Stadio Diego Armando Maradona (Napoli)
Stadio Diego Armando Maradona | |
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Stadio del Sole (1959-1963) Stadio San Paolo (1963-2020) | |
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Informazioni generali | |
Stato | ![]() |
Ubicazione | Via Jacopo de Gennaro, 80125 Napoli[1] |
Inizio lavori | 27 aprile 1952 |
Inaugurazione | 6 dicembre 1959 |
Costo | 2500000000 L.[2] |
Ristrutturazione | 1990 |
Costi di ricostr. | 132000000000 L.[3] |
Proprietario | Comune di Napoli |
Progetto |
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Intitolato a | Diego Maradona |
Informazioni tecniche | |
Posti a sedere | 54 726 |
Classificazione | categoria 3 UEFA |
Struttura | Cemento armato, pianta ellittica |
Copertura | Tutti i settori |
Pista d’atletica | 8 corsie |
Mat. del terreno | tappeto erboso |
Dim. del terreno | 105 × 68 m |
Area dell’edificio | 52800 m² |
Uso e beneficiari | |
Calcio | |
Mappa di localizzazione | |
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Lo stadio Diego Armando Maradona è un impianto sportivo polivalente italiano di Napoli. Di proprietà comunale, sorge a Fuorigrotta, quartiere della X Municipalità. Dotato di palestre polifunzionali, spazi per le arti marziali e di un campo da pallacanestro, ospita fin dall'inaugurazione gli incontri calcistici interni del Napoli.
Denominato in origine stadio del Sole alla sua costruzione nel 1959, fu ribattezzato stadio San Paolo nel 1963; quindi nel 2020 venne intitolato alla memoria dell'ex capitano del Napoli, Diego Armando Maradona.[4]
Costruito negli anni cinquanta del XX secolo in stile brutalista,[5] su progetto dell'architetto Carlo Cocchia,[6] all'epoca della realizzazione risultava uno degli stadi più apprezzati del panorama internazionale[7] oltreché il più capiente d'Italia con i suoi 85 012 posti.[8]
In seguito alla ristrutturazione per il campionato del mondo 1990 la capienza passò a 72810 posti a sedere.[9] L'inagibilità del terzo anello a partire dalla stagione 2005-06 ha determinato una riduzione a 60240 spettatori.[10] Nel biennio 2018-19, in previsione della XXX Universiade, l'impianto è stato sottoposto a un restyling che ne ha ridotto ulteriormente la capienza,[11] attestandola a 54732 spettatori.[12]
Incluso tra le sedi del torneo olimpico di calcio di Roma 1960, di due europei di calcio (Italia 1968 e Italia 1980) e di un mondiale di calcio (Italia 1990), ha ospitato inoltre un'edizione dei Giochi del Mediterraneo (1963) e dei Giochi mondiali universitari (2019).
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Progettazione e inaugurazione
[modifica | modifica wikitesto]Dopo il bombardamento dello stadio Partenopeo, avvenuto nel 1942 durante la seconda guerra mondiale, la locale squadra di calcio del Napoli si trasferì allo stadio del Vomero. La ridotta capienza dell'impianto rese necessaria la realizzazione di una nuova struttura, capace di ospitare le decine di migliaia di tifosi che affollavano gli spalti ben oltre la capienza omologata,[13] causando spesso problemi di ordine pubblico.[14][15]
L'amministrazione comunale scelse Fuorigrotta, un quartiere caratterizzato in quegli anni da un forte processo di urbanizzazione, come sede del nuovo impianto.[16] La progettazione fu affidata all'architetto Carlo Cocchia che, avvalendosi della collaborazione di professionisti come Gerardo Mazziotti, realizzò un primo prospetto basato sul concetto di uno stadio con un solo anello. Le successive modifiche portarono a un progetto basato su due anelli distinti, con l'inferiore posto al di sotto della sede stradale. La posa della prima pietra avvenne il 27 aprile 1952, con una cerimonia che vide la presenza del sindaco di Napoli Domenico Moscati e del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi.[17] La presentazione del plastico avvenne due anni più tardi, nel settembre 1954, alla presenza del nuovo sindaco nonché presidente del Napoli, Achille Lauro, e del nuovo presidente del Consiglio, Mario Scelba. I lavori di costruzione durarono poco più di sette anni e furono gestiti dal Genio civile con alcune modifiche in corso d'opera rispetto al progetto originale.[18]
Lo stadio fu consegnato al Comune il 2 dicembre 1959; come primo direttore dell'impianto fu designato Attila Sallustro, indimenticato attaccante della squadra partenopea nel periodo interbellico.[19] La struttura fu inaugurata ufficialmente quattro giorni dopo, con la gara di campionato fra Napoli e Juventus, terminata 2-1 per gli azzurri: la capienza al momento dell'inaugurazione era di 90 000 spettatori in piedi.[20] Lo stadio era strutturato su due anelli con spalti in travertino affacciati sul campo da gioco e sulla pista di atletica, a sei corsie in tennisolite. Denominato stadio Partenopeo[17] in fase progettuale e stadio dei Centomila[21] durante l'edificazione, fu ribattezzato stadio del Sole al momento dell'inaugurazione, fino all'imposizione del toponimo stadio San Paolo nel 1963[22] per celebrare la tradizione secondo la quale Paolo di Tarso avrebbe raggiunto l'Italia attraccando nella zona dell'attuale Fuorigrotta. In quello stesso anno l'impianto ospitò le cerimonie di apertura[23] e di chiusura,[24] oltreché le gare di atletica[25] e la finale del torneo di calcio, della quarta edizione dei Giochi del Mediterraneo.
Il riammodernamento del 1980 e la ristrutturazione per Italia '90
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In occasione del campionato d'Europa 1980 l'impianto fu ammodernato, al costo di un miliardo di lire, con il potenziamento dell'impianto di illuminazione – mal funzionante[26] fin dall'inaugurazione[27] –, l'edificazione di un fabbricato a due piani in corrispondenza della tribuna numerata (oggi tribuna Posillipo) e l'installazione nell'intersezione dei settori Distinti e Curva A di un tabellone luminoso dotato di orologio.[28]
Nel 1985 il Napoli, complice l'aumento esponenziale della domanda di biglietti dovuta alla presenza in squadra di Maradona, tentò[29] senza successo[30] di ottenere l'autorizzazione amministrativa per realizzare un anello sopraelevato che avrebbe portato la capienza dello stadio a 100 000 spettatori.
Durante l'anno precedente, il 1984, la FIFA aveva assegnato all'Italia l'organizzazione del campionato del mondo 1990. Nonostante l'intenzione iniziale del presidente del Napoli Corrado Ferlaino di realizzare uno stadio privato da 150 000 posti a Casoria da proporre per la finale della manifestazione[31] e i problemi strutturali del San Paolo,[18] si decise di indicare l'impianto come sede degli incontri assegnati alla città di Napoli.[32]

A fronte dell'approssimarsi dei mondiali lo stadio fu interessato da una profonda ristrutturazione. Nel progetto del 1988, gli architetti Fabrizio Cocchia e Giuseppe Squillante immaginavano una copertura leggera sostenuta da pochi montanti metallici (circa 2 milioni kg di ferro). Durante gli appalti, però, il peso del ferro, incentivato dal costo al chilo previsto nel bando, salì a 8,5 milioni kg, stravolgendo l’idea originaria che fu modificata dall'ing. Corradi[33]. I lavori iniziarono nel 1988 e si conclusero nel maggio 1990. Durante la messa in opera, in occasione delle esultanze dei tifosi, furono avvertite, negli edifici circostanti, delle scosse simili a quelle generate dai terremoti.[34] Gli interventi compresero la costruzione della copertura e della nuova tribuna stampa su progetto strutturale dell'ingegner Luigi Corradi, l'installazione di due ascensori di collegamento con la tribuna stampa, la realizzazione una struttura sopraelevata rispetto alla tribuna denominata Dirigibile e destinata a ospitare telecronisti e regie televisive, la ristrutturazione dell'edificio adiacente alla tribuna, l'installazione dei seggiolini in tutti i settori dello stadio, l'ammodernamento della pista di atletica e dell'impianto di illuminazione, l'installazione di due display fissati alla balaustra in luogo del tabellone luminoso, il rifacimento degli ingressi, la costruzione di un parcheggio multipiano sotterraneo e l'adeguamento alle norme di sicurezza richieste dalla FIFA.

I lavori per i mondiali furono completati solo nell'anno successivo la manifestazione, il 1991, causando dei malumori nella dirigenza del Napoli, che affrontò gli incontri interni di Coppa dei Campioni in uno stadio dalla capienza ridotta.[36] Gli interventi postumi furono la realizzazione del terzo anello, direttamente collegato alla struttura di sostegno della copertura, che portò la capienza dello stadio a 72 810 posti a sedere[37], l'installazione dei divisori di settore e la sistemazione delle scale di smistamento nelle curve.[38]
1990-2010: il decadimento strutturale
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Nonostante la ristrutturazione lo stadio iniziò a presentare problemi strutturali già nel 1995, quando la Commissione di Vigilanza revocò temporaneamente l'agibilità prescrivendo alcuni interventi di risanamento;[39] i display, nel frattempo, erano guasti già dalla metà della stagione calcistica 1993-94.
L'agibilità fu revocata nuovamente nel settembre 2001 dopo un nubifragio. Tra le strutture più colpite ci fu proprio lo stadio; il Napoli fu costretto a giocare gli incontri casalinghi prima a Cava de' Tirreni allo stadio Simonetta Lamberti e poi allo stadio Santa Colomba di Benevento, tornando al San Paolo solo nel gennaio 2002 in occasione del derby regionale con la Salernitana, dopo ingenti lavori di riqualificazione resi possibili dallo stato di calamità deciso dal governo. Il problema, mai del tutto risolto, era legato all'insufficienza del collettore fognario Arena Sant'Antonio e a una criticità di carattere strutturale: nello stadio, situato nel punto più basso di Fuorigrotta, confluiscono tutte le acque che provengono dalla zona collinare di Monte Sant'Angelo. In quegli anni si procedette anche alla chiusura del terzo anello, in quanto le esultanze degli spettatori provocavano vibrazioni che, attraverso i piloni di sostegno della copertura, si diramavano nel terreno propagandosi ai fabbricati adiacenti. Con la chiusura del terzo anello la capienza omologata dello stadio fu ridotta a 60 240 posti a sedere.
Nel luglio 2008, in seguito al ritorno del Napoli nelle competizioni europee, furono apportate ulteriori migliorie: l'inserimento di serpentine all'esterno dello stadio, nuove indicazioni in italiano e in inglese in corrispondenza delle entrate principali, l'ampliamento della sala stampa e lavori di manutenzione alla copertura.[40] Il 6 dicembre 2009, in occasione del 50º anniversario dell'inaugurazione dell'impianto, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, prima dell'inizio della gara interna contro il Bari consegnò una maglia azzurra con il numero "50" a tre protagonisti della sfida inaugurale contro la Juventus, ovvero Luís Vinício, Elia Greco e Dolo Mistone.[41]
2010-2019: gli interventi richiesti dalla UEFA e il restyling per le Universiadi
[modifica | modifica wikitesto]Nel corso dell'estate 2010 il Napoli e il Comune[42] procedettero a una prima opera di restyling[43] che vide il rifacimento del manto erboso, del sistema di irrigazione, di drenaggio e di deflusso delle acque piovane e la riqualificazione di alcuni settori dello stadio.[43] Dopo il rifacimento del manto erboso, si procedette con il restyling della Tribuna Autorità, l’installazione delle nuove panchine e la pulizia con sostituzione dei sediolini mancanti, anche gli spogliatoi dell'allora stadio San Paolo, sfoggiarono un nuovo look[44]. Il presidente Aurelio De Laurentiis affidò il progetto allo scenografo cinematografico Tonino Zera: ogni dettaglio celebrava l’identità della SSC Napoli, con i loghi della squadra e foto dei giocatori[45]. Nell'estate 2011 lo stadio fu ulteriormente adeguato alle norme richieste dalla UEFA per la partecipazione alle coppe europee[46] attraverso la rimozione della rete di protezione del settore ospiti e l'ammodernamento di sala e tribuna stampa.

Nel novembre 2012 il Napoli installò due schermi LED di 16 metri ognuno, in sostituzione dei due display non funzionanti.[47] Nell'estate 2013, su richiesta della UEFA, si provvide al rifacimento dei servizi igienici e del manto erboso e al potenziamento dell'impianto d'illuminazione. L'8 ottobre 2013 la tribuna stampa dello stadio fu intitolata a Carlo Iuliano, storico capo ufficio stampa della Società Sportiva Calcio Napoli, scomparso quell'anno.[48]
Nel luglio 2015 il Napoli consegnò in Comune un progetto di ristrutturazione redatto dall'architetto Gino Zavanella, già autore di restyling o progetti ex novo di vari stadi italiani. Questo prevedeva l'eliminazione della pista di atletica, la schermatura dell'anello inferiore in corrispondenza delle due curve e la realizzazione di una nuova gradinata, che avrebbe avvicinato i Distinti superiori al campo da gioco, oltreché l'installazione di alcuni skybox sull'area della pista prospiciente le tribune; erano previsti, inoltre, la realizzazione di nuovi volumi in corrispondenza delle aree esterne dello stadio più l'allungamento della copertura.[49] La proposta fu bocciata dall'amministrazione comunale.[50]

Dopo l'assegnazione alla città di Napoli dell'organizzazione della XXX Universiade, nell'estate del 2019 il San Paolo fu oggetto di un massiccio restyling in tutti i settori, con la sostituzione dei seggiolini, il rifacimento della pista di atletica, l'installazione di due maxischermi all'altezza della tribuna laterale e dei Distinti, oltreché l'ammodernamento degli spogliatoi, degli impianti audio e d'illuminazione.[51] Fu completata anche la ristrutturazione dei nuovi servizi igienici della Tribuna Posillipo e dei Distinti[52], dopo quelli già realizzati nei settori A ed E; i restanti interventi continuarono compatibilmente con il calendario delle partite, così da ridurre al minimo i disagi per i tifosi[53]. La maggiore distanza tra le sedute e la diversa grandezza dei seggiolini rispetto a quelli installati nel 1990, oltre agli spazi ricavati per l'installazione dei maxischermi, ridussero la capienza a 54732 posti a sedere.[12] Nel mese di luglio l'impianto ospitò le cerimonie di apertura e di chiusura della manifestazione, oltreché le gare di atletica leggera.
2020-oggi: intitolazione a Diego Armando Maradona
[modifica | modifica wikitesto]Il 26 novembre 2020, all'indomani della scomparsa di Diego Armando Maradona, il sindaco Luigi De Magistris annunciò di aver intrapreso l'iter per intitolare l'impianto all'ex capitano del Napoli.[54] Otto giorni dopo, il 4 dicembre, sopraggiunse l'approvazione della Giunta comunale che deliberò il cambio di denominazione. Il giorno seguente il prefetto di Napoli diede seguito alla richiesta pervenuta dal Comune, autorizzando l'imposizione del nuovo nome stadio Diego Armando Maradona all'impianto.[55] Nel mese di dicembre fu eseguito l'intervento di riposizionamento di 1.400 seggiolini nel settore Distinti, al fine di creare in maiuscolo la parola "Napoli".[56]
Nel 2021 la Giunta comunale di Napoli ha approvato il progetto esecutivo del terzo lotto di lavori di ristrutturazione e adeguamento funzionale dello stadio Diego Armando Maradona, che comprende verifiche sulla carpenteria metallica e manutenzione della copertura, per un importo di 1,24 milioni di euro finanziato dalla Regione con fondi stanziati nell’ottobre 2020; l’assessore allo Sport Ciro Borriello ha spiegato che l’intervento punta a offrire, al ritorno del pubblico, uno stadio moderno e conforme alle esigenze di spettatori e addetti ai lavori[57].
25 novembre 2021, ad un anno esatto dalla scomparsa di Maradona, fu esposta nel piazzale antistante gli ingressi del settore Distinti una scultura in bronzo raffigurante il campione argentino. L'opera, realizzata da Domenico Sepe, rimase esposta fino alle ore 22:00 prima di fare rientro nella bottega dello scultore.[58] Il 28 novembre 2021, in occasione della partita di campionato tra Napoli e Lazio, fu scoperta una seconda statua raffigurante Maradona, realizzata dalla Fonderia Nolana;[59] l'opera è stata collocata, in maniera definitiva, nel corridoio che collega gli spogliatoi al campo da gioco.[60]
A marzo 2023, il Napoli ha avviato nuovi interventi di ammodernamento dello Stadio Diego Armando Maradona, concentrati su spazi riservati alla tifoseria e all’area autorità. Il progetto, voluto dal presidente Aurelio De Laurentiis, include la Sala Autorità e l'ingresso Tribuna Autorità, che sono stati riprogettati dall’artista napoletano Giuseppe Klain, già autore delle divise celebrative dedicate a Maradona nel 2024[61]. Le pareti espongono immagini di Diego Armando Maradona, fotografie dei principali campioni azzurri e il logo ufficiale del club[61]. Inoltre sono presenti migliorie per il pubblico con ristrutturazioni mirate a settori specifici dello stadio per migliorarne comfort e accessibilità[62]. Inoltre Il Comune di Napoli ha ricavato 120 nuovi posti per persone con disabilità nei Distinti del Maradona, dopo la costruzione di servizi igienici dedicati[63]; valutata anche la riapertura del parcheggio sotterraneo da 300 posti, chiuso dagli anni ’90 senza mai essere stato collaudato e senza manutenzione [63].
Gli interventi si inseriscono in un più ampio programma di rinnovamento dell’impianto, volto ad adeguarlo agli standard richiesti per eventi internazionali e a rafforzare l’identità storica del club.[62]
Il Comune di Napoli e la SSC Napoli stanno da tempo lavorando alla realizzazione di un museo del Napoli all’interno dello stadio Diego Armando Maradona, aperto sette giorni su sette, con l’obiettivo di inaugurarlo entro il 2026, anno del centenario del club[64]. L’idea, come spiegato dal sindaco Gaetano Manfredi, è di creare non solo un museo dedicato a Maradona, ma un’istituzione che racconti tutta la storia del calcio napoletano, inserita nella “casa” della squadra, lo stadio di Fuorigrotta[64][65].
Il 30 aprile 2025 il Comune di Napoli annuncia che vorrebbe autorizzare la riapertura del terzo anello del Maradona, recuperando circa 8 000 posti e portando la capienza a oltre 62 000[66]. Prima di riaprire serviranno interventi per eliminare le vibrazioni che anni fa ne causarono la chiusura, quindi l’aggiunta sarà operativa al più dal prossimo campionato[66]. L’ampliamento favorirebbe la candidatura dello stadio per Euro 2032 e agevolerebbe i piani di De Laurentiis, che, in cambio di una concessione pluriennale, vorrebbe modernizzare l’impianto (tribune più vicine al campo, eventuali skybox nel terzo anello[67]) senza dover spostare le partite altrove[66]. Durante un incontro tra Manfredi, il presidente Aurelio De Laurentiis e i tecnici del club, è stato presentato il Masterplan per il restyling dello stadio, che include anche la possibile riapertura del terzo anello e l’utilizzo del parcheggio sotterraneo inutilizzato dal 1990 (da 180 posti e capacità potenziale di circa 250 posti auto[68]), con l’obiettivo di aumentare la capienza fino a circa 70.000 posti[69]. Tecnologie avanzate come droni termici hanno supportato le verifiche strutturali, con una relazione definitiva prevista per la fine di aprile dello stesso anno[70]. Il progetto punta a modernizzare lo stadio per renderlo più funzionale e attrattivo, sfruttando anche vantaggi fiscali legati alla Zona Economica Speciale, e a completare i lavori in tempi rapidi per prepararsi agli Europei 2032[67].
Capienza
[modifica | modifica wikitesto]La capienza attuale dello stadio Maradona è di 54 732 posti,[12] tutti a sedere, suddivisi come segue:

Settore | Posti a sedere | Note | |
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Anello inferiore | Tribuna Centrale Autorità | 1 056 | |
Tribuna Centrale Inferiore | 1 404 | ||
Tribuna Family | 944 | Include 44 postazioni riservate a persone con disabilità e altrettante agli accompagnatori | |
Tribuna Ospiti | 1 029 | Include 44 postazioni riservate a persone con disabilità e altrettante agli accompagnatori | |
Distinti | 6 384 | ||
Curva A | 4 623 | Include 28 postazioni riservate a persone con disabilità e altrettante agli accompagnatori | |
Curva B | 5 015 | Include 28 postazioni riservate a persone con disabilità e altrettante agli accompagnatori | |
Totale dell'anello inferiore | 20 455 | ||
Anello superiore | Tribuna Posillipo | 4 581 | Include 237 postazioni destinate alla tribuna stampa "Carlo Iuliano" |
Tribuna Nisida | 2 105 | ||
Tribuna Ospiti | 2 482 | ||
Distinti | 9 575 | ||
Curva A | 7 484 | ||
Curva B | 8 044 | ||
Totale dell'anello superiore | 34 271 |
Affluenza media
[modifica | modifica wikitesto]La sottostante tabella riporta l'affluenza media di campionato del Napoli a partire dalla stagione 1959-60[71][72].
Stagione | Affluenza |
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1959-60 | 38241[N 1] |
1960-61 | 44110 |
1961–62 | n/a |
1962–63 | 38039 |
1963–64 | 31178 |
1964–65 | 44255 |
1965–66 | 67977 |
1966–67 | 75797 |
1967–68 | 66541 |
1968–69 | 67079 |
1969–70 | 55025 |
1970–71 | 52399[N 2] |
1971–72 | 53923 |
1972–73 | 53202 |
1973–74 | 62665 |
1974–75 | 67678[N 3] |
1975–76 | 75268 |
Stagione | Affluenza |
---|---|
1976–77 | 71182[N 4] |
1977–78 | 61612 |
1978–79 | 59359[N 5] |
1979–80 | 55535 |
1980–81 | 56807 |
1981–82 | 58267 |
1982–83 | 58744 |
1983–84 | 55590 |
1984–85 | 77597 |
1985–86 | 71454 |
1986–87 | 72714 |
1987–88 | 73738 |
1988–89 | 61793 |
1989–90 | 58264 |
1990–91 | 52657 |
1991–92 | 48192 |
1992–93 | 58599 |
Criticità
[modifica | modifica wikitesto]Lo stadio è caratterizzato da diverse criticità che, a più riprese, hanno provocato polemiche tra la società calcistica e il Comune.[73] Gli onerosi costi di gestione hanno determinato una manutenzione insufficiente,[74] a sua volta causa del deterioramento strutturale di alcune aree dell'impianto. La copertura, incapace di offrire riparo alla totalità degli spalti, è sorretta da una pesante struttura che ha provocato diverse polemiche per la sua antiesteticità e scarsa funzionalità;[75] Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli dal 2004, ne ha più volte auspicato la rimozione in favore di una nuova più moderna e funzionale.[76] La realizzazione della copertura ridusse sensibilmente l’ingresso di aria e luce sul terreno di gioco; a questo si aggiunse la sfortunata realizzazione del terzo anello, presto chiuso al pubblico per problemi di stabilità e vibrazioni che dai piloni della copertura si trasmettevano alle abitazioni circostanti[33].
La copertura non è l'unica delle criticità determinate dalla ristrutturazione di Italia '90, causa pochi anni dopo di un lungo strascico giudiziario nell'ambito di Tangentopoli.[77][78][79][80] Il parcheggio multipiano realizzato al di sotto del piano ipogeo e accessibile dal sottopasso di via Claudio non è mai entrato in funzione[81][82] e risulta attualmente inservibile a causa delle sopravvenute modifiche normative che prescrivono misure diverse per le aree di accesso e di sosta. Il Comune non ha mai nemmeno affidato a privati la gestione e manutenzione dei parcheggi sotterranei[33]. La scarsità di parcheggi autorizzati nelle immediate vicinanze dello stadio alimenta il fenomeno della sosta selvaggia, gestita da parcheggiatori abusivi.[83] Il parcheggio sotterraneo sotto lo stadio Maradona offre 180 posti auto potenzialmente aumentabili. In passato il parcheggio interrato ha subìto infiltrazioni d’acqua ed è stato occasionalmente usato per rituali satanici, rave, attuvità sessuali e consumo di droga[84][85]. Una valutazione svolta dal Comune nel 2023 ha concluso che sono necessari adeguamenti strutturali e impiantistici (antincendio, collaudi, altezze) per conformarsi alle normative vigenti[86]. Infatti, rimasto sigillato per infiltrazioni d’acqua e altri problemi, non può ospitare un museo (come proposto[87]) o spazi aperti al pubblico a causa del soffitto basso e dell’assenza di ambienti espositivi idonei anche all’interno dello stadio. Il Comune valuta comunque un possibile recupero, consapevole che servirebbero interventi tecnici e risorse dedicate.
Altri dubbi sono legati alla presenza della pista di atletica, quasi mai protagonista degli eventi sportivi ospitati allo stadio, che pone gli spalti a distanza dal terreno di gioco, con una visuale peggiore rispetto agli impianti con le tribune a ridosso del campo;[88] in particolar modo l'anello inferiore, in alcuni punti, offre una pessima visuale anche a causa della presenza dei rotor pubblicitari a bordocampo.[89]
Incontri calcistici di rilievo
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Incontri del Napoli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stadio ospita regolarmente le gare del Napoli. In occasione di Napoli-Juventus del campionato italiano di Serie A 1974-1975, disputatasi il 15 dicembre 1974, gli spettatori furono 90 736 (53 311 abbonati più 37 425 biglietti venduti);[90] la partita fu interrotta a pochi minuti dal termine per motivi di ordine pubblico, sul parziale di 6-2 per gli ospiti, con risultato sul campo poi omologato: si tratta verosimilmente dell'incontro di calcio con il maggior numero di spettatori nella storia della Serie A.[91].
Incontri della nazionale italiana
[modifica | modifica wikitesto]Il Maradona ha ospitato 24 incontri della nazionale calcistica italiana.[92] La prima partita degli azzurri fu una gara di Coppa Internazionale contro la Svizzera,[93] giocata il 6 gennaio 1960 e vinta dai padroni di casa per 3-0.[94]

Lo stadio è stato sede di tre incontri dell'Italia nelle maggiori competizioni internazionali. È stato sede della semifinale del campionato d'Europa 1968 tra l'Italia e l'Unione Sovietica, il 5 giugno, conclusasi 0-0 dopo i supplementari e vinta dalla squadra di casa per sorteggio.[95] Fu sede della finale per il terzo posto del campionato d'Europa 1980, il 21 giugno, persa dalla nazionale ai rigori contro la Cecoslovacchia con il risultato di 9-8.[96] È stato infine teatro della sconfitta dell'Italia per 4-3 ai rigori contro l'Argentina nella semifinale del campionato del mondo 1990, il 3 luglio.[97]
In un'occasione il Maradona ha ospitato la gara interna dell'Italia valevole per lo spareggio di qualificazione ai mondiali: è accaduto il 15 novembre 1997 quando, nel ritorno dei play-off per l'accesso al campionato del mondo 1998, la nazionale si impose per 1-0 sulla Russia guadagnando, stante l'1-1 dell'andata a Mosca, il pass per la fase finale del torneo in Francia.[98]
Il 22 novembre 1969, in occasione della partita contro la Germania Est per la qualificazione al campionato del mondo 1970 e vinta dagli azzurri per 3-0, fu fissato il record di affluenza, tuttora imbattuto, per una gara casalinga della nazionale con 91 000 spettatori.[99]
Incontri dei campionati internazionali per nazionali
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- Torneo olimpico di Roma 1960
Napoli 26 agosto 1960, ore 21:00 UTC+2 Torneo olimpico 1960, fase a gironi | Italia ![]() | 4 – 1 referto | ![]() | Stadio del Sole (36092 spett.)
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Napoli 29 agosto 1960, ore 21:00 UTC+2 Torneo olimpico 1960, fase a gironi | Ungheria ![]() | 6 – 2 referto | ![]() | Stadio del Sole (8068 spett.)
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Napoli 1º settembre 1960, ore 21:00 UTC+2 Torneo olimpico 1960, fase a gironi | Argentina ![]() | 2 – 0 referto | ![]() | Stadio del Sole (4304 spett.)
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Napoli 5 settembre 1960, ore 18:00 UTC+2 Torneo olimpico 1960, semifinale | Italia ![]() | 1 – 1* (d.t.s.) referto | ![]() | Stadio del Sole (16568 spett.)
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* Jugoslavia qualificata per sorteggio
Napoli 5 giugno 1968, ore 18:00 UTC+2 Campionato europeo 1968, semifinale | Italia ![]() | 0 – 0* (d.t.s.) referto | ![]() | Stadio San Paolo (68582 spett.)
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* Italia qualificata per sorteggio
Napoli 11 giugno 1980, ore 20:30 UTC+2 Campionato europeo 1980, fase a gironi | Paesi Bassi ![]() | 1 – 0 referto | ![]() | Stadio San Paolo (14990 spett.)
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Napoli 14 giugno 1980, ore 17:45 UTC+2 Campionato europeo 1980, fase a gironi | Germania Ovest ![]() | 3 – 2 referto | ![]() | Stadio San Paolo (26546 spett.)
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Napoli 18 giugno 1980, ore 17:45 UTC+2 Campionato europeo 1980, fase a gironi | Spagna ![]() | 1 – 2 referto | ![]() | Stadio San Paolo (14440 spett.)
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Napoli 21 giugno 1980, ore 20:30 UTC+2 Campionato europeo 1980, finale per il terzo posto | Italia ![]() | 1 – 1 referto | ![]() | Stadio San Paolo (24652 spett.)
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Napoli 13 giugno 1990, ore 21:00 UTC+2 Campionato mondiale 1990, fase a gironi | Argentina ![]() | 2 – 0 referto | ![]() | Stadio San Paolo (55759 spett.)
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Napoli 18 giugno 1990, ore 21:00 UTC+2 Campionato mondiale 1990, fase a gironi | Argentina ![]() | 1 – 1 referto | ![]() | Stadio San Paolo (52733 spett.)
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Napoli 23 giugno 1990, ore 17:00 UTC+2 Campionato mondiale 1990, ottavi di finale | Camerun ![]() | 2 – 1 (d.t.s.) referto | ![]() | Stadio San Paolo (50026 spett.)
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Napoli 1º luglio 1990, ore 21:00 UTC+2 Campionato mondiale 1990, quarti di finale | Camerun ![]() | 2 – 3 (d.t.s.) referto | ![]() | Stadio San Paolo (55025 spett.)
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Napoli 3 luglio 1990, ore 20:00 UTC+2 Campionato mondiale 1990, semifinale | Argentina ![]() | 1 – 1 (d.t.s.) referto | ![]() | Stadio San Paolo (59978 spett.)
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Finali di competizioni confederali per club
[modifica | modifica wikitesto]Napoli 3 maggio 1989, ore 20:30 UTC+2 Coppa UEFA 1988-1989, finale di andata | Napoli | 2 – 1 | Stoccarda | Stadio San Paolo (81093 spett.)
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Attività extracalcistiche
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Altri sport
[modifica | modifica wikitesto]In ambito sportivo, Ia struttura ha ospitato meeting e competizioni ufficiali di atletica leggera,[100][101] tra cui gli Assoluti nel 1962 e nel 1994, le gare dei IV Giochi del Mediterraneo nell'autunno 1963 e della XXX Universiade nell'estate 2019.
Il 4 ottobre 1969 lo stadio è stato teatro dell'incontro di pugilato valido per la contesa delle corone mondiali WBA e WBC dei pesi medi tra Nino Benvenuti e Fraser Scott, vinto dall'italiano per squalifica dell'avversario.[102] Nel 2006 ha ospitato la "Champions Motor Race", rassegna motoristica con protagonisti piloti di Formula 1, WRC e MotoGP, tenutasi su di un circuito allestito per l'occasione all'interno dell'ovale.[103]
Concerti
[modifica | modifica wikitesto]Lo stadio ha ospitato anche concerti di artisti musicali, tra cui Rolling Stones, U2, Frank Zappa, Peter Tosh, Coldplay, Jovanotti, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Claudio Baglioni, Vasco Rossi, Tiziano Ferro, Pino Daniele, Edoardo Bennato, Gigi D'Alessio, Ultimo, Franco Ricciardi, Nino D'Angelo e Geolier.
Visite pastorali
[modifica | modifica wikitesto]Il 10 novembre 1990 lo stadio è stato sede dell'incontro con i giovani di Papa Giovanni Paolo II in occasione della visita pastorale in Campania. L'incontro registrò la presenza di circa centomila persone.[104]
Nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]Lo stadio è apparso in diversi film come Operazione San Gennaro,[105] Luca il contrabbandiere,[106] Mi manda Picone, Quel ragazzo della curva B,[106][107] L'uomo in più,[108] Santa Maradona,[106] Eccezzziunale veramente - Capitolo secondo... me, Maradona - La mano de Dios, Benvenuti al Nord,[106] La verità sta in cielo.[106]
È inoltre citato nelle canzoni Un solo colore dei Fuossera e Vincere l'odio degli Elio e le Storie Tese, ed è rappresentato nella 50ª puntata della serie animata I ragazzi del Mundial intitolata Tragedia a Napoli. Appare inoltre tra gli stadi giocabili del videogioco del 1997 PC Calcio 6.0.
Collegamenti
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Lo stadio è servito dalle seguenti linee di collegamento:
Gestore | Servizio | Linea | Fermata |
---|---|---|---|
ANM | Metropolitana di Napoli ![]() |
![]() |
Mostra |
Autobus ![]() |
151 | Piazzale Vincenzo Tecchio | |
180 | |||
181 | |||
502 | |||
618 | |||
741 | |||
C1 | |||
C3 | |||
R6 | |||
R7 | |||
EAV | Ferrovia Cumana ![]() |
Mostra-Stadio Maradona | |
Autobus ![]() |
Napoli-Monte di Procida | Piazzale Vincenzo Tecchio | |
Trenitalia | Linea 2 ![]() |
Napoli Campi Flegrei |
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
- ^ Quattro incontri casalinghi disputati allo stadio del Vomero e uno allo stadio Ardenza di Livorno precedentemente all'inaugurazione dell'impianto.
- ^ La partita Napoli-Verona del 27 dicembre 1970 fu disputata allo stadio della Vittoria di Bari per squalifica del campo da gioco.
- ^ Le partite Napoli-Torino del 12 gennaio 1975 e Napoli-Varese del 26 gennaio 1975 furono disputate allo stadio Olimpico di Roma per squalifica del campo da gioco.
- ^ Le partite Napoli-Perugia del 9 gennaio 1977 e Napoli-Catanzaro del 12 febbraio 1977 furono disputate rispettivamente allo stadio Comunale di Bologna e allo stadio Olimpico di Roma per squalifica del campo da gioco.
- ^ La partita Napoli-Verona del 21 gennaio 1979 fu disputata allo stadio Adriatico di Pescara per squalifica del campo da gioco.
- ^ La partita Napoli-Fiorentina del 4 febbraio 2001 fu disputata allo stadio La Favorita di Palermo per squalifica del campo da gioco.
- ^ Nove partite disputate allo stadio Santa Colomba di Benevento per indisponibilità dell'impianto.
- ^ Cinque partite disputate allo stadio Nuovo Romagnoli di Campobasso per squalifica del campo da gioco.
- ^ Due partite disputate a porte chiuse e una partita disputata a porte chiuse allo stadio Renato Curi di Perugia per squalifica del campo da gioco.
- ^ La partita Napoli-Genoa del 30 settembre 2007 fu disputata a porte chiuse per squalifica del campo da gioco.
- ^ Sei incontri disputati a porte chiuse per via delle norme sanitarie di contrasto alla pandemia di COVID-19.
- ^ L'intera stagione si tenne a porte chiuse per via delle norme sanitarie di contrasto alla pandemia di COVID-19.
- ^ La piena capacità degli impianti fu ristabilita il 1º aprile 2022
Fonti
- ^ Elenco impianti sportivi, su comune.napoli.it.
- ^ Due sopralluoghi a Napoli per lo stadio di Fuorigrotta, in La Stampa, 24 novembre 1959, p. 8.
- ^ Ma Italia '90 è ancora un cantiere, in La Stampa, 16 maggio 1990, p. 3.
- ^ De Magistris dopo la riunione di Giunta: intitolato lo stadio a Diego Armando Maradona, su comune.napoli.it, 4 dicembre 2020. URL consultato il 4 dicembre 2020.
- ^ Gerardo Mazziotti, Lo stadio San Paolo, su nagora.org, 27 luglio 2018. URL consultato il 4 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2020).
- ^ Il primo architetto che disegnò Napoli, su ricerca.repubblica.it, 24 marzo 1987. URL consultato il 4 dicembre 2020.
- ^ Flavia Fascia, Lo stadio San Paolo di Napoli, su hdl.handle.net, 2012. URL consultato il 4 dicembre 2020.
- ^ Panini, p. 208.
- ^ Elenco impianti sportivi, su comune.napoli.it. URL consultato il 4 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2020).
- ^ Impianti di serie A – Stagione 2017/2018 (PDF), su osservatoriosport.interno.gov.it (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2018).
- ^ Paolo Cuozzo, Nuovo San Paolo, tutti i sediolini azzurri ma settemila posti in meno, su corrieredelmezzogiorno.corriere.it, 18 dicembre 2014. URL consultato il 4 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2020).
- ^ a b c NAPOLI | Stadio, su legaseriea.it.
- ^ Corrado Sannucci, Contro la Juve la folla immobile, in la Repubblica, 10 marzo 1988.
- ^ Crescenzo Guarino, Un ispettore generale di Pubblica Sicurezza inviato a Napoli per gli incidenti del Vomero, in La Nuova Stampa, 8 novembre 1955, p. 5.
- ^ Vittorio Pozzo, Incidenti e feriti all'ingresso, colpi di scena in gara per Napoli-Juventus partita più emozionante del torneo, in Stampa Sera, 21 aprile 1958, p. 5.
- ^ Anche Napoli avrà lo stadio dei 100 mila?, in Nuova Stampa Sera, 8 settembre 1948, p. 4.
- ^ a b Il sindaco Moscati, Gonella e De Gasperi presenziano alla cerimonia di posa della prima pietra per la ricostruzione dello stadio partenopeo, su patrimonio.archivioluce.com. URL consultato il 29 dicembre 2020.
- ^ a b Luca Argentieri, I prigionieri del San Paolo, in la Repubblica, 9 ottobre 1987.
- ^ Il Napoli si allena nel nuovo Stadio in vista della gara con la Juventus, in La Stampa, 3 dicembre 1959, p. 8.
- ^ Almanacco "Calciatori 1962/63", Panini, 1962
- ^ Vivaci polemiche per gli incidenti di Napoli, in La Stampa, 21 aprile 1958, p. 15.
- ^ Almanacco "Calciatori 1963/64", Panini, 1963
- ^ Ugo Irace, Prova generale a Napoli per le Olimpiadi di Tokyo, in Stampa Sera, 20 settembre 1963, p. 8.
- ^ La cerimonia di chiusura, in Stampa Sera, 30 settembre 1963, p. 8.
- ^ Italia-Francia, duello accanito, in La Stampa, 27 settembre 1963, p. 8.
- ^ Giulio Accatino, Savoldi fa felice Napoli, in Stampa Sera, 25 agosto 1975, p. 12.
- ^ Paolo Bertoldi, Tre fotoelettriche della Marina militare per garantire l'illuminazione allo Stadio, in La Stampa, 10 dicembre 1960, p. 9.
- ^ Alberto Gaino, L'«operazione stadi» è costata sette miliardi, in Stampa Sera, 15 dicembre 1980, p. 11.
- ^ Ermanno Corsi, Centomila in uno stadio, in la Repubblica, 16 giugno 1985.
- ^ Il Coreco boccia l'ampliamento del San Paolo, in la Repubblica, 20 giugno 1985.
- ^ Il Napoli vende tutto il San Paolo in abbonamento, in la Repubblica, 13 settembre 1984.
- ^ Vittorio Raio, Ma che confusione, stanno nascendo le nuove cattedrali del calcio, in Stampa Sera, 12 ottobre 1987, p. 7.
- ^ a b c Breve storia della decadenza del San Paolo – Ultimo Uomo, su www.ultimouomo.com. URL consultato il 19 maggio 2025.
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- ^ Le Tre Torri di Piazzale Tecchio: il significato delle costruzioni di Fuorigrotta, su blog.leonardoimmobiliare.info.
- ^ Vittorio Raio, L'eredità del mondiale è uno stadio dimezzato, in Stampa Sera, 26 luglio 1990, p. 16.
- ^ Almanacco "Calciatori 1992/93", Panini, 1992
- ^ San Paolo a pezzi, salta Napoli-Juventus?, in La Stampa, 16 ottobre 1991, p. 32.
- ^ Scarsa sicurezza, dichiarato inagibile lo stadio di Napoli, in la Repubblica, 18 febbraio 1995.
- ^ Ecco come cambia look il San Paolo, su tuttonapoli.net. URL consultato il 24 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2008).
- ^ Calcio, Napoli: festa per cinquant'anni stadio San Paolo, su sport.repubblica.it, 4 dicembre 2009.
- ^ Ponticelli: "Stiamo ultimando i lavori allo stadio San Paolo", su areanapoli.it. URL consultato il 29 agosto 2010.
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- ^ Un cineasta per rifare lo spogliatoio, su la Repubblica, 2 ottobre 2010. URL consultato il 19 maggio 2025.
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- ^ Napolipress – quotidiano online su Napoli calcio
- ^ Napoli-Milan, al San Paolo la prima dei led luminosi, cronometro e "Colpi di Fulmine", su Napoli Magazine, 18 novembre 2012. URL consultato il 22 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2013).
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- ^ Pasquale Tina, Stadio, consegnato in Comune il progetto definitivo: "Ecco come rilanceremo il San Paolo e Fuorigrotta", su napoli.repubblica.it, 16 luglio 2015.
- ^ L’architetto Zavanella: «Il Comune bocciò il mio progetto per il San Paolo, avrebbe pagato Adl», su ilnapolista.it, 25 febbraio 2017.
- ^ Universiadi, «regali» al San Paolo: maxischermo 120 mq e seggiolini, su ilmattino.it, 12 febbraio 2019.
- ^ Bagni al San Paolo: quelli nuovi sono stati installati in Distinti e Tribune, nelle Curve arriveranno quasi al termine del campionato, su www.calcionapoli24.it, 10 ottobre 2019. URL consultato il 19 maggio 2025.
- ^ San Paolo, ultimati altri nuovi bagni - Universiade 2019, su Agenzia ANSA, 27 ottobre 2018. URL consultato il 19 maggio 2025.
- ^ Lo stadio San Paolo di Napoli verrà intitolato a Diego Armando Maradona, su ilpost.it, 26 novembre 2020.
- ^ "Maradona, il prefetto di Napoli autorizza l'intitolazione del San Paolo", su corrieredellosport.it, 5 dicembre 2020, URL consultato il 9 dicembre 2020.
- ^ Stadio Maradona, la scritta "Napoli" sui sediolini dei Distinti è realtà, in Napoli Today, 29 dicembre 2020.
- ^ Stadio Maradona, il Comune di Napoli approva lavori di ristrutturazione per oltre un milione, su la Repubblica, 5 febbraio 2021. URL consultato il 19 maggio 2025.
- ^ Svelata una prima statua di Diego fuori allo Stadio Maradona, su gianlucadimarzio.com.
- ^ Napoli-Lazio, omaggio a Maradona: la statua di Diego esposta allo stadio, su sport.sky.it, 28 novembre 2021.
- ^ Maradona, che festa allo stadio: svelata la nuova statua di Diego, su ilmattino.it, 28 novembre 2021.
- ^ a b Napoli, stadio Maradona: ecco le foto della nuova tribuna autorità, su www.ilmattino.it, 24 marzo 2023. URL consultato il 19 maggio 2025.
- ^ a b Napoli, che spettacolo la nuova Tribuna Autorità: tutta ispirata a Diego Armando Maradona, su la Repubblica, 25 marzo 2023. URL consultato il 19 maggio 2025.
- ^ a b Presto allo stadio Maradona di Napoli 120 nuovi posti per persone disabili, su SuperAbile - Inail. URL consultato il 19 maggio 2025.
- ^ a b Restyling Maradona, si è parlato anche della riapertura del parcheggio sotterraneo, su AreaNapoli.it. URL consultato il 19 maggio 2025.
- ^ Museo del Napoli, Manfredi: "Speriamo di farlo prima del 2026, ne stiamo parlando", su NapoliToday. URL consultato il 19 maggio 2025.
- ^ a b c Riapertura del terzo anello dello stadio Maradona, in arrivo l’ok del Comune, su Corriere della Sera, 22 aprile 2025. URL consultato il 19 maggio 2025.
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- ^ Antonio Papa, Caos allo stadio Maradona: la risorsa che in pochi conoscono e può cambiare tutto, su SerieANews, 12 dicembre 2024. URL consultato il 19 maggio 2025.
- ^ Stadio Maradona da 70mila posti, l'architetto prevede: "I lavori dureranno 22-24 mesi", su www.calcionapoli24.it, 6 aprile 2025. URL consultato il 19 maggio 2025.
- ^ Stadio, riapertura terzo anello: droni con termocamera per studiare il progetto, su la Repubblica, 9 aprile 2025. URL consultato il 19 maggio 2025.
- ^ Medie spettatori (paganti + abbonati) dal 1952-53 al 1961-62 (PDF), su stadiapostcards.com, StadiaPostcards. URL consultato il 14 gennaio 2024 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2019).
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- ^ De Laurentiis: "Si potrebbe smontare la copertura del San Paolo", su napolitoday.it, 30 maggio 2019.
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- ^ Ottavio Ragone e Giovanni Marino, Applauso ai Di Pietro del Vesuvio, in la Repubblica, 28 marzo 1993.
- ^ Giovanni Marino, E in un giorno arrivano 34 richieste di processo, in la Repubblica, 20 aprile 1993.
- ^ Discoteca abusiva nei sotterranei dello stadio "San Paolo", in la Repubblica, 27 gennaio 1993.
- ^ La questione dei parcheggi, in la Repubblica, 30 gennaio 2010.
- ^ Dieci euro per parcheggiare allo stadio in sosta vietata e con il rischio del carro attrezzi, in Napoli Today, 31 gennaio 2023.
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- ^ Niente Museo di Maradona nello stadio a Fuorigrotta, non c’è spazio, su fanpage.it.
- ^ C’è un piano per aprire il parcheggio sotterraneo dello Stadio Maradona, mai inaugurato da Italia ’90, su fanpage.it.
- ^ “Stadio Maradona, servono 15 milioni per i lavori o rischia di non aprire la prossima stagione”, su fanpage.it.
- ^ De Laurentiis: "Il nuovo San Paolo mi piace, ma è poco funzionale per il calcio", su ilnapolista.it, 11 luglio 2019.
- ^ #curveinferiorisemprepiene: la proposta di un gruppo di tifosi sparsi al Napoli, su ilnapolista.it, 5 giugno 2019.
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- ^ Giovanni Capuano, Spareggio Mondiali: quel precedente dell'Italia contro la Russia nel 1997, su panorama.it, 8 novembre 2017.
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- ^ Napoli, calcio e atletica con Manchester e Mennea, in La Stampa, 16 maggio 1979, p. 19.
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- ^ Nino Marchesano, Fisichella, Massa e altre stelle che show nel tempio del calcio, in la Repubblica, 3 giugno 2006.
- ^ Nino Femiani, Napoli per quattro Papi, in Corriere del Mezzogiorno, 18 marzo 2015.
- ^ Operazione San Gennaro, su quicampania.it. URL consultato il 24 novembre 2019 (archiviato il 24 novembre 2019).
- ^ a b c d e Il vero calcio al cinema, su davinotti.com, 15 novembre 2013. URL consultato il 24 novembre 2019 (archiviato il 24 novembre 2019).
- ^ Nino D'Angelo, il "ragazzo della curva B" compie 60 anni: concerto-evento a Napoli, su ilmessaggero.it, 13 aprile 2017. URL consultato il 24 novembre 2019 (archiviato il 24 novembre 2019).
- ^ Vittorio Prina, Focus su Paolo Sorrentino, su archphoto.it. URL consultato il 24 novembre 2019 (archiviato il 24 novembre 2019).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Edizioni Panini, Almanacco illustrato del Calcio 1984, Modena, Edizioni Panini s.p.a., 1984.
- (EN) Ente provinciale per il turismo di Napoli, Olympic Games; Events at Naples (PDF), 1960. URL consultato il 3 dicembre 2020.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikiquote contiene citazioni sullo Stadio Diego Armando Maradona (Napoli)
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sullo Stadio Diego Armando Maradona (Napoli)
Wikinotizie contiene l'articolo Calcio, Napoli: deferimento per il calcioscommesse e multa per lo stadio San Paolo, 26 ottobre 2012
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (IT, EN) Sito ufficiale, su sscnapoli.it.
- (EN) Stadio Diego Armando Maradona (Napoli), su Structurae.
- Stadi di calcio d'Italia
- Stadi di atletica leggera d'Italia
- Stadi sede di finale di UEFA Europa League
- Impianti sportivi di Napoli
- S.S.C. Napoli
- Impianti dei Giochi della XVII Olimpiade
- Impianti della XXX Universiade
- Stadi del campionato mondiale di calcio
- Stadi del campionato europeo di calcio
- Architetture brutaliste d'Italia