Onorificenze di Josip Broz Tito

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Lo stesso argomento in dettaglio: Josip Broz Tito.
Passaporto diplomatico di Tito, 1973

Josip Broz Tito, statista e presidente della Jugoslavia dal 1953 al 1980, ha ricevuto numerose onorificenze e riconoscimenti durante la sua carriera militare e politica. Tito ha ricevuto un totale di 120 premi e decorazioni da 60 paesi in tutto il mondo (59 paesi e Jugoslavia). 21 decorazioni provenivano dalla stessa Jugoslavia, 18 di queste vennero assegnate una volta e l'Ordine dell'Eroe popolare gli venne assegnato in tre occasioni. Dei 98 premi e decorazioni internazionali, 93 sono stati ricevuti una volta e due volte in tre occasioni (Ordine del Leone Bianco, Polonia Restituta e Karl Marx). I riconoscimenti più importanti che ha ricevuto sono l'Ordine di Lenin, l'Ordine del crisantemo, la Croce al merito di Germania e l'Ordine al merito della Repubblica italiana.

Edifici, strade, statue e luoghi geografici[modifica | modifica wikitesto]

Edifici e statue[modifica | modifica wikitesto]

Statua di Tito a Kumrovec, Croazia, dell'artista Antun Augustinčić (1900-1979)

Durante la sua vita e soprattutto nel primo anno dopo la sua morte, diverse località furono intitolate a Tito. Dopo la dissoluzione della Jugoslavia molti di questi luoghi sono tornati ai loro nomi originali.

Ad esempio, Podgorica, precedentemente chiamata Titograd (l'aeroporto internazionale di Podgorica è ancora identificato dal codice TGD), e Užice, precedentemente nota come Titovo Užice, la città è tornata al suo nome originale solo nel 1992.

A Kumrovec, sua città natale, è presente una grande statua in bronzo creata dall'artista croato Antun Augustinčić. Nel 2004 una esplosione decapitò la statua, in seguito riparata.[1]

A Marijin Dvor, quartiere di Sarajevo, capitale della Bosnia ed Erzegovina, è presente una importante statua di Tito, situata in un parco di fronte al campus universitario (ex. caserma JNA "Maršal Tito"). Ancora oggi bosniaci e sarajevesi commemorano e rendono omaggio a Tito. Il più grande monumento di Tito al mondo, alto circa dieci metri, si trova in Piazza Tito (in sloveno: Titov trg), la piazza centrale di Velenje, in Slovenia.[2][3] Anche a Skopje, capitale della Macedonia del Nord, c'è una grande statua dedicata al presidente jugoslavo.[4] Gli omaggi a Tito non sono solo nei paesi che un tempo componevano la Jugoslavia, infatti a Città del Messico è presente una grande statua raffigurante proprio l'ex presidente e statista jugoslavo.[5]

A Tito sono state dedicate molte piazze e molte vie. Uno dei ponti principali del secondo centro più popoloso sloveno, Maribor, è dedicato a Tito e si chiama Ponte Tito (in sloveno: Titov most).[6] La piazza centrale di Capodistria, la più grande città portuale slovena, si chiama Piazza Tito (in sloveno: Titov trg).

A Tito sono state dedicate anche svariate scuole. A Padina, villaggio della cittadina serba Kovačica, si trova la "Scuola elementare Maršal Tito".[7] Esistono scuole elementari dedicate a Tito anche a Strumica, in Macedonia del Nord e a Bansko, in Bulgaria.[8] A Skopje è presente la Scuola superiore "Josip Broz Tito". A Tito, in tutti i paesi della ex Jugoslavia, sono stati dedicati numerosi condomini e numerose attività private, soprattutto numerosi ristoranti.

Nel 1953, in onore del presidente Jugoslavo, la montagna Golem Turčin, situata in Macedonia del Nord, fu ribattezzata Titov Vrv.[9]

Strade e piazze[modifica | modifica wikitesto]

Paesi del mondo con strade intitolate al Maresciallo Tito

Molte città dei paesi ex jugoslavi e di altri paesi hanno intitolato a lui strade e piazze. Dopo la morte di Tito e dopo la dissoluzione della Jugoslavia, molte strade e molte piazze ripresero il loro nome originale.

Slovenia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bisterza: Trg Maršala Tita (piazza principale della città);
  • Jesenice: Cesta Maršala Tita;
  • Capodistria: Titov trg (piazza principale della città);
  • Longatico: Titova ulica;
  • Lubiana: Titova cesta (ribattezzato "Slovenska cesta" nel 1991); Titova cesta, una sezione di Štajerska cesta intitolata a Tito nel 2009.
  • Maribor: Titova cesta (strada principale della città) e Titov most (Ponte Tito);
  • Postumia: Titov trg (piazza principale della città) e Titova cesta;
  • Radeče: Titova ulica;
  • Radenci: Titova cesta;
  • Krško: Titova cesta;
  • Slovenska Bistrica: Titova cesta;
  • Tolmino: Trg Maršala Tita (piazza principale della città);
  • Velenje: Titov trg (piazza principale della città, è presente la statua di Tito più alta del mondo).

Nel 2011, 2 anni dopo che una strada a Lubiana era stata intitolata a Tito, la Corte costituzionale slovena ha stabilito che l'intitolazione di una nuova strada a Josip Broz Tito era incostituzionale. La corte stabilì all'unanimità che Tito simboleggia gravi violazioni dei diritti umani e che intitolare la strada a lui glorifica il regime totalitario e viola la dignità umana.[10][11] Nel 2020 la Corte costituzionale slovena ha consentito un referendum contro la ridenominazione di Titova cesta (Via Tito) a Radenci. Contrariamente alla decisione sulla strada di Lubiana, la strada di Radenci era stata intitolata a Tito più di 40 anni fa; il tribunale ha respinto l'affermazione del sindaco secondo cui un referendum per mantenere il nome violerebbe la costituzione.[12]

Croazia[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni sono stati annunciati dei cambi di nome a Selce, Varaždinske Toplice e Velika Gorica.

In passato[modifica | modifica wikitesto]
  • Karlovac: Trg Josipa Broza Tita (ora: Trg hrvatskih branitelja);
  • Sebenico: Poljana maršala Tita (ora: Poljana);
  • Mursko Središće: Ulica Josipa Broza Tita (ora: Ulica Republike Hrvatske);
  • Zara: Obala Maršala Tita (ora: Obala kralja Petra Krešimira IV)
  • Zagabria: Trg maršala Tita (ora: Trg Republike Hrvatske). Nel febbraio del 2008, duemila manifestanti si riunirono nella piazza Josip Broz (Trg maršala Tita) di Zagabria, sede del Teatro Nazionale Croato, per chiedere che fosse ribattezzata Piazza del Teatro.[13] Tuttavia, centinaia di antifascisti accusarono questa folla di essere revisionista e neo-Ustaše, così il tentativo di ribattezzarla fallì.[14] Anche il presidente croato Stjepan Mesić si oppose pubblicamente alla ridenominazione. Tuttavia, la piazza è stata ribattezzata Piazza della Repubblica di Croazia (Trg Republike Hrvatske) dal sindaco Milan Bandić nel 2017.[15]
  • Zaprešić: Ulica maršala Tita (ora: Via Cardinale Aloysius Stepinac);
  • Varaždinske Toplice: Ulica Maršala Tita (ora: Via Dr. Franjo Tuđman);
  • Velika Gorica: Trg maršala Tita (ora: Trg grada Vukovara).

Bosnia ed Erzegovina[modifica | modifica wikitesto]

Ulica Maršala Tita a Sarajevo
In passato[modifica | modifica wikitesto]
  • Bugojno: Ulica maršala Tita (ora: Sultan Ahmedova).

Serbia[modifica | modifica wikitesto]

Voivodina[modifica | modifica wikitesto]
In passato[modifica | modifica wikitesto]
  • Belgrado: Maršala Tita (strada principale della città, ribattezzata Srpskih Vladara nel 1992, ora: Kralja Milana);
  • Zemun: Ulica maršala Tita (strada principale della città, ora: Glavna ulica);
  • Šabac: Maršala Tita (strada principale della città, dal 2005 è intitolata a Gospodar Jevremova);
  • Ruma: Maršala Tita (strada principale della città, ora: Glavna ulica);
  • Užice: Maršala Tita (strada principale della città, ora: Dimitrija Tucovića street);
  • Jagodina (Svetozarevo 1946–1992): Maršala Tita (strada principale della città, dal 1992 si chimama: Kneginje Milice);
  • Kikinda: Maršala Tita (strada principale della città, dal 1993: Kralja Petra I) e Titov trg (piazza principale della città, dal 1993: Trg srpskih dobrovoljaca);
  • Zrenjanin: Maršala Tita (strada principale della città, renamed back to Kralja Aleksandra in 1992);
  • Novi Sad: Bulevar maršala Tita (dal 1992: Bulevar Mihajla Pupina);
  • Batajnica: Josipa Broza-Tita (strada principale della città, dal 2004 è intitolata a Majora Zorana Radosavljevica);
  • Temerin: Maršala Tita (strada principale della città, dagli anni '90: Novosadska).

Montenegro[modifica | modifica wikitesto]

In passato[modifica | modifica wikitesto]
  • Cettigne: Titov trg (ora: Dvorski trg);
  • Dulcigno: Bulevard maršala Tita (ora: Viale Gjergj Kastrioti - Skënderbeu).

Macedonia del Nord[modifica | modifica wikitesto]

via Maršal Tito a Skopje. (26 luglio 1963, materiale di supporto dell'esercito popolare jugoslavo per il terremoto).
In passato[modifica | modifica wikitesto]
  • Bitola: Maršal Tito (ora: Širok Sokak)
  • Ocrida: Kej Maršal Tito (ora: Kej Makedonija)
  • Tetovo: Square Maršal Tito (nome formale)

Algeria[modifica | modifica wikitesto]

Angola[modifica | modifica wikitesto]

  • Luanda: Rua Marechal Tito Presidente.

Brasile[modifica | modifica wikitesto]

Cambogia[modifica | modifica wikitesto]

Cipro[modifica | modifica wikitesto]

  • Limassol: Josip Broz Tito street;
  • Dali: Marshal Tito street.

Egitto[modifica | modifica wikitesto]

Etiopia[modifica | modifica wikitesto]

Francia[modifica | modifica wikitesto]

Ghana[modifica | modifica wikitesto]

  • Accra: Josif Broz Tito Avenue.

India[modifica | modifica wikitesto]

Italia[modifica | modifica wikitesto]

Kazakistan[modifica | modifica wikitesto]

Marocco[modifica | modifica wikitesto]

Nigeria[modifica | modifica wikitesto]

Russia[modifica | modifica wikitesto]

Tunisia[modifica | modifica wikitesto]

Ucraina[modifica | modifica wikitesto]

Zambia[modifica | modifica wikitesto]

Città[modifica | modifica wikitesto]

Vecchio cartello stradale che indica Titograd e Titovo Užice, Serbia

In onore di Tito, nove paesi o città jugoslave portarono il suo nome. Subito dopo la seconda guerra mondiale, quattro comuni il cui ruolo nel movimento di resistenza partigiana venne considerato come significativo ottennero l'aggettivo "di Tito" (localmente Titov/Titova/Titovo). Mentre la capitale della più piccola repubblica federale del Montenegro fu ribattezzata Titograd (Tito- città).[16][17] Dopo la sua morte, avvenuta nel 1980, si aggiunsero altre quattro città, per un totale di una in ciascuna delle sei repubbliche federali jugoslave e due nelle due province autonome. Dopo la dissoluzione della Jugoslavia, tutte le città vennero ribattezzate.

Bosnia ed Erzegovina[modifica | modifica wikitesto]

  • Titov Drvar, attuale Drvar: dal 1981 al 1991.

Croazia[modifica | modifica wikitesto]

  • Titova Korenica, attuale Korenica: Dal 5 dicembre 1945 al 7 febbraio 1997.

Macedonia del Nord[modifica | modifica wikitesto]

  • Titov Veles, attuale Veles: dal 1946 al 1996.

Montenegro[modifica | modifica wikitesto]

  • Titograd, attuale Podgorica: dal 13 luglio 1946 al 2 aprile 1992.

Serbia[modifica | modifica wikitesto]

Slovenia[modifica | modifica wikitesto]

  • Titovo Velenje, attuale Velenje: dal 10 ottobre 1981 al 17 luglio 1990.

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

L'uniforme di Tito con tutte le sue decorazioni jugoslave

Jugoslave[modifica | modifica wikitesto]

Ordine della stella jugoslava - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della libertà - nastrino per uniforme ordinaria
— Belgrado, 12 giugno 1945[19]
Ordine dell'Eroe popolare - nastrino per uniforme ordinaria
— Vis, 6 novembre 1944[19]
Ordine dell'Eroe popolare - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine dell'Eroe popolare - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine dell'Eroe del lavoro socialista - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Liberazione nazionale - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Bandiera di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Bandiera Jugoslava con fascia (I classe) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Stella Partigiana con corona d'oro - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Repubblica con corona d'oro (I classe) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine dei Meriti per il Popolo - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine di Fratellanza e Unità con corona d'oro (I classe) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine dell'Armata Nazionale con corona d'oro - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine dei Meriti Militari con la grande stella - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine per la Coraggiosità - nastrino per uniforme ordinaria
— Jajce, 15 agosto 1943[19]
Medaglia commemorativa dei partigiani del 1941 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia "30 anni di vittoria sul fascismo" - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia "10 anni dell'Esercito jugoslavo" - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia "20 anni dell'Esercito jugoslavo" - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia "30 anni dell'Esercito jugoslavo" - nastrino per uniforme ordinaria

Europee[modifica | modifica wikitesto]

Blocco occidentale[modifica | modifica wikitesto]

Grande Stella dell'Ordine al merito della Repubblica austriaca (Austria) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Cordone dell'Ordine di Leopoldo (Belgio) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Regno di Danimarca) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore di Gran Croce dell'Ordine della Rosa bianca (Finlandia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine nazionale della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Médaille militaire (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine nazionale al merito (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Croix de guerre 1939-1945 (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Croix du combattant volontaire 1939-1945 (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Classe speciale della gran croce dell'Ordine al merito di Germania (Germania dell'Ovest) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Salvatore (Grecia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce decorato di gran cordone dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana (Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine del Leone d'oro di Nassau (Lussemburgo) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi (Regno dei Paesi Bassi) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce con Collare dell'Ordine reale norvegese di Sant'Olav (Norvegia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Collare dell'Ordine di San Giacomo della Spada (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Collare dell'Ordine dell'infante Dom Henrique (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine equestre per il merito civile e militare (San Marino) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce del Molto Onorevole Ordine del Bagno (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria

Blocco orientale[modifica | modifica wikitesto]

Ordine della Libertà Popolare di I Classe (Bulgaria) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine del 9 settembre 1944 I Classe con spade (Bulgaria) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine di Georgi Dimitrov (Bulgaria) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce di I classe dell'Ordine del Leone bianco (Cecoslovacchia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I classe dell'Ordine del Leone bianco (Cecoslovacchia) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della rivolta nazionale slovacca di prima classe (Cecoslovacchia) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di guerra cecoslovacca 1939-1945 (Cecoslovacchia) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al Merito Militare 1939-1945 (Cecoslovacchia) - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente
immagine del nastrino non ancora presente
Grande stella dell'Ordine della Stella dell'amicizia tra i popoli (Repubblica Democratica Tedesca) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito militare della Repubblica ungherese (Ungheria) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce con Collare dell'Ordine al merito civile della Repubblica ungherese (Ungheria) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Bandiera (Repubblica Popolare d'Ungheria) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce con Stella dell'Ordine Virtuti militari (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Polonia restituta (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Polonia restituta (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Croce di Grunwald di I Classe (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per la vittoria e libertà 1945 (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito partigiano (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Membro di I Classe dell'Ordine di Michele il Coraggioso (Romania) - nastrino per uniforme ordinaria
Membro di II Classe dell'Ordine di Michele il Coraggioso (Romania) - nastrino per uniforme ordinaria
Membro di III Classe dell'Ordine di Michele il Coraggioso (Romania) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Stella di I Classe (Romania) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della vittoria del socialismo (Romania) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine di Lenin (Unione Sovietica) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Rivoluzione d'Ottobre (Unione Sovietica) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Vittoria (Unione Sovietica) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine di Suvorov di I Classe (Unione Sovietica) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per il giubileo dei 20 anni della vittoria della grande guerra patriottica del 1941-1945 (Unione Sovietica) - nastrino per uniforme ordinaria

Americane[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine nazionale del Condor delle Ande (Bolivia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine nazionale della Croce del Sud (Brasile) - nastrino per uniforme ordinaria
Collare dell'Ordine al merito (Cile) - nastrino per uniforme ordinaria
Collare dell'Ordine dell'Aquila azteca (Messico) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'Indipendenza (Messico) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Collare dell'Ordine di Manuel Amador Guerrero (Panama) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Collare dell'Ordine del Liberatore (Venezuela) - nastrino per uniforme ordinaria

Asiatiche[modifica | modifica wikitesto]

Onore della guerra di liberazione del Bangladesh (Bangladesh) - nastrino per uniforme ordinaria
Collare dell'Ordine del Sole supremo (Afghanistan) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Commendatore dell'Ordine di Thiri Thudhamma (Birmania) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine reale della Cambogia (Cambogia) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Collare dell'Indipendenza Nazionale (Cambogia) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Stella della Repubblica di I Classe (Indonesia) - nastrino per uniforme ordinaria
Stella Sacra (Indonesia) - nastrino per uniforme ordinaria
— Giacarta, 28 dicembre 1958[19]
Stella di guerriglia (Indonesia) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine del coraggio (Indonesia) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine del Grande Eroe (Indonesia) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa per il 2500º anniversario dell'impero persiano (Impero d'Iran) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Collare dell'Ordine dei Pahlavi (Impero d'Iran) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine dei due fiumi di I Classe con fascia (Iraq) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine dei due fiumi di I Classe militare con fascia (Iraq) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Cordone del Supremo Ordine del Crisantemo (Giappone) - nastrino per uniforme ordinaria
Collare con fascia dell'Ordine di Hussein ibn' Ali (Giordania) - nastrino per uniforme ordinaria
Eroe della Repubblica Popolare Democratica di Corea (Corea del Nord) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Bandiera Nazionale di I Classe (Corea del Nord) - nastrino per uniforme ordinaria
Collare dell'Ordine di Mubarak il Grande (Kuwait) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine di Sukhbaatar (Repubblica Popolare Mongola) - nastrino per uniforme ordinaria
Membro dell'Ordine del Sovrano Benevolo (Regno del Nepal) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine del Pakistan - nastrino per uniforme ordinaria
— Belgrado, 13 gennaio 1961[20]
Ordine degli Omayyadi di I Classe con fasce (Siria) - nastrino per uniforme ordinaria

Africane[modifica | modifica wikitesto]

Gran Croce con fasce dell'Ordine al merito (Camerun) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito (Repubblica Centrafricana) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine al merito del Congo (Repubblica Popolare del Congo) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Cordone dell'Ordine del Nilo (Egitto) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Regina di Saba (Impero d'Etiopia) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia Militare al Merito dell'Ordine di San Giorgio con Foglie di Vittoria (Impero d'Etiopia) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per la Difesa della Patria con Cinque Foglie di Palma (Impero d'Etiopia) - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente
Ordine del Cuore d'oro di I Classe (Kenya) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine dei Pionieri della Liberia - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Repubblica (Libia) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Cordone dell'Ordine nazionale al merito (Mauritania) - nastrino per uniforme ordinaria
Membro di Classe Eccezionale dell'Ordine della Sovranità (Marocco) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine del Leone (Senegal) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della stella di Somalia - nastrino per uniforme ordinaria
Collare d'onore (Sudan) - nastrino per uniforme ordinaria
— Khartoum, 12 febbraio 1959[20]
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Mono (Togo) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine dell'Indipendenza (Tunisia) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine del grande comandante e distinto combattente per la libertà di I Classe (Zambia) - nastrino per uniforme ordinaria

Gradi e titoli militari[modifica | modifica wikitesto]

Tito in alta uniforme da Maresciallo di Jugoslavia nel 1961.

Incarichi politici e governativi[modifica | modifica wikitesto]

Cittadinanze onorarie[modifica | modifica wikitesto]

Al momento della sua morte, Tito era cittadino onorario in più di 680 comuni jugoslavi e di oltre 20 città del mondo.[47]

Cittadinanza onoraria della città di Zagabria (HRV) - nastrino per uniforme ordinaria
— Zagabria, 1945[48]
Cittadinanza onoraria della città di Spalato (HRV) - nastrino per uniforme ordinaria
— Spalato, 26 ottobre 1945[49]
Cittadinanza onoraria della città di Skopje (MKD) - nastrino per uniforme ordinaria
Cittadinanza onoraria della città di Skopje (MKD)
— Skopje, 13 novembre 1946[50]
Cittadinanza onoraria della città di Belgrado (SRB) - nastrino per uniforme ordinaria
— Belgrado, 27 maggio 1947[51][52]
Cittadinanza onoraria della città di Zrenjanin (SRB) - nastrino per uniforme ordinaria
— Zrenjanin, 1962[53]
Cittadinanza onoraria della città di Plovdiv (BGR) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) "Bomb Topples Tito Statue", su The New York Times, 28 dicembre 2004.
  2. ^ (SL) Spomenik Josipu Brozu – Titu v Velenju, su dedi.si. URL consultato il 13 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2012).
  3. ^ (EN) Monument of Josip Broz - Tito, su velenje-tourism.si. URL consultato il 13 maggio 2023 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2012).
  4. ^ (EN) Mysterious Tito Statue Rises Over Macedonia, su balkaninsight.com, 3 dicembre 2013.
  5. ^ Statue of Josip Broz Tito in Mexico City, su dreamstime.com.
  6. ^ (EN) Tito's Bridgesentenceend, su maribor-pohorje.si. URL consultato il 13 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2014).
  7. ^ Primary school Maršal Tito, Vojvodina, su vymaps.com.
  8. ^ (EN) The primary school “Marsal Tito” from Strumica conducted a campaign for a better safety of pedestrians, su mcgo.org.mk.
  9. ^ Titov Vrv, Municipality of Tetovo, su Loquis.
  10. ^ (SL) Testo della sentenza U-I-109/10 della Corte costituzionale slovena, su odlocitve.us-rs.si, 3 ottobre 2011. URL consultato il 13 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2014).
  11. ^ (EN) Naming Street After Tito Unconstitutional, su sloveniatimes.com, 5 ottobre 2011.
  12. ^ (SL) Titova cesta v Radencih ostaja Titova, su 24ur.com, 27 luglio 2020.
  13. ^ (EN) "Thousands of Croatians rally against 'Tito' square", su afp.google.com, 9 febbraio 2008. URL consultato il 13 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2008).
  14. ^ (HR) Prosvjed protiv imena Trga maršala Tita na rubu incidenta, intervenirala i policija, su dnevnik.hr, 9 febbraio 2008.
  15. ^ (EN) Sven Milekic, Zagreb Mayor Decides to Rename Tito Square, su balkaninsight.com, 27 giugno 2017.
  16. ^ Mario Ortolani, TITOGRAD, su Enciclopedia Italiana Treccani, 1961.
  17. ^ (SR) Boban Novović, Glavni grad je 47 godina nosio pogrešno ime: Kako je Titovgrad postao Titograd?, su Vijesti. URL consultato il 13 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2018).
  18. ^ IAU Minor Planet Center, su minorplanetcenter.net. URL consultato il 13 ottobre 2021.
  19. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an ao ap aq ar as at au av aw ax ay az ba bb bc bd be bf bg bh bi bj bk bl bm bn bo bp bq br bs bt bu bv Mladost, 1980, p. 102.
  20. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj (EN) Tito's Home Page - With world leaders, su titoville.com. URL consultato il 13 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2005).
  21. ^ a b "PREDSJEDNIKU TITU PREDATO najveće francusko vojno odlikovanje", su Slobodna Dalmacija, maggio 1956.
  22. ^ (FR) Recipients of Médaille militaire, su france-phaleristique.com. URL consultato il 13 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2009).
  23. ^ Zadrugar, 1979, p. 92.
  24. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  25. ^ (BS) "Tito i Eanes razmijenili najviša odlikovanja dviju zemalja", su Slobodna Dalmacija, ottobre 1977.
  26. ^ "GOMESU URUČENA ZLATNA SPOMEN-PLAKETA BEOGRADA", su Slobodna Dalmacija, ottobre 1975.
  27. ^ a b (SR) "Маршал Тито и остали чланови делегације одликовани високим бугарским одликовањима", su istorijskenovine.unilib.rs, 26 novembre 1946.
  28. ^ a b (SR) Slobodna Dalmacija, su arhiv.slobodnadalmacija.hr, 27 novembre 1946.
  29. ^ (SR) "Svečana predaja najvišeg poljskog vojničkog odlikovanja "Virtuti Militari" prvoga reda maršalu Josipu Brozu Titu", su Slobodna Dalmacija, 19 marzo 1946.
  30. ^ (EN) "List of order of Victory recipients", su marshals.narod.ru. URL consultato il 13 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2004).
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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]