Simon Picone

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Simon Picone
Dati biografici
Paese Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 180 cm
Peso 88 kg
Rugby a 15
Ruolo Mediano di mischia
Ritirato 2015
Carriera
Attività giovanile
1994-1999Viterbo
Attività di club[1]
1999-2000Viterbo1 (0)
2000-2001Rugby Roma1 (5)
2001-2002Silea19 (40)
2002-2010Benetton95 (70)
2012-2013Calvisano22 (15)
2013-2014Viterbo
2014-2015L'Aquila11 (10)
Attività in franchise
2010-2012Benetton21 (5)
Attività da giocatore internazionale
2004-2010Bandiera dell'Italia Italia23 (5)

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Statistiche aggiornate al 30 giugno 2015

Simon Picone (Roma, 26 settembre 1982) è un ex rugbista a 15 italiano, attivo in carriera nel ruolo di mediano di mischia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Roma da padre italiano e madre belga, iniziò a praticare il rugby a 8 anni durante una vacanza al Circeo[1]; quando aveva 11 anni la sua famiglia si trasferì a Viterbo e lì iniziò a giocare nel club locale fino al 2000, quando fu ingaggiato dal Rugby Roma con cui esordì in massima divisione il 23 dicembre nella trasferta contro il Livorno, vinta 67-26 e in cui marcò anche una meta[2]; quello fu anche l'unico incontro giocato nel club della Capitale, perché a fine stagione giunse il trasferimento a Silea e, l'anno dopo, al Benetton di Treviso.

Già messosi in luce nelle selezioni Under-19 e Under-21, nel Sei Nazioni 2004 esordì in nazionale maggiore sotto la direzione di John Kirwan contro l'Irlanda. Scarsamente utilizzato con il successore di Kirwan, Berbizier, fu riproposto in squadra nel Sei Nazioni 2008 dal nuovo C.T. Mallett: l'unica meta in azzurro di Picone fu segnata contro l'Inghilterra nell'incontro che rappresentò all'epoca il miglior risultato dell'Italia contro la formazione d'Oltremanica, una sconfitta per 19-23[3].

Nel Benetton formò la cerniera di mediani titolari insieme ad Andrea Marcato, apertura anch'egli internazionale; con la formazione veneta vinse cinque titoli di campione d'Italia, l'ultimo nel 2008-09; con il club trevigiano affrontò anche l'esperienza in Celtic League. Nel 2012 fu a Calvisano, con cui alla sua prima stagione giunse fino alle semifinali per lo scudetto; a fine dicembre 2013, a metà campionato, decise di abbandonare il rugby professionistico[4] e rescisse il contratto con il club lombardo per tornare al Viterbo, suo club originario[5]; tornò a giocare un'ulteriore stagione da professionista, la sua ultima, a L'Aquila[4] in Eccellenza, contribuendo alla salvezza anticipata della squadra[6]. Alla fine del campionato giunse il suo ritiro definitivo[7].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria
«Campione italiano (brevetto 24111)[8]»
— 2003
Medaglia di bronzo al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria
«Campione italiano (brevetto 25952)[8]»
— 2004

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Andrea Buongiovanni, Picone, il numero nove che avanza, in la Gazzetta dello Sport, 12 febbraio 2008. URL consultato il 29 novembre 2008.
  2. ^ Francesco Volpe, Paolo Pacitti, Rugby 2009, Roma, ZESI, 2008, p. 301.
  3. ^ (EN) Nabil Hassan, Italy 19-23 England, in BBC, 10 febbraio 2008. URL consultato il 28 maggio 2015.
  4. ^ a b Tommaso Cantalini, Picone: L’Aquila mi ha ridato la voglia, in il Centro, L'Aquila, 8 settembre 2014. URL consultato il 28 maggio 2015.
  5. ^ Il regalo dell'Union Viterbo: Picone, in Viterbo News 24, 25 dicembre 2013. URL consultato il 28 maggio 2015 (archiviato il 5 gennaio 2014).
  6. ^ Tommaso Cantalini, Festa L’Aquila: vittoria e salvezza matematica, in il Centro, L'Aquila, 12 aprile 2015. URL consultato il 28 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2015).
  7. ^ Eccellenza, l'addio degli azzurri Perugini, Zaffiri, Travagli e Picone, su federugby.it, Federazione Italiana Rugby, 8 maggio 2015. URL consultato il 28 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2015).
  8. ^ a b Benemerenze sportive di Simon Picone, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]