Fagagna
Fagagna comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Daniele Chiarvesio (centro-sinistra) dal 26-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 46°07′N 13°05′E / 46.116667°N 13.083333°E |
Altitudine | 177 m s.l.m. |
Superficie | 37,19 km² |
Abitanti | 6 002[2] (30-9-2021) |
Densità | 161,39 ab./km² |
Frazioni | Battaglia, Ciconicco, Madrisio, San Giovanni in colle, Villalta, Villaverde[1] |
Comuni confinanti | Basiliano, Colloredo di Monte Albano, Martignacco, Mereto di Tomba, Moruzzo, Rive d'Arcano, San Vito di Fagagna |
Altre informazioni | |
Lingue | italiano, friulano |
Cod. postale | 33034 |
Prefisso | 0432 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 030037 |
Cod. catastale | D461 |
Targa | UD |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 428 GG[4] |
Nome abitanti | fagagnesi o fagagnoti |
Patrono | san Giacomo |
Giorno festivo | 25 luglio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Fagagna (Feagne in friulano[5]) è un comune italiano di 6 002 abitanti[2] in Friuli-Venezia Giulia. Fa parte del club dei Borghi più belli d'Italia ed è nota anche per il "formaggio di Fagagna".
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il nome di Fagagna compare per la prima volta nel diploma dell'11 giugno 983, con il quale l'imperatore Ottone II ne concede il Castello al Patriarca di Aquileia Rodoaldo. Il sito era comunque già abitato in epoca romana, quando era stazione di passaggio sulla strada che collegava il municipio di Concordia Sagittaria a Gemona sulla via verso il Norico.
I patriarchi d'Aquileia dettero il castello in feudo a un consorzio di famiglie nobili, e affidarono a un gastaldo l'amministrazione della giustizia e la tutela dei loro interessi sul territorio della gastaldìa, che oltre a Fagagna comprendeva altri diciassette villaggi. Attorno al castello si trovavano cinque piccoli borghi che, verso la fine del XIV secolo, unitamente al castello, dettero origine alla Comunità di Fagagna, retta da un Consiglio di Dodici, quattro nobili del castello ed otto popolani.
Dopo alterne vicende di guerre, assedi e tradimenti, Fagagna si consegnò nel 1420 alle armate della Repubblica di Venezia giunte alla conquista del Friuli.[6]
A Fagagna venne firmata la dichiarazione di guerra all'Impero Austro-Ungarico, il 24 maggio del 1915. Il Comando supremo militare italiano aveva sede fino al mese di giugno presso Villa Volpe, dove il fatto viene ricordato con due lapidi, apposte in epoche diverse.
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
Lo stemma del Comune di Fagagna è stato riconosciuto con decreto del Capo del governo del 5 febbraio 1937.[7]
«Interzato in fascia, di nero, d'argento e di rosso.» |
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Castello di Fagagna[modifica | modifica wikitesto]
Il castello si trova su una spianata a 233 m di altezza, in posizione dominante sulla pianura sottostante, al termine di una salita che procede dal centro del paese. Già esistente nel X secolo, era costituito da una prima cinta muraria che delimitava la sommità del colle, entro la quale si trovava la torre (ancora esistente, trasformata in campanile) e il palazzo del patriarca (completamente distrutto). In quest'area è presente anche un'altra torre diroccata, la piccola chiesa di San Michele, documentata nel 1251 ma la cui dedica fa sospettare un'ancor più antica fondazione longobarda, e un altro fabbricato, ora trasformato in ristorante.
Nel corso del XIII e XIV secolo vennero costruite subito sotto la sommità del colle le abitazioni dei nobili, cui il patriarca aveva affidato la custodia del castello, ed altri fabbricati che costituirono un borgo. Anche questo era difeso da una cinta muraria, collegata a quella superiore del castello, e provvista di tre porte, di cui rimane solo la porta detta "di Sinagoga". Dopo la conquista veneta del Friuli il castello perse ogni importanza strategica e si avviò a un progressivo inesorabile degrado. Il palazzo del patriarca andò in rovina e parte dei suoi materiali furono utilizzati per costruire il palazzo della Comunità nel borgo, ultimato nei primi anni del '500, caratterizzato da un loggiato al piano terreno e da una trifora al primo piano sormontata dal leone di San Marco, emblema del Dominio Veneziano.
Castello di Villalta[modifica | modifica wikitesto]
Sorto sulle rovine di un fortino romano e dove, con molta probabilità, vi era un castelliere preistorico, il castello viene citato per la prima volta nel 1158. Nel 1216 Enrico il Vecchio di Villalta riuscì prima a resistere all'assedio e poi a respingere le truppe di Ezzelino III da Romano.
Durante la rivolta contadina del 1511, passata alla storia come Crudele giovedì grasso, anche il castello di Villata fu assalito e semidistrutto. Pochi giorni più tardi un violento terremoto distrusse quel poco che si era salvato. Era appartenuto alla stessa famiglia che possedeva il castello di Fagagna.
Chiesa di San Leonardo[modifica | modifica wikitesto]
Localizzata in Borgo Riolo, la chiesetta risale molto probabilmente alla fine del XIV o all'inizio del XV secolo. All'inizio dell'Ottocento, con le soppressioni napoleoniche, la chiesa fu sconsacrata e fu utilizzata come pagliaio fino ad alcuni decenni or sono. Attualmente è di proprietà del Comune, che ne ha curato il restauro.
Sulla parete destra sono presenti affreschi che narrano le storie del Santo:
- Nascita del principe;
- Incontro con re Clodoveo;
- Fondazione del Monastero;
- San Leonardo libera i prigionieri.
I primi tre affreschi sono ancora legati alla maniera tardo-vitalesca, fiorente in Friuli verso la fine del XIV secolo, mentre per il quarto è stata proposta l'attribuzione a Domenico Lu Domine e a Antonio Baietto, artisti già più maturi e legati alle innovazioni stilistiche quattrocentesche, artisti che, inoltre, risultano presenti a Fagagna verso il 1413.
Pieve arcipretale di Santa Maria Assunta[modifica | modifica wikitesto]
Chiesa della Madonna di Tavella[modifica | modifica wikitesto]
Chiesa di Sant'Andrea Apostolo[modifica | modifica wikitesto]
Oasi dei Quadris[modifica | modifica wikitesto]
A Fagagna si trova l'oasi dei Quadris, creata nel 1989 per la reintroduzione della cicogna bianca. Vi si trovano anche esemplari di ibis eremita, tenuti in stato di semi-cattività.[8]
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[9]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]
A Fagagna, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[10].
La lingua friulana che si parla a Fagagna rientra fra le varianti appartenenti al friulano centro-orientale[11].
Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]
Fagagna è attraversata dalle strade provinciali 5, 10 e 51, sulle quali sono svolte autocorse in servizio pubblico a cura della SAF.
Fra il 1889 e il 1955 a Fagagna era presente una stazione della tranvia Udine-San Daniele, la quale funse da importante volano per l'economia cittadina nella prima parte del Novecento.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
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I ruderi sulla collina del castello
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Il castello di Fagagna
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La piazza di Fagagna
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La chiesa di Madrisio
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Il castello di Villalta
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Il castello di Villalta
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Comune di Fagagna - Statuto.
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Toponomastica ufficiale (D.P.Reg. 016/2014), su arlef.it.
- ^ Per la storia del paese e del suo castello si veda A. Asquini, Nobili e popolari a Fagagna e nel suo castello nel Friuli dell'antico regime, Gaspari Editore, Udine, 2009
- ^ Fagagna, decreto 1937-02-05 DCG, riconoscimento di stemma, su dati.acs.beniculturali.it, Archivio centrale dello Stato, Ufficio araldico, Fascicoli comunali, busta 139, fascicolo 11177. URL consultato il 17 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2016).
- ^ Oasi dei Quadris, su oasideiquadris.it. URL consultato il 30 aprile 2019.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana, su arlef.it.
- ^ Lingua e cultura, su arlef.it.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fagagna
Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Fagagna
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su comune.fagagna.ud.it.
- Elio Migliorini, FAGAGNA, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.
- Fagagna, su sapere.it, De Agostini.
- Oasi dei Quadris, su oasideiquadris.it.
- Ufficio turistico Fagagna, su turismo.prolocofagagna.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 151418261 · WorldCat Identities (EN) lccn-n93007574 |
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