La CBS nasce negli Stati Uniti d'America per iniziativa della CBS (Columbia Broadcasting System) al fine di diffondere al di fuori degli Stati Uniti d'America le proprie produzioni discografiche. La CBS non solo è uno dei più importanti network televisivi e radiofonici presenti negli Stati Uniti, ma è anche attiva in ambito discografico con l'etichetta discografica Columbia Records. Il brand "CBS" viene creato per una questione di diritti, giacché il marchio "Columbia" è già posseduto in gran parte del mondo dalla EMI (in quanto proprietaria della britannica Columbia Graphophone Company).
Volendo avere una presenza in Italia, effettuò prima nel 1963 un breve accordo con la Dischi Ricordi e poi nel 1966 un contratto con la CGD per la distribuzione del suo catalogo in Italia, accordo seguito dal consigliere d'amministrazione della CGD Giuseppe Giannini e che portò alla nascita della CBS Sugar nel 1970. Per molti anni le dirigenze delle due case discografiche coincisero, così come la sede, prima in Galleria del Corso e poi, dal 1973, in Via Quintiliano 40 a Milano.
Nei primi anni settanta, inoltre, distribuì nella penisola alcune case discografiche americane, come la A&M e la WB, e piccole etichette italiane, come la Derby. Nell'ambito della musica classica stampò numerosi titoli provenienti dal catalogo americano e creò la serie economica
"Classici senza tramonto".
Nel 1977 la CBS decise di aprire una propria sede autonoma in Italia: questo comportò che tutti gli artisti italiani che incidevano per il gruppo Messaggerie Musicali venissero ripartiti fra la CGD e la neonata CBS Italia; così accadde che, artisti che già incidevano sotto l'etichetta CBS (Pooh, Il Giardino dei Semplici, Loretta Goggi, Sandro Giacobbe, Squallor) vennero inglobati nella CGD, mentre all'opposto, altri colleghi di scuderia CGD, come ad esempio Raffaella Carrà e Marcella, furono ceduti alla CBS, che a quel punto dovette comunque ricreare un catalogo nazionale, mettendo sotto contratto nuovi nomi di spicco. Per la CBS usciranno, a partire dalla fine degli anni settanta e nel corso degli anni '80, dischi di Julio Iglesias (proveniente dalla Ariston), di Claudio Baglioni, Anna Oxa e Ivano Fossati (tutti provenienti dalla RCA), di Alberto Camerini (proveniente dalla Cramps Records), e poi ancora di Loredana Bertè, Miguel Bosé, Michele Zarrillo ed altri.
Artefice di questa espansione fu Piero La Falce, ex direttore commerciale della Ri-Fi, mentre l'ufficio stampa era diretto da Paola Pascon[1].
Nel novembre del 1987 la CBS International (e di conseguenza anche la CBS Italia) fu acquisita dalla giapponese Sony; il marchio italiano continua ad esistere per qualche anno, per poi venire mutato in Columbia.
Nel 2002 la nipponica Sony Music incorpora il gruppo tedesco Bertelsmann Music Group (BMG) (che nel 1983 aveva acquisito la RCA e nel 1993 la Dischi Ricordi) creando un nuovo colosso dal nome Sony-BMG. Molti artisti italiani vedono così raggruppate le proprie produzioni sotto un'unica major.
Per la datazione ci siamo basati sull'etichetta del disco, o sul vinile o, infine, sulla copertina, qualora nessuno di questi elementi avesse una datazione, ci siamo basati sulla numerazione del catalogo; se esistenti, abbiamo riportato oltre all'anno il mese e il giorno (quest'ultimo dato si trova, a volte, stampato sul vinile).
I dati concernenti le emissioni discografiche della casa sono stati tratti dai supporti fonografici emessi e conservati (come tutti quelli pubblicati in Italia) alla Discoteca di Stato a Roma.
Vari numeri delle riviste Musica e dischi (annate dal 1959 in poi), Il Musichiere (annate 1959-1960), TV Sorrisi e Canzoni (annate dal 1959 in poi), Ciao 2001, Qui giovani, Big, Music, e molte altre riviste di argomento musicale.
Mario De Luigi, L'industria discografica in Italia, edizioni Lato Side, Roma, 1982
Mario De Luigi, Storia dell'industria fonografica in Italia, edizioni Musica e Dischi, Milano, 2008