Campodenno
Campodenno comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Trento |
Amministrazione | |
Sindaco | Igor Portolan (lista civica) dal 26-5-2024 |
Data di istituzione | 6-9-1952 |
Territorio | |
Coordinate | 46°15′N 11°02′E |
Altitudine | 534 m s.l.m. |
Superficie | 25,02 km² |
Abitanti | 1 510[2] (31-10-2021) |
Densità | 60,35 ab./km² |
Frazioni | Dercolo (Dércol[1]), Lover (Lóer[1]), Quetta (Chèta[1]), Termon (Termón[1])
Località: Cressino (Cressìn[1]), Ischia, Maso Bolner, Maso Sant'Angelo, Segonzone (Segonzón o Sgonzón) |
Comuni confinanti | Denno, Spormaggiore, Sporminore, Ton, Ville d'Anaunia, Contà |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 38010 |
Prefisso | 0461 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 022037 |
Cod. catastale | B525 |
Targa | TN |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona F, 3 224 GG[4] |
Nome abitanti | campodennesi |
Patrono | san Maurizio |
Giorno festivo | 22 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Campodenno all'interno della provincia di Trento | |
Sito istituzionale | |
Campodenno (Ciampdadén[1] in noneso[5], Campodén in dialetto trentino[6]) è un comune italiano di 1 510 abitanti della provincia di Trento, situato ad una trentina di chilometri dal capoluogo, nella Comunità di Valle della Val di Non (C6).
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]L'altezza sul livello del mare del municipio è 534 metri, tutto il territorio risulta compreso tra i 269 e i 2.678 metri, per un'escursione altimetrica complessiva pari a 2.409 metri. Il territorio comunale si estende su una superficie di 25,37 chilometri quadrati, per una densità abitativa di 56,54 abitanti per chilometro quadrato.[7]
Il santo patrono di Campodenno è S. Maurizio e Compagni e si festeggia il 22 settembre.
Le ricorrenze patronali delle frazioni sono: a Dercolo Santo Stefano il 26 dicembre, a Lover Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria l'8 dicembre, a Quetta Sant'Egidio il 1º settembre e a Termon Natività di San Giovanni Battista il 24 giugno.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il toponimo significa "campo di Denno", formazione comune nella toponomastica nonesa (un altro esempio è Campo Tassullo).[8] Il nome dovrebbe derivare dal fatto che il paese ecclesiasticamente appartenesse alla pieve di Denno, oppure essere legato alla famiglia de Enno.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]- Stemma
Lo stemma è stato approvato con D.G.P. dell'8 aprile 1988, n. 3350.[9]
«Trinciato. Nel I d'argento al leone di rosso linguato dello stesso, armato d'oro salente una gradinata (9) di nero posta sulla trinciatura, reggente con le branche una stella (5), d'oro per inchiesta; nel II una scacchiera di rosso e d'argento originata da tre trinciature e otto troncature. Corona: Murale di Comune. Ornamenti: A destra una fronda di alloro fogliata al naturale fruttifera di rosso, a sinistra una fronda di quercia fogliata e ghiandifera al naturale legate da un nodo d'oro.[10]»
- Gonfalone
Il gonfalone è così descritto nello statuto comunale[10]:
«Drappo di colore azzurro con merlatura frangiata, bordato argento. Al centro lo stemma del Comune come descritto nell'allegato A), con la scritta "COMUNE DI" posta sopra lo stemma e "CAMPODENNO" posta sotto lo stemma, di colore argento.»
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa dei Santi Maurizio e Compagni, parrocchiale dal 1959.
- Chiesa di San Pancrazio, sopra il paese di Campodenno. Citata in un documento del 1363, a partire dal XVII secolo ospitò alcuni eremiti. L'eremo rimase attivo fino alla fine del Settecento.
- Chiesa di Santo Stefano, parrocchiale nella frazione di Dercolo.
- Chiesa dell'Immacolata, parrocchiale nella frazione di Lover.
- Chiesa di Sant'Egidio, parrocchiale nella frazione di Quetta. Ricostruita nel corso del XVI secolo, al suo interno è presente l'altare maggiore ligneo seicentesco, attribuito a Simone Lenner. Conservava inoltre un rilievo ligneo cinquecentesco raffigurante l'Adorazione dei Magi, ora al Museo diocesano tridentino.
- Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, sussidiaria nella frazione di Segonzone. Eretta nel XV secolo, conserva al suo interno gli affreschi datati 1473 dei fratelli Giovanni e Battista Baschenis.
- Cappella dell'Addolorata a Crescino, costruita nel XIX secolo.
Architetture militari
[modifica | modifica wikitesto]- Castel Belasi, presso Segonzone.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Secondo i dati raccolti nel censimento del 2001 gli abitanti del comune erano 1 436 (715 maschi e 721 femmine) divisi in 537 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,67 componenti. Il numero di abitazioni è 667. Nel censimento del 1991 per il comune di Campodenno risultava una popolazione pari a 1 390 abitanti, per cui nel decennio 1991-2001 si è registrata una variazione percentuale di abitanti pari al +3,31%.
Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[11]
Ripartizione linguistica
[modifica | modifica wikitesto]Nel censimento del 2001, 297 abitanti del comune si sono dichiarati "ladini".[12]
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1928 il comune viene soppresso e i suoi territori aggregati al comune di Denno; nel 1952 il comune viene ricostituito con i suoi territori unitamente ai territori degli ex comuni di Dercolo, Lover, Quetta e Termon staccati dal comune di Denno (Censimento 1951: pop. res. 1554).[13]
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Sul territorio del comune sono presenti 29 attività industriali con 89 addetti pari al 27,73% della forza lavoro occupata, 19 attività di servizio con 117 addetti pari al 36,45% della forza lavoro occupata, altre 23 attività di servizio con 81 addetti pari al 25,23% della forza lavoro occupata e 19 attività amministrative con 34 addetti pari al 10,59% della forza lavoro occupata. Risultano occupati complessivamente 321 individui, pari al 22,35% del numero complessivo di abitanti del comune.[7]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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5 giugno 1995 | 16 maggio 2010 | Mariano Maines | Lista civica | Sindaco | |
17 maggio 2010 | 26 maggio 2024 | Daniele Biada | Lista civica | Sindaco | |
26 maggio 2024 | in carica | Igor Portolan | Lista civica | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f E. Quaresima, 1991, p. XXIV.
- ^ Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 125, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
- ^ a b Campodenno in breve, su comune.campodenno. URL consultato il 20 maggio 2024.
- ^ G. Mastrelli Anzilotti, 2003, p. 333.
- ^ Comune di Campodenno: adozione stemma comunale, in Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige n. 26, Supplemento n. 2, del 14/06/1988, p. 7.
- ^ a b Comune di Campodenno, Statuto (PDF), allegati A e B, pp. 36-37.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Nel 2001 erano il 17,54% dei residenti | Trentino, su trentinocorrierealpi.gelocal.it. URL consultato il 10 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2013).
- ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Marco Bettotti, La nobiltà trentina nel medioevo (metà XII - metà XV secolo), Bologna, Il Mulino, 2002. (online)
- Laura Dal Prà (a cura di), I Re Magi e il santo eremita. La chiesa di Quetta, Trento, Provincia autonoma di Trento. Soprintendenza per i beni storico-artistici, 2010.
- Aldo Gorfer, Le valli del Trentino. Guida geografico-storico-artistico-ambientale. Trentino occidentale, Calliano (TN), Manfrini, 1975, ISBN 978-88-7024-118-1.
- Giulia Mastrelli Anzilotti, Toponomastica trentina: i nomi delle località abitate, Trento, Provincia autonoma di Trento. Servizio Beni librari e archivistici, 2003.
- Enrico Quaresima, Vocabolario anaunico e solandro, Firenze, Leo S. Olschki, 1991 [1964], ISBN 88-222-0754-8.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Campodenno
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comunecampodenno.it.
- Campodènno, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 239261707 |
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