Cassino Calcio 1924

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ASD Cassino Calcio 1924
Calcio
Azzurri
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Azzurro
InnoCassino
Donato Rivieccio
Dati societari
CittàCassino (FR)
NazioneBandiera dell'Italia Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoSerie D
Fondazione1924
Rifondazione2010
PresidenteBandiera dell'Italia Nicandro Rossi
AllenatoreBandiera dell'Italia Imperio Carcione
StadioGino Salveti
(3 700 posti)
Sito webcassinocalcio1924.it
Palmarès
Trofei nazionali1 Coppa Italia Dilettanti
Si invita a seguire il modello di voce

L'A.S.D. Cassino Calcio 1924, meglio nota come Cassino, è una squadra di calcio italiana con sede nella città di Cassino.

Fondata nel 1924, il principale successo nella storia della società è la Coppa Italia Dilettanti vinta nella stagione 1985-1986.

Il colore sociale è l'azzurro. Le partite interne vengono disputate nello Stadio Gino Salveti, intitolato all'omonimo scrittore e poeta cassinate, che può ospitare 3 700 spettatori.

Nella stagione 2023-2024 milita in Serie D, il quarto livello del campionato italiano di calcio.

Nel 1924 nacque a Cassino la prima squadra di calcio ufficiale, il "Quis contra nos?"[1] (dal latino: "Chi contro di noi?"). Fondatori furono un gruppo di ragazzi che scelsero come primo impianto un campo nella zona di Caira, per poi trasferirsi al neonato "Sferracavalli".

Nei primi anni di attività il team partecipò ai campionati regionali campani, affrontando avversarie quali il Santa Maria C.V., il Sessa, il Capua, il Maddaloni e la Casertana. Poi, a seguito dell'accorpamento dell'Alta Terra di Lavoro nel Lazio nel 1927, si transitò nei gironi laziali.

Il cambio di denominazione e il periodo bellico

Nel 1934 arrivò il definitivo cambio di denominazione in "Cassino Calcio". Negli anni di guerra 1942-1943 la società prese parte al campionato "Persichetti" insieme a Ceccano, Avia-Aquino, Arpino, Sora, Isola Liri, Ceprano e Atina. Fu l'ultima stagione di calcio prima dei bombardamenti che rasero al suolo la città.

La rinascita e le prime promozioni

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Formazione 1958-59.

Il calcio tornò a Cassino nel 1946, dopo tre anni di pausa. Inizialmente i calciatori indossavano maglie a strisce orizzontali bianconere, poi sostituite da divise azzurre in stoffa di jeans.

Nel 1948 il Cassino ottenne la sua prima promozione, passando dalla Seconda alla Prima Divisione Laziale. Nello stesso anno venne anche inaugurato il Campo Miranda in viale Dante, impianto dedicato alla memoria di Dario Miranda, famoso centromediano del periodo prebellico, caduto in Africa.

Nel 1953 la squadra toccò un nuovo picco, raggiungendo la Promozione, ove rimarrà fino al Lodo Barassi del 1959.

I deludenti Anni Sessanta

Gli Anni Sessanta iniziarono con l'inaugurazione della prima sede del club presso Palazzo dei De Vendictis, in Via D'Annunzio. Nel decennio la squadra si alternò deludentemente tra Prima e Seconda Categoria.

Anni Settanta: la prima volta nei professionisti

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Il Cassino promosso in Serie D nel 1972.

Nel 1970 iniziò la rinascita, con la vittoria del campionato e il ritorno in Promozione. L'anno dopo la squadra ottenne il secondo posto in Coppa Italia Dilettanti, nella finale di Forte dei Marmi persa 1-0 contro il Montebelluna. Nel 1972 giunse addirittura la Serie D.

Segreti di tali successi furono l'inaugurazione dello Stadio Comunale, successivamente dedicato al poeta e scrittore cassinate Gino Salveti, situato in via Appia; e la trasformazione della società in una Polisportiva tramite una cooperativa a responsabilità limitata per azioni avente lo scopo di coinvolgere tutte le forze sportive della città[2].

Il Cassino, ormai maturo sia dal punto di vista sportivo che dal punto di vista societario, era pronto per il salto nel professionismo, che puntualmente arrivò nel 1978. Dopo una buona stagione d'esordio conclusa al 13ºposto, con la salvezza raggiunta alla penultima giornata pareggiando a Trapani (con il primo gol del giovane Urbano), fece seguito una annata da dimenticare: i problemi finanziari segnarono l'ultimo posto del 1979-1980.

Anni Ottanta: la nuova rinascita

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Formazione 1985-86.

Dopo la retrocessione del 1980 iniziò il declino del calcio a Cassino. Negli anni a venire ci furono poche note positive, come l'esplosione di Domenico Di Carlo. La squadra scese in Promozione, per poi cadere addirittura in Prima Categoria.

Nell'estate 1983 si insediò un nuovo proprietario, la Policassino Coop. Dopo un secondo posto in Prima Categoria, nel 1984-1985 il Policassino salì in Promozione. Il 1986 fu anche l'anno del primo trofeo nazionale della storia: la Coppa Italia Dilettanti, conquistata con la vittoria finale, a Viareggio, contro il Fomia per 3 a 1. Infine nella stagione 1987-1988 la squadra tornò in Serie D (denominata allora Interregionale), grazie alla vittoria in casa contro il Marino all'ultima giornata.

Anni Novanta: la nuova crisi

La Serie D venne mantenuta per quattro anni, tra alti (il settimo posto del 1989) e bassi (la vittoria nello spareggio-salvezza contro la Maddaloense nel 1990). Dopo la retrocessione del 1992, si aprì una fase di incertezza per il movimento calcistico cittadino. La contemporanea ascesa della squadra di basket in Serie B comportò un progressivo distacco degli sportivi. Nel 1993-1994 la Policassino venne condannata alla Promozione, dopo la sconfitta ai rigori nello spareggio contro la Vis Sezze, giocato a Palestrina. Nella stagione 1997-98 ci furono perfino due team diversi in città: il Policassino militante in Promozione e l'A.S. Cassino (in precedenza Rofit) in Eccellenza. L'A.S. Cassino divenne di fatto la prima squadra locale. Le due si sfidarono addirittura in un inedito derby nella fase regionale della Coppa Italia Dilettanti terminato con il punteggio di 1-1, decretante il passaggio del turno della Policassino[3]. Il decennio nero si concluse con un quarto posto in Eccellenza 1998-1999.

Anni Duemila: il picco

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La svolta arrivò nella stagione 1999-2000, grazie al presidente Morra che riportò entusiasmo in città. L'A.S. Cassino venne trasformata in "Real Cassino", grazie all'acquisizione del titolo di Serie D del Real Piedimonte. Il campionato fu di vertice e per un soffio si sfumò la C2. La squadra, infatti, arrivò seconda alle spalle del Puteolana.

Nel 2003 il timone venne lasciato a Ciro Corcione. L'avventura iniziò male con la retrocessione in Eccellenza, decretata dallo spareggio perso a Frosinone contro il Grottaglie. Fu anche anno dell'ennesimo cambio di denominazione, in "S.S. Cassino 1927". Nei due anni successivi il team si rialzò, con due promozioni consecutive: ritorno in Serie D (dopo lo spareggio ad Anagni contro l'Almas Roma vinto per 2 a 0) e poi, dopo 26 anni, in Serie C. Quest'ultima giunse addirittura all'ultima giornata, quando il Cassino, secondo alle spalle dell'Aprilia, batté 3 a 0 il Bojano, scavalcando la capolista perdente in casa contro il Monterotondo dopo essere passata addirittura in vantaggio. In quanto vincitrice del girone, inoltre, partecipò alla Poule Scudetto della Serie D, venendo però subito eliminata al primo turno, dopo aver collezionato un solo punto nelle sfide con Sorrento e Paganese.

L'avventura di Corcione alla guida del Cassino finì dopo una sola stagione di professionismo con un piazzamento al tredicesimo posto. La società era a rischio fallimento. A poche ore dalla scadenza dei termini per l'iscrizione la proprietà passò così nelle mani di Giuseppe Tedesco, coadiuvato dall'imprenditore Clodomiro Murolo. L'anno successivo il Cassino rischiò addirittura di entrare nei play-off, raggiungendo il punto più alto della sua storia: solo la graduatoria degli scontri diretti con l'Andria frantumerà i sogni promozione.

La stagione 2009-2010 fu l'ultima tra i professionisti per il Cassino. Al termine del campionato, infatti, il presidente Murolo decise di non iscrivere la squadra al campionato per la stagione successiva.

Anni Duemiladieci: la nascita dell'ASD Nuova Cassino 1924

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Con la mancata iscrizione in Seconda Divisione, la città rischiò di rimanere senza una compagine calcistica che la rappresentasse, per la prima volta dal 1946. Grazie all'iniziativa degli ultras, nell'estate 2010 nacque la "ASD Nuova Cassino 1924", iscritta in sovrannumero al campionato di Promozione Laziale. La prima stagione fu buona, con una salvezza raggiunta ai play-out contro la Pro Calcio Fondi. In quella successiva, invece, segnata dal passaggio della presidenza da Vendittelli a Patini, il campionato fu da metà classifica. Nel 2012-2013 entrò in proprietà l'imprenditore Cicchetti, con l'intento di costruire un team vincente. Ma fu mera utopia: ulteriori vicissitudini costrinsero la società a smantellare la rosa. Con un organico interamente composto da giocatori locali, il Cassino rimase comunque ai vertici della classifica, sfumando la promozione in Eccellenza nelle ultime giornate. Nell'estate 2013 il sodalizio passò nelle mani di Nicandro Rossi[4]. Nonostante i nuovi innesti, l'inizio di stagione fu da dimenticare. A risollevare le sorti venne chiamato, dunque, il tecnico Antonio Pecoraro. Il Cassino incredibilmente rimontò dal penultimo posto alla vittoria del campionato all'ultima giornata (11 maggio 2014), a termine dello scontro diretto a Sermoneta vinto 1-0. Risale all'estate del 2014 l'ultimo cambio di denominazione: "ASD Cassino Calcio 1924"[5]. Le premesse, con il ritorno in panchina del tecnico artefice della promozione in Serie C, Alessandro Grossi[6], sono di campionato di vertice. Tuttavia l'annata sarà amara per gli azzurri, che concludono il campionato al 5º posto sotto la guida di Massimiliano Babusci, subentrato a Grossi alla 17ª giornata[7]. Babusci viene confermato per la stagione successiva, ma dopo un inizio da dimenticare, la squadra viene affidata ad Ezio Castellucci[8]. La stagione 2015-16 vede un Cassino dai due volti: incostante in campionato, perfetto in coppa. Il 6 gennaio 2016, infatti, sul campo neutro di Latina, gli azzurri travolgono in finale il Colleferro per 4-1, conquistando la Coppa Italia Dilettanti Lazio e accedendo alla fase nazionale[9]. Anche qui i cassinati si rendono assoluti protagonisti arrivando ad un passo dalla finale. In semifinale, dopo un promettente pareggio per 3-3 a Mazara del Vallo (con il primo tempo chiuso in vantaggio di tre reti a zero)[10], gli azzurri vengono però sconfitti per 1-0 in casa nella gara di ritorno, dicendo addio alla coppa[11]. In campionato, la rimonta iniziata dal penultimo posto con l'arrivo in panchina di mister Castellucci, si conclude con la conquista della 5ª posizione.

I tempi sono ormai maturi per il salto di categoria, che puntualmente avviene l'anno seguente. Già dalla prima giornata, gli azzurri dimostrano le loro intenzioni, rifilando un 6-0 agli storici rivali del Formia[12]. Abbandonata al primo turno la Coppa Italia[13], la squadra di Castellucci si dedica completamente al campionato, dominato dall'inizio alla fine e raggiunge con tre giornate di anticipo la promozione[14]. Dopo 7 anni dalla rifondazione, dunque, il Cassino raggiunge la Serie D, tornata ad essere, a seguito della riforma dei campionati del 2014, il quarto livello del calcio italiano.

Sancito il divorzio con Ezio Castellucci per divergenze economiche[15], la panchina viene affidata a Corrado Urbano, che torna a guidare gli azzurri a distanza di 17 anni, quando proprio a Cassino iniziò la sua carriera da allenatore[16]. Il primo anno di Serie D vede un Cassino posizionato nella parte medio-alta della classifica, concludendo la stagione al settimo posto in classifica. Il colpo di mercato estivo è Imperio Carcione, che torna a vestire la maglia azzurra a dieci anni di distanza[17]. Guidati dall'esperienza in mezzo al campo del capitano, la squadra conclude il campionato 2018-19 al quinto posto, qualificandosi per i play-off, dove verrà sconfitta in semifinale dal Lanusei[18]. Nella stagione 2019-20 il Cassino si distingue nella competizione "Giovani D Valore" per essere, a livello nazionale, la squadra di Serie D più virtuosa nell'utilizzo degli under[19]. A seguito dell'interruzione anticipata dei campionati a causa del Coronavirus[20], gli azzurri concludono la stagione al 7º posto del Girone G. In estate viene sancito il divorzio con mister Urbano[21].

Cronistoria della ASD Cassino Calcio 1924
  • 1924 - Nasce la prima squadra di Cassino denominata Quis contra nos?.
  • 1924-1927 - Partecipa ai campionati regionali campani.
  • 1928-34 - Partecipa ai campionati regionali laziali. Viene inaugurato il nuovo campo sportivo "Sferracavalli".

  • 1934 Trasformazione della Quis contra nos? in Cassino Calcio.
  • 1934-42 - Partecipa ai campionati regionali laziali.

  • 1942-43 - Partecipa a campionato provinciale Persichetti. È eliminato dall'Avia Aquino.
  • 1943-46 Attività sospese per cause belliche.
  • 1946 - Nasce il nuovo Cassino con maglia a strisce orizzontali bianconere.
  • 1946-47 - Attività a carattere episodico.
  • 1947-48 - 10º nel girone D di Prima Divisione Laziale. Inaugurato il nuovo Campo Miranda in viale Dante.
  • 1948-49 - 16º nel girone C di Prima Divisione Laziale.
  • 1949-50 - 13º nel girone C di Prima Divisione Laziale.

  • 1950-51 - 5º nel girone C di Prima Divisione Laziale.
  • 1951-52 - 12º nel girone D di Prima Divisione Laziale. La categoria viene declassata per riforma dei campionati.
  • 1952-53 - 3° in Prima Divisione. Promosso in Promozione.
  • 1953-54 - 4º nel girone B di Promozione Lazio.
  • 1954-55 - 9º nel girone B di Promozione Lazio.
  • 1955-56 - 10º nel girone B di Promozione Lazio.
  • 1956-57 - 4º nel girone B di Promozione Lazio.
  • 1957-58 - 10º nel girone B del Campionato Dilettanti Lazio (ex Promozione).
  • 1958-59 - 3º nel girone B del Campionato Dilettanti Lazio.
  • 1959-60 - 3º nel girone D di Prima Categoria Lazio (dopo riforma dei campionati).

  • 1960-61 - 9º nel girone D di Prima Categoria Lazio.
  • 1961-62 - 15º nel girone C di Prima Categoria Lazio. Retrocesso in Seconda Categoria.
  • 1962-63 - 1° in Seconda Categoria Lazio. Promosso in Prima Categoria.
  • 1963-64 - 7º nel girone B di Prima Categoria Lazio.
  • 1964-65 - 16º nel girone B di Prima Categoria Lazio. Retrocesso in Seconda Categoria.
  • 1965-66 - 7° in Seconda Categoria Lazio.
  • 1966-67 - 7° in Seconda Categoria Lazio.
  • 1967-68 - 8° in Seconda Categoria Lazio. Inaugurato il nuovo Stadio Comunale di via Appia (l'attuale Gino Salveti).
  • 1968 Cambia denominazione in S.C. Cassino
  • 1968-69 - 3º nel girone D di Prima Categoria Lazio (dopo riforma dei campionati).
  • 1969-70 - 1º nel girone D di Prima Categoria Lazio. Promosso in Promozione.

  • 1970-71 - 2º nel girone B di Promozione Lazio. Vice campione d'Italia dilettanti dopo la finale di Coppa Italia a Forte dei Marmi contro il Montebelluna persa per 0-1.
  • 1971 La vecchia società viene assorbita dalla Polisportiva Cassino COOP.
  • 1971-72 - 1º nel girone B di Promozione. Promosso in Serie D.
  • 1972-73 - 4º nel girone F di Serie D.
  • 1973-74 - 14º nel girone F di Serie D.
  • 1974-75 - 13º nel girone G di Serie D.
  • 1975-76 - 14º nel girone G di Serie D.
  • 1976-77 - 10º nel girone G di Serie D.
  • 1977-78 - 6º nel girone G di Serie D. Ripescato in Serie C2 a completamento organici.
  • 1978-79 - 13º nel girone D di Serie C2.
  • 1979-80 - 18º nel girone C di Serie C2. Retrocesso in Serie D.

  • 1980-81 - 19º nel girone E di Serie D. Non retrocesso a causa della riforma del campionato di Serie D trasformato in Campionato Interregionale.
  • 1981-82 - 15º nel girone H del Campionato Interregionale. Retrocesso in Promozione.
  • 1982-83 - 16º nel girone B di Promozione. Retrocesso in Prima Categoria.
  • 1983-84 - 2° in Prima Categoria Lazio. La vecchia società viene rilevata dalla Policassino Coop.
  • 1984-85 - 1° in Prima Categoria Lazio. Promosso in Promozione.
  • 1985-86 - 2º nel girone B di Promozione Lazio.
Conquista la Coppa Italia Dilettanti dopo la vittoria 3-1 contro il Formia a Viareggio.
  • 1986-87 - 3º nel girone B di Promozione Lazio.
  • 1987-88 - 1º nel girone B di Promozione Lazio. Promosso in Interregionale.
  • 1988-89 - 7º nel girone I del Campionato Interregionale.
  • 1989-90 - 14º nel girone I del Campionato Interregionale. Si salva vincendo a Campobasso lo spareggio contro la Maddalonese (1-0 d.t.s.).

  • 1990-91 - 6º nel girone I del Campionato Interregionale.
  • 1991-92 - 16º nel girone H del Campionato Interregionale. Retrocesso in Eccellenza.
  • 1992-93 - 11º nel girone B di Eccellenza Lazio.
  • 1993-94 - 14º nel girone B di Eccellenza Lazio. Retrocesso in Promozione dopo spareggio a Palestrina contro la Vis Sezze 0-0 (4-5 d.c.r.).
  • 1994-95 - 1º nel girone D di Promozione Lazio. Promosso in Eccellenza.
  • 1995-96 - 6º nel girone B di Eccellenza Lazio.
  • 1996-97 - 14º nel girone B di Eccellenza Lazio. Retrocesso in Promozione.
  • 1997-98 - 7º nel girone D della Promozione Lazio. La società partecipante all'Eccellenza è l'A.S.Cassino, altra società non in continuità con il Cassino.
  • 1998-99 - 15º nel girone D di Promozione Lazio.
  • 1999: Si fonde con Real Piedimonte e acquisisce il titolo a disputare la Serie D. La società si chiama ora U.S. Real Cassino S.r.l.
  • 1999-00 - 3º nel girone G di Serie D.
  • 2000 - Scioglimento dell'U.S. Real Cassino S.r.l. Viene costituita una nuova società denominata A.S. Real Cassino alla quale la FIGC trasferisce il titolo e il parco calciatori del precedente sodalizio.[22]

  • 2000-01 - 8º nel girone H di Serie D.
  • 2001-02 - 7º nel girone G di Serie D.
  • 2002-03 - 7º nel girone G di Serie D.
  • 2003 - Cambia denominazione in S.S. Cassino 1927.[23]
  • 2003-04 - 16º nel girone H di Serie D. Retrocesso in Eccellenza dopo lo spareggio con il Grottaglie.
  • 2004-05 - 1º nel girone B di Eccellenza Lazio. Promosso in Serie D dopo lo spareggio con l'Almas Roma (2-0 ad Anagni).
  • 2005-06 - 1º nel girone G di Serie D. Promosso in Serie C2. Eliminato al primo turno della successiva Poule Scudetto.
  • 2006-07 - 13º nel girone C della Serie C2.
  • 2007-08 - 8º nel girone C della Serie C2.
  • 2008-09 - 6º nel girone C della Lega Pro Seconda Divisione. Cambia denominazione in S.S. Cassino.
  • 2009-10 - 8º nel girone C della Lega Pro Seconda Divisione.

  • 2010 La S.S.Cassino non si iscrive al torneo di Lega Pro Seconda Divisione. Nasce la ASD Nuova Cassino 1924, iscritta in sovrannumero al campionato di Promozione.
  • 2010-11 - 15º nel girone D di Promozione Lazio. Permane in questa categoria dopo la vittoria ai play-out contro la Pro Calcio Fondi.
  • 2011-12 - 8º nel girone D di Promozione Lazio.
  • 2012-13 - 5º nel girone D di Promozione Lazio.
  • 2013-14 - 1º nel girone D di Promozione Lazio. Promosso in Eccellenza.
  • 2014 Cambia denominazione in ASD Cassino Calcio 1924.
  • 2014-15 - 5º nel girone B di Eccellenza Lazio.
  • 2015-16 - 5º nel girone B di Eccellenza Lazio. Conquista la Coppa Italia Dilettanti Lazio dopo la vittoria per 4-1 contro il Colleferro a Latina.
  • 2016-17 - 1º nel girone B di Eccellenza Lazio. Promosso in Serie D.
  • 2017-18 - 7º nel girone G di Serie D.
  • 2018-19 - 5º nel girone G di Serie D. Perde la semifinale dei play-off.
  • 2019-20 - 7º nel girone G di Serie D.

  • 2020-21 - 11º nel girone G di Serie D.
  • 2021-22 - 13º nel girone G di Serie D.
  • 2022-23 - 7º nel girone G di Serie D.
  • 2023-24 - 5º nel girone G di Serie D. Perde la finale dei play-off.

Colori e simboli

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Il colore con cui il Cassino disputa le gare casalinghe è l'azzurro, solitamente utilizzato sia per la maglia che per i pantaloncini. Per le gare fuori casa la divisa tradizionale è composta da maglietta e pantaloncini bianchi.

Nel corso della sua storia ha però utilizzato anche altre divise casalinghe, come la maglietta a righe orizzontali bianco-nere (nella stagione 1946-47), a bande orizzontali bianco-azzurre o a strisce verticali bianco-azzurre, come in occasione della vittoria del campionato di Serie D 2005-06.

Per le gare in trasferta, ha invece utilizzato casacche composte da maglietta e pantaloncini completamente blu notte, gialla con inserti blu, gialla con inserti verdi, rossa con inserti blu e viceversa, quest'ultima per richiamare i colori del simbolo della Terra di San Benedetto della quale la città di Cassino è stata il fulcro tra il 700 e il 1500.

Denominazioni ufficiali

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Denominazioni
  • 1924-1934 Quis Contra Nos?
  • 1934-1968 Cassino Calcio
  • 1968-1971 Società Calcio Cassino
  • 1971-1983 Polisportiva Cassino Coop
  • 1983-1998 Policassino Coop
  • 1997-1999 Associazione Sportiva Cassino
  • 1999-2003 Real Cassino
  • 2003-2008 Società Sportiva Cassino 1927
  • 2008-2010 Società Sportiva Cassino
  • 2010-2014 Associazione Sportiva Dilettantistica Nuova Cassino Calcio 1924
  • 2014-oggi Associazione Sportiva Dilettantistica Cassino Calcio 1924

Le numerose vicissitudini societarie, che hanno portato a continui cambi di denominazione, non consentono di individuare un'uniformità nel simbolo adottato dalla squadra azzurra nel corso della sua storia.

Lo stemma adottato dal 2010, anno della rifondazione per mano dei tifosi, è uno scudetto di colore azzurro, con al centro lo stemma della città di Cassino che sormonta un pallone, volutamente di cuoio, in segno di rottura con il recente passato e come richiamo, invece, ai valori antichi del calcio popolare. In basso è presente il vero anno di nascita del calcio a Cassino, il 1924.

L'inno ufficiale del Cassino Calcio è Cassino, composto dal cantautore cassinate Donato Rivieccio.

Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Gino Salveti.
Lo Stadio "Gino Salveti".

Il Cassino gioca le gare casalinghe presso lo stadio Gino Salveti di via Appia Nuova, impianto inaugurato nel 1967 insieme al centro sportivo di cui fa parte. Sebbene fosse conosciuto all'epoca come "Stadio dei Ventimila", la sua capienza massima era di diecimila spettatori, oggi ridotti a 3.700 con la chiusura del settore prato e il posizionamento dei seggiolini in tutti i settori.

In precedenza, dal 1947, il Cassino giocava presso il campo sportivo di viale Dante intitolato a Dario Miranda, vecchio centromediano della formazione prebellica. Oggi vi si trova un parcheggio, ancora chiamato dai cassinati Campo Miranda.

Gli impianti prebellici di cui si ha notizia furono il campo di via Caira, nell'area in cui sorgeva il concentramento di prigionieri austriaci della prima guerra mondiale ed, in seguito, il campo di via Sferracavalli nell'area dove attualmente sorge la scuola media Conte.

Centro di allenamento

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Il Cassino svolge le sue sedute di allenamento presso le strutture del centro sportivo di via Appia Nuova.

Organigramma Societario

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Staff dell'area amministrativa[24]
  • Nicandro Rossi - Presidente
  • Marco Rocca / Andrea Balsamo / Angelo Zottolla Vice presidenti
  • Pierluigi Di Santo - Direttore generale
  • Benito Coppola - Segretario Generale
Cronologia degli sponsor tecnici
  • 1924-2006 ...
  • 2006-2010 Mass
  • 2010-2013 ...
  • 2013-2015 Givova
  • 2015-2016 Gems
  • 2016-2023 ...
  • 2023- Magma
Cronologia degli sponsor ufficiali[25]
  • 1924-1982 Non presente
  • 1982-1983 LP Assicurazioni
  • 1983-1985 Albasan
  • 1985-1987 Litasport
  • 1987-1990 Autolazio
  • 1990-1991 CMD Visco
  • 1991-1992 Autolazio
  • 1992-1995 Shopping Sport
  • 1995-1996 CIC
  • 1996-1997 In Sport
  • 1997-1998 Shopping Sport
  • 1998-1999 Nicoloro Arredamenti
  • 1999-2004 Autolazio
  • 2004-2005 Non presente
  • 2005-2006 Mitalfarma
  • 2006-oggi Banca Popolare del Cassinate

Settore giovanile

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Il settore giovanile del Cassino, svolge le sue attività all'interno del centro sportivo di via Appia, nelle strutture adiacenti allo stadio Salveti.

Tra i prodotti migliori del vivaio cassinate, che hanno calcato la Serie A, si segnalano Corrado Urbano, Domenico Di Carlo, ed Angelo Ogbonna, quest'ultimo facente parte del Montecassino, scuola calcio affiliata al Cassino[26].

Ottimi livelli sono stati raggiunti da Mauro Rufo, Mario Buccilli, Leonardo Rossi e Vittorio Cozzella, i quali vantano numerose presenze in Serie B.

Allenatori e presidenti

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Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del Cassino Calcio 1924.

Dal dopoguerra ad oggi sono solo quattro gli allenatori rimasti sulla panchina del Cassino per più di tre stagioni consecutive e che ne detengono, quindi, i record di presenze. Con 167 panchine, l'allenatore più longevo è Carlo Orlandi, alla guida del Cassino dal 1971 al 1976 e nel 1998-99. Al secondo posto troviamo Antonio Lillo (166), seguito da Alessandro Grossi con 156 panchine e da Giuseppe Capaccione (96)[27].

Allenatori
  • 1924-1946 ...
  • 1947-1949 Bandiera dell'Italia Angrisani/Conte
  • 1949-1950 Bandiera dell'Italia Mariano Fabiani
  • 1950-1951 Bandiera dell'Italia Antonio Lombardi
  • 1951-1952 Bandiera dell'Italia Gaetano Conte
    Bandiera dell'Italia Mariano Fabiani
  • 1952-1953 Bandiera dell'Italia Giuseppe Gricoli
  • 1953-1954 Bandiera dell'Italia Mario Pollak
  • 1954-1955 Bandiera dell'Italia Mario Pollak
    Bandiera dell'Italia Mario Lalli
  • 1955-1956 Bandiera dell'Italia Mario Pollak
  • 1956-1958 Bandiera dell'Italia Dante Compiani
  • 1958-1959 Bandiera non conosciuta Oscar Leblanc
    Bandiera dell'Italia Corrado Giubilo
  • 1959-1960 Bandiera dell'Italia Corrado Giubilo
    Bandiera dell'Italia Rosario Pittiglio
    Bandiera dell'Italia Gaetano Conte
  • 1959-1961 Bandiera dell'Italia Dante Compiani
  • 1961-1962 Bandiera dell'Italia Antonio Ferrigno
    Bandiera dell'Italia Benito Pragliola
  • 1961-1963 Bandiera dell'Italia Benito Pragliola
  • 1963-1964 Bandiera dell'Italia Andrea Candidi
    Bandiera dell'Italia Antonio Jacobini
    Bandiera dell'Italia Ettore Annarumi
  • 1964-1965 Bandiera dell'Italia Alessandro Ferri
    Bandiera dell'Italia Giuseppe Perillo
  • 1965-1966 Bandiera dell'Italia Benito Pragliola
  • 1966-1967 Bandiera dell'Italia Ezio Nardone
    Bandiera dell'Italia Giuseppe Gricoli
  • 1967-1968 Bandiera dell'Italia Pino Nacci
  • 1968-1969 Bandiera dell'Italia Bruno Colagiovanni
  • 1969-1970 Bandiera dell'Italia Severo Bartolomei
  • 1970-1971 Bandiera dell'Italia Pino Nacci
    Bandiera dell'Italia Renato Piacentini
  • 1971-1976 Bandiera dell'Italia Carlo Orlandi
  • 1976-1977 Bandiera dell'Italia Washington Parisio
    Bandiera dell'Italia Marcello Marchegiani
    Bandiera dell'Italia Alberto Pizzi
  • 1977-1978 Bandiera dell'Italia Biagio Catalano
  • 1978-1979 Bandiera dell'Italia Vincenzo Montefusco
    Bandiera dell'Italia Bruno Mora
  • 1979-1980 Bandiera dell'Italia Giuseppe Simeone
    Bandiera dell'Italia Gianfranco Murgia
  • 1980-1981 Bandiera dell'Italia Massimo Urbano
    Bandiera dell'Italia Antonio Lillo
  • 1981-1982 Bandiera dell'Italia Giuseppe Simeone
  • 1982-1983 Bandiera dell'Italia Antonio Di Ponio
    Bandiera dell'Italia Desiderio Bianchi
    Bandiera dell'Italia Marcello Marchegiani
  • 1983-1984 Bandiera dell'Italia Antonio Di Paolo
  • 1984-1989 Bandiera dell'Italia Antonio Lillo
  • 1989-1990 Bandiera dell'Italia Augusto Incagnoli
  • 1990-1991 Bandiera dell'Italia Augusto Incagnoli
    Bandiera dell'Italia Bruno Abbatini
    Bandiera dell'Italia Pasqualino Molinaro
  • 1991-1992 Bandiera dell'Italia Stefano Di Chiara
    Bandiera dell'Italia Antonio Lillo
  • 1992-1993 Bandiera dell'Italia Ernesto Verdone
    Bandiera dell'Italia Rosario Iemma
  • 1993-1994 Bandiera dell'Italia Rosario Iemma
  • 1994-1995 Bandiera dell'Italia Bruno Abbatini
    Bandiera dell'Italia Fabio Salvatici
    Bandiera dell'Italia Franco Perilli
  • 1995-1996 Bandiera dell'Italia Franco Perilli
  • 1996-1997 Bandiera dell'Italia Alessandro Baldanzini
    Bandiera dell'Italia Pino Nacci
  • 1997-1998 Bandiera dell'Italia Sandro Mancini
    Bandiera dell'Italia Rosario Iemma
    Bandiera dell'Italia Mario Schettino
  • 1998-1999 Bandiera dell'Italia Mario Schettino
    Bandiera dell'Italia Carlo Orlandi
  • 1999-2000 Bandiera dell'Italia Corrado Urbano
  • 2000-2001 Bandiera dell'Italia Carmine Falso
    Bandiera dell'Italia Franco Anellino
    Bandiera dell'Italia Giuseppe Capaccione
  • 2001-2002 Bandiera dell'Italia Giuseppe Capaccione
    Bandiera dell'Italia Michele Punzo
  • 2002-2003 Bandiera dell'Italia Mauro Pernarella
    Bandiera dell'Italia Giuseppe Capaccione
  • 2003-2004 Bandiera dell'Italia Domenico Aceti
    Bandiera dell'Italia Antonio D'Amico
    Bandiera dell'Italia Giuseppe Capaccione
  • 2004-2008 Bandiera dell'Italia Alessandro Grossi[27]
  • 2008-2009 Bandiera dell'Italia Alessandro Grossi (1ª-11ª)
    Bandiera dell'Italia Vincenzo Patania (12ª-34ª)
  • 2009-2010 Bandiera dell'Italia Maurizio Pellegrino (1ª-22ª)
    Bandiera dell'Italia Stefano Sanderra (23ª-25ª)
    Bandiera dell'Italia Maurizio Pellegrino (26ª-34ª)
  • 2010-2011 Bandiera dell'Italia Marco Scorsini
    Bandiera dell'Italia Francesco Barbabella
  • 2011-2012 Bandiera dell'Italia Roberto Zollo
    Bandiera dell'Italia Claudio Tobia
    Bandiera dell'Italia Aldo D'Urso
  • 2012-2013 Bandiera dell'Italia Silvio Di Prisco
  • 2013-2014 Bandiera dell'Italia Silvio Di Prisco
    Bandiera dell'Italia Antonio Pecoraro
  • 2014-2015 Bandiera dell'Italia Alessandro Grossi
    Bandiera dell'Italia Massimiliano Babusci
  • 2015-2016 Bandiera dell'Italia Massimiliano Babusci
    Bandiera dell'Italia Ezio Castellucci
  • 2016-2017 Bandiera dell'Italia Ezio Castellucci
  • 2017-2020 Bandiera dell'Italia Corrado Urbano
  • 2020-2021 Bandiera dell'Italia Alessandro Grossi
  • 2021-2022 Bandiera dell'Italia Alessandro Grossi (1ª-6ª)
    Bandiera dell'Italia Silvio Di Prisco (7ª-14ª)
    Bandiera dell'Italia Imperio Carcione (15ª-34ª)
  • 2022- Bandiera dell'Italia Imperio Carcione
Presidenti
  • 1924-1946 ...
  • 1947-1949 Bandiera dell'Italia Miele
  • 1949-1950 Bandiera dell'Italia Malatesta
  • 1950-1955 Bandiera dell'Italia Edmondo Mascioli
  • 1955-1956 Bandiera dell'Italia Mario Ricciuti
  • 1956-1959 Bandiera dell'Italia Raffaele Varlese
  • 1959-1962 Bandiera dell'Italia Antonio Pagano
  • 1962-1965 Bandiera dell'Italia Marcello Di Zenzo
  • 1965-1966 Bandiera dell'Italia Leone
  • 1966-1967 Bandiera dell'Italia Orlando D'Aliesio
  • 1967-1968 Bandiera dell'Italia Di Mambro
  • 1968-1969 Bandiera dell'Italia Vassallo
  • 1969-1970 Bandiera dell'Italia Michele Michelucci
  • 1970-1971 Bandiera dell'Italia Giovanni Vassallo
  • 1971-1972 Bandiera dell'Italia Achille Gallaccio
  • 1972-1976 Bandiera dell'Italia Virgilio Volante
  • 1976-1982 Bandiera dell'Italia Rodolfo D'Ambrosio
  • 1982-1983 Bandiera dell'Italia Benedetto Capitanio
  • 1983-1990 Bandiera dell'Italia Achille Gallaccio
  • 1990-1991 Bandiera dell'Italia Enzo Visco
  • 1991-1997 Bandiera dell'Italia Achille Gallaccio
  • 1997-1999 Bandiera dell'Italia Vittorio Orsello
  • 1999-2003 Bandiera dell'Italia Antonio Morra
  • 2003-2007 Bandiera dell'Italia Ciro Corcione
  • 2007-2008 Bandiera dell'Italia Giuseppe Tedesco[28]
  • 2008-2010 Bandiera dell'Italia Clodomiro Murolo
  • 2010-2012 Bandiera dell'Italia Mario Vendittelli
  • 2012-2013 Bandiera dell'Italia Riccardo Patini
  • 2013-oggi Bandiera dell'Italia Nicandro Rossi
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del Cassino Calcio 1924.

Competizioni nazionali

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1985-1986
2005-2006 (girone G)

Competizioni regionali

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2015-2016
2004-2005 (girone B), 2016-2017 (girone B)
1971-1972 (girone B), 1987-1988 (girone B), 1994-1995 (girone D), 2013-2014 (girone D)
1969-1970, 1984-1985
1962-1963

Altri piazzamenti

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Promozione: 1977-1978 (girone G)
Secondo posto: 1985-1986 (girone B)
Terzo posto: 1986-1987 (girone B)
Finalista: 1970-1971
Semifinalista: 2015-2016

Competizioni giovanili

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  • Campionato Juniores Regionale
2014-2015 (Eccellenza - Girone B)[29]
  • Campionato Giovanissimi Provinciali
2014-2015 (Girone B)[30]

Statistiche e record

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Partecipazione ai campionati

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Nazionali

In 30 stagioni sportive a partire dall'esordio a livello nazionale in Serie D nel 1972-73:

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Serie D 9 1972-1973 2022-2023 17
Serie C2 4 1978-1979 2007-2008
Lega Pro Seconda Divisione 2 2008-2009 2009-2010
Serie D 7 1980-1981 2005-2006 12
Campionato Interregionale 5 1981-1982 1991-1992
Regionali

In 46 stagioni sportive conteggiate dal 1947-1948:

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Prima Divisione 5 1947-1948 1950-1951 30
Promozione 10 1953-1954 1987-1988
Campionato Dilettanti 2 1957-1958 1958-1959
Prima Categoria 5 1959-1960 1964-1965
Eccellenza 8 1992-1993 2016-2017
Prima Divisione 1 1952-1953 16
Seconda Categoria 4 1962-1963 1967-1968
Prima Categoria 4 1968-1969 1984-1985
Promozione 7 1994-1995 2013-2014

Partecipazione alle coppe

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Competizione Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Coppa Italia Semiprofessionisti 2 1973-1974 1979-1980 6
Coppa Italia Serie C 2 2006-2007 2007-2008
Coppa Italia Lega Pro 2 2008-2009 2009-2010
Scudetto Dilettanti 1 2005-2006 1
Coppa Italia Serie D 9 1999-2000 2019-2020 9
Coppa Italia Dilettanti 3 1970-1971 2015-2016 3

Il conteggio esclude ogni forma di competizione disputata esclusivamente in ambito regionale.

Statistiche di squadra

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Nel 1971 il Cassino raggiunse il record di 53 gare ufficiali senza sconfitte, attirando su di sé l'interesse della "Domenica Sportiva". La striscia positiva partiva dalle ultime due partite della stagione 1968-69, abbracciava l'intero 1969-70 e si concludeva nella stagione 1970-71[31].

Record in campionati professionistici
Un'immagine della tifoseria allo Stadio Gino Salveti nel 1984.

Le prime manifestazioni di tifo organizzato si formarono ad inizio anni '70. Il gruppo più longevo, tuttora in attività, è quello dei Fedayn Cassino[33], fondato nel 1977, uno dei gruppi ultras più antichi del Lazio. Altri gruppi in attività sono le Brigate, fondate nel 2004 e gli UTSB, acronimo di "Ultras Terra Sancti Benedicti", fondati nel 2006. Queste due realtà rappresentano la nuova guardia che affianca i Fedayn al seguito della maglia azzurra. Altri gruppi storici che in passato hanno sostenuto la squadra sono il Commandos (una delle prime realtà ultras nate in città), gli Intoccabili 1991 e i Boys.

Dal 2016 i diversi gruppi si riuniscono tutti dietro un unico striscione: Cassino 1924.

Uno dei caratteri distintivi della tifoseria è la rivendicazione dell'appartenenza alla storica Terra di San Benedetto e alla cosiddetta Terra di Lavoro, in contrasto con quanti identificano tutta l'odierna Provincia di Frosinone con la Ciociaria.

Gemellaggi e rivalità

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La tifoseria cassinate è gemellata dal settembre 1983 con gli ultras del Venafro[34]. Un'altra amicizia storica e molto sentita è quella con gli ultras della Casertana[34]. Più recente, risalente agli ultimi anni di Promozione, è l'amicizia con il gruppo Ignari Semprevisa di Carpineto Romano[35].

In passato vi sono stati gemellaggi con le tifoserie dell'Avezzano[35][36] e del Frosinone[37], quest'ultimo sfociato in un'accesa rivalità. Altre rivalità molto sentite sono con le tifoserie di Formia[38], Isernia e Sora.

  1. ^ ciociari.com, https://web.archive.org/web/20150923203629/http://www.ciociari.com/eco36/cassino-calcio.htm (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  2. ^ Piergiorgio Renna, Cento Anni di Calcio a Cassino, Cassino, Multimedia, 2006, p. 192 e p. 384.
  3. ^ https://www.youtube.com/watch?v=7wePXwncqk4. URL consultato il 4 agosto 2015.
  4. ^ Calcio, il neo presidente Rossi spinge il Cassino: "In tre anni voglio la serie D" | La Provincia Quotidiano, su laprovinciaquotidiano.it. URL consultato il 3 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2015).
  5. ^ Fabrizio Consalvi, Nuova Cassino: Pronti quattro colpi e cambio di denominazione [collegamento interrotto], su fuoriareaweb.it. URL consultato il 26 luglio 2015.
  6. ^ L'Inchiesta Quotidiano, Sandro Grossi è il mister azzurro «Cassino, torniamo a sognare» - See more at: http://www.linchiestaquotidiano.it/news/2014/05/30/sandro-grossi-%c3%a8-il-mister-azzurro-%c2%abcassino,-torniamo-a-sognare%c2%bb/8364#sthash.uK04Oi39.dpuf, su linchiestaquotidiano.it (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2015).
  7. ^ Cassino, il nuovo tecnico è Massimiliano Babusci - Corriere dello Sport.it, su CorrieredelloSport.it. URL consultato il 21 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  8. ^ Cassino, è ufficiale: via Babusci, panchina affidata a Castellucci, su L'Inchiesta Quotidiano OnLine. URL consultato il 21 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  9. ^ Trionfo Cassino: la coppa è tua, su calciolaziale.com. URL consultato il 7 gennaio 2016.
  10. ^ Coppa Italia Dilettanti: pareggio pirotecnico tra Mazara e Cassino, 3 a 3 in Sicilia - Riviera24, su Riviera24, 30 marzo 2016. URL consultato il 2 maggio 2016.
  11. ^ Cassino-Mazara 0-1: la dura legge del calcio, su calciolaziale.com. URL consultato il 2 maggio 2016.
  12. ^ Calcio Eccellenza, il Cassino a valanga sul Formia 6 a 0: è spettacolo dentro e fuori dal terreno di gioco | Cassino Informa, in Cassino Informa, 4 settembre 2016. URL consultato il 23 aprile 2017.
  13. ^ Coppa Italia di Eccellenza/Sedicesimi: il Cassino detentore fuori ai rigori, poker Valle del Tevere, derby alla Vis Artena - Sportinoro, in Sportinoro, 26 ottobre 2016. URL consultato il 23 aprile 2017.
  14. ^ Il Cassino in festa: di nuovo in Serie D. URL consultato il 23 aprile 2017.
  15. ^ Cooperativa Editoriale L'Inchiesta - Via Lombardia 8, Cassino - www.linchiestaquotidiano.it -, Calcio, Cassino e mister Ezio Castellucci verso la separazione consensuale, in L'Inchiesta Quotidiano OnLine, 13 maggio 2017. URL consultato il 10 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2017).
  16. ^ Cassino, Urbano è il nuovo tecnico: «Tanto entusiasmo per fare bene». URL consultato il 10 giugno 2017.
  17. ^ Cassino: il ritorno di Carcione. Urbano confermato in panchina, su calciolaziale.com. URL consultato il 7 marzo 2020.
  18. ^ Cooperativa Editoriale L'Inchiesta, Playoff Serie D, Cassino fuori a testa alta | www.linchiestaquotidiano.it, su linchiestaquotidiano.it. URL consultato il 7 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2020).
  19. ^ Giovani D Valore: il quarto aggiornamento delle classifiche, su Lega Nazionale Dilettanti. URL consultato l'11 giugno 2020.
  20. ^ FIGC, su figc.it. URL consultato l'11 giugno 2020.
  21. ^ Corrado Urbano: "Rossi, Cassino e il 50%, vi spiego...", su Gazzetta Regionale. URL consultato l'11 giugno 2020 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2020).
  22. ^ COMUNICATO UFFICIALE N. 3/A (PDF), su figc.it, http://www.figc.it/, 12 luglio 2000. URL consultato il 6 febbraio 2017.
  23. ^ CAMBIO DI DENOMINAZIONE SOCIALE 2003 (PDF), su figc.it, http://www.figc.it/, 2003. URL consultato il 7 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  24. ^ Organigramma prima squadra, su asdcassino.com. URL consultato il 28 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  25. ^ Cronistoria del calcio a Cassino, su asdcassino.com. URL consultato il 28 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  26. ^ Cassino celebra l'azzurro Ogbonna festa in città dopo Euro 2012, su ilmessaggero.it. URL consultato il 28 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  27. ^ a b [1], Statistiche allenatori fino al 07-08
  28. ^ [2], Cronologia Cassino Calcio fino al 07-08
  29. ^ L'Inchiesta Quotidiano, Cassino/calcio giovanile, la juniores completa l’impresa ed entra nella storia, su linchiestaquotidiano.it (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  30. ^ Cooperativa Editoriale L'Inchiesta - Via Enrico De Nicola 65, Cassino - www.linchiestaquotidiano.it -, Cassino Calcio, i Giovanissimi sono campioni provinciali, su linchiestaquotidiano.it. URL consultato il 4 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2015).
  31. ^ CASSINO CALCIO | L'AVVERSARIO..., su provanuova.myblog.it. URL consultato il 27 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  32. ^ Le vittorie valevano 2 punti
  33. ^ FEDAYN CASSINO 1977, su fedayncassino.blogspot.it. URL consultato il 31 marzo 2017.
  34. ^ a b La fratellanza nella Terra di Lavoro: Cassino-Casertana, amichevole, su sportpeople.net. URL consultato il 31 marzo 2017.
  35. ^ a b La forza dell’esserci sempre: Città di Ciampino-Cassino, Coppa Italia Eccellenza, su sportpeople.net. URL consultato il 31 marzo 2017.
  36. ^ mediacentrotv, AVEZZANO vs CASSINO prima gara stagione 2015-2016, 9 agosto 2015. URL consultato il 31 marzo 2017.
  37. ^ solocassino, gemellaggio FR - CASSINO, 17 gennaio 2015. URL consultato il 31 marzo 2017.
  38. ^ Il derby della vecchia guardia: Cassino-Formia, Eccellenza Laziale, su sportpeople.net. URL consultato il 31 marzo 2017.
  • Gino Salveti, Un pallone Azzurro - ricordo del calcio a Cassino, - Cassino, 1986
  • Piergiorgio Renna, Cento anni di calcio a Cassino - Cassino, 2006, Ivo Sambucci editore

Collegamenti esterni

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