Castel Belasi

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Castel Belasi
Castel Belasi
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
CittàCampodenno
Coordinate46°14′56.05″N 11°02′22.8″E / 46.248903°N 11.039667°E46.248903; 11.039667
Mappa di localizzazione: Trentino-Alto Adige
Castel Belasi
Informazioni generali
TipoCastello
Altezza465 m
Condizione attualerestaurato
Proprietario attualeComune di Campodenno
Visitabilesi
Informazioni militari
Eventi2016-"Arte in gioco dal 8 luglio al 28 agosto"

2019-mostra arte contemporanea dal 10 agosto al 27 ottobre 2021- mostra di arte contemporanea della collezione "Panza di Biumo e mostra fotografica della collezione di Giorgio Galimberti. 2022-mostra di arte contemporanea di Stefano Cagol, mostra fotografica di Flavio Faganello dall'archivio fotografico provinciale di Trento.-Mostra fotografica del concorso fotografico "Ti conosco mascherina" e Project Room.

  • Apertura luglio e agosto tutti i giorni escluso il lunedì. *settembre/ottobre aperto sabato e domenica con orario continuato 10.00 alle 18.00.
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Castel Belasi è un castello che si trova a 465 m s.l.m. presso Segonzone, frazione di Campodenno, a 567 m - 35 km da Trento sulla strada provinciale n° 67 del Lovernatico.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le più antiche attestazioni dell’esistenza di Castel Belasi risalgono agli inizi del XIV secolo, all’epoca dell’egemonia dei conti di Tirolo sulle vallate trentine.

Il castello, infatti, nacque proprio come caposaldo della Contea del Tirolo in mezzo alle terre dei principi vescovi di Trento in Val di Non. Per tutta la sua storia Castel Belasi venne così a costituire una sorta di “isola”, un’enclave tirolese in terra trentina. I suoi primi feudatari furono i signori Rubein, provenienti della zona di Merano, fedelissimi dei conti di Tirolo.

Nel 1368 fu acquistato dalla famiglia Khuen, originaria di Termeno in valle dell’Adige, che avrebbe legato indissolubilmente la sua storia a quella del castello, prendendo il nome “Khuen-Belasi”. Questa famiglia tra il XV e il XVI secolo si affermò come una delle più ricche e potenti della regione, contando nelle sue file vescovi, uomini politici e capitani militari che diedero lustro al casato in tutta l’Austria. Nel corso della loro storia i Khuen Belasi si suddivisero in numerose linee dinastiche che prosperarono dal Trentino fino alla lontana Croazia, passando per le corti di Vienna e Salisburgo.

Tra il Quattrocento e il Cinquecento i Khuen trasformarono il piccolo fortilizio di Castel Belasi in una magnifica fortezza, imponente e severa nelle sue mura esterne, quanto elegante nei suoi saloni finemente affrescati.

Ad ogni modo in due occasioni il castello dovette cedere agli attacchi dei nemici. Nel 1415-20 i rivali signori Spaur riuscirono infatti a prendere la fortezza e ad occuparla per alcuni anni. Nel 1525 furono invece i contadini in rivolta a mettere a sacco i granai di Belasi, nel corso della “Guerra rustica” che sconvolse tutta la regione.

I Khuen erano riusciti ad acquisire importanti diritti sulle comunità rurali che vivevano attorno a Belasi. Tutte le famiglie di Lover, Segonzone, Campodenno e Dercolo dovevano conferire al castello le decime dei loro raccolti. Inoltre i castellani ampliarono enormemente i loro possedimenti sulle campagne circostanti il maniero, che divenne il centro di una proprietà fondiaria molto estesa, costruita da decine e decine d’ettari di campi, vigneti, prati e boschi.

Cortile interno del castello

Nel XVIII secolo i Khuen-Belasi, ottenuto anche il titolo di “Conti del Sacro Romano Impero”, continuarono l’opera d’abbellimento della loro fortezza, decorando i suoi interni con stucchi raffinati e splendide stufe di maiolica, secondo il gusto del tempo.

Durante l’Ottocento, in seguito alle guerre napoleoniche e all’abolizione di tutti i privilegi nobiliari, il maniero fu a lungo abbandonato e relegato al ruolo di residenza estiva. I suoi padroni, infatti, furono a lungo impegnati in importanti carriere politiche e militari in Austria e in Baviera. Ebbe così inizio il triste declino di Castel Belasi.

Nel secolo scorso, nel periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale, i Khuen ritornarono tuttavia ad insediarsi stabilmente a Belasi per alcuni decenni.

Negli anni ’50 il castello venne abbandonato definitivamente. Spogliato di tutti i suoi arredi, si avviò verso un degrado inarrestabile, al quale i suoi proprietari non seppero porre freno. Sul finire degli anni ’90 la vecchia fortezza versava ormai in condizioni drammatiche.

Nel 2000 tutto il complesso, con la vicina chiesetta dei Santi Filippo e Giacomo a Segonzone è stato acquistato dal Comune di Campodenno, che ha dato avvio al suo completo restauro.

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