Partito Democratico dei Socialisti del Montenegro
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Partito Democratico dei Socialisti del Montenegro | |
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(CNR) Демократска Партија Социјалиста Црне Горе (Demokratska Partija Socijalista Crne Gore) | |
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Presidente | Danijel Živković |
Segretario | Aleksandar Bogdanović |
Stato | ![]() |
Sede | Podgorica |
Abbreviazione | DPS, ДПС |
Fondazione | 22 giugno 1991 |
Derivato da | Lega dei Comunisti del Montenegro |
Ideologia | Populismo Socialdemocrazia[1] Nazionalismo Europeismo |
Collocazione | Grande tenda |
Coalizione | Coalizione per un Montenegro Europeo (1998-attuale) |
Partito europeo | Partito del Socialismo Europeo |
Affiliazione internazionale | Internazionale Socialista Alleanza Progressista |
Seggi Assemblea del Montenegro | 30 / 81
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Testata | Pobjeda |
Sito web | www.dps.me/ |
Il Partito Democratico dei Socialisti del Montenegro (Демократска Партија Социјалиста Црне Горе - ДПС; Demokratska Partija Socijalista Crne Gore - DPS) è un partito politico montenegrino, erede legale della Lega dei Comunisti del Montenegro.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
1991-1997: la politica unionista con la Serbia[modifica | modifica wikitesto]
Il DPS nasce nel 1991 dopo l'ultimo congresso del Comitato centrale del SKCG e guidato inizialmente dal filo-serbo Momir Bulatović(quest'ultimo appoggiato dall'allora presidente della Serbia Slobodan Milošević e dal Partito Socialista di Serbia).
Bulatović seguì una politica di asserzione al regime serbo supportando Milošević in tutto il periodo del conflitto jugoslavo.
1997-oggi: la politica separatista e l'indipendenza montenegrina[modifica | modifica wikitesto]
Nonostante ciò, nel 1998 la crisi del Kosovo e l'indebolimento di Milošević permisero all'opposizione interna al DPS coordinata da Milo Đukanović e fautrice di una maggiore autonomia rispetto alla politica serba di uscire in aperto conflitto con Bulatović.
Dopo un fallito tentativo di golpe spinto dall'élite serba (fallito tra l'altro per il rifiuto di Bulatović di ricorrere alla forza) risultò vincitrice la fazione di Đukanović e si assisté all'uscita di Bulatović e dei suoi, che fondarono il Partito Socialista Popolare, filo-serbo e anti-indipendentista.
Sotto la guida di Đukanović il DPS cambiò radicalmente politica avviando una coalizione di governo coi socialisti nazionalisti montenegrini del Partito Socialdemocratico del Montenegro (SDP).
IL DPS appoggiò l'SDP in tutte le sue richieste (introduzione della "lingua montenegrina", supporto alla "Chiesa Ortodossa montenegrina" e cambio della bandiera che fino al 2004 era stato il tricolore serbo).
I due partiti si trovarono alleati nel referendum sull'indipendenza del Montenegro del 2006.
Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]
Elezione | Voti | % | Seggi |
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Parlamentari 2002 | 167.166 | 36 / 81
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Parlamentari 2006 | 164.737 | 41 / 81
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Parlamentari 2009 | 168.290 | 48 / 81
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Parlamentari 2012 | 165.380 | 39 / 81
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Parlamentari 2016 | 158.490 | 36 / 81
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Parlamentari 2020 | 143.548 | 30 / 81
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Presidenti del partito[modifica | modifica wikitesto]
- Momir Bulatović - (22 giugno 1991 - 19 ottobre 1997)
- Milica Pejanović-Đurišić - (19 ottobre 1997 - 31 ottobre 1998)
- Milo Đukanović - (31 ottobre 1998 - 6 aprile 2023)
- Danijel Živković - (6 aprile 2023 - in carica)
Note[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su dps.me.
- (EN) Partito Democratico dei Socialisti del Montenegro, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 135786966 · LCCN (EN) n98080497 · WorldCat Identities (EN) lccn-n98080497 |
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