Coordinate: 44°06′32.59″N 8°14′28.89″E

Borghetto Santo Spirito

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Borghetto Santo Spirito
comune
Borghetto Santo Spirito – Stemma
Borghetto Santo Spirito – Bandiera
Borghetto Santo Spirito – Veduta
Borghetto Santo Spirito – Veduta
Panorama di Borghetto Santo Spirito
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Liguria
Provincia Savona
Amministrazione
SindacoGiancarlo Canepa (lista civica di centro-destra Borghetto c'è) dal 12-6-2017 (2º mandato dal 13-6-2022)
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate44°06′32.59″N 8°14′28.89″E
Altitudinem s.l.m.
Superficie5,39 km²
Abitanti4 594[1] (31-5-2022)
Densità852,32 ab./km²
Comuni confinantiBoissano, Ceriale, Loano, Toirano
Altre informazioni
Cod. postale17052
Prefisso0182
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT009012
Cod. catastaleA999
TargaSV
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 360 GG[3]
Nome abitantiborghettini
Patronosan Matteo
Giorno festivo21 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Borghetto Santo Spirito
Borghetto Santo Spirito
Borghetto Santo Spirito – Mappa
Borghetto Santo Spirito – Mappa
Posizione del comune di Borghetto Santo Spirito nella provincia di Savona
Sito istituzionale

Borghetto Santo Spirito (ascolta Borghetto in ligure[4]) è un comune italiano di 4 594 abitanti[1] della provincia di Savona in Liguria.

Geografia fisica

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Il territorio di Borghetto Santo Spirito è situato lungo le falde del colle Piccaro (281 m), presso la foce del torrente Varatella, nella Riviera delle Palme.

Una porta del centro storico di Borghetto Santo Spirito

Il ritrovamento di un'ara in pietra grigia nel gennaio 1871[5], durante la costruzione del castello-residenza dell'ingegner Borelli presso Capo d'Anzio, potrebbe far risalire all'età romana[5] un primo insediamento umano a Borghetto, ma è alquanto probabile che già ai tempi della preistoria questa piana del torrente Varatella fosse abitata dai primi abitanti della tribù dei Liguri[5]. Un'ulteriore testimonianza del passato romano è la presenza di un ponte di quell'epoca — denominato localmente come "pontasso"[5] — a servizio della via Julia Augusta presso il rio Casazze lungo il tratto interno tra Borghetto Santo Spirito e Loano.

L'origine del termine "Santo Spirito" andrebbe ricercata, secondo le nozioni storiche locali[5], dal nome di una chiesa con annesso ospizio intitolati al Santo Spirito che furono fondati presso il Capo d'Anzio dai frati Ospedalieri di Roma l'11 marzo 1154[5]; la struttura passò tra il XII e il XIII secolo ai monaci dell'abbazia di San Pietro in Varatella (Toirano)[5].

Un atto di vendita rogato nel 1254[5] dal notaio Oddone Ferrario testimonia la presenza e la cessione di un terreno presso la "Braia di Capo d'Anzio" (oggi il luogo è denominato come Braia di Cadanzo e localizzabile tra i confini amministrativi con Ceriale, alle falde del monte Piccaro[5]) dal proprietario Jacobo Roncario de Ripa al toiranese Guglielmo Masino per 20 lire genovini[5]; lo stesso termine "de Ripa" corrisponderebbe all'attuale Riva, posta ai confini comunali tra Borghetto e Loano.

La fondazione di un nuovo insediamento urbano presso la piana del torrente Varatella, lungo la costa e oltre i confini del già esistente feudo di Toirano, si attuò nel corso del 1288[5] dopo l'acquisto da parte del Comune di Albenga di ampi appezzamenti di terreno da alcune famiglie del luogo. La nuova "Villa di Capo d'Anzio"[5] — così è citato nei primi documenti dell'epoca — si sviluppò con un'incessante opera di edificazione per tutto il decennio successivo, a cui parteciparono anche uomini di Toirano e Albenga, che dopo la costruzione di una cinta muraria presso la foce del Varatella nel 1297[5] vide la conclusione del nuovo borgo: il Burgus Sancti Spiritus, così citato dal 23 gennaio 1292[5].

Gli abitati di Loano e di Borghetto Santo Spirito

Dotato di propri statuti dallo stesso 1288[5], ma di fatto alle dipendenze amministrative, economiche e soprattutto politiche di Albenga (e, conseguentemente, della Repubblica di Genova[5]) il nuovo borgo costiero nel 1326[5] risultò avere la presenza di 111 fuochi (famiglie) all'interno delle mura cittadine che nel corso del 1310 furono rinforzate[5]. Quattro principali porte (la porta della Marina o "portino"-"portello"; la porta di Levante o di Loano o "del verzario"; la porta di Toirano e la porta occidentale verso Ceriale) chiudevano i varchi del rettangolare centro storico borghettino, sviluppatosi seguendo lo stile architettonico della medievale Albenga con due principali vie longitudinali centrali e, ai lati, vie minori. Con il passare dei secoli la crescente comunità di Borghetto Santo Spirito, ancora soggetta al potere ingauno e alle sue autorità (il podestà), cercò più volte di ottenere[5] una maggiore indipendenza o comunque una maggiore autonomia amministrativa ed economica dal capoluogo, ma fenomeni ogni volta contrastati[5] da Albenga che mal vedeva anche solo un'ipotetica espansione del borgo al di fuori delle mura.

Solamente nel corso del XVI secolo[5] l'amministrazione albenganese autorizzò lo spostamento dell'antico ospedale di Santo Spirito, situato presso il Capo d'Anzio, nella nuova costruzione che sorse poco oltre le mura di ponente, i locali che dal 1797 al 1917 ospiteranno la prima sede municipale[5]. Una nuova espansione verso il territorio di Loano, dominato dai principi conti Doria, che lentamente si attuò a partire dal Seicento[5] man mano che si procedeva alla bonifica di quella zona paludosa a ridosso della marina. Il 2 luglio 1637[5] è attestato nelle cronache l'assalto piratesco al borgo di Borghetto ma che, grazie anche alle sue mura, fu rapidamente contrastato dagli stessi abitanti; la tradizione religiosa attribuisce, inoltre, lo scampato pericolo per opera dell'intercessione della Madonna della Guardia[5].

Fu la vittoria dei soldati napoleonici nella battaglia di Loano del novembre 1795[5] ad aprire la strada a quella "rivoluzione" che nel 1797 portò alla caduta della Repubblica di Genova[5] e conseguentemente alla nascita della Repubblica Ligure[5]. E durante questi passaggi storici Borghetto Santo Spirito vide la sua definitiva indipendenza amministrativa da Albenga con l'ufficializzazione dell'omonima municipalità (1797[5]) consta da 567 abitanti.

Con la dominazione francese il territorio di Borghetto Santo Spirito rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento della Maremola, con capoluogo Pietra, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del III cantone, con capoluogo Pietra, della Giurisdizione delle Arene Candide e dal 1803 centro principale del VI cantone della Maremola nella Giurisdizione di Colombo. Annesso al Primo Impero francese, il territorio borghettino dal 13 giugno 1805 al 1814 fu inserito nel Dipartimento di Montenotte[5].

Nel 1815 fu inglobato nella provincia di Albenga del Regno di Sardegna[5], così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861[5]. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel I mandamento di Albenga del Circondario di Albenga facente parte della provincia di Genova; nel 1927 con la soppressione del circondario ingauno passò, per pochi mesi, nel circondario di Savona e, infine, sotto la neo costituita provincia di Savona[5].

In seguito al'armistizio dell'8 settembre 1943 venne occupata dai nazisti, e venne liberata insieme a tutta la provincia,dagli alleati nel 1945.

L'arrivo della tratta ferroviaria Ventimiglia-Genova nel 1872[5] portò alla fine dell'isolamento della riviera ponentina e, allo stesso tempo, alla nascita dei primi movimenti turistici e vacanzieri di fine Ottocento e inizio Novecento.

Negli anni sessanta-settanta del XX secolo è stato oggetto di un elevato e spesso incontrollato sviluppo urbanistico che ha fortemente modificato la struttura storica dell'abitato.

Il 12 maggio 1965 una intera ala di un grande condominio in costruzione, denominato "Albatros", crollò improvvisamente, portando a morte sette operai edili che qui lavoravano[6]: la grave tragedia è ricordata da un monumento inaugurato nell'agosto 2014 , a cura dell'Amministrazione Comunale.[7]

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Pollupice. Dal 4 dicembre 2014 alla primavera del 2015 ha fatto parte dell'Unione dei comuni della Riviera delle Palme e degli ulivi.

Stemma

«D'oro, alla croce di rosso; al capo d'azzurro, caricato dell'effigie dello Spirito Santo, in forma di colomba d'argento, in maestà, con le ali aperte, ampiamente raggiata d'oro. Sotto lo scudo su lista bifida e svolazzante d'oro, il motto, in lettere maiuscole di rosso Universitas Burgeti 1294. Ornamenti esteriori da Comune.[8]»

Il nuovo stemma è andato a sostituire il precedente simbolo civico concesso all'amministrazione borghettina con D.P.R. del 23 luglio 1968[9] che era d'argento, al castello di rosso, fondato sul mare d'azzurro, ombrato d'argento, e sormontato da una spada d'oro che spezza una scimitarra, a ricordo degli scontri avvenuti nel 1637 tra i cristiani e alcune galee turche che avevano tentato di invadere il territorio.

Gonfalone

«Drappo partito di bianco e di rosso, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune.[8][10]»

Bandiera

«Rettangolare, suddivisa in due parti, una bianca ed una rossa, reca al centro lo stemma crociato con la colomba sormontata dalla corona di comune.[8]»

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'8 settembre 2000.[8][9]

Monumenti e luoghi d'interesse

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La chiesa di San Matteo nel centro storico di Borghetto

Architetture religiose

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  • Chiesa parrocchiale di San Matteo nel centro storico borghettino. La struttura venne edificata nel XVII secolo, con il campanile in stile barocco. All'interno è presente un pregevole organo realizzato da Beniamino Giribaldi.
  • Chiesa parrocchiale-santuario di Sant'Antonio da Padova a Borghetto Santo Spirito. Realizzata nel corso degli anni settanta del Novecento e consacrata il 25 febbraio 1984, l'architettura moderna si presenta ad unica navata a ventaglio con al centro la presenza dell'altare maggiore. L'elezione a santuario è stato concesso dal vescovo di Albenga-Imperia monsignor Mario Oliveri con decreto del 13 giugno 1995. Contiene una reliquia del santo.
  • Cappella della Madonna degli Angeli a Borghetto Santo Spirito.

Architetture militari

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  • Castello Borelli. Sito a Capo Santo Spirito è stato costruito nel XIX secolo.

Architetture industriali

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  • Ex oleificio Roveraro: sito sulla via Aurelia è stato costruito all'inizio del XX secolo.
  • Caduti sul lavoro: scolpita a mano nel marmo bianco di Carrara dallo scultore borghettino Simone Finotti nel 2015, in piazza Caduti sul lavoro
  • Resistenza e Costituzione: scolpita a mano nel marmo bianco di Carrara dallo scultore borghettino Simone Finotti nel 2014, in piazza Libertà

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[11]

Etnie e minoranze straniere

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Il palazzo Elena Pietracaprina

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Borghetto Santo Spirito sono 477[12], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[13]:

  1. Albania, 157
  2. Marocco, 80
  3. Romania, 52
  4. Ecuador, 41
  5. Egitto, 26
  6. Perù, 25

Geografia antropica

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Il castello Borelli

Il territorio comunale è costituito dai "borghi"[14] di Borgo Marina, Borgo d'Anzio, Castellaro, Giardini, Patarello e Pontassi per una superficie territoriale di 5,39 km²[15].

Confina a nord con il comune di Boissano e Loano, a sud con Ceriale, a ovest con Toirano e a est è bagnato dal mar Ligure.

Si basa, oltre che al turismo, alla coltivazione dell'ulivo e degli ortaggi (specialmente gli asparagi e i carciofi) e la produzione di frutta come pesche e albicocche.

La località ha ottenuto dalla FEE-Italia (Foundation for Environmental Education) il conferimento della bandiera blu per la qualità delle sue spiagge.

Infrastrutture e trasporti

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Il territorio di Borghetto Santo Spirito è attraversato principalmente dalla strada statale 1 Via Aurelia che permette il collegamento stradale con Ceriale, a ovest, e Loano a est. La provinciale 60 consente il collegamento con il territorio di Boissano. Inoltre è raggiungibile anche grazie al proprio casello autostradale sull'autostrada A10, inaugurato e aperto al traffico nel luglio 2005.

Borghetto Santo Spirito è dotata di una stazione ferroviaria sulla linea ferroviaria Genova-Ventimiglia.

Amministrazione

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Il lungomare di Borghetto Santo Spirito
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1945 1946 Luigi Vacca Sindaco
1946 1951 Giacomo Cavallino Democrazia Cristiana Sindaco
1951 1960 Giuseppe Rocca Democrazia Cristiana Sindaco
1960 1972 Silvano Barone Democrazia Cristiana Sindaco
1972 1975 Angelo Tito Reale Democrazia Cristiana Sindaco
1975 1984 Pierluigi Bovio Partito Comunista Italiano Sindaco
13 agosto 1984 27 maggio 1989 Gianluigi Figini Partito Socialista Italiano Sindaco
15 luglio 1989 25 ottobre 1990 Gianluigi Figini Partito Socialista Italiano Sindaco
19 dicembre 1990 6 luglio 1992 Riccardo Badino Partito Democratico della Sinistra Sindaco
6 luglio 1992 23 dicembre 1992 Sergio Grandesso Silvestri Comm. straord.
13 febbraio 1993 17 novembre 1997 Riccardo Badino lista civica di centro-sinistra Sindaco
17 novembre 1997 28 maggio 2002 Franco Malpangotto Forza Italia Sindaco
28 maggio 2002 29 maggio 2007 Franco Malpangotto Casa delle Libertà Sindaco
29 maggio 2007 6 maggio 2012 Santiago Vacca Il Popolo della Libertà Sindaco
24 maggio 2012 12 luglio 2016 Giovanni Gandolfo Noi per Borghetto
(lista civica di centro-sinistra)
Sindaco [16]
12 luglio 2016 6 febbraio 2017 Andrea Santonastaso Comm. straord. [17]
6 febbraio 2017 12 giugno 2017 Fabrizia Triolo Comm. straord. [18]
12 giugno 2017 13 giugno 2022 Giancarlo Canepa Borghetto c'è
(lista civica di centro-destra)
Sindaco
13 giugno 2022 in carica Giancarlo Canepa Borghetto c'è
(lista civica di centro-destra)
Sindaco
  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah Fonte dal sito del Comune di Borghetto Santo Spirito-Storia, su borghettosantospirito.gov.it. URL consultato il 9 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2014).
  6. ^ http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0103_01_1965_0113_0001_8246087/
  7. ^ http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2014/08/08/ARef1xbB-borghetto_domenica_inaugurazione.shtml
  8. ^ a b c d Borghetto Santo Spirito, su araldicacivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  9. ^ a b Borghetto Santo Spirito, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 24 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2022).
  10. ^ Immagine del gonfalone comunale.
  11. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 16 agosto 2021.
  13. ^ Dati superiori alle 20 unità
  14. ^ Lo statuto comunale di Borghetto Santo Spirito non fa riferimento al termine "frazione" per indicare la circoscrizione comunale, ma alla parola "borghi" che, sempre da statuto, sono storicamente riconosciuti dalla comunità.
  15. ^ Fonte dallo statuto comunale di Borghetto Santo Spirito, su borghettosantospirito.gov.it. URL consultato il 9 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2014).
  16. ^ Dopo le dimissioni di sei consiglieri su dieci la giunta cade per la mancanza del numero legale
  17. ^ Nominato con Decreto del Presidente della Repubblica del 4 agosto 2016 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 200 del 27 agosto 2016
  18. ^ Fonte dal sito Primocanale.it

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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