Camposano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Camposano
comune
Camposano – Stemma
Camposano – Bandiera
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Città metropolitana Napoli
Amministrazione
SindacoFrancesco Barbato (Italia dei Valori) dal 4-10-2021
Territorio
Coordinate40°57′N 14°32′E / 40.95°N 14.533333°E40.95; 14.533333 (Camposano)
Altitudine30 m s.l.m.
Superficie3,33 km²
Abitanti4 992[1] (30-6-2023)
Densità1 499,1 ab./km²
FrazioniFaibano
Comuni confinantiCicciano, Cimitile, Comiziano, Nola
Altre informazioni
Cod. postale80030
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT063013
Cod. catastaleB565
TargaNA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona C, 1 036 GG[3]
Nome abitanticamposanesi
Patronosan Gavino Martire
Giorno festivo25 ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Camposano
Camposano
Camposano – Mappa
Camposano – Mappa
Posizione del comune di Camposano nella città metropolitana di Napoli
Sito istituzionale

Camposano (Cambasànë in dialetto locale[4]) è un comune italiano di 4 992 abitanti[1] della città metropolitana di Napoli in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

È situato a circa 30 chilometri ad est dal capoluogo e fa parte dei comuni del nolano.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo "Camposano" ha subito vari mutamenti negli anni. È infatti attestato verso la metà del Settecento come "Campasano" nell'opera di Gianstefano Remondini, all'interno della quale vi è una descrizione delle varie epigrafi romane ritrovate sul territorio del comune. Inoltre in altri documenti tra cui un resoconto militare ed un'illustrazione della Diocesi di Nola esso compare menzionato come "Campassano". In una descrizione del 1798 riguardante il regno delle due Sicilie esso è così menzionato:

«Casale, Diocesi di Nola, feudo di casa Mastrilli, d'aria buona, fa di popolazione 2.018»

Il toponimo Camposano, sulla base delle attestazioni storiche e della stessa forma locale, non sembra collegato a campo, bensì a un personale latino Campasius, con la desinenza -ānus, tipica degli etnici[5]. La vocale -o- sarebbe quindi una ricostruzione paretimologica[6]. Allo stesso modo sono da considerarsi paretimologie la derivazione da un tempio dedicato al Dio Giano denominato Campus Iani e la storia dei profughi nolani che vi trovarono salvezza e salute da cui il luogo sarebbe stato chiamato "Campo sano".

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini del paese sembrano risalire al tempo della seconda guerra punica. Il comune sorge costeggiando il percorso dell'antico fiume Clanio, che oggi costituisce il confine tra Camposano e Cicciano, conservando ancora alcune tracce della centuriazione romana con la classica pianta a scacchiera.

Colonna romana

Prime attestazioni di una frequentazione del territorio risalgono orientativamente al periodo tra il I secolo a.C. ed il I secolo d.C. grazie al ritrovamento di alcuni cippi funerari romani, alcuni dei quali presumibilmente incassati nella pavimentazione della chiesa della Santa Croce mentre di uno di essi, ritrovato dallo storico G. Remondini presso la "Congregazione" (Chiesa del Rosario), è ignota l'attuale ubicazione.

Vi sono inoltre alcune porzioni di colonne romane, una delle quali utilizzata come basamento per la statua di San Gavino posta nella villetta comunale di nuova costruzione. Le prime notizie su Camposano risalgono al 1308, quando il luogo era un semplice agglomerato di case; questo piccolo villaggio crebbe grazie a molti rifugiati che preferirono l'aria pura della campagna e grazie a ciò, da un centinaio di persone il numero della popolazione salì progressivamente.

Un particolare momento florido si ebbe nella seconda metà del Settecento con la realizzazione della strada principale che collega Camposano ai vari centri dell'Agro nolano.

Nell'autunno del 1842 la prima divisione dell'esercito regio, comandata dal Maresciallo di campo Lecca, occupò la zona dislocando 7 battaglioni di fanteria della brigata del tenente Wonderweid sul territorio di "Campassano". Nel 2020 fu inserito nei comuni più ecologici di Italia.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 19 gennaio 1976.[7]

«Di verde, alla campana d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di San Gavino
  • Chiesa del Sacro Cuore
  • Chiesa del Rosario
  • Chiesa di San Donato(edificio situato in periferia nel confine tra Camposano e Cimitile)
  • Chiesa della Madonna in Albis(si tratta di una piccola struttura al confine tra Camposano e Cicciano)

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Palazzo Scotti

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[8]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 i cittadini stranieri residenti a Camposano erano 143, corrispondenti al 2,6% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano:[9]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

San Gavino è il patrono di Camposano, ma notizie certe non sono pervenute del motivo. Si sa comunque, che San Gavino Martire era "Capitano Generale" di Cavalleria al quale venne ordinato, dal Presidente Barbaro, di custodire due prigionieri: Proto e Gianuario. Durante la prigionia, Gavino fu profondamente colpito dalle idee di carità e di amore di cui quei due prigionieri si erano fatti portatori, fino al punto di liberarli. Quando Barbaro seppe la notizia della loro liberazione ordinò la decapitazione di Gavino. Molti fedeli di Camposano affermano di aver ricevuto "grazie" per l'intercessione del Santo.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia di Camposano si fonda prevalentemente sull'agricoltura e la sua realtà economica è arricchita dalla costruzione dell'interporto che ha lo scopo di assicurare scambi commerciali.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è servito dall'omonima stazione, sulla linea Napoli - Nola - Baiano della ferrovia Circumvesuviana.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
19 maggio 1989 12 luglio 1990 Giuseppe Barbati Democrazia Cristiana Sindaco [10]
12 luglio 1990 11 maggio 1992 Giuseppe Barbati Democrazia Cristiana Sindaco [10]
11 maggio 1992 4 ottobre 1993 Francesco Barbato Partito Socialista Italiano Sindaco [10]
7 dicembre 1993 7 febbraio 1994 Ferdinando Mone Comm. pref. [10]
7 dicembre 1994 14 giugno 1994 Fernando Mone Comm. straordinario [10]
14 giugno 1994 25 maggio 1998 Francesco Barbato - Sindaco [10]
25 maggio 1998 24 ottobre 2000 Giuseppe De Capua centro-sinistra Sindaco [10]
24 ottobre 2000 14 maggio 2001 Ferdinando Amoruso Comm. straordinario [10]
14 maggio 2001 30 maggio 2006 Gavino Nuzzo lista civica Sindaco [10]
30 maggio 2006 3 marzo 2010 Gavino Nuzzo lista civica Sindaco [10]
3 marzo 2010 17 maggio 2011 Gabriella D'Orso Comm. straordinario [10]
17 giugno 2011 23 giugno 2016 Giuseppe Barbati lista civica Camposano vince Sindaco [10]
23 giugno 2016 marzo 2021 Francesco Barbato lista civica Risorge Camposano Sindaco [10]
marzo 2021 4 ottobre 2021 Elena Sorrentino Comm. prefettizio [10]
4 ottobre 2021 in carica Francesco Barbato lista civica Prima i cittadini Sindaco [10]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Patron, 1981.
  5. ^ Wilhelm Schulze, Zur Geschichte lateinischer Eigennamen, Berlino, Weidmann, 1933 [1904].
  6. ^ Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1990.
  7. ^ Camposano, decreto 1976-01-19 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 1º settembre 2022.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ ISTAT 31 dicembre 2018, su demo.istat.it. URL consultato il 4 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  10. ^ a b c d e f g h i j k l m n o http://amministratori.interno.it/
  11. ^ Gemellaggio tra il Comune di Camposano ed il Comune di Porto Torres, su comune.camposano.na.it. URL consultato il 21 agosto 2020.
  12. ^ Comune di Porto Torres, Porto Torres e Camposano: gemellaggio nel nome di San Gavino, su Comune di Porto Torres. URL consultato il 21 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2021).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàSBN SIPL000052