Valeria Bruni Tedeschi

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Valeria Bruni Tedeschi al Festival di Cannes 2010.

Valeria Bruni Tedeschi (Torino, 16 novembre 1964) è un'attrice, regista, sceneggiatrice e montatrice italiana naturalizzata francese.

Durante la sua carriera in Italia, ha vinto quattro David di Donatello per la migliore attrice protagonista: per La seconda volta (1996), per La parola amore esiste (1998), per Il capitale umano (2014) e per La pazza gioia (2017). In Francia ha vinto un Premio César per la migliore promessa femminile per Le persone normali non hanno niente di eccezionale (1994).

Ha ricevuto inoltre tre candidature come miglior attrice agli European Film Awards: per CinquePerDue - Frammenti di vita amorosa (2004) di François Ozon, e per Il capitale umano (2013) e La pazza gioia (2016) di Paolo Virzì. Il suo esordio alla regia È più facile per un cammello... (2003) ha ricevuto premi al Tribeca Festival e il premio Louis-Delluc, ricevendo candidature ai César e ai Nastri d'argento.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata in una ricca famiglia di Torino[1] di origine ebraica, e figlia dell'industriale e compositore Alberto Bruni Tedeschi e della pianista e attrice Marisa Borini, ha una sorella e un fratello, Carla Bruni Sarkozy e Virginio (1959-2006, morto per complicazioni di AIDS e HIV), anche se Carla Bruni è figlia naturale dell'imprenditore torinese Maurizio Remmert. Si trasferì a 9 anni a Parigi per timore di rapimenti e in seguito al terrorismo delle Brigate Rosse. A Nanterre frequentò i corsi di teatro alla École des Amandiers, dove insegnava Patrice Chéreau, che la aiuterà a esordire nel mondo del cinema nel 1987 con Hôtel de France del quale era regista. Ha interpretato numerosi film in Italia a partire da Storia di ragazzi e di ragazze di Pupi Avati e vinse il Premio David di Donatello nel 1996 per La seconda volta e nel 1998 per La parola amore esiste, entrambi di Mimmo Calopresti, in entrambe le occasioni come migliore attrice protagonista.

Ma è soprattutto in Francia che la sua carriera vive un momento d'oro negli anni duemila con numerosi ruoli da protagonista, spesso ritratti di donne fragili e tormentate. Come nel 1993 ne Le persone normali non hanno niente di eccezionale, di Laurence Ferreira Barbosa, grande successo di pubblico francese, che le fece vincere il premio César come miglior giovane promessa femminile e il premio come miglior interprete femminile al Locarno Film Festival. Un'ottima prova di recitazione la dà nel film CinquePerDue - Frammenti di vita amorosa di François Ozon, dove interpreta 5 episodi di una storia d'amore à rebours ambientati in epoche diverse e può passare in rassegna tutta una serie di emozioni, dal cinico distacco di un divorzio alla gioia dell'innamoramento. Per realizzare il film, dove ha dovuto fare delle diete ingrassanti per adattare il fisico alle diverse età del personaggio, riceve una candidatura agli European Film Awards 2004 come migliore attrice.

Nel 2003 avviene l'esordio alla regia con È più facile per un cammello... (Il est plus facile pour un chameau...), largamente autobiografico, con il quale ha vinto il Premio Louis-Delluc come migliore opera prima. Invece nel 2006 è regista e interprete della sua opera seconda, Attrici, riscuotendo enorme successo di critica e pubblico, rafforzando la sua immagine di artista e interprete sempre sensibile e raffinata. Nel 2009 gira Baciami ancora, la cui interpretazione le vale una candidatura ai Nastri d'argento come miglior attrice non protagonista. Nel 2013 presenta al Festival di Cannes 2013 il suo terzo film da regista: Un castello in Italia. Per diversi anni (2007-2012) è stata legata al noto attore francese Louis Garrel, con cui ha adottato una bimba africana, Céline.

Nel gennaio 2014 esce in Italia Il capitale umano, film diretto da Paolo Virzì, ispirato all'omonimo romanzo di Stephen Amidon. Nel film Valeria Bruni Tedeschi interpreta Carla Bernaschi un'ex attrice sposata a un broker finanziario, ricca, ma annoiata e senza uno scopo di vita che si trova alla fine in bilico fra varie responsabilità. La sua interpretazione ha un ampio riscontro di pubblico e critica: vince il premio per la migliore attrice al Tribeca Festival 2014, il Ciak d'oro per la migliore attrice protagonista, il suo terzo David di Donatello come migliore attrice protagonista, che dedica al maestro e amico Patrice Chéreau, scomparso l'anno precedente e viene candidata sia al Nastro d'argento sia all'European Film Award 2014.

Nel 2017 vince il premio David di Donatello come miglior attrice protagonista nel film La pazza gioia, diretto da Paolo Virzì.[2]

Nell'aprile 2021 rivolge, insieme ad altre personalità dello spettacolo e della cultura, un appello a Emmanuel Macron e pubblicato su Liberation dopo l'arresto e l'immediata scarcerazione in libertà vigiliata di una decina di ex terroristi italiani ed ex militanti di gruppi eversivi di sinistra, accusati e condannati in Italia per omicidio, sequestro, tentato omicidio. Un appello "per mantenere l'impegno della Francia nei confronti degli esiliati italiani per cui è stata richiesta l'estradizione". Nell'appello si dice anche che tutte le persone "hanno rispettato il loro impegno a rinunciare alla violenza" e che "alcuni in Italia li usano come spaventapasseri per obiettivi di politica interna che non ci riguardano". Tra i firmatari Georges Didi-Huberman, Annie Ernaux, Costa-Gavras, Jean-Luc Godard.[3]

Nel 2021 ha interpretato, insieme a varie attrici, tra cui anche Diane Kruger, una serie di piccoli cortometraggi intitolati H24: si tratta di 24 episodi il cui scopo è quello di sensibilizzare e denunciare le molteplici forme di abusi sulle donne. Ogni episodio è basato su fatti realmente accaduti. La serie è stata presentata il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.[4] Nel 2022 torna nuovamente in concorso al Festival di Cannes con Forever Young - Les Amandiers.[5][6]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attrice[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

  • Cinema 6 - serie TV, 1 episodio (1987)
  • Les jupons de la révolution - serie TV, 1 episodio (1989)
  • Condorcet - miniserie TV (1989)
  • Sandra, c'est la vie - film TV (1992)
  • Haute tension - serie TV, 1 episodio (1992)
  • Une femme pour moi - film TV (1993)
  • 3000 scénarios contre un virus - serie TV, 1 episodio (1994)
  • Les années lycée: Petites - film TV (1997)
  • Scénarios sur la drogue - serie TV, 1 episodio (2000)
  • In Treatment - serie TV (2013)
  • Paris, etc. - serie TV (2017)
  • Call My Agent - Italia – serie TV, episodio 2x01 (2024)

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Bisbille, regia di Roch Stéphanik (1988)
  • Dis-moi oui, dis-moi non, regia di Noémie Lvovsky (1989)
  • Un sale quart d'heure pour l'art, regia di Eric Bitoun (1990)
  • Les aphrorécits, regia di Caroline Sarrion (1992)
  • Quand Fred rit, regia di Corine Blue (1993)
  • Rien à dire, regia di Vincent Pérez (1999)

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatrice[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrice[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Tribeca Festival
    • 2003 – Miglior regista emergente per È più facile per un cammello...
    • 2003 – Migliore attrice per È più facile per un cammello...
    • 2014 – Migliore attrice per Il capitale umano

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine delle arti e delle lettere (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La famiglia Bruni Tedeschi era proprietaria della CEAT, che dopo essere diventata la seconda azienda italiana nel settore degli pneumatici, fu venduta dal padre Alberto alla Pirelli negli anni settanta
  2. ^ Valeria Bruni Tedeschi, il “pazzo” discorso (tra le lacrime) ai David: “Ringrazio la mia psicanalista e l’amica della focaccia”, su ilfattoquotidiano.it, 28 marzo 2017. URL consultato il 30 marzo 2018.
  3. ^ Ex terroristi, Valeria Bruni Tedeschi firma un appello per la loro liberazione, su huffingtonpost.it, 30 aprile 2021. URL consultato il 30 aprile 2021.
  4. ^ SU ARTE.TV ARRIVA H24: LA SERIE PER SENSIBILIZZARE SULLE FORME DI ABUSI, su 361magazine.com, 24 novembre 2021. URL consultato l'8 dicembre 2021.
  5. ^ (FR) LES AMANDIERS, su Festival de Cannes, 23 maggio 2022. URL consultato il 2 marzo 2024.
  6. ^ (FR) Cannes 2022 : « Les Amandiers », Valeria Bruni Tedeschi dans son théâtre d’émotions, in Le Monde.fr, 23 maggio 2022. URL consultato il 2 marzo 2024.
  7. ^ MILANOGLAMOUR - Fashion Design Lifestyle Magazine (TXT), su milanoglamour.com. URL consultato il 27 marzo 2019.
  8. ^ panorama.it, https://www.panorama.it/cinema/david-donatello-2017-miglior-film-pazza-gioia-vincitori-foto/. URL consultato il 27 marzo 2019.
  9. ^ Ciak d’oro 2014, a La Grande Bellezza otto premi. Paolo Virzì miglior regista, su ilfattoquotidiano.it. URL consultato il 04/06/14.
  10. ^ Valeria Bruni Tedeschi, su Cinematografo. URL consultato il 27 marzo 2019.
  11. ^ Festival di Cannes – Awards 2007 Un Certain Regard
  12. ^ (FR) Nomination dans l'ordre des Arts et des Lettres janvier 2014, su culturecommunication.gouv.fr. URL consultato il 27 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2017).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore David di Donatello per la migliore attrice protagonista Successore
Anna Bonaiuto
per L'amore molesto
1996
per La seconda volta
Asia Argento
per Compagna di viaggio
I
Asia Argento
per Compagna di viaggio
1998
per La parola amore esiste
Margherita Buy
per Fuori dal mondo
II
Margherita Buy
per Viaggio sola
2014
per Il capitale umano
Margherita Buy
per Mia madre
III
Ilenia Pastorelli
per Lo chiamavano Jeeg Robot
2017
per La pazza gioia
Jasmine Trinca
per Fortunata
IV
Predecessore Premio César per la migliore promessa femminile Successore
Romane Bohringer
per Notti selvagge
1994
per Le persone normali non hanno niente di eccezionale
Élodie Bouchez
per L'età acerba
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