Gina Lollobrigida: differenze tra le versioni

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Versione delle 01:52, 12 apr 2012

«In Europa Gi-na-Lol-lo-bri-gi-da sono le sette sillabe più famose. È lei la ragazza che, secondo Humphrey Bogart, “fa sembrare Marilyn Monroe simile a Shirley Temple”.»

[[File:Ivo Lollobrigida sw.jpg|thumb|Gina Lollobrigida


David di Donatello [[David di Donatello alla miglior attrice]] 1956
David di Donatello [[David di Donatello alla miglior attrice]] 1963
David di Donatello [[David di Donatello alla miglior attrice]] 1969
David di Donatello David di Donatello Medaglia d'oro del Comune di Roma 1986
David di Donatello David di Donatello alla carriera 1996
David di Donatello David di Donatello al Cinquantenario 2006]]

Luigia Gina Lollobrigida (Subiaco, 4 luglio 1927) è un'attrice cinematografica italiana.

Gina Lollobrigida
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenerePop
Periodo di attività musicale1955 – in attività
EtichettaFono Film Ricordi, Carosello, RCA Italiana
Sito ufficiale

È stata una delle attrici europee, oltre che sex symbol, più importanti a livello internazionale degli anni 1950 e 1960.

Biografia

Nasce a Subiaco, in provincia di Roma, il 4 luglio 1927, figlia di un benestante produttore di mobili che perde tutto a causa degli eventi bellici. Fin da piccola rivela un carattere ambizioso, determinato, combattivo e non incline ai compromessi. Nel 1944, ancor prima dell'arrivo degli alleati, la famiglia si trasferisce a Roma iscrivendo Gina all'Istituto di Belle Arti. Per mantenersi agli studi lei gira per i locali disegnando caricature col carboncino e posa per i primi fotoromanzi, con lo pseudonimo di Diana Loris. Nel 1945 interpreta una parte nella commedia Santarellina di Eduardo Scarpetta nel Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio, il più piccolo teatro all'italiana del mondo.[1] Nell'estate del 1947 va a Stresa per partecipare al concorso di Miss Italia classificandosi terza, dopo Lucia Bosè e Gianna Maria Canale, future stelle del cinema italiano come lei.

È nipote di Chelidonia Merosi, supercentenaria, già decana d'Italia.

Il cinema

Gina Lollobrigida premiata al Giffoni Film Festival nel 1989

Nel frattempo, più per necessità che per passione, aveva già iniziato la carriera cinematografica, prima come comparsa e controfigura, e successivamente in piccoli ruoli di contorno nei popolari film operistici dell'immediato dopoguerra. Silvana Pampanini tuttora ricorda con malizia che fu lei a sceglierla per una particina in una pellicola di cui era protagonista.

Il matrimonio

Nel gennaio 1949 sposò il medico sloveno Milko Skofic, che prestava servizio fra i profughi temporaneamente alloggiati a Cinecittà. Nell'agosto 1957 ebbero un figlio, Igor Milko Skofic[2], che darà loro un nipote, Dimitri, nato nel 1994.

A Hollywood

Nel 1950 Gina volò sola verso Hollywood, accettando l'invito del miliardario Howard Hughes, produttore e scopritore di dive come Jane Russell. Quando Gina scoprì che stava per essere chiusa in una gabbia dorata tornò precipitosamente a Roma. Il contratto in esclusiva che aveva già firmato le impedì fino al 1959 di lavorare negli Stati Uniti, ma non in produzioni statunitensi girate in Europa.

Il successo

Arrivarono comunque i primi successi, fra i quali: Campane a martello di Luigi Zampa (1949), Achtung! Banditi! di Carlo Lizzani (1951) e soprattutto Fanfan la Tulipe di Christian-Jaque del 1952, che la consacrò star in Francia, mentre in Italia, nello stesso anno, conquistò una vasta popolarità con Altri tempi di Alessandro Blasetti, nell'episodio Il processo di Frine con Vittorio De Sica, che coniò per lei il neologismo "maggiorata".

Nel 1953 interpretò, ancora al fianco di Vittorio De Sica, il ruolo della Bersagliera, premiato con il Nastro d'Argento, in Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini, entrando definitivamente nell'immaginario collettivo grazie alla gradevole e spontanea caratterizzazione della bella popolana dal cuore d'oro. Raggiunti i vertici della notorietà, l'anno dopo, il 1954, girò un sequel altrettanto riuscito: Pane, amore e gelosia, ma nel 1955 rifiutò la terza puntata della serie e fu rimpiazzata da Sophia Loren, sua storica "rivale".

I ruoli che seguirono sottolineano il tentativo di approfondimento drammatico delle sue interpretazioni, come in La provinciale di Mario Soldati, La romana di Luigi Zampa e Mare matto di Renato Castellani, che rimangono le sue prove migliori.

La seconda metà degli anni cinquanta e gli anni sessanta vedono la Lollo, come è soprannominata dalla stampa, protagonista di produzioni internazionali come Il tesoro dell'Africa di John Huston con Humphrey Bogart e Jennifer Jones, La donna più bella del mondo biografia che lei stessa produsse su Lina Cavalieri, con Vittorio Gassman, in cui dà una buona prova di cantante lirica e per cui vince un David di Donatello, Trapezio di Carol Reed accanto a Burt Lancaster e Tony Curtis, Il gobbo di Notre Dame (1956) dove interpreta una splendida e sensuale Esmeralda, accanto ad Anthony Quinn come Quasimodo, Sacro e profano di John Sturges, con a fianco Frank Sinatra, Salomone e la regina di Saba (1959) di King Vidor con Yul Brynner (che sostituì Tyrone Power morto durante le riprese), Torna a settembre con Rock Hudson per cui vince un Golden Globe, Venere imperiale di Jean Delannoy (1962) sulla vita di Paolina Borghese, che le fa aggiudicare un David di Donatello e un Nastro d'Argento, Strani compagni di letto (1964) di Melvin Frank di nuovo accanto a Rock Hudson, Buona Sera, Mrs. Campbell di Melvin Frank (1968), che le vale una nomination ai Golden Globes e un terzo David di Donatello ed altri successi. Tra i film che rifiutò, a volte all'ultimo momento: La signora senza camelie di Michelangelo Antonioni, Jovanka e le altre e Lady L. Fu sostituita rispettivamente da Lucia Bosè, Silvana Mangano e Sophia Loren. L'attrice afferma di avere ricevuto un'offerta per recitare in La dolce vita nel ruolo della fidanzata di Marcello Mastroianni, ma all'epoca il marito le nascose il copione.

Creatrice e amministratrice della propria immagine, ha preferito affidarsi solo a se stessa; si è sempre truccata da sola e ha disegnato personalmente i suoi sontuosi abiti da sera. Per almeno 20 anni è stata uno dei principali simboli della bellezza italiana nel mondo e tra le pochissime attrici del Bel Paese che hanno mantenuto nel tempo un grande successo internazionale. Infatti, nel corso della sua lunga carriera, ha ottenuto circa 6.000 copertine sulle riviste di tutto il mondo.

Nel 1971 divorziò dal marito, da cui viveva separata da almeno 5 anni,dato che lui aveva una relazione con la soprano nicaraguense Sumiva Moreno. Nel 1972 fu una gustosa Fata Turchina nel Pinocchio televisivo di Luigi Comencini. Ma da quell'anno iniziò a diradare le apparizioni per dedicarsi alla fotografia, pubblicando alcuni libri di reportage, e alla scultura, partecipando a esposizioni in tutto il mondo[senza fonte].

Nel 1984 è nel cast del serial americano Falcon Crest: a quasi 60 anni, ancora in ottima forma e inguainata di rosso, balla la tarantella e si guadagna una terza nomination ai Golden Globes. Di qualche anno successivo è il remake televisivo de La romana diretto da Giuseppe Patroni Griffi, nel ruolo della madre della protagonista, interpretata da Francesca Dellera con cui litigò apertamente[3].

Nel 1996 riceve il David di Donatello alla carriera e nel 2006 un riconoscimento speciale in occasione del cinquantenario del trofeo di cui era stata la prima vincitrice nel 1956.

Nel 1999 si candida senza successo al Parlamento Europeo in una lista di centro-sinistra, I Democratici.

Nell'ottobre 2006 dichiara inaspettatamente alla rivista spagnola Hola l'intenzione di sposarsi, dopo una relazione tenuta segreta per più di vent'anni, con l'imprenditore spagnolo Javier Rigau: lei ha 79 anni, lui 45. Ma il matrimonio salta a causa delle "pressioni della stampa"[4]. Il 26 marzo 2011 il quotidiano spagnolo El Mundo rilancia la notizia che la diva si sia segretamente sposata con Rigau a Barcellona nel novembre del 2010, sebbene nel registro civile della città catalana non vi sia riscontro del matrimonio[5].

Nel 2011, dopo 14 anni di assenza nel cinema, torna sul grande schermo con una partecipazione del tutto straordinaria nel film Box Office 3D - Il film dei film, diretto e interpretato da Ezio Greggio. Alla fine dello stesso anno, per la prima volta insieme sul grande schermo Gina Lollobrigida e Sofia Loren sono tra le protagoniste del documentario Schuberth - L'atelier della dolce vita di Antonello Sarno.

Curiosità

  • La locomotiva V 160.003 delle ferrovie tedesche (DB) era soprannominata Lollo per via delle "sporgenze" sulle due testate che ricordavano le "forme" dell'attrice.
  • Prende il suo soprannome anche una varietà di insalata "riccia" definita appunto Lollo.
  • In Francia l'espressione "lollobrigidien" è entrata nel vocabolario (si usa per indicare una strada o un'altura piena di curve).
  • In America il suo arrivo fu salutato così dalla rivista "Time": "Gina Lollobrigida: le sette sillabe più famose d'Europa".
  • Coco Chanel disse di lei: "Gina è nata per indossare i miei tailleurs. È meglio delle mie mannequins".

Riconoscimenti

David di Donatello
Golden Globe

Vinti:

Nomination:

Nastro d'Argento

Il 16 ottobre 1999 Gina Lollobrigida è stata nominata Ambasciatrice di buona volontà dell’Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO).

Filmografia

Gina Lollobrigida, la regina di Saba, 1959

Film e documentari su Gina Lollobrigida

Doppiaggio

Gina Lollobrigida teneva, come è noto, a doppiare sé stessa nei suoi film internazionali (a differenza di Sophia Loren, ad esempio) e lo ha fatto sia in italiano che in francese. Tuttavia in alcune pellicole italiane precedenti la Lollo non recita con la sua voce. Grazie al mondo dei doppiatori e fonti similari, segnaliamo le voci di:

Come segnalato, in Enrico Caruso, leggenda di una voce è doppiata da Dhia Cristiani, ma Gina stessa è nelle vesti di doppiatrice (solo per il canto) del piccolo Maurizio Di Nardo che interpreta Caruso da bambino.

Fra i film americani in cui Gina provvide a doppiarsi nella sua lingua madre compariva anche Il tesoro dell'Africa, oggi però ridoppiato.

Discografia parziale

Singoli

Onorificenze

immagine del nastrino non ancora presente
Accademico d'Onore dell'Accademia delle Arti del Disegno
Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordre des Arts et des Lettres - nastrino per uniforme ordinaria

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

Il portale Donne nella storia non esiste