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Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il borgo medievale di Arquà si articola intorno a piazza Roma, dove si affacciano il palazzo Contarini (in seguito Naccari, ora Marolla) in stile gotico veneziano del Quattrocento e, di fronte, un palazzo del XIV secolo.
Completa lo scorcio la chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta, di poco posteriore all'anno Mille, ampliata e impreziosita da un complesso pittorico dal gusto bizantino fino all'influsso di Giotto: di particolare interesse è la tela di Palma il Giovane, L'Assunta.

Al centro del sagrato sorge l'arca in marmo rosso di Verona contenente le spoglie del Petrarca, eretta nel 1380.[1] Nella strada che conduce a valle, al di sotto del sagrato, è presente una fontana con lavatoi detta "del Petrarca",[2] la cui costruzione è stata attribuita al poeta stesso, anche se la fattura risulta duecentesca. A fianco vi sono due abitazioni storiche: una gotica e una quattrocentesca, dotata di giardino pensile.

In via Valleselle 4 si trova la Casa del Petrarca.[3]

Il borgo di Arquà Petrarca è stato insignito della bandiera arancione del Touring Club Italiano, con la seguente motivazione:

La località si distingue per il grande valore delle sue risorse storico-culturali, aperte e ben conservate. Da segnalare la completezza ed efficacia della segnaletica turistica, oltre ad un sito web completo, aggiornato con i numerosi eventi e fortemente orientato verso i turisti. Il comune è poi caratterizzato da accessibilità e da un’elevata mobilità interna.

Il Monte Castello, un dosso di origine riolitica alto 108 metri e dalla cima spianata, che si erge a sud della città di Arquà, ospita oggi il Monumento ai Caduti della Guerra.[4] In antico vi si insediava invece un castello di fine X secolo della tipologia castrum, ovvero una villa signorile fortificata.[5] Questa, evolutasi dalle curtes, fungeva da centro difensivo, economico e giurisdizionale del territorio, poteri accentrati nelle mani di un Signore che successivamente tramandava ai suoi discendenti.[6] La prima attestazione dell' esistenza del castello è in un documento del gennaio del 985, dove viene citato esplicitamente come castrum Arquade, mentre la prima menzione di un Signore suo proprietario avviene in un documento del 1040, dove si cita Rodolfo Normanno, vassallo degli Estensi.[7][8] Il castello venne distrutto nel 1322 da Corrado da Vigonza, esponente della nobiltà antiezelliniana: i suoi ruderi furono poi smantellati o sommersi per la costruzione del Monumento ai Caduti.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Arquà Petrarca (Pd), Tomba del Petrarca, su Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.
  2. ^ Chiara De Gasperi, Arquà Petrarca: fiori d’arancio, giuggiole e poesia, su Vinoway.com, 20 marzo 2015. URL consultato il 9 marzo 2024 (archiviato il 9 marzo 2024).
  3. ^ Casa del Petrarca, su Comune di Padova - Settore Cultura e Turismo. URL consultato il 9 marzo 2024 (archiviato il 9 marzo 2024).
  4. ^ Antonio Mazzetti, I nomi della terra - Toponomastica dei colli Euganei, Cierre Edizioni, 1999, p. 175.
  5. ^ Benedetta Castiglioni, «I castelli degli Euganei», in Padova e il suo territorio, vol. 52, Dicembre 1994.
  6. ^ Elda Zorzi, Il territorio padovano nel periodo di trapasso da Comitato a Comune, in “Miscellanea di storia veneto-tridentina”, serie IV, III, Venezia, R. Deputazione di storia patria delle Venezie, 1930.
  7. ^ Andrea Gloria, Codice diplomatico padovano dal secolo VI a tutto l’XI, documento n.70, II, Venezia, Deputazione veneta di storia patria, 1877, pp. 103-104.
  8. ^ Andrea Gloria, Codice diplomatico padovano dal secolo VI a tutto l’XI, documento n.140, II, Venezia, Deputazione veneta di storia patria, 1877, pp. 176-177.
  9. ^ Giulia Roat e Sonia Schivo, Architettura ed urbanistica medievale di Arquà Petrarca, in Gian Pietro Brogiolo e Alexandra Chavarrìa Arnau (a cura di), MONSELICE. Archeologia e architetture tra Longobardi e Carraresi, SAP Società Archeologica s.r.l., 2017, ISSN 9788899547097 (WC · ACNP) (archiviato dall'originale).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessio Dal Zotto, Arquà Petrarca, Padova, Tipografia Antoniana, 1962.
  • Andrea Gloria, Codice diplomatico padovano dal secolo VI a tutto l’XI, Venezia, 1877.
  • Antonio Mazzetti, I nomi della terra. Toponomastica dei colli Euganei., Cierre Edizioni, 1999, ISBN 8855200755.
  • Benedetta Castiglioni, I castelli degli Euganei, in Padova e il suo territorio, n. 52, 1994, ISSN 11209755 (WC · ACNP).
  • Elda Zorzi, Il territorio padovano nel periodo di trapasso da Comitato a Comune, in “Miscellanea di storia veneto-tridentina”, serie IV, III, Venezia, R. Deputazione di storia patria delle Venezie, 1930.
  • Gian Pietro Brogiolo e Alexandra Chavarria Arnau, Monselice. Archeologie e architetture tra Longobardi e Carraresi., SAP Società Archeologica s.r.l., 2017, ISBN 9788899547097.
  • Luigi Montobbio, Arquà Petrarca. Storia a Arte, Padova - Abano Terme, 1998.
  • Roberto Valandro, Incontro con Arquà Petrarca, 1974.

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