San Vito (Italia)

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San Vito
comune
(IT) San Vito
(SC) Santuidu
San Vito – Stemma
San Vito – Bandiera
San Vito – Veduta
San Vito – Veduta
Chiesa di San Vito
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
ProvinciaSud Sardegna
Amministrazione
SindacoMarco Antonio Siddi (lista civica) dal 6-6-2016 (2º mandato dal 12-10-2021[1])
Territorio
Coordinate39°26′30.82″N 9°32′25.53″E / 39.441894°N 9.540424°E39.441894; 9.540424 (San Vito)
Altitudine10 m s.l.m.
Superficie231,64 km²
Abitanti3 421[2] (31-12-2023)
Densità14,77 ab./km²
FrazioniSan Priamo, Tuerra I, Tuerra II, Brecca, San Salvatore
Comuni confinantiCastiadas, Muravera, Burcei, Villaputzu, Villasalto, Sinnai (CA)
Altre informazioni
Cod. postale09040
Prefisso070
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT111066
Cod. catastaleI402
TargaSU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Nome abitanti(IT) sanvitesi
(SC) santuidesus
Patronosan Vito
Giorno festivo15 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Vito
San Vito
San Vito – Mappa
San Vito – Mappa
Posizione del comune di San Vito all'interno della provincia del Sud Sardegna
Sito istituzionale

San Vito (Santuidu in sardo[4]) è un comune italiano di 3 421 abitanti[2] della provincia del Sud Sardegna, posto nella subregione storica del Sarrabus. Con una superficie di 231,64 km², è il 6° comune più esteso della regione, dopo Sassari, Olbia, Arbus, Ozieri e Teulada.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di San Vito è ricco di testimonianze del periodo prenuragico e nuragico come le domus de janas e i nuraghi. Sono presenti inoltre tracce puniche e romane.

Nel medioevo fece parte del Giudicato di Cagliari, nella curatoria del Sarrabus, e successivamente del giudicato di Gallura per poi essere annesso nei territori d'oltremare di Pisa nel 1258. Conquistato dagli aragonesi nel 1324, seguì le vicende del Regno di Sardegna aragonese[5]. Nel 1363 gli aragonesi incorporarono il paese nella contea di Quirra, data in feudo dal Re di Aragona Pietro IV il Cerimonioso a Berengario Carroz. La contea fu trasformata in marchesato nel 1603, e San Vito ne fece parte; il marchesato fu feudo prima dei Centelles, poi degli Osorio de la Cueva, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di San Vito
  • Chiesa di San Lussorio
  • Chiesa di Santa Maria
  • Santuario di San Priamo
  • Chiesa di Sant'Antioco
  • Chiesa di Sant'Andrea
  • Chiesa di Santa Barbara

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Monte Narba: Già conosciuto nel Settecento, a partire dalla metà dell’Ottocento quello di Monte Narba divenne uno dei principali giacimenti di piombo e argento d'Italia. Il villaggio venne costruito nel 1864, quando la miniera fu concessa alla Società Lanusei. Era una vera e propria piccola cittadina: c'era il telefono, l'energia elettrica, le case per gli impiegati e i dirigenti, un ospedale, la falegnameria e l'officina meccanica. Gli edifici hanno subito molti crolli e questo rende difficile l’esplorazione degli interni, soprattutto per quanto riguarda Villa Madama, il palazzo di tre piani dov'era ospitato il direttore.

Nuraghe Asoru

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Costume tradizionale di San Vito

La variante del sardo parlata a San Vito è il campidanese sarrabese. Caratteristica della variante parlata a San Vito, e in tutto il sarrabus è la Occlusiva glottidale sorda

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo Civico Sanvitese, palazzo comunale in precedenza sede della Regia caserma dei Carabinieri, costruito a fine 1800 in granito e terra cruda[7], ospita il museo de La Via dell’Argento[8], che documenta storia e vita mineraria attraverso fonti orali, documenti, fotografie e oggetti di lavoro.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

La “Sagra de sa Pratzira e de sa Petza de Craba” si svolge nell’ultimo sabato della terza decade di luglio: l'evento ha il suo fulcro nella distribuzione di Pratzira e Carne di Capra arrosto.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di San Vito è notoriamente votato, così come il resto del Sarrabus, alla coltivazione degli agrumi: i terreni alluvionali, sabbiosi, umidi per la presenza del Flumendosa e del Flumini Uri sono ideali per la coltivazione di arance, mandarini, mandaranci. La zona geografica esprime anche cultivar specifici.

Arancio Tardivo di San Vito[9][modifica | modifica wikitesto]

L'arancio tardivo di San Vito è una varietà di arancio tipica della zona che produce frutti molto succosi, privi di semi, molto zuccherini e, appunto, tardivi rispetto alla tipica stagionalità delle arance, arrivando ad essere disponibile e maturo sulle piante tra maggio e giugno. Il cultivar Tardivo di San Vito è una variante dell'arancio di Muravera[10], derivato da aranci Valencia

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elezioni comunali, a San Vito Marco Antonio Siddi sindaco per 10 voti, in La Nuova Sardegna, 12 ottobre 2021. URL consultato il 13 ottobre 2021.
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2023.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Centenario della nascita di "Tziu Antoni CUCCU", su comune.sanvito.ca.it. URL consultato il 7 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2022).
  5. ^ Comunas,Storia di San Vito
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Municipio di San Vito, su catalogo.beniculturali.it.
  8. ^ Sardegna Turismo: Esplora San Vito, su sardegnaturismo.it.
  9. ^ Arancio Tardivo di San Vito - Arca del Gusto, su Fondazione Slow Food. URL consultato il 2 aprile 2024.
  10. ^ Arancio di Muravera - Sardegna Agricoltura (PDF), su sardegnaagricoltura.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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