Utente:Lupo rosso/Sandbox/antefatti delle foibe archivio

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Utente:Lupo_rosso/Sandbox/antefatti_delle_foibe_riveduto

Premesse[modifica | modifica wikitesto]

la BBC ha prodotto un documentario dal titolo Fascist Legacy ovvero "L'eredità del fascismo" che verte sui crimini di guerra commessi e sui criminali di guerra connessi dagli invasori italiani sia in Africa che in Jugoslvavia nel corso della seconda guerra mondiale.Pur avendo acquistato diritti per trasmetterlo nel 2004 la Rai non lo ho mai messo in onda mentre La 7 ne ha trasmesso qualche grosso nel 2004 , il lavoro e' diretto dal regista Ken Kirby che partendo dalla guerra di Etiopia ricostruisce le invasioni italiane in suolo straniero arrivando all'occupazione dei nazifascisti in Jugoslavia . Il regista in particolare mette a fuoco le feroci repressioni poste in atto dai fascisti nel Montenegro e nei Balcani . Tutta l'opera e' documentata da indiscutibili spezzoni filamti comprovanti ed ulteriormente corredata da testimonianze sia in relazione all'Africa come primo capitolo che alla Jugoslavia che e' il secondo capitolo . Vengono inoltre spiegati i motivi per cui il Tribunale Militare Internazionale di Norimberga non incrimino' i criminali di guerra italiani che si erano macchiati anche di crimini contro l’umanità. La voce narrante e' Michael Palumbo , storico americano che ha pubblicato il noto libro che tradotto presenta il titolo L’olocausto rimosso, Rizzoli editore . Per gli italiani vengono ascoltati gli storici Angelo Del Boca, Giorgio Rochat, Claudio Pavone e per gli David Ellwood.


Fascist Legacy - Un’eredità scomoda documentario BBC da La_Repubblica - Micromega crimini di guerra commessi dagli italiani nei Balcani ed in Africa ]

«L’"eredità fascista" dei crimini di guerra commessi dagli italiani nei Balcani ed in Africa nel corso della seconda guerra mondiale. ll film, un documento storico prodotto dalla BBC, è stato da oltre 15 anni tradotto in italiano dal regista Sani e consegnato alla RAI, che ne aveva acquistato i diritti sulla versione italiana ma non intende in nessun modo, mandarlo in onda. Perché? È probabile che ciò non sia ancora "politicamente opportuno", né per la destra, né per la sinistra. La questione dei crimini di guerra e dell’occupazione militare italiana nei Balcani è dunque di estrema attualità. Il film della BBC è diviso in due parti: nella prima sono documentate in modo chiaro e terribile le atrocità commesse dal regio esercito italiano in Africa e poi in Jugoslavia, per reprimere col terrore la Resistenza delle popolazioni; nella seconda parte, testimoni, storici, politici e documenti dimostrano la volontà degli alleati, Statunitensi ed Inglesi, di insabbiare le indagini sugli oltre 750 criminali di guerra italiani, colpevoli di numerosi crimini. Duecento i campi di prigionia solo italiani, non tedeschi, nei Balcani, dove si moriva perfino di sete, come a Rab/Arbe! Centinaia di migliaia gli internati (600mila secondo il governo jugoslavo, 250mila accertati per gli storici), donne e bambini compresi, di cui pochissimi i sopravvissuti (perché gli uomini tra i 16 e i 60 anni venivano subito massacrati e uccisi). 750 criminali di guerra italiani, nessuno condannato in Italia, nessuno estradato all'estero. Si dice che ciò fosse necessario in funzione anticomunista, perché era di fatto già iniziata la "guerra fredda»

[1] Utente:Lupo_rosso/Sandbox/antefatti_delle_foibe_Periodo_tra_la_prima_e_la_seconda_guerra_mondiale


Utente:Lupo_rosso/Sandbox/fascistizzazione_di_Fiume


Utente:Lupo_rosso/Sandbox/antefatti_delle_foibe_periodo_bellico


Utente:Lupo_rosso/Sandbox/antefatti_delle_foibe_i_criminali_di_guerra

«"Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani

.Benito Mussolini , 1920[2]


«Vengono minuziosamente elencate le colpe del fascismo, accusato di aver cercato di "snazionalizzare" le minoranze slovene e croate nella Venezia Giulia "con una politica repressiva assai brutale", il cui intento finale era quello "di arrivare alla bonifica etnica" della regione»

[3]

«Il regime d'occupazione fece leva sulla violenza che si manifestò con ogni genere di proibizioni, con le misure di confino, con le deportazioni e l'internamento nei numerosi campi istituiti in Italia (fra i quali vanno ricordati quelli di Arbe, Gonars e Renicci), con i processi dinanzi alle corti militari, con il sequestro e la distruzione di beni, con l'incendio di case e villaggi. Migliaia furono i morti, fra caduti in combattimento, condannati a morte, ostaggi fucilati e civili uccisi. I deportati furono approssimativamente 30 mila, per lo più civili, donne e bambini, e molti morirono di stenti. Furono concepiti pure disegni di deportazione in massa degli sloveni residenti nella provincia. La violenza raggiunse il suo apice nel corso dell'offensiva italiana del 1942, durata quattro mesi, che si era prefissa di ristabilire il controllo italiano su tutta la Provincia di Lubiana»

[4]

Cenni cronologici[modifica | modifica wikitesto]

Periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

La persecuzione antislava nella regione Giulia fino all'aggressione dell'Italia alla Jugoslavia Il Trattato_di_Saint-Germain-en-Laye_(1919) del 10 settembre 1919, che pone fine alla prima guerra mondiale tra l’Italia e l’Austria, assegna alla prima le province di Trento, Tirolo meridionale, Trieste e l’Istria, il che determina nei territori annessi una grave situazione d’instabilità sociale ed economica. L’amministrazione italiana risponde duramente ai fermenti che ne derivano e come prima misura deporta in Sardegna un migliaio d’intellettuali (In Venezia Giulia esistevano 541 scuole slovene e croate frequentate da 80.000 studenti), religiosi, tra cui il vescovo di Veglia, e funzionari statali considerati filoaustriaci e/o filoslavi.

Fra il 1919 e il 1920 vi sono grandi scioperi, duramente repressi. A Trieste  a 50 ferrovieri colpevoli di aver  scioperato vengono inflitte condanne per un totale di 120  anni, mentre a Pola ai metalmeccanici  in  sciopero vengono comminate una serie di condanne che arrivano a 25 anni di detenzione con la pesantissima accusa di "cospirazione contro lo Stato e incitamento alla guerra civile". iI giornali nazionali giustificano tali nefandezze accusando i dimostranti di essere anti-italiani e/o agenti jugoslavi , nello stesso periodo vi e' l'Impresa di Fiume mentre Benito Musolini passa dal fascismo "rivoluzionario" sansepolcrista al fascismo reazionario. 

Nazionalisti e fascisti radunatisi in piazza Unità di Trieste iniziano a dar "caccia allo slavo" invadendo il consolato jugoslavo ed incendiando l’hotel Balkan, la casa del popolo slovena, sede delle istituzioni economico culturali degli sloveni giuliani; in seguito vengono distrutte la tipografia "Edinost" e altri locali dove risiedono organizzazioni slave a Trieste : il Piccolo cosi' commenta « le fiamme del Balkan purificano finalmente Trieste, purificano l'anima di tutti noi  »

Poco tempo dopo viene incendiata la casa del popolo a Pola , il comando militare invece di perseguire i terroristi inizia azioni repressive a danno della popolazione civile croata con arresti e sostituzione di impiegati istriani con funzionari italiani nelle amministrazioni comunali, inoltre chiude scuole croate sopprimendo altresì il giornale Hrvatski List , sempre di lingua croata, infine vieta le telefonate oltre la linea di armistizio elimina ndo di fatto i contatti fra membri della stesse famiglie sia a livello econimico che affettivo. Sul Popolo d'Italia del 24 settembre 1920 si scrive «  in altre plaghe d'Italia iFasci di combattimento sono appena una promessa, nella Venezia Giulia sono l'elemento preponderante e dominante della situazione politica  » Nel 1923 con il Regio Decreto n. 800 viene ultimata l’italianizzazione dei toponimi che aveva avuto inizio subito dopo la prima guerra mondiale e vengono pure italianizzati i nomi di localita' sulle carte geografiche nonche' vietate scritte in lingua slava persino sulle tombe. Gli amministratori italiani con editto dei tribunali di Trieste e Gorizia arrivano a vietare l'uso della lingua slovena, divieto esteso dal Regio Decreto Legislativo n. 1796 alle sedi giudiziarie «sia negli atti che nei procedimenti orali ». Ad esempio l'uso di lingua locale in esercizi pubblici porta al ritiro della licenza d’esercizio. Vi e' ancora un ostacolo per vietare tout court l'insegnamento di sloveno e croato costituito dai sacerdoti ma a questo rimedia Horst Venturi durante il congresso dei fascisti italiani «  ... ci sono in questa regione sacerdoti che non sono italiani e non comprendono cosa significhi essere italiano e cocciutamente insistono nel celebrare le funzioni religiose in lingua slovena. Noi invece affermiamo che in Italia si può pregare solo in italiano  » Nel 1926 il Provveditore agli studi della Venezia Giulia e di Zara con specifico riferimento ai sacerdati invia "ordinanza" ai prefetti in cui compare  : «  "traendo profitto della circostanza che hanno l'incarico d'impartire l'insegnamento della religione nelle classi elementari del luogo, aprono scuole clandestine per l'insegnamento della lingua slovena , con l'evidente proposito di eludere le disposizioni del Governo Nazionale sulla riforma linguistica" »

Lo stesso anno, con la legge n. 2008 (Provvedimenti per la difesa dello Stato) è rimessa in vigore la pena di morte per attentati contro la persona del Re e del Capo del fascismo e viene formalizzato il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato. Non sono magistrati a giudicare in tale tribunale bensiì ufficiali della milizia fascista e membri della polizia politica. Il tribunale resta attivo fino al 23 luglio 1943, due giorni prima della caduta di Mussolini in quanto di tale data e' l’ultima sentenza emessa dal tribunale. Nel periodo che va dal 1926 al 1943 Mussolini introduce le leggi eccezionali che contemplano l'eliminazione della libertà di stampa e ogni attività dei partiti, l’epurazione dall’amministrazione dai funzionari non asserviti al regime vedi Guido Jurgens , Federico Fusco , Vincenzo Trani , uno stretto controllo centralizzato delle amministrazioni locali, la riforma dei codici, l'esautarazione dei diritti parlamentari e politici per gli aventiniani ecc. Per quanto riguarda il Tribunale Speciale in relazione alle zone di confine orientale i dati forniscono le seguenti percentuali: sui 4595 condannati, il 18% sono giuliani; in riferimento ai 27752 anni di carcere o confino comminati il 24% è per i giuliani; in riferimento alla pena capitale su 42 condannati, il 72% sono giuliane mentre per le sentenze eseguite la percentuale sempre riferita ai giuliani è del 74%. Presso il Tribunale Speciale di Trieste competente a "giudicare" antifascisti sloveni e italiani , dal 1927 alla caduta del regime nel 1943 sono soottoposti ad indagine 615 antifascisti di cui 34 sono condannati a morte, ai restanti vengono inflitti 5418 anni di carcere. La persecuzione riavvicina antifascisti italiani e sloveni che riprenderanno i contatti al confino e nella Guerra di Spagna. Dal 1931 in Venezia Giulia inizia un sistematico esproprio dei beni appartenenti agli slavi con pignoramenti ed altri sistemi "legali" e le vaste terre cosi' estorte vengono messe all'asta ed aquistate da un ente fascista costituito appositamente chiamato "Tre Venezie" in quanto in teoria dovrebbe occuparsi della rinascita della zona veneta. L'anno succesivo il "Tre Venezie" inizia a pieno ritmo la pulizia etnica assegnando gli appezzamenti estorti agli slavi a coloni italiani importati da regioni limitrofe dove molti vivono in stato di poverta', ma tale metodo non ha molto successo e si arriva al dato di fatto che gli ex proprietari slavi vanno a fornire la mano d'opera come salariati ai nuovi proprietari.

Il 19 luglio 1936 inizia la guerra civile spagnola e gli antifascisti delle zone di confine , sia italiani che slavi , si ritrovano  insieme a combattere i fascisti di Franco, far questi i fiuliani fratelli Marvin Romano, Albin e Giuseppe. Questi, come molti  come antifascisti spagnoli si arruolerà nella Legione Straniera francese, combatterà a Narvick in Norvegia e sarà sara' decorato, quindi raggiungera' i maquis in Francia e cadrà fucilato dai tedeschi a St. Germain du Corbeis , Albino, gravemente ferito in Spagna sarà curato in URSS quindi paracadutato in Slovenia dove  diverrà capo di stato maggiore dellla Divisione Garibaldi Natisone, Romano si unirà alle Brigate garibaldine della zona di Gorizia e restera' con queste fino a termine seconda guerra mondiale.

[5]


%Immediatamente dopo primaguerra mondiale nell Regione Giulia ci sono grosso modo 80000 che frequentano 541 scuole slovene e croate


%dopo la rovinosa caduta dell'Impero_austroungarico ( che comprendeva fino alla fine della prima guerra mondiale Trentino Alto Adige , Venezia Giulia italiana e Friuli orientale ) vi e' una situazione di instabilita' economica nelle regione e mentre Benito Musolini passa dal fascismo "rivoluzionario" sansepolcrista al fascismo reazionario la recente amministrazione italiana che prende possesso l'anno successivo la fine della p prima guerra mondiale risponde duramente ai fermenti determinati dalla difficile situazione del posto ed un migliaio fra preti , intellettuali, e persino il vescovo di Veglia nonche' funzionari statali sono considerati filoaustriaci e/oo filoslavi e deportati in Sardegna.Molto dopo un altro vescovo di Veglia Giuseppe Srebrnic [6] chiedera' di visitare il campo di concentramento fascista di Arbe con lettera al prefetto del 1 settembre 1943


%Fra il 1919 e 1920 vi sono grandi scioperi ed in particolare a Trieste dove a seguito dello sciopero dei ferrovieri vengono comminate 50 condanne per per un totale di 120 , mentre a Pola ai metalmeccanici catturati dopo gli scioperi vengono comminate una serie di condanne che arrivano a 25 anni di detenzione con la pesentissima accusa di "cospirazione contro lo Stato e incitamento alla guerra civile" i giornali nazionali giustificano tali nefendezze accusando i dimostranti di anti-italiani e/o agenti jugoslavi , nello stesso periodo vi e' l'Impresa di Fiume

%Avvengono scontri a Spalato e nazionalisti e fascisti radunatisi in piazza Unità di Trieste iniziano a dar "caccia allo slavo" invadendo il consolato jugoslavo ed incendiando la casa del popolo slovena situate nei locali dell'hotel Balkan che e' lasede delle istituzioni econo mico culturali spe gli sloveni giuliani di deguito vengono distrutte la tipografia "Edinost" e altri locali dove risiedono organizzazioni slave a Trieste :il Piccolo cosi' commenta

«le fiamme del Balkan purificano finalmente Trieste, purificano l'anima di tutti noi»

La persecuzione antislava nella regione Giulia fino all'aggressione dell'Italia alla Jugoslavia

%Abreve termine viene incendiata la casa del popolo a Pola , il comando militare invece di perseguire i terroristi inizia azioni repressive a danno della popolazione civile croata con arresti e sostituzione con fuinzionari italiani messi nelle amministrazioni comunali inoltre chiude scuole croate sopprimendo altresi'il giornale Hrvatski List , sempre di lingua croata ed ancora di telefonare oltre la linea di armistizio quindi tenendo conto della situazione contingente trancia i contatti fra membbri della stesse famiglie sia a livello econimico che affettivo :sul Popolo d'Italia del 24 settembre 1920 si scrive

«in altre plaghe d'Italia i Fasci di combattimento sono appena una promessa, nella Venezia Giulia sono l'elemento preponderante e dominante della situazione politica»

 : gli amministratori italiani arrivano al punto di vietare l'uso della lingua slovena con editto del tribunale di Trieste e nel seguito di Goriziasia

«negli atti che nei procedimenti orali»


% collateralmente il periodo 23_28 vede riprendere forza il colonialismo italiano con la guerra di Libia e con il prosegumento della conquista della Tripolitania nel contempo in Cirenaica ( Omar_al-Mukhtar guida la resistenza agli invasori italiani in Cirenaica ) Rodolfo Graziani compie crimini di guerra[7] e si prosegue con l'invasione della Somalia . Nel 1924 viene trucidato Giacomo Matteotti.

% nel 23 con l'ausilio Regio Decreto n. 800 viene ultimata una italianizzazione dei toponimi che aveva avuto inizio subito dopo la prima guerra mondiale e vengono pure italianizzati i nomi di localita' su carte geografiche nonche' vietate scritte in lingua slava sulle tombe


%nel 1925 Benito Mussolini proclama la non futura applicazione dei diritti civili e dei diritti politici , vi e' ancora un ostacolo per vietare tout court l'insegnamento di sloveno e croato costituito dai sacerdoti ma a questo rimedia Horst Venturi durante il congresso dei fascisti italiani

«... ci sono in questa regione sacerdoti che non sono italiani e non comprendono cosa significhi essere italiano e cocciutamente insistono nel celebrare le funzioni religiose in lingua slovena. Noi invece affermiamo che in Italia si può pregare solo in italiano»

e nel 1925 entra in vigore il Regio Decreto Legislativo n. 1796 che vita l'uso di lingua non italiana nelle sedi giudiziarie.Nel 1926 il Provveditore agli studi della Venezia Giulia e di Zara con specifico riferimento ai sacerdati invia "ordinanza" ai prefetti in cui compare  :

«"traendo profitto della circostanza che hanno l'incarico d'impartire l'insegnamento della religione nelle classi elementari del luogo, aprono scuole clandestine per l'insegnamento della lingua slovena , con l'evidente proposito di eludere le disposizioni del Governo Nazionale sulla riforma linguistica"»

[8].Sempre nel 1926 con la legge n. 2008 (Provvedimenti per la difesa dello Stato) e rimessa in vigore la pena di morte attentati contro la persona del Re e del Capo del fascismo e viene formalizzato il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato.Non sono magistrati a giudicare in tale tribunale bensi' ufficiali della milizia fascista e membri della polizia politica.Il tribunale resta attivo fino al 1943 due giorni prima della caduta di Mussolini in quanto in tal data vi e' ultima sentenza emessa dal tribunale.


% la sintesi del periodo che va dal 1926 al 1943 dacuta del fascismo introdue in generale : le leggi eccezionali che contemplamno l'eliminazione della libertà di stampa nonche' dell'attività dei partiti, epurazione dell’amministrazione dai funzionari non asserviti al regime vedi Guido Jurgens , Federico Fusco , Vincenzo Trani , uno stretto controllo centralizzato delle amministrazioni locali, la riforma dei codici, l'esuutarazione dei loro dirittim parlamentari e politiv per gli aventiniani ecc.ecc. per quanto riguarda il tribunale speciale in relazione alle zone di confine orientale i dati forniscono:sui 4595 condannati dal Tribunale Speciale, il 18% sono giuliani; in riferimento agli anni inflitti di carcere 27752 anni di carcere erogati, il 24% è per i giuliani; in riferimento alla pena capitale su 42 condannati, il 72% sono giuliane mentre per le sentenze eseguite la percentuale riferita ai giuliani e' 74% .Presso il tribunale speciale di Trieste sono "giuducati" antifascisti sloveni e italiani , dal 1927 alla cadutadel regime nel 1943 sono sottoposti ad indagine 615 antifascistidi cui 34 saranno condannati a morte per i restanti vengono inflitti 5418 anni di carcere , nel proseguio antifascisti italiani e sloveni riprenderanno i contatti al confino e nella Guerra di Spagna


%nel contempo l'uso di lingua locale in esercizi pubblici porta al ritiro della licenza di eserciziodocumentodocumento.E dal 1931 in Venezia Giulia inizia un sistematico esproprio dei beni appartenebti agli slavi con pigoramenti ed altri sistem "legali" e le vaste terre cosi' estorte vengono messe all'asta ed aquistate daun ente fascista costruito appositamente che viene chiamto "Tre Venezie" in quanto in teoria dovrebbe occuparsi della rribnascita della zona veneta e nel 1934 , Alessandro I , di Jugoslavia viene assassinato dagli Ustascia a Marsiglia questi gruppi sono supportati dai nazifascisti e si distingueranno nel proseguio per la loro ferocia nel perseguire la Chiesa Ortodossa e i socialcomunisti. L'annoa succesivo il "Tre Venezie" inizia a pieno ritmo la pulizia etnica asegnando ai coloni italiani gli appezzamenti estorti agli slavi.I coloni vengoono importati da regioni limitrofe dove molti vivono in stato di poverta', ma nonostante cio' tale metodo non ha molti successi e si arriva al dato di fatto che gli ex proprietari slavi vanno a fornir la maono d'opera come salariati ai nuovi proprietari.C'e' da aggiungere che la guerra di Libia sta avvicinandosi ponendo priblemi organizzativi militari per il fascismo che non puo' distogliere l'attenzione dalla ben piu' profiqua , quantomeno nell'immaginazione del regime , impresa stornado troppe energie per la pulizia etnica nella zona dei confini orientali italiani.

La persecuzione antislava nella regione Giulia fino all'aggressione dell'Italia alla Jugoslavia


%Immediatamente dopo primaguerra mondiale nell Regione Giulia ci sono grosso modo 80000 che frequentano 541 scuole slovene e croate


%dopo la rovinosa caduta dell'Impero_austroungarico ( che comprendeva fino alla fine della prima guerra mondiale Trentino Alto Adige , Venezia Giulia italiana e Friuli orientale ) vi e' una situazione di instabilita' economica nelle regione e mentre Benito Musolini passa dal fascismo "rivoluzionario" sansepolcrista al fascismo reazionario la recente amministrazione italiana che prende possesso l'anno successivo la fine della p prima guerra mondiale risponde duramente ai fermenti determinati dalla difficile situazione del posto ed un migliaio fra preti , intellettuali, e persino il vescovo di Veglia nonche' funzionari statali sono considerati filoaustriaci e/oo filoslavi e deportati in Sardegna.Molto dopo un altro vescovo di Veglia Giuseppe Srebrnic [9] chiedera' di visitare il campo di concentramento fascista di Arbe con lettera al prefetto del 1 settembre 1943


%Fra il 1919 e 1920 vi sono grandi scioperi ed in particolare a Trieste dove a seguito dello sciopero dei ferrovieri vengono comminate 50 condanne per per un totale di 120 , mentre a Pola ai metalmeccanici catturati dopo gli scioperi vengono comminate una serie di condanne che arrivano a 25 anni di detenzione con la pesentissima accusa di "cospirazione contro lo Stato e incitamento alla guerra civile" i giornali nazionali giustificano tali nefendezze accusando i dimostranti di anti-italiani e/o agenti jugoslavi , nello stesso periodo vi e' l'Impresa di Fiume

%Avvengono scontri a Spalato e nazionalisti e fascisti radunatisi in piazza Unità di Trieste iniziano a dar "caccia allo slavo" invadendo il consolato jugoslavo ed incendiando la casa del popolo slovena situate nei locali dell'hotel Balkan che e' lasede delle istituzioni econo mico culturali spe gli sloveni giuliani di deguito vengono distrutte la tipografia "Edinost" e altri locali dove risiedono organizzazioni slave a Trieste :il Piccolo cosi' commenta

«le fiamme del Balkan purificano finalmente Trieste, purificano l'anima di tutti noi»

La persecuzione antislava nella regione Giulia fino all'aggressione dell'Italia alla Jugoslavia

%Abreve termine viene incendiata la casa del popolo a Pola , il comando militare invece di perseguire i terroristi inizia azioni repressive a danno della popolazione civile croata con arresti e sostituzione con fuinzionari italiani messi nelle amministrazioni comunali inoltre chiude scuole croate sopprimendo altresi'il giornale Hrvatski List , sempre di lingua croata ed ancora di telefonare oltre la linea di armistizio quindi tenendo conto della situazione contingente trancia i contatti fra membbri della stesse famiglie sia a livello econimico che affettivo :sul Popolo d'Italia del 24 settembre 1920 si scrive

«in altre plaghe d'Italia i Fasci di combattimento sono appena una promessa, nella Venezia Giulia sono l'elemento preponderante e dominante della situazione politica»

 : gli amministratori italiani arrivano al punto di vietare l'uso della lingua slovena con editto del tribunale di Trieste e nel seguito di Goriziasia

«negli atti che nei procedimenti orali»


% collateralmente il periodo 23_28 vede riprendere forza il colonialismo italiano con la guerra di Libia e con il prosegumento della conquista della Tripolitania nel contempo in Cirenaica ( Omar_al-Mukhtar guida la resistenza agli invasori italiani in Cirenaica ) Rodolfo Graziani compie crimini di guerra[10] e si prosegue con l'invasione della Somalia . Nel 1924 viene trucidato Giacomo Matteotti.

% nel 23 con l'ausilio Regio Decreto n. 800 viene ultimata una italianizzazione dei toponimi che aveva avuto inizio subito dopo la prima guerra mondiale e vengono pure italianizzati i nomi di localita' su carte geografiche nonche' vietate scritte in lingua slava sulle tombe


%nel 1925 Benito Mussolini proclama la non futura applicazione dei diritti civili e dei diritti politici , vi e' ancora un ostacolo per vietare tout court l'insegnamento di sloveno e croato costituito dai sacerdoti ma a questo rimedia Horst Venturi durante il congresso dei fascisti italiani

«... ci sono in questa regione sacerdoti che non sono italiani e non comprendono cosa significhi essere italiano e cocciutamente insistono nel celebrare le funzioni religiose in lingua slovena. Noi invece affermiamo che in Italia si può pregare solo in italiano»

e nel 1925 entra in vigore il Regio Decreto Legislativo n. 1796 che vita l'uso di lingua non italiana nelle sedi giudiziarie.Nel 1926 il Provveditore agli studi della Venezia Giulia e di Zara con specifico riferimento ai sacerdati invia "ordinanza" ai prefetti in cui compare  :

«"traendo profitto della circostanza che hanno l'incarico d'impartire l'insegnamento della religione nelle classi elementari del luogo, aprono scuole clandestine per l'insegnamento della lingua slovena , con l'evidente proposito di eludere le disposizioni del Governo Nazionale sulla riforma linguistica"»

[11].Sempre nel 1926 con la legge n. 2008 (Provvedimenti per la difesa dello Stato) e rimessa in vigore la pena di morte attentati contro la persona del Re e del Capo del fascismo e viene formalizzato il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato.Non sono magistrati a giudicare in tale tribunale bensi' ufficiali della milizia fascista e membri della polizia politica.Il tribunale resta attivo fino al 1943 due giorni prima della caduta di Mussolini in quanto in tal data vi e' ultima sentenza emessa dal tribunale.


% la sintesi del periodo che va dal 1926 al 1943 dacuta del fascismo introdue in generale : le leggi eccezionali che contemplamno l'eliminazione della libertà di stampa nonche' dell'attività dei partiti, epurazione dell’amministrazione dai funzionari non asserviti al regime vedi Guido Jurgens , Federico Fusco , Vincenzo Trani , uno stretto controllo centralizzato delle amministrazioni locali, la riforma dei codici, l'esuutarazione dei loro dirittim parlamentari e politiv per gli aventiniani ecc.ecc. per quanto riguarda il tribunale speciale in relazione alle zone di confine orientale i dati forniscono:sui 4595 condannati dal Tribunale Speciale, il 18% sono giuliani; in riferimento agli anni inflitti di carcere 27752 anni di carcere erogati, il 24% è per i giuliani; in riferimento alla pena capitale su 42 condannati, il 72% sono giuliane mentre per le sentenze eseguite la percentuale riferita ai giuliani e' 74% .Presso il tribunale speciale di Trieste sono "giuducati" antifascisti sloveni e italiani , dal 1927 alla cadutadel regime nel 1943 sono sottoposti ad indagine 615 antifascistidi cui 34 saranno condannati a morte per i restanti vengono inflitti 5418 anni di carcere , nel proseguio antifascisti italiani e sloveni riprenderanno i contatti al confino e nella Guerra di Spagna


% inizia la guerra civile spagnola e gli antifascisti delle zone di confine , sia italiani che slavi , dopo diverse peripezie e ripari in altri paesi sopratutto Francia si ritrovano nuovamente insieme a combatere i fascisti di Franco, far questi i fiuliani fratelli Marvin, Albino, Giuseppe e Romano.In seguito Giuseppe sara' decorato e ricordato fra gli eroi per l'mpresa di Narvik , essendo andato come molti reduci antifascisti spagnoli nella Legione Straniera. e dopo raggiungera' i maquis e cadra' fucilato dai germanici a St. Germain du Corbeis , Albino assumera' lincarico di capo di stato maggiore nel Friuli , nella Resistenza , in riferimento la Divisione Garibaldi - Natisone , Romano si unirà alle Brigate garibaldine della zona di Gorizia e restera' con queste fino a termine seconda guerra mondiale.

periodo inerente inizio della seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Testimonianza dell'ebreo Faffaello Camerini[modifica | modifica wikitesto]

da mettere nella sezione inerente la seconda guerra mondiale dal giornale Il Piccolo del 5 novembre 2001, racconta di Raffaello Camerini, ebreo, nato nel 1924

«Nel luglio del 1940, ottenuta la licenza scientifica, dopo neanche un mese, sono stato chiamato al lavoro "coatto", in quanto ebreo, e sono stato destinato alle cave di bauxite, la cui sede principale era a S. Domenica d'Albona . Quello che ho veduto in quel periodo, sino al 1941 - poi sono stato trasferito a Verteneglio - ha dell'incredibile . La crudelta' dei fascisti italiani contro chi parlava il croato, invece che l'italiano, o chi si opponeva a cambiare il proprio cognome croato o sloveno, con altro italiano, era tale che di notte prendevano di forza dalle loro abitazioni gli uomini, giovani e vecchi, e con sistemi incredibili li trascinavano sino a Vignes, Chersano e altre localita' limitrofe, ove c'erano delle foibe e dopo un colpo di pistola alla nuca, li gettavano nel baratro . Quando queste cavita' erano riempite, ho veduto diversi camion, di giorno e di sera, con del calcestruzzo prelevato da un deposito di materiali da costruzione sito alla base di Albona, che si dirigevano verso quei siti e dopo poco tempo ritornavano vuoti.»

[12]

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%In aprile del 1941 nacìsce la cosidetta Croazia indipendente in quanto i tedeschi hano occupato Zagabria ed affidato il governo ai nazifascisti ustascia che hanno come capo il cosidetto führer dei Croati Ante Pavelic ed inizia unperiodo di dueissima repressione a danno di ortodossi e comunisti in primis e antifascisti in generale : il giuramento degli ustascia recita cosi'

«"giuro, nel nome di Cristo, di sterminare con ogni mezzo e senza pietà , i partigiani e i contadini che li appoggiano, anche se fossero mio padre o mia madre"»

[14](tradotto da Giorgio Visintin). Ai piedi di un crocifisso con la sciabola a baionetta bomba "Sipe" e rivoltella VIS 9 m/m dum-dum.In rapida successione l'Ungheria dichiara guerra alla Jugoslavia ed il II corpo di armata italiana valica la frontiera Giuliana ed invade la Jugoslavia .Nell'immediato i germancici occupano Belgrado e vi e' la resa dell'esercito mentre Pietro II e il governo fuggono a Londra aviotrasportati dagli inglesi ed il 21 Aprile 1941 vi e' la chiamata alla Resistenza antifascista del Fronte di Liberazione della Slovenia nel contempo gli italiani annetttono Lubiana mentre il 5 maggio il partito comunista d'Jugoslavia scende in campo con la lotta armata contro i nazifascisti sotto la guida di Josip Broz Tito che sara' nel seguito conusciuto come il Marescialo Tito .Sempre in maggio viene strutturato sotto controllo italiano il regno di Croazia con re il duca di Spoleto Ajmone di Savoia-Aosta ch viene denominato Tomislavo II ma lo stermino e la sistematica tortura applicata dagli ustascia a danno di Serbi , Ebrei , Musulmani ed Ortodossi portano il suddetto duca a non accettare il trono mentre nell'immediato i germanici attaccano in gran forze l'Unione Sovietica e Benito Mussolini invia soldati in aiuto di Hitler. Qui accade un fatto emblematico quando gli Alpini transitano per Gorizia che picchiano assai rudemente i gerarchi fascisti venuti a rendere loro pomposo omaggio in quanto son visti dai militari italiliani come dei gran imboscati e la questione non puo' passare sotto silenzio che neppure il PNF riesce a nascondere alla nazione .


% Nel luglio 1941 Giorgio Visintin (non ha ancora compiuto 15 anni quando abandona studi e famiglia e nel '44 compie numerose azioni contro i nazifascisti,asume nme di battaglia nomi "tempesta" e "lupo" , viene catturato 5 volte e 5 volte gli riesce la fuga ) [15]che ha scritto "Diario di Guerra" [16]da cui e' tratta buona parte della cronologia qui riportata e' in villegiatura presso la famiglia dei Furlan e diviene amico di Stojan Furlan , comunista e cattolico , che studia nel seminario di Trieste dove essendo in contatto con studenti albanesi viene a conoscenza di quanto subiscono gli albanesi dall'invasione fascista. Visentin ha 12 anni e Stojan Furlan 17 anni fra i due amici vi e' interscambio culturale sui problemi del marxismo oltre al pensare come strutturare organizzazione armata antifascista nella Jugoslavia e il giovanissimo futuro scrittore e plitico accompagna l'amico piu' grande a visitare diversi villaggi del Carso,ivi il seminarista incontra altri giovani che si vogliono opporre al nazifascismoed in effetti Stojan Furlan sara' il comandante della prima formazione partigiana nella zona giuliana .Mentre nell'autunno del 1941 nasce , nella zona di Lubiana, il Movimento di Ribellione fondato da ufficiali di indirizzo nazionalista e contadini di indirizzo politico centrista.Nel diecembre 1941 dimstrazione degli studenti dei ginnasi di Lubiana appoggiata dalla gran parte della popolazione slovena con cittadinanza italiana e' il germa da cui nasceranno le Brigate partigiane slovene , nell'aprile del 1943 , "Simon Gregorcic" e "Ivan Gradnik""Foibe" e "Deportazioni": gli antefatti nel frattempo il Tribunale speciale fascista si sposta a Roma rinunciando alla sede di Trieste e "giudica" circa 60 imutati di terrorismo e comunismo ne consegue che nove son condannati a morte e 5 vengono passati per le armi : Pinko Tomazic[17], Viktor Bobek, Ivan Ivancic, Simon Kos, Ivan Vadnal il giorno seguente il "giudizio" presso poligono di tiro di Opicina .[18]

Inizio organizzazione della Resistenza Armata[modifica | modifica wikitesto]

%La "Compagnia d'assalto" di Stojan Furlan inzia l'azione di gurriglia facendo saltare i binari nella piu' lunga galleria che attraversa il Carso in zona San Daniele, e fa brillare dell'esplosivo che danneggia i binari .I dirigenti degli invasori decidono di non divulgare la notizia per non mettere in luce che l'antifascismo diffuso fra la popolazione incomincia a passare all'azione militare cio' in febbraio del 1942 e sempre in Mario Robotti[19] generale giudicato iscritto nelle liste dei criminali di guerra in seguito si da da fare perr la costruzione di campi di concentramento per "sovversivi" .In breve i campi vengono allestiti su progetto del generale Angelo Bergonzi e da e da altri uficiali superiori raggiungendo il numero di circa quaranta e che coprono quindio le "esigenze" dei fascisti su tuttto il territorio.Il criminale di guerra Mario Roatta riesce a superare il record degli SS ,parlando in percentuale rispetto al numero totale di persone delle zone ivase dai nazifascisti , deportandio circa 24 mila persone con molti bambini e donne del lato pratico si occupa il generale Taddeo Orlando ( che compare anche lui nella lista degli indagati per crimini di guerra ) e nella fattispecie nel campo di concentramento di Gonars n. 89 si e' riusciti nel dopoguerra a ridare ilinome a solo 453 dei 7000 morti per mancanza di cibo e infezioni con un gran numero di donne e bambini : i piu' deboli il restante e'spritonel "nulla". .[20] Ad Arbe vengono deportati circa 25000 persone fra fine '42 ed inizio 1943 mentre a Gorizia nello stesso periodo vengono assassinati 130 antifascisti .Il 25 maggio 1942 Il cardinale Eugène Tisserant, alto prelato con incarico di segretario per la Santa Congregazione della Chiesa Orientale, acccusa il rappresentante di Ante Pavelic convocato espressamente in Vaticano del fatto che gli ustascia croati hanno trucidato in un unico anno circa 350000 tra [[ortodossi]serbi con donne e bambini oltre ad un buon numero non quantificabile per mancanza di precise informazioni ,non facendo parte tali persone della comunita' di cui Tisserant si occupa , diebrei di zingari e di musulmani.Nel contempo Benito Mussolini formalizza a Trieste l'"Ispettorato Speciale di Polizia per la Venezia Giulia", l'ncarico di dirigerlo viene affidato a Giuseppe Gueli, Gaetano Collotti e Remigio Rebez. Il metodo applica da questi aguzzini e dai loro coadiuvatori e' la tortura ed il gruppo prendera' il nome di "banda Collotti" [21]dal dirigente piu' "bravo" nell'applicare tale metodo ,verra' torturato dal Colotti Ercole Miani che nel proseguo rifiutera' la medaglia d'oro al valor militare proprio a causa di una medaglia di argento alla memoria data a Collotti eliminato senza esitazione immediatamente dopo la guerra dai partigiani.

Il giorno del Corpus Domini del 1942 , Giovanni Premoli, ex ufficiale dell'esercito italiano, Stojan Furlan, seminarista ecomunista di Trieste,compiono la prima azione di guerriglia partigiano su territorio italiano in zona San Daniele come combattenti hanno giovani operai e contadini fra i quali il piu' giovane ha 11 anni. Attaccano il presidio della milizia fascista, portandosi armamenti con cui viene costituita a prima Squadra d'Assalto partigiana ,Stojan Furlan sara' uno dei comandanti delle Brigate partigine nella Battaglia_di_Gorizia_(1943) , l'evento e' clamoroso e la compatezza anifascista della popolazione rende vane le indagini per la catttura dei responsabili dell'ardita azione pur investigando sull'accaduto sia questura di Trieste checarabinieri . Alcuni brani di lettere di militari italiani danno idea del periodo e delle repressioni cruentissime scatenate dai nazifascisti:

«4 Luglio 1942 Lorenzo Tamburini di Tuscania scrive:

"...Cara Tota... non ti spiego che stragge abbiamo fatto..."

6 Luglio 1942

Il soldato Luigi Fioravanti di Palombara Sabina scrive : "... Carissimi Gienitori ...avemo fatto un macielo...tutte le case bruciate..." ;

8 Luglio 1942

Antonio Modica scrive a Bice Modica di Genova: "... mi sento un boia, a furia di vedere barbarie incattivisco, non ho pietà nemmeno io adesso..."»

[22] e' ovvio che tali lettere non arriveranno mai ai destinatri perche' fermate dalla censura militare

si consolida la Resistenza Armata[modifica | modifica wikitesto]

%Temistocle Testa il prefetto di Fiume da inizio alla rappresaglia per la fucilazione di 2 spie dell'OVRA fucilate dai partigiani a Pothum.Il generale Alberto Ferrero da ordine ai suoi uomini di bruciare il villaggio e vengono fucilati 108 uomini e deportati 800 abitanti in campo di concentramento vengono pure distrutte proprita' nelle vicinenze del villaggio non apparteneti al vilagiio stesso e subito dopo 4 uomini di Zavrh di Cerknica son fucilati dopo che viene fatto scavare le fosse a loro stessi prima della fucilazione (foto comprovanti fatti da archivio privato di Giorgio Visentin )[23] , ma nel luglio del 1942 i fascisti son costretti ad amettere l'esistenza di una Resistenza ormai organizzata ed armata rendendo pubblici gli scontri con la "compagnia d'assalto" di Furlan e Premoli, che stan usando proprio nello specifico una mitragliatrice sottratta nel precedente assalto ad un presidio fascista nella valle del Vipacco ed in questi primi scontri cadono 8 partigiani.Immediatamente Benito Mussolini va e convocati i piu' alti gradi dell'esercito impone di mettere in atto nell'immediato un ordine precedentemente

«"…fucilare ai minimi sospetti, bruciare le case ed i villaggi dei contadini".»

[24] e rinforaza il metodo istituendo una taglia di L. 50.000 per ogni "cattura" sia vivo che mo per ogni cosidetto ribelle mentre l'esercito italiano passa per le armi 5 contadini di Dane nella Loska Dolina e Krizna Gora che si chiamano Franc Znidarsic, Janez Krajk, Franc Skerbec, Feliks Znidarsic ed Edward Skerbec Da lettere di servizio fra militari si trovano frasi di questo tipo :Le lettere di servizio, che non sono bloccate dalla censura, hanno uno stile diverso:(Lettera N° 5024/31) del maggiore Silvio Santucci che sovraintede al presidio di Lubiana al responsabile del comando centralizzato generale Montagna:

«"...esecuzione " ribelli " del 7 corrente ... il plotone di esecuzione non ha eseguito il fuoco a comando. Conseguentemente uno dei condannati è rimasto incolume ed altri feriti solo leggermente. Per quanto si sia provveduto a dare dei colpi di grazia individuali, tale fatto può aver dato agio a maggiormente impressionare spettatori..."»

[25][26].Una informativa privata recita fra i colonelli Annibale Gallo e Bruno Lucini

«"... i decessi avvenuti sono dovuti al quantitativo rilevante di vecchi ed agli spaventi provati dai bambini e dalle madri all'atto dell'avvenuto rastrellamento ed ai disagi del viaggio..."»

e questo nel dicembre del '42, ne consegue che l'incrudimento dell'indiscriminata repressione per fermare le nascenti Brigate Partigiane provoca, come sarebbe stati prevedibile da accorti " strateghi" in simile situazione , una espansione macchia d'olio della Resistenza Antifascista. Sempre sui campi di concentramento del periodo: Emilio Grazioli che ricopre l'incarico di alto commissario in riferimento alla zona di Lubiana , invia al Comando del Corpo d'Armata la nota riservata che archiviata N° 1642/2 Riservata

«" ... il medico provinciale ha visitato un gruppo di internati riscontrando che presentavano, nell'assoluta totalità, i segni più gravi dell'assoluta inanizione da fame ... e cioè: dimagramento patologico con assoluta scomparsa dell'adipe anche orbitario, ipotonia e ipotrofia grave dei muscoli , edemi da fame degli arti inferiori , emeralopia , intolleranza alimentare (vomito, diarrea o grave stipsi) lieve atassia, auto-intossicazione febbrile ..."»

[27]ma i generale il generale Gastone Gambara aggunge in calce

«"Logico ed opportuno che campo di concentramento non significhi campo d'ingrassamento... Individuo malato, equivale a individuo che sta tranquillo"»

con una dimostrazione di raro cinismo[28] mentre il cappellano militare Cristiano Cociani chiedendo il congedo madna una letterera alla Curia Vescovile di Lubiana in cui invia queste raccomandazioni:

«" Vi prego di volervi interessare degli internati. . . dato il numero dei malati e il numero di mortalità. . . ”»

[29] e l'accorata lettera e' ovviamente censurata ed il famigerato generale Mario Robotti noto per il detto "se ne ammazzano troppo pochi" aggiunge il calce

«"Molto bene, non era adatto per la carica che ricopriva"»


%

Ma arriva il 1943 ed i Italia gli scioperi operai di primavera saranno una delle cause fondaentali della rimossione di Benito Mussolini dal potere :il regima fascista inizia la sua ripidissima parabola discendente ma in Jugoslavia cio' non portera' un po' di sollievo alla martoriata popolazione ma bensi' ad un innalzamento del livelli di barbarie [30]della repressione operata dai nazifascisti con una risposta militare adegua ta da perte delle Brigate Partigiane mentre un gruppo autonomista sloveno forma una "guardia bianca" ovvero "belagarda" appoggiata ed organizzata da ambienti clericali che mirano ad imitare l'impostazione degli ustascia di Ante Pavelic che si mette al servizio dei nazifascisti ma intanto i statunitensi sbarcano in Sicila in luglio del 1943.Mussolini si dimette il 25 Luglio e Vittorio Emanuele III nomina capo del governo italiano il maresciallo d'Italia, Pietro Badoglio , che ancora una volta cambia "casacca" .La popolazione slava si aspetta un rapido ritorno a condzioni di vita piu' accettabili ma fino all' 8 settembre del 1943 gli invasori italiani non cambiano nulla nel loro attegiamento e questo fa rinforazare ulteriormente fra la gente slava che italiano e' uguale a nazifascista , cosa che portera' nel seguito a ben tragiche conseguenze.In questo priodo vi e' un episodio che indica la scarsa accotrezza di Badoglio non esssebndovi prove conosciute di complicita'( o non se ne son volute trovare in qunto e' escluso che Pietro Badoglio non ben conoiscesse Gueli e se non lo coniosceva il suo gesto di affido fu di una trascuratezza che non si addice alle "carriera" di Badoglio ) anche se l'episodio e' cosi' "singolare"che non puo' non far nascere dubbi

«fra milioni d'ltaliani restati fedeli al Duce, dava a me l'occasione favorevole, dovevo fare di tutto per salvarlo»

[31].Pietro Baboglio affida la custodia di Benito Mussolini sul Gran Sasso a Giuseppe Gueli [32]. Fu Gueli che stabilì il trasferimento al Gran Sasso che nel '42 era responsabile del famigerato "ispettorato Speciale di Polizia" per la Venezia Giulia: Benito Mussolini viene fatto evadere dai paracadutisti guidati nell'operazione del futuro terrorista mercenario/internazionale Otto Skorzeny mentre il Gueli ve ne va tranquillamente aTrieste a riprendere il comando della sua banda di torturatori ed a guerra finita sara'pure decorato alla memoria ( come nel proseguio successe a Gaetano Collotti della "banda Collotti" )a comandare la sua banda dei torturatori di partigiani.

Mario Fantin partigiano operaio , nome di battaglia "Sasso" , organizza la Liberazione nella regione Giulia porta con se' sul Collio 120 prigionieri alleati fuggiti dai campi di concentramento di Gonars, San Giorgio e Palazzolo.Mario Fantin partigiano assumera' nel proseguio il comando della Brgigata Garibaldi divisione Garibaldi Natisone e il 9 settembre del 1943 1000 operai diMonfalcone vanno a Gorizia e formano la Brigata Proletaria a comando di Camillo Donda e di Ferdinando Marega,Ondina Peteani[33] sara' una loro staffetta , e confluiscono con la loro forza nella brigata di Stojan Furlan. A Gorizia vi e' una insurrezione e si forma come conseguenza la Brigata/battaglione Carlo Pisacane a comando della brigata vi sono Arturo Bullo e Attilio Planissi che occupano l'autocentro di Sant'Andrea mentre Antonio Zalateo e Bruno Pettarin tengono San Pietro.La Brigata Proletaria partecipa alla Battaglia_di_Gorizia_(1943) , sul Carso triestino.A comando del 1° battaglione della Brigata Proletariavi e' Giordano Tomasig, comandante del della Brigata Proletaria che diverrà commissario politico della 24a brigata d'assalto Garibaldi intitolata "Fratelli Fontanot"

La Resistenza continua ad organizzarsi[modifica | modifica wikitesto]

Il 10 settembre del 1943 aleel Brigate gia' operanti si agggiune un gruppo di antifascisti che sono stati scarcerati in Febbraio che confluisce in un gruppo di 450 miliziani costituendo la Brigata Triestina - Istriana della quale il comandante e' Giovanni Zoll , e il commissario politico Luigi Fransin , nome di battaglia "Franz".Due giorni dopo sul Collio, nella zona del villaggio di Cobaler , soto il Monte Corada, agli insorti diluglio si accorpano i miliziani guidati da Mario Modotti che verra' fucilato con Mario Foschiatti[34], nome di battaglia "Tribuno", quelli di Mario Fantin partigiano, nome di battaglia "Sasso", quelli di Giuseppe Gargano , nome di battaglia "Boris".dopo l'assassinio di Tribuno, le Bande Partigiane operanti nella zona di Pordenone formano la Divisione Garibaldi “Mario Modotti”. Su Tribuno ,ben conosciuto per il suo valore Luigi Cominesi Raimondi ha raccolto la sua biografia e le sue vicende partigiane nel libro intitolato Mario Modotti “Tribuno”. Storia di un comandante partigiano, Udine gli ha intotolato una via a Tribuno[35].Al gruppo cosi' formato si uniscono i miliziani del sottotenente di complemento Giannino Bosi , nome di battaglia "Battisti", che prendera' il comando delle brigate sud Garibaldi Friuli in zona di Pordenone , cadra' ,armi in pugno nelle Prealpi Carniche l'8 dicembre 1944 Medaglia d'oro al valor militare

specifico sulla fascistizzazione di Fiume[modifica | modifica wikitesto]

«Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani".Benito Mussolini, 1920»

[36] Subito dopo la Impresa_di_Fiume con il Natale di sangue e la sconfitta dei Legionari di Gabriele D'annunzio da èparte dell'esercito italiano inizia la fagocitazione da parte del fascismo dell'Impresa Fiumana

«Emilio Lussu scriveva che gli ex combattenti erano tutti dei socialisti potenziali: avevano maturato una concezione internazionalista in trincea… Per capire la contraddittorietà, ma anche la sincerità di quelle tensioni ideali, pensa alle simpatie che la rivoluzione Russa riscuote tra molti legionari Fiumani!… Si tratta di una pagina di storia che poi è stata “accomodata” e nascosta, ma fa pensare… Perché per il fascismo era importante appropriarsi anche dell’esperienza Fiumana? E’ semplice: perché il fascismo non aveva la storia del partito socialista, non aveva dietro di sé la cultura cattolica del partito popolare, non aveva neppure le vecchie tradizioni risorgimentali dei liberali; si trattava di un movimento nuovo, che si muoveva solo nella logica della presa del potere, privo di solide radici ideologiche o simboliche, che cercava di “mettere il cappello” ad un’ampia fetta di popolazione in cui era percepibile un disagio istintivo… Il fascismo aveva, insomma, l’esigenza di appropriarsi di una “storia” altrui, non avendone una propria…»

da intervista di Ivan Tagiaferri autore di morte alla morte, libro, fra gli altri dell'autore, sulla storia degli Arditi del Popolo

[37]lAlcuni notabili appartenenti agli apparati dirigenti di Fiume spinsero il fascio a prendere provvedimenti affinché si potessero svolgere pacificamente le normali attività sociali: nella pratica, l'intendimento era quello di reprimere il dannunzianesimo considerato non consono all'abito del regime che si stava consolidando. Il 29 agosto 1924 nascerà così il secondo fascio fiumano di combattimento, subito strutturato in uno schema rigido simile a quello del fascio di Trieste: il fascismo dannunziano dei legionari fascisti si trasformava in squadrismo di cittadini volontari a cui, nelle finalità del regime, partecipavano tipici squadristi dediti soprattutto alla repressione in chiave anticomunista e razzista,inizia il periodo della cosiddetta fascistizzazione di Fiume.

Le conseguenze portavano, a differenza del fascio dannunziano, repressioni, uccisioni e vessazioni a danno delle minoranze croate e slave. Tale nazionalismo esasperato portò anche difficoltà dal punto di vista economico per le minoranze e la popolazione in generale: infatti iniziò a calare il commercio a Trieste e a Fiume, i porti afflitti da minor carico di lavoro registravano un crescente aumento della disoccupazione.

Elio Apih, uno fra i massimi storici triestini (1922-2005) ha descritto in Italia, fascismo e antifascismo nella Venezia Giulia 1918-1943, due episodi indicativi per i livelli esasperati di nazionalfascismo a cui si pervenne:

  1. Il 12 aprile 1931 giovani fascisti di Trieste incontrano un gruppetto di ragazzi slavi, li identificano come sovversivi e li aggrediscono: uno muore, mentre successivamente tutto il

grupposi rivela essere invece di ottimi fascisti[38].

  1. Il questore di Fiume, con documento del giugno 1931, chiede l'internamento in una casa dicorrezione per un quattordicenne che, a detta di un insegnante, aveva dimostrato in un componimento tendenze anti-italiane

Con la stabilizzazione del fascismo aumentarono le persecuzioni che da caso sporadico assunsero l'aspetto della sistematicità . Intellettuali, sacerdoti e capi politici sloveni e croati saranno confinati durante la seconda guerra mondiale e fino alla Liberazione nelle isole Lipari. Nelle scuole venne imposta quale unica lingua quella italiana; case editrici slave e croate vennero chiuse, così come quelle italiane che non volevano uniformarsi al regime fascista. Si costituì il tribunale militare straordinario per i cosiddetti terroristi slavi (fra i giudicati si ricordano Vladimir Gortan, a cui verrà intitolata una brigata partigiana e che diventerà uno dei simboli della resistenza croata in Istria, e l'italiano Antonio Sema).

Furono italianizzati anche i nomi di coloro che, pur portando un nome slavo, avevano identità italiana, distruggendo in tal modo una cultura multietnica di convivenza pacifica quale era allora quella della zona fiumana. Furono soppressi i moti nazionalisti e socialisti slavi e croati e l'odio accumulato e la possibilità di vendetta si concretizzarono nel tragico periodo delle foibe.

Prima della Liberazione da parte delle brigate partigiane di Josip Broz Tito con la formazione della Repubblica Sociale Italiana, le truppe italo-tedesco presero possesso del litorale adriatico commettendo efferatezze e massacri (per gli storici l'onore dell'esercito italiano fu in parte salvato dai non pochi reduci dalla Russia della Brigata Alpina Julia che passarono a combattere con l'esercito di Liberazione titino.

La situazione geopolitica avrebbe influito non poco sulle tragedie del dopoguerra che ebbero come vittime molti italiani, prima che Tito (con azioni violente all'interno del partito comunista jugoslavo stesso) staccasse la sua politica dalle dipendenze di Mosca instaurando in tal modo un lungo periodo di pace per la federazione dell'ex-Jugoslavia.



cronologia 1918_1941 fino alla caduta del regime del 1943 cronologia dopo lo armistizio QUESTA DICHIARAZIONE LA SI METTE IN APERTURA?

riveduto specifico fascistizzazione di Fiume[modifica | modifica wikitesto]

«  Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani".Benito Mussolini, 1920  » [32]

IL SEGUENTE CAPOVERSO POTREBBE ESSERE INSERITO PRIMA DI QUELLO SULL’OCCUPAZIONE DELLA JUGOSLAVIA


specifico sulla fascistizzazione di Fiume [modifica]


Con il il Natale di sangue e la conseguente sconfitta dei Legionari di Gabriele D'annunzio negli ultimi giorni del 1920 ebbe fine l’esperienza della cosiddetta Reggenza italiana del Carnaroda. Subito dopo iniziò la fagocitazione da parte del fascismo dell'Impresa_di_Fiume. « Emilio Lussu scriveva che gli ex combattenti erano tutti dei socialisti potenziali: avevano maturato una concezione internazionalista in trincea… Per capire la contraddittorietà, ma anche la sincerità di quelle tensioni ideali, pensa alle simpatie che la rivoluzione Russa riscuote tra molti legionari Fiumani!… Si tratta di una pagina di storia che poi è stata “accomodata” enascosta, ma fa pensare… Perché per il fascismo era importante appropriarsi anche dell’esperienza Fiumana? E’ semplice: perché il fascismo non aveva la storia del partito socialista, non aveva dietro di sé la cultura cattolica del partito popolare, non aveva neppure le vecchie tradizioni risorgimentali dei liberali; si trattava di un movimento nuovo, che si muoveva solo nella logica della presa del potere, privo di solide radici ideologiche o simboliche, che cercava di “mettere il cappello” ad un’ampia fetta di popolazione in cui era percepibile un disagio istintivo… Il fascismo aveva, insomma, l’esigenza di appropriarsi di una “storia” altrui, non avendone una propria… » da intervista di Ivan Tagiaferri autore di morte alla morte, libro, fra gli altri dell'autore, sulla storia degli Arditi del Popolo [33]lAlcuni notabili appartenenti alla classe dirigente di Fiume sollecitarono i gerarchi fascisti a prendere provvedimenti affinché si potessero svolgere pacificamente le normali attività sociali: nella pratica, l'intendimento era quello di reprimere il dannunzianesimo considerato non consono all'abito del regime che si stava consolidando. Il 29 agosto 1924 nasce così il secondo fascio fiumano di combattimento, strutturato in uno schema rigido simile a quello del fascio di Trieste: il fascismo dannunziano dei legionari si trasformava in squadrismo di cittadini volontari, che secondo le finalità del movimento, erano dediti soprattutto alla repressione in chiave anticomunista e razzista, inizia il periodo della cosiddetta fascistizzazione di Fiume. Di conseguenza su ebbero repressioni, uccisioni e vessazioni a danno delle minoranze croate e slave, manifestazioni non conosciute nel periodo del fascio dannunziano,. Tale nazionalismo esasperato cerò difficoltà dal punto di vista economico per le minoranze e la popolazione in generale: infatti iniziò a calare il commercio a Trieste e a Fiume, i cui porti afflitti per un minor movimento di merci registrarono un crescente aumento della disoccupazione. Elio Apih, uno fra i massimi storici triestini (1922-2005) ha descritto in Italia, fascismo e antifascismo nella Venezia Giulia 1918-1943, due episodi indicativi per i livelli esasperati di nazionalfascismo a cui si pervenne: . Il 12 aprile 1931 giovani fascisti di Trieste incontrano un gruppetto di ragazzi slavi, li identificano come sovversivi e li aggrediscono: uno muore, mentre successivamente tutto il gruppo si rivela essere invece di ottimi fascisti[34]. . Il questore di Fiume, con documento del giugno 1931, chiede l'internamento in una casa di correzione per un quattordicenne che, a detta di un insegnante, aveva dimostrato in un componimento tendenze anti-italiane Con la stabilizzazione del fascismo aumentarono le persecuzioni che da caso sporadico assunsero l'aspetto della sistematicità. Intellettuali, sacerdoti e capi politici sloveni e croati saranno confinati durante la seconda guerra mondiale e fino alla Liberazione nelle isole Lipari. Nelle scuole venne imposta quale unica lingua quella italiana; case editrici slave e croate vennero chiuse, così come quelle italiane che non volevano uniformarsi al regime fascista. Si costituì il tribunale militare straordinario per i cosiddetti terroristi slavi (fra i giudicati si ricordano Vladimir Gortan, a cui verrà intitolata una brigata partigiana e che diventerà uno dei simboli della resistenza croata in Istria, e l'italiano Antonio Sema). Furono italianizzati anche i nomi di coloro che, pur portando un nome slavo, avevano identità italiana, distruggendo in tal modo una cultura multietnica di convivenza pacifica quale era allora quella della zona fiumana. Furono ferocemente perseguitati nazionalisti e socialisti slavi e croati e l'odio accumulato la cui sete di vendetta si concretizzò nel tragico periodo delle foibe. Prima della Liberazione da parte delle brigate partigiane di Josip Broz Tito con la formazione della Repubblica Sociale Italiana, le truppe italo-tedesco presero possesso del litorale adriatico, che fu però annesso al Reich tedesco, denominato Adriatisches Küstenland,. Qui alla ferocia degli italiani si unì quella dei nazisti, efferatezze e massacri si intensificarono (per gli storici l'onore dell'esercito italiano fu in parte salvato dai reduci dalla Russia della Brigata Alpina Julia che passarono a combattere con l'esercito di Liberazione titino. La situazione geopolitica avrebbe influito non poco sulle tragedie del dopoguerra che ebbero come vittime molti italiani, prima che Tito (con azioni violente all'interno del partito comunista jugoslavo stesso) modificasse la sua politica dalle dipendenze di Mosca instaurando in tal modo un lungo periodo di pace per la federazione dell'ex-Jugoslavia.

occupazione Slovenia[modifica | modifica wikitesto]

1941-1943: il regima d'occupazione italiano in riferimento alla Slovenia La vecchia Jugoslavia non regge l'urtosotto lattacco del'esercito italogermanico che ha come alleati i piccoli eserciti ungheresi e bulgaro e degli alleati minori ungheresi e bulgari.Viene costituita la provincia italiana di Lubiana e circa la meta' della Slovenia quella piu' ricca viene tenuta sotto controllo tedesco .L'azione antipartiana e diretta massicciament pure acontro la popolazione civele considerata tout court alleata ai partigiani.Il metodo repressivo viene organizzato e posto in atto dal XI Corpo d'armata italiano. Nel periodo autunno inverno 1942 avviene l'intervento piu' duro che mette a ferro e fuoco la provincia in parallelo a quello che avviene nella zona slovena occupata dai germanici che riescono a porre in attto piu' rapidamente deglim italiani un piano di pieno controllo. Il nome dato al'intervento tedesco e' Genziana mentre quello all'intervento italiano Primavera Tone Ferenc il maggior storico riconosciuto del periodo afferma periodo:

«"L'offensiva si svolse con una violenza terrificante, poiche' gli occupanti tedeschi vi fucilarono molti ostaggi, come d'altronde in tutto il periodo dell'occupazione, incendiarono e rasero al suolo undici villaggi in cui fucilarono gli uomini dai quindici anni in su, e cacciarono i rimanenti abitanti in campo di concentramento, assegnando per i bambini a speciali campi di "rieducazione"»

[39]

Per gli invasori italiani riportiamo sinteticamnet alcuni brani estratti dal proclma di Mario Roatta [40] da Tone Ferenc, La provincia "italiana" ... cit., pp. 468-69. doc. n. 88, Verbale riunione comando dell'XI Corpo d'armata del 7 luglio 1942;riunione operativa conseguente al proclama di Roatta

«"Saranno passati per le armi tutti gli uomini validi trovati nella zona di combattimento; resta chiarito che ugual sorte tocchera' a chiunque non della zona venga trovato sul posto. Contadini, lavoratori e uomini validi in genere, trovati in zone abbandonate da ribelli in fuga, debbono essere fucilati perche', non potendo essere giustificata la loro presenza debbono essere considerati sbandati o dispersi"»

[41]

In inizio inverno del 1942 gli invasori italiano ebbero in totale 678 caduti mentre 111 furono definiti dispersi con 1114 feriti ( Tone Ferenc, ibid., p. 117).Nle periodo operavano in zona brigate partigiane per un totale di 5000 combattenti su circa 340.000 abitanti la provincia italiana di Lubiana che ebbero vecondo bollettini italiani 1.053 caduti con 1.383 catturati (Cuzzi, op. cit., pp. 228-229)mentre trucidati immediatamente furono 1.236. Il generale Robotti che comandava il Corpo d'armata chiedeva lesecuzione immediato dei catturati anche se feriti qunidi niente scambi di prigionieri sotto l'occupazione italina mentre tale situazione si verificav facilmente in altre zone. (Ferenc, op. cit., p. 121).

«Nota del Generale Robotti ndr] Richiamo tutti sulla dizione "catturati" ! Cosa vuol dire ? Se sono ribelli vanno passati per le armi !


[Nota ulteriore ] I 3 catturati sono stati passati per le armi.

[Commento del Generale Robotti ] ma lo dicano subito perdio !»

«Postilla del Generale Robotti ndr] Bravo Fabbri! Non ha certo gli scrupoli di Ruggero (dirglielo a quest'ultimo per telefono). Non s'insisterà mai abbastanza!»

[42] Fra il 1942 ed inizio 1943 vengono trucidati 145 ostaggi,mntre i tribunali militari emettono 51 condanne capitali ovvero un terzo circa degli ostaggi.vengono incendiati molti villaggi e ditrutte enormi quantita' di beni materiali ;Benito Mussolini dichiara Non si parla qui dei danni materiali inferti, dei centri abitati dati alle fiamme. "Questa popolazione non ci amera' mai" mentre 25.000 sloveni , circa , 7% degli abitanti provincia italiana ), vengono internati nei campi di concentramento italiani. La Venezia Giulia era stata introdotta nell'operazione bellica in Jugoslavia quando il comando italiano decise di metere a Fiume il comando della II Armata,l'unita' con maggior numero di uomini , comprendente anche l'XI Corpo .Cio'era dovuto altentaivo di aver sotto controllo completo anche l'intero teritorio tra Slovenia e Montenegro.

La Guerriglia partigiana varca i confini della Slovenia[modifica | modifica wikitesto]

Le bande partigiane,estremamente mobili, attraversano i vecchi confini italiani , ed estendono la guerriglia nelle zone di di Trieste e Gorizia cecando di insediarsi anche nella zona di Udine. La guerriglia croata inizia ad operare in Istria con l'infiltrazione della guerriglia croata (ma la mobilita' partigiana non conosceva compartimenti stagni).Per l'Italia si apre un fronte interno assai prima dello sbarco alleato in Sicilia che dato il metodo di lotta usato dalla Guerriglia impegna forti contigenti italiani.

Il proclama di Mario Roatta[modifica | modifica wikitesto]

la "fuga" di Roatta[modifica | modifica wikitesto]

«Ma nel dopoguerra, (siamo ancora nel 45) nel corso di un processo che si celebrò a Roma, la verità venne a galla, con la certificazione della responsabilità diretta del duce ed anche quella del maresciallo Pietro Badoglio nell’assassinio dei fratelli Rosselli. Badoglio, che continuava a godere di forti appoggi, riuscì però ad uscire indenne dalla losca storia, e a pagare – se così si può dire – fu soltanto il generale Mario Roatta, l’unico a finire sul banco degli imputati. Comunque per poco. Incredibilmente, proprio alla vigilia del verdetto egli riuscì infatti a fuggire dal carcere-ospedale e a svanire nel nulla, sottraendosi ad una pena (ergastolo) che – secondo una consueta tradizione tutta italiana – gli verrà in seguito amnistiata. Roatta è morto a Roma nel 1968.»

[43]


Dal proclama del criminale di guerra Mario Roatta[modifica | modifica wikitesto]

«al diario storico militare del giorno 4 luglio 1942-XX - A partire da oggi nell'intera Provincia di Lubiana, saranno immediatamente passati per le armi: - coloro che faranno comunque atti di ostilità alle autorità e truppe italiane; - coloro che verranno trovati in possesso di armi, munizioni ed esplosivi; - coloro che favoriranno comunque i rivoltosi; - coloro che verranno trovati in possesso di passaporti, carte di identità e lasciapassare falsificati; - i maschi validi che si troveranno in qualsiasi atteggiamento - senza giustificato motivo - nelle zone di combattimento

«A partire da oggi nell'intera Provincia di Lubiana, saranno rasi al suolo: - gli edifizii da cui partiranno offese alle autorità e truppe italiane; - gli edifizii in cui verranno trovate armi, munizioni, esplosivi e materiali bellici; - le abitazioni in cui i proprietari abbiano dato volontariamente ospitalità ai rivoltosi.»

«che il rastrellamento sia metodico e completo al massimo, per evitare che attraverso le maglie del dispositivo sfuggano elementi ribelli;

fucilare senza pietà gli uomini validi che nelle retrovie fossero sorpresi in atteggiamento sospetto lungo le strade ed a tergo delle nostre colonne

«Le misure di cui al numero II e III dell'ordinanza debbono essere applicate con la massima energia e senza falsa pietà.»

[44]

dalle comunicazioni fra generali:[modifica | modifica wikitesto]

«Galli, [Capo di Stato Maggiore] chiarire bene il trattamento dei sospetti, perchè mi pare che su 73 sospetti non trovar modo di dare neppure un esempio è un po' troppo. Cosa dicono le norme della 3 C e quelle successive ? Conclusione SI AMMAZZA TROPPO POCO !»

«Nota del Generale Robotti ndr] Richiamo tutti sulla dizione "catturati" ! Cosa vuol dire ? Se sono ribelli vanno passati per le armi !


[Nota ulteriore ] I 3 catturati sono stati passati per le armi.

[Commento del Generale Robotti ] ma lo dicano subito perdio !»

«Postilla del Generale Robotti ndr] Bravo Fabbri! Non ha certo gli scrupoli di Ruggero (dirglielo a quest'ultimo per telefono). Non s'insisterà mai abbastanza!»

[45]

[modifica | modifica wikitesto]

«Questa del passaggio per le armi è e rimane la regola. La facoltà concessa di mantenerli in vita costituisce un'eccezione la cui applicazione è lasciata alla discrezione dei singoli comandi che potranno avvalersene, o non, a seconda di quanto potrà apparire necessaria di fronte al numero dei prigionieri nostri in mano ai partigiani e le probabilità di effettuare scambi. Comunque dispongo che ogni volta che si venga nella determinazione di mantenere in vita un partigiano catturato armato, ne venga informato il Comando d'armata, comunicando, oltre alla generalità, anche il motivo specifico per il quale si è ritenuto di non procedere al suo passaggio per le armi. Gradirò essere assicurato che questa mia disposizione è stata portata conoscenza di tutti i reparti dipendenti.

IL GENERALE Comandante Designato d'Armata F.to Robotti»

[46]

i campi di concentramento[modifica | modifica wikitesto]

«un vertice tenuto a Fiume il 23 maggio 1942, Mario Roatta annuncia l'appoggio di Mussolini alla linea dura dei generali: "Anche il Duce ha detto di ricordarsi che la miglior situazione si fa quando il nemico è morto. Occorre quindi poter disporre di numerosi ostaggi e di applicare la fucilazione tutte le volte che ciò sia necessario... Il Duce concorda nel concetto di internare molta gente - anche 20-30.000 persone." Ai primi di giugno Roatta scrive al Duce di "giudicare necessari campi di concentramento per ventimila persone" e prospetta l'idea di "assegnare le case dei ribelli per costituire nuclei rurali tutti italiani di ex combattenti".»

[47]

«A questo proposito lo storico sloveno Tone Ferenc ha consultato diverse fonti e cita tra le altre, il memoriale redatto dal tenente Luca Magugliani del comando del'XI Corpo d'Armata, che indica in 20.000 il numero dei civili sloveni internati. Secondo le stime di Ferenc, ricavate dall'analisi di documenti militari italiani, il numero più alto si verifica alla fine del 1942, a conclusione delle grandi offensiva antipartigiane, ed è attendibile che siano passati più di 25.000 tra sloveni e croati nei sette campi in questione.....Un documento del Ministero degli interni italiano, databile alla fine dell'agosto 1942, indica un complesso di 50 mila elementi circa, sgombrati dai territori della frontiera orientale in seguito alle operazioni di polizia in corso, di cui la metà donne e bambini

[48]



Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Crimini_di_guerra_italiani


Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

"Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani. Benito Mussolini, 1920]

deportati sull’isola di Arbe e in Italia

°Istituto Regionale per La Storia del Movimenti di Liberazione Nel Friuli Venezia Giulia fondato da Ercole Miani nel 1953[49] [50]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kersevan Alessandra [51] Lager italiani. Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili jugoslavi 1941-1943

%%bibliogafia dovuta a Tone Ferenc%%%


  • La provincia "italiana" di Lubiana: documenti 1941-1942, Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione fondato da Ercole Miani, Pubblicato da Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione, 1994

582 pagine

  • conRavel Kodrič, Damijan Guštin, Nevenka Troha , Neupogljivi zakon Rima: fasizem in osvobodilni boj primorskih Slovencev 1941-1943 : documenti La legge inflessibile di Roma : il fascismo e la lotta di liberazione degli Sloveni nella Venezia Giulia 1941-1943

Pubblicato da Društvo piscev zgodovine NOB, 2004 ISBN 961604933X, 9789616049337

  • con Pavel Kodrič Si ammazza troppo poco: condannati a morte, ostaggi, passati per le armi nella provincia di Lubiana ; 1941-1943 ; documenti

Pubblicato da Società degli scrittori della storia della Lotta di Liberazione, 1999 ISBN 9619026160, 9789619026168

  • La provincia 'italiana' di Lubiana, documenti 1941-1942 Studi e documenti

Di Tone Ferenc Pubblicato da Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione, 1994

  • L`amministrazione partigiana slovena civile e militare nella Venezia Giulia nell`autunno 1943 , Trieste , Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione
  • La storiografia sulla seconda guerra mondiale in Slovenia dopo il rovesciamento politico del 1990
  • La zona libera del IX Korpus d'Armata sloveno nella Venezia Giulia
  • Milizia volontaria per la sicurezza nazionale: MVSN
  • Satan, njegovo delo in smrt

Slovenci v zamejstvu: Pregled zgodovine 1918-1945

  • Milica Kacin-Wohinz, Tone Zorn

Pubblicato da Državna založba Slovenije, 1974

  • Con Mojca Širok, Ali H. ŽerdinFašisti brez krinke
  • kronologija naprednega delavskega gibanja na Slovenskem: (1868 - 1980)

Pubblicato da Delavska enotnost, 1981

  • Osvoboditev severovzhodne Slovenije in poslednji boj na Poljani

Pubblicato da Komunist, 1985

  • con Peter Kuhar, Metka Fujs, Aleksander Šiftar Petanjci - vrt spominov

Pubblicato da Komunist, 1985

  • Ljudska oblast na Slovenskem 1941-1945

Pubblicato da Partizanska knjiga, 1987

  • Kronologija naprednega delavskega gibanja na Slovenskem, 1868-1980: (1868 - 1980)Pubblicato da Delavska enotnost, 1981

Originale disponibile presso la la University of Michigan Digitalizzato il 10 mag 2007

  • Quellen zur nationalsozialistischen Entnationalisierungspolitik in Slowenien, 1941-1945: Viri Nacistični Raznarodovalni Politiki V Sloveniji, 1941-1945 Pubblicato da Založba Obzorja, 1980
  • con Martin Cregeen There is Not Enough Killing: Condemned to Death, Hostages, Shot in the Ljubljana Province, 1941-1943: Documents

Pubblicato da Institute for Contemporary History : Society of the Writers of the History of the Liberation War in Slovenia, 1999 ISBN 9619026179, 9789619026175

  • Nacistična raznarodovalna politika v Sloveniji v letih 1941-1945

Pubblicato da Založba "Obzorja,", 1968 Originale disponibile presso la la University of Michigan Digitalizzato il 13 lug 2006

  • Kapitulacija Italije in narodnoosvobodilna borba v Sloveniji jeseni 1943

Pubblicato da Zalozba "Obzorja,", 1967

  • con Aleksandra Frantar, Matej Okorn, Marija Počivavšek, Iris Zakošek, Andreja Rihter Razstava ob petdesetletnici konca druge svetovne vojne: Exhibition on the 50th Anniversary of the End of the Second World War

Pubblicato da Muzej novejše zgodovine, 1995


versione riveduta[modifica | modifica wikitesto]

ANTEFATTI FOIBE[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ [1]
  2. ^ La verità sulle foibe.Di Marco Ottanelli
  3. ^ Ecco il testo definitivo dell’analisi bilaterale pronta da otto mesi ma bloccata alla Farnesina e al ministero degli Esteri di Lubiana Corriere della Sera, mercoledì 4 aprile 2001, p. 13
  4. ^ Relazione della Commissione mista storico-culturale italo-slovena
  5. ^ La persecuzione antislava nella regione Giulia fino all'aggressione dell'Italia alla Jugoslavia
  6. ^ da crimini di guerra italiani
  7. ^ ANPI
  8. ^ La persecuzione antislava nella regione Giulia fino all'aggressione dell'Italia alla Jugoslavia
  9. ^ da crimini di guerra italiani
  10. ^ ANPI
  11. ^ La persecuzione antislava nella regione Giulia fino all'aggressione dell'Italia alla Jugoslavia
  12. ^ [http://www.anpipianoro.it/memoria%20commenti/orrore%20delle%20foibe.html da ANPI Pianoro a cura di Atos Benaglia Segretario ANPI Pianoro fonte Giacomo Scotti, giornalista e scrittore di Fiume/Rijeka - "Il Manifesto" 04/02/2005]
  13. ^ Trieste ha ospitato la mostra "Trieste. La porta di Sion", del ciclo "Shalom Trieste",testimonianza della grande presenza ebraica nella Mitteleuropa. La mostra riguardava l'emigrazione con partenza da Trieste di 150'000 persone della gente ebraica verso Israele che furono assititi e curati dalla popolazione di Trieste. Il nucleo principale erano foto di Riccardo Camerini donate dal fratello Raffaello Camerini al Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari di Firenze.Trieste la porta di Sion
  14. ^ La ribellione armata contro le forze di occupazione italo-tedesche
  15. ^ Visentin biografia
  16. ^ Visentin ha scritto parecchi libri su tema e zona
  17. ^ fotografia del coro di canti partigiani triestino intitolato a Pinko Tomazic
  18. ^ Commemorati i martiri di Opicina - TR Gennaio 1983 da ANED
  19. ^ NOMINATIVI SOTTOPOSTI ALLA COMMISSIONE D'INCHIESTA PER I PRESUNTI CRIMINALI DI GUERRA ITALIANI(situazione al 25 gennaio 1947)
  20. ^ gli aguzzini contano i prigionieri
  21. ^ Gaetano Collotti e L’ISPETTORATO SPECIALE DI PUBBLICA SICUREZZA
  22. ^ [2]
  23. ^ foto comprovanti comprovanti foto comprovanti da archivio personale di Giorgio Visentin
  24. ^ "Foibe" e "Deportazioni": gli antefatti
  25. ^ [ http://www.unionesegrate.it/ante2.html gli antefatti]
  26. ^ taglia sul comandante Premoli dall'archivio storico di Giorgio Visentin, che con Furlan, Carlo Màslo, Giovanni Pezza, Janez Kribar e Armido Fontanot fu uno dei primi organizzatori di bande partigiane. Premoli cadra' nel combattimento della valle del Vipacco a Gradiscutta il 23 febbraio , Armido Fontanoto appartiene alla storica famiglia antifascista dei Fontanot.Famiglia di antifascisti da ANPI Giovanni era cugino di Giacomo e Giuseppe Fontanot con i figli Licio e Armido mori' in un campo di concentramento germanico rea anche il padre di Vinicio, comandante del 3° Battaglione della "Brigata Proletaria" , nome di battaglia di "Petronio", la Brigata Proletria , forte di 1500 uomini in massima parte operai dei cantieri di Monfalcone combatte' assieme ai partigiani slavi nella Battaglia_di_Gorizia_(1943) La Brigata Proletaria non si arrende , il cugino Giacomo era figlio di Giuseppe, che nel 1923 aveva dovuto lasciare Ronchi in quanto antifascista , anche lui antifascista, aveva riparato in Francia , come molti antifascisti , con la moglie e Nerone suo figlio.I due fratelli entrarono nel Partito comunista francese ed avevano insegnato ai figli gli ideali di libertà.All'inizio della seconda guerra mondiale i fratelli furono portati al campo di concentramento di Gurs, dopo la disfatta della Franci fuggirono e ma furono ricatturati e ancora internati nel 1942 perche' parteciparono alla manifestazioneper il centocinquantenario della vittoria dei delle milizie rivoluzionarie a Valmy.Liberato dai maquis partecipa alla Resistenza francese fino a cadere in combattimento nel '44.
  27. ^ antefatti foibe '42
  28. ^ antefatti foibe '42foto notazioni di Gambara
  29. ^ antefatti foibe fine '42
  30. ^ Donne slovene fucilate dai nazisti con gia' preparate le casse per l'inumazione
  31. ^ CorsaInfinita sito dei bersaglieri
  32. ^

    «Gueli, Ispettore Generale. "Allorché mi convocò, il capo della Polizia mi chiarì che si trattava di salvaguardare la persona di Mussolini e di impedire, in tutti i modi, che i tedeschi lo rapissero. In tal caso, bisognava far fuoco sul prigioniero e far trovare un cadavere. Risposi che ero un uomo di battaglia non un assassino e allora lui mi disse che della bisogna erano stati incaricati i Carabinieri. Badoglio, volle conoscermi e a presentarmi al Capo del Governo provvide Senise. Il Maresciallo ripeté a me la consegna già data a Polito e io, come Polito, assicurai che l'avrei fedelmente e, occorrendo, personalmente eseguita. Nella notte, trascorsa insonne, però, presi la mia decisione: poiché la sorte, fra milioni d'ltaliani restati fedeli al Duce, dava a me l'occasione favorevole, dovevo fare di tutto per salvarlo. L'indomani, mi recai in Sardegna e constatai che, per clima e per sicurezza Mussolini si trovava molto male. Se gli inglesi avessero avuto notizia della sua presenza alla Maddalena, avrebbero potuto facilmente impadronirsene o seppellirlo sotto le macerie della villa con quattro cannonate delle loro navi"»

    CorsaInfinita sito dei bersaglieri
  33. ^ La "Brigata Proletaria" non si arrende
  34. ^ da ANPI
  35. ^ ricordando Tribuno da Carnia libera
  36. ^ La verità sulle foibe di Marco Ottanelli
  37. ^ cronologia
  38. ^ articolo su La Porta orientale
  39. ^ da ANPI
  40. ^ procama Roatta
  41. ^ da ANPI
  42. ^ proclama Roatta
  43. ^ da corsainfinita sito bersaglieri
  44. ^ proclama Roatta
  45. ^ proclama Roatta
  46. ^ proclama Roatta
  47. ^ [3]
  48. ^ [4]
  49. ^

    «L'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia, fondato nel 1953 da Ercole Miani, svolge un'intensa attività scientifica che riguarda le complesse problematiche del confine orientale e ha rapporti di collaborazione con studiosi sloveni, croati, austriaci e tedeschi. Le tematiche portanti della ricerca scientifica riguardano lo studio della Risiera di San Sabba e della deportazione dal territorio regionale e dall'Istria, i problemi dell'esodo e delle foibe...»

  50. ^ da ANPI 1941-1943: i regimi d'occupazione italiani in Jugoslavia a cura di Teodoro Sala in cui vengono citati come riferimento sia Istituto che Ferenc
  51. ^ storica, nello specifico si ocupa del novecento e degli avvenimenti accaduti sui confini orientali italiani , nel 1995 da alle stampe Porzûs provando a rinquadrare gli avvenimenti in in certo momento storico ed analoghe considerazione fara' monsignor Aldo Moretti , nel 2003 su indicazione del comune di Gonars si dedica a ricerca ed approfondimento degli accadimenti nel campo di concenramento fascista di Gonars scrivendo Un campo di concentramento fascista. Gonars 1942-1943. Nel 2005, su indicazione della Commissione europea e del Comune di Gonars, fa un documentario The Gonars Memorial 1942-1943: il simbolo della memoria italiana perduta. È coordinatrice della collana dal titolo “Resistenzastorica” facente capo alle edizioni KappaVubiografia Kersevan Alessandra

altro periodo rivisto[modifica | modifica wikitesto]

Occupazione della Jugoslavia[modifica | modifica wikitesto]

É in corso la seconda guerra mondiale. L’Italia alla fine dell’ottobre del 1940 ha attaccato la Grecia, a cui secondo lo slogan di Mussolini si sarebbero “spezzate le ossa”, ma i greci avevano contrattaccato ed erano penetrati in territorio albanese, la situazione diventa drammatica per gli italiani. Nell’aprile 1941 Hitler senza preavviso bombarda Belgrado ed invade la Jugoslavia, in rapida successione l'Ungheria e l’Italia appoggiano li tedeschi, iI corpo di armata italiano valica la frontiera giuliana. Gli jugoslavi sorpresi dalla rapidità e violenza dell’attacco non riescono ad organizzare la difesa, dopo pochi giorni i tedeschi occupano Belgrado, l'esercito jugoslavo si arrende, mentre Pietro II e il governo fuggono a Londra aviotrasportati dagli inglesi. Gli italiani annettono la provincia slovena di Lubiana ed il 21 Aprile 1941 il Fronte di Liberazione della Slovenia chiama alla Resistenza antifascista mentre sempre nella stessa zona nasce il Movimento di Ribellione fondato da ufficiali di indirizzo nazionalista e contadini di indirizzo politico centrista. Nel dicembre 1941 dimostrazione degli studenti dei ginnasi di Lubiana appoggiata dalla gran parte della popolazione slovena con cittadinanza italiana e' il germe da cui nasceranno, nel aprile 1943, le Brigate partigiane slovene "Simon Gregorcic" e "Ivan Gradnik. Il 5 maggio 1941 il partito comunista jugoslavo inizia la lotta armata contro i nazifascisti sotto la guida di Josip Broz Tito che sara' in seguito conosciuto come il Marescialo Tito. I tedeschi, occupata Zagabria, creano la cosidetta Croazia indipendente affidandone il governo ai nazifascisti ustascia comandati dal cosidetto führer dei Croati Ante Pavelic. Inizia un periodo di durissima repressione contro ortodossi e comunisti in primis e antifascisti in generale. Il giuramento degli ustascia recitava: «  "giuro, nel nome di Cristo, di sterminare con ogni mezzo e senza pietà , i partigiani e i contadini che li appoggiano, anche se fossero mio padre o mia madre"  » [10](tradotto da Giorgio Visintin). Ai piedi di un crocifisso con la sciabola a baionetta bomba, "Sipe" e rivoltella VIS 9 m/m dum-dum. Nel 1934 dagli Ustascia a Marsiglia, gli Ustascia avevano assassinato re Alessandro I, di Jugoslavia. Sempre in maggio viene creato, sotto controllo italiano, il regno di Croazia e ne diventa re il duca di Spoleto Ajmone di Savoia-Aosta denominato Tomislavo II ma lo stermino e la sistematica tortura applicata dagli Ustascia a danno di Serbi , Ebrei , Musulmani ed Ortodossi portano il duca a non accettare il trono .Nel luglio 1941 il futuro scrittore e uomo politico Giorgio Visintin scrive nel suo "Diario di Guerra", [12]da cui e' tratta buona parte della cronologia qui riportata, e' in villeggiatura presso la famiglia Furlan e diviene amico di Stojan Furlan, comunista e cattolico , che studia nel seminario di Trieste, dove essendo in contatto con studenti albanesi viene a conoscenza di quanto subiscono gli albanesi dall'invasione fascista. Visentin ha 12 anni e Stojan Furlan 17 anni fra i due amici vi e' un interscambio culturale sui problemi del marxismo oltre al pensare come strutturare organizzazione armata antifascista nella Jugoslavia. Giorgio accompagna l'amico piu' grande a visitare diversi villaggi del Carso, qui il seminarista incontra altri giovani che si vogliono opporre al nazifascismo, in seguito Stojan Furlan diverrà il comandante della prima formazione partigiana nella zona giuliana. Nel 1944 Visintin, quando non ha ancora compiuto 15 anni, abbandona studi e famiglia, entra nella Resistenza e compie numerose azioni contro i nazifascisti, assumendo come nome di battaglia "tempesta" e "lupo" , viene catturato 5 volte e 5 volte riesce a fuggire [11].

Mentre nell'autunno ""Foibe" e "Deportazioni": gli antefatti nel frattempo il Tribunale speciale fascista si sposta a Roma rinunciando alla sede di Trieste e "giudica" circa 60 imputati di terrorismo e comunismo ne consegue che nove son condannati a morte di cui cinque vengono passati per le armi : Pinko Tomazic[13], Viktor Bobek, Ivan Ivancic, Simon Kos, Ivan Vadnal il giorno seguente il "giudizio" presso poligono di tiro di Opicina .[14] NON RIESCOA CAPIRE COME INSERIRE questo CAPOVERSO (va sviluppato?) E IN CHE DATA IL TRIBUNALE SI SPOSTA A ROMA

Vedere se metterlonell'immediato i germanici attaccano in gran forze l'Unione Sovietica e Benito Mussolini invia soldati in aiuto di Hitler. Qui accade un fatto emblematico quando gli Alpini transitano per Gorizia che picchiano assai rudemente i gerarchi fascisti venuti a rendere loro pomposo omaggio in quanto son visti dai militari italiliani come dei gran imboscati e la questione non puo' passare sotto silenzio che neppure il PNF riesce a nascondere alla nazione . QUESTO ULTIMO CAPOVERSO MI SEMBRA FUORI TEMA.

si consolida Resistenza[modifica | modifica wikitesto]

Inizio organizzazione della Resistenza Armata Il Comando italiano nei Balcani, a capo di 650.000 uomini suddivisi in dieci Corpi d’Armata, aveva giurisdizione sull’Albania, il Kossovo, la provincia slovena di Lubiana, la Dalmazia, il Montenegro, la Grecia, parte della Bosnia e della Croazia. L’inizio delle azioni partigiane comportò l’inizio di una reazione oltremodo violenta che sfociarono in pesanti rastrellamenti con uccisioni di partigiani combattenti, la fucilazione di ostaggi, l’incendio e la spogliazione di paesi e la deportazione degli abitanti scampati alla morte. Quest’ultima … doeva servire a contrastare il sostegno che le popolazioni riservavano ai partigiani, e per attuarla si decise la creazione di di circa 40 campi di concentramento, essi. Ne fu promotore il generale Mario Robotti ed organizzatore il generale Angelo Bergonzi, ambedue iscritti, nella lista dei criminali di guerra presentata dalla Jugoslavia alla fine del conflitto. Gli italiani, agli ordini del generale Mario Roatta, altro iscritto nella lista dei criminali di guerra, riuscirono, considerando il numero totale degli abitanti delle zone occupate dai nazifascisti , a superare le stesse SS deportando circa 35 mila persone con molti bambini e donne. Incaricato dell’organizzazione delle deportazioni il generale Taddeo Orlando (anche lui nella lista degli indagati per crimini di guerra ). La vita nei campi fu oltremodo dura, in certi casi peggiore di quella dei lager nazisti in Polonia e Germania, dove se non era programmata l’eliminazione fisica dei prigionieri, lo scarso cibo, la sistemazione inumana in tende e le violenze dei carcerieri procurarono la morte di migliaia di deportati. Nella fattispecie nel campo di concentramento di Gonars n. 89 si e' riusciti nel dopoguerra a ridare il nome a solo 453 dei 7000 morti per mancanza di cibo e infezioni con un gran numero di donne e bambini : i piu' deboli, gli altri sono spariti nel "nulla" .[16] Ad Arbe vengono deportati circa 25000 persone fra fine '42 ed inizio 1943 e si avranno 1.345 decessi, 954 a Melada, 500 a Macula e Prevlaka. Tra questi non si sa se sono compresi anche quanti, internati come ostaggi, venivano di volta in volta prelevati per essere fucilati per rappresaglia ad azioni dei partigiani contro le truppe occupanti. A Gorizia nello stesso periodo vengono assassinati 130 antifascisti. Nel contempo Benito Mussolini formalizza a Trieste l' “Ispettorato Speciale di Polizia per la Venezia Giulia", l'ncarico di dirigerlo viene affidato a Giuseppe Gueli, Gaetano Collotti e Remigio Rebez. Questi aguzzini ed i loro coadiuvatori applicano sistematicamente la tortura da cui il gruppo prendera' il nome di "banda Collotti" [17]dal dirigente piu' "bravo" nell'applicare tale metodo. Verra' torturato dal Colotti Ercole Miani che nel proseguo rifiutera' la medaglia d'oro al valor militare proprio a causa di una medaglia di argento alla memoria data a Collotti eliminato immediatamente dopo la guerra dai partigiani. Nel febbraio 1942 il gruppo sotto il comando di Stojan Furlan inizia l'azione di guerriglia facendo saltare i binari nella piu' lunga galleria che attraversa il Carso in zona San Daniele del Friuli. Le autorità decidono di non divulgare la notizia per non mettere in luce che l'antifascismo diffuso fra la popolazione incomincia a passare all'azione militare. Il giorno del Corpus Domini del 1942 , Giovanni Premoli, ex ufficiale dell'esercito italiano, e Stojan Furlan attaccano il presidio della milizia fascista sempre a San Daniele, procurandosi le armi con cui viene costituita la prima Squadra d'Assalto partigiana. Stojan Furlan sara' uno dei comandanti delle Brigate partigiane nella Battaglia_di_Gorizia_(1943) , l'evento e' clamoroso e la compatezza anifascista della popolazione rende vane le indagini per la cattura dei responsabili dell'ardita azione malgrado sull'accaduto indaghino sia la questura di Trieste che i carabinieri . Agli attacchi dei partigiani l’Esercito italiano reagì con dei rastrellamenti, il più importante fu quello del che si sviluppò dal marzo al luglio 1942, nel corso del quale furono uccisi in combattimento 1.807 partigiani, 847 fucilati dopo la cattura, 167 i civili, tra cui 11 donne, assassinati. Alcuni brani di lettere di militari italiani danno idea del periodo e delle repressioni cruentissime scatenate: «  4 Luglio 1942Lorenzo Tamburini di Tuscania scrive:"...Cara Tota... non ti spiego che strage abbiamo fatto..."6 Luglio 1942Il soldato Luigi Fioravanti di Palombara Sabina scrive : "... Carissimi Genitori ...avemo fatto un macello...tutte le case bruciate..." ;8 Luglio 1942Antonio Modica scrive a Bice Modica di Genova:"... mi sento un boia, a furia di vedere barbarie incattivisco, non ho pietà nemmeno io adesso..."  » [18] e' ovvio che tali lettere non arriveranno mai ai destinatri perchè fermate dalla censura militare.

Note[modifica | modifica wikitesto]