Consiglieri nazionali della Camera dei fasci e delle corporazioni

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I consiglieri nazionali della Camera dei fasci e delle corporazioni, come previsto dalla legge del 1939 che istituì la Camera, furono nominati con decreto 11 marzo 1939[1] e rimasero in carica per la sola XXX legislatura del Regno d'Italia. L'elenco era formato da membri del Gran consiglio del fascismo, del Consiglio Nazionale del Partito Nazionale Fascista e del Consiglio nazionale delle corporazioni.[2]

Il loro numero non era limitato e a inizio legislatura nel 1939 erano 681. Nei quattro anni di durata della legislatura (dal 23 marzo 1939 al 2 agosto 1943) ci furono varie sostituzioni.[3]

Composizione originaria

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  • Carlo Helbig, componente della corporazione delle professioni e delle arti
  • Giovanni Host-Venturi, sottosegretario di Stato per le comunicazioni (marina mercantile); ministro dal 31 ottobre 1939[4]
  • Filippo Ungaro, componente della corporazione di previdenza e del credito
  • Ettore Usai, componente della corporazione dei prodotti tessili

Aggiunte e sostituzioni

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  • Giovanni Ciro, ispettore del PNF, nominato il 2 maggio[19]
  • Livio Cambi, componente della corporazione della siderurgia e della metallurgia, nominato il 27 maggio[20]
  • Giovanni Gregorio, segretario federale di Enna, nominato in sostituzione di Arturo Mensi il 31 maggio[14]
  • Renato Balzarini, componente della corporazione dei combustibili liquidi e carburanti, nominato in sostituzione di Ernesto Lama il 6 giugno[10]
  • Pietro Reichlin, componente della corporazione del mare e dell'aria, nominato in sostituzione di Andrea Malcangi il 26 giugno[12]
  • Luigi Gatti, segretario federale di Nuoro, nominato in sostituzione di Francesco Catto il 1 luglio[7]
  • Odino Rizzardi, segretario federale di Belluno, nominato in sostituzione di Gastone Colussi il 7 luglio[8]
  • Giuseppe Palladino, segretario federale di Rovigo, nominato in sostituzione di Giuseppe Pizzirani il 5 agosto[15]
  • Amerigo Pispoli, segretario federale di Siracusa, nominato in sostituzione di Antonio Mancia il 16 agosto[13]
  • Ettore Muti, ispettore dei Fasci italiani all'estero, nominato il 22 agosto;[21] poi come segretario del PNF dal 31 ottobre 1939[4]
  • Tefik Mborja, segretario del partito fascista albanese, nominato il 18 ottobre[22]
  • Giovanni Gangemi, ispettore dei Fasci italiani all'estero, nominato il 6 novembre[23]
  • Francesco Pricolo, sottosegretario di Stato per l'aeronautica, nominato il 31 ottobre 1939[4]
  • Ubaldo Soddu, sottosegretario di Stato per la guerra, nominato il 31 ottobre 1939[4]
  1. ^ Decreto del Duce 11 marzo 1939-XVII, in Gazzetta Ufficiale, n. 60, 11 marzo 1939.
  2. ^ Articoli 3 e 4 della legge 19 gennaio 1939, n. 129 (PDF), su storia.camera.it.
  3. ^ Il sito storico della Camera indica complessivamente 949 consiglieri nazionali
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w Decreto 31 ottobre 1939, su augusto.agid.gov.it.
  5. ^ Decreto 14 ottobre 1939, su augusto.agid.gov.it.
  6. ^ Decreto 3 agosto 1939, su augusto.agid.gov.it.
  7. ^ a b c Decreto 1 luglio 1939, su augusto.agid.gov.it.
  8. ^ a b Decreto 7 luglio 1939, su augusto.agid.gov.it.
  9. ^ a b Decreto 12 luglio 1939, su augusto.agid.gov.it.
  10. ^ a b Decreto 6 giugno 1939, su augusto.agid.gov.it. URL consultato il 5 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2017).
  11. ^ a b Decreto 24 giugno 1939, su augusto.agid.gov.it.
  12. ^ a b Decreto 26 giugno 1939, su augusto.agid.gov.it.
  13. ^ a b Decreto 16 agosto 1939, su augusto.agid.gov.it.
  14. ^ a b Decreto 31 maggio 1939, su augusto.agid.gov.it.
  15. ^ a b Decreto 5 agosto 1939, su augusto.agid.gov.it.
  16. ^ decreto di nomina del 1941
  17. ^ Decreto 4 luglio 1939, su augusto.agid.gov.it.
  18. ^ Decreto 24 settembre 1939, su augusto.agid.gov.it.
  19. ^ Decreto 2 maggio 1939, su augusto.agid.gov.it.
  20. ^ Decreto 27 maggio 1939, su augusto.agid.gov.it.
  21. ^ Decreto 22 agosto 1939, su augusto.agid.gov.it.
  22. ^ Decreto 18 ottobre 1939, su augusto.agid.gov.it.
  23. ^ Decreto 6 novembre 1939, su augusto.agid.gov.it.

Collegamenti esterni

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