Partito Laburista (Malta)

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Partito Laburista
(MT) Partit Laburista
(EN) Labour Party
LeaderRobert Abela
StatoBandiera di Malta Malta
SedeĊentru Nazzjonali Laburista, Triq Mile End, Ħamrun
Fondazione12 ottobre 1920
IdeologiaSocialdemocrazia[1][2]
Terza via[3]
Liberalismo sociale
Europeismo
Storicamente:
Socialismo (fino agli anni '90)
Euroscetticismo (fino al 2004)
Pro-Regno Unito
Pro-lingua inglese
CollocazioneCentro-sinistra
Partito europeoPartito Socialista Europeo
Gruppo parl. europeoAlleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici
Affiliazione internazionaleInternazionale Socialista[4] (fino al 2014)
Seggi Parlamento
44 / 79
(2022)
Seggi Europarlamento
4 / 6
(2019)
TestataThe Journal
Organizzazione giovanileForum dei Giovani Laburisti
Sito webpartitlaburista.org/
Bandiera del partito

Il Partito Laburista (in maltese Partit Laburista; in inglese Labour Party), precedentemente denominato Partito Laburista Maltese, è un partito politico maltese di ispirazione socialdemocratica e laburista.

Fondato nel 1920, è attualmente uno dei due maggiori partiti dell'isola, insieme con il Partito Nazionalista, ed è dal 2013 al governo del Paese.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La sede del partito a La Valletta negli anni 1980.

Il Partito Laburista Maltese vede la sua fondazione il 12 ottobre 1920[5] e l'anno successivo partecipò per la prima volta alle elezioni politiche, ottenendo il 23,2% delle preferenze. Sotto la guida del suo fondatore William Savona, il partito entrò per la prima volta al governo nel 1927 come partito di minoranza (14,5%) in alleanza con il Partito Costituzionale, contribuendo all'elezione di Gerald Strickland come primo ministro.

La non elezione di Savona in Parlamento lo spinse nello stesso anno alle dimissioni, e dopo una breve reggenza di M. Dundon, la leadership della compagine politica passò nel 1928 nelle mani di Paul Boffa.

Nel 1932, a seguito delle dimissioni di Strickland, una nuova tornata elettorale vide il forte ridimensionamento del partito, che alle elezioni generali vide un netto calo dei consensi (8,6%).

Le prime elezioni tenutesi dopo la fine della seconda guerra mondiale videro, nel settembre 1945 una netta affermazione del partito, che (complice la non partecipazione delle altre principali forze politiche alla consultazione) ottenne la maggioranza con il 76% delle preferenze e compose per la prima volta un proprio governo monocolore. L'esperienza durò fino al 1947, quando a seguito di un'ondata di scioperi il governo Boffa fu costretto a dimettersi, venendo tuttavia riconfermato (sebbene con un consenso più ristretto, pari al 59%[6]) alle elezioni dello stesso anno, le prime a suffragio universale diretto tenutesi sull'isola[7].

I primi anni del governo laburista videro l'introduzione di alcune importanti riforme sociali, quali l'adozione di un primo sistema pensionistico e del salario minimo[8]. Nel 1949 tuttavia un forte scontro fra Boffa e l'allora ministro Dom Mintoff portò all'uscita del primo dal partito ed alla sua rifondazione, sotto il nome Partito Laburista Maltese ad opera del secondo, che ne assunse la leadership. Alle elezioni del 1950 la compagine, indebolita dalla scissione di Boffa, che si presentò con un partito indipendente denominato Partito dei Lavoratori[9], perse la maggioranza in favore del Partito Nazionalista e si ritrovò così all'opposizione. Fra il 1953 ed il 1958 il Partito tornò sporadicamente al governo, trovandosi ad appoggiare la posizione favorevole all'integrazione con il Regno Unito nel dibattito sulla permanenza o meno di Malta nell'Impero britannico, ma le sue esperienze furono complessivamente di breve durata.

L'inizio degli anni 1960 vide il Partito, percepito come troppo filo-britannico, impegnato in una forte contrapposizione con la Chiesa cattolica, che ne penalizzò i risultati in termini elettorali. La propaganda in favore del Partito fu soggetta ad interdetto a partire dal 1961 e derubricata come peccato mortale. Lo scontro fu ricomposto solo nel 1969, con la dissoluzione del movimento scissionista del Partito dei Lavoratori Cristiani e la rimozione dell'interdetto ecclesiastico[10].

Il Partito Laburista non partecipò alle celebrazioni per l'indipendenza di Malta nel 1964, ma riuscì a vincere le elezioni del 1971, guidando la transizione del Paese in repubblica indipendente (seppure inserita nel quadro del Commonwealth) nel 1974[11] ed introducendo diverse riforme sociali, quali la depenalizzazione dell'omosessualità e dell'adulterio[10] e l'introduzione del matrimonio civile.[12] I laburisti restarono ininterrottamente al governo fino al 1984, nonostante il boicottaggio all'attività parlamentare subito ad opera del Partito Nazionalista a seguito dei risultati delle elezioni del 1981, quando ottennero il diritto a governare sebbene di fatto avessero otteniuto un numero di voti inferiore a quello dei rivali[12].

Le dimissioni di Mintoff, sostituito da Karmenu Mifsud Bonnici nel 1984, assicurarono al partito altri tre anni al governo, prima della sconfitta patita alle elezioni del 1987, che videro il Partito tornare all'opposizione dopo 17 anni. Un pessimo risultato elettorale nel elezioni del 1992, con la perdita di quasi 14.000 voti, vide un nuovo cambio di leadership nel partito, la cui guida passò nelle mani di Alfred Sant, che riuscì brevemente a tornare al governo nel biennio 1996-1998.[13]

Dopo essersi opposto, nel 2003, all'entrata di Malta nell'Unione europea, il partito ha cambiato le sue posizioni euroscettiche votando, nel 2005, a favore del progetto di Costituzione europea. La pesante sconfitta nel referendum sull'adesione all'Europa ha tuttavia minato la leadership di Sant, dimessosi nel 2008 dalla carica di segretario, al cui posto è subentrato il giovane Joseph Muscat.[14]

Sotto la sua guida, il partito ha avviato un processo di rinnovamento ed ha vinto nettamente le elezioni parlamentari del 2013,[15] ottenendo il più ampio margine mai conseguito da un partito politico nella storia di Malta dal 1964, anno di indipendenza del paese dal dominio britannico[16] (55,1%) e tornando al governo dopo 17 anni di opposizione. Le elezioni anticipate del 2017 hanno riconfermato al governo il Partito[17] la cui posizione è diventata marcatamente riformista (sotto la sua guida è stato ad esempio reso legale il matrimonio tra persone dello stesso sesso[18]).

Negli ultimi mesi del 2019 il partito ha sofferto di una forte ondata di contestazioni, seguita al possibile coinvolgimento di alcuni ministri del governo Muscat nell'assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia. il 12 gennaio 2020 le dimissioni del segretario hanno visto la sua sostituzione con l'attuale leader Robert Abela[19].

Il Partito è membro del Partito Socialista Europeo e dal 1955 al 2014 lo è stato dell'Internazionale Socialista, dalla quale è stato rimosso a causa del mancato pagamento della quota di iscrizione.[20]

È attualmente in maggioranza nella delegazione maltese al Parlamento europeo con 4 eurodeputati su 6.[21] One Television è un'emittente televisiva maltese posseduta dal locale Partito Laburista.

Leader[modifica | modifica wikitesto]

Data Leader
1925-1927 William Savona
1927-1928 Michael Dundon (carica temporanea)
1928-1949 Paul Boffa
1949-1984 Dom Mintoff
1984-1992 Karmenu Mifsud Bonnici
1992-2008 Alfred Sant
marzo 2008 - giugno 2008 Charles Mangion
2008-2020 Joseph Muscat
2020-in carica Robert Abela

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Elezioni parlamentari[modifica | modifica wikitesto]

Anno Voti % +/- Seggi +/- Status
Parlamentari 1921 4.742 23,2 -
7 / 32
- Opposizione
Parlamentari 1924 4.632 19,24 Diminuzione 3,96
7 / 32
Stabile Opposizione
Parlamentari 1927 5.011 14,55 Diminuzione 4.69
3 / 32
Diminuzione 4 Governo[22]
Parlamentari 1932 4.138 8,57 Diminuzione 5,98
1 / 32
Diminuzione 3 Opposizione
Parlamentari 1939 3.100 8,82 Aumento 0,25
1 / 10
Stabile Opposizione[23]
Parlamentari 1945 19.071 76,2 Aumento 67,38
9 / 10
Aumento 8 Governo[23][24]
Parlamentari 1947 63.145 59.96 Diminuzione 7,42
24 / 40
Aumento 15 Governo
Parlamentari 1950 30.332 28,58 Diminuzione 31,38
11 / 40
Diminuzione 13 Opposizione
Parlamentari 1951 40.208 35,70 Aumento 7,12
14 / 40
Aumento 3 Opposizione
Parlamentari 1953 52.771 44,55 Aumento 8,85
19 / 40
Aumento 5 Opposizione
Parlamentari 1955 68.447 56,73 Aumento 12,18
23 / 40
Aumento 4 Governo
Parlamentari 1962 50,974 33,85 Diminuzione 22,88
16 / 50
Diminuzione 7 Opposizione
Parlamentari 1966 61.774 43,09 Aumento 9,24
22 / 50
Aumento 6 Opposizione
Parlamentari 1971 85.448 50,84 Aumento 7,75
28 / 55
Aumento 6 Governo
Parlamentari 1976 105.854 51,53 Aumento 0,69
34 / 65
Aumento 6 Governo
Parlamentari 1981 109.990 47,07 Diminuzione 4,46
34 / 65
Stabile Governo
Parlamentari 1987 114.936 48,87 Aumento 1,1
34 / 69
Stabile Opposizione
Parlamentari 1992 114.911 46,5 Diminuzione 2,37
31 / 65
Diminuzione 3 Opposizione
Parlamentari 1996 132.497 50,72 Aumento 4,22
35 / 69
Aumento 4 Governo
Parlamentari 1998 124.220 46,97 Diminuzione 3,75
30 / 65
Diminuzione 5 Opposizione
Parlamentari 2003 134.100 48 Aumento 1,03
30 / 65
Stabile Opposizione
Parlamentari 2008 141.888 48,8 Aumento 0,8
34 / 69
Aumento 4 Opposizione
Parlamentari 2013 161.479 55,1 Aumento 6,3
38 / 67
Aumento 4 Governo
Parlamentari 2017 170.976 55,04 Diminuzione 0,06
37 / 67
Diminuzione 1 Governo
Parlamentari 2022 162.707 55,11 Aumento 0,07
44 / 79
Aumento 7 Governo

Elezioni europee[modifica | modifica wikitesto]

Anno Voti % +/- Seggi +/-
Europee 2004 118.983 48,42 (1.º) -
3 / 5
-
Europee 2009 135.917 54,77 (1.º) Aumento 6,35
3 / 5
Stabile
Europee 2014 134.462 53,39 (1.º) Diminuzione 1,38
3 / 6
Stabile
Europee 2019 141.267 54,29 (1.º) Aumento 0,9
4 / 6
Aumento 1

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Parties and Elections in Europe — Malta, su parties-and-elections.eu. URL consultato l'11 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2013).
  2. ^ Hans Slomp (30 settembre 2011), Europe, A Political Profile: An American Companion to European Politics: An American Companion to European Politics. URL consultato il 27 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2014)., ABC-CLIO, pp. 683, ISBN 978-0-313-39182-8.
  3. ^ Juliet Rix, Malta, Bradt Guides, Bradt Travel Guide Series Archiviato il 26 marzo 2015 in Internet Archive., Bradt Travel Guides, 2010, ISBN 9781841623122
  4. ^ Member parties of the Socialis International Archiviato il 3 maggio 2013 in Internet Archive.
  5. ^ (EN) S. Carabott, £300: The cost of setting up the Malta Labour Party in 1920, in Times of Malta, 29 gennaio 2024. URL consultato il 4 febbraio 2024.
  6. ^ T. Borg, Electoral system under the lens, in Times of Malta, 24 febbraio 2019. URL consultato il 5 febbraio 2020 (archiviato il 6 febbraio 2020).
  7. ^ (EN) Who we are, su partitlaburista.org. URL consultato il 5 febbraio 2020 (archiviato il 6 febbraio 2020).
  8. ^ P. Xuereb, Important Labour Party leader, in Times of Malta, 21 ottobre 2012. URL consultato il 5 febbraio 2020 (archiviato il 6 febbraio 2020).
  9. ^ (EN) Sir Paul Boffa (1947 - 1950), su gov.mt. URL consultato il 5 febbraio 2020 (archiviato il 3 gennaio 2020).
  10. ^ a b J. Bonnici, L-Interdett : How Malta’s Church Made Supporting The Labour Party A Mortal Sin, in Lovin Malta, 5 novembre 2019. URL consultato il 6 febbraio 2020 (archiviato il 6 febbraio 2020).
  11. ^ (EN) Mr Dom Mintoff, su gov.mt. URL consultato il 6 febbraio 2020 (archiviato il 6 febbraio 2020).
  12. ^ a b (EN) Dom Mintoff, Malta's political giant, passes away, in Times of Malta, 20 agosto 2012. URL consultato il 5 febbraio 2020 (archiviato il 31 dicembre 2019).
  13. ^ (EN) M. Micallef, A. Manduca, MLP leaders since 1927, in Times of Malta, 5 giugno 2008. URL consultato il 6 febbraio 2020 (archiviato il 6 febbraio 2020).
  14. ^ (EN) Times of Malta, 6 giugno 2008, https://web.archive.org/web/20200206000152/https://timesofmalta.com/articles/view/joseph-muscat-crowned-labour-leader.211213. URL consultato il 2 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2020).
  15. ^ (EN) Labour wins by a landslide in Malta, su euobserver.com, EU Observer, 11 marzo 2013. URL consultato l'11 marzo 2013 (archiviato il 12 marzo 2013).
  16. ^ (EN) Malta's election won by opposition Labour. URL consultato il 3 dicembre 2019 (archiviato il 2 dicembre 2019).
  17. ^ (EN) Labour cruises to 55% majority; Muscat says people have chosen to stay the course, in Times of Malta, 4 giugno 2017. URL consultato il 3 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2019).
  18. ^ (EN) Connor Murphy, Malta legalizes gay marriage, in politico.eu, 13 luglio 2017. URL consultato il 3 dicembre 2019 (archiviato il 2 dicembre 2019).
  19. ^ (EN) Malta : Robert Abela elected new PM after crisis over journalist's murder, in BBC.com, 12 gennaio 2020. URL consultato il 6 febbraio 2020 (archiviato il 21 gennaio 2020).
  20. ^ (EN) M. Vella, Labour officially delisted from Socialist International, in Malta Today, 17 maggio 2015. URL consultato il 6 febbraio 2020 (archiviato il 30 ottobre 2019).
  21. ^ Department of Information, su doi.gov.mt. URL consultato il 7 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2012).
  22. ^ In coalizione con il Partito Costituzionale.
  23. ^ a b Consiglio dei ministri abolito a causa della decisione britannica di porre Malta sotto amministrazione coloniale.
  24. ^ Il partito si presentò come unica lista candidata alle elezioni.

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