Utente:Michele859/Sandbox26

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La 54ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino si è svolta a Berlino dal 5 al 15 febbraio 2004, con il Theater am Potsdamer Platz come sede principale.[1] Direttore del festival è stato per il terzo anno Dieter Kosslick.

L'Orso d'oro è stato assegnato al film La sposa turca del regista tedesco Fatih Akın.

L'Orso d'oro alla carriera è stato assegnato al cineasta e politico Fernando Ezequiel Solanas,[2] mentre la Berlinale Kamera è stata assegnata al giurista ed ex velista Rolf Bähr, all'attrice e fotografa Erika Rabau, al pianista Willy Sommerfeld e alla produttrice Regina Ziegler.[3]

In questa edizione è stata inaugurata la nuova sezione "Berlinale Special", dedicata alle ultime opere di grandi registi, riedizioni di importanti pellicole e produzioni legate a temi particolari,[4] mentre la sotto-sezione "14plus" ha affiancato il "Kinderfilmfest" con produzioni dedicate agli adolescenti.[5] È stato inoltre assegnato per la prima volta da una giuria indipendente il premio Dialogue En Perspective, riservato a uno dei film della sezione "Perspektive Deutsches Kino" inaugurata nel 2002.[6]

Il festival è stato aperto da Ritorno a Cold Mountain di Anthony Minghella, proiettato fuori concorso.[7]

La retrospettiva di questa edizione, intitolata "New Hollywood 1967-1976. Trouble in Wonderland", è stata dedicata al rinnovamento apportato dalla "Nuova Hollywood" nel cinema statunitense a partire dalla fine degli anni sessanta.[8]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

«Se è mancato qualcosa alla Berlinale di quest'anno è stato l'elusivo passaparola su uno o due titoli "caldi". Con il ritmo frenetico della maggior parte dei festival in questi giorni, sembra che le opportunità per creare passaparola con piacevoli conversazioni davanti a un caffè siano sempre meno numerose. Date la colpa a un grande Zeitgeist che cambia, all'11 settembre o al prezzo dei bagel, ma non date la colpa alla Berlinale di quest'anno.»

I numeri della Berlinale 2004[10]
Numero di visitatori: 392.000
Numero di addetti ai lavori: 16.146 da 106 Paesi
Numero di giornalisti presenti: 3.696 da 82 Paesi
Numero di film proiettati: 365
Numero di proiezioni: 1.087

La notizia bomba è arrivata all'ultima ora: l'Orso d'oro per la ruvida storia d'amore La sposa turca di Fatih Akın ha sorpreso quasi tutti gli osservatori del festival. La decisione ha portato i complimenti alla giuria internazionale presieduta da Frances McDormand e ha fornito molto di cui parlare per le settimane a venire. I commentatori internazionali hanno osservato sobriamente che La sposa turca era il film giusto al momento giusto e quindi meritava di vincere: l'Orso d'oro è stato visto come un altro segno della rinnovata fioritura del cinema tedesco.[1]

Sulle pagine della cultura tedesca il ronzio è durato più a lungo. Coloro che celebrano ogni premio come una medaglia d'oro olimpica e vogliono attribuire ogni film a un particolare Paese hanno riflettuto per un po' su La sposa turca. «Siamo di nuovo qualcuno ma sorge una domanda: chi siamo in realtà?» ha riassunto Hanns-Georg Rodek su Die Welt e si è preso la briga di completare l'integrazione tardiva del tedesco-turco Fatih Akın. Rodek non era l'unico che, per vari motivi, si interessava principalmente se e fino a che punto si dovesse trovare una nuova definizione della parola "tedesco", come in "film tedesco" e altrove.[1]

Il commento di Katja Nicodemus su Die Zeit ha chiarito le cose ricordando che La sposa turca «non ha segnato l'inizio, ma la continuazione di un movimento nel cinema», che al più tardi era diventato una componente fissa del cinema tedesco a metà degli anni novanta. Barbara Schweizerhof era ancora più rilassata al riguardo e scrisse su Der Freitag che la cosa più bella del film di Akın era «che non affronta un problema, figuriamoci il problema degli immigrati in Europa, ma racconta semplicemente una storia». E così La sposa turca è riuscito ad accendere un dibattito su identità e appartenenza, in cui sono stati espressi atteggiamenti dolorosi e fuori moda, cosa che apparentemente doveva accadere.[1]

Dall'esterno, il 2004 è stato visto come un anno solido. La professionalità e la competenza del volto pubblico del festival, che si stava spostando sempre più verso i salotti e le feste after hour, ha ricevuto elogi, anche se per alcuni è mancato il brusio degli anni precedenti.[1]

L'inaspettata assenza di Nicole Kidman e Jude Law dalla prima di apertura del loro film Ritorno a Cold Mountain ha fornito qualcosa di cui parlare per un giorno, dopo di che si è trattato dei film stessi: lavori forti di giovani registi come Richard Linklater, Kim Ki-duk, Fatih Akın, Daniel Burman e Cédric Kahn, e contributi controversi di esperti come Theo Angelopoulos, Éric Rohmer e Ken Loach, che molti hanno ritenuto meritasse l'Orso d'oro per Un bacio appassionato.[1]

Un argomento di discussione è stato "il cinema delle emozioni", la promettente presenza di registi tedeschi e il forte debutto della sezione "14plus", una selezione di film all'interno del Kinderfilmfest che si rivolgeva a giovani e adolescenti. Thomas Hailer aveva assunto la direzione del Kinderfilmfest in autunno e aveva portato a compimento qualcosa di cui si era già discusso: una risposta adeguata alla struttura differenziata per età del pubblico del Kinderfilmfest.[1]

Notevole anche la forte presenza delle donne alla Berlinale: non solo davanti e dietro la macchina da presa, ma anche sul palco, dietro il podio e sulle giurie. Uno spicca, rappresentativo per tutti: con il suo aspetto senza pretese e la sua presenza intelligente nelle interviste, nelle discussioni e al Berlinale Talent Campus, la presidente della giuria Frances McDormand è stata una delle personalità più simpatiche di questo festival.[1]

La Berlinale è stata soddisfatta del successo dei diversi nuovi progetti del festival di quest'anno: il Berlinale Co-Production Market, che supporta le coproduzioni internazionali con un networking efficace, il Berlinale Talent Campus, che nelle parole del patron Anthony Minghella, è stata «una delle iniziative più entusiasmanti per il futuro della Berlinale» e, ultimo ma non meno importante, il primo ambizioso passo nell'era digitale: con lo slogan "Berlinale Goes Digital" diversi cinema sono stati dotati della più recente tecnologia di proiezione digitale. Ciò ha permesso al Forum e al Panorama di mostrare più di 30 film prodotti in digitale nel loro formato originale, con una qualità ottica che ha convinto anche gli scettici. La Berlinale del 2004 è stato un festival che guardava al futuro, e per molti aspetti è stato un festival di transizione, qualcosa che diventerà chiaro solo quando il futuro diventerà presente.[1]


«Gli sconvolgimenti politici e sociali di questa epoca hanno portato avanti una forma di cinema che anche dalla prospettiva attuale ha contribuito a uno degli sviluppi più emozionanti dei film», ha dichiarato il direttore della Berlinale Dieter Kosslick, «Pellicole come Easy Rider hanno influenzato un'intera generazione, ed è stato il declino della vecchia Hollywood che ha reso possibile la nascita della scena "indipendente"».[8] Tra gli oltre sessanta film in programma sono stati proiettati classici come Il cacciatore di Michael Cimino, Nashville di Robert Altman, Il padrino di Francis Ford Coppola e Taxi Driver di Martin Scorsese, oltre ai documentari A Decade Under the Influence di Ted Demme e Richard LaGravenese e Easy Riders, Raging Bulls di Kenneth Bowser.[8] Ospiti della retrospettiva sono stati i registi Peter Davis, Peter Fonda, William Greaves, Monte Hellman e Melvin Van Peebles.[11]

In questa edizione è stata presentata la prima parte della serie "Selling Democracy", dedicata ai cosiddetti "film del Piano Marshall", produzioni di propaganda realizzate alla fine della seconda guerra mondiale da registi europei e americani che cercarono di enfatizzare gli sforzi degli Stati Uniti per un'Europa unita e diffondere i valori di un modo libero. In questa prima parte intitolata "Welcome Mr. Marshall", che proseguirà nel 2005 e nel 2006, sono stati inclusi soprattutto cortometraggi che all'epoca vennero proiettati nei cinema, nelle scuole, nei cineclub e in altri tipi di associazioni, tra cui il documentario Houen Zo di Herman van der Horst, vincitore di un premio al Festival di Cannes nel 1952.[12]

Giurie[modifica | modifica wikitesto]

Giuria internazionale[modifica | modifica wikitesto]

Giuria "Cortometraggi"[modifica | modifica wikitesto]

Giurie del Kinderfilmfest/14Plus[modifica | modifica wikitesto]

Kinderjury/Jugendjury[modifica | modifica wikitesto]

Gli Orsi di cristallo sono stati assegnati da due giurie nazionali, la Kinderjury per la sezione "Kinderfilmfest" e la Jugendjury per la sezione "14plus", composte rispettivamente da undici membri di 11-14 anni e sette membri di 14-18 anni selezionati dalla direzione del festival attraverso questionari inviati l'anno precedente.[13]

Giuria internazionale[modifica | modifica wikitesto]

Il Grand Prix e lo Special Prize sono stati assegnati da una giuria internazionale composta da Nicole Salomon (Francia), co-fondatrice del Festival internazionale del film d'animazione di Annecy, Fabia Bettini (Italia), direttrice del festival Alice nella città di Roma e dai registi Pia Bovin (Svezia), Hermine Huntgeburth (Germania) e Klaus Härö (Finlandia).[14]

Selezione ufficiale[modifica | modifica wikitesto]

In concorso[modifica | modifica wikitesto]

Fuori concorso[modifica | modifica wikitesto]

Berlinale Special[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Berlinale Special Tribute[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Panorama[modifica | modifica wikitesto]

Panorama Special[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Panorama Dokumente[modifica | modifica wikitesto]

Forum internazionale del giovane cinema[modifica | modifica wikitesto]

Programma principale[modifica | modifica wikitesto]

Proiezioni speciali[modifica | modifica wikitesto]

Tre film di Hiroshi Shimizu[modifica | modifica wikitesto]

Project 10: Real Stories from a Free South Africa[modifica | modifica wikitesto]

Kinderfilmfest/14plus[modifica | modifica wikitesto]

Kinderfilmfest[modifica | modifica wikitesto]

Fuori concorso[modifica | modifica wikitesto]
Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

14plus[modifica | modifica wikitesto]

Retrospettiva sulla Sam Spiegel Film and Television School[modifica | modifica wikitesto]

Perspektive Deutsches Kino[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Proiezioni speciali[modifica | modifica wikitesto]

Retrospettiva[modifica | modifica wikitesto]

Selling Democracy - Welcome Mr. Marshall[modifica | modifica wikitesto]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

Premi della giuria internazionale[modifica | modifica wikitesto]

Premi della giuria "Cortometraggi"[modifica | modifica wikitesto]

Premi onorari[modifica | modifica wikitesto]

Premi delle giurie "Kinderfilmfest/14plus"[modifica | modifica wikitesto]

Kinderjury Kplus[modifica | modifica wikitesto]

Kplus International Jury[modifica | modifica wikitesto]

Jugendjury 14plus[modifica | modifica wikitesto]

Premi delle giurie indipendenti[modifica | modifica wikitesto]

Premi del pubblico e dei lettori[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i 54th Berlin International Film Festival - February 5 - 15, 2004, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 5 gennaio 2020.
  2. ^ Jan 20, 2004: Berlinale 2004: An Honorary Golden Bear for Fernando Ezequiel Solanas, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
  3. ^ Jan 26, 2004: Berlinale Camera Awards, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
  4. ^ Jan 27, 2004: Berlinale Special, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato l'8 giugno 2017.
  5. ^ Dec 17, 2003: Kinderfilmfest 2004: A Powerful Start for 14Plus – The Berlinale's New Youth Film Competition. Retrospective of Films from the Sam Spiegel Film & Television School, Jerusalem, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 10 giugno 2017.
  6. ^ Jan 16, 2004: Dialogue En Perspective - A New Initiative at the Berlinale, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 10 giugno 2017.
  7. ^ Jan 15, 2004: A Universe of World Premieres Minghella's Cold Mountain Will Open the Festival, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
  8. ^ a b c Nov 04, 2003: Retrospective: New Hollywood 1967-1976. Trouble in Wonderland, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
  9. ^ Strong Berlin slate, su variety.com, www.variety.com. URL consultato il 23 giugno 2021.
  10. ^ Facts & Figures of the Berlinale 2004, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 5 gennaio 2020.
  11. ^ Feb 05, 2004: New Hollywood 1967–1976. Trouble in Wonderland - Events and Guests at the Retrospective, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 10 giugno 2017.
  12. ^ Jan 26, 2004: Berlinale 2004: Selling Democracy - Welcome Mr. Marshall, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 10 giugno 2017.
  13. ^ a b c Juries - 2004, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 23 giugno 2022.
  14. ^ 54th Internationale Filmfestspiele Berlin - Awards (PDF), su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 23 giugno 2022.