Guido Donegani
| Guido Donegani | |
|---|---|
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| Senatore del Regno d'Italia | |
| Legislatura | XXX |
| Incarichi parlamentari | |
| |
| Sito istituzionale | |
| Deputato del Regno d'Italia | |
| Legislatura | XXVI, XXVII, XXVIII, XXIX |
| Sito istituzionale | |
| Consigliere nazionale del Regno d'Italia | |
| Legislatura | XXX |
| Gruppo parlamentare | Corporazione della Chimica |
| Dati generali | |
| Partito politico | PNF |
| Titolo di studio | Laurea in Ingegneria industriale |
| Università | Politecnico di Torino |
| Professione | Industriale |
Guido Donegani (Livorno, 26 marzo 1877 – Bordighera, 16 aprile 1947) è stato un ingegnere, imprenditore, politico e banchiere italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]La formazione giovanile
[modifica | modifica wikitesto]Guido Donegani nacque da Giovan Battista e da Albina Corridi[1] in una casa sugli Scali Massimo d'Azeglio, zona eminentemente commerciale della città di Livorno, dove già erano approdati il nonno, Luigi Donegani, di origine comasca (nel 1846) e la famiglia Corridi,[2] ai tempi proprietaria di un "negozio di medicinali" e poi di una distilleria (ascendente dei Corridi gli inglesi Hall). Egli nacque dopo i fratelli Luigi, Gustavo, Eugenio, precedendo la sorella Giulia. Sin da bambino si fece notare per una serietà non comune.
Studente esemplare frequentò il biennio propedeutico a Pisa e si laureò in Ingegneria industriale a Torino nel 1901. Seguono subito il lavoro presso i Cantieri Ansaldo di Genova, dove si occupa di demolizione di vecchie navi (e lo fa fino al 1907), e il matrimonio con la bellissima torinese Anna Coppa, che lo lascia vedovo dopo pochi mesi. Anche per reazione a questo grave dolore moltiplica la sua attività lavorativa e come assessore ai Lavori Pubblici del comune di Livorno risolve l'annoso problema dell'approvvigionamento idrico della città.
Dal 1903 al 1907 frequenta sempre più assiduamente le miniere di rame della Società mineraria di Montecatini Val di Cecina, della quale è amministratore il padre, a cui subentrerà il 24 maggio 1910. In quell'anno, visto il crescente disimpegno dalle miniere di rame (in via di esaurimento), viene acquisita l'Unione Italiana Piriti, che permetterà l'inserimento dell'azienda nel vasto settore dell'industria chimica.[3]
La crescita del Gruppo Montecatini
[modifica | modifica wikitesto]Sotto la sua guida, la Montecatini dapprima si diversificò acquisendo la Unione Piriti ed il Consorzio Serpieri, quindi divenne leader nella produzione dei fertilizzanti fosfatici. Nel decennio 1910-1920 si costruiscono in tutta Italia oltre 40 stabilimenti di concimi e altri stabilimenti per intermedi e prodotti chimici. Nel 1918 Donegani diviene presidente della società.
Donegani fu anche presidente della Banca Commerciale Italiana. Nel 1921 venne eletto deputato della Democrazia Liberale, lo stesso partito di Giovanni Giolitti, Vittorio Emanuele Orlando, Francesco Cocco-Ortu, Giovanni Amendola, Gaspare Colosimo, Gino Olivetti e Marcello Soleri.[4] Successivamente aderì al Partito Nazionale Fascista.
Utilizzando le relazioni col partito unico, Donegani porterà la Montecatini a significativi sviluppi. L'azienda diversifica la produzione, occupandosi oltre che di fertilizzanti anche di coloranti organici, prodotti farmaceutici e resine sintetiche. Attraverso le sue consociate, la Montecatini entra pure nel campo della produzione dell'alluminio. L'intero Gruppo industriale nel 1935 possiede 148 unità produttive, per un totale di 50 412 dipendenti.[5]

Quando il regime fascista inizia la cosiddetta battaglia del grano per l'incremento della produzione di cereali in Italia, la Montecatini supporta l'iniziativa usandola per promuovere i suoi prodotti.
Nel 1936, dopo la guerra d'Etiopia, visto che la Società delle Nazioni aveva applicato all'Italia le sanzioni sulle importazioni, la Montecatini inizia a sviluppare la ricerca della lignite, materia prima diventata indispensabile nel momento in cui, con la politica autarchica, vengono bloccate le importazioni di carbone.
Nel 1939 Donegani venne nominato consigliere della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, poi nel 1943 diventò senatore del Regno d'Italia.
In quanto massone, fu affiliato alla loggia "Giordano Bruno" di Livorno, del Grande Oriente d'Italia.[6]
Le persecuzioni e la morte
[modifica | modifica wikitesto]Dopo l'occupazione nazista, nel 1944 venne ripetutamente interrogato e incarcerato dai tedeschi con l'accusa di collaborare coi partigiani,[7] quindi riuscì a mettersi in salvo grazie a un passaporto falsificato fornitogli dal ministro dell'Interno Guido Buffarini Guidi.[8]
Il 30 maggio 1945 fu arrestato dal Counter Intelligence Service inglese, ma il 13 luglio la Corte d'Assise Straordinaria ne ordinò la scarcerazione. Infine, nel 1946, venne accusato di collaborazionismo col regime fascista dal Comitato di Liberazione Nazionale, accusa dalla quale fu successivamente assolto con formula piena.[9]
Scampato per la terza volta alla persecuzione (dopo essere stato messo in carcere dai tedeschi, accusato di collaborazionismo dagli inglesi e dal CLN), ma ormai stremato, muore a Bordighera il 16 aprile 1947, dopo aver lasciato tutte le sue sostanze all'Accademia dei Lincei.[10]
È sepolto nella cappella di famiglia, presso il cimitero della Misericordia a Livorno.[11]
Archivio
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La documentazione prodotta da Donegani nel corso della propria carriera imprenditoriale è conservata a Roma presso l'archivio storico dell'ENI[12], nel fondo Montedison (estremi cronologici: 1965-1981)[13] e a Milano presso Montedison spa[14], nel fondo Montecatini (estremi cronologici: 1801-1995)[15]. A Ivrea presso l'Archivio nazionale del cinema d'impresa[16], nel fondo Edison (estremi cronologici: 1911-2008)[17] è conservata la cineteca storica Edison.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Albina Corridi fu figlia di Gustavo Corridi, a sua volta fratello di Filippo, matematico, uomo di scienza e cultura nella Toscana di Leopoldo II.
- ^ La famiglia Corridi era proprietaria, in Livorno dal 1850, di una farmacia ubicata in via dell'Agnolo e successivamente risultava titolare di importanti attività imprenditoriali, anche nel settore minerario.
- ^ Guido Donegani, su archive.org, p. 38.
- ^ Guido Donegani, su archive.org, p. 61.
- ^ Guido Donegani, su archive.org, p. 115.
- ^ Luca Irwin Fragale, La Massoneria nel Parlamento. Primo novecento e Fascismo, Morlacchi Editore, 2021, p. 217.
- ^ Guido Donegani, su archive.org, pp. 134-135.
- ^ Bocca, La repubblica di Mussolini, p. 187.
- ^ Guido Donegani, su archive.org, pp. 137-140.
- ^ Guido Donegani, su archive.org, pp. 140-141.
- ^ Ricordo di Guido Donegani (PDF), su pionierieni.it. URL consultato il 7 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2012).
- ^ ENI. Archivio storico, su SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 14 settembre 2018.
- ^ fondo Montedison, su SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 14 settembre 2018.
- ^ Montedison spa, su LBC Archivi. Lombardia Beni Culturali - Archivi. URL consultato il 14 settembre 2018.
- ^ fondo Montecatini - archivio storico-aziendale, su LBC Archivi. Lombardia Beni Culturali - Archivi. URL consultato il 14 settembre 2018.
- ^ Archivio nazionale del cinema d'impresa, su SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 14 settembre 2018.
- ^ fondo Edison, su SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 14 settembre 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giorgio Bocca, La repubblica di Mussolini, Oscar Mondadori, Milano, 2009
- Andrea Damiano, Guido Donegani, Vallecchi, Firenze, 1957
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Guido Donegani
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Donegani, Guido, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- DONEGANI, Guido, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.
- DONEGANI, Guido, in Enciclopedia Italiana, II Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1948.
- Franco Amatori, DONEGANI, Guido, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 41, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1992.
- Guido Donegani, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- DONEGANI Guido, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.
- Guido Donegani, su SAN - Portale degli archivi d'impresa.
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 90234261 · ISNI (EN) 0000 0004 1969 5105 · SBN LO1V161480 · BAV 495/353509 |
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