Miral

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Miral
Una scena del film
Titolo originaleMiral
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneFrancia, Israele, Italia, India, Stati Uniti d'America, Regno Unito
Anno2010
Durata112 min
Generedrammatico
RegiaJulian Schnabel
SoggettoRula Jebreal (romanzo autobiografico La strada dei fiori di Miral)
SceneggiaturaRula Jebreal
ProduttoreJon Kilik, François-Xavier Decraene, Sonia Raule, Jérôme Seydoux
Distribuzione in italianoEagle Pictures
FotografiaÉric Gautier
MontaggioJuliette Welfling
MusicheOlivier Daviaud
ScenografiaYoel Herzberg
CostumiWalid Mawed
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Miral è un film del 2010 diretto da Julian Schnabel, tratto dal romanzo autobiografico La strada dei fiori di Miral di Rula Jebreal, che ne ha anche scritto la sceneggiatura.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

«Il miral è un fiore rosso che cresce sul ciglio delle strade. Probabilmente ne avrete visti a migliaia.[senza fonte]»

Nella Gerusalemme del 1948 una donna palestinese, Hind, decide di prendersi cura di alcuni bambini feriti a seguito di un attacco sferrato dall'esercito israeliano. Così facendo Hind crea la base per la nascita dell'istituto Dar Al Tifel. Dopo trent'anni da questi eventi, l'istituto vede tra i suoi ospiti Miral, una bambina di sette anni che ha perso la madre (morta suicida). Al compimento del suo diciassettesimo anno di vita, Miral dovrà decidere se farsi promotrice della causa palestinese, la prima intifada, oppure, secondo gli insegnamenti di Hind, continuare gli studi per avere un futuro migliore.[1] Legata ad Hani, un militante, viene brutalmente interrogata dalla polizia israeliana per estorcerle le supposte connivenze con il movimento di liberazione.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato presentato il 3 settembre 2010 alla Biennale del Cinema di Venezia[2]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Negli Stati Uniti la pellicola è stata contestata da diverse organizzazioni ebraiche. Una protesta è stata intrapresa anche dal governo israeliano che ha tentato, vanamente, di impedire la prima statunitense del film organizzata presso la sala dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 13 marzo 2011. In seguito alle polemiche Schnabel, egli stesso di origini ebraiche, ha replicato: «Io amo lo stato di Israele. Io credo in esso, e il mio film è per proteggerlo, non per arrecargli del male. Ma se non ascoltiamo l'altra parte non avremo mai la pace».[3]

Il 4 aprile 2011, giorni dopo la distribuzione negli Stati Uniti del film, Juliano Mer-Khamis, l'attore che interpreta Seikh Saabah nel film, attivista politico impegnato a favore dei diritti dei palestinesi e contro la occupazione armata dei loro territori[4], è stato assassinato da un estremista palestinese[5] al di fuori del teatro che aveva stabilito nel campo profughi di Jenin[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Miral, su comingsoon.it. URL consultato il 1º aprile 2017.
  2. ^ 67th Venice International Film Festival - Miral - Werbarchive.org, su labiennale.org (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2016).
  3. ^ (EN) Melissa Maerz, Nicole Sperling, Screening of 'Miral' at the United Nations draws protests from Jewish groups, su articles.latimes.com, Los Angeles Times, 15 marzo 2011. URL consultato il 1º aprile 2017.
  4. ^ Palestina. Juliano Mer-Khamis e il teatro della libertà un anno dopo il suo omicidio, su osservatorioiraq.it. URL consultato il 24 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2017).
  5. ^ (EN) Adam Shatz, The Life and Death of Juliano Mer-Khamis · LRB 21 November 2013, su London Review of Books, 21 novembre 2013. URL consultato il 5 febbraio 2020.
  6. ^ "Omicidio Miral" New York Post . 5 Aprile 2011, su pagesix.com.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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