Autostrade per l'Italia

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Autostrade per l'Italia
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La sede centrale di Autostrade per l'Italia a Roma
StatoItalia (bandiera) Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione2003 a Roma
Fondata daIRI (come Società Autostrade Concessioni e Costruzioni S.p.A.)
Sede principaleRoma
GruppoCassa Depositi e Prestiti (azionista di controllo)
ControllateSAT, Autostrade Meridionali, SITMB, Tangenziale di Napoli, RAV, Pavimental
Persone chiave
SettoreGestione di tratte autostradali
Fatturato4,175 miliardi di (2022[2])
Utile netto1.130 milioni di (2022[2])
Dipendenti7350 (2018)
Slogan«Autostrade è quello che facciamo, per l’Italia è perché lo facciamo.»
Sito webwww.autostrade.it
Logo utilizzato dal 2003 fino al 3 ottobre 2024.

Autostrade per l'Italia S.p.A. (in sigla Aspi) è una società per azioni italiana, nata originariamente come società di proprietà pubblica facente capo all'IRI, privatizzata nel 1999, costituita nella forma attuale nel 2003 e ritornata società di proprietà statale dopo 22 anni, nel 2021.

Ha come attività la gestione in concessione di tratte autostradali, nonché lo svolgimento della relativa manutenzione.

Dopo essere stata per ventidue anni una società privata, controllata da una holding della famiglia Benetton, nel maggio 2021 è ritornata pubblica:[3] fa parte di Holding Reti Autostradali S.p.A., che ne possiede l'88,06% del capitale sociale e che fa riferimento a Cassa depositi e prestiti (51,0%), Blackstone Infrastructure Partners (24,5%) e Macquarie Asset Management (24,5%).

Nel 1950 fu costituita dall'IRI la Società Autostrade Concessioni e Costruzioni S.p.A., per partecipare alla ricostruzione post bellica dell'Italia insieme ad altri gruppi industriali.

Nel 1956 fu firmata la prima Convenzione tra Anas e la Società Autostrade, che prevedeva che la Società Autostrade co-finanziasse assieme ad Anas la costruzione e la gestione dell'Autostrada del Sole Milano - Napoli, poi inaugurata nel 1964.

Prima evoluzione del Gruppo

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Nel 1982 in seguito all'aggregazione di più società Concessionarie autostradali viene costituito il gruppo Autostrade S.p.A.

Il 1987 è l'anno in cui Autostrade Concessioni e Costruzioni S.p.A. viene quotata presso la Borsa Italiana, nel listino Mib30.

Nel 1990 Autostrade introduce il Telepass, il primo sistema al mondo su larga scala per il pagamento dinamico del pedaggio.

Nel 1992 il gruppo partecipa al primo progetto di autostrada a pedaggio nel Regno Unito, la M6 Toll di Birmingham, che entrerà in esercizio nel 2003. Nel 1995 la Società realizza la prima autostrada a pedaggio finanziata con risorse private negli Stati Uniti d'America, la Dulles Greenway, in Virginia.

Nel 1997 viene firmata la nuova Convenzione tra Anas S.p.A. e Autostrade S.p.A., che prevede l'estensione della Concessione dal 2018 al 2038.

Nel 2002 Autostrade vince una gara internazionale indetta dal governo austriaco per creare un sistema di telepedaggio elettronico non-stop per i mezzi pesanti. Il sistema, completato ed attivato nel 2004, è gestito dalla società Europass.

La privatizzazione

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Il processo di privatizzazione è stato perfezionato nel marzo del 2000. In lizza c'erano la cordata guidata da Schemaventotto S.p.A. (Edizione Partecipations al 60%, Fondazione CRT con il 13,33%, Acesa Italia con il 12,83%, Assicurazioni Generali e Unicredito Italiano entrambe al 6,67% e Brisa International SGPS S.A. con lo 0,50%[4]) ed un secondo raggruppamento trainato dalla banca d'affari australiana Macquarie che però si ritirò all'ultimo[5].

Al Gruppo IRI, che era l'azionista di riferimento (86% del capitale sociale, con il restante 14% quotato in borsa[6]) subentra quindi, con il 30% del capitale, Schemaventotto[6] dai quali è pervenuta l'unica offerta vincolante di acquisto per il pacchetto azionario[6], versando a IRI 5.050 miliardi di lire[7]; il restante 56% del pacchetto azionario allora posseduto dall'IRI viene destinato al mercato borsistico attraverso un'offerta pubblica di vendita[6] che ha permesso di ricavare 8.750 miliardi di lire, per un incasso complessivo per IRI di 13.800 miliardi di lire[8][9].

Il "Progetto Mediterraneo"

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Gli azionisti di riferimento di Schemaventotto sul finire dell'anno 2002 annunciarono la volontà di consolidare la propria quota di possesso di Autostrade S.p.A. nell'ambito del "Progetto Mediterraneo" finalizzato alla crescita di un operatore autostradale paneuropeo.

Autostrade fu così oggetto di Offerta Pubblica di Acquisto totalitaria da parte di Newco28 (controllata di Schemaventotto) nel gennaio 2003[10], tramite un'operazione di leveraged buyout: la liquidità necessaria per l'acquisizione fu reperita da Newco28 facendo ricorso al sistema creditizio e, successivamente, il debito fu trasferito da Newco28 ad Autostrade, a seguito di fusione per incorporazione[11][12].

Nello specifico l'O.P.A. tenutasi tra il 20 gennaio e 21 febbraio 2003, si concluse con successo consegnando a Newco28 il 53,8% del totale delle azioni di autostrade. L'O.P.A. si prefissava il raggiungimento, come condizione inverante, di almeno il 66,7% dell'intero capitale sociale ordinario di Autostrade (azioni di Schemaventotto e di Newco 28 complessivamente).

Il prezzo dell'offerta inizialmente fissato a 9,5 euro per azione era stato rilanciato a 10 euro per effetto delle pressioni a non vendere degli investitori istituzionali. Il valore di 9,5 euro nasceva dalla valutazione effettuata mediante il metodo dei flussi di cassa scontati e congiuntamente con il metodo dei multipli di mercato di società quotate comparabili.

L'esborso per il solo acquisto delle azioni fu pari a 6,46 miliardi di euro.

La nascita di Autostrade per l'Italia

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La creazione vera e propria della società, intesa come persona giuridica, avviene il 1º luglio 2003[13]: in seguito ad un nuovo assetto organizzativo, le attività di concessione autostradale vengono conferite da Autostrade S.p.A. ad Autostrade per l'Italia S.p.A., controllata al 100% da Autostrade S.p.A. Dal 2007 è parte di Atlantia. Dal 31 dicembre 2017, gli azionisti di Autostrade per l'Italia S.p.A. erano le seguenti aziende:

  • Atlantia S.p.A. - 88,06%
  • Appia Investments S.r.l. - 6,94%
  • Silk Road Fund - 5,00%

Al 2017, Appia Investments S.r.l era un consorzio formato da Allianz Capital Partners, per conto di Allianz Group, EDF Invest e DIF Infrastructure.[14]

Il crollo del ponte Morandi

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Lo stesso argomento in dettaglio: Crollo del viadotto Polcevera.

A seguito del crollo del viadotto Polcevera a Genova (anche noto come "Ponte Morandi") avvenuto il 14 agosto 2018 con 43 morti e 566 sfollati[15][16] notevole attenzione è stata sollevata sulla concessione ad Autostrade per l'Italia, la società controllata dai Benetton attraverso Atlantia.

In data 27 agosto 2018 la società ha pubblicato sul proprio sito internet i documenti integrali relativi a tale concessione, comprensivi degli allegati economici e finanziari[17][18][19], pubblicati in seguito anche dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti[20]. In quei giorni il dibattito politico si è concentrato, sul tasso di remunerazione del capitale investito, sui pedaggi, sull'affidamento delle attività di monitoraggio della rete a società del Gruppo, a cui sono subentrate nel 2018 società esterne, le penali in caso di revoca ingiustificata.[21][22] Alcune di tali problematiche, in particolare riguardo alla proroga automatica della concessione avvenuta nel 2014 estendendola fino al 2038, erano già state evidenziate in precedenza dall'Autorità Anticorruzione[21][23].

La polemica si protrae nel tempo e porta nel settembre 2019 alle dimissioni di Giovanni Castellucci dai ruoli di amministratore delegato e direttore generale di Atlantia con una buonuscita di 13 milioni. Nel novembre 2019 Luciano Benetton invia una lettera ai maggiori quotidiani italiani in cui parla di "campagna d'odio" che si è scatenata sulla sua famiglia, definisce i Benetton "parte lesa" rispetto alle vicende di Genova perché "nessun componente della famiglia Benetton ha mai gestito Autostrade". E ancora: "Non cerco giustificazioni, da quanto sembra l'organizzazione di Autostrade si è dimostrata non all'altezza, non è stato mantenuto il controllo necessario a tenere i settori di un sistema così complesso. Una struttura è fatta di uomini e qualche mela marcia può celarsi dappertutto".[24][25] Una lettera che ha suscitato anche polemiche.[26]

Nel gennaio 2019 Fabio Cerchiai, presidente di Autostrade per l'Italia dall'aprile 2010, lascia l'incarico per diventare presidente di Atlantia. Al suo posto è nominato Giuliano Mari.[27] Al posto di Castellucci subentra, nell'incarico di amministratore delegato, il direttore generale Roberto Tomasi.[1][28]

Il 22 aprile 2021 la Procura di Genova ha chiuso l'inchiesta sul crollo con un documento di 2.000 pagine e il rinvio a giudizio di 69 persone tra manager, dirigenti e tecnici. Le accuse: falsi report e allarmi ignorati. Dal 1982 al crollo, quindi in 36 anni e 8 mesi, "gli interventi di natura strutturale eseguiti sull'intero viadotto Polcevera avevano avuto un costo complessivo di 24,5 milioni di euro: di questi il 98,01% spesi quando il concessionario era pubblico e solo l'1,99% (equivalente a 488 mila euro) dal concessionario privato. Inoltre Autostrade aveva chiuso una situazione di incuria, scrivono gli inquirenti, "non giustificabile con l'insufficienza delle risorse finanziarie necessarie, dal momento che Autostrade aveva chiuso tutti i bilanci dal 1999 al 2005 in forte attivo (con utili compresi tra 220 e 528 milioni di euro) e che, tra il 2006 e il 2017, l'ammontare degli utili conseguiti da Aspi è variato da un minimo di 586 a un massimo di 969 milioni, distribuiti agli azionisti in una percentuale media attorno all'80%".[29][30][31]

Ritorno in mano pubblica

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Il 31 maggio 2021 l'assemblea societaria di Atlantia ha deliberato la vendita di Autostrade per l'Italia ad una cordata guidata dal gruppo Cassa depositi e prestiti.[32] Il prezzo è di 9,1 miliardi, di cui otto vanno ad Atlantia (la holding posseduta al 30% dalla famiglia Benetton) e il resto al colosso tedesco delle assicurazioni Allianz.[3] Il 5 maggio 2022 è stato completato il passaggio a Holding Reti Autostradali S.p.A. (HRA) della quota dell’88,06% detenuta da Atlantia.[33] Veicolo d’investimento costituito in Italia, HRA è partecipato da CDP Equity (51%), Blackstone Infrastructure Partners (24,5%) e dai fondi gestiti da Macquarie Asset Management (24,5%).

Il cambio del volto dell'azienda

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Il 4 ottobre 2024, presso il Foro Italico di Roma, in occasione del sessantesimo anniversario dalla costruzione dell'Autostrada del Sole e del centesimo anniversario dell'Autostrada dei Laghi, Autostrade per l'Italia ha presentato un rebranding societario, tra cui spicca principalmente il nuovo logo, caratterizzato da una "A" intrecciata, simboleggiante l'unione delle strade connesse, oltre al richiamo della "A" di Autostrade. Sono stati introdotti anche nuovi caratteri tipografici (Inter) per il logo, il sito web e la documentazione ufficiale dell'azienda. Inoltre, è stato svelato il nuovo slogan: Autostrade è quello che facciamo, per l’Italia è perché lo facciamo, slogan che sottolinea il ruolo principale dell'azienda nello sviluppo e nella gestione delle autostrade italiane.[34][35][36]

Tratte autostradali gestite

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Mappa della rete

Autostrade per l’Italia, insieme alle altre concessionarie, gestisce circa 3000 km di rete in concessione attraverso 15 regioni e 60 provincie, con 218 aree di servizio, circa 4200 tra ponti e viadotti e oltre 420 km di gallerie. La società gestisce direttamente le seguenti tratte autostradali:

Simbolo Nome autostrada Altra denominazione Tratto in gestione Lunghezza (km)
Autostrada A1 Autostrada del Sole MilanoNapoli 803,5
Autostrada A4 Serenissima Milano Fiorenza → Brescia ovest 93,5
Autostrada A7 Autostrada dei Giovi / La Serravalle Serravalle ScriviaGenova ovest 50,0
Autostrada A8 Milano - Laghi MilanoVarese 43,6
Autostrada A8/A26 Diramazione Gallarate-Gattico Gallarate → Innesto Autostrada A26 24
Autostrada A9 Milano - Laghi Lainate → confine con la Svizzera 31,5
Autostrada A10 Autostrada dei Fiori GenovaSavona 45,5
Autostrada A11 Autostrada Firenze-Mare FirenzePisa nord 81,7
Autostrada A12 Autostrada Azzurra GenovaSestri Levante 48,7
Autostrada A12 Autostrada Azzurra CivitavecchiaRoma 65,4
Autostrada A13 Autostrada Bologna-Padova BolognaPadova 127,3
Autostrada A14 Autostrada Adriatica BolognaTaranto 781,4
Autostrada A16 Autostrada dei Due Mari Napoli est → Canosa di Puglia 172,3
Autostrada A23 Autostrada Alpe-Adria Udine nord → confine con l'Austria 101,2
Autostrada A26 Autostrada dei Trafori Genova Voltri → Innesto SS 33 197,137
Diramazione A26/A4 Diramazione Stroppiana-Santhià StroppianaSanthià 30,734
Diramazione A26/A7 Diramazione Predosa-Bettole PredosaBettole di Tortona 17,035
Autostrada A27 Autostrada d'Alemagna Innesto Autostrada A57Pian di Vedoia 82,2
Autostrada A30 Autostrada Caserta-Salerno CasertaSalerno 55,3

Il totale gestito è di 2.854,7 km e la scadenza della concessione è al 31 dicembre 2038[37].

Tratte in gestione alle concessionarie detenute da Autostrade per l'Italia

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Simbolo Nome autostrada Altra denominazione Tratto in gestione Gestore del gruppo Autostrade per l'Italia Lunghezza (km) Note
Autostrada A5 Autostrada della Valle d'Aosta AostaMonte Bianco Raccordo Autostradale Valle d'Aosta 32,3 -
Autostrada A56 Tangenziale di Napoli Autostrada A1Pozzuoli Tangenziale di Napoli S.p.A. 20,2 -
Autostrada A12 Autostrada Azzurra Livorno → Civitavecchia Società Autostrada Tirrenica 54,8 -
Autostrada A3 Autostrada Napoli-Salerno NapoliSalerno Autostrade Meridionali 51,6 Concessione scaduta nel 2022 e ceduta alla SPN, tuttavia la società è rimasta quotata in Borsa Italiana: AUTME fino ad aprile 2024
Traforo del Monte Bianco - Versante italiano → Versante francese Società Italiana per il Traforo del Monte Bianco 5,8 -

Organizzazione

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La gestione delle tratte autostradali in concessione ad Autostrade per l’Italia si articola in 9 direzioni di esercizio chiamate Tronchi:

Tronco Tratte in gestione
1º Tronco - Genova
2º Tronco - Novate Milanese
  • A1 dal km 0 presso Milano sud al km 119,5 presso lo svincolo di Parma,
  • A4 dal km 125 presso Milano Certosa al km 218 presso Brescia,
  • A8 per intero,
  • A8/A26 dal km 0 presso la A8 al km 13,2 presso Sesto Calende,
  • A9 per intero,
  • A52 dal km 19 presso Bollate-Novate al km 22 presso l'A8.
3º Tronco - Bologna
  • A1 dal km 119,5 presso Parma al km 210,1 presso Sasso Marconi,
  • A13 per intero,
  • A14 dal km 0 all'innesto con la A1 al km 144,2 presso Cattolica,
  • A14 Raccordo di Casalecchio per intero,
  • RA1 per intero,
  • A14 diramazione per Ravenna per intero.
4º Tronco - Firenze
5º Tronco - Fiano Romano
  • A1 dal km 417,6 presso il confine con l'Umbria al km 633,3 presso Frosinone,
  • A1 diramaz. Roma Nord per intero,
  • A1 diramaz. Roma Sud per intero,
  • A12 dal km 64,7 presso Civitavecchia al km 0 presso l'A91.
6º Tronco - Cassino
7º Tronco - Pescara
8º Tronco - Bari
9º Tronco - Udine
  • A23 dal km 20 presso Udine nord al km 120 presso il confine di Stato a Tarvisio,
  • A27 per intero.
  • Holding Reti Autostradali S.p.A. - 88,06%
  • Appia Investments S.r.l. - 6,94%
  • Silk Road Fund - 5,00%

Partecipazioni del gruppo Autostrade per l'Italia

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Società di gestione autostradale

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Società nei settori ingegneria e costruzione, innovazione e tecnologia e altri servizi

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[41]

  • AdMoving (100%);
  • Amplia (ex Nuova Pavimental, 99,1%);
  • YouVerse ( ex EsseDiEsse Società di Servizi) (100%);
  • Movyon (ex Autostrade Tech, 100%);
  • Giovia (ex Giove Clear, 100%);
  • Free to X S.r.l. (100%);
  • Tecne (100%);
  • Elgea.

Il gruppo Autostrade per l'Italia include 5 Società concessionarie autostradali e 7 società che operano nei servizi accessori al core business autostradale e rivestono un ruolo fondamentale nell'attuazione del piano di trasformazione della Società.

Le società concessionarie autostradali del Gruppo Autostrade per l'Italia sono:

  • Società Italiana per Azioni per il Traforo del Monte Bianco (51%), gestore della parte italiana dell'omologo tunnel (5,8 km);
  • Raccordo Autostradale Valle d'Aosta (controllata da Società Italiana per Azioni per il Traforo del Monte Bianco al 47,97%), arteria di collegamento tra Aosta e il Monte Bianco (32,4 km);
  • Tangenziale di Napoli (100%), asse portante al servizio dell'area metropolitana napoletana (20,2 km);
  • Società Autostrada Tirrenica (99,99%), impegnata nella gestione delle tratte Livorno-Rosignano-San Pietro in Palazzi e della tratta Civitavecchia – Tarquinia per complessivi 54,6 km.

Le altre società del Gruppo sono:

  • Movyon (100%), già conosciuta come Autostrade Tech, è proprietaria e progettista degli apparati Telepass, inoltre, opera nei settori di Ricerca e Sviluppo ed integrazione dei Sistemi hardware e software nell'ambito degli Intelligent Transport System (ITS);
  • Tecne (100%), che coordina le attività di progettazione, direzione lavori e monitoraggio del piano di manutenzione e investimenti, in collaborazione con Movyon;
  • Amplia (99,9%), che si occupa di costruzione, manutenzione e ammodernamento delle strade e dello sviluppo di materiali e tecnologie per la pavimentazione stradale;
  • Elgea che si occupa di produzione e vendita di energia da fonti rinnovabili;
  • Free To X (100%) che si occupa di servizi innovativi legati alla mobilità sostenibile e alla sostenibilità ambientale;
  • AdMoving (100%) che commercializza spazi e servizi pubblicitari e gestisce eventi nelle aree di servizio;
  • YouVerse (100%) che gestisce i servizi amministrativi, generali e gli immobili per l'intero Gruppo e l'attività di recupero crediti e fatturazione pedaggi;
  • Giovia (100%) che svolge attività di pulizia su piazzali esterni, superfici a verde e servizi igienici di circa il 70% delle Aree di Servizio della rete ASPI.

Risultati economici

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Nell'esercizio 2006 Autostrade per l'Italia ha sviluppato un fatturato di circa 2,72 miliardi di euro, un EBIT di 1,519 miliardi e utili per 685 milioni occupando un organico medio nell'anno di 6.070 dipendenti. Il patrimonio netto ammonta a 2,386 miliardi.

Nel 2007 Autostrade per l'Italia ha sviluppato un fatturato 2,779 miliardi di euro, un EBIT di 1,468 miliardi e utili per 722 milioni occupando mediamente 5786 dipendenti. Il patrimonio netto ammonta a 2,638 miliardi[42].

Nel 2008 Autostrade per l'Italia ha fatturato 2,88 miliardi, EBIT di 1,48 miliardi, utili per 735,28 milioni. Patrimonio netto di 2,87 miliardi. Il gruppo ha effettuato investimenti in grandi opere per 4,09 miliardi, aprendo al traffico 199,9 km di rete nuova o riammodernata pari al 34% delle opere elencate nella Convenzione con Anas nel 1997 e nel IV Atto Aggiuntivo del 2002[43].

Fino al 16 febbraio 2011 la società, tramite Telepass S.p.a., ha gestito Telepass Mobile, un operatore virtuale SP MVNO basato su servizi collegati agli utilizzatori di Telepass che si appoggiava alla rete Wind; dopo tale data i clienti sono diventati automaticamente utenti Wind[44]. Per Società Autostrade si è trattato del secondo tentativo di entrare nel mondo degli operatori telefonici dopo il fallimento di Blu.

[45]

Nel 2017, il gruppo Autostrade per l'Italia ha ottenuto ricavi per 3,94 miliardi di euro, di cui 3.59 miliardi dai pedaggi autostradali. Ebitda di 2.45 miliardi di euro, 1,91 miliardi di Ebit, 1,04 miliardi di utile. Ha versato ad Anas 465,05 milioni di euro di oneri concessori. Il valore dell'infrastruttura che ha ricevuto in concessione è stimato in 12,22 miliardi di euro.

In virtù delle convenzioni con lo Stato del 1997 (Convenzione originaria), del 2002 (IV Atto aggiuntivo) e del 2007 (Convenzione Unica), Autostrade per l'Italia deve realizzare o ammodernare 923 km di nuove autostrade, per un investimento previsto di 24,4 miliardi di euro. Al 31 dicembre 2017 sono stati aperti al traffico 484 km di tratte per un totale di 11,4 miliardi già investiti.

A livello di manutenzione, invece, nel 2017 sono stati spesi 444 milioni di euro.

Il Piano di Trasformazione

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A inizio 2020 Autostrade per l’Italia ha lanciato un Piano Strategico di Trasformazione per il rinnovamento del modello di gestione verso un modello di mobilità integrata, sostenibile e tecnologicamente avanzata. Autostrade per l’Italia ha posto al centro del suo operato la sicurezza e la resilienza dell’infrastruttura, la capacità di dialogo con il cliente e con tutti gli stakeholders chiave ed un percorso di crescita sostenibile ed inclusiva nonché lo sviluppo delle proprie risorse e dei propri talenti.[46]

Crea valore economico e sociale per il Paese, attraverso l’investimento su infrastrutture all’avanguardia, in grado di offrire servizi di mobilità che rendano unica l’esperienza di viaggio e permettano lo sviluppo dei territori.

Nell’ambito del Piano, Autostrade per l’Italia ha destinato risorse rilevanti all’ammodernamento e l’ampliamento della rete, con circa 21 miliardi di euro in investimenti e manutenzioni della rete al 2038.

Nome Periodo
Fedele Cova 1956 - 1º aprile 1970[47]
Ennio Santucci 1971 - 1983[48]
Filippo Carpi De Resmini 1983 - maggio 1986
Mario Schiavone maggio 1986[49] - marzo 1995
Giancarlo Elia Valori marzo 1995[50] - maggio 2002
Gian Maria Gros-Pietro maggio 2002[51] - aprile 2010[52]
Fabio Cerchiai aprile 2010[52] - gennaio 2019
Giuliano Mari gennaio 2019 - 5 maggio 2022[27]
Elisabetta Oliveri 5 maggio 2022 - attuale
Attestato e medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza»
— Roma, decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 ottobre 2010 [53]
  1. ^ a b Autostrade per l'Italia, il nuovo ad sarà Tomasi, su repubblica.it, 18 gennaio 2019.
  2. ^ a b Bilancio 2020, su autostrade.it, p. 22.
  3. ^ a b Dopo ventidue anni (tre dal tragico crollo del Ponte Morandi) Autostrade per l'Italia torna pubblica, su rainews.it, 31 maggio 2021. URL consultato il 16 giugno 2021.
  4. ^ Provvedimento n. 8090, AGCM
  5. ^ Autostrade a 7 anni dalla privatizzazione. Fatti, numeri e risultati, Autostrade per l'Italia
  6. ^ a b c d Enzo Cirillo, Privatizzazione Autostrade volata solitaria di Benetton, in la Repubblica, 21 ottobre 1999.
  7. ^ Autostrade e concessioni, 70 anni di storia dall'Iri ai Benetton, in Il Sole 24 ORE. URL consultato il 21 novembre 2018.
  8. ^ la Repubblica/economia: Autostrade privatizzate azioni in vendita a 7 euro, su repubblica.it. URL consultato il 21 novembre 2018.
  9. ^ Dopo Genova. Concessioni autostradali: chi paga, e chi guadagna, con i pedaggi, 17 agosto 2018. URL consultato il 21 novembre 2018.
  10. ^ Documento d'Offerta Pubblica d'Acquisto Newco28, Gennaio 2003
  11. ^ Giuseppe Savioli, Le operazioni di gestione straordinaria, Giuffrè Editore
  12. ^ Stefano Cacchi Pessani, La tutela dei creditori nelle operazioni di merger leveraged buy-out, Giuffrè Editore
  13. ^ Bilancio Autostrade S.p.A. al 31.12.03
  14. ^ Atlantia: perfezionata la cessione dell'11,94% di Autostrade per l'Italia, in Trend Online. URL consultato il 21 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2018).
  15. ^ Genova, le 43 vittime del crollo del ponte Morandi, su ansa.it, 18 agosto 2018. URL consultato il 3 dicembre 2019.
  16. ^ Ponte Genova, Toninelli: prepariamo decreto urgente, 566 sfollati, su it.reuters.com, Reuters, 4 settembre 2018. URL consultato il 3 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2018).
  17. ^ Redazione Roma, Autostrade per l’Italia pubblica il testo della convenzione e tutti gli allegati: «È una risposta alle polemiche», su Il Sole 24 ORE, 27 agosto 2018. URL consultato il 7 ottobre 2024.
  18. ^ Convenzione completa con atti aggiuntivi e allegati, su Autostrade per l'Italia. URL consultato il 7 ottobre 2024.
  19. ^ Legge di Bilancio 2018: Concessioni autostradali, l’in-house torna al 40%
  20. ^ Autostrade, cade segreto su convenzioni. On line tutti gli atti | mit, su mit.gov.it. URL consultato il 10 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2018).
  21. ^ a b Autostrade, ecco tutte le storture delle concessioni, su Startmag, 19 agosto 2018. URL consultato il 10 settembre 2019.
  22. ^ Cosa c'è scritto nel contratto "desecretato" di Autostrade per l'Italia, su Wired, 27 agosto 2018. URL consultato il 10 settembre 2019.
  23. ^ Quel no inascoltato di Cantone alla proroga automatica dei contratti, su rep.repubblica.it. URL consultato il 10 settembre 2019.
  24. ^ Ponte Morandi, ora Luciano Benetton scarica i suoi manager e fa la vittima: "Basta odio contro di noi", su ilfattoquotidiano.it, 1º dicembre 2019. URL consultato il 3 dicembre 2019.
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