Superstrada Pedemontana Veneta
Superstrada Pedemontana Veneta | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regioni | Veneto |
Province | Vicenza Treviso |
Dati | |
Classificazione | Autostrada |
Inizio | Montecchio Maggiore (VI) |
Fine | Spresiano (TV) |
Lunghezza | 94,747[1] km |
Data apertura | 3 giugno 2019 (Breganze - A31 "Valdastico") |
Gestore | regione Veneto |
Pedaggio | Sistema chiuso |
Percorso | |
Principali intersezioni | A4, A31 e A27 |
La Superstrada Pedemontana Veneta è una strada a carreggiate separate (presenta i segnali autostradali) di proprietà della Regione del Veneto in concessione a pedaggio. Non ha una classificazione alfanumerica come le altre autostrade italiane, ma è identificata dalla sigla SPV.
È stata aperta in tre diverse fasi progressive, a partire dal 3 giugno 2019. È percorribile per un tratto di 35 km sui 94,747 km totali previsti [1][2][3] , da Malo a Bassano Ovest[4].
A completamento di tutti i lavori sarà un'arteria che collegherà Montecchio Maggiore a Spresiano passando per i distretti industriali di Malo, Thiene e Schio, per Bassano del Grappa, per Montebelluna e a nord di Treviso, interconnettendosi a 3 autostrade (da ovest: la A4, la A31 e la A27).
Per quanto riguarda le prossime aperture, in occasione dell'apertura bassanese, è stata annunciata da Luca Zaia: "Contiamo che l’apertura completa sia a primavera 2021, con uno slittamento di 3-4 mesi sui tempi causa Covid. Resteranno inespresse la galleria di Malo, che è stata sequestrata tre volte e dovrebbe venire aperta nel febbraio 2022, gli innesti sull’A4 e sull’A27"[4]. L'interconessione completa con l'A4, e con lo spostamento del casello, è prevista entro i primi mesi del 2024.[5]
Classificazioni
Inizialmente la costruzione era prevista come strada di categoria A (autostrada); successivamente è stata costruita come strada di categoria B per ridurre le fasce di rispetto[6] e per avere più flessibilità in fase di costruzione in riferimento ai raggi planimetrici e ai profili altimetrici[7].
In ogni caso la larghezza della carreggiata è quella di una strada di categoria A. Dal punto di vista tecnico-legale è stata costruita rispettando alcuni criteri delle autostrade (categoria A) e alcuni delle superstrade chiamate tecnicamente “strade extraurbane principali” (categoria B).
Per questa ragione ha i limiti di velocità delle strade extraurbane principali, conosciute come superstrade (110 km/h), ma presenta i segnali stradali di inizio e fine autostrada.
Storia
La necessità di realizzare un asse che congiungesse le città sorte ai piedi delle Prealpi venete è stata espressa fin dagli anni settanta quando lo sviluppo socio-economico-industriale dell'area pedemontana ha manifestato una crescente richiesta di mobilità. Negli anni novanta la situazione è diventata critica a causa della progressiva urbanizzazione della campagna veneta e dell'aumento del traffico sull'autostrada Serenissima. Con l'allargamento dell'Unione europea e l'apertura delle frontiere ad est a metà degli anni 2000 la situazione è peggiorata, basti considerare che dal 2004 al 2008 il traffico pesante sulla Serenissima è aumentato del 105% (più che raddoppiato).[8]
Nel febbraio del 1990 la pedemontana veneta viene inserita nel Piano Regionale dei Trasporti della Regione del Veneto.[9]
Nell'agosto del 1997 è stato firmato un accordo quadro tra la regione e il governo riguardo alla pedemontana. Nella Finanziaria del 1999 lo Stato ha stanziato 40 miliardi di lire per 15 anni. Nella finanziaria del 2001 viene prevista la possibilità di realizzare la pedemontana non come autostrada ma come superstrada (possibilità poi applicata per accordo con gli enti locali)[10]. Nell'accordo tra stato e regione del 9 agosto 2001 lo Stato delega alla regione la competenza sulla realizzazione dell'opera. La delibera nº 121 del CIPE del 21 dicembre 2001 inserisce la pedemontana veneta tra gli interventi strategici di preminente interesse nazionale[11].
Nel 2002 la società Pedemontana Veneta Spa composta da Autostrade per l'Italia, Autostrada Brescia-Padova, Autovie Venete, Banca Antonveneta, Unicredit e San Paolo presenta un progetto (che, diversamente da quello in costruzione, non comprende la tratta ovest tra l'A4 e l'A31) che nel dicembre 2002 viene messo a gara dalla regione. A causa di ricorsi e a causa di una procedura di infrazione dell'Unione europea i lavori non partono. Il 24 ottobre 2003 viene firmata un'intesa tra il Governo e la Regione del Veneto e la pedemontana viene inserita tra le infrastrutture di preminente interesse nazionale per le quali concorre l'interesse regionale.[11] Nel dicembre del 2003 la società Pedemontana presenta un nuovo progetto che comprende anche la tratta ovest; questo progetto viene poi messo a gara ma alla scadenza nessun progetto alternativo è stato presentato e quindi la società Pedemontana diventa promotrice dell'infrastruttura.
La società nel 2005 diventa a maggioranza privata in seguito all'ingresso nel capitale azionario di Impregilo, del Consorzio Cps, di Fin. Opi e di Adria Infrastrutture. Nello stesso anno la Regione del Veneto, in quanto soggetto aggiudicatore, trasmette il progetto comprensivo della VIA (Valutazione Impatto Ambientale) della società ai Ministeri competenti e alle province competenti. Nell'agosto del 2005 l'opera riceve il VIA ministeriale con alcune prescrizioni. Nel marzo del 2006 il CIPE chiede alla regione Veneto di affidare l'opera in concessione tramite gara che verrà poi pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea nell'ottobre del 2006. L'investimento previsto per i privati è pari a 2.155,048 milioni di euro (Iva esclusa). Alla gara hanno partecipato oltre alla società Pedemontana altre due ATI. In seguito a ricorsi e controricorsi al TAR e al Consiglio di Stato la realizzazione della superstrada è stata affidata all'Ati composta dal consorzio stabile SIS Società Consortile per Azioni ScpA (consorzio tra INC SpA (50,9%) e Sipal SpA (0,1%), entrambe del gruppo FININC SpA di proprietà della famiglia Dogliani, e il gruppo spagnolo Sacyr Vallehermoso (49%)) e da Itinere Infraestructuras SA[2][12]. Il progetto preliminare con il quale l'ATI sopra citata è risultata aggiudicataria è stato redatto dall'ingegner Nicola Troccoli in collaborazione con il suo staff tecnico della Ingeco Ingegneria.
Il 15 agosto del 2009 l'ingegner Silvano Vernizzi[1], amministratore delegato di Veneto Strade[13] e già commissario delegato per l'emergenza socio economico ambientale della viabilità di Mestre (nomina connessa ai lavori per il Passante di Mestre[14]) è stato nominato Commissario straordinario per lo stato di emergenza socioeconomico-ambientale nei territori delle province di Treviso e Vicenza.
Il soggetto titolare della realizzazione dei lavori è la Regione del Veneto e il Commissario Delegato per l'Emergenza determinatasi nel settore del traffico e della Mobilità nel territorio delle province di Treviso e Vicenza[15].
Il 9 gennaio 2010 vengono pubblicati e poi resi esecutivi i tremila espropri nelle province di Vicenza e di Treviso[16].
Il 20 settembre 2010 il Commissario straordinario ha firmato il decreto di approvazione del progetto definitivo.[17]
La posa della prima pietra è avvenuta il 10 novembre 2011 a Romano d'Ezzelino[18]; nel 2012 sono iniziati i lavori al principio della nuova strada mentre nel bassanese i cantieri sono stati aperti il 4 febbraio 2013[19][20][21]
A causa di alcune varianti sostanziali al progetto definitivo, alcuni tratti (3f e 2b) nel 2011, vengono sottoposti nuovamente a Valutazione di Impatto Ambientale, e approvati con decreto nº2260 della Giunta Regionale del Veneto il 10 dicembre 2013.[21] L'ultimo tratto in variante (3c), viene approvato a febbraio 2015.[22][23]
Il 19 aprile 2016, durante i lavori di scavo della galleria tra Malo e Castelgomberto (lunga 7 km), crolla la volta del traforo e un colossale masso di 32 tonnellate precipita ed uccide l'operaio Sebastiano La Ganga. Il cantiere della galleria viene sequestrato dalla magistratura, che indaga 14 persone per omicidio colposo. Durante le indagini, viene anche avviata un'inchiesta per il presunto uso di materiale senza marchio CE, come invece richiesto nel capitolato d’appalto. Il cantiere venne dissequestrato solo nel novembre 2019.[24]
L'apertura al traffico del primo tratto (da Breganze all'allacciamento con l'autostrada A31 "Valdastico") di 7,2 km è avvenuta il 3 giugno 2019, mentre la conclusione dell'intera opera era prevista per settembre 2020.[25][26]
A dicembre 2019 i vertici di Spv e Sis stimavano la conclusione dell'opera per novembre 2021.[27]
Il 18 giugno 2020 viene inaugurato il secondo tratto da Malo all'allacciamento con l'autostrada A31 "Valdastico" portando l'intero tracciato percorribile a 12 km. Il completamento dell'opera viene confermato entro la fine del 2021, esclusa la galleria di Malo[28] e l'allacciamento con l'autostrada A4, quest'ultimo previsto entro i primi mesi del 2024.[5]
A fine agosto 2020 la struttura è allagata a causa delle piogge, e resta chiusa per un giorno “in via precauzionale” nel tratto compreso tra Malo e la A31 Valdastico.[29]
Il 19 novembre 2020 apre il terzo tratto Breganze-Bassano Ovest[4].
Finanziamento e concessione
L'infrastruttura, realizzata in finanza di progetto da Superstrada Pedemontana Veneta S.p.A., subentrata all'ATI SIS SCpA - Itinere SA il 15 febbraio 2011, che gestirà l'opera e ne riscuoterà il pedaggio per 39 anni, avrà un costo di 2.391 milioni di euro,[2][15][30].
Il costo aggiornato al 2013, stimato per l'intero progetto è pari a 2258 M€[21], a fronte di un contributo pubblico globale, sia statale che regionale, di 615 M€[31] a cui si dovranno aggiungere gli eventuali contributi regionali in ragione dei flussi di traffico per il bilancio economico del project financing.
Alla scadenza dei 39 anni l'infrastruttura tornerà in gestione alla Regione.
Al 13 ottobre 2018, la spesa era lievitata a circa 3 miliardi di euro, con la Regione Veneto che ha erogato un contributo straordinario di 300 milioni di euro alla concessionaria privata, il Consorzio torinese Sis dei fratelli Dogliani. La Regione è così subentrata al Sis nella riscossione dei pedaggi, assumendosi i rischi d’impresa legati ai flussi di traffico, mentre a Sis era stato garantito un canone annuale di 153 milioni di euro. Secondo Il fatto quotidiano a regime si arriverà a un costo di 13 miliardi di euro, più di 100 milioni di euro al chilometro.[32]
Caratteristiche dell'infrastruttura
La Pedemontana sarà una strada a due carreggiate indipendenti, ciascuna con due corsie per senso di marcia ognuna larga 3,75 metri, con corsia d'emergenza larga 3 metri, con banchina sinistra di 75 cm e con spartitraffico centrale di 3,00 metri, costituendo una piattaforma di 25,50 metri di sezione.[33]
La velocità di progetto è pari a 120 km/h per tutto il percorso.[1]
Degli oltre 90 km, 50 km sono in trincea, 26,5 km in rilevato, 7,8 km in gallerie naturali e 5,9 km in gallerie artificiali.[1]
Il pedaggio per la tratta già in funzione è di 0,16420 €/km per i veicoli di classe A, 0,29405 €/km per i veicoli delle altre classi. Il dettaglio nell'allegato B di questa delibera della Regione Veneto.
Tabella percorso
Note
- ^ a b c d e Progetto Esecutivo - Parte Generale - Inquadramento dell'Intervento (PDF), su provincia.vicenza.it.
- ^ a b c Fondazione Nord Est - Pedemontana Veneta, su fondazionenordest.net (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2011).
- ^ Fondazione nordest, OTI nordest, su otinordest.it (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2015).
- ^ a b c Pedemontana Veneta, si apre il tratto Breganze-Bassano, in Il Giornale di Vicenza, 18 novembre 2020.
- ^ a b Antonella Fadda, Lavori al via, nuovo casello tra 4 anni, in Il Giornale di Vicenza, 11 febbraio 2020.
- ^ Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05570, su www.senato.it. URL consultato il 1º settembre 2020.
- ^ La Superstrada Pedemontana Veneta - Pagina 2 di 4, su Strade & Autostrade Online, 25 luglio 2016. URL consultato il 1º settembre 2020.
- ^ Emergenza traffico e tir in A4 [collegamento interrotto], su gazzettino.it, 4 luglio 2009.
- ^ Regione del Veneto - La Superstrada Pedemontana Veneta in cifre, su regione.veneto.it.
- ^ Senato della Repubblica - XVI Legislatura - Atto di Sindacato Ispettivo nº 4-05570
- ^ a b Protocollo di Legalità per la costruzione della Pedemontana
- ^ Gruppo Sacyr - Strade in costruzione in Italia Archiviato il 16 novembre 2016 in Internet Archive.
- ^ Veneto Strade Spa
- ^ Gazzettino.it - La Pedemontana accelera: arriva il commissario Archiviato il 26 agosto 2014 in Internet Archive.
- ^ a b Camera dei Deputati - CORRIDOIO PLURIMODALE PADANO - Sistemi Stradali ed Autostradali Archiviato il 25 gennaio 2014 in Internet Archive.
- ^ Pedemontana veneta, via agli espropri - Gli interessati sono quasi tremila
- ^ Agenzia ASCA, parte la Pedemontana[collegamento interrotto]
- ^ Pedemontana, al via i cantieri. L'opera sarà pronta tra sei anni. - Corriere della Sera
- ^ Caterina Zarpellon, Pedemontana. Aperto il cantiere a sud di Bassano, su ilgiornaledivicenza.it, Il Giornale di Vicenza, 5 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2014).
- ^ Aristide Cariolato, Pedemontana, la Regione punta al 2017, su ilgiornaledivicenza.it, Il Giornale di Vicenza, 12 aprile 2014.
- ^ a b c decreto n°2260 della Giunta Regionale del Veneto il 10 dicembre 2013, pubblicato sul bollettino ufficiale n°116 del 31 dicembre 2013
- ^ DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 2724 del 29 dicembre 2014, Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 14 del 6 febbraio 2015
- ^ Pedemontana 9_11_2016 (delib. 13).pdf, in Google Docs. URL consultato il 15 novembre 2016.
- ^ Giusepoe Pietrobelli, Pedemontana Veneta, “tecnici della Regione nella galleria un’ora prima del crollo che uccise un operaio”, su Il Fatto Quotidiano, 20 gennaio 2020.
- ^ Martina Zambon, Pedemontana, nel 2019 il primo tratto. «Cantieri avanti tutta, l’Europa si fida di noi», su corrieredelveneto.corriere.it, Corriere della Sera, 5 dicembre 2017.
- ^ Società Editrice Athesis S.p.A, Pedemontana apre nuovo tratto Malo-Thiene, su Il Giornale di Vicenza.it. URL consultato il 6 novembre 2019.
- ^ Marco Scorzato, Pedemontana al 70% «Apertura completa nell’autunno del 2021», su Il Giornale di Vicenza.it. URL consultato il 7 dicembre 2019.
- ^ Omar Dal Maso, Superstrada Pedemontana Veneta: oggi aperto il casello di Malo senza cerimonie, in L'Eco Vicentino, 18 giugno 2020.
- ^ Vicenza, l'autostrada inaugurata pochi mesi fa chiusa per allagamenti. La Regione si giustifica: "L'acqua arriva dai campi coltivati", su Il Fatto Quotidiano, 31 agosto 2020. URL consultato il 1º settembre 2020.
- ^ Alessandro Zuin, "Corriere del Veneto" con sede in Padova, via Rismondo n. 2/E - edizione di Padova e Rovigo, 16 giugno 2013 N. 140, pag. 5
- ^ l'SPV in sintesi - Regione del Veneto, su www.regione.veneto.it. URL consultato il 1º settembre 2020.
- ^ Pedemontana Veneta, la Corte dei Conti fotografa l'incompiuta: fare chiarezza su costi, tempi e opere secondarie, su Il Fatto Quotidiano, 13 ottobre 2018. URL consultato il 23 giugno 2020.
- ^ Decreto Ministeriale 5 Nov 2001 - Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade
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Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su superstradapedemontanaveneta.it.