Filippo Foti

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Filippo Foti
NascitaSyracuse, 4 luglio 1916
MorteTrento, 30 settembre 1967
Cause della morteattentato dinamitardo
Dati militari
Paese servito Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armata Corpo degli agenti di pubblica sicurezza
Corpo delle guardie di pubblica sicurezza
CorpoPolizia ferroviaria
Anni di servizio1940-1967
GradoBrigadiere
"fonti nel corpo del testo"
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Filippo Foti (Syracuse, 4 luglio 1916[1]Trento, 30 settembre 1967) è stato un poliziotto italiano, brigadiere della polizia ferroviaria italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque negli Stati Uniti, dove la famiglia originaria di San Leo, piccolo paese del comune di Reggio Calabria, emigrò anni prima.

Ritornato in Italia entrò in polizia nel 1940. Prestò servizio a Trento luogo in cui perse la vita insieme al collega Edoardo Martini a causa di un attentato dell'organizzazione terroristica Befreiungsausschuss Südtirol. Il 30 settembre 1967, entrambi prestavano servizio presso la stazione di Trento, quando ricevettero una segnalazione in cui si comunicava che a bordo del treno Alpen Express, proveniente da Innsbruck, vi era una valigia contenente una bomba. Una volta giunto il convoglio in stazione, Foti, insieme al Martini, spostò la valigia sospetta in un luogo isolato, nei pressi dello scalo merci della stazione. Prima però che potesse allontanarsi l'ordigno esplose uccidendolo sul colpo assieme al collega[2].

I funerali di stato ebbero luogo a Trento il 2 ottobre, alla presenza del ministro delle Ministro delle poste e delle telecomunicazioni Giovanni Spagnolli, del capo della polizia Angelo Vicari, e di altre autorità locali e nazionali, in rappresentanza dei rispettivi enti.

A Foti nel 2005 è stata dedicata la scuola elementare del proprio paese d'origine[3].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di posto di polizia ferroviaria si distingueva per sereno e cosciente coraggio in frequenti operazioni antisabotaggio effettuate nella sede di servizio per scongiurare attentati terroristici. Informato da altro posto di Polizia che su di un treno viaggiatori molto affollato, in arrivo dall’estero, era stata collocata una valigia il cui contenuto era apparso sospetto, appena giunto il convoglio, nel timore che si trattasse di ordigno ad orologeria e che pertanto ogni istante trascorso potesse essere fatale ai viaggiatori ed alle persone in sosta nello scalo ferroviario, non si limitava ad attuare le ordinarie operazioni di sicurezza, ma con audace determinazione e nella chiara coscienza dell’incombente pericolo, con l’ausilio di una guardia, rimuoveva dal treno la valigia per depositarla in zona isolata, con la serena convinzione di compiere così fino in fondo il proprio dovere. Mentre unitamente al dipendente, noncurante della propria incolumità, si apprestava ad eseguire le opportune misure per eliminare ogni possibile funesta conseguenza, avveniva improvvisamente l’esplosione dell’ordigno che lo investiva in pieno e lo dilaniava. Con il supremo olocausto della propria esistenza, tutta votata al servizio del Paese, sventava il disegno criminoso dei terroristi, evitando in tal modo una sicura strage. Il suo fulgido atto di eroismo suscitava la commossa riconoscenza della nazione - Trento, 30 settembre 1967.[4]»
— Roma, 18 luglio 1968
Medaglia d'oro di vittima del terrorismo - nastrino per uniforme ordinaria
«Per l'evento verificatosi a Trento il 30 settembre 1967»
— 16 aprile 2015.[5]
Aquila di San Venceslao - nastrino per uniforme ordinaria
«Il 30 settembre 1967 a Trento il brigadiere del corpo delle guardie di pubblica sicurezza Filippo Foti e la guardia scelta Edoardo Martini salvarono con il loro consapevole sacrificio la vita di centinaia di persone. In questa ricorrenza la presidenza del Consiglio provinciale ha ritenuto suo dovere ricordare l'eroismo di questi due servitori dello Stato, ai quali la comunità trentina deve molto, ponendo in luce l'ancora attualissima centralità dei valori del senso del dovere e della responsabilità da loro testimoniati, ma anche di tutte le donne e gli uomini delle forze dell'ordine e della magistratura caduti nell'adempimento del loro dovere.»
— 29 settembre 2017[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sistema archivistico nazionale, su memoria.san.beniculturali.it. URL consultato il 10 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ Associazione italiana vittime del terrorismo, su vittimeterrorismo.it. URL consultato il 9 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2011).
  3. ^ Eleonora Delfino, Pellaro. Inaugurato ieri il ristrutturato plesso di San Leo intitolato alla medaglia d'oro al valore militare Filippo Foti [collegamento interrotto], in Gazzetta del Sud, 18 gennaio 2005. URL consultato il 9 maggio 2011.
  4. ^ Presidenza della Repubblica, su quirinale.it. URL consultato il 9 maggio 2011.
  5. ^ Dettaglio decorato Foti Filippo sul sito della Presidenza della Repubblica Italiana, su quirinale.it. URL consultato il 22 agosto 2015.
  6. ^ Trentino: Aquila S.Venceslao a polizia per Foti e Martini, su ansa.it. URL consultato il 1º ottobre 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mauro Minniti, Martiri invisibili. Gli anni del terrorismo in Alto Adige, Bolzano, 2008.
  • Martha Stocker, La storia della nostra terra. Il Sudtirolo dal 1914 al 1992 - cenni storici, Bolzano, Athesia, 2007, ISBN 978-88-8266-491-6.
  • Gianni Flamini, Brennero connection: alle radici del terrorismo italiano, Editori riuniti, 2003, p. 119, ISBN 978-88-359-5342-5.
  • Renzo Vanni, Trent'anni di regime bianco, Pisa, Giardini, 1976.
  • Renzo Agasso, Domenico Agasso, Il piombo e il silenzio: le vittime del terrorismo in Italia, 1967-2003, San Paolo, 2008, ISBN 978-88-215-6201-3.
  • Alla stazione di Trento due agenti dilaniati da una bomba dei nazisti, in La Stampa, 1º ottobre 1967, p. 1.
  • I solenni funerali degli agenti uccisi, in Stampa Sera, 2 ottobre 1967, p. 1.
  • A Trento chiusi i negozi per i funerali dei due agenti, in La Stampa, 3 ottobre 1967, p. 1.
  • Polizia Moderna, n. 10, ottobre 1967, pp. 4-7.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]