Tifoseria della Società Sportiva Calcio Napoli

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I tifosi azzurri gremiscono gli spalti dello Stadio San Paolo il 10 maggio 1987, giorno del primo scudetto del Napoli.

In questa voce sono riportate informazioni relative alla storia ed evoluzione della tifoseria della Società Sportiva Calcio Napoli, società calcistica italiana con sede a Napoli.

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

Tifosi azzurri nel 1965

Le origini del tifo organizzato a Napoli risalgono agli anni sessanta.[1]

Tra l'Epidemia di colera in Italia del 1973; di cui la città fu drammaticamente uno degli epicentri maggiori e il Terremoto dell'Irpinia del 1980, si è insinuato tra alcuni giovani sempre presenti alle partite in casa, l'intento di formare un gruppo in grado di rappresentare la città e supportare concretamente la squadra. Da qui la nascita del movimento ultrà partenopeo.

Napoli è l'unica metropoli mediterranea ed europea, in cui ha una sola squadra calcio appartenente che milita in Serie A.

Composizione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Il Napoli nel 2023 è la quarta squadra italiana per numero di tifosi[2] con circa 3 milioni. A livello internazionale si stima un seguito di circa 35 milioni di tifosi nel mondo e 120 milioni di simpatizzanti[3].

Identità[modifica | modifica wikitesto]

Il tifoso medio del Napoli non appartiene a una classe specifica: secondo il giornalista Mimmo Carratelli, il tifo azzurro «confonde e compatta genti diversissime, i napoletani dei quartieri-bene e quelli dei rioni popolari. Il Napoli è "la squadra di tutti" [...].»[4]. Quello che accomuna tutti è la passione per la squadra: il tifo raggiunge picchi tali, che in alcune occasioni l'urlo dei tifosi al goal è stato registrato come terremoto dai sismografi dell'Università degli Studi di Napoli Federico II[5].

La squadra partenopea vanta un enorme bacino, con quasi otto milioni di sostenitori divisi in gruppi storicamente apolitici in quelli presenti nelle Curve A e B dello Stadio Diego Armando Maradona.[6]

Benché neutri, i partenopei esprimono esplicitamente il loro orgoglio meridionale: il reporter del The Washington Post Adam Taylor infatti, in un articolo del 22 giugno 2015, riportò che i tifosi del Napoli furono notati mentre esponevano una bandiera confederata durante gli ottavi di finale della UEFA Champions League 2011-2012 a Londra. La spiegazione di questo gesto venne data diversi anni prima da un professore di letteratura americana a Napoli: "Siamo un popolo sconfitto. Una volta eravamo una nazione ricca e indipendente, poi sono venuti dal Nord e ci hanno conquistato e portato le nostre ricchezze e il nostro potere a Roma".[7]

Spettatori[modifica | modifica wikitesto]

La tifoseria azzurra contribuisce ad una percentuale di riempimento dello Stadio Diego Armando Maradona, durante le gare casalinghe del Napoli, pari all'85,97% nella stagione 2023-2024.[8] La migliore media di pubblico stagionale per la squadra, in campionato, fu registrata nell'annata 1984-1985, dovuti all'entusiasmo dell'acquisto estivo di Maradona da parte della società,[9] quando vi fu una presenza media di 77 597 spettatori per gara,[10] e segnando allora il record per un club italiano, che rimase tale fino al 1991-1992, quando venne superato dal Milan.[10] I tifosi azzurri avevano invece fatto segnare il primato di abbonamenti stagionali in campionato per il club, acquistando 70 405 tessere, in precedenza nella stagione 1975-1976, e anche in quell'occasione trainati dall'acquisto del calciatore Giuseppe Savoldi;[11] pure questo dato allora fu un record per il calcio italiano che venne superato, sempre dai rossoneri, nel 1992-1993.

Il record assoluto di spettatori per un incontro casalingo del club fu registrato il 20 ottobre 1979, per l'incontro del campionato di Serie A Napoli-Perugia, con 89 992 paganti all'allora Stadio San Paolo di Napoli, che divenne la partita di Serie A in assoluto con più spettatori, record attualmente imbattuto.[12]

Tifoseria organizzata[modifica | modifica wikitesto]

Anni 1970[modifica | modifica wikitesto]

Le radici del tifo organizzato napoletano, nascono nei primi anni ’70, in particolare nel 1972 quando in un clima di delusione collettiva, migliaia di tifosi cominciarono a dare un tono organizzativo al folclore che manifestavano dentro lo stadio. Nella stagione di Serie A 1972-1973, il primo gruppo ultras formatosi all'interno della Curva B fu gli Ultras che raggruppava tifosi provenienti principalmente dai quartieri Fuorigrotta e Sanità, capitanato dallo scugnizzo Gennaro Montuori, all’epoca quattordicenne, già conosciuto come “Palummella”.

Successivamente il gruppo degli Ultras giunse ad una fusione con il Commandos, sorto nella Curva A dello Stadio San Paolo, cambiando nome in Commando Ultrà, fino alla definitiva denominazione C.U.C.B. (Commando Ultrà Curva B-Ultrà Napoli) in cui il capo “Palummella” ne fece una vera e propria holding con una propria sede insieme ad un rapporto privilegiato con la società, la stampa di un mensile di gran lusso per un gruppo ultrà come “Ultrazzurro” che raggiunse 20000 copie di tiratura, e venne letto e apprezzato da migliaia di napoletani e trasmissioni televisive autogestite come “Un’ora in curva B” che fece un'audience di circa 900.000 persone a puntata e che, nel 1993, venne addirittura premiata come la più votata dai telespettatori, vincendo il prestigioso “Guerin d’Oro”. Nel 1998, a seguito dell'addio di Gennaro Montuori le redini del gruppo passarono a Ciccarelli, rimanendo presidente onorario. All'interno del C.U.C.B., nei primi anni '80 nacquero anche due gruppi satelliti: Ultrà Napoli South Boys e la Gioventù Azzurra dove Palummella dopo essersi fatto largo con la partecipazione alla trasmissione Il Processo del Lunedì diede agli ultras un nuovo aspetto organizzativo.

Nel 1979, con la morte del tifoso laziale Vincenzo Paparelli nel derby capitolino, fu imposto di far sparire il nome Ultras, mutandolo in Sostenitori Azzurri, salvo riadottare in seguito quello di C.U.C.B., inoltre, sempre in quell'anno, nacque il 16 Settembre il gruppo dei Fedayn EAM 1979, attualmente il più longevo dei gruppi in attività, in cui l'acronimo EAM è "Estranei alla Massa". Da sempre stazionato in Curva B superiore e che rappresenta la frangia più dura dei tifosi del Napoli, aventi l'inno storico che richiama a Renato Curcio, sociologo e tra i fondatori delle Brigate Rosse.

Anni 1980 e 1990[modifica | modifica wikitesto]

Da una costola degli Ultras, successivamente nel 1981, nacque il gruppo dei Blue Lions, vicini all'ideologia ultrà e formata principalmente da giovani. A seguito della formazione di questo gruppo, nacquero poi altri due gruppi satelliti quali: Mastiffs, nati il 1° Settembre del 1991 dalla fusione dei due precedenti gruppi: Skizzati ed Alta Tensione, e militanti nella Curva A dello Stadio San Paolo posizionati centralmente. La Brigata Carolina presente in Curva A dal 1989 che riunisce gli ultras provenienti dai Quartieri Spagnoli insieme alla Masseria Cardone dal 1991 della zona di Secondigliano. Nel 1987, quando gli azzurri vinsero il loro primo scudetto nacque il gruppo delle Teste Matte TMN da una costola dei Blue Lions, provenienti soprattutto da i quartieri di Pianura e Quarto, e distinguendosi da i forti ideali ultrà.

Negli anni ’90, poi, nacquero altri due gruppi ultras quali: Seguaci e Blue Condors dove intorno ai tre gruppi principali, gravitarono una serie di piccoli sottogruppi, tra i quali i Korps, che fu il primo gruppo d'ispirazione destroide. Il tifo nella Curva A venne retto dai Blue Tiger, gruppo nato nel 1982 che dai primi anni nei Distinti emigrarono in curva dopo lo spostamento dei Blue Lions in Curva B, e dove nei primi anni 2000 ritornarono come Club Napoli. Altri gruppi formatisi in quel periodo ma composti da poche decine di unità furono: Autonomia, Alcool (nati alla fine degli anni ’70 dall'idea di alcuni ragazzi di San Giorgio a Cremano, popolosa città alle porte di Napoli, dalle cui ceneri poi nacquero i Kaos), Bad Boys, Platoon, Skizzati ed altri stipati in Curva B.

Il 30 settembre 1992, nacque il gruppo dei Vecchi Lions in seguito a una spaccatura dei Blue Lions ed occupanti la parte alta della Curva A.

Sul finire del 1997, dopo la forte contestazione nei confronti della società, guidata allora da Corrado Ferlaino, seguirono delle divisioni nel settore dei distinti tra A.I.N.C. (Associazione Italiana Napoli Clubs) e A.C.A.N. (Associazione Clubs Azzurri Napoli), poi nel 1999, dopo gli scioperi e le contestazioni nei confronti della dirigenza, nacquero i Bronx 99 formati da un direttivo che accomunava la periferia est della città: Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio.

Dal 2000 al presente[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2002, poi, ci fu un radicale cambiamento nel tifo organizzato, con lo scioglimento, dopo trent’anni, del famoso C.U.C.B. (Commando Ultrà Curva B), che veniva da un periodo di transizione, dopo il ritiro dalle scene di Palummella e la scomparsa prematura del vice Giorgio Ciccarelli, avvenuta il 5 maggio 2000, ai cui funerali parteciparono all'incirca 5000 tifosi. A seguito di quest'evento, le sigle dei gruppi: Commando Ultrà, Ragazzi della B, Ultrà Napoli ed Ultras 72, vennero riuniti sotto il gruppo Ultras Napoli, il cui logo è ripreso dal videogioco Hooligans: Storm Over Europe.

Cronologia[modifica | modifica wikitesto]

Collocazione dei Gruppi

  • Curva A
  • Curva B

Note[modifica | modifica wikitesto]

1972 - Nascita degli Ultras
1977 - Nascita del Commando Ultrà Curva B
1979 - Nascita dei Fedayn EAM
1981 - Nascita dei Blue Lions
1987 - Nascita delle Teste Matte
1989 - Nascita della Brigata Carolina
1991 - Nascita dei Mastiffs
1991 - Nascita del gruppo Masseria
1992 - Vecchi Lions VML
1996 - Nascita dei Sud 1996
1999 - Nascita dei Bronx 99
2002 - Scioglimento del Commando Ultrà Curva B
2002 - Nascita degli Ultras 72
2003 - Nascita del gruppo Rione Sanità
2003 - Nascita del gruppo Fossato Flegreo
2003 - Nascita del gruppo Nuova Guardia
2007 - Scioglimento delle Teste Matte
2005 - Nascita del gruppo Area Nord
2005 - Nascita del gruppo Secco Vive 1991
2015 - Scioglimento dei Bronx 99
2017 - Nascita del gruppo Spirito Libero
2017 - Nascita del gruppo Barone


Gemellaggi, amicizie e rivalità[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

I tifosi del Napoli hanno instaurato gemellaggi con le tifoserie di Ancona, Juve Stabia, Stella Rossa, Celtic, Borussia Dortmund, Lokomotiv Plovdiv, Craiova, Feyenoord, Paris Saint-Germain e Boca Juniors. Sono molto sentiti anche i gemellaggi con il Catania e il Palermo, per i quali, però, le due curve partenopee si dividono: la curva A è gemellata con i rossazzurri, mentre la curva B con i rosanero. In passato Ultras Curva Sud Palermo, Brigate Rosanero, Borgo Vecchio Sisma e Curva Nord Inferiore Palermo sono stati presenti con striscioni in Curva B e gli Ultras Napoli 1972 sono stati presenti con striscioni in Curva Nord a Palermo.[13] L'amicizia tra palermitani e napoletani è stata rinnovata anche nel 2016.[14]

Amicizie[modifica | modifica wikitesto]

I supporters partenopei intrattengono anche buoni rapporti d'amicizia con molte tifoserie italiane e straniere, ovvero Messina (nata in seguito al pareggio salvezza del Napoli nella stagione 2002-2003), Vigor Lamezia, Paganese, Crotone, Cremonese, Benevento, Taranto, Sora, Monopoli, Monaco 1860, Hertha Berlino, Utrecht, Millwall e Tottenham.

Ex gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Il gemellaggio tra i tifosi del Napoli e quelli del Genoa era uno dei più antichi che il calcio italiano potesse vantare: ebbe inizio il 16 maggio 1982 in seguito al pareggio per 2-2 a Napoli tra le due squadre nell'ultima giornata della Serie A 1981-1982,[15] in cui il Genoa si salvò e il Milan retrocesse in Serie B. Lo storico gemellaggio tra le due tifoserie è stato anche omaggiato e sostenuto addirittura da iniziative commerciali. Tuttavia, tramite un comunicato delle Curve A e B del Napoli datato al 9 aprile 2019, si è concluso.[16]

I tifosi del Napoli, in passato, erano gemellati anche con la Roma. Questo rapporto nacque negli anni ’80 a seguito del gemellaggio tra i Fedayn della Roma e la Curva B, poi trasformato in violento e acerrimo odio quando una volta i napoletani, partiti con intenzioni tranquille, vennero aggrediti dal gruppo giallorosso dei Boys e degenerato ancora di più il 3 maggio 2014 quando, in occasione della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, venne ucciso il tifoso partenopeo Ciro Esposito con un colpo di pistola partito dall'ultras della Roma Daniele De Santis.[17]

Nel febbraio 2023 i tifosi napoletani furono accusati di aver sottratto lo striscione Fedayn al gruppo storico della Roma. Il 7 febbraio questa voce fu smentita direttamente dagli ultras partenopei, come riportato anche dal Corriere dello Sport: "I tifosi azzurri hanno smentito nei primi interrogatori della Digos, dichiarandosi estranei ai fatti".[18]

Altri gemellaggi attivi negli anni '80 e '90, oggi sciolti, ci sono stati con i tifosi di Foggia, Perugia, Empoli, Milan e Lecce.

Ex amicizie[modifica | modifica wikitesto]

Amicizie terminate oppure non più rinnovate ci sono state con le tifoserie di Salernitana, Bari, Bologna, Torino, Campobasso, Vicenza, Reggiana, Ascoli e Brescia.

Rivalità[modifica | modifica wikitesto]

La più grande rivale del Napoli è la Juventus, rivalità molto sentita dai partenopei, soprattutto in virtù del fatto che la squadra torinese ha circa il triplo dei tifosi al sud. L'antagonismo tra le due fazioni risale agli anni '50,[19] non solo perché quest'ultima è la squadra più sostenuta e titolata della penisola, ma anche perché i loro incontri sono considerati scontri tra sabaudi (rappresentati dagli Agnelli-Elkann, proprietari del club bianconero) e borboni (che governarono nel Regno delle Due Sicilie). Al Napoli spetta il primato delle simpatie dei sostenitori del calcio nel Sud Italia, dovuto appunto a motivi storici correlati con la città[20] la quale vide nella vecchia Signora l'espressione sportiva del Piemonte sabaudo.[21] Esistono poi rivalità acerrime con le tifoserie di Verona (che, oltre ad essere una classica nord-sud, è dovuta anche a scandali, corruzioni e litigi tra le due società), Atalanta, Brescia, Inter, Milan, Roma, Udinese (sfociata negli ultimi anni in gravi incidenti), Foggia, Reggina, Pistoiese, Bari e Varese.

Altre storiche rivalità si hanno con le seguenti tifoserie:

  • Vicenza,[22][23][24][25] che venne accentuata particolarmente nella metà degli anni 1990, durante le partite al Menti, con incidenti dentro e fuori dallo stadio berico avvenuti nel marzo 1996 e nel gennaio e maggio 1997, oltre ai violenti episodi verificatisi nella doppia finale della Coppa Italia 1996-1997: all'andata al San Paolo con lancio di razzi, bombe carta e arredo bagno,[26] mentre al ritorno al Menti con l'accoltellamento di un supporter vicentino da parte di tifosi partenopei e gli spari di bengala provenienti dalla Curva Nord occupata dagli ultras azzurri verso la Tribuna e i Distinti che provocarono l'ustione al volto di un sostenitore biancorosso;[27]
  • Sampdoria, nata a causa del gemellaggio che i partenopei avevano con il Genoa, nonostante esso sia terminato;[28]
  • Ternana, nata a causa del gemellaggio che i rossoverdi hanno con la Sampdoria;
  • Lazio, nata a seguito dell'accoltellamento a Napoli di un tifoso napoletano e di un agente di polizia durante la stagione di Serie A 1997-1998;
  • Cagliari,[29] dopo gli scontri tra tifoserie e forze dell'ordine avvenuti nel 1997 in occasione dello spareggio salvezza Cagliari-Piacenza allo Stadio San Paolo[30];
  • Fiorentina, scoppiata nel 1988 durante una partita al Franchi tra le due squadre.

Nella Regione le rivalità più accese della tifoseria partenopea sono sicuramente con l'Avellino (peraltro legato all'ambiente juventino da una storica amicizia) e con la Salernitana (dovuta certamente anche a motivi geografici):

  • la rivalità con gli avellinesi risale al 30 settembre 1973, quando nell'incontro di Coppa Italia i lupi irpini si imposero 3-2 sui partenopei, in particolare nella coppa nazionale le due compagini si incontrarono per quattro volte (nelle edizioni 1973-1974, 1977-1978, 1981-1982 e 1982-1983) con un bilancio di due vittorie a favore del Napoli, un pareggio e una vittoria dei biancoverdi. In Serie A le sfide tra le due squadre sono 20, tutte concentrate nel decennio 1978-1988. Dal 1988 non si sono più incontrate fino al 2003-2004, quando nel campionato di Serie B la partita di andata al Partenio finì 3-0 a tavolino in favore dei padroni di casa (a causa dei gravissimi incidenti dovuti all'invasione di campo degli ultras napoletani, in seguito alla quale morì un giovane tifoso partenopeo), mentre al San Paolo il Napoli si impose per 1-0 con rete di Savoldi. Nell'annata successiva, le due compagini disputarono il campionato di Serie C1 (girone B) e si incontrano per ben quattro volte: il bilancio è di due vittorie per i lupi irpini e due pareggi. I biancoverdi, in particolare, raggiunsero la Serie B a discapito dei cugini nella doppia finale play-off grazie al pareggio per 0-0 ottenuto al San Paolo e alla vittoria per 2-1 allo Stadio Partenio con reti di Biancolino, Moretti e dell'azzurro Sosa;
  • la rivalità con la Salernitana è dovuta prevalentemente a motivi geografici e regionali, nonostante la precedente amicizia tra le due tifoserie, ma non solo a questi. Essa è scoppiata nel 1994 quando, nella finale playoff del campionato di Serie C1 tra la Salernitana e la Juve Stabia (disputata in campo neutro all'allora Stadio San Paolo), i napoletani presero parte al tifo stabiese.

Da sottolineare, inoltre, l'acerrima rivalità con i tifosi del Liverpool, dovuta al gemellaggio che gli albionici hanno instaurato con la tifoseria granata.

Tra le squadre tedesche, vi sono rivalità con Bayern Monaco e Schalke 04, entrambe nate a causa del gemellaggio con il Borussia Dortmund, ma è notevole anche la rivalità con l'Eintracht Francoforte (che, invece, è dovuta sia al gemellaggio che l'omonima squadra tedesca ha con l'Atalanta sia per il rapporto d'amicizia che i supporters azzurri hanno con l'Hertha Berlino, rivale acerrimo dei francofortesi), acuitasi dopo gli scontri urbani prima della partita di ritorno di Champions League, dove molte tifoserie italiane difesero quella azzurra.[31]

Sussiste anche un'inimicizia con l'Olympique Marsiglia, nata a causa del gemellaggio che i francesi hanno con la Sampdoria, e con il Nizza, dovuta agli scontri tra ultras del 26 dicembre 2018 dopo la partita di Serie A Inter-Napoli (durante i quali la tifoseria francese appoggiò quella nerazzurra).

Infine vi sono rivalità minori con le tifoserie di Bologna, Parma, Piacenza, Sambenedettese, Ascoli, Pisa, Livorno, Lecce, Dinamo Mosca, Legia Varsavia, Swansea City e Arsenal.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Signorelli, pag. 150.
  2. ^ Il tifo calcistico in Italia, su demos.it, settembre 2016. URL consultato il 2 ottobre 2016.
  3. ^ DE LAURENTIIS ALLA STAMPA ESTERA, STRAORDINARIA CRESCITA DEI TIFOSI NEL MONDO, su sscnapoli.it, maggio 2017. URL consultato il 10 maggio 2017.
  4. ^ Signorelli, pag. 140.
  5. ^ Alessandro Chetta, Terremoto Cavani: i gol registrati dai sismografi dell'università, corriere.it, 25 novembre 2011. URL consultato il 14 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2016).
  6. ^ NAPOLI CALCIO 1926 - ultras napoli storia e attualità - il Napoli in diretta, notizie e news 24 ore, su napolicalcio1926.it. URL consultato il 4 aprile 2018.
  7. ^ Why do Italian soccer fans and other foreigners fly the Confederate flag?, in The Washington Post, 22 giugno 2015. URL consultato l'8 marzo 2020.
  8. ^ Serie A, la classifica per riempimento stadi nel girone d'andata, su calcioefinanza.it.
  9. ^ 30 anni fa il Napoli acquistava Maradona dal Barcellona, su napolitoday.it.
  10. ^ a b Medie spettatori record in Serie A: Cagliari all’undicesimo posto, su calciocasteddu.it.
  11. ^ Abbonamenti Napoli, campagna aperta fino alla partita col Chievo, su ilmattino.it.
  12. ^ C'era una volta la gente allo stadio. Le gare con più spettatori nella storia della Serie A, su transfermarkt.it.
  13. ^ admin, Gemellaggio Palermo Napoli, su TUTTOCURVE, 12 marzo 2016. URL consultato l'11 giugno 2023.
  14. ^ Pasquale Giacometti, FOTO - Gemellaggio tra tifosi di Palermo e Napoli. Scena bellissima!, su Spazio Napoli - News Napoli Calcio e Calciomercato Napoli, 13 marzo 2016. URL consultato l'11 giugno 2023.
  15. ^ Genoa e Napoli, storia del gemellaggio più lungo d'Italia, in sport.sky.it, 28 aprile 2011. URL consultato il 13 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2016).
  16. ^ Napoli-Genoa, sul divano - Fatti ospitare da un avversario, su gazzetta.it, 8 aprile 2011. URL consultato l'8 aprile 2011.
  17. ^ Morte Ciro Esposito, 26 anni a De Santis. La madre della vittima: "Non lo odio, pena giusta", su roma.repubblica.it. URL consultato il 3 maggio 2014.
  18. ^ Napolista, Scippo striscioni Fedayn Roma, gli ultras del Napoli hanno negato coinvolgimento alla Digos, su ilNapolista, 7 febbraio 2023. URL consultato l'11 giugno 2023.
  19. ^ Patrick Hazard, David Gould, Three Confrontations and a Coda: Juventus of Turin and Italy, pp. 214-217.
  20. ^ XXXVI Osservatorio sul Capitale Sociale degli italiani – Il tifo calcistico in Italia (PDF), su demos.it, Demos & Pi, 18 settembre 2013, p. 20. URL consultato il 18 settembre 2013.
  21. ^ (EN) Gary Armstrong e Richard Giulianotti, The Second Confrontation. Italy's Questione Meridionale: Naples vs Juventus, in Fear and Loathing in World Football, Oxford, Berg Publishers, 2001, pp. 214-216, ISBN 1-85973-463-4.
  22. ^ Vicenza Napoli, scontri tra tifosi: un ferito E il questore rimanda gli ultra' allo stadio, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 20 gennaio 1997. URL consultato il 12 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2015).
  23. ^ Franco Alberto, Vicenza Napoli, la finale di Coppa Italia diventa sfida della Coppa Paura, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 29 maggio 1997. URL consultato il 12 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2015).
  24. ^ Lancio di razzi e scontri alla fine cariche della polizia, su ricerca.repubblica.it, La Repubblica, 30 maggio 1997.
  25. ^ Paolo Condò, Alberta Mantovani, Guidolin festa e ultimatum, su archiviostorico.gazzetta.it, La Gazzetta dello Sport, 31 maggio 1997.
  26. ^ Francesco Rasulo, Pecchia show, il San Paolo spera, in la Repubblica, 9 maggio 1997. URL consultato il 3 marzo 2017 (archiviato il 4 marzo 2017).
  27. ^ Vicenza, storica notte rovinata dai teppisti, in La Stampa, 30 maggio 1997, p. 30.
  28. ^ Redazione SampNews24, Scontri a Marsiglia, i tifosi del Napoli contro il gemellaggio doriano - Samp News 24, in Samp News 24, 23 ottobre 2013. URL consultato il 4 aprile 2018.
  29. ^ Napoli-Cagliari, la bellezza di una rivalità senza confronti, su tuttocagliari.net. URL consultato l'8 febbraio 2019.
  30. ^ Quando Napoli disse "no" ai quattro mori e tifò Piacenza, su calcionapoli24.it.
  31. ^ I disordini prima e dopo Napoli-Eintracht Francoforte, su ilpost.it, 16 marzo 2023.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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