La Belluno-Feltre-Treviso fu inserita tra le linee di completamento di seconda categoria dalla legge 29 luglio 1879, n. 5002[4]. La costruzione fu assegnata alla Società Italiana per le strade ferrate meridionali che aprì il tratto tra Treviso e Cornuda il 1º aprile 1884, mentre quello fino a Belluno entrò in funzione il 10 novembre 1886.
Con l'aggiornamento del contratto di programma RFI-MIT del 24 luglio 2019 sono stati stanziati i fondi mancanti per l'elettrificazione dell'intera linea da Treviso a Belluno, andando così a completare l'ultimo tassello dell'anello basso bellunese.[7] I lavori sono iniziati sulla tratta Belluno-Feltre che restarà chiusa dal 13 dicembre 2020 fino all'11 dicembre 2021, quando inizieranno anche i lavori per la Feltre-Montebelluna che rimarrà chiusa per tutta l'estate 2021.[8]
La linea venne percorsa da treni trainati da locomotive a vapore. In seguito circolarono anche automotrici. Negli anni settanta i treni erano effettuati da ALn 772 e per la Freccia delle Dolomiti venivano utilizzate Aln 442/448. Ad esse anni dopo si aggiunsero anche ALn 773 con rimorchi Ln 664 e le Diesel 345 si sostituirono alle locomotive a vapore. Gli anni ottanta videro l'arrivo delle ALn 668 e dei treni "navetta" al traino delle locomotive diesel D.445 assegnate al deposito di Treviso.
^inizio lavori tratto Belluno-Feltre il 13/12/2020
^RFI - Rete in esercizio (PDF), su site.rfi.it. URL consultato il 14 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
^Sviluppo delle ferrovie italiane dal 1839 al 31 dicembre 1926, Roma, Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, 1927. Vedi Alessandro Tuzza, Trenidicarta.it, 1997-2007. URL consultato il 10 giugno 2011.