Mesitilene

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Mesitilene
Formula di struttura del mesitilene
Formula di struttura del mesitilene
Modello 3D del mesitilene
Modello 3D del mesitilene
Nome IUPAC
1,3,5-trimetilbenzene
Nomi alternativi
syn-trimetilbenzene
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC9H12
Massa molecolare (u)120,20 g/mol
Aspettoliquido incolore
Numero CAS108-67-8
Numero EINECS203-604-4
PubChem7947
SMILES
CC1=CC(=CC(=C1)C)C
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)0,863 - 0,869 (a 20 °C) g/cm3
Indice di rifrazione1,4994
Solubilità in acquainsolubile
Temperatura di fusione−44,8 °C
Temperatura di ebollizione164,7 °C
Tensione di vapore (Pa) a 293 K1,86 mmHg
Indicazioni di sicurezza
Punto di fiamma48 °C
Temperatura di autoignizione550 °C
Simboli di rischio chimico
infiammabile irritante pericoloso per l'ambiente
attenzione
Frasi H226 - 335 - 411
Consigli P261 - 273 [1]

Il mesitilene (o 1,3,5-trimetilbenzene) è un composto organico. Appartiene alla classe degli alchilbenzeni, e la sua molecola è composta da un anello benzenico al quale sono legati 3 gruppi metile.

È uno dei tre isomeri del trimetilbenzene, gli altri sono l'1,2,3-trimetilbenzene (emellitene) e l'1,2,4-trimetilbenzene (pseudocumene).

Preparazione[modifica | modifica wikitesto]

Viene preparato facendo reagire acetone e acido solforico o per trimerizzazione del metilacetilene in acido solforico. L'acido solforico funge in entrambi i casi da catalizzatore e agente deidratante.

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Viene spesso usato come solvente nella ricerca e nell'industria. In particolare per le resine, gomme e nitrocellulose, ma anche nella produzione di lacche, vernici e colori. Viene utilizzato in misura minore anche come intermedio per la produzione di altri composti chimici (come gli antiossidanti). Nell'industria dell'elettronica, il mesitilene è usato nello sviluppo delle fotografie. Essendo anche un prodotto della combustione, è uno dei principali composti organici volatili presenti in ambito urbano ed ha un significante ruolo negli aerosol e nella formazione dell'ozono della troposfera.

Proprietà chimiche[modifica | modifica wikitesto]

Il mesitilene è infiammabile ed è una molecola apolare, infatti a causa della sua simmetria molecolare il momento di dipolo complessivo è sostanzialmente nullo.

Stabilità e reattività[modifica | modifica wikitesto]

Il prodotto è generalmente stabile, inoltre non è esplosivo, seppur infiammabile, ma può formare miscele vapori/aria esplosive. Non ci sono prodotti di decomposizione pericolosi derivanti dal mesitilene.

Reazioni pericolose[modifica | modifica wikitesto]

Può reagire violentemente con materiale ossigenato (comburente) ed ossidanti forti, pericolo di esplosione.

Indicazioni di sicurezza[2][modifica | modifica wikitesto]

Il mesitilene è infiammabile e irritante.

Interventi di primo soccorso[modifica | modifica wikitesto]

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Interventi generali di primo soccorso:

  • Inalazione: portare in zona ben aerata la vittima, in caso di disturbi consultare un medico.
  • Contatto con la pelle: generalmente il mesitilene non è irritante per la pelle.
  • Contatto con gli occhi: lavare con acqua corrente per alcuni minuti tenendo le palpebre ben aperte.
  • Ingestione: non provocare il vomito, chiamare subito un medico.

Misure antincendio[modifica | modifica wikitesto]

La combustione del mesitilene produce monossido di carbonio (CO), asfissiante per mancanza di ossigeno. In caso di incendio:

  • Mezzi di estinzione idonei: CO2 o Schiuma resistente all'alcool
  • Mezzi di estinzione inadatti per motivi di sicurezza: getti d'acqua.

Indicazioni di protezione[2][modifica | modifica wikitesto]

Evitare la formazione di aerosol. Tenere lontano da fonti di calore, non fumare ed adottare provvedimenti contro eventuali cariche elettrostatiche.

Mezzi protettivi individuali[modifica | modifica wikitesto]

  • Maschera protettiva: nelle esposizioni brevi e minime utilizzare la maschera; nelle esposizioni più intense e durature indossare l'autorespiratore. Ricorrere a respiratori solo in caso di formazione di aerosol o nebbia. Il filtro deve essere adatto a vapori organici.
  • Guanti: guanti protettivi in neoprene.
  • Occhiali: occhiali protettivi a tenuta.

Norme generali protettive e di igiene[modifica | modifica wikitesto]

Tenere lontano da cibo, bevande e foraggi. Togliere immediatamente gli abiti contaminati. Lavarsi le mani prima dell'intervallo o a lavoro terminato.

Limiti del composto negli ambienti[modifica | modifica wikitesto]

Mesitilene (TLV): 100 mg/m3, 20 ppm

Dispersione accidentale[modifica | modifica wikitesto]

In caso di dispersione accidentale di quantitativi di mesitilene, indossare equipaggiamento protettivo. Allontanare le persone non equipaggiate e, in caso di vapori/polvere/aerosol, adottare protezioni respiratorie.

  • Misure di protezione ambientale: in caso di infiltrazione nei corpi d'acqua o nelle fognature avvertire le autorità competenti.

Impedire infiltrazioni nella fognatura/nelle acque superficiali/nelle acque freatiche.

  • Metodi di pulitura/assorbimento: aspirare il liquido in adatto recipiente e assorbire il resto con materiale poroso (tripoli, legante di acidi, legante universale, ecc.). Provvedere, poi, ad una sufficiente aerazione.

Stoccaggio[modifica | modifica wikitesto]

Non conservare a contatto con ossidanti e mantenere i recipienti ermeticamente chiusi.

Smaltimento[modifica | modifica wikitesto]

Non smaltire il prodotto insieme ai rifiuti domestici, né immettere nelle fognature. Riciclare se possibile altrimenti rivolgersi ad un'azienda autorizzata per smaltimento rifiuti industriali. Lavare gli imballaggi con solventi da inviare a incenerimento.

Immagini tridimensionali[modifica | modifica wikitesto]

Anaglifo 3D del Mesitilene. Per la corretta visione utilizzare gli occhialini a lenti rosse e blu.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sigma Aldrich; rev. del 17.09.2012
  2. ^ a b CH0186 - Carlo Erba - Scheda di sicurezza

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • ECDIN (Environmental Chem. Data and Information Network)
  • IUCLID (International Uniform Chemical Information Database)
  • NIOSH - Registry of Toxic Effects of Chemical Substances
  • Roth - Wassergefährdende Stoffe
  • Verschueren - Handbook of Environmental Data on Organic Chemicals
  • ChemDAT - Safety Data Sheets from E.Merck on CD-ROM
  • Merian - Metals and their compounds in the environment

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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