Loredana Bertè: differenze tra le versioni

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La sua famiglia era costituita da quattro figlie: Leda ([[1945]]), Domenica ([[1947]]), Loredana ([[1950]]) e Olivia ([[1958]]).
La sua famiglia era costituita da quattro figlie: Leda ([[1945]]), Domenica ([[1947]]), Loredana ([[1950]]) e Olivia ([[1958]]).


Trascorre l'infanzia a [[Porto Recanati]], nelle [[Marche]], e si trasferì a [[Roma]] nel [[1965]], dopo la separazione dei genitori, insieme alla madre e alle sorelle; qui inizia a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo come ballerina al "[[Piper Club]]" (dove conosce Renato Fiacchini, successivamente affermatosi con lo pseudonimo di [[Renato Zero]]).
Trascorre l'infanzia a [[Porto Recanati]], nelle [[Marche]], e si trasferisce a [[Roma]] nel [[1965]], dopo la separazione dei genitori, insieme alla madre e alle sorelle; qui inizia a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo come ballerina al "[[Piper Club]]" (dove conosce Renato Fiacchini, successivamente affermatosi con lo pseudonimo di [[Renato Zero]]).


In una intervista rilasciata nel maggio 2009 alla rivista ''Musica Leggera'' la Bertè parla di un rapporto molto aspro con il padre che lei definisce "padrone", violento e feroce verso la moglie e le figlie, tanto che nella stessa intervista attribuisce al padre stesso la causa della morte della sorella [[Mia Martini]].
In una intervista rilasciata nel maggio 2009 alla rivista ''Musica Leggera'' la Bertè parla di un rapporto molto aspro con il padre che lei definisce "padrone", violento e feroce verso la moglie e le figlie, tanto che nella stessa intervista attribuisce al padre stesso la causa della morte della sorella [[Mia Martini]].

Versione delle 20:12, 22 mag 2009

Template:Gruppo Loredana Berté (Bagnara Calabra, 20 settembre 1950) è una cantante italiana.

Biografia

L'infanzia

Loredana Bertè nasce a Bagnara Calabra il 20 settembre 1950, tre anni dopo la sorella Domenica Bertè (vero nome di Mia Martini), scomparsa il 12 maggio 1995 a soli 47 anni.

Il padre, Giuseppe Radames Bertè, e la madre Maria Salvina Dato sono entrambi insegnanti. Il padre è professore di latino e greco (in seguito preside di liceo), mentre la madre è maestra elementare. La sua famiglia era costituita da quattro figlie: Leda (1945), Domenica (1947), Loredana (1950) e Olivia (1958).

Trascorre l'infanzia a Porto Recanati, nelle Marche, e si trasferisce a Roma nel 1965, dopo la separazione dei genitori, insieme alla madre e alle sorelle; qui inizia a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo come ballerina al "Piper Club" (dove conosce Renato Fiacchini, successivamente affermatosi con lo pseudonimo di Renato Zero).

In una intervista rilasciata nel maggio 2009 alla rivista Musica Leggera la Bertè parla di un rapporto molto aspro con il padre che lei definisce "padrone", violento e feroce verso la moglie e le figlie, tanto che nella stessa intervista attribuisce al padre stesso la causa della morte della sorella Mia Martini.

Loredana Berté nel 1970

Gli esordi

Nel 1966 entra nel gruppo di ballo dei Collettoni e Collettini, che accompagnavano Rita Pavone nei suoi spettacoli, iniziando così a lavorare con il regista Gino Landi ed il coreografo Don Lurio in trasmissioni come Partitissima e Canzonissima.

Iniziano anche le prime esibizioni dal vivo, in spettacoli insieme a Renato Zero, dove sperimentano insieme il canto, la danza ed il mimo.

Nel 1970 debutta in sala di registrazione, come corista assieme alla sorella per l'album di Chico Buarque de Hollanda Per un pugno di Samba, arrangiato da Ennio Morricone e prodotto da Sergio Bardotti; nello stesso anno partecipa anche nei cori del 45 giri Gingi, pubblicato da Pippo Baudo.

Loredana Berté in Ciao Rudy (1971)

Nel 1970 prende parte alla scandalosa versione italiana di Hair, in cui interpreta la parte della ragazza incinta, ed in cui recita in una scena di nudo integrale; è inoltre anche presente nella realizzazione del disco, cantando nei cori e come voce solista in un brano.

Nel 1971 partecipa ai cori del primo album della sorella Mia Martini, Oltre la collina.

Sempre nel 1971 continua l'esperienza teatrale con la commedia musicale Ciao Rudy, di Garinei e Giovannini, ispirata alla figura artistica di Rodolfo Valentino, dove ha l'occasione di recitare con Marcello Mastroianni, Alberto Lionello, Mita Medici e Paola Borboni; nell'album che racchiude le canzoni della commedia e che viene pubblicato l'anno successivo, canta il brano Piaceva alle donne.

Inizia anche la carriera di attrice, recitando in pellicole come Quelli belli... siamo noi di Giorgio Mariuzzo nel 1970 (con Lino Banfi, Ric e Gian, Carlo Dapporto, Orchidea De Santis e Carlo Delle Piane) e Basta guardarla di Luciano Salce nel 1971 (con Mariangela Melato, Franca Valeri, Carlo Giuffré, Pippo Franco e Maria Grazia Buccella).

Nel 1972 insieme a Penny Brown, una delle narratrici dell'opera rock sperimentale di Tito Schipa Jr., partecipa in Orfeo 9, sia nel disco che nella pellicola trasmessa da Rai Due (tratta dallo spettacolo teatrale andato in scena nei due anni precedenti).

Nel 1973 è tra le possibili soubrette di Canzonissima, condotta da Pippo Baudo, ma viene bocciata dalla dirigenza della Rai a causa della sua prorompenza fisica. Posa nuda in un servizio fotografico pubblicato sulla nota rivista Playboy.

In questo periodo appare nei rotocalchi, non solo per essere "la sorella di Mia Martini" (cantante già affermata), ma anche per la sua storia d'amore col tennista Adriano Panatta, conclusasi due anni dopo in modo non felice, ed è la prima di una serie di delusioni sentimentali che caratterizzeranno la sua vita privata.

Loredana Berté e Adriano Panatta nel 1973

Nel 1974 appare nella versione televisiva dell'operetta No no nanette, dove lavora insieme a Claudio Lippi, Giancarlo Tedeschi, i Ricchi e Poveri, Elisabetta Viviani, e Lia Zoppelli, per la regia è curata da Vito Molinari e i costumi da Enrico Rufini.

Nello stesso anno recita nella commedia musicale Forse sarà la musica del mare insieme a Minnie Minoprio e Lando Buzzanca, in cui canta la canzone L'onnipotente uomo con Renato Cortesi, contenuta nell'LP della commedia musicale.

L'ascesa

Dopo diversi provini, viene notata dal discografico Alfredo Cerruti, che la vuole lanciare come cantante sexy: ottiene un contratto con la CGD e nel 1974 pubblica il suo primo album dal titolo Streaking (in inglese: irrompere nudi tra la folla). All'interno dell'album, Loredana appare nuda, immortalata dall'obiettivo di Mauro Balletti (lo stesso fotografo del servizio su Playboy, nonché noto collaboratore di tutte le più grandi cantanti italiane): il disco, un concept album sul sesso, si rivela fin troppo audace e provocatorio (oltre che musicalmente sperimentale) per non essere vittima di una abilissima censura che riuscirà a farlo ritirare dal mercato (verrà poi ripubblicato con copertina diversa); Il tuo palcoscenico, una delle canzoni dell'album, è anche la prima a contenere la parola "cazzo".

Ma il vero successo discografico arriva nel 1975, con la celeberrima Sei bellissima, una delle sue più grandi interpretazioni, anch'essa vittima di censura per i versi a letto mi diceva sempre / non vali che un po' più di niente: nel complesso il testo viene giudicato "troppo forte", ed il disco esce in due versioni, una con le parole incriminate ed un'altra con i versi incriminati sostituiti da e poi mi diceva sempre / non vali che un po' più di niente (la copertina di quest'ultima versione è riconoscibile per la scritta "Questo disco per l'estate è stato scelto da Supersonic", la celebre trasmissione radiofonica).

La canzone scritta da Claudio Daiano per il testo e da Gian Pietro Felisatti, ex componente del gruppo beat dei Funamboli per la musica, è arrangiata da Vince Tempera (che si ispira a Bella senz'anima di Riccardo Cocciante), partecipa al Disco per l'estate, ma viene eliminata; ottiene però un grande successo, ed il relativo 45 giri è il primo disco della cantante ad entrare in classifica, dove rimane per 14 settimane[1].

Il brano verrà inserito nel 1976 nell'album Normale o super, a partire dal quale inizia il suo vero discorso musicale; questo è il primo disco prodotto da Mario Lavezzi, con gli arrangiamenti di Vince Tempera, con cui intratterrà (dopo un breve flirt con Red Canzian, il bassista dei Pooh[2]) una love story che durerà sei anni.

Da segnalare parecchi brani di forte impatto come Indocina, Per effetto del tempo (primo brano firmato per lei da Ivano Fossati, insieme ad Oscar Prudente) e il singolo Meglio libera, che rimane in classifica per ben diciannove settimane e che continua, per quel che riguarda il testo, il filone femminista, confermato anche con il singolo successivo, Fiabe (1977, anche questo un discreto successo di classifica, molto trasmesso dalle emittenti libere).

Sempre nel '77 viene pubblicato il suo terzo LP, TIR: in copertina una sexy Loredana Bertè ritratta dalla vita in giù, con i classici hot pants.

File:MiaMartiniLoredanaBertè.jpg
Mia Martini e Loredana Bertè nel 1977

Nello stesso anno, inoltre, interpreta la soubrettina Dori in Bambole non c'è una lira, uno show televisivo a puntate sulla tematica dell'avanspettacolo scritto da Maurizio Costanzo e Dino Verde per la regia di Antonello Falqui.

Nel 1978 collabora nuovamente con Ivano Fossati incidendo Dedicato, brano che le apre definitivamente i circuiti televisivi, malgrado la censura del verso "ai politici da fiera", in favore di un inoffensivo "alla faccia che ho stasera"[3]; la Berté, comunque, dal vivo canterà sempre la canzone con il testo originale.

Con ...E la luna bussò è tra i primi artisti ad introdurre il Reggae in Italia (insieme tra gli altri a Rino Gaetano e Ivano Fossati[4]) trainando anche l'album Bandabertè uscito nel 1979, il primo album con cui raggiunge importanti risultati di vendita riuscendo a diventare addirittura più popolare della sorella.

L'album contiene anche Folle città firmata da Alberto Radius e due cover di Lucio Battisti molto efficacemente interpretate: Prendi fra le mani la testa e Macchina del tempo.

Vince Tempera, Loredana Berté e Mario Lavezzi (1978)

Si aggiudica il premio Vota la voce come miglior interprete femminile dell'anno, che aveva vinto già due anni prima come rivelazione, confermando le vittorie nel 1982, nel 1985, e nel 1986 con relativo record al femminile.

Nel 1980 pubblica LoredanaBertE', in cui sfrutta per la prima volta i ritmi funky particolarmente all'avanguardia nel panorama musicale italiano. La famosissima hit In alto mare ne è l'esempio più eclatante. L'album contiene anche Bongo Bongo e Prima o poi firmate da Alberto Radius, e le bellissime Un po' di tutto e Buongiorno anche a te firmate da Pino Daniele.

Nel 1981 incide a New York l'album Made in Italy, suonato dai Platinum Hook che la seguiranno anche nei live. Il successo dell'album è Ninna Nanna, con cui Loredana lancia la "moda pirata", mentre la copertina dell'album è un intenso primo piano scattato da di Christopher Makos, uno degli esponenti della Factory di Andy Warhol. L'eccentrico artista della Pop-Art realizzerà in prima persona il video del brano Movie, premiato molti anni dopo (nel 2004) al M.E.I. (Mostra delle Etichette Indipendenti).

L'apice

Nel 1982 ottiene consensi clamorosi al Festivalbar con Non sono una signora, scritta da Ivano Fossati e inclusa nel long playing Traslocando, prodotto sempre da Fossati e ancora una volta registrato negli Usa (con la partecipazione ai cori di Mia Martini).

L'album presenta picchi di qualità (e di vendite) mai raggiunte fino a quel momento dalla cantante: contiene Per i tuoi occhi (secondo singolo estratto) e Stella di carta di Maurizio Piccoli; Stare fuori, Traslocando e J'adore Venice sono firmate da Ivano Fossati, e poi una splendida Notte che verrà di Mia Martini e Guido Guglielminetti.

Successivamente la CGD pubblica Lorinedita, un album che contiene nove brani inediti appartenenti alle sessioni dei precedenti lavori discografici. Tra i brani spiccano Professore, dedicato al difficile rapporto col padre, Risveglio e Al mercato dell'usato.

Appare brevemente (nel ruolo di sé stessa) nel film di Marco Ferreri Storia di Piera.

Nel 1983 incide Il mare d'inverno di Enrico Ruggeri, una delle prove più importanti della sua carriera, inserita nell'album Jazz, che segna il passaggio alla multinazionale CBS. L'album, ancora una volta prodotto da Ivano Fossati, ottiene unanimi consensi dalla critica e ottimi riscontri di vendite. Fu registrato tra Londra e New York con l'apporto di alcuni tra i più importanti musicisti americani del momento (Yogi Horton, Tinker Barfield, Harry Withaker, Doc Powell): la title-track Jazz segna anche l'incontro tra la Bertè e il musicista brasiliano più in voga del momento, e cioè Djavan.

Si esibisce anche al Madison Square Garden e al Ritz, celebre club del Greenwich Village a New York. Si moltiplicano le apparizioni televisive negli show più importanti (Fantastico, ecc...) in cui è sempre la vedette n.1. I suoi dischi circolano in mezza Europa, e persino la televisione russa si occupa di lei con uno special incentrato sulle sue canzoni.

Il 30 dicembre 1983 sposa a St. Thomas, nelle isole Vergini, Roberto Berger, erede di una ricca famiglia di imprenditori svizzeri. Lui ha dieci anni meno di lei e non vivranno mai stabilmente insieme. Il matrimonio naufragherà nel giro di qualche anno.

Nel 1984 esce un altro raffinatissimo album, Savoir faire, il terzo consecutivo prodotto da Ivano Fossati (che nei crediti appare come Il Volatore, segno di un'ultima, sofferta, collaborazione) a cui partecipa anche Phil Palmer. Spiccano una sua personalissima versione di Ragazzo mio di Luigi Tenco, Una sera che piove (scritta per lei da Bernardo Lanzetti), un'altra grande interpretazione di un brano di Enrico Ruggeri (Non finirà), e una splendida Petala, secondo omaggio a Djavan.

Nel 1985 lavora a quello che forse è il suo lavoro più ambizioso, realizzandolo anche in veste di produttrice: un disco incentrato sul repertorio di Djavan, artista a metà fra la tradizione brasiliana ed il rock. L'album Carioca viene dunque registrato in lingua portoghese, ma verrà pubblicato in italiano con gli adattamenti di Bruno Lauzi ed Enrico Ruggeri. Uno dei più importanti capitoli della sua carriera viene sancito dal successo del singolo Acqua (remake di una canzone del 1978 del cantautore afro-brasiliano Djavan - album omonimo), sigla d'apertura del Festivalbar, che la vede ancora una volta protagonista assoluta.

Nello stesso anno prende parte al progetto discografico di beneficenza in favore dell'Africa, cantando Nel blu dipinto di blu, insieme ad altri artisti italiani.

Nel 1986 è grandissima l'attesa per la sua prima partecipazione al Festival di Sanremo col brano Re (scritta da Mango e arrangiata da Beppe Cantarelli): il pancione finto con cui si esibisce la prima serata desta molto scalpore, conquistando, il giorno dopo, le prime pagine di tutti i quotidiani nazionali.

Nel complesso la sua performance sembra riprendere la tematica artistica di Gustav Klimt sulla donna nelle sue diverse sfaccettature (in gravidanza, nella vita quotidiana e femme fatale). Data per favorita alla vigilia, deve accontentarsi di un nono posto. In pochi minuti, con una coreografia pensata per lei da Franco Miseria, infrange due tabù nel tempio della musica tradizionale italiana: quello del protocollo e quello della maternità. I dissensi generati dalla sua esibizione spingono la CBS a rompere il contratto e sfuma così il progetto di un album con la collaborazione di Mango.

Esce comunque la raccolta Fotografando... i miei successi, e la stessa Fotografando (lato B di Re) viene presentata in molte trasmissioni televisive, riscuotendo un buon successo nelle radio e al Festivalbar.

Dopo un anno sabbatico, è di nuovo in gara al Festival di Sanremo 1988 con Io, che anticipa un omonimo album dalle atmosfere più pop, realizzato a San Francisco, in California, con la produzione di Corrado Rustici che ne cura gli straordinari arrangiamenti.

L'anno successivo il mensile musicale Rockstar inserisce l'album Traslocando tra i 100 migliori dischi del decennio e tra i primi dieci della produzione musicale italiana.

L'"esilio" svedese

L'unione col tennista (e all'epoca ambasciatore svedese) Bjorn Borg, che sposerà nel settembre 1989, causa un lungo periodo di allontanamento dall'Italia e dal mondo della musica.

Nel 1991 ritorna alla canzone d'autore con una fugace apparizione al Festival di Sanremo, dove presenta In questa città, scritta da Pino Daniele: il brano verrà inserito nella raccolta Best.

La stampa scandalistica, italiana e soprattutto svedese, la aggredisce sul piano personale con una pressante attenzione su tutto ciò che riguarda la coppia (dalle visite alla Casa Bianca, ai tentativi di suicidio di entrambi).

Sempre in questo periodo, alla cantante vengono diagnosticati i primi gravi sintomi di malattia mentale.

Il ritorno da cantautrice

Nel maggio 1992 la Bertè lascia Borg e la città di Stoccolma, cogliendo l'occasione per recuperare il rapporto con la sorella Mia Martini.

Entrambe sembrano mettere da parte i vecchi rancori, si presentanto entrambi in duetto al Festival di Sanremo 1993 col brano Stiamo come stiamo, che introduce un nuovo corso musicale intrapreso a partire dall'album Ufficialmente dispersi, dove svela le sue abilità di cantautrice di un certo spessore.

Nell'estate viene presentato al Festivalbar, il brano Mi manchi che fu il singolo estivo, ottenendo, inoltre, un grande successo radiofonico.

Nel 1994 si presenta nuovamente al Festival di Sanremo con Amici non ne ho, inedito che ottiene un buon riscontro di pubblico e critica, contenuto nel suo primo live Bertex - Ingresso libero.

Nel 1995 propone, sempre al Festival di Sanremo, la canzone ANGELI & angeli, che non riesce a bissare il successo di Amici non ne ho. La raccolta Ufficialmente ritrovati rimanda all'album precedente, come titolo e selezione dei brani.

Nel maggio dello stesso anno, avviene la tragica morte della sorella Mia Martini, evento che segnerà la vita della Bertè e che sarà il motivo ricorrente di ispirazione per le opere future.

L'amarezza del momento si fonde con la forza tipica della Bertè più recente: Luna, uno dei pezzi migliori della sua carriera, in gara al Festival di Sanremo 1997, è contrassegnato da arrangiamenti fortemente rock e immagini evocative molto intense.

Dopo due anni di assenza, si ripresenta sul mercato nel 1997 pubblicando infatti l'album Un pettirosso da combattimento, da un verso di Fabrizio De André, che le diede la benedizione. Altra perla dell'album è il pezzo Zona venerdì, con riferimento al giorno di morte della sorella. Nell'album viene incisa anche una poesia dell'artista dal titolo Buon Compleanno papà, che allude in maniera criptica al tema dell'eutanasia.

Nel 1998 raccoglie i suoi più grandi successi nel cd Decisamente Loredana, interamente registrato con l'Orchestra Aurora (60 elementi) e diretta dal Maestro Mario Natale, che ha accompagnato la cantante nel concerto tenuto al Testaccio Village di Roma. Nell'album vengoni inseriti l'inediti Portami con te, che riscuote un discreto successo radiofonico e Solitudini.

Nel 2000 conosce Asia Argento durante la realizzazione di una puntata del programma Rai Milano-Roma, e dall'incontro con l'attrice nasce il progetto "Loredasia", che comprende tre video di altrettanti tre pezzi registrati dalla Bertè in quello stesso anno.

Beghet Pacolli e Gianni Belleno, decidono di presentarla al Festival di Sanremo 2002 col brano Dimmi che mi ami, ma la Bertè appare in evidente difficoltà (tanto che si era parlato di una sostituzione in extremis con Ivana Spagna).

Esce un mini-album, Dimmi che mi ami, con altre tre tracce, che registra vendite piuttosto incoraggianti, ma il disco vero e proprio tarda ad uscire.

La collaborazione con la B&G si interrompe ben presto, a conferma di un momento di scarsa affidabilità dell'artista; sono molte le occasioni in cui continua a manifestare segni di sofferenza che non migliorano la situazione, anzi sembrano destinarla ad una perenne assenza dalla discografia. La malattia mentale (una forma di Schizofrenia) si fa sempre più evidente e la costringe a continui ricoveri in cliniche specializzate.

Nel 2004 partecipa al reality show Music Farm, dove è protagonista assoluta, conquistando nuovamente la simpatia del grande pubblico. In seguito a ciò, riesce anche a prodursi il fatidico nuovo disco, incidendo in analogico le sue nuove canzoni.

Il successo di BabyBertè

Il 9 settembre 2005 esce finalmente l'album Babybertè, che debutta al secondo posto della classifica di vendita, subito dietro A bigger bang dei Rolling Stones. L'album ottiene immediatamente il disco d'oro, segno della lunga attesa da parte dei numerosissimi fans, il cui interesse nei confronti dell'artista non è mai calato.

Il singolo Non mi pento riscuote un buon successo radiofonico, mentre allo show televisivo di Adriano Celentano Rockpolitik presenta la sua versione de I ragazzi italiani (di Francesco De Gregori e Ron).

Nel Febbraio 2006 esce il secondo singolo Strade di fuoco, accompagnato da un simpatico videoclip realizzato da ConiglioViola (che l'aveva già omaggiata sul web).

Il 26 maggio dello stesso anno esce la special edition di Babybertè, in cui l'artista esprime pienamente la sua creatività. Il "bauletto" contiene anche un dvd con i tre videoclip precedentemente realizzati da Asia Argento.

In autunno intraprende una nuova tournée, affiancata ancora una volta dall'amica vocalist Aida Cooper e supportata dal management della Barley Arts, agenzia di altri colleghi italiani come Luciano Ligabue, del quale si è dichiarata estimatrice.

Il 2 marzo 2007, esce il doppio cd BabyBerté live 2007, un live autentico e senza ritocchi, con alcune interpretazioni suggestive intercalate da bizzarri monologhi, peculiarità della nuova Bertè. L'album contiene anche un inedito, registrato in studio, dal titolo L'araba fenice, canzone scartata dalla commissione ascolti per Sanremo 2007.

Partecipa al Concerto del Primo Maggio a Roma, in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni del rock'n'roll.

Il 28 ottobre 2007 la stampa parla di un tentativo di suicidio della cantante in una stanza dell'Hotel Aldrovandi Palace di Roma, fatto che la stessa Bertè non tarderà a smentire il giorno dopo.

Musica e parole

Nel 2008 partecipa al Festival di Sanremo con Musica e parole, un testo di Loredana Bertè su musica di Alberto Radius (nei crediti del brano appare anche Oscar Avogadro). Nella giornata successiva alla prima esibizione della cantante, si scopre che la musica di Radius non è inedita, bensì era stata incisa nel 1988 dalla cantante Ornella Ventura con un altro testo (L'ultimo segreto). Gli autori e la Bertè si sono giustificati parlando i primi di mera dimenticanza sulla versione già edita del brano, e la seconda di essere completamente all'oscuro di tutta la faccenda; il brano è stato escluso dalla gara, ma è stato concesso all'artista di esibirsi sia nella serata dei duetti che nella serata finale: in entrambe le performance è stata accompagnata da Ivana Spagna.

La Bertè ha vinto uno speciale premio alla carriera istituito dalla città di Sanremo, oltre al Premio Sala Stampa Radio Tv per la sezione Campioni.

Ha, inoltre, ritirato il Premio della Critica vinto dalla sorella Mia Martini nel 1982, con il brano E non finisce mica il cielo.

Musica e parole è stato inserito nel cofanetto Bertilation, contenente le esibizioni live registrate alla Tv Svizzera Italiana del 1980 e del 1984 (sia in cd che in dvd), unitamente a una selezione di brani da BabyBerté live 2007 con foto inedite tratte dalla rivista "Vanity fair".

Il 13 giugno 2008, esce Musica e parole in duetto con Spagna in un Cd Singolo, più due versioni del brano da solista.

Il 21 luglio 2008, partecipa al Venice Music Awards e si aggiudica il "Premio come miglior interprete femminile dell'anno".

Attività recenti

Alla fine di Febbraio 2009, esce l'atteso EP, intitolato "Lola & Angiolina Project", che vede la collaborazione di Lola (così la chiamava la sorella Mia Martini) e Angiolina (secondo nome di Ivana Spagna); un mini album, distribuito dalla Edel Music, contenente 6 tracce di cui: tre interpretati solo dalla Bertè e tre interpretati solo da Ivana Spagna, dove nel brano Comunque vada interpretato da Ivana, vi è la partecipazione nei cori di Loredana Bertè e Aida Cooper.

Il 15 febbraio 2009, nel corso della trasmissione Quelli che il calcio, le due cantanti presentano in anteprima il suggestivo e trascinante brano Comunque vada, praticamente interpretato interamente da Ivana Spagna, ma in cui spiccano i grintosi interventi finali di Loredana Bertè e della sua corista di sempre, Aida Cooper.

Il 21 giugno 2009 si terrà un megaconcerto allo stadio San Siro di Milano in favore dei terremotati del Terremoto dell'Aquila del 2009. L'iniziatvia benefica intitolata Amiche per l'Abruzzo è stata ideata da Laura Pausini e saranno coinvolte altre cantanti femminili della musica italiana: Elisa, Giorgia, Fiorella Mannoia, Gianna Nannini, Carmen Consoli, Marina Rei, Paola Turci, Loredana Berté, Irene Grandi, Mietta, Ivana Spagna, Arisa, Donatella Rettore, Paola e Chiara, Anna Tatangelo, Malika Ayane, Giusy Ferreri, Alessandra Amoroso, Dolcenera e molte altre ancora.

Il biglietto costerà da 25 a 150 euro per la tribuna, i cui fondi verrano devoluti in beneficienza all'Abruzzo.

Discografia

Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Loredana Bertè.

Album

Teatro

  • 1970: Hair (Musical)
  • 1972: Ciao Rudy (Musical)
  • 1973: Orfeo 9 (Musical)
  • 1974: Forse sarà la musica del mare (Opera teatrale)
  • 2001: Gerusalemme (Musical)

Filmografia

  • 1970: Quelli belli...siamo noi
  • 1970: Basta guardarla
  • 1976: Movie Rush – La febbre del cinema (mai uscito)
  • 1976: Attenti al buffone
  • 1982: Storia di Piera

Partecipazioni a Festival musicali

Partecipazioni al Festival di Sanremo

  • 1986: Con Re (A. Mango, Mango) - 9° posto;
  • 1988: Con Io (Tony Cicco) - 16° posto;
  • 1991: Con In questa città (Pino Daniele) - 4° posto ( tutti a pari merito, tranne il podio )
  • 1993: Con Stiamo come stiamo in coppia con la sorella Mia Martini (M. Piccoli, L. Berté) - 14° posto;
  • 1994: Con Amici non ne ho (L. Berté, P. Leòn) - 13° posto;
  • 1995: Con ANGELI & angeli (L. Berté, P. Leòn) - 19° posto;
  • 1997: Con Luna (M. Piccoli, L. Berté, M. Piccoli) - 20° posto;
  • 2002: Con Dimmi che mi ami (P. Leòn, C. Tortora, D. Latino) - 17° posto;
  • 2008: Con Musica e parole (L. Bertè, O. Avogadro, A. Radius) - Esclusa dalla gara.
  • Nel 2007, doveva partecipare a Sanremo con il brano L'Araba Fenice ma venne esclusa dalla giuria;

Partecipazioni al Festivalbar

  • Nel 2005, avrebbe dovuto partecipare al Festivalbar con un brano scelto appositamente dalla Bertè, ma le fu imposto di partecipare con un altro brano, per questo motivo la partecipazione sfumò.

Partecipazioni ad Azzurro

Partecipazioni a Vota la voce

Bibliografia

  • 1990: Il dizionario della canzone italiana - Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), editore Armando Curcio); alla voce Berté Loredana, di Felice Liperi, pp. 158-159.
  • 2005: Loredana Berté - Amici non ne ho - Alfredo Del Curatolo, edizioni Bevivino, Milano.
  • 2007: Piper generation - Corrado Rizza, editore Lampi di stampa, Milano.
  • 2007: Enciclopedia del Rock Italiano - Autori vari (a cura di Gianluca Testani, editore Arcana; alla voce Berté Loredana, pp. 65-66.

Premi e Riconoscimenti


Curiosità

  • La sua canzone più venduta è E la luna bussò.
  • Collabora, in occasione dei suoi viaggi negli Stati Uniti, con Andy Warhol, che realizzò per lei il videoclip del brano "Movie". L'artista americano la soprannominava "Pasta Queen" per la sua particolare abilità in cucina.
  • Durante la serata finale del Festivalbar dell'82, dopo aver cantato "Non sono una signora", inciampò clamorosamente nell'abito da sposa che indossava ironicamente quella sera; rialzandosi sorridente esclamò: "Non sono una signora, non sono abituata a portarli...!".
  • L'album Lorinedita non sarebbe, in realtà, da annoverare nella sua discografia ufficiale poiché risulta composto da provini mai autorizzati dall'artista che la CGD rilevò dalle sessioni di alcuni degli album precedentemente pubblicati, e li fece - appunto - uscire su questo Lp nel 1983, anno in cui la Bertè era già passata alla Cbs.
  • Dopo la scandalosa esibizione sanremese del 1986, l'unico a complimentarsi con lei fu Sting.
  • È una delle poche italiane ad essere stata ospitata alla Casa Bianca, in qualità di consorte di Bjorn Borg, all'epoca ambasciatore svedese.
  • L'album Un pettirosso da combattimento ebbe una gestazione difficile, in quanto Renato Zero, che nel 1996 doveva esserne l'editore, si appropria di tutte le incisioni dando origine ad una spiacevole contesa legale. Loredana registrerà nuovamente le sue canzoni e nel 1997, una volta uscito per la Sony (con la produzione di Mauro Paoluzzi), l'album viene comunque ritirato dal commercio, e ripubblicato solo in seguito con l'esclusione del brano Rap di fine secolo, per il quale l'artista subisce una lunghissima battaglia legale (vinta nel 2003) per una questione di diritti d'autore rivelatasi infondata. In tutto sono tre le edizioni del cd: l'ultima comprende il brano Pomeriggi in apertura dell'album.
  • Nel 1997 è stata complice del programma televisivo Scherzi a parte, nello scherzo fatto a Mara Venier.
  • Nel 2001 le venne proposto un ruolo nel film Le fate ignoranti, di Ferzan Ozpetek, alla fine venne sostituita da Rosaria De Cicco.
  • Nel 2002, a causa di continue violente liti con i vicini di casa, viene arrestata e obbligata al ricovero coatto al Guardia Seconda di Milano per un breve periodo, che la cantante ricorda come una delle esperienze più terrificanti della sua vita.
  • Asia Argento chiama la cantante "Mamma Rock", dato il loro profondo rapporto.
  • Ai videoclip "Loredasia" partecipa anche con piccole comparse il cantante Morgan.
  • Recentemente, rispondendo alla richiesta di aiuto per salvare Il Manifesto, la cantante ha donato 20.000 euro al giornale. La Bertè, infatti, non nasconde la sua tempra politica e racconta di aver conosciuto di persona Pietro Nenni, amico di famiglia e spesso ospite in casa del padre, il professor Giuseppe Radames Bertè.

Note

  1. ^ Questo e gli altri dati sulle posizioni in classifica di Loredana Berté sono ricavati dal volume di Dario Salvatori, Storia dell'hit parade, edizioni Gremese, 1989, pag. 86, e dalle classifiche pubblicate nel corso degli anni dai settimanali Ciao 2001 e TV Sorrisi e Canzoni
  2. ^ Notizia raccontata dallo stesso Canzian nel volume Quello che non sai, Edizioni Mondadori, Milano, 1997
  3. ^ Il cambiamento del verso si ha anche nella versione incisa dall'autore l'anno dopo nell'album La mia banda suona il rock
  4. ^ Il primo disco italiano di reggae risale però al 1970, ed è Ora che sei qui/Love grows, inciso da Remo & Josie per la Joker

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