Pennapiedimonte

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Pennapiedimonte
comune
Pennapiedimonte – Stemma
Pennapiedimonte – Bandiera
Pennapiedimonte – Veduta
Pennapiedimonte – Veduta
Vista del paese sul costone orientale della Maiella
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia Chieti
Amministrazione
SindacoRosalina Di Giorgio dal 12-6-2022
Territorio
Coordinate42°09′07.53″N 14°11′41.19″E / 42.152092°N 14.194775°E42.152092; 14.194775 (Pennapiedimonte)
Altitudine669 m s.l.m.
Superficie47,03 km²
Abitanti403[2] (31-8-2023)
Densità8,57 ab./km²
FrazioniCapolegrotti, Coste Aranciata, Colli, Coste dei Colli, Defenza, Fontana, Laio, Pisavini, Raiese, San Giovanni, Vicende
Comuni confinantiCaramanico Terme (PE), Fara San Martino, Guardiagrele, Casoli, Palombaro, Pretoro, Rapino, Roccamorice (PE)
Altre informazioni
Cod. postale66010
Prefisso0871
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT069064
Cod. catastaleG435
TargaCH
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[3]
Cl. climaticazona E, 2 200 GG[4]
Nome abitantipennesi
PatronoSanta Brigida Vergine
Giorno festivodal 17 al 19 agosto. Santa Brigida Vergine (17 agosto), Sant’Antonio di Padova (18 agosto) e San Rocco (19 agosto). Il 16 agosto si tiene la messa in onore di Maria Madre del Buon Cammino in località Fonte Gallo
PIL(nominale) 8 mln [1]
PIL procapite(nominale) 15 894 [1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pennapiedimonte
Pennapiedimonte
Pennapiedimonte – Mappa
Pennapiedimonte – Mappa
Posizione del comune di Pennapiedimonte all'interno della provincia di Chieti
Sito istituzionale

Pennapiedimonte (La Pànne in dialetto pennese, La Pènne in abruzzese[5]) è un comune italiano di 403 abitanti[2] della provincia di Chieti, in Abruzzo. Fa parte del Parco nazionale della Maiella ed è stata sede della Comunità montana della Maielletta fino alla sua soppressione.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

L'abitato di Pennapiedimonte sorge alle pendici del versante orientale della Maiella. Il suo territorio si estende per 47,2 km², da un'altitudine minima di 255 m s.l.m., presso contrada Laio, a una massima di 2.676 sul Monte Focalone, con un dislivello di ben 2.400 metri[6]. Il centro cittadino si trova a una quota di 669 m s.l.m., adagiato su un ripido costone che scende a picco sulla valle del fiume Avello[7]. Le abitazioni, in parte scavate nella roccia, sono realizzate in pietra locale e sono collegate tramite gradinate o strette vie, spesso percorribili solo a piedi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tracce di occupazione del territorio risalenti al V e VI secolo a.C. sono state attestate durante alcuni scavi archeologici (scoperta di antiche tombe) in contrada Fontana.[8] Nel III secolo a.C. il settore fu assoggettato ai romani che, si pensa, vi abbiano costruito una torre di guardia, ancora in piedi, ma agglomerata al nucleo abitativo e dunque di difficile interpretazione. Si è creduto erroneamente che il nome fosse attestato da Silio Italico che avrebbe evocato il borgo nel suo racconto delle guerre puniche, riferendosi ad esso come "Pinna", ma questa è una confusione con il comune di Penne vicino a Chieti. Il testo latino è chiaro e non si riferisce ad Avello ma ad Aveia, che insieme a Penne e Peltuinum formava la Lega vestina. L'antica Pinna fu appollaiato all'inizio delle gole dell'Avella e comprendeva i borghi di "Famocchiano" (da "Fanulum Jani", cioè il tempietto di Giano), contrada sita sulla strada per Guardiagrele ed Ugno (da omnium = contrada di tutti) contrada sita sulla strada per Palombaro.

La parte bassa del paese viene chiamata "Castello" anche se, effettivamente, non ve n'è mai stato costruito uno perché il paese fu considerato "Castellum natura munitum" fino al Medioevo quando molte borgate del paese scomparvero eccetto Penna (l'odierna Pennapiedimonte) per via di molte frane, serroni e calanchi, così centri come Famocchiano, Ugno, Civitas Pinnae e Borgo Lucina man mano si spopolarono. Qualche tempo dopo nel 1400-1500 la gente del luogo incominciò a creare nuove borgate e nuovi casolari con chiesette, cappelline ed altari, delle quali, qualcuna sorse sui ruderi di alcuni templi pagani, altre furono fondate sulla nuda terra. Ma, dopo qualche secolo, anche queste borgate furono abbandonate e si disgregarono, solo il centro di Pennapiedimonte rimase in piedi.[9]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Pennapiedimonte sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 10 aprile 1954.[10]

«D'argento, alla banda ondata d'azzurro, accompagnata in capo da una spiga di grano d'oro, e in punta da un monte all'italiana, di tre colli, ristretto, di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

Nel gonfalone lo stemma si trova al centro di un drappo azzurro[11].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

San Silvestro e Rocco
  • La chiesa dei Santi Silvestro e Rocco. Edificata agli inizi del XVIII secolo in stile barocco, presenta una facciata bianca affiancata da un campanile. All'interno, in una nicchia dell'abside, è custodita una statuetta della Vergine Maria, proveniente dall'abbazia medievale di Santa Maria dell'Avella, ormai ridotta allo stato di rudere. Vi sono inoltre un Crocifisso su tavola del XV secolo e una pala d'altare dei Cinquecento, oltre ad alcune tele settecentesche. Conserva anche alcuni lavori in pietra realizzati da scultori locali, quali il fonte battesimale di Guglielmo Giuliante, l'altare e il leggio di Pierino De Virgiliis[12].
  • Il "Cimirocco", (termine locale che significa "ai piedi del monte" dato che è sito ai piedi della Maiella. Trattasi di uno sperone roccioso o "Pinna" che si trova in località Balzolo a 705 m s.l.m. che sembra una donna seduta con la testa abbassata con qualcosa sulle braccia. Qualcuno vuole identificare tale donna con la dea Maja che passando in zona perse il figlio Mercurio.[8][13]
  • Il Vallone di Penna o il Vallone delle tre Grotte. Grande Valle ove, secondo la stessa leggenda, la dea Maja venne a seppellirvi il bambino perso.[8][14]
  • La torre romana, sita presso piazza Guido Giuliante. La torre servì come piazzaforte e come ufficio di comando, magazzino ed osservatorio.[9] Attualmente, al suo interno vi è il museo sulla necropoli italica.[8]
  • La Fonte medievale monumentale sita in contrada Fontana. In passato le donne di Pennapiedimonte venivano a lavarvi e stendere il bucato. Fino al 1927-28 tale fontana era l'unico approvvigionamento idrico del paesello abruzzese.[15] Consta di quattro cannelle e di un loggiato ad "L" con pilastri poggianti su archi a tutto sesto. L'ingresso del loggiato consta di timpano.[16]
  • Durante dei lavori per la creazione di un circolo di tennis vennero trovate, nel 1982, delle tombe risalenti al V-IV secolo a.C. Le tombe sono realizzate con delle lastre di pietra rifinite. Le tombe hanno riportato alla luce dei corredi funebri sia maschili che femminili tra cui un cinturone di bronzo, una lancia ed altri oggetti di un capotribù. Questi oggetti ora si trovano al Museo Archeologico di Chieti ed al museo della necropoli italica di Pennapiedimonte. Innumerevoli altri oggetti, da scavi clandestini di contadini, sono andati irrimediabilmente persi.[8]
  • Le case rupestri, monumento nazionale dal 1970
  • Nei dintorni, la Riserva naturale statale Feudo Ugni

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[17]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2013, i residenti stranieri a Pennapiedimonte sono 94, composti in larga parte da rumeni[18].

Per promuovere l'integrazione dei nuovi cittadini, l'amministrazione comunale del sindaco Vincenzo Carideo ha promosso, nel 2007, il Progetto di Integrazione per i cittadini dei nuovi Paesi dell'Unione Europea[19], con cui si è provveduto a finanziare il viaggio dei circa 45 rumeni giunti nel paese e nel quale si è trovato un lavoro a quasi tutti gli adulti nel settore dell'agricoltura e dell'edilizia.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 13 giugno 1999 Carmine Di Santo Lista civica di Centro Sindaco [20]
14 giugno 1999 7 giugno 2009 Vincenzo Carideo Lista civica di Centro-sinistra (1999-2004)
Lista civica (2004-2009)
Sindaco [21][22]
8 giugno 2009 26 maggio 2019 Giuseppe Di Giorgio Lista civica Uniti per rinascere Sindaco [23][24]
27 maggio 2019 21 dicembre 2021 Levino Di Placido Lista civica Il Cambiamento Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Filippo Tronca, I REDDITI ABRUZZESI: PRIMA PESCARA, L'AQUILA SECONDA E SEMPRE PIÙ RICCA, su Abruzzo Independent, 5 maggio 2016. URL consultato il 27 marzo 2019.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 480, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ Altitudini, su pennapiedimonte.info. URL consultato il 3 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2009).
  7. ^ Geografia Pennapiedimonte, su comune.pennapiedimonte.ch.it, pennapiedimonte.ch.it. URL consultato il 3 agosto 2010.
  8. ^ a b c d e Autori Vari, Cenni storici, su pennapiedimonte.info. URL consultato il 20 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2009).
  9. ^ a b Autori Vari, Pennapiedimonte/La storia-Le origini, su comune.pennapiedimonte.ch.it, Comune di Pennapiedimonte. URL consultato il 23 dicembre 2009.
  10. ^ Pennapiedimonte, decreto 1954-04-10 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  11. ^ Stemma di Pennapiedimonte, su comuni-italiani.it. URL consultato il 05-08-2010.
  12. ^ Chiesa di San Silvestro e Rocco, su comune.pennapiedimonte.ch.it. URL consultato il 05-08-2010.
  13. ^ Vedi la foto sul sito di Pennapiedimonte.info Archiviato l'11 febbraio 2009 in Internet Archive.
  14. ^ Vedi la foto sul sito di Pennapiedimonte.info Archiviato l'11 febbraio 2009 in Internet Archive.
  15. ^ Autori Vari, Pennapiedimonte - La Fonte Medievale, su pennapiedimonte.info. URL consultato il 17 settembre 2008 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2009).
  16. ^ Cenni dalle foto su Pennapiedimonte.info Archiviato l'11 febbraio 2009 in Internet Archive.
  17. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  18. ^ Dati Istat al 31 dicembre 2008, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 3 agosto 2010 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2019).
  19. ^ Progetto di integrazione, su comune.pennapiedimonte.ch.it, Il Tempo.it. URL consultato il 3 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2008).
  20. ^ Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 23 aprile 1995, su elezionistorico.interno.gov.it.
  21. ^ Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 13 giugno 1999, su elezionistorico.interno.gov.it.
  22. ^ Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 12 giugno 2004, su elezionistorico.interno.gov.it.
  23. ^ Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 7 giugno 2009, su elezionistorico.interno.gov.it.
  24. ^ Archivio Storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 25 maggio 2014, su elezionistorico.interno.gov.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pennapiedimonte, in Borghi e paesi d'Abruzzo, vol. 7, Pescara, Carsa Edizioni, 2008, pp. 21-6134, SBN IT\ICCU\TER\0031815.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Abruzzo: accedi alle voci di Wikipedia che parlano dell'Abruzzo