Guardialfiera

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Guardialfiera
comune
Guardialfiera – Stemma
Guardialfiera – Veduta
Guardialfiera – Veduta
La via del centro storico
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Molise
Provincia Campobasso
Amministrazione
SindacoVincenzo Tozzi (Si Amo Guardialfiera) dal 12-6-2017
Territorio
Coordinate41°48′13″N 14°47′36″E / 41.803611°N 14.793333°E41.803611; 14.793333 (Guardialfiera)
Altitudine274 m s.l.m.
Superficie43,53 km²
Abitanti950[1] (31-12-2022)
Densità21,82 ab./km²
Comuni confinantiAcquaviva Collecroce, Casacalenda, Castelmauro, Civitacampomarano, Larino, Lupara, Palata
Altre informazioni
Cod. postale86030
Prefisso0874
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT070027
Cod. catastaleE244
TargaCB
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 680 GG[3]
Nome abitantiguardiesi ('guardioli' in dialetto locale)
Patronosan Gaudenzio
Giorno festivo1º giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Guardialfiera
Guardialfiera
Guardialfiera – Mappa
Guardialfiera – Mappa
Posizione del comune di Guardialfiera nella provincia di Campobasso
Sito istituzionale

Guardialfiera è un comune italiano di 950 abitanti[1] della provincia di Campobasso in Molise. Confina con i comuni di: Acquaviva Collecroce, Casacalenda, Castelmauro, Civitacampomarano, Larino, Lupara, Palata. Un tempo era sede vescovile. Nel comune di Guardialfiera è presente l'omonimo lago artificiale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La città di Guardialfiera è stata abitata (almeno) sin dall'XI secolo. In alcuni documenti viene descritta una torre romana che era visibile sul bordo occidentale del paese fino al X secolo.

L'origine del nome è incerta, anche se è probabile che derivi da "Guardie di Alfiero" o da "Guardie di Adalferio", dal nome del sovrano lombardo di Larino che nel 1049 conquistò la città. Nel 1053 è probabile che il Papa Leone IX usò Guardialfiera come base per lanciare un attacco contro i Normanni che avevano occupato la vicina città di Larino nel 1050.

La sede vescovile di Guardialfiera è stata fondata nel 1061 da papa Alessandro II, probabilmente in riconoscimento del ruolo della città negli eventi del 1053.

Nel 1130 la città fu conquistata dal re normanno Ruggero II di Sicilia. Successivamente fu governata dalla famiglia Soliaco fino al 1350, poi dalla famiglia Marzano. Nel 1550 il paese passò alla famiglia Di Capua poi ai De Blasiis e nel 1636 ai Ferri, feudatari di Lupara. Il feudo di Guardialfiera venne venduto dai Ferri, nella seconda metà del XVII secolo, al giurista Serafino Biscardi (1643-1711).

Nel 1688 la città fu ricostruita dopo un terremoto.

I Biscardi tennero il feudo di Guardialfiera sino alla seconda metà del XVIII secolo, quando l'ultima discendente della famiglia, Laura, lo trasmise al figlio Alessandro Marcello Pignone del Carretto, nato dal suo matrimonio con Carlo, IV principe di Alessandria, duca di Pontelandolfo, VI marchese di Oriolo.

Costantino Lemaître (1758-1828) acquistò il feudo di Guardialfiera con l'annesso titolo di marchese nel 1793 da Alessandro Marcello Pignone del Carretto[4]. Il Lemaître, intellettuale e giacobino, animatore dei salotti di Olimpia Frangipane, allievo di Nicola Fergola e a sua volta maestro di Vincenzo Cuoco, fu l'ultimo feudatario di Guardialfiera fino all'eversione della feudalità nel 1806.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è troncato: nel primo d'azzurro, alla lettera maiuscola G d'oro, iniziale del toponimo; nel secondo è delineata una catena di monti. Lo scudo è timbrato dalla corona turrita da Comune, e come cimiero un alfiere con elmo e zagaglia, posto a guardia della comunità. Il gonfalone è un drappo di verde.

Santa Maria Assunta.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di S. Maria Assunta[modifica | modifica wikitesto]

Di notevole interesse è la chiesa di S. Maria Assunta, la chiesa principale della città che risale almeno all'XI secolo. Molte pietre scolpite con iconografie cristiane e pagane risalenti al VII e all'VIII secolo sono state incorporate nella struttura attuale. È probabile che queste pietre fossero parte di un tempio pagano che originariamente era presente sul sito dove fu edificata la chiesa. Non è chiaro se la struttura attuale esistesse al momento della visita di Papa Leone IX nel 1053, ma i registri diocesani del tempo riportano chiaramente che la designazione di Santa Maria dell'Assunta fu elevata a una cattedrale nel 1061 ed è stata presieduta da un vescovo di nome Pietro[5]. Il 7 aprile 1751 le reliquie di San Gaudenzio furono trasportate da due frati cappuccini dalle catacombe di S. Priscilla alla Cattedrale di Guardialfiera e donate a mons. Pasquale Zaini, il Vescovo di Guardialfiera del tempo, da Papa Benedetto XIV. I resti sono ancora visibili oggi a Santa Maria dell'Assunta e vengono portati in processione in occasione della festa di San Gaudenzio (1 e 2 giugno), il patrono della città.

Dopo il terremoto del 1456, la cattedrale fu ricostruita e nel 1460 con l'aggiunta della Porta santa (è una delle poche Porte sante al di fuori di Roma ed è aperta una volta ogni anno durante la festa di San Gaudenzio ma non durante gli anni giubilari quando le Porte Sante a Roma sono aperte) ed una parete a nord-est dal vescovo del tempo Jacopo.

Nel 1975 una cripta medievale è stata scoperta durante il restauro della cattedrale[6].

Ponte di Sant'Antonio[modifica | modifica wikitesto]

Ponte di S.Antonio prima di essere sommerso-Guardialfiera 1972.

Quando tra il 1976 e il 1977[7] le acque del Biferno allagarono i terreni per la diga del Liscione (Lago di Guardialfiera) furono sommersi anche i resti di un antico ponte chiamato ponte di Sant'Antonio o ponte di Annibale, dove secondo la tradizione marciò Annibale con le sue truppe per recarsi durante la seconda guerra punica nella Puglia. Non ci sono prove esatte che sia di epoca romana, di sicuro è di periodo Angioino intorno al 1200; secondo i registri angioini è un ponte ricostruito in quegli anni (1200 ca.) su un ponte antico romano danneggiato da una piena del Biferno.[8]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[9]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alla festa del santo patrono (San Gaudenzio, 1º giugno) ci sono altre tradizioni particolari[8]:

  • La Pasquetta: si festeggia la sera del 5 gennaio, quando gruppi di persone si organizzano per le strade e nelle case del paese per eseguire un canto religioso che si intitola appunto “La Pasquetta”; una festa simile, con lo stesso nome, si celebra lo stesso giorno a Santa Croce di Magliano.
  • La festa di S. Giuseppe (19 marzo).
  • Presepe Vivente: durante le festività natalizie viene organizzato dalla Proloco solitamente per 5 date. Percorso storico tra arti e mestieri durante il quale vengono offerti prodotti caldi ed alla fine della salita dopo aver osservato e partecipato ad oltre 30 scene e incontrato circa 140 personaggi, si arriva ai piedi della antica cattedrale di Guardialfiera, dove vi è la cripta romanica.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Guardialfiera è un importante centro per la produzione dell'olio extravergine d'oliva[10] ed è un paese membro dell'associazione nazionale città dell'olio[11]. Nel territorio di Guardialfiera si estende la diga del Liscione, nota come lago di Guardialfiera.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
28 giugno 1988 6 giugno 1993 Mario Di Sabato Democrazia Cristiana Sindaco [12]
7 giugno 1993 28 aprile 1997 Paolo Frascatore lista civica Unità e Progresso Sindaco [12]
28 aprile 1997 14 maggio 2001 Remo Giuseppe Grande - Sindaco [12]
14 maggio 2001 30 maggio 2006 Remo Giuseppe Grande lista civica Sindaco [12]
28 novembre 2006 30 gennaio 2007 Scipione Lombardi Comm. pref. [12]
29 maggio 2007 7 maggio 2012 Giuseppe Bellini lista civica Sindaco [12]
7 maggio 2012 12 giugno 2017 Remo Giuseppe Grande Sindaco [12]
12 giugno 2017 12 giugno 2022 Vincenzo Tozzi Si Amo Guardialfiera Sindaco [12]
13 giugno 2022 in carica Vincenzo Tozzi Si Amo Guardialfiera Sindaco [12]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La squadra di calcio locale è l’Asd Guardialfiera Calcio che milita nel campionato regionale di Prima Categoria girone B.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Pasquale Albino, Biografie e ritratti degli uomini illustri della provincia di Molise, vol. 3, Campobasso, 1866, pp. 154-162.
  5. ^ Google Books
  6. ^ Comune di Guardialfiera Archiviato il 31 marzo 2012 in Internet Archive.
  7. ^ Campobasso blogspot
  8. ^ a b Maestri lavoro Molise (PDF), su maestrilavoromolise.it. URL consultato il 25 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  9. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  10. ^ Le città dell'olio, Touring Editore 2001 pag. 172 ISBN 88-365-2141-X
  11. ^ Guardialfiera è Città dell’Olio, su Associazione Nazionale Città dell'Olio. URL consultato il 22 gennaio 2021.
  12. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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