Utente:Holapaco77/Sandbox/Pane di Natale

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Pane di Natale
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
Diffusioneregionale
Zona di produzioneMirandola e provincia di Modena
Dettagli
Categoriadolce

Il pane di Natale (in dialetto mirandolese: pan da Nadàl[1]; in dialetto modenese: pan èd Nadél[2]) è un dolce tradizionale della cucina modenese, originario di Mirandola[3] e diffuso in tutta la bassa modenese[4] e provincia di Modena.[5]

Come indica il nome, viene preparato in occasione delle festività natalizie con una ricetta antica che risale almeno al Rinascimento. Il dolce si presenta con la forma di una piccola pagnotta rettangolare, di colore marrone scuro.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini del dolce sono remote e sconosciute, per quanto una prima ricetta di un pan da Nadàlo è documentata in un manoscritto rinascimentale della seconda metà del XVI secolo custodito presso l'archivio storico di Mirandola.[6] Tale ricetta risulta pressoché identica a quella odierna,[7] salvo l'uso dello zafferano tra gli ingredienti (oggi non presente) e l'assenza del cioccolato (non ancora diffuso all'epoca del manoscritto).[8] L'impiego del Sassolino o dell'Anicione risale invece presumibilmente agli inizi del XIX secolo, quando questi liquori a base di anice stellato iniziarono ad essere prodotti nel Ducato estense.

Ingredienti[modifica | modifica wikitesto]

  • Farina: 1 kg
  • Zucchero: 200 gr
  • Gherigli di noci: 300 gr
  • Burro: 100 gr
  • Cedro candito: 100 gr
  • Uva sultanina: 100 gr
  • Ciliege candite rosse e verdi: 50 gr
  • Mandorle spellate: 70 gr
  • Pinoli: 70 g
  • Cacao in polvere: 25 gr
  • uova: 2
  • Scorza di limone
  • Lievito per dolci
  • Sassolino o Anicione: 2 bicchierini
  • Saba
  • Savor

Preparazione[modifica | modifica wikitesto]

Gli ingredienti vengoni mescolati ed impastati fino a creare un panetto rotondo, che viene fatto riposare per la lievitazione. Dopo una breve rilavorazione, viene formato un panetto rettangolare, che viene inciso con un taglio a croce e infornato a 180° per circa un'ora. A fine cottura il pane da Natale viene spalmato in superficie con la saba.

Il dolce si conserva in luogo fresco per molti giorni e per tenerlo morbido si consiglia di spalmarlo di nuovo con la saba.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Eusebio Meschieri, Vocabolario mirandolese-italiano, Bologna, Regia tipografia, 1876, p. 153.
  2. ^ Emilia Valli, Le cento migliori ricette di Natale, Newton Compton Editori, 2012, p. 5.
  3. ^ Mario B. Lùgari, Paesaggio e architetture della provincia di Modena, Panini, 1986, p. 8.
  4. ^ Modena e provincia: le regge del ducato estense, Carpi, Vignola, Nonantola, Touring club italiano, 1999, p. 112.
  5. ^ Il modenese da gustare, Milano, Editoriale Giorgio Mondadori, 2008, p. 119, ISBN 978-88-6052-125-5.
  6. ^ Frison, p. 34
  7. ^ Frison, p. 35
  8. ^ Il cioccolato venne importato dal Messico in Spagna nel 1529 ad opera di Cortès, diffondendosi in Europa solo nel XVII secolo

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carluccio Frison, Un'antica ricetta mirandolese del «pan da Nadalo», in Don Francesco Gavioli (a cura di), La bassa modenese: storia, tradizione, ambiente, Quaderno n. 2, Villafranca (Modena), 1982, pp. 31-38.
  • Maria Pia Gavioli, Il pane di Natale, in Storie di terra e di razdore.
  • Vera Gheno, Pani di Natale, su Accademia della Crusca.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]