Refrancore

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Refrancore
comune
Refrancore – Stemma
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Asti
Amministrazione
SindacoRoberta Volpato (lista civica Insieme) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate44°56′14″N 8°20′31″E / 44.937222°N 8.341944°E44.937222; 8.341944 (Refrancore)
Altitudine150 m s.l.m.
Superficie13,21 km²
Abitanti1 551[1] (31-8-2023)
Densità117,41 ab./km²
FrazioniBarcara, Bonina, Calcini, Maddalena, Platona, Rossi
Comuni confinantiAsti, Castagnole Monferrato, Castello di Annone, Montemagno Monferrato, Quattordio (AL), Viarigi
Altre informazioni
Cod. postale14030
Prefisso0141
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT005089
Cod. catastaleH219
TargaAT
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 608 GG[3]
Nome abitantirefrancoresi
Patronosan Dionigi[non chiaro]
Giorno festivo18 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Refrancore
Refrancore
Refrancore – Mappa
Refrancore – Mappa
Mappa di localizzazione del comune di Refrancore nella provincia di Asti
Sito istituzionale

Refrancore (Ël Francó o Arfrancor in piemontese) è un comune italiano di 1 551 abitanti della provincia di Asti, posto a 13 km dal capoluogo provinciale, in direzione est, nel Basso Monferrato.

È un paese ad economia agricola, in prevalenza vitivinicola.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo Refrancore secondo alcuni storici prende il nome dall'antico rivus francorum (fiume dei franchi), ora rio Gaminella, che percorrendo le colline del Basso Monferrato scende verso il fiume Tanaro.

A tredici chilometri da Asti, quasi al confine con la provincia di Alessandria, Refrancore si stende su una collina di arenaria.

Il nucleo più antico del borgo, attorno all'antica parrocchiale di San Martino, scende lungo le pendici del poggio e si raccorda al paese moderno che si estende lungo le tre strade che conducono ad Asti, Alessandria e Casale Monferrato.

Fin dall'epoca romana nella zona doveva essere presente un qualche insediamento, forse una masseria o poco più, che ha lasciato ampie tracce anche di notevole valore, come è provato da alcuni ritrovamenti effettuati da contadini durante i lavori agricoli. Nel 1874, inoltre, fu riportata alla luce una tomba ad incinerazione e del suo corredo, oltre ad un unguentario, faceva parte anche una preziosa e raffinata coppa di vetro soffiato verdemare decorata con tralci d'edera e recante l'iscrizione in greco: "Ennione fece. Il compratore ricordi!".

Un pezzo di grande interesse, datato alla seconda metà del I secolo d.C., che può testimoniare di un insediamento non modesto e che ora è conservato al Museo del Louvre di Parigi.

Secondo il racconto di Paolo Diacono, intorno al 663 infuriò una violenta battaglia tra Franchi e Longobardi dove i primi ebbero la peggio tanto da colmare con il proprio sangue il torrente, che da allora venne appellato rivus ex sanguine francorum e che prestò il nome di Rivus Francorum al piccolo borgo sorto nelle vicinanze.

Lo stesso argomento in dettaglio: Ducato di Asti.

Il primo documento certo dell'esistenza di un piccolo borgo fortificato chiamato Rivo franchoris, pertinenza del potente feudo imperiale di Annone, risale al dicembre 1197 quando il podestà di Asti Alberto de Fontana decretò il possesso inalienabile da parte del Comune di Asti del "castello di Annone col borgo e il villaggio, con Refrancore, con Cerro e con Foresto..."; pochi giorni dopo Asti investì Enrico di Quattordio di tali possedimenti.

È solamente a partire dal XIV secolo che Refrancore compare nei documenti ufficiali come entità autonoma e svincolata da Annone, e nel maggio 1355 l'imperatore Carlo IV di Boemia, nominando suo vicario imperiale il Marchese Giovanni di Monferrato, concede a questi numerose investiture tra le quali il feudo di Rivus franchorium.

L'incisione che illustra il testo del Codex Astensis, databile a quell'epoca, mostra un piccolo castello quadrangolare difeso da alte mura merlate e da due torri, una quadrata e l'altra circolare: un piccolo nucleo forte che, con molta probabilità, occupava l'area del futuro ricetto, ancora oggi ben conservato.

Le vicende del feudo seguirono quelle del Marchesato di Monferrato e Refrancore fu concesso dai marchesi a diversi feudatari, tra i quali si evidenziano Bernardo Valperga di Mazzè, Mercurino Arborio di Gattinara e Costantino e Aranito Comneno principi di Macedonia.

Nel 1547 Aranito Comneno vendette Refrancore al nipote Leonardo di Tocco, principe di Acaja e di Montemiletto, discendente di un'illustre stirpe longobarda del beneventano, imparentata, come si è accennato, con i principi di Macedonia e, dal XVIII secolo, con la casa reale di Scozia, gli Stuart; una famiglia importante e molto potente, che resse il feudo fino al 1829 ma che però, risiedendo a Napoli, ebbe pochi motivi di interesse per il piccolo paese monferrino, lasciato alle cure di avidi procuratori locali.

È anche per questo stato di cose che il nuovo castello, eretto sulla sommità della collina intorno al XV secolo, avrà un'esistenza assai travagliata finché nel 1635, assediato ed espugnato dai Francesi, sarà ridotto in rovina e mai più restaurato nei secoli a venire; oggi nulla è più visibile di questo castello e il suo sito è occupato da un prato cinto da un bosco di robinie.

Fin dalla metà del XV secolo i documenti associano al nome di Refrancore la presenza di "castro, loco, et villa", cioè di castello, borgo e paese, ed è ancora oggi possibile distinguere queste tre entità nella parte più antica e suggestiva del centro edificato.

Per raggiungere la sommità del borgo, dalla piazza IV Novembre, ingentilita dal bel campanile barocco di S. Sebastiano (primi anni del Settecento), si attraversa l'antico paese delimitato dalle attuali via Roma, via Cavour e via regina Margherita, immerse in una pacata tranquillità scossa solamente il Venerdì mattina dalla presenza del vivace mercato settimanale.

Salendo per il pendio le case si diradano e lo spazio si allarga in cortili e boschetti fino a fiancheggiare, se si segue la via Regina Margherita, l'alto muraglione che regge le rovine coperte di edera dell'antico oratorio dell'Annunziata, già esistente nel Cinquecento e riedificato intorno al 1660 dalla Confraternita dei Disciplinati.

Giunti alla sommità della strada si trova la chiesa di S. Martino, antica parrocchiale ora in attesa di un necessario restauro. Il suo interno, non visitabile per le precarie condizioni statiche, conserva delle semplici ma raffinate decorazioni barocche e due pregevoli altari in stucco, opera di Francesco Solaro e risalenti al 1760.

Tutta l'area raccolta intorno alla piazzetta della chiesa è l'antico borgo, ora identificato come un ricetto; cioè un piccolo nucleo fortificato con il quale i refrancoresi potevano proteggere se stessi, il bestiame e le provviste nel caso di attacchi o di scorrerie di predoni.

Nel 1456 Guglielmo di Monferrato stipulò un capitolo con il quale concesse agli "homini de Rifrancor" le case all'interno del ricetto e altri terreni al di fuori della villa; a quei tempi doveva già essere stato eretto, a pochi passi dal ricetto, il nuovo castello, ora scomparso.

Tre dei quattro lati del borgo fortificato sono ancora oggi ben conservati e visibili negli edifici che cingono la piazza dell'antica parrocchiale e proseguono verso Ovest (le ripide pareti a scarpa in laterizio si possono osservare in tutto il loro fascino dalla strada per Castagnole Monferrato, nei pressi dell'antico mulino che oggi ospita un ristorante).

La chiesa stessa fu edificata, a partire dal 1569, sulle strutture di un preesistente edificio del ricetto di cui si conservarono le pareti laterali e la scarpata difensiva prospiciente l'odierna via Cavour; il tozzo campanile, interamente realizzato di mattoni, è forse da identificarsi con la torre-porta del ricetto e al suo interno, comunicante con la chiesa, presenta una bella volta a crociera che nasce da quattro testine lapidee di chiara derivazione romanica.

A tre chilometri dal paese, lungo la strada per Asti è situata una piccola chiesetta romanica seminascosta tra le case della frazione Maddalena. Qui sorse, dall'XI secolo, una delle pertinenze del potente centro di Annone, un piccolo centro rurale chiamato Foresto e organizzato intorno alla parrocchia di Santa Maria Maddalena.

Questo edificio, nei secoli molto rimaneggiato, è posto alla sommità di un basso colle coltivato a vigneti; da qui, la vista si perde nei saliscendi del fertile paesaggio monferrino. Nel 1874 vennero alla luce resti di una tomba; al suo interno un unguentario ed una coppa di vetro pregevolmente decorata con tralci d'edera e recante l'iscrizione in greco: "Ennione fece. Il compratore ricordi!", databile alla seconda metà del I secolo, conservata al museo del Louvre di Parigi.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma del Comune di Refrancore è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica dell'11 agosto 1968.[4]

«D'azzurro, al castello d'argento, torricellato di tre pezzi del medesimo, aperto e finestrato del campo, fondato sulla campagna di verde, solcata da una riviera di rosso; il tutto abbassato da un capo di rosso, caricato di una stella d'oro a 5 punte. Sotto lo scudo, su lista svolazzante d'azzurro con le estremità bifide, il motto: Fuso ex sanguine Libertas

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 1º gennaio 2013 la popolazione straniera residente era di 113 persone e rappresentano il 6.9% dell'intera popolazione residente. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione straniera residente erano:

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Un prodotto tipico per cui il paese è noto è il "finocchino", biscotto aromatizzato con semi di finocchio.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

Refrancore è luogo di produzione vinicola, in particolare di grignolino e barbera. Inoltre, come tutto il Monferrato è un importante centro per la produzione frutticola (pesche).

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1900 e il 1935 Refrancore fu servito dalla tranvia Asti-Montemagno-Altavilla.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
10 luglio 1985 26 maggio 1990 Italo Mussio Partito Comunista Italiano Sindaco [6]
26 maggio 1990 5 luglio 1991 Italo Mussio Partito Democratico della Sinistra, Partito Comunista Italiano Sindaco [6]
5 luglio 1991 24 aprile 1995 Franco Deambrogio Partito Democratico della Sinistra Sindaco [6]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Bruno Ghidella sinistra Sindaco [6]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Bruno Ghidella lista civica Sindaco [6]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Italo Mussio lista civica Sindaco [6]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Mario Mortara lista civica Insieme Sindaco [6]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Mario Mortara lista civica Insieme Sindaco [6]
27 maggio 2019 in carica Roberta Volpato lista civica Insieme Sindaco [6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Refrancore, DPR 1968-08-11, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it, Archivio centrale dello Stato, Ufficio araldico, Fascicoli comunali, busta 296, fascicolo 4959.a. URL consultato il 9 maggio 2021.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN146417547