Bozza:Rete dei Comunisti

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Rete dei Comunisti
SegretarioEsecutivo nazionale
SedeRoma
AbbreviazioneRdC
Fondazione1998
PartitoPotere al Popolo!
IdeologiaComunismo
Marxismo ortodosso
Leninismo
Antifascismo
Ecologismo radicale
Antistalinismo
Antiatlantismo
Euroscetticismo
Antisionismo
Antimperialismo
Antipartitismo[1]
Collocazioneestrema sinistra
CoalizioneFederazione della Sinistra (FdS; fino al 2009)
Unione Popolare (UP; dal 2022)
Gruppo parl. europeoGruppo della Sinistra al Parlamento europeo
TestataContropiano.org
Organizzazione giovanile
  • Cambiare Rotta (CR)
  • Opposizione Studentesca d'Alternativa (OSA)
Sito webwww.retedeicomunisti.net/

La Rete dei Comunisti è un organizzazione politica facente parte del movimento Potere al Popolo!. Nato nel 1998 come movimento indipendente comunista, in alternativa del Movimento per la Rifondazione Comunista, la Rete dei Comunisti diviene tra i fondatori del movimento di Potere al Popolo! ed è tra i promotori della fondazione dell'Unione Sindacale di Base. Della Rete dei Comunisti si rileva in particolare la sua giovanile, composta dall'organizzazione giovanile universitaria di Cambiare Rotta (CR), e di Opposizione Studentesca d'Alternativa (OSA) per gli studenti medi, come tra i maggiori protagonisti delle manifestazioni del Rincaro Affitti per gli studenti universitari[2] e pro-Palestina nelle scuole ed Università Italiane.[3]

Storia e processo ideologico[modifica | modifica wikitesto]

Fondazione[modifica | modifica wikitesto]

La nascita di RdC è da inquadrare nel contesto politico italiano degli anni 1990. Gli stravolgimenti portati dalla svolta della Bolognina portano una rivisitazione ideologica del comunismo. In particolare, giornalisti della piattaforma "Contropiano.org", prima della nascita della Rete, elaborarono nuovi concetti di comunismo, rivalutando i pensieri di Karl Marx e Lenin. Nello specifico, veniva indicato il ruolo dell'ideale marxista-leninista in un mondo sempre più in continua trasformazione.[4]

La volontà politica voluta dell'organizzazione è quella di creare l'obiettivo di adattare la visione ideologica leninista in un contesto più dinamico sulle continue trasformazioni geopolitiche del mondo.

L'organizzazione, alla sua nascita nel 1998, si poneva come alternativa rispetto al "politicismo" ed "elettoralismo" del Partito della Rifondazione Comunista e dello stesso vecchio Partito Comunista Italiano. Secondo la Rete, infatti, il PRC e il vecchio PCI si son dimostrate inadeguate rispetto ai temi dell'anti-atlantismo e dell'anti-capitalismo, in favore di "elettoralismi" (ovvero dare conto solo all'elettorato e continui compromessi politici). Queste analisi politiche si svilupparono dai diversi forum politici di contropiano.org (dal 1995 al 1999) che hanno poi formato la Rete dei Comunisti.

Temi trattati dall'Organizzazione negli anni 2000[modifica | modifica wikitesto]

È forte la critica all'Occidente. Di fatti, nel 2002, la Rete dei Comunisti, con l'appoggio di contropiano.org e la pubblicazione de L'attualità de 'La Questione Ebraica' di Karl Marx" dava la visione di come le religioni e l'Occidente siano perfettamente intrecciati, ed in questo senso, sottolineando l'ateismo professato da Karl Marx. Secondo la visione politica della Rete dei Comunisti, la religione diventa solo una "gabbia" in cui le menti vengono rinchiuse e su cui vengono giustificate guerre che in realtà si rivelano con scopi puramente economici e imperialisti.[5] Su quest'onda, sempre nel 2002, la Rete intervenne sul tema palestinese. La Rete infatti rivendica i valori della Resistenza e le paragona con la Palestina, definendola resistenza palestinese.[6]

Nel febbraio 2003 viene toccato il tema sindacale. La Rete dei Comunisti, con la pubblicazione del documento "La questione sindacale: Se non ora, Quando?", a seguito dell'assemblea nazionale del 2003.[4] In questo documento, inquadrano la storiografia sindacale nel XX secolo e su quello che dalla Rete viene definito come "sindacalismo di classe".[7] La Rete, in questo senso, considera i valori sindacali come fondamentali per una coscienza di classe. D'altro canto, la Rete getta una forte critica nei confronti dei sindacati italiani storicamente affermati come la CGIL, la CISL e la UIL poiché, secondo la Rete, i grandi sindacati hanno abbracciato le così dette "logiche imperialiste dell'Occidente", e vengono definiti dall'Organizzazione come "traditori" degli operai. In particolare, la Rete inquadra questo "cambio di marcia" dei sindacati durante gli anni 1970.[7] In conclusione, la Rete prende invece in considerazione i sindacati di base come unica alternativa sindacale per gli operai. Tali sindacati di base si uniranno, nel 2010, nell'Unione Sindacale di Base, di cui quest'ultimo è tra coloro che maggiormente appoggia RdC.[8]

Nel 2005 si sviluppa il pensiero euroscettico dell'Organizzazione con la pubblicazione de "Europa superpotenza". La Rete, attraverso contropiano.org, teorizza come l'Europa diventi sempre di più un polo militarista, e quindi, imperialista, a seguito della corsa agli armamenti da parte dei paesi europei. E' in questo contesto che, secondo la Rete dei Comunisti, i comunisti devono diventare parte attiva contro il processo della così detta "Nuova Europa", come è definita dall'Organizzazione. Secondo la Rete dei Comunisti, l'Europa è sempre più "eurocentrica", sempre più con sguardi verso l'autoritarismo, con un "architettura antidemocratica", come è definita dall'Organizzazione.[9]

Sempre nel 2005, la Rete teorizza come l'assenza di deterrenti di grandi Stati comunisti (come lo era l'Unione Sovietica, ad esempio), ha portato ad una crescita inarrestabile di un nuovo capitalismo, che si rifà alla crescita di capitale vista come nella Belle Epoque. E' quindi fortemente criticata la globalizzazione, in cui, secondo la Rete, diventa l'arma a doppio taglio del capitalismo, con l'avvento di grandi crisi economiche: su questo aspetto, la Rete si autodefinisce "profetica" con la crisi internazionale del 2008. La Rete inoltre sottolinea come la crescita attraverso il capitalismo non comporta un arricchimento egualitario o equilibrato tra le classi, e anzi, limita il monopolio solo sulla forza lavoro, arricchendo così soltanto le elite globali.[10]

Verso la fine del 2005 avviene il Forum internazionale per "Cuba e l’America Latina: un’alternativa possibile" in cui la Rete riconosce la storiografia e il modello socialista di Cuba e Venezuela come esempi da seguire, e di come, sempre secondo l'Organizzazione, la Sinistra Europea debba ricollegarsi e riallacciare i rapporti con questi Stati. In particolare, viene particolarmente preso d'ispirazione il modello dei mezzi di produzione utilizzato a Cuba.[4] Sempre per iniziativa di Vasapollo e Rita Murfi, dal Forum internazionale sopracitato, nasce la rivista "Nuestra America", già esistente dal 1998 come semplice bollettino. Viene analizzata una nuova America, come continente, come un America autentica, non parlando di coloro che ci vivono come un semplice "possesso", ma di una visione economica, sociale e culturale che mette in luce il socialismo cubano da cui prendere ispirazione.[4][11]

Nel 2006 la Rete dei Comunisti, attraverso contropiano.org. pubblica "Il bambino e l'acqua sporca: Un passaggio di metodo nell'analisi sul movimento comunista e sul Novecento". Viene analizzato come la fine della storia comunista non ci sia stata con la fine dell'Unione Sovietica, ed anzi, viene valutato come Marx debba essere una chiave di lettura fondamentale. Per questo, Gianfranco Pala, riferisce di Marx come l'acqua depurata in cui il bambino deve bagnarsi. Quest'allegoria fa riferimento ad una rivisitazione della storia comunista del Novecento, in cui bisogna uscire (depurarsi) da tutti i riformismi che hanno trasformato il pensiero di Marx (sporcato l'acqua). Su questa falsa riga, viene rimarcato il marxismo ortodosso professato dalla Rete dei Comunisti.[12]

Nel 2006 viene pubblicato dalla Rete dei Comunisti anche "Eppure il vento soffia ancora", in cui si delinea quanto già detto nell'assemblea nazionale del 2003, in merito alla questione sindacale. Attraverso questo opuscolo, la Rete dei Comunisti getta le basi per la creazione dell'Unione Sindacale di Base.[13]

E' da Novembre 2006 però che la Rete dei Comunisti inizia ad attaccare apertamente il centro-sinistra, all'epoca rappresentato dai Democratici di Sinistra e della Margherita. La Rete dei Comunisti definì il centro-sinistra come "allineato ad unico grande blocco", ovvero quello atlantista. [14]

Nel 2008 la Rete dei Comunisti tratta il tema ecologico. Anche qui, la Rete dei Comunisti inserisce il riscaldamento globale e l'inquinamento come conseguenze dovute al capitalismo. Viene pubblicato l'opuscolo "Pianeta Merce", in cui, secondo RdC, la responsabilità all'inquinamento e al riscaldamento globale sia dovuto al capitalismo definito "sfrenato". D'altro canto, nell'opuscolo viene fatta aperta critica anche nei confronti dei regimi comunisti, in cui la responsabilità dell'inquinamento globale sia stato dovuto anche dall'industrializzazione dell'URSS, criticando quindi le politiche di Stalin, e della Cina maoista.[15]

Sempre nel 2008, la Rete affronta nuovamente la questione sindacale, sviluppando l'idea di una creazione di un sindacato di base basato sul sindacalismo metropolitano. Questo è un altro tassello fondamentale che ha permesso la nascita di USB nel 2010.[16]

Anni 2010: USB e i "Tre Fronti"[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2010 viene fondata l'Unione Sindacale di Base, con il sostegno della Rete dei Comunisti.

Sempre nel 2010, attraverso la testata contropiano.org, viene pubblicato l'opuscolo "Ballando sul Titanic", dove la Rete dei Comunisti si sofferma sullo sfruttamento del debito pubblico in Occidente che, secondo RdC, starebbe diminuendo il Welfare statale, a favore di una sanità sempre più privata.[17]

A inizio 2011, a seguito della terza Assemblea Nazionale della Rete dei Comunisti, viene redatto il manifesto politico dell'Organizzazione. Nel manifesto vengono dettate le linee per la composizione dell'esecutivo nazionale dell'Organizzazione, il riconoscimento di USB come sindacato di riferimento, e i "Tre Fronti" dell'Organizzazione:[18][19]

I Tre Fronti:

  • Ideologico-strategico: che analizza la fase storica attuale attraverso una visione comunista di tipo marxista-leninista ortodosso, senza alcun filtro di revisionismi successivi;
  • Politico: Interessi nella rappresentanza di classe operaia e studentesca e in opposizione al centro-sinistra;
  • Sociale-sindacale: Con Unione Sindacale di Base e opposizione ai sindacati già affermati come CGIL-CISL-UIL.[18]

Sempre nel 2011 viene pubblicato "Il risveglio dei maiali" dove si analizza la crisi economica del 2008 e messa in paragone con la crisi degli Stati Uniti negli anni '70.[20]

A maggio 2012 viene analizzata la situazione geopolitica del Mediterraneo, con la crisi libica e il presunto bellicismo israeliano. L'Organizzazione si afferma pienamente come antisionista.[21]

Nel marzo 2013 viene lanciato un ciclo di formazione per i militanti dell'Organizzazione basato sui Tre Fronti, in cui oltre a Marx, vengono inserite anche le visioni di Engels, Lenin ed in particolare Gramsci. Anche quest'ultimo è considerato, dalla Rete, tra i marxisti ortodossi.[22]

Nell'ottobre 2013 viene creata la prima organizzazione giovanile di Rete dei Comunisti, definita "Noi Restiamo", che nel 2021 si trasformerà nella più nota "Cambiare Rotta (CR)" per gli studenti universitari.[23]

Nel 2017 la rete è stata tra i fondatori della lista elettorale di Potere al Popolo![24], trasformatosi poi in movimento politico nel 2018.

Nel 2018 viene fondata la sezione giovanile di Rete dei Comunisti con il nome "Opposizione Studentesca d'Alternativa (OSA)", che a differenza di Noi Restiamo, OSA riguarda esplicitamente gli studenti medi.[25]

Movimenti giovanili[modifica | modifica wikitesto]

Logo di Cambiare Rotta

Il 19 aprile 2021 viene costituita la giovanile della Rete dei Comunisti, Cambiare Rotta.[26]

Il 3 dicembre 2022 partecipano ad un noto corteo lanciato da USB a Roma, contro l'invio di armi in Ucraina.[27]

Le proteste del Caro Affitti[modifica | modifica wikitesto]

Le realtà di OSA e CR iniziano a far parlare di se in tutta Italia quando, nel maggio 2023, avviano la protesta nazionale del caro affitti,[2] che si uniscono alla scia delle proteste del caro affitti lanciata dalla studentessa Ilaria Lamera, del Politecnico di Milano.[28] Cambiare Rotta estende quindi la protesta in tutti gli atenei d'Italia[2], estendendola all'Università di Bologna, la Sapienza di Roma e la Normale di Pisa, ma anche alla Federico II di Napoli e all'Università di Bari.[29]

All'inizio dell'Anno Accademico 2023-2024, il 15 settembre, le proteste di Cambiare Rotta e OSA sul caro affitti vengono riprese. Ripartono da Pisa, con l'intento di promuovere una mobilitazione nazionale.[30] Il 25 settembre all'Università di Bologna, la protesta prosegue, montando una tendopoli davanti il Rettorato dell'ateneo.[31] Riprendono anche a Bari, dove un militante rilasciò una dichiarazione in merito all'eccesso affittuario per gli studenti.[32]

Le proteste pro-Palestina[modifica | modifica wikitesto]

Corteo studentesco di Cambiare Rotta e Opposizione Studentesca d'Alternativa a Roma

Gli attacchi del 7 ottobre perpetuati da Hamas contro Israele cambia la direzione di Cambiare Rotta e OSA, intensificando campagne di mobilitazioni per il sostegno alla Palestina. Da questo momento in poi, le organizzazioni di Cambiare Rotta e OSA vengono accusate di antisemitismo da parte di diverse testate giornalistiche, come "Il Giornale".[33] Nonostante le diverse accuse di antisemitismo, in questo periodo le giovanili della Rete dei Comunisti si estendono in altre città italiane, come a La Spezia[34] e Lecce.[33]

In questo senso, s'intensificano nello specifico le battaglie perpetuate da CR e OSA contro gli accordi universitari con le Forze Armate, come il Bando MAECI. In questo senso, CR e OSA avviano le proteste già dal 2021.

Il 2 marzo sono tra gli organizzatori del corteo di Pisa contro il governo italiano di Giorgia Meloni e l'invio di armi da parte di quest'ultimo ad Israele. Il corteo diventa noto per l'azione eccessiva perpetuata dalle Forze dell'Ordine, che danno scalpore nazionale. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in merito ai fatti interverrà dicendo: "L' Autorevolezza non si misura su manganelli", riferendosi al Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi.[35][36]

Il 9 marzo, i militanti di Cambiare Rotta avviano la protesta contro l'incontro con il giornalista David Parenzo alla Sapienza di Roma, invitato dall'Organizzazione di estrema destra Azione studentesca, concludendosi con l'annullamento dell'incontro stesso. Secondo Cambiare Rotta, il giornalista sarebbe un sionista ed un fascista, e sostenitore dell'azione militare condotta da Israele nella Striscia di Gaza, con la replica del giornalista ad un invito al rispetto della democrazia e della libertà di parola.[37][38]

A fine marzo Cambiare Rotta, con un intervista all'Huffingtonpost, respinge le accuse di antisemitismo e di essere filo-putiniani, sostenendo che non facciano parte della loro storia e dichiarandosi, invece, antisionisti. L'Huffingtonpost fa rilevare, inoltre, la continua crescita di Cambiare Rotta e OSA nelle Università e nelle scuole italiane.[3]

Cambiare Rotta e l'OSA sono tra i partecipanti ed organizzatori, insieme a Unione Sindacale di Base e Potere al Popolo! della contro-manifestazione del 25 aprile 2024. In questo contesto, è nota la manifestazione pro-palestina avvenuta a Milano, dove sono avvenute cariche della polizia a Piazza Duomo. Secondo Cambiare Rotta, la Brigata Ebraica avrebbe dovuto lasciare il corteo del 25 aprile, definendola come sionista. La giovanile di RdC, infine, ha contestato, insieme ad altre realtà di estrema-sinistra, la manifestazione del 25 aprile in Piazza Duomo, organizzata da CGIL-CISL-UIL e dalle realtà del centro-sinistra, definendo quest'ultime come sioniste e sostenitori di Israele. La risposta, d'altro canto, da parte del centro-sinistra è l'accusa di antisemitismo verso Cambiare Rotta.[39]

L'Intifada studentesca[modifica | modifica wikitesto]

Cambiare Rotta, dal mese di Aprile 2024, ha avviato una campagna di occupazioni nelle Università italiane contro gli accordi delle Università e le Forze Armate Italiane, in particolare, il Bando MAECI[40], ma anche contro gli accordi con le Università israeliane.[41] Questa campagna di proteste ed occupazioni prende il titolo di "intifada studentesca", in chiaro riferimento all'intifada palestinese.

Noti sono i casi avvenuti all'Università di Bari, al Politecnico di Torino e alla Normale di Pisa, dove a seguito delle pressioni fatte da Cambiare Rotta, ha portato i Senati Accademici delle varie Università ad annullare gli accordi con le Università Israeliane e con il bando MAECI.[42][43][44]. Nello specifico, il 9 aprile, il rettore dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", il professor Bronzini, annuncia le sue dimissioni dal protocollo Med-or, a seguito delle pressioni di Cambiare Rotta.[45]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Una cronologia ragionata, su retedeicomunisti.net.
  2. ^ a b c Lucrezia Goldin, Caro affitti, Da Milano a Roma, da Bologna a Pisa con le tende davanti alle università: la protesta del collettivo “Cambiare rotta”, su ilfattoquotidiano.net, 25 settembre 2023.
  3. ^ a b Cambiare rotta guida la lotta. Giovani e comunisti leader delle proteste studentesche, su huffingtonpost.it.
  4. ^ a b c d Italo Nobile, Il lavoro teorico della Rete dei Comunisti, su contropiano.org (a cura di), retedeicomunisti.net.
  5. ^ Alessandro Mazzone, Mauro Casadio e Stefano Garroni, L'attualità de "La questione ebraica" di Karl Marx, in Quaderni di Contropiano per la Rete dei Comunisti, contropiano.org, 2002.
  6. ^ Sergio Cararo, L’impossibile simmetria: Palestina e Israele dentro la guerra preventiva, in Quaderni di Contropiano per la Rete dei Comunisti, contropiano.org, 2002.
  7. ^ a b Assemblea nazionale di Rete dei Comunisti, 2003, La questione sindacale, su retedeicomunisti.net.
  8. ^ Cinzia della Porta, La lotta internazionalista dell’Unione Sindacale di Base, su retedeicomunisti.net.
  9. ^ Mino Carchedi, Sergio Cararo e Vladimiro Giacchè, Silvio Serino, L'Europa superpotenza, in Quaderni di Contropiano per la Rete dei Comunisti, contropiano.org, 2005.
  10. ^ Luciano Vasapollo, Lavoro contro capitale. Precarietà, sfruttamento, delocalizzazione., ISBN 8-816-40688-7.
  11. ^ Nuestra America, su nuestra-america.it (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2021).
  12. ^ Giorgio Gattei, Vladimiro Giacché, Guglielmo Carchedi, Andrea Catone, Michele Prospero, Hosea Jaffe, Mauro Bulgarelli, Silvio Serino, Fausto Sorini e Domenico Losurdo, Gianfranco Pala, Il bambino e l’acqua sporca: Un passaggio di metodo nell’analisi sul movimento comunista e sul novecento, in Quaderni di Contropiano per la Rete dei Comunisti, contropiano.org.
  13. ^ Donato Antoniello, Luciano Vasapollo, Eppure il vento fischia ancora: Capitali e movimenti dei lavoratori in Italia dal dopoguerra ad oggi, 1 maggio 2006, Jaca Book, 2006.
  14. ^ Rete dei Comunisti, La storia non è in vendita! L’attualità dell’opzione comunista in italia, in Documento dell'Assemblea Nazionale della Rete dei Comunisti, Novembre 2006.
  15. ^ Mauro Casadio, Angelo Baracca, Mauro Cristaldi, Cinzia della Porta, Giorgio Gattei, Luciano Vasapollo, Antonio D’Acunto, Giovanna Ricoveri, Pianeta merce. L’ultima frontiera del modo di produzione capitalista, in Quaderni di Contropiano per la Rete dei Comunisti, Associazione Marxista POLITICA E CLASSE, 2008.
  16. ^ Rete dei Comunisti, Il sindacalismo indipendente in Italia tra competizione globale e fine dei diritti del lavoro, 2008.
  17. ^ Mauro Casadio e Vladimiro Giacché, Maurizio Donato, Luciano Vasapollo, Guglielmo Carchedi, Giorgio Gattei, Ballando sul Titanic. Atti del convegno, in Atti del convegno nazionale tenutosi a Bologna il 19 giugno 2010, contropiano.org.
  18. ^ a b Il Manifesto Politico della Rete dei Comunisti. Versione definitiva - Rete dei Comunisti
  19. ^ Il Manifesto Politico della Rete dei Comunisti. Versione definitiva, su retedeicomunisti.net.
  20. ^ L. Vasapollo, R. Martufi, J. Arriola, Il risveglio dei maiali, Jaca Books, 2011.
  21. ^ Sergio Cararo, Domenico Vasapollo, Nazareno Festuccia, Giorgio Gattei, Massimiliano Piccolo, Grazia Orsati e Mila Pernice – Radio Città Aperta, La camera oscura di von Clausewitz, vol. 21, Contropiano.
  22. ^ Luciano Gruppi, con estratti dai pensieri di V. I. Lenin, Friedrich Engels, Antonio Gramsci, I tre fronti della lotta di classe. Un progetto in movimento., in Contropiano.
  23. ^ Noi Restiamo, su cambiare-rotta.org.
  24. ^ Hasta siempre Comandante! Intervista a Luciano Vasapollo della Rete dei Comunisti (versioni in italiano e spagnolo), su retedeicomunisti.org, 26 novembre 2017. URL consultato il 13 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2017).
  25. ^ Chi siamo, su osaclaims.wordpress.com.
  26. ^ È TEMPO DI CAMBIARE ROTTA, su cambiare-rotta.org.
  27. ^ Redazione, "Giù le armi, su i salari": i sindacati scendono in piazza a Roma, su Romatoday.it.
  28. ^ Contro il caro affitti gli studenti montano le tende in Sapienza, in Romatoday.it, 9 maggio 2023.
  29. ^ Nadia Cozzolino, Caro affitti, universitari in tenda anche a Bari e Napoli. Domani previsto un flash mob, su dire.it, 11 maggio 2023.
  30. ^ Enrico Mattia del Punta, Caro affitti, sale la protesta: "Case costose e fatiscenti. Andremo tutti in piazza", su lanazione.it.
  31. ^ Erika Bertossi, Tendopoli davanti al Rettorato, studenti: "Pronti ad andare avanti ad oltranza" | VIDEO, su bolognatoday.it, 25 settembre 2023.
  32. ^ Sara Di Leo, Caro affitti, gli studenti tornano in tenda: "Noi sempre più poveri. Reintrodurre l'equo cannone", su telebari.it, 14 settembre 2023.
  33. ^ a b 29 marzo 2024, Il leninismo, gli Anni di Piombo e la Rete dei comunisti: chi c'è dietro "Cambiare Rotta", su Il Giornale.
  34. ^ Chiara Tecna, Studenti nel segno dell’impegno. Alla Skaletta arriva la festa 'Osa', su lanazione.it, 30 marzo 2024.
  35. ^ Redazione, Studenti picchiati a Pisa, Mattarella a Piantedosi: "Autorevolezza non si misura su manganelli", su Rainews.it.
  36. ^ Redazione, Scontri Pisa, Cambiare Rotta: “Piantedosi si deve dimettere”, su alanews.it.
  37. ^ Redazione, “Urlano fascista sionista, non possiamo uscire dall'aula”: David Parenzo contestato alla Sapienza da studenti pro Palestina, su larepubblica.it, 8 marzo 2024.
  38. ^ Giulia Argenti, David Parenzo contestato alla Sapienza: "Mi dicono fascista, non mi fanno parlare". Il video, su romatoday.it, 8 marzo 2024.
  39. ^ 25 aprile, tensioni a Milano: manifestanti pro Palestina contro Brigata ebraica, su adnkronos.com.
  40. ^ Giuseppe Nuzzi, Bando Maeci, Usb e collettivi in piazza, su incronaca.unibo.it, 9 aprile 2024.
  41. ^ Valentina Evelli e Matteo Macor, Proteste in Università, gli studenti sconfessano il rettore: "ci strumentalizza". E nel mirino finisce il corso di "strategia militare", su larepubblica.it, 28 marzo 2024.
  42. ^ Benedetta De Falco, Stop alla cooperazione con Israele: l’Università di Bari come quella di Torino non partecipa al bando di ricerca contestato dagli studenti, su larepubblica.it, 10 aprile 2024.
  43. ^ Protesta al Politecnico di Torino contro il bando Maeci con Israele. FOTO, su tg24.sky.it.
  44. ^ Francesca Galici, "Stop al bando". Anche Pisa si accoda a Torino con le proteste pro-Palestina, su ilgiornale.it, 29 marzo 2024.
  45. ^ Collettivi UniBa, il 9 aprile riunione Senato accademico su Maeci, su ansa.it.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]