificato di [[Innocenzo XI]] (1676-1689). Mostrò un carattere determinato come il suo predecessore. Scrisse a re [[Luigi XIV]] invitandolo a non fare osservare l'editto del marzo [[1682]] (noto come “i Quattro articoli”); poi scrisse ai vescovi firmatari invitandoli a non osservare le quattro proposizioni. Luigi XIV, dopo un primo diniego, accettò la proposta. Così nel febbraio [[1690]] la riconciliazione fra Santa Sede e Corona di Francia poté considerarsi cosa fatta. Il re rinunciò spontaneamente ai diritti di quartiere dell'ambasciata francese a Roma e procedette alla restituzione di [[Avignone]] e del [[Contado Venassino]]. Il pontefice rispose al gesto conciliante di Luigi XIV nominando cardinale un uomo di stretta fiducia del re, [[Toussaint de Forbin-Janson]]<ref name="Enciclopedia dei Papi"/> e conferendo a Luigi XIV il diritto di nominare i nuovi vescovi di [[diocesi di Metz|Metz]], [[diocesi di Toul |Toul]], [[diocesi di Verdun|Verdun]], [[diocesi di Arras|Arras]] e [[Diocesi di Perpignano-Elne|Perpignano]].


Sulle questioni di fondo, però, nessuno dei due volle cedere. La Santa Sede decise allora di prendere una decisione unilaterale: l'anno seguente il papa pubblicò la [[costituzione apostolica]] ''Inter Multiplices'' (31 gennaio [[1691]], preparata il 4 agosto 1690), con la quale annullò tutti gli atti dell'Assemblea episcopale francese del [[1682]] e gli editti e le dichiarazioni del re relativi alle regalie e ai Quattro articoli. Il pontefice morì appena due giorni dopo, senza avere il tempo di osservare la reazione del re.
== Politica economica ==
Le [[carità]] su vasta scala e il [[nepotismo]] (fra le varie nomine, il nipote [[Pietro Ottoboni|Pietro]] di 22 anni divenne [[cardinale]] mentre l'altro nipote Marco assunse il titolo di Duca di [[Fiano Romano]],[http://ottoboni.xoom.it]) fecero esaurire le casse del [[Stato Pontificio|Regno]].


====Altri Paesi====
Infatti decise di invertire le politiche economiche del predecessore riducendo la pressione fiscale al fine di aiutare le classi più disagiate ma questo e altre spese aggravarono la situazione finanziaria dello Stato della Chiesa: tra tali spese bisogna considerare le generose
L'elevazione al cardinalato del francese de Forbin-Janson irritò l'imperatore [[Leopoldo I d'Asburgo]]; quando il papa creò altri due cardinali francesi (concistoro del 13 novembre 1690), Leopoldo I decise di ritirare il proprio ambasciatore presso la Santa Sede<ref name="Enciclopedia dei Papi"/>. Alessandro VIII, da parte sua, avversava la politica imperiale: Leopoldo aveva dimenticato la difesa della cristianità contro i Turchi per fare la [[Guerra della Grande Alleanza|guerra alla Francia]]; la sua condotta era aggravata, dal punto di vista della Santa Sede, dall'alleanza tra il [[Sacro romano impero]] e il protestante [[Regno d'Inghilterra]] in funzione anti-francese.
[[sovvenzioni]] concesse alla [[Repubblica di Venezia|Venezia]] impegnata nella [[Guerra di Morea]] consistenti in viveri per riempire sette [[Cambusa|cambuse]] e in duemila [[fanteria|fanti]] per la campagna in [[Albania]].


Alessandro VIII sostenne la campagna militare della [[Repubblica di Venezia]] contro l'[[Impero ottomano]] per il controllo della Morea ([[Peloponneso]]) e del [[Mar Egeo]] ([[Guerra di Morea]]). Donò viveri per riempire sette [[Cambusa|cambuse]] ed inviò duemila [[fanteria|fanti]] per la campagna in [[Albania]].<br/>
==== Concistori per la creazione di nuovi cardinali ====
Nel [[1689]] donò lo [[Stocco pontificio]] e il berrettone al [[Doge (Venezia)|Doge]] [[Francesco Morosini]].

===Governo dello Stato della Chiesa===
Alessandro VIII decise di invertire le politiche economiche del predecessore riducendo la pressione fiscale al fine di aiutare le classi più disagiate. Ma la [[carità]] su vasta scala ed altre spese (per le guerre contro i Turchi) aggravarono la situazione finanziaria dello Stato.

==Mecenatismo ed opere realizzate a Roma==
[[File:Papst-alexanderVIII.jpg|thumb|Busto di Alessandro VIII realizzato da [[Lorenzo Ottoni]].]]
Durante il suo breve pontificato, Alessandro VIII:
*Risistemò la famosa [[Fontana dell'Acqua Paola]] ed abbellì la [[Basilica di San Marco Evangelista al Campidoglio]], facendo aggiungere la maestosa vasca di marmo bianco realizzata da [[Carlo Fontana]] <ref>{{cita web|url=http://www.info.roma.it/personaggi_dettaglio.asp?ID_personaggi=575|titolo=Alessandro VIII Pietro Vito Ottoboni|accesso=20 maggio 2016}}</ref>;
*Conferì alla [[Biblioteca apostolica vaticana]] la raccolta dei manoscritti della regina [[Cristina di Svezia]] (1690)<ref>{{cita web|url=https://www.vatlib.it/home.php?pag=sezione_manoscritti|titolo=Biblioteca apostolica vaticana – Sezione manoscritti|accesso=20 maggio 2016}}</ref>;
*Fu patrono dell'artista [[Francesco Bianchini]].

==Morte e sepoltura==
Alessandro VIII morì il 1° febbraio 1691 dopo aver regnato 1 anno, 3 mesi e 26 giorni. Dopo di lui nessun altro pontificato fu altrettanto breve (con l'unica eccezione di [[Giovanni Paolo I]] nel 1978).

È sepolto nella [[Basilica Vaticana]]. La sua [[tomba]] fu progettata da Arrigo di San Martino e venne realizzata da Angelo de' Rossi e Giuseppe Bertosi [[1691]]-[[1725]].

==Canonizzazioni e beatificazioni==
{{vedi anche|Canonizzazioni_celebrate_da_papi#Pontificato_di_Alessandro_VIII}}
Alessandro VIII ha elevato agli altari sei santi.

Inoltre l'11 giugno 1690 ha beatificato [[Kinga di Polonia|Cunegonda di Polonia]] (1224-1292)<ref>Verrà canonizzata da [[Giovanni Paolo II]] nel 1999.</ref>.

==Diocesi erette da Alessandro VIII==
*10 aprile 1690 (bolla ''Romani Pontificis''):
**[[Arcidiocesi di Pechino|Diocesi di Pechino]] (il territorio fu ricavato dalla [[Diocesi di Macao]]);
**[[Arcidiocesi di Nanchino|Diocesi di Nanchino]] (già [[vicariato apostolico]] eretto il 17 agosto 1658 da [[Papa Alessandro VII|Alessandro VII]]).

== Concistori per la creazione di nuovi cardinali ==
{{vedi anche|Concistori di papa Alessandro VIII}}
{{vedi anche|Concistori di papa Alessandro VIII}}
Papa Alessandro VIII durante il suo pontificato ha creato 14 cardinali nel corso di 3 distinti concistori.
Papa Alessandro VIII durante il suo pontificato ha creato 14 cardinali nel corso di 3 distinti concistori.

Alessandro VIII fu l'ultimo papa a perseguire una politica esplicitamente [[nepotismo|nepotistica]]<ref>{{cita web|url= http://www.lettere.uniroma1.it/sites/default/files/820/Brunelli_Istituzioni_temporali.pdf|titolo=Le istituzioni temporali dello Stato della Chiesa|accesso=20 maggio 2016}}</ref>.

Nominò cardinale il nipote [[Pietro Ottoboni]], quando aveva 22 anni. Rimane l'ultimo ecclesiastico ad aver ricoperto la carica di [[cardinal nipote]] (1689). Anche un nipote per parte materna, [[Giambattista Rubini]], fu creato cardinale (1690).

Nel 1690 [[Orazio Ludovisi]], generale della Chiesa, vendette il ducato di [[Fiano Romano|Fiano]] ad Alessandro VIII, il quale lo regalò a [[Marco Ottoboni]], suo nipote e generale delle galere pontificie, ed ai suoi successori<ref>{{cita web|url=http://www.slowsabina.it/provincia-di-roma/fiano-romano|titolo=Fiano Romano|accesso=20 maggio 2016}}/</ref>.


==Onorificenze==
==Onorificenze==
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*{{cita web|http://www.araldicavaticana.com/creati%20da%20alessandro_viii%201689.htm|Cardinali nominati da Papa Alessandro VIII}}
*{{cita web|http://www.araldicavaticana.com/creati%20da%20alessandro_viii%201689.htm|Cardinali nominati da Papa Alessandro VIII}}
*{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/papa-alessandro-viii_(Dizionario-Biografico)/|Dizionario biografico Treccani}}
*{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/papa-alessandro-viii_(Dizionario-Biografico)/|Dizionario biografico Treccani}}
*{{cita web|url=http://ottoboni.xoom.it/home1.htm|titolo=Storia della famiglia Ottoboni|accesso=20 maggio 2016}}


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Papa Alessandro VIII
241º papa della Chiesa cattolica
Elezione6 ottobre 1689
Incoronazione16 ottobre 1689
Fine pontificato1º febbraio 1691
Cardinali creativedi categoria
Predecessorepapa Innocenzo XI
Successorepapa Innocenzo XII
 
NomePietro Vito Ottoboni
NascitaVenezia, 22 aprile 1610
Nomina a vescovo7 dicembre 1654 da papa Innocenzo X
Consacrazione a vescovo27 dicembre 1654 dal cardinale Marcantonio Bragadin
Creazione a cardinale19 febbraio 1652 da papa Innocenzo X
MorteRoma, 1º febbraio 1691
SepolturaBasilica di San Pietro in Vaticano

Papa Alessandro VIII, nato Pietro Vito Ottoboni (in latino: Alexander PP. VIII; Venezia, 22 aprile 1610Roma, 1º febbraio 1691), fu il 241º papa della Chiesa cattolica dal 1689 alla sua morte.

Biografia

Pietro Vito Ottoboni nacque a Venezia da Marco Ottoboni, patrizio veneto e cancelliere della Repubblica, e Vittoria Tornielli, ultimo di nove figli. Il casato Ottoboni (tuttora esistente) apparteneva al ceto dei cittadini, ovvero l'alta borghesia, tradizionalmente impiegata nel sistema burocratico veneziano. Il padre stesso era cancelliere grande. Dal 1646 gli Ottoboni facevano parte del patriziato veneziano.

L'oratorio di San Gaetano presso la villa di famiglia a Rustignè di Oderzo.

Il giovane Pietro Vito studiò legge all'Università di Padova. Studente di talento, si laureò all'età di 17 anni in utroque iure (1627). Nel 1630 si trasferì a Roma, dove probabilmente prese gli ordini sacri. Durante il pontificato di Urbano VIII (1623-1644) fu referendario del Supremo tribunale della Segnatura apostolica, poi governatore, nella successione, di Terni, Rieti e Spoleto. Dal 1642 fu uditore della Sacra Rota dal 1642. Su richiesta della Serenissima, nel 1652 fu creato cardinale da Innocenzo X (1644-1655). Sotto Clemente X (1667-69), fu Datario della Corte Pontificia; sotto Innocenzo XI (1676-89) fu inquisitore del Sant'Uffizio [1].

Parteciò a cinque conclavi votando sempre conformemente al gruppo degli “zelanti”. Dal 1687 fu Decano del collegio cardinalizio.

Cronologia incarichi

Il conclave del 1689

Alessandro VIII fu eletto pontefice il 6 ottobre 1689 nel Palazzo Vaticano e fu incoronato il 16 ottobre dal cardinale protodiacono Francesco Maidalchini. Salì al Soglio alla tarda età di 79 anni. Prima di lui solo Clemente X (1670-1676) fu eletto a una maggiore età (79 anni e 9 mesi).
Dopo lui nessun papa (fino a tutto il XX secolo) fu eletto a un'età così avanzata.

Il conclave iniziò il 23 agosto; presero parte alla fase finale 51 cardinali. Per la prima volta, sia il Sacro romano imperatore che il re di Francia inviarono a Roma degli ambasciatori straordinari per seguire appositamente le assise. La Spagna pose il veto sul cardinale Lorenzo Brancati di Lauria.

Com'era consuetudine all'epoca, il nuovo pontefice indisse un giubileo straordinario per invocare l'aiuto divino (11 dicembre 1689).

Il pontificato

Relazioni con le istituzioni della Chiesa

  • Alessandro VIII vietò la pratica, invalsa nei conclavi, di portar via tavole, tele, funi, ferramenti ed altre attrezzature per rivenderle e di spogliare la camera del papa neoeletto di tutte le sue suppellettili per lo stesso scopo (29 novembre 1690)[2]. Inoltre stabilì che per le esequie del pontefice non si potesse spendere più di diecimila ducati[3].
  • Il pontefice ripristinò le cariche abitualmente conferite ai congiunti del pontefice che il predecessore Innocenzo XI aveva soppresso[4];
  • Nel 1690 ordinò ai padri scolopi di indossare anche le calze[5];
  • Nello stesso anno approvò le nuove costituzioni della Congregazione silvestrina[6].

Decisioni in materia morale

  • Il 24 agosto 1690 Alessandro VIII condannò due proposizioni lassiste, delle quali una negava la necessità dell'atto esplicito di amore di Dio e l'altra ammetteva la possibilità del cosiddetto “peccato filosofico” (che alcuni moralisti consideravano distinto dal peccato vero e proprio)[7]; condannò anche 31 proposizioni rigoriste (eccesso morale che si contrapponeva al lassismo), relative alla penitenza, alla giustificazione, alla Vergine, al battesimo e all'autorità della Chiesa (7 dicembre 1690)[7];
  • Nello stesso anno condannò l'idea secondo la quale il credente può perfettamente accettare e insegnare una proposizione fondata sul pensiero di Sant'Agostino, a prescindere di una bolla papale. Tale concetto era stato espresso nell'opera Quae sit Sancti Augustini et doctrinae eius auctoritas in ecclesia? (1650) del teologo francese di scuola giansenista Martin de Barcos[8].

Missioni

Il 30 marzo 1690 il pontefice pubblicò il breve Animarum saluti, con il quale confermò i diritti dei neofiti nel Sud-est asiatico.

Relazioni con i monarchi europei

Francia

Durante il suo breve pontificato, continuarono le dispute sui diritti di regalia e di asilo (questi ultimi detti anche “di quartiere”), apertesi con Clemente X (1670-1676) e rimaste irrisolte durante il pontificato di Innocenzo XI (1676-1689). Mostrò un carattere determinato come il suo predecessore. Scrisse a re Luigi XIV invitandolo a non fare osservare l'editto del marzo 1682 (noto come “i Quattro articoli”); poi scrisse ai vescovi firmatari invitandoli a non osservare le quattro proposizioni. Luigi XIV, dopo un primo diniego, accettò la proposta. Così nel febbraio 1690 la riconciliazione fra Santa Sede e Corona di Francia poté considerarsi cosa fatta. Il re rinunciò spontaneamente ai diritti di quartiere dell'ambasciata francese a Roma e procedette alla restituzione di Avignone e del Contado Venassino. Il pontefice rispose al gesto conciliante di Luigi XIV nominando cardinale un uomo di stretta fiducia del re, Toussaint de Forbin-Janson[7] e conferendo a Luigi XIV il diritto di nominare i nuovi vescovi di Metz, Toul, Verdun, Arras e Perpignano.

Sulle questioni di fondo, però, nessuno dei due volle cedere. La Santa Sede decise allora di prendere una decisione unilaterale: l'anno seguente il papa pubblicò la costituzione apostolica Inter Multiplices (31 gennaio 1691, preparata il 4 agosto 1690), con la quale annullò tutti gli atti dell'Assemblea episcopale francese del 1682 e gli editti e le dichiarazioni del re relativi alle regalie e ai Quattro articoli. Il pontefice morì appena due giorni dopo, senza avere il tempo di osservare la reazione del re.

Altri Paesi

L'elevazione al cardinalato del francese de Forbin-Janson irritò l'imperatore Leopoldo I d'Asburgo; quando il papa creò altri due cardinali francesi (concistoro del 13 novembre 1690), Leopoldo I decise di ritirare il proprio ambasciatore presso la Santa Sede[7]. Alessandro VIII, da parte sua, avversava la politica imperiale: Leopoldo aveva dimenticato la difesa della cristianità contro i Turchi per fare la guerra alla Francia; la sua condotta era aggravata, dal punto di vista della Santa Sede, dall'alleanza tra il Sacro romano impero e il protestante Regno d'Inghilterra in funzione anti-francese.

Alessandro VIII sostenne la campagna militare della Repubblica di Venezia contro l'Impero ottomano per il controllo della Morea (Peloponneso) e del Mar Egeo (Guerra di Morea). Donò viveri per riempire sette cambuse ed inviò duemila fanti per la campagna in Albania.
Nel 1689 donò lo Stocco pontificio e il berrettone al Doge Francesco Morosini.

Governo dello Stato della Chiesa

Alessandro VIII decise di invertire le politiche economiche del predecessore riducendo la pressione fiscale al fine di aiutare le classi più disagiate. Ma la carità su vasta scala ed altre spese (per le guerre contro i Turchi) aggravarono la situazione finanziaria dello Stato.

Mecenatismo ed opere realizzate a Roma

Busto di Alessandro VIII realizzato da Lorenzo Ottoni.

Durante il suo breve pontificato, Alessandro VIII:

Morte e sepoltura

Alessandro VIII morì il 1° febbraio 1691 dopo aver regnato 1 anno, 3 mesi e 26 giorni. Dopo di lui nessun altro pontificato fu altrettanto breve (con l'unica eccezione di Giovanni Paolo I nel 1978).

È sepolto nella Basilica Vaticana. La sua tomba fu progettata da Arrigo di San Martino e venne realizzata da Angelo de' Rossi e Giuseppe Bertosi 1691-1725.

Canonizzazioni e beatificazioni

Alessandro VIII ha elevato agli altari sei santi.

Inoltre l'11 giugno 1690 ha beatificato Cunegonda di Polonia (1224-1292)[11].

Diocesi erette da Alessandro VIII

Concistori per la creazione di nuovi cardinali

Lo stesso argomento in dettaglio: Concistori di papa Alessandro VIII.

Papa Alessandro VIII durante il suo pontificato ha creato 14 cardinali nel corso di 3 distinti concistori.

Alessandro VIII fu l'ultimo papa a perseguire una politica esplicitamente nepotistica[12].

Nominò cardinale il nipote Pietro Ottoboni, quando aveva 22 anni. Rimane l'ultimo ecclesiastico ad aver ricoperto la carica di cardinal nipote (1689). Anche un nipote per parte materna, Giambattista Rubini, fu creato cardinale (1690).

Nel 1690 Orazio Ludovisi, generale della Chiesa, vendette il ducato di Fiano ad Alessandro VIII, il quale lo regalò a Marco Ottoboni, suo nipote e generale delle galere pontificie, ed ai suoi successori[13].

Onorificenze

Gran Maestro dell'Ordine supremo del Cristo - nastrino per uniforme ordinaria

Genealogia episcopale

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Papa della Chiesa cattolica Successore
Papa Innocenzo XI 6 ottobre 1689 - 1º febbraio 1691 Papa Innocenzo XII
Predecessore Cardinale presbitero di San Salvatore in Lauro Successore
Ciriaco Rocci 1652 - 1660 Francesco Maria Sforza Pallavicino
Predecessore Vescovo di Brescia Successore
Marco Morosini 1654-1664 Marino Giovanni Zorzi
Predecessore Cardinale presbitero di San Marco Successore
Cristoforo Widmann 1660-1677 Gregorio Barbarigo
Predecessore Cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere Successore
Luigi Alessandro Omodei 1677 - 1680 Francesco Albizzi
Predecessore Cardinale presbitero di Santa Prassede Successore
Luigi Alessandro Omodei 1680 - 1681 Francesco Albizzi
Predecessore Cardinale vescovo di Sabina Successore
Niccolò Albergati-Ludovisi 1681 - 1683 Carlo Pio di Savoia iuniore
Predecessore Cardinale vescovo di Frascati Successore
Alderano Cybo-Malaspina 1683 - 1687 Giacomo Franzoni
Predecessore Cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina Successore
Alderano Cybo-Malaspina 1687 - 1689 Flavio Chigi
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  1. ^ Pietro Vito Ottoboni (Alessandro VIII), su diocesifrascati.it. URL consultato il 20 maggio 2016.
  2. ^ Gaetano Moroni, Dizionario Di Erudizione Storico-Ecclesiastica Da S. Pietro Sino Ai Nostri Giorni, Tipografia emiliana, 1841, p. 66.
  3. ^ Giuseppe De Novaes, Introduzione alle vite de' sommi pontefici..., Mordachini, 1822, p. 176.
  4. ^ Papa Innocenzo XI, su treccani.it. URL consultato il 20 maggio 2016.
  5. ^ C. Vilá Palá, in Giancarlo Rocca (a cura di), La sostanza dell'effimero. Gli abiti degli ordini religiosi in Occidente, Edizioni paoline, Roma 2000, p. 468.
  6. ^ Gianfrancesco Pivati, Nuovo dizionario scientifico e curioso sacro-profano, Volume IX, Milocco, 1750, p. 405.
  7. ^ a b c d Alessandro VIII, su treccani.it. URL consultato il 20 maggio 2016.
  8. ^ Martin de Barcos, su wikiwand.com. URL consultato il 20 maggio 2016.
  9. ^ Alessandro VIII Pietro Vito Ottoboni, su info.roma.it. URL consultato il 20 maggio 2016.
  10. ^ Biblioteca apostolica vaticana – Sezione manoscritti, su vatlib.it. URL consultato il 20 maggio 2016.
  11. ^ Verrà canonizzata da Giovanni Paolo II nel 1999.
  12. ^ Le istituzioni temporali dello Stato della Chiesa (PDF), su lettere.uniroma1.it. URL consultato il 20 maggio 2016.
  13. ^ Fiano Romano, su slowsabina.it. URL consultato il 20 maggio 2016./