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L'Aquila in Vetrina e di Qualità
Gaio Sallustio Crispo, o più semplicemente Sallustio (in latino: Gaius Sallustius Crispus, IPA: 'gaː.i.us sal.'luːs.ti.us 'kris.pus; nelle epigrafi: C·SALLVSTIVS; Amiternum, 1º ottobre 86 a.C. – Roma, 13 maggio 34 a.C.) è stato uno storico e politico romano, senatore della repubblica romana.
Proveniente da una famiglia plebea legata alla nobilitas municipale, compì a Roma il cursus honorum, divenendo prima questore, poi tribuno della plebe ed infine senatore della res publica. Dopo esser stato cacciato dal Senato per indegnità morale, partecipò alla guerra civile del 49 a.C. tra Cesare e Pompeo, schierato tra le file cesariane. Dopo la sconfitta di Pompeo, Cesare lo ricompensò per la sua fedeltà conferendogli la pretura, riammettendolo in Senato e nominandolo governatore della provincia dell'Africa Nova. Dopo la fallimentare esperienza di governo e a seguito dell'uccisione di Cesare, si ritirò dalla vita politica; in questo momento si diede alla stesura di opere a carattere storico, in particolare le due monografie De Catilinae coniuratione e Bellum Iugurthinum, le prime della storiografia latina, e delle Historiae, un'opera di tipo annalistico.
Grazie a queste importanti opere ottenne un'enorme fama ed è annoverato tra gli storici latini più importanti del I secolo a.C. e di tutta la latinitas.
Basilica di San Bernardino (22/05/2018) • Gaio Sallustio Crispo (21/01/2007)
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Citazione del giorno
Aquilani
Giovanni Battista Branconio, detto Branconio dell'Aquila (L'Aquila, 1473 – Roma, 5 dicembre 1522), è stato un orafo e protonotario apostolico italiano. Fu un personaggio importante nella Roma del Cinquecento, influente membro della corte papale ed importante committente artistico.
L'importanza delle famiglie Della Rovere e Medici nell'ascesa sociale dei Branconio fu tale che Giovanni Battista introdusse le loro effigi — ovvero i due rami di rovere e le tre palle medicee, tuttora presenti nella blasonatura insieme ai tre colli di Brinconio — nello stemma del casato. Dal canto suo, il Branconio ha avuto il merito di sensibilizzare papa Leone X all'ambito artistico realizzando inoltre, alla sua morte, un inventario dei gioielli posseduti dal pontefice che rappresenta un documento unico nel suo genere.
Il testamento di Giovanni Battista, comprendente importanti titoli e privilegi tra cui il controllo dell'abbazia di San Clemente a Casauria, ed il prestigio conquistato a Roma, consentì ai Branconio di acquisire maggiore potere anche nella terra natìa; negli anni seguenti Fabrizio Branconio ricoprì per quattro volte la carica di camerlengo della città dell'Aquila e la famiglia svolse un ruolo fondamentale nel processo di rinnovamento e modernizzazione artistica, economica e sociale della città nel corso di tutto il Cinquecento.
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Il Quarto del giorno
L'Aquila è storicamente suddivisa in quattro quartieri, detti Quarti.
Il Quarto di Santa Giusta (precedentemente San Giorgio) è uno dei quattro quarti dell'Aquila; quarto forconese, fa riferimento al quadrante sud-orientale della città.
Comprende alcune tra le aree più caratteristiche della città tra cui è doveroso ricordare Costa Masciarelli, grazioso vicolo medievale che si sviluppa sul costolone più ripido del centro storico, da Piazza Duomo a Porta Bazzano. Longitudinalmente è invece attraversato da Corso Federico II, cardo dell'impianto urbano quattrocentesco cittadino che si sviluppa da Piazza Duomo a Porta Napoli.
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