Willem Dafoe: differenze tra le versioni

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Willem Dafoe nel 2014

William James "Willem" Dafoe (Appleton, 22 luglio 1955) è un attore statunitense naturalizzato italiano[1].

Inizia a recitare negli anni ottanta in diversi film e raggiunge la fama internazionale interpretando il sergente Elias Grodin nel film Platoon di Oliver Stone, per il quale ha ricevuto la sua prima candidatura agli Oscar. Tra le altre interpretazioni ricordiamo l'agente speciale Alan Ward in Mississippi Burning - Le radici dell'odio, un controverso Gesù in L'ultima tentazione di Cristo e Goblin nella trilogia di Spider-Man di Sam Raimi. Ha inoltre ricevuto la sua seconda e terza candidatura al Premio Oscar nella sezione miglior attore non protagonista rispettivamente per L'ombra del vampiro e Un sogno chiamato Florida.

Nel 2018 riceve le lodi per la sua performance di Vincent van Gogh nel film biografico Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità, per il quale si è aggiudicato la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

Biografia

Gli inizi

Settimo di otto figli, proviene da una famiglia della media borghesia statunitense. Si iscrive all'Università del Wisconsin, dove segue dei corsi di recitazione.[2]

Nel 1972 entra nel gruppo teatrale d'avanguardia Theatre X, con il quale partecipa a delle tournée sia negli Stati Uniti che in Europa.[2] Conclusa questa esperienza si trasferisce a New York, dove nel 1977 fonda la compagnia teatrale Wooster Group.[2] Intraprende una relazione con la fondatrice di quest'ultima compagnia, Elizabeth LeCompte, dalla quale avrà un figlio di nome Jack nel 1982.[3]

Prime apparizioni

Debutta in una pellicola cinematografica nel 1981, con una partecipazione minore, tagliata poi in fase di montaggio, in I cancelli del cielo di Michael Cimino.[4][5] Questo suo primo ruolo non fu ben augurante in quanto, nel corso delle riprese, scoppiò in una fragorosa risata a causa di una barzelletta di un collega, facendo innervosire, così, il regista Cimino che lo licenziò.[6] Nel 1984 interpreta il cattivo nel film Strade di fuoco, diretto da Walter Hill; l'anno successivo affianca Debra Feuer e William Petersen nel thriller cult Vivere e morire a Los Angeles diretto da William Friedkin.[7]

I successi negli anni ottanta

Il grande successo gli arride con la partecipazione a Platoon di Oliver Stone del 1986, nel ruolo del sergente Elias. Il film tratta della permanenza in Vietnam di Chris Taylor, interpretato da Charlie Sheen, come volontario durante la guerra ed è ispirato alle reali esperienze vissute dal regista.[8] Il film ha un buon successo commerciale e guadagna 138 milioni di dollari in tutto il mondo.[9] Riceve, anche, moltissime critiche positive e Dafoe, per questa sua interpretazione, viene nominato ai premi Oscar come migliore attore non protagonista nel 1987.[10]

Nel 1988 partecipa ad altri due film di grande successo. Il primo è Mississippi Burning - Le radici dell'odio, diretto da Alan Parker, nel quale Dafoe interpreta l'agente speciale Alan Ward, collega dell'agente Rubert Anderson interpretato da Gene Hackman. Il film ricevette varie critiche positive, anche se alcuni sottolinearono che nella pellicola c'era una certa discontinuità tra l'equilibrio narrativo e drammatico.[11] Il film ottenne, anche, un buon incasso al botteghino.

«Nella mia vita mi sarei aspettato di tutto, tranne che interpretare Gesù, specie in quel momento della carriera»

Il secondo film è L'ultima tentazione di Cristo, diretto da Martin Scorsese, in cui Dafoe è assoluto protagonista. All'epoca delle riprese del film Dafoe aveva 33 anni proprio come Gesù, e per questo venne scelto da Scorsese dopo lo scartamento di Aidan Quinn.[12] Scorsese, infatti, aveva una grande ammirazione per Dafoe, dopo averlo notato sia in Vivere e morire a Los Angeles che in Platoon, dove, secondo lo stesso regista, risultava "esplosivo nella sua volontà sacrificale"[12]. Il film non mira ad analizzare le qualità divine di Gesù, bensì tende a mettere in risalto gli aspetti più terreni della sua vita da uomo, con tutti i dubbi e, appunto, le tentazioni che lo tormentano. Per questo aspetto il film suscitò notevoli polemiche al tempo della sua comparsa nei cinema, ciononostante, l'interpretazione di Dafoe venne ben accolta dalla critica cinematografica.[13]

Nel 1989 torna a lavorare con Oliver Stone in Nato il quattro luglio che tratta le vicende vissute da Ron Kovic (ex militare e poi attivista e scrittore impegnato per la pace) in Vietnam e al ritorno negli Stati Uniti. Nel film, Dafoe ricopre il ruolo minore del veterano a Villa Dulce Charlie. Il film ottiene critiche positive e un buon successo commerciale.[14]

Anni novanta

Durante gli anni novanta la carriera di Dafoe è costellata di altri successi e prestigiose collaborazioni, nel 1990 è diretto da David Lynch in Cuore selvaggio, nel 1992 lavora per la prima volta con Paul Schrader nel film Lo spacciatore, accanto a Susan Sarandon. Dafoe tornerà a collaborare con questo regista nei successivi Auto Focus (2002), The Walker (2007) e Adam Resurrected (2008).

Nel 1993 Dafoe recita accanto a Madonna nell'ambiguo Body of Evidence - Il corpo del reato dove interpreta l'ingenuo avvocato Frank Dulaney.[15] Il film, che racconta la relazione tra i personaggi interpretati da Madonna e Dafoe, viene definito eccessivamente esplicito nelle scene di sesso (spesso sadomaso) e viene stroncato dalla critica cinematografica, rivelandosi un flop al botteghino.[16]. Nonostante ciò, la carriera di Dafoe non sembra risentirne: infatti nel 1994 è protagonista con Harrison Ford del thriller Sotto il segno del pericolo, ispirato all'omonimo romanzo e nel 1996 affianca Ralph Fiennes in Il paziente inglese di Anthony Minghella, vincitore del Premio Oscar al Miglior film; i due film ottengono quindi grandissimi riconoscimenti e un buon successo sia di pubblico sia di critica con incassi superiori ai 200 milioni di dollari in tutto il mondo.[17][18]

Nel 1999 recita nel controverso film di David Cronenberg eXistenZ e nell'action The Boondock Saints - Giustizia finale[19], quest'ultimo non desta particolare clamore alla sua uscita nelle sale ma ottiene un grande successo con l'uscita per home video, portando alla nascita di un sequel nel 2009: The Boondock Saints 2 - Il giorno di Ognissanti[20] in cui Dafoe torna ad interpretare il suo personaggio in una fugace apparizione.

I successi negli anni duemila

Nel 2000 Dafoe ottiene la sua seconda nomination ai premi Oscar per il ruolo del vampiro Max Schreck in L'ombra del vampiro.[21] Il film, oltre a conseguire un discreto incasso al botteghino, viene premiato dalla critica internazionale e lo stesso Dafoe riceve molte lodi per la sua interpretazione.[22][23] Lo stesso anno interpreta un detenuto nel drammatico Animal Factory, diretto dall'amico Steve Buscemi e vagamente ispirato all'omonimo romanzo di Edward Bunker. Il film ottiene ottimi riscontri da parte della critica cinematografica, ma gli incassi sono deludenti.[24] Sempre nel 2000, inoltre, Dafoe interpreta il ruolo del detective Donald Kimball nel film American Psycho, con protagonista Christian Bale. Il film riceve critiche contrastanti[25], ma in compenso realizza un incasso discreto.[26]

Il 2002 è l'anno in cui Dafoe interpreta uno dei suoi personaggi più celebri: Norman Osborn/Goblin nel campione d'incassi Spider-Man di Sam Raimi;[27] Il film ha un grande successo commerciale guadagnando 822 milioni di dollari in tutto il mondo[28], mentre Dafoe ottiene una nomination agli MTV Movie Award come "Best Villain" per la sua interpretazione. Dafoe, in seguito, propose al regista di inserire il suo personaggio in brevi sequenze anche nei sequel: Spider-Man 2 (2004) e Spider-Man 3 (2007), paragonando il ritorno di Osborn al padre di Amleto che appare in sogno al figlio esortandolo a vendicarlo.[29]

Dagli anni duemila

Willem Dafoe alla prima di Daybreakers - L'ultimo vampiro (2009)

Il 25 marzo 2005 sposa la regista e attrice italiana Giada Colagrande, conosciuta un anno prima a Roma alla première di uno dei suoi film; con lei realizza il film Black Widow.[3]

Dafoe continua a recitare in diversi film, a volte anche in ruoli secondari e di supporto, come nel caso di C'era una volta in Messico (2003) di Robert Rodriguez, The Aviator (2004) di Martin Scorsese e Inside Man (2006) di Spike Lee. L'attore si cimenta anche in commedie di successo come Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2003) di Wes Anderson e il satirico American Dreamz (2006).

Tra i film più recenti, il controverso Go Go Tales di Abel Ferrara, presentato al Festival di Cannes nel 2007,[30] dove Dafoe interpreta il proprietario di un locale notturno[31]; nel drammatico Un segreto tra di noi, presentato al Festival di Berlino nel 2008, interpreta un padre all'apparenza severo e autoritario.

Nel 2009 è protagonista al fianco di Charlotte Gainsbourg, nel film discusso di Lars Von Trier Antichrist, in concorso al Festival di Cannes 2009.[32] Successivamente è apparso nell'horror fantascientifico Daybreakers - L'ultimo vampiro e nel thriller My Son, My Son, What Have Ye Done diretto da Werner Herzog, ispirato a fatti realmente accaduti. Nel 2012 ha ricoperto il ruolo di Tars Tarkas in John Carter, adattamento cinematografico di una serie di romanzi ad opera della Disney.

Nel 2014 torna a collaborare con due registi che già lo vollero in passato: Wes Anderson per Grand Budapest Hotel presentato come Film d'apertura alla 64ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino[33] e Lars Von Trier per il discusso Nymphomaniac.[34] Inoltre, lo stesso anno, accanto a Philip Seymour Hoffman e Rachel McAdams recita in La spia - A Most Wanted Man.[35] Nel 2017 recita in tre pellicole: Assassinio sull'Orient Express, diretto da Kenneth Branagh[36], Seven Sisters, diretto da Tommy Wirkola[37] e Un sogno chiamato Florida, diretto da Sean Baker.[38] Per quest'ultimo ruolo ottiene delle ottime recensioni dalla critica cinematografica e riceve la sua seconda candidatura ai Golden Globe come miglior attore non protagonista[39] e una candidatura all'Oscar come miglior attore non protagonista. Sempre nel 2014 interpreta la parte di Peter Van Houten nel film Colpa delle stelle.

Nel maggio del 2017 il regista Julian Schnabel annuncia la realizzazione di un film su Vincent van Gogh con Dafoe protagonista: la pellicola, dal titolo Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità (At Eternity's Gate), viene girata in Francia e tratta del periodo passato dal pittore ad Arles ed Auvers-sur-Oise;[40] per questa interpretazione nei panni dell'artista olandese riceve il prestigioso riconoscimento della Coppa Volpi al Festival di Venezia, e una nomination ai Golden Globe 2019 come miglior attore in un film drammatico, senza però vincere.

Vita privata

Willem Dafoe e sua moglie Giada Colagrande sono sposati dal 2005 e vivono tra Roma,[41] New York e Los Angeles.[42] Hanno entrambi la doppia cittadinanza italiana e statunitense.[41]

Dafoe è vegetariano e si rifiuta di mangiare carne "poiché gli allevamenti animali sono una delle principali cause della distruzione del pianeta".[43] Pratica ashtanga yoga ogni giorno.[44]

Filmografia

Attore

Cinema

Videogiochi

Doppiatore

Riconoscimenti

Premio Oscar

Golden Globe

Screen Actors Guild Awards

MTV Movie Awards

Mostra internazionale d'arte cinematografica

Doppiatori italiani

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Willem Dafoe è stato doppiato da:

Da doppiatore è sostituito da:

Note

  1. ^ Willem Dafoe: «Sono orgoglioso di avere un passaporto anche italiano», in Il Corriere della Sera, 18 febbraio 2018. URL consultato il 18 febbraio 2018.
  2. ^ a b c (EN) Craig Bromberg, Wild at Heart, New York, p. 39.
  3. ^ a b (EN) Willem and Giada Dafoe, in English-language website of Vogue Italia, 4 marzo 2010. URL consultato il 18 luglio 2012 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2012).
  4. ^ (EN) Rebecca Flint Marx, Willem Dafoe, in The New York Times (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
  5. ^ (EN) Spalding Gray's Tortured Soul, The New York Times Magazine, 6 ottobre 2011. URL consultato il 18 luglio 2012.
  6. ^ a b Antonio Monda, Willem Dafoe [collegamento interrotto], su vogue.it, gennaio 2012. URL consultato il 18 luglio 2012.
  7. ^ (EN) Willem Dafoe, in The Guardian, 8 novembre 1998. URL consultato il 18 luglio 2012.
  8. ^ (EN) Salewicz, Chris (1999-07-22) [1997]. Oliver Stone: The Making of His Movies (New Ed edition ed.). UK: Orion Publishing Group. ISBN 0-7528-1820-1.
  9. ^ (EN) Box Office Information for Platoon. Box Office Mojo. April 13, 2012.
  10. ^ (EN) The 59th Academy Awards (1987) Nominees and Winners, su oscars.org. URL consultato il 18 luglio 2012.
  11. ^ (EN) Zinn, Howard (1990). Passionate declarations: essays on war and justice. Harper Collins. pp. 249–251. ISBN 0-06-055767-2.
  12. ^ a b S. Murri, op. cit. - p. 96
  13. ^ (EN) Martin Scorsese Biography
  14. ^ (EN) Born on the Fourth of July on Rotten Tomatoes
  15. ^ (EN) Kristine McKenna, Willem Dafoe is making the leap from incendiary character actor to romantic leading roles opposite Susan Sarandon and Madonna, The Los Angeles Times, 19 aprile 1992. URL consultato il 18 luglio 2012.
  16. ^ (EN) Peter Rainer, Madonna as Actress? The 'Evidence' Is In, The Los Angeles Times, 23 gennaio 1993. URL consultato il 18 luglio 2012.
  17. ^ (EN) Clear and Present Danger on Rotten Tomatoes
  18. ^ (EN) The English Patient on Rotten Tomatoes
  19. ^ (EN) Sharon Waxman, The two faces of Hollywood: A screenwriter's success story had a happy ending. Then someone changed the script., in The Washington Post, 10 aprile 1998.
  20. ^ (EN) Boondock Boom, su empireonline.com, Empire. URL consultato il 18 luglio 2012.
  21. ^ (EN) The 73rd Academy Awards (2001) Nominees and Winners, su oscars.org. URL consultato il 18 luglio 2012.
  22. ^ (EN) Shadow Of The Vampire :: rogerebert.com :: Reviews
  23. ^ (EN) The Best 10 Movies of 2000 :: rogerebert.com :: News & comment
  24. ^ (EN) Animal Factory, su au.rottentomatoes.com, Rotten Tomatoes. URL consultato il 18 luglio 2012.
  25. ^ (EN) 'American Psycho': No Kids Allowed, su hollywood.com.
  26. ^ (EN) American Psycho, su boxofficemojo.com, Mojo Box Office.
  27. ^ (EN) More Spider-Man Casting News: Dafoe Is Green Goblin, in IGN, 17 novembre 2000. URL consultato il 18 luglio 2012.
  28. ^ (EN) Spider-Man, su metacritic.com. URL consultato il 27 marzo 2011.
  29. ^ (EN) Jeff Otto, Spidey 2 Talk, in IGN, 25 giugno 2004. URL consultato il 12 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2012).
  30. ^ (EN) Festival de Cannes: Go Go Tales, su festival-cannes.com. URL consultato il 18 luglio 2012.
  31. ^ (EN) Ty's weekend movie picks for Friday, November 14, The Boston Globe, 14 novembre 2008. URL consultato il 18 luglio 2012.
  32. ^ (EN) Festival de Cannes: Antichrist, su festival-cannes.com. URL consultato il 18 luglio 2012.
  33. ^ The Grand Budapest Hotel, la Berlinale apre sotto il segno di Hollywood Archiviato il 18 febbraio 2014 in Internet Archive.
  34. ^ (EN) Christopher Hooton, Stars put on orgasm faces for Lars Von Trier's Nymphomaniac, in Metro, 10 ottobre 2013. URL consultato il 6 gennaio 2018.
  35. ^ Pierpaolo Festa, Willem Dafoe su La spia: “Felice di essere minacciato da Philip Seymour Hoffman”, su Film.it, 1º novembre 2011. URL consultato il 6 gennaio 2018.
  36. ^ Mirko D'Alessio, Assassinio sull’Orient Express, Willem Dafoe è l'ultima aggiunta al cast d'eccezione, in BadTaste.it, 6 gennaio 2017. URL consultato il 6 gennaio 2018.
  37. ^ Seven Sisters, l'atteso film con Noomi Rapace, Glenn Close e Willem Dafoe. In sala dal 30 Novembre con Koch Media. Il trailer italiano, in Taxidrivers.it, 30 ottobre 2017. URL consultato il 6 gennaio 2018.
  38. ^ (EN) Sean Baker on 'The Florida Project' and His Camaraderie With the Safdie Brothers, in Collider, 13 ottobre 2017. URL consultato il 6 gennaio 2018.
  39. ^ a b Willem Dafoe candidato ai Golden Globe come Miglior Attore non Protagonista per il film "The Florida Project"., in Il Profumo della Dolce Vita, 12 dicembre 2017. URL consultato il 6 gennaio 2018.
  40. ^ Giacomo Rigano, Un film su Van Gogh con Willem Dafoe protagonista, in Filmovie.it, 6 giugno 2017. URL consultato il 6 gennaio 2018.
  41. ^ a b Willem Dafoe: 'Don't make this into a crackpot profile, please', in The Guardian, 17 giugno 2013.
  42. ^ Willem and Giada Dafoe, su vogue.it, Vogue Italia, 4 marzo 2010. URL consultato l'8 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2012).
  43. ^ Roberto Croci, Food Talks: Willem Dafoe, His Italian Family, Broccoli, Carciofi & Panzanella, su Foodiamo.com, gennaio 2018. URL consultato il 27 giugno 2018.
  44. ^ Kevin Maher, Willem Dafoe on how to become a hardman at 60: juice, yoga and the school run, su The Sunday Times, 8 aprile 2015. URL consultato il 27 giugno 2018.

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