Rugby Roma Olimpic Club 1930

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 24 ott 2018 alle 10:38 di Blackcat (discussione | contributi) (Nuova pagina: <!-- NON AGGIUNGERE INFORMAZIONI NON PERTINENTI SULLA "NUOVA RUGBY ROMA" --> {{Squadra di rugby a 15 <!-- Introduzione --> |nome squadra = Rugby Roma Olimpic Club 1930...)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Rugby Roma Olimpic Club 1930
Rugby a 15
File:Rugby Roma Olimpic Logo.png
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Colori Bianco · nero
Dati societari
CittàRoma
PaeseBandiera dell'Italia Italia
SedeVia di Tor Pagnotta,351
I-00143 Roma
Federazione  FIR
CampionatoSerie B
Fondazione1930
Scioglimento2011
Rifondazione2015
Storico nomi
  • Rugby Roma
    (1930-1937)
  • Amatori Rugby Roma
    (1940-1942)
  • Rugby Roma Olimpic
    (1946-2011)
  • Rugby Roma Olimpic Club 1930
    (2015-)
Sponsor tecnicoMacron
PresidenteBandiera dell'Italia Alberto Emett
AllenatoreBandiera dell'Italia Livio Paladini
Palmarès
ScudettoScudettoScudettoScudettoScudetto Coppa Italia
Scudetti5
Coppe Italia1
Trofei Eccellenza1
Stadio
C.S. Renato Speziali
Tor Pagnotta, Roma
(4 000 posti)
Dati aggiornati al 10 luglio 2018

La Rugby Roma Olimpic Club 1930 è un club italiano di rugby a 15. Fondato nel 1930, ha sede a Roma e militò fino alla stagione 2010-11 nella massima divisione di campionato italiano, l'Eccellenza. Dal 2016 milita in serie B.

Vincitrice di cinque titoli nazionali (il primo nel 1935, il più recente nel 2000), ebbe i suoi periodi migliori negli anni trenta, nell'immediato dopoguerra, negli anni settanta e, infine, nella seconda metà dei novanta, culminati nella Coppa Italia del 1998 e nel citato scudetto del 2000. Fornì inoltre numerosi elementi alla Nazionale italiana, tra i più noti dei quali Paolo Rosi, Ambrogio Bona e, in epoca più recente, Giampiero de Carli e Giampiero Mazzi.

Dopo essere retrocessa in serie A1 nel 2004, dal 2008 al 2011 militò nuovamente in prima divisione. Dal 1º agosto 2011, a causa di una crisi societaria che portò a un cambio di proprietà, la società assunse la denominazione di Rugby Roma Olimpic 1930 ar.l. ma fu esclusa dal campionato per mancata presentazione di garanzie finanziarie. Solo nel 2015 si ricostituì una società, la Rugby Roma Olimpic Club 1930, a opera di alcuni ex giocatori del club che si iscrisse al campionato di serie C vincendolo alla prima stagione e guadagnando la promozione in serie B dal 2016.

Dal 1969 al 2011 disputò le gare interne allo stadio Tre Fontane nel quartiere EUR di Roma; tra gli altri campi di gioco figurano anche lo stadio Flaminio. Dal 2017 finalmente una nuova casa con l’acquisizione dell'ex Circolo Sportivo Prato Smeraldo in zona Tor Pagnotta nella periferia meridionale di Roma. La nuova sede oltre ad avere una propria Club House, ha un campo di gioco intitolato al presidente Renato Speziali.

Cenni storici

Il club fu fondato il 21 ottobre 1930 a Roma, a casa dei fratelli Vinci, rugbisti storici che fecero parte delle prime formazioni della Nazionale italiana, compresa la partita d'esordio assoluto del 1929 contro la Spagna.

Il Rugby Roma campione d'Italia 1936-37.

Il nuovo club si impose quasi subito nel panorama sportivo nazionale, tanto da giungere alla finale scudetto nella sua prima stagione di campionato, sconfitta dall'Amatori Milano. Tentò di nuovo di portare il titolo nazionale via da Milano nel 1933-34, fermandosi, ancora, al secondo posto nel girone scudetto.[1] Nel 1935 riuscì a vincere il suo primo titolo di campione d'Italia, [1] bissando l'impresa due stagioni dopo.[2] Il Rugby Roma si propose come sfidante dell'Amatori anche sul piano dello stile di gioco: Milano, allenata dal francese Julien Saby, adottava un'ortodossa formazione degli avanti con tre prime, due seconde e tre terze linee con gioco largo sui tre quarti,[3] laddove Roma, guidata dal sudafricano Pierre Theron, si affidava a un innovativo, per l'epoca, schieramento con quattro seconde e una terza linea alle spalle dei due piloni e del tallonatore, preferendo il gioco al piede e la profondità.[3] Nell'anno della sua seconda affermazione nazionale, dapprima il club confluì nell'A.S. Roma, poi sopraggiunsero problemi tecnici ed economici che causarono la cessazione delle attività del club, che fu rifondato circa tre anni più tardi a opera di alcuni suoi ex giocatori come Amatori Rugby Roma. A causa degli eventi bellici incombenti, tuttavia, la rinata squadra rimase di fatto inattiva a livello ufficiale.

Dopo la guerra, nell'ottobre 1946, il Rugby Roma incorporò un altro club della Capitale, l'Olimpic '44, dal quale ingaggiò anche gli uomini migliori:[4] la nuova formazione prese il nome di Rugby Roma Olimpic e sotto la guida di quello che fu considerato il miglior rugbista italiano di quel periodo, il tre quarti centro Paolo Rosi[5] (in seguito giornalista sportivo per la Rai fino agli anni novanta), vinse due scudetti di seguito, nel 1948 in finale contro l'Amatori Milano e, a seguire, nel 1949 in casa del Parma. Un altro giocatore di prestigio, che militò in quegli anni nella Rugby Roma e in Nazionale, fu Piermarcello Farinelli, milanese trapiantato a Roma, nipote di Pietro Mascagni e nella vita di tutti i giorni medico cardiologo con studio in via Margutta.

Paolo Rosi, centro, campione d'Italia nel 1948 e 1949.

Dopo alcune occasioni sfiorate nel decennio successivo, nel 1958 la squadra retrocesse in serie B e, l'anno successivo, decise di ritirare la prima squadra, limitandosi all'attività giovanile. Ripartita a metà degli anni sessanta dalla serie C, la promozione nella massima categoria giunse nel 1969, anno in cui il club incorporò un'altra squadra, quasi omonima di quella assorbita vent'anni prima, l'Olimpic 52 Roma.

Negli anni settanta giocarono a Roma rugbisti importanti a livello nazionale e internazionale, tra cui l'azzurro Rocco Caligiuri, estremo che con l'Italia fu il primo giocatore a realizzare tre drop in un test match (a Johannesburg, nel 1973), gli inglesi Brian Ashton e Dick Greenwood (il primo, mediano di mischia, da allenatore divenne C.T. dell'Inghilterra alla Coppa del Mondo di rugby 2007), Ambrogio Bona, pilone della Nazionale italiana con 50 caps. A guidare dalla panchina il club nomi altrettanto d'eccezione, come il gallese Roy Bish, già C.T. della Nazionale italiana, ritenuto grande innovatore degli schemi di gioco e dei metodi di allenamento.

Dopo avere sfiorato la poule scudetto nel 1985 la squadra retrocesse inopinatamente nel 1986 in serie A2. Sfiorata la promozione nel 1990, la squadra tornò in A1 l'anno seguente. Nel 1998, 50 anni dopo il suo trofeo più recente, vinse la Coppa Italia e, nel 1999-2000, in finale contro L'Aquila, vinse il suo 5º titolo di campione d'Italia sotto la sponsorizzazione di Radio Dimensione Suono.

Una fase di Futura Park Rugby Roma – Benetton del Super 10 2008-09.

Come già successe nel 1937 dopo la vittoria del primo scudetto, la Società, nonostante il primato nazionale, andò incontro a una grave crisi finanziaria: non bastò l'accordo di sponsorizzazione con la Lottomatica per garantire gli stipendi e nel pieno della stagione di 2001-02 la dirigenza arrivò a chiedere ad alcuni giocatori di scendere in campo senza compenso. Alcuni giocatori acconsentirono, altri chiesero di essere liberati dal contratto.[6] Alla fine della stagione la squadra riuscì a salvarsi e a rimanere nell'appena istituito Super 10, ma non poté evitare la retrocessione nel 2004. La società fu rilevata dal gruppo immobiliare Abbondanza, titolare, tra gli altri, del marchio Futura Park che diede il nome alla squadra, e nel 2006 giunse alla finale per la promozione in massima serie, risultando tuttavia sconfitta. Nel 2008, nella finale contro L'Aquila, guadagnò la promozione al Super 10 2008-09, sotto la guida tecnica di Stefano Bordon, già giocatore per il Rovigo e campione d'Europa nel 1997 con la Nazionale italiana. Bordon fu esonerato il 20 gennaio 2009[7] e la squadra fu presa in mano dal viceallenatore Carlo Pratichetti.[7]

Nel 2009 il Rugby Roma rimase l'unico rappresentante della Capitale in massima serie, avendo l'altra squadra di Roma, la Capitolina, chiesto la riassegnazione in un campionato di categoria inferiore avendo abbandonato il professionismo. Nel 2010 fu altresì affiancata in massima serie dalla concittadina S.S. Lazio.

Una crisi societaria dovuta al disimpegno del proprietario Paolo Abbondanza portò la società, nel luglio 2011, sull'orlo del fallimento e della cancellazione[8]. Un gruppo di ex rugbisti della Capitale, guidati da Umberto Montella, già giocatore del club, ne rilevò il titolo sportivo, presentando contestualmente alla FIR la richiesta di mantenere l'affiliazione al campionato d'Eccellenza: l'istanza di modifica societaria in Rugby Roma Olimpic 1930 ar.l. fu accolta il 1º agosto 2011, ma nel contempo fu negata l'iscrizione al campionato.[9] Da allora la società non ha più partecipato ad alcun torneo federale.

Dalle ceneri del Rugby Roma Olimpic sono nate, nel 2011, la Nuova Rugby Roma, che opera a livello giovanile e, nel 2015, la Rugby Roma Olimpic Club 1930, promossa nel 2016 al campionato di serie B che dal 2017 ha preso in affitto per 15 anni l'ex circolo del tennis di Prato Smeraldo in località Tor Pagnotta.[10]

Colori e simboli delle uniformi

I colori sociali del club sono il bianco, il nero e il verde. La prima tenuta di gioco è a strisce bianche e nere orizzontali, con pantaloncini neri e calzettoni verdi; la seconda tenuta è altresì verde con inserti neri; pantaloncini e calzettoni sono gli stessi della prima tenuta.

Il primo simbolo della società era un elmo da gladiatore, che tuttora rimane come simbolo caratteristico, anche se il logo attuale è uno scudo di forma vagamente ottagonale con lati concavi, la cui metà sinistra è bianca e quella destra è nera. All'interno di ciascuna delle due metà, di colore rispettivamente nero e bianco, si trovano due “R” maiuscole a indicare l'acronimo del club, Rugby Roma. Due nastri verdi circondano il logo: su quello superiore si trova scritto in maiuscolo e lettere dorate “RUGBY ROMA” e in quello inferiore, con gli stessi caratteri, “OLIMPIC”.

Cronologia

Cronistoria del Rugby Roma Olimpic Club 1930
  • 1930 · 21 ottobre: nascita del Rugby Roma
  • 1930-31 · Divisione Nazionale
    (sconf. finale scudetto)
  • 1931-32 · 2ª Divisione Nazionale, seconda fase
  • 1932-33 · 4ª Divisione Nazionale
  • 1933-34 · 2ª Divisione Nazionale, seconda fase
  • 1934-35 · 1ª Divisione Nazionale, girone C
     Campione d’Italia (1º titolo)
  • 1935-36 · 1ª Divisione Nazionale, girone D
    (sconf. semifinale)
  • 1936-37 · 1ª Divisione Nazionale
     Campione d’Italia (2º titolo)
  • 1937 · Incorporazione nell’A.S. Roma
  • 1940 · Ricostituzione come Amatori Rugby Roma
  • 1940-41 · 6ª Divisione Nazionale, girone B
    Retrocessione in Promozione
  • 1941-42 · 2ª Promozione, girone finale
    (sconf. spareggio promozione)
  • 1945 · Ritorno alla denominazione di Rugby Roma
  • 1945-46 · 1ª Divisione Nazionale, Campionato Romano
    Campione d'Italia centro-meridionale
    (sconf. finale scudetto)
  • 1946 · Fusione con l'Olimpic '44, cambia denominazione in Rugby Roma Olimpic
  • 1946-47 · 3ª serie A, girone B
  • 1947-48 · 1ª serie A
     Campione d’Italia (3º titolo)
  • 1948-49 · 1ª serie A
     Campione d’Italia (4º titolo)
  • 1949-50 · 4ª serie A
  • 1950-51 · 2ª serie A
  • 1951-52 · 4ª serie A
  • 1952-53 · 4ª serie A
  • 1953-54 · 6ª serie A
  • 1954-55 · 9ª serie A
  • 1955-56 · 10ª serie A
  • 1956-57 · 7ª serie A, girone D
  • 1957-58 · 8ª serie A, girone D
    Retrocessione in serie B
  • 1958-64 · Ritiro dall’attività seniores
  • 1964-65 · serie C, girone F
  • 1965-66 · serie C, girone C
  • 1966-67 · 1ª serie C, girone F
    Promozione in serie B
  • 1967-68 · 6ª serie B, girone D
    Retrocessione in serie C
  • 1968-69 · 3ª serie C, girone E
  • 1969 · Fusione con l’Olimpic 52 Roma
  • 1969-70 · 8ª serie A
  • 1970-71 · 9ª serie A
  • 1971-72 · 8ª serie A
  • 1972-73 · 9ª serie A
  • 1973-74 · 3ª serie A
  • 1974-75 · 3ª serie A
  • 1975-76 · 6ª serie A
  • 1976-77 · 5ª serie A
  • 1977-78 · 3ª serie A
  • 1978-79 · 6ª serie A
  • 1979-80 · 8ª serie A
  • 1980-81 · 12ª serie A
  • 1981-82 · 3ª serie A, poule salvezza
  • 1982-83 · 11ª serie A
  • 1983-84 · 12ª serie A
  • 1984-85 · 7ª serie A
  • 1985-86 · 14ª serie A
    Retrocessione in serie A2
  • 1986-87 · 3ª serie A2
  • 1987-88 · 7ª serie A2
  • 1988-89 · 7ª serie A2
  • 1989-90 · 4ª serie A2
  • 1990-91 · 1ª serie A2
    Promozione in serie A1
  • 1991-92 · 7ª serie A1
  • 1992-93 · 7ª serie A1
  • 1993-94 · 5ª serie A1
    (sconf. in semifinale)
  • 1994-95 · 3ª serie A1
    (sconf. in semifinale)
  • 1995-96 · 7ª serie A1
    (sconf. quarti finale)
  • 1996-97 · 5ª serie A1
    (sconf. quarti finale)
  • 1997-98 · 2ª serie A1
    (sconf. in semifinale)
     Coppa Italia (1º titolo)
  • 1998-99 · 3ª serie A1
    (sconf. in semifinale)
  • 1999-2000 · Serie A1
     Campione d’Italia (5º titolo)
  • 2000-01 · 3ª serie A1
    (sconf. in semifinale)
  • 2001-02 · 9ª Super 10
  • 2002-03 · 9ª Super 10
  • 2003-04 · 10ª Super 10
    Retrocessione in serie A1
  • 2004-05 · 3ª serie A1, girone A
  • 2005-06 · 1ª serie A1, girone A
    (sconf. finale promozione)
  • 2006-07 · 1ª serie A1, girone B
    (sconf. semifinale promozione)
  • 2007-08 · 1ª serie A1, girone B
    Promozione in Super 10
  • 2008-09 · 7ª Super 10
  • 2009-10 · 7ª Super 10
  • 2010-11 · 6ª Eccellenza
     Trofeo Eccellenza (1º titolo)
  • 2011 · 1º agosto: trasformazione in Rugby Roma Olimpic 1930. Mancata iscrizione al campionato d'Eccellenza 2011-12 per mancanza di garanzie finanziarie.
  • 2015 · 7 agosto: affiliazione alla FIR della Old Rugby Roma Olimpic Club e iscrizione al campionato nazionale di serie C1 come Rugby Roma Olimpic Club 1930.
  • 2015-16 · 1ª serie C1, pool promozione
    Promozione in serie B
  • 2016-17 · 8ª serie B, girone D
  • 2017-18 · 7ª serie B, girone D

Palmarès

Giocatori rappresentativi

I giocatori di seguito elencati hanno militato in passato nel Rugby Roma Olimpic. Tra di essi si segnala il già citato Paolo Rosi (1924-97), già Nazionale negli anni quaranta e cinquanta del XX secolo. Poi passato alla carriera giornalistica come commentatore televisivo, Paolo Rosi disputò 12 incontri in Nazionale e fu il primo italiano a essere invitato in una selezione internazionale europea per affrontare un XV dell'Inghilterra.[5]

Entrambi gli inglesi Brian Ashton e Dick Greenwood, che militarono nel club negli anni settanta, divennero in seguito commissari tecnici della Nazionale del loro Paese.

Stagioni

Onorificenze

Stella d'argento al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria
Stella d'oro al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria

Note

  1. ^ a b Volpe, pag. 19
  2. ^ Volpe, pag. 20
  3. ^ a b Sesta nazione, Francesco Volpe, «Sfida Milano-Roma», pag. 25
  4. ^ In attesa del confronto Roma Parigi del 12 ottobre, in Corriere dello Sport, n. 256, 2 ottobre 1946, p. 2. URL consultato il 10 aprile 2017.
  5. ^ a b Mario Gherarducci, Addio Rosi, voce dello sport, leggenda in TV, in Corriere della Sera, 1º maggio 1997. URL consultato il 24 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2009).
  6. ^ Valerio Vecchiarelli, Lottomatica nel caos, la squadra invitata a giocare gratis, in Corriere della Sera. URL consultato il 29 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2009).
  7. ^ a b Rugby, Futura Park esonera Bordon, in Rai Sport, 20 gennaio 2009. URL consultato il 17 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2016).
  8. ^ Eduardo Lubrano, Rugby Roma sconfitta dai debiti dopo 5 scudetti e 81 anni di storia, in la Repubblica, 23 luglio 2011. URL consultato il 9 agosto 2011.
  9. ^ Comunicato federale FIR nº 1 stagione sportiva 2011-12 (PDF), su federugby.it. URL consultato il 9 agosto 2011.
  10. ^ Eduardo Lubrano, La Rugby Roma Olimpic Club trova casa nell'ex Prato Smeraldo, in la Repubblica, 7 ottobre 2016. URL consultato il 7 aprile 2016.
  11. ^ a b Stelle al merito sportivo, su coni.it, Comitato Olimpico Nazionale Italiano. URL consultato il 18 gennaio 2018.

Bibliografia

  • Francesco Volpe, Paolo Pacitti, Rugby 2009, Roma, ZESI, 2008 [1996].
  • Gianluca Barca, Gian Franco Bellè (a cura di), La sesta nazione. Ottant'anni di storia della Federazione Italiana Rugby, Parma, Grafiche Step, 2008, ISBN 1-01-000003530-7.

Altri progetti

Collegamenti esterni

  Portale Rugby: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di rugby