Boissano

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Boissano
comune
Boissano – Stemma
Boissano – Bandiera
Boissano – Veduta
Boissano – Veduta
Palazzo Durante, sede del municipio.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Liguria
Provincia Savona
Amministrazione
SindacoPaola Devincenzi (lista civica Boissano unita) dal 13-6-2022
Data di istituzione1946
Territorio
Coordinate44°08′03.94″N 8°13′16.61″E / 44.134428°N 8.221281°E44.134428; 8.221281 (Boissano)
Altitudine121 m s.l.m.
Superficie8,35 km²
Abitanti2 503[1] (31-5-2022)
Densità299,76 ab./km²
Comuni confinantiBardineto, Borghetto Santo Spirito, Loano, Pietra Ligure, Toirano
Altre informazioni
Cod. postale17054
Prefisso0182
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT009011
Cod. catastaleA931
TargaSV
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 653 GG[3]
Nome abitantiboissanesi
Patronosanta Maria Maddalena
Giorno festivo22 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Boissano
Boissano
Boissano – Mappa
Boissano – Mappa
Posizione del comune di Boissano nella provincia di Savona
Sito istituzionale

Boissano (Buinzan in dialetto locale, Buintsàn[4] o Boissan[5] in ligure) è un comune italiano di 2 503 abitanti[1] della provincia di Savona in Liguria.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Boissano è un centro agricolo situato tra le pendici del monte Ravinet (1061 m), tra i torrenti Varatella e Nimbalto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Pozzo pubblico davanti alla piazza del municipio

Secondo la tradizione storica e popolare la località di San Pietrino costituì il primo insediamento del territorio boissanese. Una zona quella di Boissano che in epoca medievale venne assoggettata al vicino feudo di Toirano e, assieme, sotto le dipendenze del vescovo di Albenga che delegò a rappresentanti e/o signorotti locali la diretta gestione del territorio. Nel corso del XIII secolo una serie di limitazioni imposte dal Comune di Albenga assottigliò di molto il potere vescovile e la stessa autonomia dei vari borghi di Boissano, Toirano, Loano, Pietra Ligure e Giustenice.

Fu un diploma papale di Urbano VI a cedere dal 1386 questa parte del territorio, con l'eccezione del feudo di Loano che divenne contea dei Doria, nelle dirette mani della Repubblica di Genova che incluse Boissano nella podesteria della Pietra - assieme a Toirano - dotando però il borgo di statuti e regolamenti per un'autonoma gestione amministrativa.

Con la dominazione francese il territorio di Boissano, staccatosi da Toirano in una autonoma municipalità, rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento della Maremola, con capoluogo Pietra, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del II cantone, con capoluogo Toirano, della Giurisdizione delle Arene Candide e dal 1803 centro principale del VI cantone della Maremola nella Giurisdizione di Colombo. Annesso al Primo Impero francese, il territorio di Boissano dal 13 giugno 1805 al 1814 fu inserito nel Dipartimento di Montenotte.

Nel 1815 fu inglobato nella provincia di Albenga del Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel VII mandamento di Loano del circondario di Albenga facente parte della provincia di Genova; nel 1927 con la soppressione del circondario ingauno passò, per pochi mesi, nel circondario di Savona e, infine, sotto la neo costituita provincia di Savona.

Nel 1929[6] il comune di Boissano viene soppresso e aggregato al comune di Toirano; al 1946[7] risale una nuova autonomia comunale.

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Pollupice e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008[8], fino al 2011 della Comunità montana Ponente Savonese. Dal 2014 al 2016 ha fatto parte dell'Unione dei comuni della Riviera delle Palme e degli ulivi.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma

«D'oro, all'albero d'ulivo di rosso, sradicato ed accollato da una vite pampinosa e fruttata d’argento di due; nel canton destro una cornucopia d'azzurro, colma di frutti al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.[9]»

Gonfalone

«Drappo di rosso…[10][9]»

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica n. 1833 del 1º giugno 1977.[10][11][9]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il Cristo moro di Boissano

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena nella frazione capoluogo di Piazza. Consacrata nel 1595[12], è affiancata dalla torre campanaria del XVIII secolo[12]. L'interno dell'edificio è stato affrescato nel 1874 dal pittore Luigi Sacco[12] e custodisce il tabernacolo marmoreo datato al 1594[12], quest'ultimo proveniente dalla medievale certosa dei monaci benedettini di Toirano, e una statua di Santa Maria Maddalena attribuita allo scultore Anton Maria Maragliano[12].
  • Oratorio di San Pietro in Vincoli, adiacente alla chiesa principale del paese. Di origine trecentesca, ma rivisto nelle forme architettoniche barocche nel corso del XVII secolo[12], conserva al suo interno le statue di San Pietro in Vincoli, Santi Cosma e Damiano e San Rocco. L'oratorio, già sede del primo "parlamento locale" di Boissano[12], è sede dell'omonima confraternita; all'interno dell'oratorio sono presenti diversi crocifissi processionali.
  • Cappella di San Pietro dei Monti, lungo l'antico tracciato della via del Sale. Edificata nel corso del XIV secolo dai benedettini[12] presso il Monte Ravinet (1061 m), presenta pregiati affreschi al suo interno.
  • Cappella di San Pietrino lungo la stessa mulattiera. Secondo la tradizione venne costruita quando fu contestato dagli abitanti di Toirano il diritto alla gente di Boissano di recarsi in pellegrinaggio il primo di agosto al cenobio benedettino di S. Pietro in Varatella. Nacque così l'idea di costruire sulla collina, in una magnifica posizione, una chiesa dedicata al loro antico protettore. Secondo alcune fonti la prima pietra dell'edificio fu posta in epoca napoleonica su un terreno di proprietà della famiglia Molle in regione Prato. La chiesa fu completata tra il 1829 e il 1830 grazie alle donazioni degli emigranti boissanesi di Gibilterra[12]. Si presenta ad unica navata e con due altari laterali. I muri sono di pietra a vista senza intonaco con un alto portale affiancato da due finestre quadrate ed un oculo quadrilobato sopra il portale. La chiesa è priva di campanile, sostituito da una piccola campana sulla facciata lato mare.
  • Cappella di San Sebastiano nella frazione di Mogli, risalente al XV secolo[12] con piccolo campanile a vela.
  • Cappella di Nostra Signora delle Grazie (o "del Pozzo") in borgata Pozzo. Dell'esistenza di questa cappella si ha notizia dal 1680: "una cappelletta con un'impronta (dipinto) della B.V. Maria, ove in tempo di peste e di contagio si fa la guardia, perché è strada per la marina[13]". Ogni anno, come da tradizione, in occasione del Corpus Domini si tiene una processione, che dalla Parrocchia di Santa Maria Maddalena giunge alla Cappella di N.S. del Pozzo. L'usanza vuole che in quel tratto si posizionino vasi fioriti su davanzali, porte, cantine e si gettino lungo la strada petali di fiori, in origine ginestre, a formare un lungo tappeto che viene attraversato dal baldacchino.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Palazzo Durante nella frazione capoluogo di Piazza, sede del municipio.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Tra i territori comunali di Boissano, Bardineto, Bormida, Calizzano, Castelvecchio di Rocca Barbena, Giustenice, Loano, Magliolo, Osiglia, Pietra Ligure, Rialto e Toirano è presente e preservato un sito di interesse comunitario, proposto dalla rete Natura 2000 della Liguria, per il suo particolare interesse naturale, faunistico e geologico. Il sito è collocato nell'area boschiva tra il monte Carmo di Loano e il monte Settepani in cui insistono foreste, praterie, versanti rupestri, cavità di interesse speleologico e formazioni carsiche; nella stessa area è presente la Foresta regionale della Borbottina. Oltre alle zone boschive comprensivi di faggi, pini silvestri e abeti bianchi, sono segnalate le presenze del rododendro, del ginepro nano del Bric dell'Agnellino, la campanula di Savona (Campanula sabatia), la genziana ligure (Gentiana ligustica), le orchidee, la primula marginata (Primula marginata), lo zafferano ligure (Crocus ligusticus) e l'arnica montana (Arnica montana). Tra le specie animali il pesce sanguinerola (Phoxinus phoxinus) e il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes); tra i mammiferi il gatto selvatico (Felis silvestris) e alcuni rinolofi della specie dei chirotteri (Rhinolophus ferrumequinum, Rhinolophus euryale, Rhinolophus hipposideros)[14].

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[15]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Boissano sono 108[16], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[17]:

  1. Albania, 29
  2. Romania, 25

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale è costituito dalle contrade storiche[18] di Baroni, Berruti, Bonfanti, Bosseri, Cavi, Gandarini, Gandolfi, Mogli, Piazza, Pogli, Pozzo e Sottani; fanno altresì parte quei nuclei più moderni quali Buragi, Colle, Fornaci, Ginestre, Losano, Marici, Morteo e Rive per una superficie territoriale di 8,35 km².[19].

Confina a nord con il comune di Bardineto, a sud con Borghetto Santo Spirito, ad ovest con Toirano e ad est con Pietra Ligure e Loano.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

La cappella di Nostra Signora delle Grazie in contrada Pozzo

Una storica processione religiosa che si tiene nel mese di giugno è in occasione della domenica del Corpus Domini. Nella tradizione della comunità contadina boissanese, in tale ricorrenza l'usanza è quella di spargere petali di fiori, originariamente ginestre, lungo il percorso della processione, che va dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena sino alla cappella di Nostra Signora delle Grazie in contrada Pozzo. Un'infiorata cui si accompagna l'esposizione di vasi fioriti sui davanzali e sulle porte di case e cantine.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Basa la propria economia sulle attività agricole, come la coltivazione dell'ulivo e della vite. Altre attività economiche sono la produzione di legname e l'allevamento di bestiame.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Boissano è attraversato principalmente dalla strada provinciale 25 che permette il collegamento con Toirano, ad ovest, e Loano ad est.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
28 maggio 1985 30 maggio 1990 Franco Berruti Democrazia Cristiana Sindaco
30 maggio 1990 24 aprile 1995 Franco Berruti Democrazia Cristiana Sindaco
24 aprile 1995 10 ottobre 1997 Nicolò Polla lista civica di centro Sindaco [20]
10 ottobre 1997 24 maggio 1998 Rinaldo Bollorino Vicesindaco [21]
25 maggio 1998 28 maggio 2002 Nicolò Polla lista civica Sindaco
28 maggio 2002 29 maggio 2007 Francesco Cenere lista civica Sindaco
29 maggio 2007 7 maggio 2012 Rita Olivari Boissano viva
(lista civica)
Sindaco
7 maggio 2012 12 giugno 2017 Rita Olivari Boissano viva
(lista civica)
Sindaco
12 giugno 2017 13 giugno 2022 Rita Olivari Boissano viva
(lista civica)
Sindaco
13 giugno 2022 in carica Paola Devincenzi Boissano unita
(lista civica)
Sindaco

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Lo sport praticato principalmente a Boissano è l'atletica leggera. Il campo di atletica di Boissano è stato costruito nel 2011 ed è uno dei principali nell'ambito dell'atletica regionale. In ambito calcistico tra gli anni settanta e ottanta si affermò, nei campionati dilettantistici del savonese, la Boissano Toirano Calcio dai colori biancorossi, la quale si sciolse in seguito alle difficoltà di gestione. Successivamente fu fondata una squadra di calcio a 7.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 83, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  6. ^ Regio decreto 21 marzo 1929, n. 570
  7. ^ 11 novembre 1946, n. 449
  8. ^ Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008
  9. ^ a b c Boissano, su araldicacivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  10. ^ a b Statuto del Comune di Boissano (PDF), su dait.interno.gov.it.
  11. ^ Boissano, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 5 maggio 2023.
  12. ^ a b c d e f g h i j Fonte dal libro di Enzo Bernardini, Borghi nel verde. Viaggio nell'entroterra della Riviera Ligure delle Palme, San Mauro (TO), Tipografia Stige, 2003.
  13. ^ Antonio Arecco, Boissano. Storia di una comunità collinare autonoma dal 1600, 1995, p. 249.
  14. ^ Fonte dal sito Rete Natura 2000 in Liguria, su natura2000liguria.it. URL consultato il 16 novembre 2012.
  15. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  16. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 16 agosto 2021.
  17. ^ Dati superiori alle 20 unità
  18. ^ Lo statuto comunale di Boissano non fa riferimento al termine "frazione" per indicare la circoscrizione comunale, ma alle contrade storiche e moderne che, sempre da statuto, sono storicamente riconosciute dalla comunità.
  19. ^ Fonte dallo statuto comunale di Boissano, su comune.boissano.sv.it. URL consultato il 14 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2014).
  20. ^ Si dimette dalla carica amministrativa
  21. ^ Subentra con Decreto del Presidente della Repubblica del 7 gennaio 1998 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 21 del 27 gennaio 1998

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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