Coordinate: 40°48′N 14°30′E

Terzigno

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Terzigno
comune
Terzigno – Stemma
Terzigno – Bandiera
Terzigno – Veduta
Terzigno – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Campania
Città metropolitana Napoli
Amministrazione
SindacoFrancesco Ranieri (Francesco Ranieri sindaco) dal 14-6-2015
Data di istituzione1913
Territorio
Coordinate40°48′N 14°30′E
Altitudine105 m s.l.m.
Superficie23,5 km²
Abitanti17 260[1] (31-7-2022)
Densità734,47 ab./km²
FrazioniAvini, Boccia al Mauro, Campitelli-Zabatta, Croce del Carmine, Giugliani, Miranda
Comuni confinantiBoscoreale, Boscotrecase, Ottaviano, Poggiomarino, San Giuseppe Vesuviano
Altre informazioni
Cod. postale80040
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT063082
Cod. catastaleL142
TargaNA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona C, 1 307 GG[3]
Nome abitantiterzignesi
PatronoImmacolata Concezione
Giorno festivo12 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Terzigno
Terzigno
Terzigno – Mappa
Terzigno – Mappa
Posizione del comune di Terzigno nella città metropolitana di Napoli
Sito istituzionale

Terzigno è un comune italiano di 17 260 abitanti[1] della città metropolitana di Napoli in Campania.

Geografia fisica

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Si estende su una superficie di circa 23 km². Confina con Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, Poggiomarino, Boscotrecase, Boscoreale. Dista dal mar Tirreno solamente 11 km. Sorge alle falde del Vesuvio, sul versante sud-orientale del vulcano. Appartengono al suo territorio un fitto bosco detto "Bosco del Vesuvio" e una pineta detta "Pineta mediterranea", per un'estensione di oltre 265 ettari. Fa parte del Parco Vesuvio con 1700 ettari di territorio.

Lo stesso argomento in dettaglio: Ottaviano_(Italia) § Storia.

Il comune è sorto nel 1913 per scorporo dal comune di Ottaviano. Quindi la storia di Terzigno è la medesima di quella di Ottaviano, almeno sino al XX secolo. Sotto il profilo ecclesiastico faceva parte della Parrocchia e Chiesa madre di San Michele Arcangelo in Ottaviano. Anticamente era composto dai due rioni degli Avini e dei Bifulchi.

Comunque da reperti ritrovati si è scoperto che l'area era abitata già in epoca romana. Gli aristocratici della vicina Pompei amavano infatti il panorama spettacolare del Vesuvio e del Golfo di Napoli.

Più recentemente anche Terzigno visse i moti liberali che precedettero l'unità d'Italia: nella località, allora appartenente al Comune di Ottaviano, trovò infatti morte nel 1861 il Capitano delle Guardie Nazionali Don Giuseppe Boccia, a cui fu sparato alle spalle da alcuni briganti.

«Troncato da una fascia d'argento: nel primo d'azzurro, al tralcio di vite al naturale, posto in sbarra, pampinato di uno al naturale, fruttato di uno di rosso, fogliato di uno di verde; nel secondo d’azzurro, al Vesuvio al naturale, eruttante dalla bocca e dai fianchi. Ornamenti esteriori di Comune.»

Lo stemma del comune, concesso con regio decreto del 31 agosto 1928[4], reca l'immagine del Vesuvio, e il motto Ter Ignis ("tre volte il fuoco"), che dovrebbe far riferimento al fatto che il paese è stato tre volte distrutto dalle eruzioni, e da cui si ritiene derivi il nome del paese.

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose e civili

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  • Chiesa dell'Immacolata Concezione.
  • Palazzo Menichini, palazzo gentilizio dell'Ottocento.
  • Villa Bifulco, villa vesuviana del Settecento, attribuita a Luca Vecchione.

Aree archeologiche

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Aree naturali

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Una parte del comune rientra nel parco nazionale del Vesuvio

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[5]

Etnie e minoranze straniere

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al 31 dicembre 2022 vi erano 1.935 stranieri, pari all'11,38% della popolazione.[6]

A Terzigno sono presenti scuole pubbliche statali per tutti i gradi d'istruzione: un Circolo Didattico, un istituto Comprensivo Statale "G. Giusti" ed il Liceo Scientifico, Scienze Umane e Linguistico I.S.I.S. Striano-Terzigno, sede succursale dell'Alberghiero di Striano.

Il fertile suolo vulcanico consente la tradizionale attività della viticoltura e la produzione del rinomato vino Lacryma Christi ha reso Terzigno famosa nel mondo. Inoltre è zona di coltivazione del pomodoro "del piennolo".

Accanto alle attività agricole tradizionali, col tempo hanno acquisito sempre maggior rilevanza quelle industriali. Parte delle aziende operanti nel campo dell'abbigliamento e della manifattura tessile si sono infatti trasferite a Terzigno dalla vicina San Giuseppe Vesuviano. Non mancano le attività nel campo alimentare, un'altra attività degna di nota è l'estrazione della pietra lavica, la cosiddetta "pietra vesuviana", opportunamente lavorata per l'uso in campo edilizio e nella pavimentazione stradale.

Infrastrutture e trasporti

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Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1990 1990 Vincenzo Sangiovanni Democrazia Cristiana Sindaco
1990 1991 Antonio Sangiovanni Democrazia Cristiana Sindaco
1992 1993 Luigi Casillo Democrazia Cristiana Sindaco
1993 1993 Giuseppe Vecchi commissario prefettizio Sindaco
1993 1993 Maria Grazia D'Ascia commissario straordinario Sindaco
1993 1997 Giuseppe Annunziata indipendente Sindaco
1997 1999 Ennio Blasco commissario straordinario Sindaco
1999 2004 Antonio De Falco Forza Italia Sindaco
2004 2006 Nunzio Avino Forza Italia Sindaco
2006 2007 Rosanna Sergio commissario prefettizio
2007 2009 Domenico Auricchio Forza Italia Sindaco
2009 2010 Luigi Armogida commissario prefettizio Sindaco
2010 2015 Domenico Auricchio Il Popolo della Libertà Sindaco
2015 In carica Francesco Ranieri Lista civica (Centro-destra) Sindaco

Hanno sede nel comune diverse associazioni sportive:

  1. ^ a b Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Terzigno, decreto 1928-08-31 RD, concessione di stemma, su Archivio Centrale dello Stato.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ demo.istat.it, https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it.
  7. ^ Il Museo, su museomatt.it. URL consultato il 18 agosto 2024.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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