'Ndrangheta in provincia di Vibo Valentia: differenze tra le versioni

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Versione delle 23:45, 18 nov 2019

'ndrangheta in Provincia di Vibo Valentia (in blu i locali e in arancione le 'ndrine) al 2018

La 'ndrangheta in provincia di Vibo Valentia è un fenomeno che nasce ad inizio '900 e perdura ancora oggi con l'egemonia della 'ndrina dei Mancuso sull'area. A causa delle numerose e consistenti operazioni delle forze dell'ordine contro tale cosca sul territorio stanno emergendo altre cosche minoritarie che tentano di prendere gli spazi lasciati vuoti dai Mancuso[1][2]. I Mancuso hanno propensioni a livello nazionale (il locale di Mariano Comense) e a livello internazionale per il narcotraffico[2]. Le famiglie vibonesi hanno subito l'influenza degli Arena di Isola Capo Rizzuto e dei Grande Aracri di Cutro[3][4][5][6][7].

Struttura

locali di 'ndrangheta in Provincia di Vibo Valentia

Nel vibonese la 'ndrangheta, come nel resto della regione è suddivisa in locali e tradizionalmente la loro sovrastruttura di riferimento è la Piana.

Alcuni locali della zona delle Serre calabresi come quello di Serra San Bruno, Fabrizia e Nardodipace vengono gestiti direttamente dal Crimine, come emerge dalle intercettazioni di Domenico Oppedisano dell'operazione Crimine del 2010 e quindi particolari problematiche inerenti ad essi ed alle loro propaggini in Germania e Svizzera possono venire risolte in seno ad esso, come avvenuto tra il 2012 e il 2015 tra il locale di Singen (Baden-Württemberg in Germania) facente riferimento al locale di Fabrizia[8] (di cui però il capo Bruno Nesci faceva riferimento alla società di Rosarno e al Crimine di San Luca[9][10]) e di Frauenfeld (Canton Turgovia in Svizzera) anch'essa facente riferimento a Fabrizia[11] [12].

Secondo il pentito Andrea Mantella ci sono persone intranee ai Fiarè, Vallelunga, Lo Bianco e Mancuso che possiedono la dote apicale di medaglione[13].

Elenco locali

  • Locale di Fabrizia (il cui capo locale è stato fino al suo omicidio nel 2003 Umberto Maiolo[14], poi Giuseppe Antonio Primerano fino al 2010; dipende direttamente dal Crimine[15].
  • Locale di Cassari di Nardodipace[16][17]
  • Società di Piscopio (frazione di Vibo Valentia)[18]

Nato tra il 2009 e il 2010 nel ristorante la Marinella di Pizzo Calabro per volere di membri di 'ndrangheta di Siderno e del torinese. Giuseppe Salvatore Galati detto "Pino u Ragioneri" sarebbe il capo società mentre Michele Fiorillo, detto “Zarrillo” il “contabile” (condannato a 8 anni nel processo Crimine). Tra gli altri esponenti si annoverano: Rosario Battaglia, Nazzareno Fiorillo, detto "U Tartaru" (secondo il pentito Moscato capo del locale ma con ancora nessuna evidenza giudiziaria) e Raffaele Moscato (pentito, aveva la dote di vangelista). Dalle operazioni Minotauro e Crimine si evince che il locale ha solidi contatti con i Pelle di San Luca, gli Aquino di Marina di Gioiosa Jonica e i Commisso di Siderno[19]

  • Locale di Santa Domenica di Ricadi, creato dai Libri ma guidato dai Carone viene menzionato per la prima volta da Francesco Fonti. Grazie al processo Peter Pan del 2017 e all'operazione Libro nero del 2019 sai ricostruiscono le ultime vicende dove vendono i La Rosa tentare di impossessarsi del locale[20][21]
  • Locale di Serra San Bruno[22][23]
  • Locale di Spilinga (ipotizzato)
  • Locale di Vibo Valentia[24]
  • Locale dell'Ariola (Gerocarne) (composto dalle 'ndrine Altamura, Emanuele, Gallace, Loielo, Maiolo)[25][26]. Il cui capo sarebbe stato Antonio Altamura condannato a 16 anni dalla Corte d'Appello di Catanzaro nel gennaio 2017 nel processo Luce nei Boschi[27][28]
  • Locale di Limbadi
Locali in Provincia di Vibo Valentia
Locale 'ndrine capo locale/società note
Locale di Ariola Altamura, Emanuele, Gallace, Loielo, Maiolo Antonio Altamura[28] Esistente almeno dagli anni '70 ha influenze a Ariola di Gerocarne, Sorianello, Soriano Calabro, Vazzano, Pizzoni, Arena, Acquaro e Dasà[28]. ( processo Luce dei Boschi - 2017[28] )
Locale di Fabrizia Giuseppe Antonio Primerano Fino al 2003 era capo locale Umberto Maiolo, fino al 2010 Giuseppe Antonio Primerano op. Crimine 2010)[15]. Hanno contatti con la società di Frauenfeld in Svizzera[15].
Locale di Limbadi[29] Mancuso Antonio Mancuso
Locale di Sant'Onofrio[30] Bonavota[30] Pasquale Bonavota Esistente dal 2012[30]
Locale di Santa Domenica di Ricadi[21] Carone[21] (Mancuso[21]), Libri[21], La Rosa[21] Nato negli anni '80
Locale di Serra San Bruno Vallelunga[23], Bruno[23], Chiefari[23], Iozzo[23], Lentini[23], Procopio[23], Sia[23], Vallelunga[23] ? Fino al 2009 il boss era Damiano Vallelunga, il locale sarebbe composto da 7 'ndrine con influenza nei comuni di Serra San Bruno, Torre di Ruggiero, Chiaravalle, Soverato (CZ), San Sostene (CZ) e Vallefiorita (CZ) (Processo Crimine del 2010 e op. Showdown 3 del 2017[23])
Società di Piscopio Altamura[19], Emanuele[19], Gallace[19], Loielo[19], Maiolo[19] Giuseppe Salvatore Galati[19] Nato negli anni '80, chiuso intorno al 2000 e riaperto nel 2009 (Operazione Crimine del 2010, operazione Minotauro del 2011 e operazione Rimpiazzo del 2019)[19]

Elenco 'ndrine

Storia

La storia della 'ndrangheta vibonese è dominata dai Mancuso di Limbadi fin dall'inizio del '900 quando ancora la provincia di Vibo Valentia non era stata istituita. Nel 1903 la corta d'appello delle Calabrie condannò Vincenzo Mancuso e altre 12 persone a Monteleone (attuale Vibo Valentia) per associazione a delinquere[1]. Col tempo dal vibonese sono riusciti ad insediarsi anche in Lombardia nel comasco e nel Friuli Venezia Giulia, ma anche a Torino e Parma.

Anni '60 - La faida dei boschi

Negli anni '60 scoppia la cosiddetta Faida dei boschi tra i Vallelunga-Turrà e gli Emanuele che si protrasse a fasi alterne sin al 1988 in cui vinsero definitivamente i primi. Nel 1998 però venne ucciso anche il pentito Pasquale Turrà che aveva confessato tutti particolari di questa lunga guerra.

I Lo Bianco a Vibo Valentia iniziano ad espandersi a scapito dei Pardea.

Anni '70 - I Mancuso potenza emergente e la faida di San Gregorio d'Ippona

I Mancuso, benché esistenti sin da inizio secolo emersero nel 1977 dopo la morte del boss Antonio Zoccali di Vibo Valentia: supportarono la 'ndrina dei Fiarè di San Gregorio d'Ippona durante la faida contro la famiglia Pardea di Vibo Valentia. I Fiarè vincono e i Mancuso in virtù delle loro alleanze con le famiglie reggine della piana di Gioia Tauro: i Piromalli di Gioia Tauro e i Pesce di Rosarno rafforzano la loro egemonia criminale sul territorio.

Anni '80

Lo scioglimento di Limbadi

Limbadi fu il primo comune d'Italia sciolto per mafia nel 1983: anche se ancora non esisteva la legge contro le infiltrazioni mafiose negli enti locali, a sciogliere l'ente fu l'allora presidente della repubblica Sandro Pertini perché risultò primo degli eletti della lista civica Ramoscello d' olivo il Capubastuni Francesco Mancuso conosciuto e temuto in tutto il territorio calabrese come "Don Ciccio", latitante durante la campagna elettorale e al momento del voto, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza con precedenti penali per vari reati, inoltre all'interno del consiglio comunale risultavano eletti soggetti ritenuti pienamente inseriti nell'organizzazione criminale del Mancuso. Il consiglio venne pertanto sciolto per motivi di ordine pubblico ad appena una settimana di distanza dalle elezioni amministrative[40].

L'appoggio dei Mancuso ai Chindamo nella faida di Laureana

In questo periodo fino agli anni '90 si perpetrerà la faida di Laureana di Borrello tra i Albanese-Cutellè-Tassone e i Chindamo-Lamari-D'Agostino che coinvolgerà anche i Mancuso e i Piromalli-Molè entrambi alleati dei primi[34]. La faida scoppiò perché né uno schieramento né l'altro erano d'accordo col vecchio capobastone Giuseppe Gullace. I Mancuso Piromalli-Pesce appoggiavano il primo gruppo, e i Bellocco appoggiavano il secondo gruppo[41].

Anni '90

Continuazione della faida di Laureana

Nel 1991 il boss Giuseppe Mancuso ordina l'omicidio di Vincenzo e Antonio Chindamo; l'11 maggio Pasquale Pititto e Michele Iannello di San Giovanni in Mileto compiono il fatto uccidendo però solo il primo[34].

I Bellocco constatando l'inconclusione della faida danno inizio alle trattative con la parte avversa e viene stabilito che agli Albanese viene affidato Acquaro, Candidoni, Dinami, Melicucco, Serrata e San Pietro di Caridà, ai Chindamo-Lamari Laureana di Borrello[41].

La faida di Sant'Onofrio

Negli anni '90 per un furto di bestiame scoppia la cosiddetta faida di Sant'Onofrio Tra i Bonavota e i Petrolo[42][43][44].

Il 3 gennaio 1991 viene ucciso Domenico Moscato vicino ai Petrolo, solo 3 giorni dopo il 6 gennaio 1991 viene compiuta una strage (nota come strage dell'epifania o Massacro della befana[44]) da un commando della cosca Petrolo contro i Bonavota in piazza Umberto I a Sant'Onofrio lasciando 2 morti e nove feriti innocenti[45]. Nella faida intervennero contro i Bonavota anche i Mancuso, i quali avrebbero fornito armi alla fazione opposta per affiliare esponenti dei Matina-Petrolo. Rosario Fiaré dell'omonima 'ndrina di San Gregorio d'Ippona tento di riappacificare i due fronti ma senza esito. Il 10 giugno 1992, l'ultimo atto a Zingonia (Bergamo): Viene ucciso Fedele Cugliari, braccio destro del boss Vincenzo Petrolo

L'omicidio di Rocco Maiolo boss di Acquaro

L'ex pentito Michele Iannello raccontò nel 2013 che ad uccidere nel 1990 il boss di Acquaro Rocco Maiolo fu Salvatore Maiolo di Fabrizia su ordine di Giovanni e Vincenzo Loielo di Gerocarne e col permesso del boss di San Gregorio d'Ippona Rosario Fiarè[37][46].

Anni 2000 - L'emergere dei La rosa, la nuova faida dei boschi

Lo stesso argomento in dettaglio: Faida dei boschi.

Nell'area di Tropea, Ricadi e poi anche di Parghelia, Zambrone, Briatico, Porto Salvo, Vibo Marina e Pizzo Calabro è emersa negli ultimi anni la compagine dei La Rosa alleata dei Mancuso, come descritto nell'operazione Odissea del 2006[1] La cosca sarebbe coinvolta nell'ottenimento di finanziamenti pubblici, nella gestione di strutture ricettive e nella gestione dei rifiuti solidi urbani. Nella provincia sono alleate dei Mancuso anche altre ndrine come i Lo Bianco di Vibo Valentia.

Nel 2002, viene ucciso Santo Panzarella, reo di avere una relazione con la moglie del boss Rocco Anello di Filadelfia. Ancora oggi, nel 2016 la madre Angela Donato chiede chiarezza sull'omicidio e uno dei due esecutori si pente[47]. La storia viene raccontata anche nel programma "Lady 'ndrangheta" di SkyTg24 del 2015[48].

Tra il 2009 e il 2012 riscoppia la neo-faida dei boschi che vede coinvolti il gruppo Vallelonga delle serre vibonesi in contrapposizone ai Ruga-Leuzzi che a catena fa scoppiare una guerra anche nel catanzarese tra Sia-Procopio-Lentini ai Todaro-Chiefari. Terminano entrambe tra il 2011 e il 2012 per l'intervento delle forze dell'ordine con le tre operazioni: Showdown, Showdown 2 e confine.

Anni 2010

Annullamento delle processioni pasquali a Sant'Onofrio e Stefanaconi

Nel 2010, a seguito delle direttive del vescovo di Mileto, Luigi Renzo che vietava la possibilità ad esponenti di 'ndrangheta di portare a spalle statue per la processione e la trafizionale affruntata di Pasqua del vescovado, il priore della confraternita del Santissimo Rosario di Sant'Onofrio Michele Virdò viene intimidito con colpi di arma da fuoco contro il cancello di casa. Si decide quindi di sospendere la tradizionale affruntata e di rinviare la processione alla domenica successiva di Pasqua. All'affruntata rinviata era presente anche il vescovo[49].

Nel 2014, la processione viene invece completamente annullata dal vescovo insieme alla processione di Stefanaconi perché alcuni non volevano accettare che le statue venissero portate in spalla solo da membri della protezione civile e perch già si era trovato un meccanismo di estrazione per divenire portatori. Il vescovo ha deciso poi di celebrare in prima persona la messa di Pasqua a Sant'Onofrio[50]. Dal 2015 viene di nuovo ripristinata[51].

L'operazione Decollo

La faida di Stefanaconi

Lo stesso argomento in dettaglio: Faida di Stefanaconi.

Nel 2011 scoppia una faida tra Piscopisani e Patania di Stefanaconi conclusasi nel 2012 con l'intervento di diverse operazioni delle forze dell'ordine tra cui l'operazione Gringia.

Lo scioglimento di San Calogero

Nel 2013 viene sciolto il consiglio comunale di San Calogero[52].

Le ultime operazioni contro i Mancuso

Il 14 gennaio 2014 si conclude a Milano, l'operazione "Tamburo", iniziata nel 2009 che ha portato all'arresto per traffico di droga di 13 persone, presunte affiliate ai Mancuso, Barbaro-Papalia e agli Ursino-Macrì. Gli arrestati erano residenti a Cesano Boscone e Cisliano[53][54].

Il 12 settembre 2014 viene arrestato a Puerto Iguazú al confine tra Brasile e Argentina Pantaleone Mancuso detto l'ingegnere ricercato da aprile. Accusato di tentato omicidio[55].

Il 28 ottobre 2014 si conclude l'operazione quadrifoglio del ROS dei Carabinieri che porta all'arresto di 13 persone per associazione mafiosa e altri crimini. Le 'ndrine colpite sarebbero i Galati ubicati a Cabiate in Provincia di Como e i Mancuso di Limbadi del Locale di Mariano Comense con a capo Salvatore Muscatello (già condannato nel processo infinito)[56].

L'operazione Overing, iniziata nel 2005 ha portato all'arresto di 44 persone tra cui persone legate ai Mancuso, in collaborazione con un gruppo criminale albanese di Fiano Romano per traffico internazionale di cocaina. La droga proveniva dal Cile, Venezuela e Colombia e grazie anche al broker ndranghetista Domenico Trimboli pentito dal 19 marzo 2015. L'incontro con i narcos per l'accordo sullo scambio avveniva invece in Spagna. In Calabria, a Spilinga c'era la raffineria per recupera la cocaina liquida impregnata in partite di vestiti o allo stato solido in piastrelle per pavimenti. Gli albanesi almeno una volta hanno tenuto in ostaggio un vibonese come garanzia del traffico[57][58].

Il 20 aprile 2016 si conclude l'operazione Costa pulita di Carabinieri, Finanza e Polizia di Stato contro i Mancuso ed in particolare la figura del boss Pantaleone Mancusoche pianificava tutto da un bar di Nicotera, e le 'ndrine Accorinti, La Rosa e Grande che gestivano con soldi illegali anche i traghetti turistici per le isole Eolie. C'è stato un sequestro di beni di 70 milioni di euro. Gli Accorinti a Briatico avrebbero poi influenzato la festa tradizionale religione del paese che si svolge ogni 16 luglio della Madonna del Monte Carmelo. Viene infine accusato di corcorso esterno in associazione mafiosa Andrea Niglia, presidente della Provincia di Vibo Valentia e sindaco di Briatico[59].

Il 25 gennaio 2017 si conclude l'operazione Stammer che chiede l'arresto di 54 persone e di cui 42 effettivamente arrestate accusate a vario titolo di associazione a delinquere, tra cui presunti affiliati dei Fiarè, dei Pititto-Prostamo-Iannello di Mileto e un gruppo di San Calogero e traffico internazionale di stupefacenti con il sequestro del più grande carico, 8 tonnellate di cocaine, mai eseguito in Italia. Il traffico partiva della Colombia per giungere poi nei porti di Genova, Gioia Tauro e Napoli, attraverso la Spagna ed i Paesi Bassi per poi essere redistribuita in ben 15 regioni d'Italia tra cui anche Sicilia e Campania dove le locali organizzazioni pavrebbero provvisto allo spaccio ma veniva a anche redistribuita nel Regno Unito[38][60][61].

Il 9 aprile 2018 viene ucciso in contrada Cervolaro a Limbadi Matteo Vinci con una bomba esplosa nella sua Ford Fiesta. Secondo le primissime fonti, non confermate, l'omocidio potrebbe risalire ad una richiesta di acquisto di un terreno nei confronti di Francesco, padre del defunto da parte di Sara Mancuso sorella di Giuseppe, Francesco, Pantaleone e Diego Mancuso[62]. Le indagini sono ancora in corso.

Lo scioglimento di Limbadi, Briatico e San Gregorio d'Ippona

Il 6 marzo 2018 i Carabinieri di Vibo Valentia con l'operazione Nemea arrestano a Filandari presunti elementi dei Soriano tra cui di nuovo scatta il mandato di fermo per il presunto attuale capo 'ndrina Leone Soriano, tra le accuse detenzione di armi e droga, minacce[63][64]. Sembrerebbe dall'inchiesta che i Soriano avrebbero pianificato un omicidio nei confronti del presunto boss Giuseppe Accorinti da quando quest'ultimo scelse di risiedere a Filandari e sentita questa azione come una minaccia per la 'ndrina[65]. Tra gli arrestati anche Emanuele Mancuso figlio di Pantaleone Mancuso dell'omonima 'ndrina che da luglio 2018 decide di collaborare[66][67][68].

Il 27 aprile 2018 il Ministro dell'interno Marco Minniti a seguito della relazione del prefetto Guido Longo scioglie il comune di Limbadi in quanto a rapporti di legame di parentella diretta e acquisita con esponenti dei Mancuso, ed in particolare di Pantaleone Mancuso (morto nel 2015)[69].

L'8 maggio 2018 il consiglio dei ministri decide di sciogliere i comuni di San Gregorio d'Ippona e Briatico, quest'ultimo con sindaco il presidente della Provincia di Vibo Valentia[70].

Il 12 luglio 2018 si conclude l'operazione Via col vento che porta all'arresto di 13 persone presunte sodali delle 'ndrine Paviglianiti, Mancuso, Anello e Trapasso che volevano infiltrarsi negli appalti di costruzione dei parchi eolici della città metropolitana di ReggioCalabria e delle provincie di Crotone, Vibo Valentia e Catanzaro e accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione e illecita concorrenza[31][32]. Tra gli arrestati anche il sindaco di Cortale (CZ)[31].

Il 18 marzo 2019 si conclude l'operazione Carminus contro un sodalizio di 'ndrangheta riconducibile ai Bonavota composto da 16 persone operante nella provincia di Torino, in particolare a Carmagnola e Vibo Valentia almeno dal 2012. Sono accusati a vario titolo di traffico di droga, gestione illecita di slot machine, fatture false e associazione mafiosa[71][72][73].

Amministrazioni comunali sciolte

ASL sciolte

In base all'art. 143 T.U.E.L., dal 1991 sono state sciolte tre aziende sanitarie calabresi per infiltrazioni della 'ndrangheta.

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s Gratteri 2006.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u Forgione 2008.
  3. ^ ‘Ndrangheta: i legami fra il clan Bonavota ed i crotonesi svelati da Andrea Mantella, in ilvibonese.it, 8 gennaio 2017. URL consultato il 9 gennaio 2017.
  4. ^ ‘‘Ndrangheta: operazione “Jonny”, i legami fra crotonesi e vibonesi svelati dal pentito Moscato, in ilvibonese.it, 15 maggio 2017. URL consultato il 16 maggio 2017.
  5. ^ ‘Ndrangheta: il crotonese Paolo Lentini compare d’anello del piscopisano Rosario Battaglia, in ilvibonese.it, 16 maggio 2017. URL consultato il 17 maggio 2017.
  6. ^ ‘Ndrangheta: l’aeroporto di Crotone per i traffici di droga con i vibonesi, in ilvibonese.it, 16 maggio 2017. URL consultato il 17 maggio 2017.
  7. ^ ‘Ndrangheta: l’operazione “Jonny” ed i summit nelle Serre vibonesi, in ilvibonese.it, 27 maggio 2017. URL consultato il 28 maggio 2017.
  8. ^ Anche i "tedeschi" di Singen conoscevano Oppedisano, in gazzettadelsud.it, 3 giugno 2013. URL consultato il 22 ottobre 2015.
  9. ^ ‘Ndrangheta ‘clonata’ in Svizzera e Germania, blitz nella notte: 10 arresti, in CN24tv.it, 7 luglio 2015. URL consultato il 22 ottobre 2015.
  10. ^ La ‘ndrangheta non ha confini: ‘ndrine clonate anche in Germania, in strill.it, 7 luglio 2015. URL consultato il 22 ottobre 2015.
  11. ^ 'Ndrangheta, scoperta cosca in Svizzera, 18 fermi: "A Frauenfeld da 40 anni", in repubblica.it, 22 agosto 2014. URL consultato il 22 ottobre 2015.
  12. ^ Ordinanza Crimine del 2010
  13. ^ ‘Ndrangheta: i legami fra i clan Lo Bianco e Alvaro spiegati dal pentito Mantella, in ilvibonese.it, 23 maggio 2018. URL consultato il 10 aprile 2019.
  14. ^ a b Processo Domino, Il pentito Taverniti parla in Aula del ruolo di Loielo e dei clan di Fabrizia – Il testimone riconosce nelle foto mostrate dal pm molte persone affiliate alle cosche delle Serre, in calabrianotizie.it, 5 marzo 2010. URL consultato il 25 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2017).
  15. ^ a b c 'Ndrangheta, scoperta cosca in Svizzera, 18 fermi: "A Frauenfeld da 40 anni", su repubblica.it, 22 agosto 2014. URL consultato il 23 novembre 2014.
  16. ^ ‘Ndrangheta: individuati “locali” in Germania, Canada, Australia. LE INTERCETTAZIONI, in CN24tv.it, 8 marzo 2011. URL consultato il 22 ottobre 2015.
  17. ^ Operazione Crimine del 2010, p. 1479
  18. ^ Operazione Crimine del 2010, p. 1501
  19. ^ a b c d e f g h ‘Ndrangheta: il pentito Moscato e la genesi di un nuovo e potente gruppo mafioso, in zoom24.it, 19 febbraio 2016. URL consultato il 20 febbraio 2016.
  20. ^ Operazione Libro del 2019
  21. ^ a b c d e f Clan e strategie: l’interesse della ‘ndrangheta per Santa Domenica di Ricadi, in ilvibonese.it, 4 agosto 2019. URL consultato il 6 settembre 2019.
  22. ^ Operazione Crimine del 2010, p. 1508
  23. ^ a b c d e f g h i j La ‘Ndrangheta e il grande business della Trasversale delle Serre, in corrieredellacalabria.it, 11 gennaio 2017. URL consultato il 17 novembre 2018.
  24. ^ Il Crimine 2: la 'ndrangheta internazionale. 41 arresti, in Strill.it.
  25. ^ Notizie locali - Nardodipace Archiviato l'8 agosto 2014 in Internet Archive.
  26. ^ http://www.calabrianotizie.it/mafia-ariola-nei-boschi-delle-serre-affari-feroci-faide-negli-anni-consumate-vere-proprie-guerre-fra-gruppi-contrapposti-sanguinari-gli-scontri-dei-loielo-con-maiolo-poi-con-gli/ Archiviato il 14 luglio 2018 in Internet Archive. La mafia di Ariola, nei boschi delle Serre affari e feroci faide – Negli anni consumate vere e proprie guerre fra i gruppi contrapposti: sanguinari gli scontri dei Loielo con i Maiolo e poi con gli Emanuele. Nel 1989 l'agguato a Vincenzo Loielo ('47) segna l'inizio delle ostilità caratterizzate da omicidi e stragi
  27. ^ Operazione "Luce nei boschi" contro clan vibonesi, in quotidianodelsud.it, 21 luglio 2016. URL consultato il 25 gennaio 2017.
  28. ^ a b c d ‘Ndrangheta: per la Cassazione nelle Preserre vibonesi domina il “locale di Ariola”, in ilvibonese.it, 17 novembre 2018. URL consultato il 17 novembre 2018.
  29. ^ ‘Ndrangheta: operazione “Dinasty 2”, assolto il boss Antonio Mancuso, in ilvibonese.it, 13 aprile 2018. URL consultato il 13 aprile 2018.
  30. ^ a b c ‘Ndrangheta: “Carminius”, le accuse inedite del pentito Mantella contro i Bonavota, in ilvibonese.it, 19 marzo 2019. URL consultato il 20 marzo 2019.
  31. ^ a b c 'Ndrangheta, i parchi eolici della Calabria in mano ai clan: 13 arresti. Anche il sindaco considerato "vittima", in repubblica.it, 212 luglio 2018. URL consultato il 12 luglio 2018.
  32. ^ a b ‘Ndrangheta, infiltrazioni delle cosche nei lavori per costruire parchi eolici in Calabria: 13 arresti, anche un sindaco, in ilfattoquotidiano.it, 12 luglio 2018. URL consultato il 12 luglio 2018.
  33. ^ ‘Ndrangheta: lo scontro fra i clan Cracolici e Bonavota nei verbali inediti del pentito Costantino, in ilvibonese.it, 29 luglio 2018. URL consultato il 29 luglio 2018.
  34. ^ a b c ‘Ndrangheta, carcere duro per il boss in carrozzina (VIDEO) pubblicazione = lacnews24.it, 13 marzo 2018. URL consultato il 13 marzo 2018.
  35. ^ ‘Ndrangheta, Mantella accusa: «Il clan dei Piscopisani voleva uccidere il boss di Zungri», in ilvibonese.it, 8 settembre 2019. URL consultato l'8 settembre 2019.
  36. ^ ‘Ndrangheta: processo “Bagliore”, sei ergastoli a Milano per i vibonesi, in ilvibonese.it, 15 ottobre 2018. URL consultato l'8 settembre 2019.
  37. ^ a b Ndrangheta: faide e omicidi nel racconto del pentito Iannello, in cn24tv.it, 2 dicembre 2013. URL consultato il 25 gennaio 2017.
  38. ^ a b Maxi operazione antidroga: 54 ordini di cattura, sequestrati otto tonnellate di cocaina e beni per otto milioni, in repubblica.it, 24 gennaio 2017. URL consultato il 25 gennaio 2017.
  39. ^ BLITZ CONTRO LA ' NDRANGHETA, in repubblica.it, 29 giugno 1984. URL consultato il 18 novembre 2019.
  40. ^ a b MANETTE AL BOSS: FU IL PRIMO DEGLI ELETTI NEL SUO COMUNE, in repubblica.it, 10 agosto 1985. URL consultato il 27 aprile 2018.
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  42. ^ 6 gennaio 1991 Sant'Onofrio (VV). Francesco Augurusa, 45 anni, e Onofrio Addesi, 38 anni, vittime incolpevoli di una faida famigliare per il controllo del territorio. Nella sparatoria furono ferite altre 10 persone., in http://vittimemafia.it/. URL consultato il 25 gennaio 2017.
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Bibliografia

Voci correlate