Coordinate: 46°24′34.93″N 13°11′42.51″E

Moggio Udinese

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Moggio Udinese
comune
(IT) Moggio Udinese
(FUR) Mueç[1]
Moggio Udinese – Stemma
Moggio Udinese – Bandiera
Moggio Udinese – Veduta
Moggio Udinese – Veduta
L'abbazia di San Gallo dal ponte sul Fella
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Udine
Amministrazione
SindacoMartina Gallizia (lista civica) dal 10-6-2024
Territorio
Coordinate46°24′34.93″N 13°11′42.51″E
Altitudine341 m s.l.m.
Superficie142,44 km²
Abitanti1 613[2] (30-9-2021)
Densità11,32 ab./km²
FrazioniBevorchians, Campiolo, Dordolla, Grauzaria, Moggessa, Monticello, Ovedasso, Pradis-Chiaranda, Stavoli
Comuni confinantiAmaro, Arta Terme, Chiusaforte, Dogna, Hermagor-Pressegger See (AT-2), Paularo, Pontebba, Resiutta, Tolmezzo, Venzone
Altre informazioni
Lingueitaliano, friulano
Cod. postale33015
Prefisso0433
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT030059
Cod. catastaleF266
TargaUD
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona F, 3 060 GG[4]
Nome abitantimoggesi
Patronosan Gallo
Giorno festivo19 marzo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Moggio Udinese
Moggio Udinese
Moggio Udinese – Mappa
Moggio Udinese – Mappa
Posizione del comune di Moggio Udinese nella ex provincia di Udine
Sito istituzionale

Moggio Udinese (in friulano Mueç[5], in tedesco Mosach[6], in sloveno Možac[7]) è un comune italiano di 1 613 abitanti in Friuli-Venezia Giulia.

Geografia fisica

[modifica | modifica wikitesto]

Moggio Udinese sorge a 341 m s.l.m. alla confluenza del Canal del Ferro con la Val d'Aupa. Il paese, che si divide nei due nuclei di Moggio di Sotto (341 m) e Moggio di Sopra (381 m), è circondato dalle alte vette delle Alpi Giulie e delle Alpi Carniche: a sud domina il gruppo del Plauris (1.958 m), a ovest la piramide calcareo - dolomitica del monte Amariana (1.906 m), a nord si ergono imponenti la Creta Grauzaria (2.065 m) e il Zuc dal Bôr (2.195 m), mentre a est vi è il gruppo del Canin. Il comune conta poi diverse frazioni, alcune ormai disabitate; esse sono:

  • Bevorchians 690 m
  • Campiolo 290 m
  • Dordolla 620 m
  • Grauzaria 525 m
  • Moggessa di qua 510 m
  • Moggessa di là 530 m
  • Monticello 840 m
  • Ovedasso 420 m
  • Pradis 477 m
  • Chiaranda 422 m
  • Stavoli 567 m

Bevorchians, o Bevorcjans in friulano, si trova in alta val d'Aupa ed è formata da circa 15 fra borghi, casali e agglomerati sparsi situati tra 630 e 970 m di altitudine. Da essa sono possibili innumerevoli escursioni.

L'abbazia di San Gallo
Il Canal del Ferro come si presenta a Moggio Udinese; il luogo è una delle location del film La ragazza del lago

Ritrovamenti archeologici e numismatici attestano l'esistenza di una vedetta o castelliere di epoca romana, che dal colle di Santo Spirito dominava buona parte della valle del Fella.

Nell'XI secolo il conte Cacellino, nobile carinziano, conte palatino e supremo maestro della corte imperiale, possedeva vasti territori in patria e in Friuli, fra cui il castello di Moggio. Disponendosi a partire per la Terra Santa nel 1070 o 1072 secondo la leggenda[8] avrebbe lasciato i suoi beni al cugino Federico, patriarca di Aquileia, per edificare nel luogo del castello un monastero benedettino, che godesse delle rendite e dei possessi del castello. Il 9 giugno 1119 il patriarca Ulrico di Eppenstein fece consacrare il monastero di Moggio da Andrea Emona (vescovo di Cittanova d'Istria). Il monastero fu intitolato a San Gallo, come il celebre monastero in Svizzera del quale il patriarca era stato abate. Per accrescere il prestigio della nuova abbazia il patriarca le concesse vasti beni in Carinzia, in Friuli e in Carnia. Accordò inoltre la supremazia sui feudi delle pievi di Cavazzo, Dignano, Flaibano, Gorto, Osoppo, Venzone, San Martino in Feistritz, Dignano d'Istria e Portole d'Istria[9][10].

Dopo la bolla di Lucio III (1185) gli abati moggesi furono immediatamente soggetti solo alla Santa Sede. L'abbazia fu saccheggiata dai soldati germanici dell'imperatore Corrado IV. Ghiberto da Marano sul Panaro, contemporaneo e vicario generale del patriarca Bertrando di San Genesio, ne fu abate dal 1329 al 1349, anno in cui venne assassinato. Dall'abate dipendevano parrocchie o cure, sulle quali esercitava la propria giurisdizione per mezzo di pievani, curati o cappellani, secolari o regolari, nominati da lui; l'amministrazione avveniva per mezzo di camerari, che erano tenuti a presentarsi per la visita di omaggio ogni anno, nella solennità della consacrazione del monastero o in quella del santo patrono San Gallo (16 ottobre). Per la giurisdizione temporale, l'abate era feudatario del patriarca di Aquileia ed aveva piena ed intera giurisdizione con mero e misto impero compreso il jus sanguinis e con molte altre prerogative, sopra l'intera valle del Fella e sulla villa di Baiuzzo in Friuli. Aveva diritto di voto nel parlamento del Friuli. I documenti di XIII e XIV secolo enumeravano 146 possessi fondiari.

Con il Quattrocento la giurisdizione e l'amministrazione dell'abbazia venne affidata dagli abati, divenuti commendatari, a loro vicari e procuratori. Nel 1420 passò nel territorio della Repubblica di Venezia. San Carlo Borromeo fu abate di Moggio dal 1561 al 1566. Con la morte del conte Felice Faustino Savorgnano (1773) la chiesa abbaziale venne convertita a semplice chiesa parrocchiale e la giurisdizione feudale posta all'incanto e acquistata per 44 000 ducati dai signori Mangilli e Leoni che assunsero il titolo di marchesi di San Gallo. Soltanto con il 1869 papa Pio IX restituì alla pieve di Moggio il titolo di chiesa abbaziale. Moggio passò nel 1815 con il Congresso di Vienna sotto il dominio dell'Austria. Con la terza guerra di indipendenza (1866) entrò a far parte del Regno d'Italia.

Tra il 1750 ed il 1790, Moggio era stata la sede di uno dei tre opifici friulani di proprietà dell'imprenditore Jacopo Linussio (o dei suoi eredi): essi rappresentano uno degli esempi più chiari dell'esperienza della protoindustria, attività economica di passaggio tra le forme di produzione artigianali tardo medievali e le future forme di industrializzazione meccanizzata moderne.

Durante la prima guerra mondiale fu sede del comando militare del settore Val Fella e del distaccamento a Bevorchians. Nel 1917 il ponte di ferro sul Fella che univa Moggio alla strada statale venne fatto saltare dagli artificieri italiani in occasione della rotta di Caporetto[11]. Nel 1976 il comune subì danni consistenti dal terremoto del Friuli.

Lo stemma comunale è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 14 aprile 1938.[12]

«D'azzurro, alla quercia al naturale, nodrita sul monte roccioso di tre cime, la mediana più alta, la quercia accompagnata ai lati da due gigli araldici d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 15 giugno 1972, è costituito da un drappo troncato di bianco e di azzurro.[12]

Medaglia d'oro al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, morale ed economico. Splendido esempio di valore civico e d'alto senso del dovere, meritevole dell'ammirazione e della riconoscenza della Nazione tutta. Eventi sismici 1976.»
— 12 dicembre 2002[13][14]

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica

[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[15]

Lingue e dialetti

[modifica | modifica wikitesto]

A Moggio Udinese, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana[16]. Ai sensi della deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[17].
Parte della popolazione del paese conosce anche la lingua tedesca e la lingua slovena.

Amministrazione

[modifica | modifica wikitesto]
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1990 1995 Lorenzo Bucciol Lista civica
1995 1999 Bruno Gardel Centro sinistra Sindaco
1999 2009 Ezio De Toni Centro sinistra Sindaco
2009 2014 Daniela Marcoccio Lista civica Sindaco
2014 2024 Giorgio Filaferro Lista civica Sindaco
2024 in carica Martina Gallizia Lista civica Sindaco
  • Italia (bandiera) Moggio[senza fonte]

Infrastrutture e trasporti

[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1877 al 1992 Moggio Udinese era attraversata dalla ferrovia Udine-Tarvisio, dove era presente la Stazione di Moggio. Fu dismessa nel 1992 a seguito del raddoppio della linea. Il tracciato è oggi percorso dalla Ciclovia Alpe Adria, mentre il fabbricato viaggiatori è adibito ad altri usi.

Galleria d'immagini

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Toponimo ufficiale in lingua friulana, sancito dal DPReg 016/2014, vedi Toponomastica ufficiale, su arlef.it.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 28 febbraio 2021 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ toponomastica ufficiale (DPReg 016/2014), su arlef.it.
  6. ^ Gerhard Pilgram, Wilhelm Berger und Gerhard Maurer: Kärnten. Unten durch, Drava Verlag Klagenfurt/Celovec, 1998, S. 120.
  7. ^ Andrej Lenarčič SLOVENSKA ZGODBA, su reocities.com. URL consultato il 27 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  8. ^ Ipotesi sul “Castello” di Moggio, dalle origini alla fondazione dell’Abbazia di San Gallo
  9. ^ La Storia di Moggio - Comune di Moggio Udinese
  10. ^ Rino Cigui, I Benedettini nella Venezia Giulia di Antonio Alisi, Atti, vol. XXXVII, 2007, pp. 426-428
  11. ^ Un frammento del ponte, rinvenuto nell'agosto 2010 dallo storico Andrea Bavecchi, è esposto alla fine del ponte attuale, detto "della Vittoria".
  12. ^ a b Moggio Udinese, su araldicacivica.it. URL consultato il 30 luglio 2022.
  13. ^ Comune di Moggio Udinese, Medaglia d'oro al merito civile, su quirinale.it. URL consultato il 26 ottobre 2023.
  14. ^ Il Presidente Ciampi ha conferito Medaglie al Merito Civile alla Regione Friuli - Venezia Giulia e ai Comuni colpiti dal terremoto del 1976, su presidenti.quirinale.it.
  15. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  16. ^ Lingua e cultura, su arlef.it.
  17. ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana., su arlef.it.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN248127528 · LCCN (ENno2005114732 · J9U (ENHE987007463750605171