Cyberpunk: differenze tra le versioni
Riga 97: | Riga 97: | ||
===Atompunk=== |
===Atompunk=== |
||
L'atompunk è ambientato nell'epoca pre-digitale ed è caratterizzato dall'uso dell'[[energia atomica]] e dell'[[esplorazione spaziale]]. Spesso l'ambientazione è post-apocalittica, come nella serie di videogiochi [[Fallout (serie)|Fallout]]. |
L'atompunk è ambientato nell'epoca pre-digitale ed è caratterizzato dall'uso dell'[[energia atomica]] e dell'[[esplorazione spaziale]]. Spesso l'ambientazione è post-apocalittica, come nella serie di videogiochi [[Fallout (serie)|Fallout]].<ref>http://www.wired.com/beyond_the_beyond/2008/12/here-comes-atom/</ref> |
||
È spesso definita genericamente ''atompunk fantasy'' ogni opera di genere fantastico che combini la magia con la [[tecnologia nucleare]]. |
|||
Talvolta si usa il termine ''atomfantasy'' per indicare un atompunk fantasy dove la tendenza fantasy è maggioritaria.<ref>http://www.wired.com/beyond_the_beyond/2008/12/here-comes-atom/</ref> |
|||
===Clockpunk=== |
===Clockpunk=== |
Versione delle 23:04, 1 giu 2011
Il cyberpunk è una corrente letteraria e artistica nata nella prima metà degli anni ottanta nell'ambito della fantascienza, di cui è divenuto un sottogenere. Il nome si fa derivare da cibernetica e punk e fu originariamente coniato da Bruce Bethke come titolo per il suo racconto Cyberpunk, pubblicato nel 1983[1], anche se lo stile fu reso popolare ben prima della sua pubblicazione dal curatore editoriale Gardner Dozois. Il cyberpunk tratta di scienze avanzate, come l'information technology e la cibernetica, accoppiate con un certo grado di ribellione o cambiamento radicale nell'ordine sociale.
Tra gli esponenti più noti vengono comunemente indicati William Gibson, per i racconti e romanzi fortemente innovativi e caratteristici dal punto di vista stilistico e delle tematiche, e Bruce Sterling, per l'elaborazione teorica. Sterling ha definito a posteriori il cyberpunk come «un nuovo tipo di integrazione. Il sovrapporsi di mondi che erano formalmente separati: il regno dell'high tech e il moderno pop underground».[2]
È talvolta definita genericamente "cyberpunk-fantasy" o "cyberfantasy" un'opera di genere fantasy che riguardi internet o il cyberspazio.
Origini
Il curatore editoriale di fantascienza Gardner Dozois è generalmente riconosciuto come la persona che ha reso popolare il termine "cyberpunk" come genere di letteratura, malgrado lo scrittore del Minnesota Bruce Bethke avesse coniato il termine nel 1980 per il suo racconto "Cyberpunk" che fu pubblicato nel numero del novembre del 1983 di Amazing Science Fiction Stories.[3] Il termine fu rapidamente riutilizzato come etichetta da applicare alle opere di William Gibson, Bruce Sterling, John Shirley, Rudy Rucker, Michael Swanwick, Pat Cadigan, Lewis Shiner, Richard Kadrey e altri. Questi scrittori in realtà avevano deciso di chiamarsi Mirrorshades Movement (movimento degli occhiali a specchio). Di questi, Sterling divenne il principale ideologo, grazie alla sua fanzine Cheap Truth. John Shirley scrisse articoli sull'importanza di Sterling e Rucker.[4]
William Gibson con il suo romanzo Neuromante (1984) è di gran lunga il più celebre autore connesso al termine cyberpunk. Egli enfatizzò lo stile, una fascinazione per le superfici, l'aspetto del futuro e l'atmosfera oltre i tropi della fantascienza tradizionale. Considerato come l'opera che "ruppe il ghiaccio" e talvolta "l'archetipo dell'opera cyberpunk",[5] Neuromante fu insignito dei premi Hugo, Nebula e Philip K. Dick. Seguì il debutto popolare dei romanzi di Gibson Giù nel ciberspazio (Count Zero, 1986) e Monna Lisa Cyberpunk (Mona Lisa Overdrive, 1988), costituenti la celeberrima Trilogia dello Sprawl. In base al Jargon File, "l'ignoranza pressoché totale di Gibson riguardo ai computer e all'odierna cultura hacker gli permise di speculare intorno al ruolo dei computer e degli hacker nel futuro in modi che gli hacker trovarono naif in modo irritante e tremendamente stimolanti al tempo stesso."[6]
Secondo lo stesso Gibson,[7] il cyberpunk non fu mai un vero e proprio movimento, quanto piuttosto una sensibilità comune ad alcuni autori, identificabili in quelli raccolti nella prima antologia del cyberpunk intitolata Mirrorshades (1986).
Non esistono dichiarazioni d'intenti firmate da più autori, e si deve principalmente a Bruce Sterling l'idea di un movimento formale. William Gibson ha affermato: "Non sono mai stato davvero convinto che il Cyberpunk fosse mai stato un movimento letterario in senso formale. Questa visione viene distorta dal piacere di Sterling nell'utilizzare la retorica di un movimento radicale, pur sospettando che un certo elemento di umoristica autoconsapevolezza si perda nella traduzione"[8]; e poco più avanti "Per Cyberpunk io intendo una tendenza della cultura pop degli ultimi dieci anni circa, qualcosa che noi possiamo scorgere nella narrativa, fumetti, musica, cinema, videoclip, moda".[8]
Secondo Gibson, il suo principale esponente, e significativa parte della critica, il cyberpunk, almeno in quanto corrente d'avanguardia, si può considerare concluso già alla metà degli anni ottanta. Il suo successo in seguito avrebbe spinto molti altri autori a sfruttarne le tematiche, anche per scopi commerciali, favorendo appunto la nascita di un nuovo genere. In ogni caso la sua crescente popolarità tra lettori ed autori ha reso ormai stabilmente il cyberpunk un importante sottogenere della letteratura fantascientifica, con forti influenze estetiche sul cinema, sul fumetto e più in generale sulla cultura mediatica.
Fonti e temi della letteratura cyberpunk
Come movimento letterario, il cyberpunk nasce come una filiazione diretta della fantascienza americana, ma è subito evidente un allontanamento dal mainstream di questa letteratura di genere. Nel contesto della letteratura di fantascienza, la linea che porta al cyberpunk è quella che parte da Aldous Huxley e da 1984 di George Orwell e che passa per i maggiori modelli di James Ballard e soprattutto di Philip K. Dick.
Il cyberpunk, come tutte quelle correnti che possono essere inserite nel clima postmoderno, si caratterizza per la grande varietà di fonti da cui attinge per l'elaborazione del proprio immaginario. Un clima culturale molto favorevole alle ibridazioni di generi. È proprio grazie a questo clima che fu possibile ad autori come William S. Burroughs, esponente di spicco della Beat generation, di essere tra gli ispiratori del movimento.
Altri elementi concorrono alla scelta dei temi della prima produzione cyberpunk. Evidenti sono gli influssi della psichedelia degli anni sessanta e settanta, con le sue promesse di nuove percezioni offerte dalla chimica e dalle droghe sintetiche, di aprire nuove porte verso mondi fino ad allora relegati alla sfera dell'inconscio.
Queste visioni sono spesso associate a particolari interpretazioni del romanticismo, soprattutto William Blake, ma non solo, un parallelo spesso messo in evidenza dalla critica. Orlin Damyanov, ad esempio, mette in relazione il romanticismo del Frankenstein di Mary Shelley con Neuromante di William Gibson. In questo confronto, messo in evidenza da più critici, emerge uno degli elementi di maggior interesse del cyberpunk: lo spostamento dell'attenzione sulla percezione soggettiva, seppure condivisa, spazi virtuali che cessano di essere tali almeno nel significato letterale del termine. Il mondo cessa di essere una tensione al divenire, storicamente comprensibile coi suoi rapporti di causa ed effetto come lo aveva disegnato il Romanticismo, per diventare, come ha scritto Valmerz, "il dispiegarsi di un codice nella sfera della comunicazione".[senza fonte][9]
Un altro dei maggiori temi del cyberpunk è il rapporto che emerge tra l'essere umano e la tecnologia, che tende ad esprimersi prioritariamente nel rapporto con il corpo umano, mostruoso o, in modo aggiornato, cyborg. Nei racconti degli autori di Mirrorshades sono molto frequenti i personaggi che presentano innesti meccanici nel proprio corpo. Tecnologie che diventano parte integrante del corpo umano, aumentano le sue capacità, consentono azioni altrimenti impossibili. Il corpo umano cessa in questo modo di essere qualcosa di immutabile, naturale, e diventa un elemento modificabile e tecnologico, recuperando una visione del corpo in realtà molto antica, già presente nella cultura popolare medievale[10]
Lo stile cyberpunk
Anticipato e prefigurato sotto certi aspetti nelle opere di Philip K. Dick, all'aspetto tecnologico tipico della fantascienza il cyberpunk aggiunge una forte connotazione politica e sociale.
I romanzi cyberpunk sono ambientati in un futuro prossimo (intorno al 2020), in un mondo decadente e ipertecnologico dominato dalle grandi multinazionali commerciali, le Zaibatsu, spalleggiate dalla Yakuza, la potente mafia giapponese. I protagonisti, in genere degli hacker, sono in costante fuga da questa cupa realtà e trovano la loro ragion d'essere in un mondo virtuale parallelo, il cyberspazio, teatro delle loro battaglie.
Lo stile narrativo è caratterizzato dall'apparente assenza di un intreccio ben definito – il racconto si concentra sulle azioni dei personaggi – e dall'uso di un linguaggio barocco che mischia tecnicismi informatici ed espressioni gergali della strada, molto difficile da rendere in una traduzione.
Alcuni luoghi comuni del genere
- la Matrice, evoluzione dell'attuale Internet: un sistema informatico del quale l'utente entra a fare parte, grazie alla realtà virtuale ed agli innesti nel corpo umano
- l'ICE, un firewall capace di rispondere attivamente alle intrusioni telematiche
- lo sprawl, la degradata periferia delle megalopoli, l'habitat degli hacker e degli emarginati
- gli innesti artificiali (software e hardware) per potenziare/alterare le caratteristiche fisiche o cerebrali dell'essere umano
- la presenza di occhiali a specchio (mirrorshades in inglese).
Elementi teorici
- Ibridazione
- Replicanti e cloni
- Ripetizione (come in Differenza e ripetizione di Gilles Deleuze)
- Simulazione come realtà virtuale o come identità mutante
- Il grottesco romantico
- L'alienazione come spersonalizzazione o derealizzazione
- la paranoia legata all'immaginario delle droghe psichedeliche come controparte negativa
- Società contenente inevitabili elementi distopici
- Relativismo e postmodernità
- Tecnocrazia
Gli autori di Mirrorshades
Elenco degli autori presenti nella raccolta Mirrorshades del 1986, e che – secondo quanto dichiarato da William Gibson – sarebbero da ritenersi gli unici autori cyberpunk originali:
- Greg Bear
- Pat Cadigan
- Paul Di Filippo
- William Gibson
- James Patrick Kelly
- Marc Laidlaw
- Tom Maddox
- Rudy Rucker
- Lewis Shiner
- John Shirley
- Bruce Sterling
Precursori del cyberpunk
Alcuni autori e opere che sono stati ritenuti precursori del genere cyberpunk (in ordine cronologico di pubblicazione delle opere):
- Aldous Huxley, Il Mondo Nuovo (Brave New World, 1933)
- George Orwell, 1984 (Nineteen Eighty-Four, 1948)
- Alfred Bester, Destinazione stelle (pubblicato anche come La tigre della notte) (The Stars My Destination – Tiger! Tiger!, 1956)
- William S. Burroughs, Il pasto nudo (Naked Lunch, 1959); La morbida macchina (The Soft Machine, (1961)
- Roger Zelazny, He Who Shapes (1965), Il signore dei sogni (Dream Master, 1966)
- Philip K. Dick, Il cacciatore di androidi ovvero Ma gli androidi sognano pecore elettriche? (Do Androids Dream of Electric Sheep?, 1968, da cui è stato tratto il film Blade Runner, 1982); Le tre stimmate di Palmer Eldritch, 1964
- David Drake, Lacey and His Friends (1974)
- John Brunner, Rete globale ovvero Codice 4GH (The Shockwave Rider, 1975)
- John M. Ford, Web of Angels (1980)
- Vernor Vinge, Il vero nome (True Names – racconto, 1981)
- K.W. Jeter, Dr. Adder (pubblicato nel 1984 ma scritto durante gli anni settanta)
Derivati del cyberpunk
Il cyberpunk ha avuto una notevole influenza sulla narrativa fantascientifica e non, dal cyberpunk sono ritenuti derivati (o paralleli) lo Steampunk, che propone argomenti cyberpunk in un'ambientazione storica, lo Splatterpunk e il Postcyberpunk, un filone non omogeneo di nuovi autori che si propone un aggiornamento delle tematiche cyberpunk. Imparentato e, almeno parzialmente, discendente è il gothicpunk. In Italia le istanze del cyberpunk sono germinate nell'avanguardia del connettivismo.
Atompunk
L'atompunk è ambientato nell'epoca pre-digitale ed è caratterizzato dall'uso dell'energia atomica e dell'esplorazione spaziale. Spesso l'ambientazione è post-apocalittica, come nella serie di videogiochi Fallout.[14]
Clockpunk
Clockpunk è un termine coniato dal GURPS e si riferisce a un sottogenere del fantasy ambientato in un mondo rinascimentale dove le invenzioni di Leonardo da Vinci sono state non solo costruite e usate, ma anche migliorate. Sono presenti anche elementi magici. Il maggiore autore clockpunk è Jay Lake[15].
Dieselpunk
Proposto inizialmente quale genere dai creatori del gioco di ruolo Children of the Sun,[16] il dieselpunk è riferibile alle opere di immaginazione ispirate ai pulp magazine della metà del Novecento ed è ambientato in un mondo analogo allo steampunk, benché specificamente caratterizzato dall'ascesa del potere del petrolio e dalla percezione tecnocratica, incorporando elementi neo-noir e condividendo temi più con il cyberpunk che con lo steampunk.[17] Benché la rilevanza del dieselpunk come genere non sia del tutto priva di contestazioni, quale quintessenza della narrativa dieselpunk sono state suggerite[18][19] opere che vanno dal film retrofuturistico Sky Captain and the World of Tomorrow al videogioco dell'Activision Return to Castle Wolfenstein (2001).
Mythpunk
Catherynne M. Valente coniò il termine mythpunk per indicare un sottogenere del fantasy in cui elementi mitologici si fondono completamente con la nostra realtà. I maggiori scrittori mythpunk sono: Catherynne M. Valente, Ekaterina Sedia, Theodora Goss, Sonya Taaffe e Neil Gaiman.[20][21] Il mythpunk differisce dal fantasy mitologico perché quest'ultimo usa elementi mitologici senza fonderli con la nostra realtà. Nelle ambientazioni mythpunk, le creature mitologiche sono viste come normali e non creano stupore negli esseri umani.
Bibliografia essenziale
Romanzi
- La trilogia dello Sprawl di William Gibson:
- Neuromante (Neuromancer, 1984) (Ed. Nord 1993; nuova edizione riveduta, con introduzione bio-bibliografica, Mondadori 2003)
- Giù nel ciberspazio (Count Zero, 1986) (Mondadori)
- Monna Lisa Cyberpunk (Mona Lisa Overdrive, 1988) (Mondadori)
- La trilogia del Ponte di William Gibson:
- Luce virtuale (Virtual Light, 1994) (Mondadori)
- Aidoru (Idoru, 1997) (Mondadori)
- American Acropolis, 1999 (Mondadori)
- Bruce Sterling, La matrice spezzata, 1985 (Ed. Nord)
- Bruce Sterling, Isole nella rete, 1988 (Fanucci)
- Pat Cadigan, Mindplayers, 1987 (Shake)
- Akira Mishima, Bambole (Fanucci)
- Akira Mishima, Overminder - il sognatore (Fanucci)
Antologie e raccolte
- William Gibson – La notte che bruciammo Chrome (Burning Chrome, 1986) (Mondadori)
- Bruce Sterling (a cura di) - Mirrorshades, 1986 (Bompiani)
- Piergiorgio Nicolazzini (a cura di) - AA.VV. Cyberpunk (Nord), 1994
- AA.VV. – Strani Attrattori, antologia di fantascienza radicale (Shake)
- AA.VV. – Sangue sintetico. Antologia del cyberpunk italiano (Pequod)
- AA.VV. – Cuori elettrici. L'antologia essenziale del cyberpunk (Einaudi)
- Raffaele Scelsi (a cura di), Cyberpunk. Antologia di testi politici, Milano, Shake, 1990
Saggi e studi critici
- Antonio Caronia, Domenico Gallo – Houdini e Faust: breve storia del Cyberpunk, Baldini & Castoldi, 1997
- Mark Dery – Velocità di fuga. Cyberculture a fine millennio (Feltrinelli)
- Derrick de Kerckhove – Brainframes, Baskerville 1993
- William Gibson, Bruce Sterling – Parco giochi con pena di morte (raccolta di articoli e interviste), Mondadori 2001
- Fabio Giovannini, Cyberpunk e Splatterpunk, Datanews, Roma 1992
- Katie Hafner, John Markoff – Cyberpunk: outlaws and hackers on the computer frontier (inedito in Italia)
- Timothy Leary – Chaos and Cyberculture (Ronin Pub), edito in Italia come "Caos e Cibercultura" da Urra/Apogeo
- Steven Levy – Hackers: eroi della rivoluzione del computer (Shake)
- Piergiorgio Nicolazzini, La nuova fantascienza: dal cyberpunk allo slipstream, in Cyberpunk (a cura di F. Forte), Stampa Alternativa, Roma 1995
- Bruce Sterling – Giro di vite contro gli hacker (The hacker crackdown) (Shake)
- Nando Vitale, Cyberguida, Datanews, Roma 1996
- Nando Vitale, Roberto Callipari, Immagini dal cyberspazio, Stampa Alternativa, Roma 1993
- Franco Berardi. Mutazione e cyberpunk. Immaginario e tecnologia negli scenari di fine millennio. Costa & Nolan, 1994. ISBN 978-88-7648-160-4.
- Franco Berardi. Ciberfilosofia. 1995.
- Franco Berardi. Cancel & Più cyber che punk. Milano-Bologna, Synergon, 1992.
Fumetti
- Ranxerox (1978) di Stefano Tamburini, Andrea Pazienza e Tanino Liberatore
- Akira (1982) di Katsuhiro Otomo
- Ghost in the Shell (1991) di Masamune Shirow
- Alita l'angelo della battaglia (1991) di Yukito Kishiro
- Nathan Never (1991) di Medda, Serra e Vigna, pubblicato dalla Sergio Bonelli Editore
- Blame! (1998), Noise! e Biomega (2004) di Tsutomu Nihei
- Eden: It's an Endless World! (1998) di Hiroki Endo
- Tank Girl di Jamie Hewlett e Alan Martin
- Cyber Blue di Tetsuo Hara
- Ghost Rider 2099 di Len Kaminsky MARVEL ED.
- Genocyber di Tony Takezaki
Filmografia
Il cyberpunk – se considerato, in senso ristretto, come l'avanguardia culturale della prima metà degli anni ottanta – non produsse un filone cinematografico, dato che tra i suoi promotori non vi erano cineasti. Le poche trasposizioni cinematografiche dei romanzi e racconti cyberpunk, girate solo molti anni dopo, sono ritenute in genere poco riuscite ed assai poco fedeli alle storie originali. Malgrado questo, vari film influenti, come Blade Runner e la trilogia di Matrix, sono stati visti come importanti esempi dello stile e dei temi cyberpunk.[22] Volendo ampliare l'ambito fino a comprendere film che trattano temi come il rapporto della contaminazione tra corpo e digitale, tra la carne e l'artificiale, allora si potrebbe indicare David Cronenberg come uno dei più attivi cineasti.[23]
Una lista di film che hanno a che fare col cyberpunk. Alcuni sono tratti o ispirati da autori cyberpunk, altri precedono il filone.
- Blade Runner (1982) di Ridley Scott, tratto da Il cacciatore di androidi ovvero Ma gli androidi sognano pecore elettriche? (Do androids dream of electric sheeps?) di Philip K. Dick.
- Tron (1982) di Steven Lisberger
- Videodrome (1983) di David Cronenberg
- Brainstorm (1983) di Douglas Trumbull
- Wargames (1983) di John Badham
- Terminator (1984) di James Cameron
- Terminator 2 - Il giorno del giudizio (1991) di James Cameron
- Terminator 3 - Le macchine ribelli (2003) di Johnatan Mostow
- RoboCop (1987) di Paul Verhoeven
- RoboCop 2 (1991) di Irvin Kershner
- RoboCop 3 (1993) di Fred Dekker
- Akira (1988) di Katsuhiro Otomo
- Tetsuo (1988) di Shinya Tsukamoto (sul "feticismo del metallo")
- Cyber City Oedo 808 (1990) anime di Yoshiaki Kawajiri
- Hardware: metallo letale (1990) di Richard Stanley
- Il tagliaerbe (The Lawnmower Man, 1992) di Brett Leonard
- Il Tagliaerbe 2: The Cyberspace (Lawnmower Man 2: Beyond the Cyberspace, 1996) di Farhad Mann
- Freejack - In fuga nel futuro (1992) di Geoff Murphy
- Strange Days (1995) di Kathryn Bigelow, storia di James Cameron
- Ghost in the Shell (1995) di Mamoru Oshii, tratto dall'omonimo manga di Masamune Shirow
- Johnny Mnemonic (1995) di Robert Longo, tratto dall'omonimo racconto di William Gibson
- Tank Girl (1995) di Rachel Talalay, tratto dal omonimo fumetto di Jamie Hewlett e Alan Martin
- Gattaca - La porta dell'universo (1997) di Andrew Niccol
- Nirvana (1997) di Gabriele Salvatores
- serial experiments lain (1998) di Ryutaro Nakamura, Chiaki Konaka, serie animata giapponese
- New Rose Hotel (1998) di Abel Ferrara, tratto dall'omonimo racconto di William Gibson
- X-Files (1998) stagione 5, episodio 11 Kill Switch scritto da William Gibson
- eXistenZ (1999) di David Cronenberg
- Matrix (1999) dei fratelli Wachowsky rielabora molti temi di Neuromante di William Gibson
- Matrix Reloaded (2003) dei fratelli Wachowsky
- Matrix Revolutions (2003) dei fratelli Wachowsky
- Animatrix (2003) di vari registi
- Waking Life - Risvegliare la vita, di Richard Linklater (2001)
- Cypher (2002) di Vincenzo Natali
- Minority Report (2002) di Steven Spielberg
- Io, Robot (film) (2004) di Alex Proyas
- The island (2005) di Michael Bay
- Æon Flux - Il futuro ha inizio (Æon Flux, 2005) di Karyn Kusama
- Ultraviolet (2006) di Kurt Wimmer
- A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare (A Scanner Darkly, 2006) di Richard Linklater, dal libro omonimo di Dick, realizzato con la tecnica del rotoscoping
- Il mondo dei replicanti (2009) di Jonathan Mostow
- Inception (2010) di Christopher Nolan
Giochi
Giochi di ruolo
Esistono numerosi giochi di ruolo con ambientazioni direttamente o indirettamente ispirate al cyperpunk
- Sine Requie Anno XIII è un gioco di ruolo horror italiano ambientato in un mondo invaso dai Morti durante lo sbarco in Normandia. Il regno di Z.A.R., tecnocate sovietico che strappa la carne dei suoi sudditi per sostituirla con macchine a benzina è stato da molti definito come un esempio di Dieselpunk.
- Mutant Chronicles è un gioco di ruolo ambientato nel XXIII secolo con tendenze gotiche in certe sue parti.
- Cyberpunk 2020 è un gioco di ruolo direttamente ispirato alle ambientazioni di Gibson ed edito dalla Talsorian Games.
- Shadowrun è un gioco di ruolo che mescola il fantasy con il cyberpunk
- GURPS Cyberpunk è un modulo per GURPS della Steve Jackson Games che ripropone anch'esso un'ambientazione cyberpunk (famoso per essere stato sequestrato dal servizio segreto degli Stati Uniti d'America con l'accusa di essere un manuale per hackers). CthulhuPunk è un'altra ambientazione di GURPS che fonde i miti di Cthulhu di H. P. Lovecraft con il cyberpunk.
- OGL CyberNet è un'ambientazione cyberpunk basata sulla Open Game Licence pubblicata dalla Mongoose Publishing.
- Bubblegum Crisis – Megatokyo 2033 – The Roleplaying game è un gioco di ruolo basato sull'anime Bubblegum Crisis pubblicato dalla Talsorian Games.
- CCG Cyberpunk il gioco di carte collezionabili edito dalla Talsorian Games
Videogiochi
- Snatcher (Konami, 1988)
- Neuromancer (Interplay, 1988)
- Circuit's Edge (Infocom, 1990)
- B.A.T. 1 (Virgin Interactive, 1990)
- BloodNet (MicroProse, 1993)
- Syndicate (Electronic Arts, 1993)
- Computer Underground (Jeff Marlow/Haxoft, 1993)
- Shadowrun (Data East, 1993)
- System Shock (Origin Systems/Electronic Arts, 1994)
- Beneath a Steel Sky (Virgin Interactive, 1994)
- DreamWeb (Empire Interactive/Creative Reality, 1994)
- Burn:Cycle (TripMedia/Philips Interactive, 1995)
- Final Fantasy VII (Squaresoft/Squaresoft, 1997)
- Blade Runner (Virgin/Westwood Studios, 1997)
- Nightlong: Union City Conspiracy (Trecision/Dreamcatcher Interactive/MicroProse/Team 17, 1998)
- Omikron: The Nomad Soul (Quantic Dream/Eidos Interactive, 1999)
- System Shock 2 (Looking Glass/Electronic Arts, 1999)
- Deus Ex (Eidos Interactive/Ion Storm, 2000)
- Perfect Dark (Nintendo/Rare, 2000)
- Uplink (Introversion Software, 2001)
- Rez (SEGA, 2001)
- TimeSplitters 2 (Eidos Interactive/Free Radical Design, 2002)
- Paradise Cracked (Tri Synergy/MiST Land/Buka Entertainment, 2003)
- Deus Ex: Invisible War (Eidos Interactive/Ion Storm, 2003)
- Jak 2: Renegade (SCEA/Naughty Dog, 2003)
- Jak 3 (SCEA/Naughty Dog, 2004)
Musica
- Cyberpunk (album) di Billy Idol – Tematiche e sonorità esplicitamente Cyberpunk
- Clock DVA
- Artificial Kid (Danno, Stabbyoboy, djCraim) - N° 47 album rap di chiara ambientazione e sonorità cyberpunk
- Dior DNA, brano dell'artista elettronico Eugene, dichiaratamente ispirato a Blade Runner
- Daydream Nation, album dei Sonic Youth [1988] (nel saggio Cyberpunk, una guida schematica di di Richard Kadrey e Larry McCaffery presente nell'antologia Cyberpunk a cura di Piergiorgio Nicolazzini, viene definito come "il più radicale esempio di cyberpunk musicale")
Nella musica EBM e Aggrotech sono presenti molte tematiche cyberpunk, e gruppi come Amduscia e Dope Stars INC. trattano quasi totalmente di questi temi
Note
- ^ The Etymology of "Cyberpunk"
- ^
«The term captures something crucial to the work of these writers, something crucial to the decade as a whole: a new kind of integration. The overlapping of worlds that were formerly separated: the realm of high tech and the modern pop underground...»
- ^ Bethke, Bruce. "Cyberpunk" Amazing Science Fiction Stories, Vol. 57, N. 4; Novembre 1983 Link
- ^ John Shirley. Two Cyberpunks: Sterling and Rucker 1999 Link
- ^ Notes Toward a Postcyberpunk Manifesto - Person, Lawrence first published in Nova Express issue 16, 1998, later posted to Slashdot
- ^ definizione del Jargon File; vedi anche "Cyberpunk" nella Jargon Wiki.
- ^ Intervista raccolta nell'antologia Disneyland con pena di morte
- ^ a b Bruce Sterling, intervista pubblicata su Avvenire del 18 febbraio 1994
- ^ Questo tema fa eco al tema dei mondi paralleli, anche se qui si tratta di mondi interiori e non esteriori, come, per esempio, era nell'Ottocento nella visione filosofica dell'Auguste Blanqui deL'Eternité par les astres o nel Novecento è in quella di Borges. Nel campo delle scienze, invece, il cyberpunk fa eco alla Logica fuzzy.
- ^ Michail Bachtin, L'opera di Rabelais e la cultura popolare
- ^ Hidden Tokyo
- ^ How did Japan become the favored default setting for so many cyberpunk writers?
- ^ William Gibson, Neuromancer, Ace Books, agosto 1984, p. 69, ISBN 0-441-56956-0.
- ^ http://www.wired.com/beyond_the_beyond/2008/12/here-comes-atom/
- ^ http://www.sfrevu.com/php/Review-id.php?id=6311
- ^ (EN) Mark Bruno, Interview: Misguided Games’ Lewis Pollak, on Children, GamingReport.com, 19 novembre 2001.
- ^ (EN) A.M. Dellamonica, Cyberpunk, steampunk and now stitchpunk? Your guide to 11 sci-fi punks, 2008.
- ^ (PL) Krzysztof Janicz, Chronologia dieselpunku, 2008.
- ^ (EN) Sarah Hope Williams, Just what is “Stitchpunk,” Anyway?, 13 settembre 2009.
- ^ http://fantasybookcritic.blogspot.com/2007/11/interview-with-catherynne-m-valente.html
- ^ http://blogs.guardian.co.uk/books/2008/02/new_womens_worlds_in_fantasy.html
- ^ Stephen Graham, The Cybercities Reader, Routledge, 2004, p. 389, ISBN 0-415-27956-9.
- ^ Roy Menarini, Poesie del corpo sperimentale, su mangoni.net. URL consultato il 26 maggio 2010.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su cyberpunk