Coordinate: 36°58′35″N 15°11′51″E

Cassibile: differenze tra le versioni

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<br />Il suo stile architettonico presenta una pianta quadrangolare e un portale d'accesso di forma arcuata. Su ciascuno dei quattro lati vi è una fila di tre finestre sormontate da un timpano triangolare. L'interno di questa residenza presenta stanzoni ormai spogli.<ref>{{cita web|url=http://itinerariprovsr.altervista.org/index.php?mod=04_Siracusa/06_Luoghi_da_visitare/01_Elenco_dei_luoghi_da_visitare_a_Siracusa/07_Cassibile_-_Fontane%20Bianche/10_Territorio_Ibleo_Cassibilese/04_Cugno_Mola_e_Castello_del_Marchese_di_Cassibile|titolo=Cassibile: Cugno Mola e Castello del Marchese di Cassibile}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.sampognaro.it/CUGNI-STALLAINI.htm|titolo=LE BELLEZZE DI CONTRADA CUGNI-STALLAINI}}</ref>
<br />Il suo stile architettonico presenta una pianta quadrangolare e un portale d'accesso di forma arcuata. Su ciascuno dei quattro lati vi è una fila di tre finestre sormontate da un timpano triangolare. L'interno di questa residenza presenta stanzoni ormai spogli.<ref>{{cita web|url=http://itinerariprovsr.altervista.org/index.php?mod=04_Siracusa/06_Luoghi_da_visitare/01_Elenco_dei_luoghi_da_visitare_a_Siracusa/07_Cassibile_-_Fontane%20Bianche/10_Territorio_Ibleo_Cassibilese/04_Cugno_Mola_e_Castello_del_Marchese_di_Cassibile|titolo=Cassibile: Cugno Mola e Castello del Marchese di Cassibile}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.sampognaro.it/CUGNI-STALLAINI.htm|titolo=LE BELLEZZE DI CONTRADA CUGNI-STALLAINI}}</ref>


=== Aree Archeologiche ===
=== Aree archeologiche ===
{{vedi anche|Necropoli di Cassibile}}
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[[File:Alcide De Gasperi, Gino Vinicio Gentili e Luigi Bernabò Brea, 1948.jpg|miniatura|[[Gino Vinicio Gentili]] e [[Luigi Bernabò Brea]] accompagnano il presidente del Consiglio, [[Alcide De Gasperi]] e sua moglie, in visita al Museo archeologico di Siracusa.]]
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Grazie agli archeologi come [[Paolo Orsi]] e [[Luigi Bernabò Brea]], che si sono dedicati allo studio dell'''Età di Cassibile'', oggi molti reperti qui ritrovati si possono ammirare al [[Museo archeologico regionale Paolo Orsi]] di [[Siracusa]].<ref>{{cita|Orsi, 1899}}</ref><ref>{{cita|Brea, 1971}}</ref>
Grazie agli archeologi come [[Paolo Orsi]] e [[Luigi Bernabò Brea]], che si sono dedicati allo studio dell'''Età di Cassibile'', oggi molti reperti qui ritrovati si possono ammirare al [[Museo archeologico regionale Paolo Orsi]] di [[Siracusa]].<ref>{{cita|Orsi, 1899}}</ref><ref>{{cita|Brea, 1971}}</ref>


Da questi reperti ritrovati si è inoltre potuto constatare che la popolazione di Cassibile conosceva e intratteneva dei fiorenti rapporti commerciali con le popolazioni del [[Mediterraneo]] ([[Palestina]], [[Cipro]], [[Creta]], [[Penisola Iberica]]) e persino con le popolazioni della [[Oceano Atlantico|costa atlantica]] e dell'[[Inghilterra|Inglilterra meridionale]].
Da questi reperti ritrovati si è inoltre potuto constatare che la popolazione di Cassibile conosceva e intratteneva dei fiorenti rapporti commerciali con le popolazioni del [[Mediterraneo]] ([[Palestina]], [[Cipro]], [[Creta]], [[Penisola Iberica]]) e persino con le popolazioni della [[Oceano Atlantico|costa atlantica]] e dell'[[Inghilterra]] meridionale.


* '''La Necropoli di Cassibile'''
* '''La Necropoli di Cassibile'''

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Disambiguazione – Se stai cercando il fiume omonimo, vedi Cassibile (fiume).
Cassibile
frazione
Cassibile – Veduta
Cassibile – Veduta
La Piazza principale di Cassibile
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Libero consorzio comunale Siracusa
Comune Siracusa
Territorio
Coordinate36°58′35″N 15°11′51″E
Altitudine53 m s.l.m.
Abitanti6 570 (2015)
Altre informazioni
Cod. postale96010
Prefisso0931
Fuso orarioUTC+1
Nome abitanticassibilesi
PatronoS. Giuseppe
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cassibile
Cassibile

Cassibile (localmente Cassìbili o Jascìbili[1]) è una popolosa frazione del comune di Siracusa, a circa 14 km verso sud, lungo la SS 115 caposaldo della propria circoscrizione, la ottava presente nel tessuto urbano.

Il borgo ha avuto, nel corso del tempo, una continua espansione, fino a raggiungere circa 5800 abitanti. Nei primi anni ottanta si costituì un comitato pro autonomia, per l'elezione a comune di Cassibile (comprendendo anche le frazioni di Fontane Bianche e Ognina).

Il nome di Cassibile è noto soprattutto la firma dell'Armistizio di Cassibile. Inoltre la sua Necropoli è considerata la più importante di Sicilia dopo quella di Pantalica.

Geografia fisica

Territorio

Degli ulivi secolari a Cassibile
Scogliera di Fontane Bianche, in prossimità di Cassibile
Costa sabbiosa cassibilese

La geografia fisica di Cassibile è determinata dalla sua vicinanza con Cava Grande del Cassibile, essa infatti, dichiarata riserva naturale protetta, conferisce a Cassibile una parte montuosa composta da canyon e una parte fluviale composta dal lungo fiume che attraversa il canyon, ovvero il Fiume di Cassibile.

Questo fiume, per 10 km del suo percorso, forma dei laghetti dai colori diversi che vanno dal verde scuro al verde smeraldo e sono conosciuti come "I Laghetti di Cava Grande" o anche "Laghetti di Avola", per via della vicinanza che Cava Grande ha anche con il comune di Avola.

Il fiume Cassibile continua poi fino a sfociare a mare, precisamente nella località costiera conosciuta come "La Marchesa di Cassibile".

Il restante territorio è formato da zona piana.

Flora e Fauna

La flora cassibilese è quella caratteristica della macchia mediterranea, la pianta che più spicca è la Opuntia ficus-indica, cioè i classici Fichi d'India siciliani.

La palma e l'ulivo sono due degli alberi più diffusi sul territorio. Diffusi sono anche gli alberi di mandorle e di agrumi (aranceti e limoneti specialmente).

Con la vicinanza di Cava Grande, il territorio cassibilese può dirsi habitat naturale di molte specie di orchidee, all'interno della riserva infatti ne crescono ben 34 tipi diversi. Poi vi è il Trachelio siciliano, una specie di pianta originaria dei Monti Iblei e che si trova sul territorio cassibilese.

La fauna è invece composta da vari tipi di animali, anch'essi caratteristici del mediterraneo e della terra siciliana, come il codibugnolo di Sicilia, il falco pellegrino, le rane, i conigli, la martora, tartarughe di terra, la coturnice sicula, le colombe e diversi altri.

La Costa

Cassibile si trova in prossimità della costa, il suo territorio infatti confina con diverse zone costiere come Fontane Bianche, Ognina, Gallina. La sua costa è al tempo stesso sabbiosa e frastaglita, così come lo è quella dei restanti territori siracusani della Sicilia Sud Orientale.
La sua località più rappresentativa è la già citata Marchesa di Cassibile, dove vi si trova sia una costa frastagliata data da una scogliera, sia una costa sabbiosa data dalla presenza di una spiaggia.

Storia

La Grotta dei Briganti a Cava Grande del Cassibile, rappresentante un antico insediamento sul territorio
Soldati inglesi a Cassibile

La storia di Cassibile ha inizio in tempi antichi, nelle sue vicinanze è stata rinvenuta una grande necropoli contenente 2.000 tombe risalenti al IX e VIII secolo a.C., il periodo dei Siculi e dei Sicani. Tale necropoli, denominata Necropoli di Cassibile, è considerata tra le più importanti di Sicilia, seconda solamente a Pantalica.[5][6]

Del feudo di Cassibile se ne ha già notizia dalla fine del XIV secolo d.C., quando la baronia locale era di pertinenza di Guglielmo Raimondo Moncada, conte di Augusta. La baronia poi passò di mano in mano: agli Arici, Lanza, Speciali.[7] Dal 1580 al 1785 fu dei Branciforte; Salvatore Branciforte, Principe di Butera, dopo averla conquistata ne divenne marchese.

Nel 1797, Ferdinando I di Borbone, concede il territorio di Cassibile, il quale comprendeva le località di Mortillaro, Contessa, Cugno di Cassero, Stallaini, Gallina, a Silvestro Loffredo di Messina, che ne divenne marchese.

Loffredo ne condusse i lavori stradali per valicare agevolmente i colli e i valloni che intersecavano la tenuta. Nel 1850 iniziò la costruzione dell'antica borgata rurale, che fu completata dal figlio Gaetano I e nel 1870 inaugurò una chiesa dedicata alla Sacra Famiglia.[7]

I primi abitanti di Cassibile giunsero dalle località vicine: Monterosso, Canicattini Bagni, Palazzolo Acreide, ed erano contadini dediti alla pastorizia, giunti fin lì accogliendo l'offerta del marchese, il quale aveva dato loro un'abitazione e un pascolo per il bestiame. Suo figlio Gaetano I fece costruire 99 case, e non di più, per evitare di pagare i tributi.

Il borgo ospitò in seguito la sua prima caserma dei carabinieri a cavallo e un'osteria dove chi veniva di passaggio a Cassibile poteva trovare riposo e ristoro.[7]

Cassibile passò poi a Gaetano II e da lui a sua nipote, Maria Emanuela Pulejo. Nel 1930 sorse un insieme di case al centro, costruite dai cassibilesi desiderosi di avere più spazio, i quali per ottenerlo acquistarono degli appezzamenti di terreno a nord della vecchia borgata, facendo così nascere il primo centro urbano di Cassibile. Qui vi venne edificata la Chiesa di San Giuseppe.

L'economia cassibilese a quei tempi era fornita dai proprietari terrieri, i quali davano ai cassibilesi dei terreni da lavorare e un'altra fonte di lavoro era data dall'estrazione della pietra ricavata dalle vicine cave.

Il paese non disponeva ancora della luce elettrica, che venne messa solo nel 1951, fino ad allora si usarono dei lumi a petrolio.[8]

Dopo la seconda guerra mondiale, che vide il territorio protagonista dell'evento che cambiò le sorti dell'Italia, l'Armistizio (del quale si parla nel capitolo successivo), Cassibile riprese la sua vita normale e sviluppo il settore agricolo facendolo divenire oggi la sua principale fonte di sostenimento.

Il lavoro agricolo attirò a Cassibile altre famiglie provenienti da Avola, Siracusa, Canicattini Bagni e dalla Provincia di Messina, le quali si trasferirono tra i cassibilesi facendo aumentare di molto il numero della popolazione. Infatti Cassibile è passata dai 500 abitanti censiti nel 1950 ai quasi 5.800 abitanti censiti nel 2001.[8]

E proprio l'incremento demografico è stata la leva che ha portato i cittadini di Cassibile a chiedere l'indipendenza amministrativa da Siracusa. Cassibile infatti a tutt'oggi risulta essere una Frazione del comune di Siracusa. È quindi nato un comitato che ha più volte chiesto l'attuazione di un referendum per fare decidere ai cassibilesi se staccarsi o meno dai cittadini siracusani. Tale Referendum è però stato sospeso dal TAR di Catania nel 2012, su ricorso del Comune di Siracusa.[9]

Negli ultimi tempi Cassibile è stata sui giornali italiani per delle tensioni tra i residenti e gli extra-comunitari, poiché nel cassibilese lavorano molti cittadini immigrati che vengono impiegati nei campi agricoli come braccianti ma che non sono adeguatamente tutelati dalla legge, così come Cassibile stessa chiedeva più rispetto per i suoi abitanti cercando di trovare una soluzione sociale che può essere attuata solo da una buona politica dei diritti umani e civili.[10]

L'armistizio

Lo stesso argomento in dettaglio: Armistizio di Cassibile.

Cassibile è nota nel mondo per un avvenimento che interessò la diplomazia delle nazioni belligeranti nel Secondo conflitto mondiale.

Dai racconti dei molti testimoni dell'epoca, si possono ricostruire gli avvenimenti che portarono alla firma dell'armistizio e al contesto vissuto dai cassibilesi in quel periodo.

Lo sbarco a Cassibile

Cassibile, come tutto il territorio costiero siracusano, fu luogo dello sbarco alleato del 9 e 10 luglio 1943. I soldati inglesi sbarcarono sulla spiaggia della Marchesa di Cassibile e da lì entrarono nel borgo cassibilese; qui trasformarono la masseria del barone San Lio in un ospedale da campo e le campagne di contrada Cuba in un aeroporto.[11] Al momento dello sbarco la popolazione abbandonò le case e andò a rifuguarsi sui monti vicini, lontano dalle battaglie e dai bombardamenti.

Passati i primi momenti di sconcerto e di agitazione, gli inglesi e i cassibilesi iniziarono a parlarsi. Il borgo aveva subito grandi danni e dai racconti dei testimoni si nota come la fame e la povertà tra la popolazione dell'epoca fossero davvero a dei livelli tragici.[12]

Cassibile visse un'occupazione militare, con tutte le conseguenze che questo comporta.[13]

Il giorno dell'Armistizio

Vi sono numerose testimonianze locali di quel 3 settembre 1943.[14]

Le sorti del Paese si decidono in quella giornata, in Contrada Santa Teresa Longarini, a tre Km da Cassibile, presso la tenuta San Michele, appartenente ai marchesi Grande; lì, venne messo a disposizione degli anglo-americani un uliveto (oggi divenuto campo seminato) dove venne allestita una tenda dentro la quale, da lì a poche ore, si sarebbe firmato l'armistizio che avrebbe sancito la resa dell'Italia agli Alleati della seconda guerra mondiale.

La tensione in quei momenti era tanta e Cassibile, all'epoca piccolo borgo contadino che viveva nella semplicità, vide riversarsi nel suo territorio alcuni dei nomi più importanti che quel periodo avrebbe consegnato alla storia; per esempio vi erano Walter Bedell Smith, generale statunitense che firmò l'armistizio su delega del lì presente Dwight D. Eisenhower, il quale diventerà, nel 1953, il 34º presidente degli Stati Uniti. E poi ancora vide il generale inglese Harold Alexander e il generale Giuseppe Castellano, che firmò l'armistizio per l'Italia su delega del generale Pietro Badoglio, rimasto a Roma.

Questo armistizio rimase segreto fino all'8 settembre, giorno in cui venne reso pubblico provocando le reazioni della Germania nazista e la continuazione della guerra per gli italiani che adesso lottavano contro il nazi-fascismo.

Curiosità storica

Lo stesso argomento in dettaglio: Spedizione ateniese in Sicilia.

Cassibile fu già in passato luogo di un altro armistizio importante, quello che pose fine alla guerra di Atene contro Siracusa.

Nel 413 a.C. il generale Demostene con i suoi 6.000 soldati ateniesi si arrese alla città di Siracusa e la resa avvenne proprio a Cassibile, vicino alla foce del fiume omonimo della località di Cava Grande del Cassibile.[15]

Fatto di cronaca

Il mostro di Cassibile

Dal 1997 al 2004 sono avvenuti otto omicidi con una logica non collegata a nessun fatto di mafia o vendetta personale. Al che vista anche la modalità (dei colpi sparati con un fucile) è stata ipotizzata la presenza di un serial killer denominato "Il mostro di Cassibile". Dopo lunghe ricerche da parte della Polizia e dei Carabinieri, il 29 novembre 2010 è stato arrestato Giuseppe Raeli con l'accusa di essere appunto il "mostro".[16]. Il 12 giugno 2014, dopo dodici ore di camera di consiglio, i giudici della Corte d'assise di Siracusa hanno inflitto l'ergastolo a Giuseppe Raeli riconosciuto autore di sei omicidi e due tentati omicidi.[17]

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture

La Chiesa del Marchese Loffredo intitolata alla Sacra Famiglia
Particolare della chiesa più antica di Cassibile: la scritta che vi fece scolpire il barone del borgo; A Gesù, Maria e Giuseppe, protettori dei cassibilesi.
Antico medaglione scolpito nel borgo di Cassibile
La Torre del Marchese
In questa foto si nota sullo sfondo la Torre Cuba e l'aeroporto inglese di Cassibile, 1943
La Pietra della Pace donata dallo Stato maggiore di Eisenhower; fotografata sul luogo dove avvenne la firma dell'armistizio, prima che se ne perdessero le tracce.
  • La Chiesa del Marchese Loffredo di Cassibile

È la chiesa più antica di Cassibile, fatta costruire dal marchese Loffredo dal quale la struttura prende il nome. Dedicata alla Sacra Famiglia, venne inaugurata nel 1870; la facciata è costituita da un grande portone centrale e da due portoncini laterali. In alto vi sono due balconcini e due grandi campane. Sulla parte superiore del portono centrale c'è una targa con su scritto: "A Gesù, Maria e Giuseppe protettori dei cassibilesi". All'interno della chiesa si hanno diversi dipinti e tre altari; su quello maggiore vi è il dipinto della Pietà di Angelo Trevisani, su quello di sinistra vi è il quadro San Giacomo tratto dal Martirio di Pompeo Batoni e sull'altare di destra vi è il quadro Conversione di S.Matteo di Paolo De Matteis e Il Sacro Cuore di Gesù.
Sul piccolo altare di sinistra si trova un crocifisso in legno di cipresso, scolpito nel 1700 da un siracusano. All'interno della chiesa vi sono poi due angeli scolpiti in legno fatti fare a Parigi nel 1781, dove i marchesi Loffredo si trovavano per un invito dell'ambasciata del Regno di Sicilia.[18][19]

  • La Chiesa di San Giuseppe

La chiesa di San Giuseppe, essendo l'antica chiesa del Borgo Rurale ormai sconsacrata, risulta essere l'unico luogo aperto al culto per i cassibilesi.
Dedicata a San Giuseppe Lavoratore (il Patrono di Cassibile), sorge presso la piazzetta ubicata vicino alla Via Nazionale (arteria urbana-commerciale principale del Paese); la Chiesa venne costruita nel secondo dopoguerra, la sua facciata presenta uno stile moderno e sobrio, caratterizzata da una parete in laterizio lastricata con pietra bianca. Il portale è di forma rettangolare è sormontato da un timpano triangolare.
L'interno dispone di un'unica Navata decorata con opere d'arte sacra contemporanee tra cui la statua raffigurante San Giuseppe Lavoratore che reca in braccio Gesù Bambino.
Dietro la Chiesa vi è la Torre Campanaria e un piccolo giardino che funge da spazio verde urbano.

  • Il Monumento ai Caduti

Il monumento sorge di fronte alla Chiesa di San Giuseppe, è stato scolpito dallo scultore siracusano Antonio Leone nel 1993 e ha il compito di commemorare i caduti cassibilesi durante la seconda guerra mondiale e nel contempo di ricordare l'Armistizio bellico la cui firma avvenne appunto nel paese di Cassibile.
La sua struttura è in pietra bianca ed ha tre pannelli; quello centrale presenta un bassorilievo raffigurante un'allegoria della libertà; quelli laterali sono invece due targe commemorative, di cui una raffigura l'originale targa in inglese posta dai soldati angloamericani in Contrada San Michele.[20]

  • Piazza Marchese Loffredo di Cassibile

È la piazza dedicata al Marchese Silvestro Loffredo di Messina; ai giorni nostri la piazza è stata oggetto di critiche poiché trascurata e vi sono state diverse discussioni anche sulla conclusione non immediata e prolungata dei lavori di manutenzione che l'hanno interessata dall'anno 2011.[21]

  • Piazza della Parrocchia

È la piazza comprendente la chiesa di San Giuseppe; interessata da lavori di ristrutturazione nel 2007 che le hanno conferito una pavimentazione in basole di pietra di Comiso con ricorsi di pietra lavica bocciardata.
In questa piazza è stato posto il Monumento ai Caduti di Cassibile che celebra anche la firma dell'Armistizio del 1943; questo monumento dapprima posto al centro della piazza è poi stato posto su un'area di proprietà della parrocchia per evitare atti di vandalismo che già in precedenza avevano rovinato detto monumento. Va infine ricordato che non è questo il posto originale in cui avvenne la firma; infatti la targa originale si trovava in Contrada San Michele, ma come si è già detto in precedenza, tale targa originale venne fatta sparire.[20][22]

  • Il Borgo Rurale

Il Borgo Rurale di Cassibile costituisce la parte più antica della località, ubdicato nella parte meridionale di Cassibile, esso un tempo al suo interno aveva di tutto: oltre alle case dei contadini, vi era la Chiesa, le stalle, i magazzini per gli attrezzi agricoli, i granai, i palmenti per uva, le olive e il grano e poi ancora varie opere fondiarie, locande e osterie, una caserma dei carabinieri per salvaguardare la sicurezza degli abitanti e un presidio medico-ospedaliero per far sì che si potesse salvaguardare anche la salute di coloro che abitavano questo borgo rurale.
Venne elevata anche una torretta chiamata Torre del Marchese, la quale serviva per avvistare presunti pericoli per il borgo come per esempio le incursioni dei briganti, fenomeno che interessò tutto il Sud Italia nella seconda metà del 1800, nel tempo in cui scoppiarono le rivolte contro il neo-ufficializzato Regno d'Italia con sede sabauda a Torino.
Oggi del Borgo di Cassibile restano visibili la Chiesa, la Torre del Marchese, l'Arco d'ingresso al Borgo e degli edifici. Il resto del Borgo venne distrutto durante la seconda guerra mondiale o demolito per inagibilità.[23]

Di recente, nell'agosto 2012, è stato proposto di valorizzare il Borgo rendendolo fruibile ai visitatori e facendolo divenire fonte culturale e turistica[24] con tale motivazione:

«Rilanciare il Borgo Antico di Cassibile, unico esempio di architettura contadina esistente ed ancora agibile[24]»

«Stabilire per Legge la destinazione del sito ed attivare quanto necessario per far diventare il Borgo Antico di Cassibile patrimonio pubblico dove allocare Musei, botteghe, biblioteche, zone di ristoro, shop, contenitori musicali, sale conferenze ed espositive, sale multimediali e ricostruzione di antiche mestieri.[24]»

Si sostiene infatti che il Borgo Rurale di Cassibile sia l'esempio più consistente delle vestigia, ancora esistenti e visitabili, dell'antico mondo contadino e per questo motivo si vuole fare di esso un'attrattiva culturale-turistica che offra ai suoi visitatori la possibilità di vederlo come un museo.

  • Torre Cuba

Torre Cuba era una torre, oggi non più integra, che venne usata nel 1943 dagli inglesi e poi dagli americani come torre di controllo per l'aeroporto improvvisato che gli Alleati vi avevano fatto in zona, poi dismesso quando trasferirono i loro aerei a Montecorvino, nella risalita della penisola italiana.
Il sito dove sorgeva la torre è stato a lungo smarrito poiché quella zona ampia di terra è oggi ricoperta da un agrumeto e la torre è stata abbattuta da un violento uragano che la colpì nel 1956, facendone rimanere in piedi la base e la struttura del casolare. Ma grazie a delle foto scattate in precedenza e durante il periodo bellico è stato possibile individuare la torre e il posto in cui si trovava.[25]
La Torre Cuba prende il suo nome dalla versione dialettale della parola cupola, in quanto esisteva un edificio con questa caratteristica sul quale venne eretta la torre; in lingua siciliana cupola divenne cubba fino ad essere chiamata cuba. La torre sorse su un'antica basilica tricora di epoca bizantina (oggi trasformata in villa) individuata da Paolo Orsi nel 1899. La sua costruzione risale al 1500, mentre il complesso rurale che la circonda risale al 1882.[26]

  • La Pietra della Pace

La Pietra della Pace, in siciliano chiamata, La Petra dâ Paci, si riferisce all'antico cippo, o lapide, fatta fare dagli statunitensi nel momento in cui venne firmato l'armistizio tra l'Italia e gli Alleati, recante sopra la scritta che sanciva gli avvenimenti di quell'importante momento, e che venne donata ai cassibilesi come ricordo ma che sparì improvvisamente il 4 giugno 1955.[27]
In base ai racconti dei testimoni, il soldato Johnny, cuoco di Eisenhower, comandante in capo delle Forze Alleate in Europa, nel congedarsi lasciò una lettera ai proprietari della tenuta che li avevano ospitati, i Marchesi Grande, e scrisse loro:

«Nell'esservi grati per l'ospitalità, vi lasciamo questa lapide che farà la fortuna della vostra famiglia perché sarà motivo di pellegrinaggio di tutti i nostri parenti che vorranno vedere in futuro il posto dove firmammo la pace con l'Italia[27]»

Ma in realtà quella lapide o pietra come la chiamano i cassibilesi, non fu motivo di pellegrinaggio e rimase dimenticata per molti anni, posta sotto un albero d'ulivo, lì nel luogo dove avvenne la firma, e ci rimase fino al 1955, anno in cui balza sulle cronache dei giornali perché si scopre la sua improvvisa scomparsa. I più si occupano della sua ricerca ma senza alcun risultato. Sul suo furto sono state fatte molte ipotesi, la più attendibile però sembrerebbe la confessione, avvenuta tramite lettera inviata ad un giornale d'ispirazione fascista: Il Merlo Giallo, da parte di tale Enrico de Boccard, un giornalista, che nel rivendicare il furto della pietra dice:

«Fui indotto ad asportare il cippo per motivi patriottici. Tale cippo infatti fu eretto dagli americani per eternare la loro impresa nel luogo in cui essi imposero all'Italia l'armistizio/capitolazione. Tale lapide pertanto, a mio parere, rappresentava una offesa all'onore nazionale. Trovandomi in Sicilia constatai la possibilità di rimuovere la lapide che avrebbe dovuto poi essere solennemente infranta a Palermo nel corso di una manifestazione patriottica onde significare il definitivo ritorno dell'Italia in un clima di dignità nazionale. La lapide sorgeva su una base di cemento che riuscii a frantumare. Seppi poi che là, per un incidente di trasporto, si era spaccata in due. Non avendo avuto luogo la manifestazione di Palermo espressi il desiderio che il cippo fosse deposto dinanzi al Milite Ignoto sull'Altare della Patria, ma non se ne fece nulla.[27]»

Questo De Boccard fu comunque processato a Siracusa ma essendo un parente dei proprietari del luogo fu assolto e il reato cancellato poiché non vi fu denuncia alcuna.
Dunque in base a questa versione, la lapide originale dell'Armistizio di Cassibile sarebbe andata distrutta.
I cassibilesi hanno comunque costruito una copia di quella lapide, ben più recente, e l'hanno incastonata all'interno del Monumento ai caduti posto presso la Chiesa di San Giuseppe.

I cassibilesi chiamarono quella lapide Pietra della Pace perché per loro rappresentava la fine della guerra contro gli anglo-americani e lo strappo con la Germania nazista. La lapide originaria recava la scritta ARMISTICE SIGNED HERE SEPT 1943 ITALY-ALLIES e sotto vi era l'incisione di una tenda (luogo in cui avvenne la firma) e una stella a cinque punte.

  • Il Castello del Marchese di Cassibile

Il Castello del Marchese di Cassibile, sorge presso il Cugno Mola, che è il rilievo Ibleo più elevato di tutto il territorio comunale di Siracusa.
Qui, oltre ad avere una fiorente natura e necropoli sicule, vi è anche questo castello, fatto costruire nei primi anni del 1800 per volere del Marchese Silvestro Loffredo, in modo da poter osservare tutto il suo feudo. Si pensa che la sua edificazione avvenne sui resti di una fortezza medievale descritta anche dallo storico netino Tommaso Fazello. Oggi questo castello, raggiungibile dalla "Scala Disa", è diroccato ed abbandonato, anche se appartiene tuttora alla famiglia Loffredo.
Il suo stile architettonico presenta una pianta quadrangolare e un portale d'accesso di forma arcuata. Su ciascuno dei quattro lati vi è una fila di tre finestre sormontate da un timpano triangolare. L'interno di questa residenza presenta stanzoni ormai spogli.[28][29]

Aree archeologiche

Lo stesso argomento in dettaglio: Necropoli di Cassibile.
Gino Vinicio Gentili e Luigi Bernabò Brea accompagnano il presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi e sua moglie, in visita al Museo archeologico di Siracusa.

Cassibile ha molte vestigia del passato, specialmente di epoca sicula o pre-sicula, non a caso infatti i suoi luoghi sono considerati di grande importanza per capire la storia della Sicilia preistorica e preellenica, al punto tale che si parla di "Età di Cassibile", perché si pensa che qui, in un momento di pausa tra l'egemonia di Pantalica Nord e Pantalica Sud, vi sia stata un grande fioritura della cultura di Cassibile, cioè un periodo, stabilito intorno al 1030 a.C., così come ci afferma Tucidide, in cui gli abitanti del territorio cassibilese, i siculi, s'imposero nella Sicilia orientale, divenendo protagonisti di quella fase che oggi ha portato molti studiosi a sostenere la tesi che la Necropoli di Cassibile, sia la più importante dopo quella di Pantalica.[30][31]

Determinante fu la presenza del Fiume Cassibile, un corso d'acqua che ancor oggi continua a scorrere all'interno del Canyon di Cava Grande, formando un paesaggio molto simile a quello di Pantalica con la sua Valle dell'Anapo, altro fiume siracusano millenario. Presso le sponde del fiume di Cassibile, sono state ritrovate delle grotticelle chiamate ddieri, parola che proviene dall'arabo e che significa casa.

Questi villaggi di ddieri, costruiti dai siculi, erano scavati nella nuda roccia calcarea e sono ancor oggi molto difficili da raggiungere per via della loro notevole elevata posizione difensiva. Un esempio di queste abitazioni sul territorio è dato dal sito della Grotta dei Briganti, luogo storico che rappresenta non poche difficoltà per essere raggiunto.

Grazie agli archeologi come Paolo Orsi e Luigi Bernabò Brea, che si sono dedicati allo studio dell'Età di Cassibile, oggi molti reperti qui ritrovati si possono ammirare al Museo archeologico regionale Paolo Orsi di Siracusa.[32][33]

Da questi reperti ritrovati si è inoltre potuto constatare che la popolazione di Cassibile conosceva e intratteneva dei fiorenti rapporti commerciali con le popolazioni del Mediterraneo (Palestina, Cipro, Creta, Penisola Iberica) e persino con le popolazioni della costa atlantica e dell'Inghilterra meridionale.

  • La Necropoli di Cassibile

Questa necropoli sicula, conta 2.000 tombe, essa somiglia alla sua vicina posta nella Valle dell'Anapo, Pantalica. È composta da tombe a grotticella artificiale, databili ad un periodo che va dal 1000 all'800 a.C., epoca storica denominata dagli archeologi come "Seconda facies di Pantalica" o di "Cassibile", in quanto prende il nome proprio da questa necropoli. Nei suoi dintorni sono state rinvenute anche due chiese ruprestri di epoca bizantina; testimonianza di come questo sito abbia avuto un tentativo di ripopolamento durante il periodo medievale.
Dai numerosi reperti ritrovati in questo sito, il quale predisponeva nel suo circondario un villaggio abitato, si è giunti alla conclusione che si trattava di una civiltà raffinata, influenzata probabilmente dai frequenti contatti con i fenici e i commerci marittimi.[34][35]

  • La Grotta dei Briganti

La Grotta dei Briganti si trova all'interno dell'ampio sito di Cava Grande del Cassibile. Si chiama così perché in epoca risorgimentale, durante le lotte tra i ribelli, denominati Briganti, che erano contro il nuovo governo dei Savoia e la guerra che questi ultimi li dichiararono, tale grotta divenne un loro rifugio. Per cui si può affermare che nel periodo di fine ottocento (1861 circa) questo sito naturale venne nuovamente abiatato da persone.
Ma le abitazioni che lo compongono, ovvero quelle grotte artificiali scavate nella roccia calcarea, sono ben più antiche dell'epoca risorgementale, esse infatti vengono chiamate ddieri, dal termine arabo, piccole case ruprestri scavate già in epoca sicula ma che vennero nuovamente abitate in epoca araba, quando infatti la grotta assunse la funzione di "conceria", il luogo dove si conciavano le pelli, motivo per il quale la grotta ha preso anche il nome dialettale di Grotta Cunziria.[36]

Aree Naturali

Il fiume di Cassibile nel punto più vicino al mare; all'interno della Pineta del Gelsomineto.
Uno dei tratti della riserva naturale orientata Cavagrande del Cassibile
Lo stesso argomento in dettaglio: Riserva naturale orientata Cavagrande del Cassibile.
  • Riserva Naturale Orientata Cava Grande del Cassibile

La riserva protetta di Cava Grande del Cassibile offre un'ampia diversità di ambienti sia naturali che archeologici. È inoltre rinomata tra la gente per i suoi "laghetti" che, specialmente d'estate, vengono visitati e utilizzati come luogo balneare da una notevole quantità di pubblico.

  • La Pineta del Gelsomineto

La pineta appartiene alla spiaggia chiamata dai cassibilesi "la Marchesa di Cassibile". Si tratta di un'ampia vegetazione composta per lo più da pini, palme e limoneti. Offre possibilità di sostarvi l'intera giornata, (potendo adibire l'area a picnic) ed è rinomata in tutta la provincia, richiamando, per tradizione, anche gente proveniente dalla Provincia di Catania.

Società

Evoluzione demografica

Lo sviluppo demografico di Cassibile si è avuto soprattutto dal secondo dopoguerra ad oggi. La popolazione cassibilese è passata dai circa 500 abitanti iniziali ai quasi 6.000 attuali.
Il nucleo abitato iniziale, come detto in precedenza, proveniva per la maggior parte dai paesi della Provincia di Siracusa, con l'eccezione fatta da alcune famiglie provenienti dalla Provincia di Messina, stabilitesi nel borgo. Oggi giorno la comunità locale ha preso una propria identità definendosi e riconoscendosi con il nome di cassibilesi.
In epoca moderna hanno contribuito all'aumento demografico anche molte famiglie di extracomunitari, che hanno preso residenza a Cassibile.[8]

Lingue e dialetti

Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua siciliana.

Il dialetto cassibilese è molto concorde con quello parlato nella zona Sud-orientale della Sicilia, con eccezioni date da parole formatesi nel tempo in questa località; caratteristica comune in parecchi luoghi siciliani.

(SCN)

«"...Passu e spassu ri lu Paiseddu, sira e matina e taliu stu rrogghiu. Su fatti li lancetti i virricheddu, i 'nnummira su scritti all'agghia e l'ogghiu. Vaiu e salutu a ma cumpari beddu, mi rati a biviri, ma nun ni vogghiu..."»

(IT)

«Passo e ripasso dal piccolo Paese, di sera e di giorno e guardo questo orologio. Le lancette sono fatte di tamaro, i numeri sono scritti all'aglio e all'olio. Vado e saluto il mio bel compare, mi date da bere, ma non ne voglio...»

Questa frase, in lingua siciliana, è riferita al paese di Cassibile e denota come il dialetto locale faccia parte della società, esso infatti viene ancor oggi parlato e quindi tramandato tra le generazioni di cassibilesi.

Cultura

Scuole

Cassibile dispone di due scuole dell'obbligo: il II Istituto Comprensivo Statale G. Falcone - P. Borsellino e il II Istituto Comprensivo Giovanni XXIII.
Le scuole superiori o i corsi universitari sono situati in Siracusa o nelle località vicine come Catania.

Musei

Ogni anno, nel periodo che va dal 3 agosto al 3 settembre, viene allestito un museo intitolato "Cassibile Memorie, Immagini e Gocce D'Arte".
Vengono esposti e resi visitabili i reperti e le testimonianze belliche che la località ha vissuto: documenti inediti, prime pagine di giornali dell'epoca, riproduzioni in cartapesta del momento della firma dell'Armistizio, video, gadget, libri, mostra fotografica.
Di recente è stata espressa la volontà di far diventare il museo stagionale di Cassibile, permanente, ovvero aperto e usufruibile tutto l'anno.[38]

Cucina

Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina siracusana.
File:Fragoloni Siracusa.jpg
Fragole in vendita al mercato siracusano

La cucina cassibilese è molto simile alla cucina in uso a Siracusa e riprende molto la tradizione della cucina siciliana; per cui vi si trova parecchio pesce e pasta cucinata con verdure, non mancano i classici arancini e le scacciate siciliane.
Tra le sue particolarità vi sono molte pietanze cucinate con la fragola locale: risotto di fragole, salsiccia di fragole (specialità cassibilese), torte, marmellate e pasticcini.
Da segnalare anche pietanze tipiche del luogo come "'u pastizzu" (una focaccia locale) e la "pizza rustica" (una pizza farcita con ricotta, salumi e caciocavallo). E dolci come la "cassata al forno" e la "cassata gelata" (due varianti della classica cassata siciliana).[39][40]

Musica

Il principale movimento musicale locale è dato dalla "Banda Musicale di Cassibile". Questa banda viene messa insieme nel 2000, quando un gruppo di cassibilesi espressero la volontà di avere gente che facesse della musica, sostendendo che: «Un paese come Cassibile senza Banda Musicale è come un corpo senza anima». Così riuscirono a trovare ben 40 elementi per la loro nuova banda musicale e la formarono con atto costituzionale, denominandola "ASSOCIAZIONE MUSICALE DON ANTONIO SAITTA", così chiamata in onore del parroco del paese Antonio Saitta.
La Banda Musicale di Cassibile suona in tutte le ricorrenze importanti che si tengono sul luogo e qualche volta è richiamata anche dai paesi vicini per contribuire con le sue esibizioni musicali.[41]

Eventi

  • Il Presepe di Cartapesta

A Cassibile, dal 1985, è usanza lavorare la cartapesta; in quell'anno infatti è nata un'associazione culturale locale chiamata "Gruppo Cartapesta Cassibile" che da allora si occupa di fabbricare maschere e presepi lavorati con la cartapesta e in seguito di esporli al pubblico. In particolar modo vi è una dedizione nel fare un grande presepe, posto al Borgo Rurale di Cassibile, situato su 3.000 m² di terreno, raffigurante gli antichi mestieri siciliani; le antiche usanze e le tradizioni della popolazione cassibilese. I personaggi sono a grandezza naturale, così come le strade, le case e i dettagli, tutti costruiti interamente con la cartapesta. Detto presepe è visibile tutto l'anno, ma assume un significato particolare e caratteristico nel periodo di Natale.[42][43]

  • La Festa della Fragola

La fragola di Cassibile è rinomata in tutta la provincia siracusana e anche al di fuori di essa. I cassibilesi la prediligono nelle loro coltivazioni e ogni anno si tiene una grande festa (detta anche sagra) che ha come elemento principale e protagonista la fragola di Cassibile. L'evento recentemente si è svolto all'interno dell'ampio Ippodromo del Mediterraneo, in zona cassibilese. Durante la festa vi si trovano cibi e pietanze preparate con la suddetta fragola locale. Questa festa, va inoltre ricordato, è una delle più attese e visitate della Provincia di Siracusa, infatti è capace di richiamare nei giorni del suo svolgimento un grande numero di affluenza di gente.[44]

Economia

L'economia della cittadina è basata principalmente sull'agricoltura, con la produzione di ortaggi e primaticci (patata novella di Cassibile, fragole, fagiolini, ecc.). Altri settori di rilievo sono legati alle attività turistico-ricettive, grazie anche alla vicinanza della zona balneare di Fontane Bianche.

Infrastrutture e trasporti

Amministrazione

Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Siracusa.

Essendo Cassibile, giuridicamente, una frazione di Siracusa, essa è amministrata da un presidente di quartiere che dirige il Consiglio di quartiere.
Il presidente viene eletto con le elezioni amministrative dai cittadini cassibilesi.[45]

Il compito del presidente di quartiere è quello di svolgere gli atti programmatici che riguardano il territorio in questione, di farsi carico delle richieste della sua comunità e di rappresentarla all'interno del Consiglio comunale, che si svolge al Palazzo Vermexio, sede del comune di Siracusa.

Sport

La formazione calcistica della frazione, il Real Cassibile, milita in Terza Categoria.

Note

  1. ^ Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1990.
  2. ^ Amico 1, 81
  3. ^ Tucidide
  4. ^ Esiodo
  5. ^ L'ETA' DI CASSIBILE, su digilander.libero.it.
  6. ^ Cassibile nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it.
  7. ^ a b c La storia di Cassibile, su cassibilenelmondo.it.
  8. ^ a b c Storia di Cassibile: demografia, su scuolecassibile.it.
  9. ^ Isabella Di Bartolo, Il Comune va al Tar «No al referendum» (PDF), su assoturismo.sr.it. URL consultato il 21 gennaio 2008.
  10. ^ ITALIA - Italia. A Cassibile immigrati sfruttati nei campi di patate, su aduc.it. URL consultato il 2 giugno 2006.
  11. ^ L'Armistizio di Cassibile nella memoria locale (PDF), su insmli.it, 10.
  12. ^ L'Armistizio di Cassibile nella memoria locale (PDF), su insmli.it, 17.
  13. ^ L'Armistizio di Cassibile nella memoria locale (PDF), su insmli.it, 10-16.
  14. ^ E la Storia si fermò a Cassibile... sotto una tenda (PDF), su antoniorandazzo.it, 6-13.
  15. ^ Cavagrande del Cassibile, su viviavola.it.
  16. ^ Arrestato il «mostro di Cassibile»
  17. ^ Ergastolo per Raeli
  18. ^ Filmato audio Morena Zingales, Chiesa del Marchese Loffredo di Cassibile, su YouTube. URL consultato il 18 aprile 2009.
  19. ^ La Chiesa del borgo vecchio di Cassibile, su cassibilenelmondo.it.
  20. ^ a b Filmato audio Morena Zingales, vimeo - Cassibile: Piazza della Parrocchia. URL consultato il 2011.
  21. ^ Filmato audio Morena Zingales, vimeo - Cassibile: La piazza Marchese Loffredo ha cambiato nome....
  22. ^ Piazza della Parrocchia, su siracusaweb.com. URL consultato il 16 aprile 2008.
  23. ^ Vecchio Borgo di Cassibile, su itinerariprovsr.altervista.org.
  24. ^ a b c Siracusa: "Bisogna rilanciare il Borgo Antico di Cassibile", così il Consigliere Romano, su siracusanews.it. URL consultato il 13 agosto 2012.
  25. ^ Guidi, 1990
  26. ^ Torre Cuba, su antoniorandazzo.it. URL consultato il 26 giugno 2012.
  27. ^ a b c L'Armistizio di Cassibile nella memoria locale (PDF), su insmli.it, p. 8.
  28. ^ Cassibile: Cugno Mola e Castello del Marchese di Cassibile, su itinerariprovsr.altervista.org.
  29. ^ LE BELLEZZE DI CONTRADA CUGNI-STALLAINI, su sampognaro.it.
  30. ^ LA CIVILTA' di CASSIBILE, su pantalica.org.
  31. ^ Le tombe di Cassibile, su siciliafotografica.it. URL consultato il 23 aprile 2010.
  32. ^ Orsi, 1899
  33. ^ Brea, 1971
  34. ^ Necropoli Sicula del Fiume Cassibile e Chiese Rupestri Bizantine, su itinerariprovsr.altervista.org.
  35. ^ ASPETTI ARCHEOLOGICI NELLA RISERVA, su cavagrande.altervista.org.
  36. ^ Filmato audio alfablues, Cavagrande del Cassibile Atto II (La grotta dei Briganti) by Alfablues, su YouTube. URL consultato il 2011.
  37. ^ Dialetto Cassibile, su cassibilenelmondo.it.
  38. ^ Mostra "Cassibile Memorie, Immagini e Gocce D’Arte", su diariodoc.it. URL consultato il 6 agosto 2012.
  39. ^ La buona cucina di Cassibile, su cassibilenelmondo.it.
  40. ^ La Fragola di Cassibile, su itinerariprovsr.altervista.org.
  41. ^ La Banda Musicale di Cassibile, su cassibilenelmondo.it.
  42. ^ il Presepe in Cartapesta, su cassibilenelmondo.it.
  43. ^ Presepe di Cartapesta, su itinerariprovsr.altervista.org.
  44. ^ Sagra e Festa della Fragola, su cassibilenelmondo.it.
  45. ^ Cassibile: le liste dei candidati al consiglio di quartiere, su cassibile.com. URL consultato il 16 maggio 2013.

Bibliografia

  • Nello Gaudioso, Cava Grande del Cassibile: il parco delle orchidee selvatiche, Ediprint, 1996.ISBN non esistente
  • Sebastiano Burgaretta, L'opera dell'uomo a Cava Grande del Cassibile, Libreria Editrice Urso, 1992, ISBN 88-96071-31-3.
  • Paolo Orsi, Pantalica e Cassibile: necropoli Sicule del II periodo, R. accademia dei Lincei, 1899.ISBN non esistente
  • Luigi Bernabò Brea, Xuthia e hybla e la formazione della facies culturale di Cassibile, 1971.ISBN non esistente
  • Giuseppe Castellano, Come firmai l'armistizio di Cassibile, 2ª edizione, Mondadori, 1945.ISBN non esistente
  • (EN) Garland Albert N., Smyth, Howard McGaw, The Mediterranean Theater of Operations: Sicily and the Surrender of Italy (Paperback), Government Printing Office, 1965, p. 474, ISBN 0-16-089948-6.
  • Annalena Lippi Guidi, Giovanni Giunta, Masserie e vecchi manieri nel Siracusano, A. Lombardi, 1990, ISBN 88-7177-008-0.

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