Malborghetto-Valbruna: differenze tra le versioni
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Eccezion fatta per Ugovizza, dove una consistente minoranza degli abitanti è slovenofona, nelle restanti parti del comune i madrelingua tedesca e slovena sono pochi.<ref>{{Cita web|url=https://postimg.cc/GBZ2RGsq|titolo=Ripartizione etnica in Val Canale ( F V G Italia) — Postimages|sito=postimg.cc|accesso=2020-09-03}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Ernst|cognome=Steinicke|nome2=Peter|cognome2=Čede|nome3=Igor|cognome3=Jelen|data=2020|titolo=Verschwinden? Das Kanaltal hundert Jahre bei Italien|rivista=Mitteilungen der Österreichischen Geographischen Gesellschaft|volume=1|pp=9–34|accesso=2020-09-03|doi=10.1553/moegg161s9|url=http://dx.doi.org/10.1553/moegg161s9}}</ref> |
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Versione delle 15:02, 3 set 2020
Malborghetto-Valbruna (Malborghet e Valbrune in friulano[4], Malborgeth-Wolfsbach in tedesco e Naborjet-Ovčja vas in sloveno[5]) è un comune italiano sparso di 908 abitanti in Friuli-Venezia Giulia, la cui sede comunale è posta nella frazione di Malborghetto.
Geografia fisica
Il comune si trova nella regione montuosa delle Alpi Giulie e gli abitati sono situati nel fondovalle della Val Canale, dominati dalle cime lo Jôf di Montasio (2.754 m), lo Jôf Fuart (2.666 m), lo Jôf di Miezegnot (2.087 m), il monte Osternig (2.052 m) e il monte Poludnig (2.000 m).
Storia
Fin dall'alto medioevo, come tutta la Val Canale appartenne, con il nome di Buonborghetto, ai vescovi di Bamberga, e in questo periodo divenne importante centro commerciale. Pare che abbia mutato nome in Malborghetto in seguito alle continue contese con Venezia. Vi fiorirono l'industria del ferro e del legno, che contribuirono allo sviluppo economico del paese e ancora oggi sono praticate.
Gli Asburgo vi costruirono una fortezza (poi detta forte Hensel) che fu occupata dai Veneziani nel 1616, dal Massena nel 1797 e dal viceré Eugenio di Beauharnais nel 1805. Nel 1809, dal 14 al 16 maggio, all'interno del forte il capitano austriaco Friedrich Hensel si difese per tre giorni prima di cedere alle armate di Napoleone I.
Venne assegnato all'Italia nel 1919, alla fine della prima guerra mondiale, sebbene fosse abitato prevalentemente da genti tedesche e slovene. Nel 2003 il comune è stato colpito dall'alluvione della Val Canale, che ha causato due morti e danni rilevanti. Con le frazioni di Valbruna e Ugovizza costituisce attualmente una località di villeggiatura e di sport invernali. I paesi sono basi di partenza per escursioni nelle Alpi Giulie. Fino alla realizzazione della nuova ferrovia pontebbana era servito da varie stazioni, delle quali rimane in uso solo quella di Ugovizza.
Monumenti e luoghi di interesse
Architetture religiose
- Chiesa di San Gottardo (risalente al XV secolo) a Bagni di Lusnizza
- Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, nella frazione di Ugovizza, ricostruita nel 1930, con campanile a contrafforti andato perduto nell'alluvione del 2003 e poi ricostruito; conserva all'interno affreschi venuti alla luce nel 1959.
- Chiesa parrocchiale di Santa Maria, gotica, ma ricostruita nel 1809, con lapidi del XVI e XVII secolo. Il campanile è del XX secolo.
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La chiesa parrocchiale
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L'Interno
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L'altare maggiore
- Chiesa di Santa Caterina, edificata nell'omonimo borgo nel Quattrocento.
- Chiesa della Santissima Trinità a Valbruna, risalente al XVII secolo
Architetture civili
- Palazzo Veneziano (XVII secolo), sede del Museo etnografico della Comunità Montana Canal del Ferro-Valcanale.
Rifugi e strutture alpine
- Rifugio fratelli Nordio e Riccardo Deffar (1.211 m) Demolito nell'estate 2008 poiché inagibile a causa dell'alluvione 2003.Ora ricostruito e con una nuova gestione, aperto.
- Rifugio fratelli Grego (1.395 m)
- Rifugio Luigi Pellarini nella frazione di Valbruna (1.500 m)
- Bivacco-Rifugio Carlo e Giani Stuparich - Jôf di Montasio (1.587 m)
- Casa Alpina Julius Kugy rifugio escursionistico situato nel centro della frazione di Valbruna (807 m)
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[6]
Lingue e dialetti
Come le limitrofe Pontebba e Tarvisio, anche a Malborghetto-Valbruna coesistono, accanto all'italiano, altre tre lingue: il friulano[7], lo sloveno e il tedesco. Le ultime due sono presenti nella zona sin dal medioevo (lo sloveno addirittura dal VII secolo)[8][9]. Anche il friulano ha fatto la sua comparsa in epoca antica, ma ha subito una forte espansione in tempi recenti, con l'annessione del comune al Regno d'Italia e la conseguente immigrazione di famiglie provenienti dall'esterno[10]. Ai sensi della Deliberazione n. 86 del 26 novembre 2003 del Consiglio della Provincia di Udine, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[11].
Questi idiomi sono distribuiti assai irregolarmente e nessun centro abitato può dirsi unicamente slovenofono, germanofono o friulanofono; inoltre, spesso gli abitanti parlano o, perlomeno, comprendono lingue diverse[12].
Eccezion fatta per Ugovizza, dove una consistente minoranza degli abitanti è slovenofona, nelle restanti parti del comune i madrelingua tedesca e slovena sono pochi.[13][14]
Anno | % italiani/friulani | % sloveni | % tedeschi |
---|---|---|---|
1880 | 3 | 55 | 42 |
1910 | 3 | 39 | 58 |
1950 | 57 | 31 | 12 |
1983 | 53 | 32 | 15 |
Geografia antropica
Si compone dei due nuclei abitati che danno il nome al comune, Malborghetto (721 m s.l.m.) che è sede del municipio, Valbruna e le 4 frazioni.
- Valbruna (Ovčja vas in sloveno, Wolfsbach in tedesco, Valbrune o Cjalavai in friulano) si trova a 807 m s.l.m. allo sbocco della Val Saisera, con lo sfondo dell'imponente massiccio del Jôf Fuart (2.666 m). Centro di villeggiatura estiva e di sport invernali, è base di partenza per escursioni ed ascensioni nelle Alpi Giulie.
Presso Valbruna c'è un cimitero militare austroungarico.
Frazioni
- Bagni di Lusnizza (Lužnice in sloveno, Lusnitz in tedesco, Lusniz in friulano) sorge a 635 m s.l.m. ed è nota per la sorgente di acque solforose che si trova vicino al paese.
- Santa Caterina (Šenkatríja in sloveno, Sankt Kathrein in tedesco, Sante Catarine in friulano) si trova a 660 m s.l.m..
- Ugovizza (Ukve in sloveno, Uggowitz in tedesco, Ugovize in friulano) è una località turistica estiva ed invernale, situata a 775 m m s.l.m.. Vi si trova la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, poco distante dalla Sella di Camporosso.
- la località Cucco (Kuk in sloveno, Kúk in tedesco e Cuc in friulano) è una borgata che si trova poco distante da Malborghetto.
Infrastrutture e trasporti
Ferrovie
Il comune è dotato di una stazione sulla ferrovia Pontebbana, denominata stazione di Ugovizza-Valbruna.
Dal 1879 al 1999 Malborghetto era attraversata dalla vecchia ferrovia Udine-Tarvisio, dove era presente la stazione ferroviaria. Fu dismessa nel 1999 a seguito del raddoppio della linea, il tracciato convertito a pista ciclabile e il fabbricato viaggiatori adibito ad altri usi.
Sulla vecchio tracciato della ferrovia Pontebbana, in località Santa Caterina era presente una fermata ferroviaria denominata Bagni Santa Caterina.
Amministrazione
Curiosità
Qui sotto è riportato la prima strofa di una licenziosa villotta, molto popolare in Friuli, intitolata El plevan di Malborghet (Il parroco di Malborghetto):
El plevan di Malborghet
al è stât trê dis tal jêt
cule massarie
e par no lassale plene
i a crevât il fil da schene
cule manarie
Traduzione letterale:
Il parroco di Malborghetto
è stato tre giorni a letto
con la domestica
e per non lasciarla incinta
le ha rotto la spina dorsale
con la mannaia.
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2019.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ toponomastica ufficiale (DPReg 016/2014), su arlef.it.
- ^ Ministero dell'interno, servizi legislazioni minoranze etniche; DPR 12/09/2007 - Comuni slovenofoni del Friuli-Venezia Giulia, su interno.it, Ministero dell'Interno. URL consultato l'8 novembre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2011).
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012..
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Lingua e cultura, su arlef.it.
- ^ Sloveno. L'idioma dei più antichi colonizzatori della valle, su tarvisiano.org, Consorzio Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e di Passo Pramollo. URL consultato il 6 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
- ^ Tedesco. La lingua ufficiale di un'epoca lunghissima: dal 1006 al 1918, su tarvisiano.org, Consorzio Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e di Passo Pramollo. URL consultato il 6 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
- ^ Friulano. Diverse parlate. Da quelle pontebbana e carnica a quella della Pedemontana, su tarvisiano.org, Consorzio Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e di Passo Pramollo. URL consultato il 6 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
- ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana., su arlef.it.
- ^ Un caso unico. Pacifica convivenza di tre ceppi linguistici, su tarvisiano.org, Consorzio Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e di Passo Pramollo. URL consultato il 6 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
- ^ Ripartizione etnica in Val Canale ( F V G Italia) — Postimages, su postimg.cc. URL consultato il 3 settembre 2020.
- ^ Ernst Steinicke, Peter Čede e Igor Jelen, Verschwinden? Das Kanaltal hundert Jahre bei Italien, in Mitteilungen der Österreichischen Geographischen Gesellschaft, vol. 1, 2020, pp. 9–34, DOI:10.1553/moegg161s9. URL consultato il 3 settembre 2020.
- ^ Milan Bufon, Lo spazion con/diviso.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Malborghetto-Valbruna
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Malborghetto-Valbruna
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su comune.malborghetto-valbruna.ud.it.
- Malborghetto-Valbruna, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Malborghétto Valbruna, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 233926669 · LCCN (EN) n2015000229 |
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